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Lavoro, Istat: a maggio disoccupazione stabile al 6,8%

Lavoro, Istat: a maggio disoccupazione stabile al 6,8%Roma, 2 lug. (askanews) – A maggio il tasso di disoccupazione è stabile al 6,8%, quello giovanile sale al 20,5% (+0,1 punti). E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat.


Il numero di inattivi cresce (+0,3%, pari a +34mila unità) tra gli uomini, le donne, i 15-24enni e i maggiori di 50 anni, diminuisce tra i 25-34enni ed è stabile tra i 35-49enni. Il tasso di inattività sale al 33,1% (+0,1 punti). Rispetto a maggio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-11,3%, pari a -224mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -102mila).

Fibercop nomina Massimo Sarmi presidente e Luigi Ferraris ad

Fibercop nomina Massimo Sarmi presidente e Luigi Ferraris adMilano, 1 lug. (askanews) – Fibercop ha nominato presidente Massimo Sarmi e Luigi Ferraris Amministratore Delegato.


Massimo Sarmi, Presidente di FiberCop, ha commentato: “Siamo impegnati a costruire e offrire la rete in fibra ottica di cui gli operatori delle telecomunicazioni e dei media hanno bisogno per fornire i migliori servizi digitali e di connettività a cittadini, imprese e istituzioni pubbliche e private in Italia. Il nostro obiettivo è contribuire in modo significativo allo sviluppo economico del Paese e avere un impatto positivo sulla società”. Luigi Ferraris, Amministratore Delegato di FiberCop, ha aggiunto: “FiberCop giocherà un ruolo cruciale nella transizione digitale in Italia attraverso la realizzazione e l’offerta di infrastrutture digitali innovative. Sono orgoglioso di guidare una grande squadra di professionisti, tecnici e venditori che operano su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo comune di sostenere un segmento strategico per l’economia”. (immagine da sito Fs)

Tim dice addio alla rete: perfeziona la cessione di NetCo a Kkr

Tim dice addio alla rete: perfeziona la cessione di NetCo a KkrRoma, 1 lug. (askanews) – Tim dice definitivamente addio alla Rete. Un’operazione storica, unica in Europa, con la quale, dopo anni di discussioni, la principale azienda di telecomunicazioni italiana si separa dalla infrastruttura di rete che confluisce in una società ad hoc. Il gruppo guidato da Pietro Labriola ha perfezionato la cessione di NetCo, la società della rete appunto, a Kohlberg Kravis Roberts & Co, vale a dire Kkr, mediante il conferimento in FiberCop (società controllata al 58% da Tim) del ramo d’azienda di Tim che comprende l’infrastruttura di rete fissa e le attività wholesale, e la successiva acquisizione dell’intero capitale di FiberCop da parte di Optics BidCo, società controllata da Kkr. Nell’operazione ci sono anche il Mef, F2i, Abu Dhabi Investment Authority e il Canada pension plan investment board. Secondo rumors a guidare FiberCop della rete sarà Luigi Ferraris sostituito di recente come ad di Fs da Stefano Donnarumma.


L’operazione di cessione di NetCo, valorizzata fino a un massimo di 22 miliardi di euro comprensivi di earn-out legati al verificarsi di determinate condizioni, in particolare ad un consolidamento con Open Fiber la società all’ingrosso della rete in fibra, permette a Tim una riduzione dell’indebitamento finanziario. In particolare, il deleverage previsto al closing, al lordo degli aggiustamenti usuali per questa tipologia di operazioni, è confermato in 14,2 miliardi di euro. “Il perfezionamento dell’operazione con Kkr e Mef è frutto di due anni e mezzo di lavoro, che sono serviti a riallineare la gestione ordinaria di Tim e a individuare quelle soluzioni, industriali e finanziarie, che ci permetteranno di affrontare le prossime sfide che abbiamo davanti”, ha commentato Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim.


“Raggiungiamo un traguardo che è anche un nuovo punto di partenza: lo abbiamo fatto centrando tutti gli obiettivi che avevamo annunciato e rispettando tutte le tempistiche promesse. Intendiamo continuare su questa strada per far crescere la fiducia dei dipendenti, dei clienti e degli azionisti. Primi in Europa, abbiamo scelto di separare l’infrastruttura dai servizi, per garantire lo sviluppo migliore, sostenibile e più rapido possibile. Tim – ha aggiunto – resterà la Telco di riferimento in Italia, rimanendo l’operatore più infrastrutturato e offrendo servizi innovativi, sia sul fisso che sul mobile, a servizio di famiglie, pubblica amministrazione e imprese”. Sono confermati gli aggiustamenti e i costi di separazione pari a complessivi 0,4 miliardi di euro con un netto effettivo pari a 13,8 miliardi di euro. Si segnala inoltre che la componente di cassa corrispondente agli anticipi Pnrr relativi a FiberCop, pari a 0,4 miliardi di euro, è stata deconsolidata nel contesto dell’operazione. Con la cessione, i rapporti tra NetCo e Tim sono regolati attraverso un Master service agreement (Msa) che ha durata di 15 anni, rinnovabile per ulteriori 15 anni, e i servizi saranno resi a prezzi di mercato e senza impegni minimi di acquisto.


“L’operazione – spiega il gruppo – consente a Tim di adottare un nuovo modello aziendale che permetterà competere in maniera più efficace sul mercato Consumer ed Enterprise in Italia, grazie a un maggior focus sulle componenti industriali e commerciali e a una solida struttura finanziaria”. A valle dell’operazione, l’organico totale di Tim scende da 37.065 a 17.281 persone, equivalenti, a 16.135 full time equivalent. Circa 20mila i dipendenti che vanno in FiberCop.

Bri, progetto “Nexus” su pagamenti istantanei entra in nuova fase

Bri, progetto “Nexus” su pagamenti istantanei entra in nuova faseRoma, 1 lug. (askanews) – La Banca dei regolamenti internazionali ha annunciato il completamento di una nuova fase preparatoria del “project Nexus”, iniziativa che punta a creare un sistema di pagamenti istantanei transnazionale. A partecipare a questa piattaforma sono India, Malesia, Filippine, Singapore e Thailandia, tramite le rispettive banche centrali nazionali.


Ora la nuova fase preparatoria, la quarta, vedrà la partecipazione attiva anche dell’Indonesia, che finora era “osservatore speciale”. Secondo l’istituzione che ha sede a Basilea, in Svizzera, Nexus è disegnato per creare degli standard con cui i sistemi di pagamento istantanei nazionali possono interfacciarsi tra loro. Piuttosto che avere i singoli operatori nazionali creare dei collegamenti bilaterali con ogni controparte, è necessario unicamente fare un collegamento con Nexus, che poi funziona come ponte con i vari Paesi.


Iniziative di questo tipo in sede Bri si sono moltiplicate negli ultimi anni, forse anche a riflesso delle crescenti diffidenze verso i tradizionali meccanismi di scambio e regolazione internazionali con l’aumentare delle tensioni geopolotiche tra economie “occidentali” e giganti emergenti dei “Brics”. In occasione della conferenza stampa di presentazione della relazione annuale, pubblicata domenica scorsa, il general manager della Bri, il messicano Augustin Carstens ha però voluto puntualizzare che un’altra piattaforma di questa tipologia, battezzata “Mbridge”, creata su impulso di Hong Kong, Thailandia, Cina, Emirati Arabi Uniti, a cui più di recente si è aggiunta l’Arabia Saudita, non mira ad aggirare o entrare in competizione con il dollaro o con le altre maggiori valute utilizzate negli scambi internazionali.

Usa, Ism manifatturiero giugno scende a 48,5 punti, oltre stime

Usa, Ism manifatturiero giugno scende a 48,5 punti, oltre stimeNew York, 1 lug. (askanews) – Continua a restare in contrazione, in giugno, l’Ism manifatturiero, l’indice che misura la performance del settore manifatturiero negli Stati Uniti e registra un calo rispetto al dato di maggio. In giugno l’indice è sceso dai 48,7 punti di maggio ai 48,5 di giugno. Le attese erano per un dato a 49,2 punti.


L’indice sui prezzi è passato dai 57 punti di maggio a 52,1 di giugno, mentro quello sull’occupazione è sceso da 51,1 a 49,3. L’indice sui nuovi ordini è passato da 45,4 a 49,3, quello sulla produzione è sceso da 50,2 a 48,5. Infine, l’indice sulle scorte è passato da 47,9 a 45,4 punti.

Meta, Ue: Costringe utenti a pagare per evitare pubblicità mirata

Meta, Ue: Costringe utenti a pagare per evitare pubblicità mirataNew York, 1 lug. (askanews) – L’Unione Europea accusa Meta Platforms di aver violato la sua nuova legge sulla concorrenza digitale poichè chiede agli utenti di Facebook e Instagram di scegliere se pagare una quota di abbonamento per navigare senza annunci o consentire all’azienda di utilizzare i dati personali per pubblicità mirate.


L’azienda di social media ha introdotto lo scorso anno il cosiddetto modello di pagamento o consenso per gli utenti europei come parte del suo piano per conformarsi alla legge sui mercati digitali dell’UE. Lunedì la Commissione europea ha dichiarato che questo approccio non ha funzionato. Se le autorità di regolamentazione dell’UE stabilissero che Meta ha violato le sue regole, la società potrebbe dover affrontare una multa fino al 10% delle sue entrate mondiali. La Commissione concluderà l’indagine entro la fine di marzo del prossimo anno, ma intanto Meta potrà esaminare i risultati preliminare di questa inchiesta e rispondere adeguatamente.

Boeing riacquisterà per 4,7 mld usd Spirit AeroSystems

Boeing riacquisterà per 4,7 mld usd Spirit AeroSystemsNew York, 1 lug. (askanews) – La compagnia aerospaziale Boeing ha annunciato lunedì che riacquisterà il suo produttore di fusoliere Spirit AeroSystems che aveva scorporato dalla sua attività nel 2005. Boeing ha accettato di pagare 37,25 dollari per azione per un valore azionario totale di 4,7 miliardi di dollari.


L’accordo arriva dopo un grande cambiamento di leadership alla Boeing e secondo un comunicato della società migliorerà la sicurezza e il controllo di qualità degli aerei, dopo i vari incidenti in cui sono incorsi negli scorsi mesi. Spirit realizza le fusoliere dei modelli Boeing 737 e altre componenti, comprese le sezioni dei 787 Dreamliner. Boeing ha rappresentato circa il 70% delle entrate di Spirit lo scorso anno, mentre un quarto degli introiti proveniva dalla produzione di componenti per il principale rivale di Boeing, Airbus.

Bollette: stop mercato tutelato, al via da oggi servizio a tutele graduali

Bollette: stop mercato tutelato, al via da oggi servizio a tutele gradualiRoma, 1 lug. (askanews) – Entra in vigore da oggi, per i consumatori italiani di energia elettrica non vulnerabili, il servizio a tutele graduali: a tutti i clienti che ancora non hanno definito il passaggio al mercato libero, una procedura competitiva ha assegnato, suddividendo l’Italia in 26 aree territoriali, l’operatore che per i prossimi tre anni dovrà garantire il servizio, fatta salva la possibilità di passare in ogni momento al mercato libero. È dunque terminato il 30 giugno, dopo 17 anni, il cosiddetto mercato tutelato, con l’obiettivo di completare la necessaria transizione verso il mercato libero per tutti i cittadini.


“E’ un passaggio epocale – spiega il ministro Gilberto Pichetto – nel rapporto tra cittadino ed energia, che vogliamo continuare a guidare con chiarezza e trasparenza”. “Attraverso le procedure competitive – aggiunge il Ministro – abbiamo garantito prezzi ancora più bassi di quelli della tutela, ampliando anche il numero degli operatori in grado di offrire il servizio”. “Ora – conclude – vigileremo e porteremo avanti ogni azione affinché il mercato libero possa esprimere al più presto prezzi altrettanto competitivi, puntando a costruire offerte a misura delle diverse famiglie, che presentano differenze sia nelle modalità che nelle quantità di energia assorbite”. Nulla cambia invece per i consumatori vulnerabili: per loro, la legge ha previsto un sistema che, pur non impedendo l’accesso al mercato, si faccia carico di chi, per età o particolare situazione socioeconomica, possa avere difficoltà ad individuare l’offerta per sé più conveniente.

Stop al mercato tutelato, da oggi c’è il servizio a tutele graduali

Stop al mercato tutelato, da oggi c’è il servizio a tutele gradualiRoma, 1 lug. (askanews) – Entra in vigore da oggi, per i consumatori italiani di energia elettrica non vulnerabili, il servizio a tutele graduali: a tutti i clienti che ancora non hanno definito il passaggio al mercato libero, una procedura competitiva ha assegnato, suddividendo l’Italia in 26 aree territoriali, l’operatore che per i prossimi tre anni dovrà garantire il servizio, fatta salva la possibilità di passare in ogni momento al mercato libero. È dunque terminato il 30 giugno, dopo 17 anni, il cosiddetto mercato tutelato, con l’obiettivo di completare la necessaria transizione verso il mercato libero per tutti i cittadini.


“E’ un passaggio epocale – spiega il ministro Gilberto Pichetto – nel rapporto tra cittadino ed energia, che vogliamo continuare a guidare con chiarezza e trasparenza”. “Attraverso le procedure competitive – aggiunge il Ministro – abbiamo garantito prezzi ancora più bassi di quelli della tutela, ampliando anche il numero degli operatori in grado di offrire il servizio”. “Ora – conclude – vigileremo e porteremo avanti ogni azione affinché il mercato libero possa esprimere al più presto prezzi altrettanto competitivi, puntando a costruire offerte a misura delle diverse famiglie, che presentano differenze sia nelle modalità che nelle quantità di energia assorbite”. Nulla cambia invece per i consumatori vulnerabili: per loro, la legge ha previsto un sistema che, pur non impedendo l’accesso al mercato, si faccia carico di chi, per età o particolare situazione socioeconomica, possa avere difficoltà ad individuare l’offerta per sé più conveniente.

Cinema, Lmdv Capital entra nella Leone Film Group con il 13,78%

Cinema, Lmdv Capital entra nella Leone Film Group con il 13,78%Roma, 1 lug. (askanews) – Il family office di Leonardo Maria Del Vecchio annuncia il suo primo investimento nell’ambito della produzione audiovisiva. Con il 13,78% delle quote, infatti, Lmdv Capital è entrata nel capitale sociale di Leone Film Group. Per il family office di Leonardo Maria Del Vecchio si tratta del primo investimento nell’audiovisivo italiano.


“Leone Film Group è un nome che fa onore alla cultura italiana nel mondo. Siamo molto orgogliosi di poterci legare a un Gruppo che custodisce e rinnova una tradizione familiare così prestigiosa a livello internazionale – ha dichiarato Leonardo Maria Del Vecchio -. L’obiettivo dell’accordo, in piena armonia con la nostra filosofia aziendale, è supportare il rafforzamento di un’eccellenza italiana favorendo il successo del Made in Italy sui principali mercati internazionali. Siamo convinti di poter contribuire fattivamente al continuo sviluppo di una realtà importante come Leone Film Group offrendo il nostro contributo allo sviluppo di un’industria strategica per l’economia, l’immagine e la ricchezza creativa del nostro Paese”. Soddisfazione espressa anche da Raffaella e Andrea Leone che, assieme, rimarranno gli azionisti di maggioranza del Gruppo. “Siamo davvero felici e onorati di annunciare l’ingresso di LMDV Capital in Leone Film Group – ha dichiarato Andrea Leone -. La partnership con Lmdv Capital segna un nuovo, significativo passo avanti per il Gruppo accelerando il comune obbiettivo di consolidamento e di crescita in un settore così fondamentale”.


Mediobanca Banca di Credito Finanziario, nella funzione di ECM Advisory ha assistito Lmdv Capital nelle attività di strutturazione ed esecuzione dell’operazione.