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Borsa: Milano e Parigi a picco, pesa incertezza politica Francia

Borsa: Milano e Parigi a picco, pesa incertezza politica FranciaMilano, 14 giu. (askanews) – Francia sorvegliata speciale sui mercati azionari dopo l’incertezza politica che si è venuta a creare nel Paese con l’esito delle elezioni europee e la decisione del presidente Macron di andare al voto anticipato per le legislative il prossimo 30 giugno. La Borsa di Parigi sta crollando del 2,2% e si avvia a chiudere la peggiore settimana da marzo 2022, con perdite di oltre il 6% in cinque sedute.


Gli investitori, sottolinea l’FT, sono preoccupati per i piani di grande spesa del Rassemblement national di Marine Le Pen, con il ministro delle finanze Le Maire che questa settimana ha avvertito che una vittoria dell’estrema destra potrebbe portare a una “crisi del debito” simile alle turbolenze del mercato dei titoli del Regno Unito sotto l’ex primo ministro Liz Truss. Al pari di Parigi, in caduta libera anche Piazza Affari, con il Ftse Mib che lascia sul terreno il 2,6% e scivola sotto quota 33mila punti, affossato dai titoli bancari: Mps a picco con un -6,6%, seguita da Unicredit -6%. Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread è in decisa risalita verso quota 160 punti, ma i rendimenti dei Btp reggono e si attestano al 3,94%, mentre crolla il tasso sul Bund decennale al 2,35% (17 punti base in meno rispetto a ieri). Anche il rendimento del decennale francese è in calo al 3,12%.


Ribassi intorno all’1% per Francoforte e Madrid.

Draghi: l’Europa dia risposte urgenti alle sue sfide chiave

Draghi: l’Europa dia risposte urgenti alle sue sfide chiaveRoma, 14 giu. (askanews) – L’Europa è chiamata ad adottare risposte “urgenti” sul mercato del lavoro, sulla concorrenza sleale dall’estero e sul quadro geopolitico, mentre il ritmo dell’innovazione tecnologica e del cambiamento climatico “stanno accelerando e siamo sempre più esposti al peggioramento delle relazioni internazionali. Queste decisioni saranno anche rilevanti dal punto di vista politico e finanziario. E potrebbero anche richiedere un livello di cooperazione mai visto prima tra gli Stati membri e l’Unione Europea”. Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio e della BCE, Mario Draghi nel suo intervento alla cerimonia in cui gli è stato conferito il premio “Carlos V” dal re di Spagna Felipe VI, presso il monastero di San Jerónimo de Yuste.


Draghi ha anticipato diversi aspetti chiave della sua relazione alla presidente della Commissione europea, Ursula Wonder Len, che gli ha conferito un mandato per analizzare il tema della competitività in Europa. “Delineerà una politica industriale che punti agli obiettivi chiave per i nostri cittadini europei”, ha spiegato. L’intervento era intitolato “una strategia industriale per l’Europa”. Il rapporto, ha proseguito Draghi, suggerirà politiche “che punteranno innanzitutto aumentare la produttività, preservando la competitività delle nostre industrie nel mondo e la concorrenza in Europa. E anche a continuare la decarbonizzazione delle nostre economie in un modo che porti a minori prezzi dell’energia e maggiore sicurezza energetica” Punterà anche a “riorientare la nostra economia in un mondo meno stabile, in particolare sviluppando capacità nel settore della difesa e una politica commerciale che possa rispondere alle nostre necessità geopolitiche, riducendo le dipendenze verso paesi su cui non possiamo fare più affidamento. E come ho detto all’inizio del mio intervento – ha proseguito Draghi – mantenere alti livelli di protezione sociale e di redistribuzione in Europa è una questione non negoziabile”.


“Voglio ribadire che combattere l’esclusione sociale sarà fondamentale, non solo per preservare l’equità i valori dell’equità della nostra opzione ma anche per rendere un successo il nostro percorso verso una società più tecnologica”. E secondo Draghi oggi la fonte maggiore di disuguaglianza è la disoccupazione. Su questo “storicamente politiche macroeconomiche ben disegnate sono state la risposta” giusta. “Oggi – ha concluso Draghi – questi passi appaiono impegnativi. Ma sono fiduciosi che abbiamo la determinazione, il senso di responsabilità e la solidarietà per compierli, per difendere la nostra occupazione, il nostro clima, i nostri valori la nostra inclusione e equità sociale e la nostra indipendenza”.

Debito, Bankitalia: ad aprile +11,5 mld, nuovo massimo a 2.905,7 mld

Debito, Bankitalia: ad aprile +11,5 mld, nuovo massimo a 2.905,7 mldRoma, 14 giu. (askanews) – Lo scorso aprile il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 11,5 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.905,7 miliardi. Lo rileva la Banca d’Italia.


“Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (17 miliardi) ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (6,5 miliardi, a 32,1). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha aumentato il debito di 1 miliardo”, spiega l’Istituto. “Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’intero aumento del debito è dovuto alle amministrazioni centrali, mentre sia quello delle amministrazioni locali sia quello degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile”.


La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,8 anni. Ad aprile, la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è lievemente diminuita (al 23,5 per cento dal 23,7 per cento del mese precedente), mentre a marzo (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) si sono collocate rispettivamente al 28,7 e al 14,1 per cento (dal 28,3 e dal 13,6 per cento del mese precedente).


Ad aprile, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 40,6 miliardi, in aumento del 5 per cento (1,9 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2023. Nei primi quattro mesi del 2024 le entrate tributarie sono state pari a 163,5 miliardi, in aumento del 7,1 per cento (10,8 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Ita-Lufthansa, verso via libera condizionato da parte dell’Ue

Ita-Lufthansa, verso via libera condizionato da parte dell’UeBruxelles, 13 giu. (askanews) – Un via libera condizionato della Commissione europea al progetto di fusione Ita-Lufhtansa potrebbe arrivare qualche giorno prima della scadenza fissata, il 4 luglio prossimo, come di solito avviene per questo tipo di decisioni. Non c’è ancora un accordo definitivo (“done deal”), ma sembra che si stia andando, appunto, verso un via libera condizionato, secondo quanto si apprende a Bruxelles.


“Condizionato” significa basato sull’impegno delle due compagnie aeree ad attuare una serie di “rimedi” che lascerebbero alla concorrenza determinate rotte e una serie di slot negli aeroporti italiani.

Borse europee a picco, Milano crolla del 2,18% in chiusura

Borse europee a picco, Milano crolla del 2,18% in chiusuraMilano, 13 giu. (askanews) – Chiusura in forte calo per Piazza Affari e le Borse europee che hanno accelerato ulteriormente al ribasso sul finale con il peggioramento di Wall Street, all’indomani della Fed che ha lasciato invariati i tassi nonostante il rallentamento dell’inflazione, lasciando la porta aperta a un solo taglio nel corso del 2024, mentre continuano le incertezze politiche sulla Francia dopo l’esito delle elezioni europee. A Milano il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 2,18% scivolando a 33.609 punti. Crolli intorno al 2% anche per Parigi e Francoforte.


A Milano, tra i titoli principali, maglia nera a Iveco (-5,16%), seguita da Mps (-3,9%). Nel giorno dell’Investor Day, Stellantis ha chiuso in calo del 2,77%. Ma in Europa è l’intero automotive a soffrire in Borsa dopo i dazi alla Cina. Si salva Tim (+0,63%) in scia alla promozione di Moody’s. Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread ha chiuso in leggero rialzo a 145 punti, ma il rendimento del Btp decennale è in discesa al 3,94%.

La Borsa di Mosca ferma le negoziazioni di euro e dollari

La Borsa di Mosca ferma le negoziazioni di euro e dollariBari, 13 giu. (askanews) – La borsa di Mosca ha sospeso le negoziazioni di euro e di dollari dopo che ieri gli Stati Uniti hanno ampliato le sanzioni contro la Russia, inserendo la piazza finanziaria moscovita nella lista nera. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti.


Il tasso di cambio è stato oggi per la prima volta fissato dalla Banca Centrale russa sulla base delle quotazioni sui mercati over the counter. La borsa di Mosca fa sapere che proseguono regolarmente le negoziazioni in tutti gli altri segmenti e degli strumenti finanziari denominati in rubli ed in altre valute.

Lavoro, Istat: tasso disoccupazione cala al 7,2%, +75mila occupati

Lavoro, Istat: tasso disoccupazione cala al 7,2%, +75mila occupatiMilano, 13 giu. (askanews) – Nel primo trimestre del 2024 aumentano gli occupati in Italia rispetto di 75 mila unità, +0,3% rispetto al quarto trimestre 2023, a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+92 mila, +0,6%) e degli indipendenti (+32 mila, +0,6%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-49 mila, -1,7%). Cala il numero di disoccupati (-55 mila, -2,9% in tre mesi) e aumenta quello degli inattivi di 15-64 anni (+37 mila, +0,3%). Lo rileva Istat.


Simile la dinamica per i tassi: quello di occupazione raggiunge il 62% (+0,1 punti), quello di disoccupazione scende al 7,2% (-0,2 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni sale al 33,1% (+0,1 punti). Nei dati provvisori del mese di aprile 2024, rispetto al mese precedente, si osserva un aumento degli occupati (+84 mila, +0,4%) e del relativo tasso (+0,1 punti) che si associa alla diminuzione del tasso di disoccupazione (-0,2 punti) e alla stabilità del tasso di inattività 15-64 anni.

Usa, Fed conferma tassi e lascia porta aperta solo a un taglio 2024

Usa, Fed conferma tassi e lascia porta aperta solo a un taglio 2024Roma, 12 giu. (askanews) – La Federal Reserve ha confermato come da attese i livelli attuali dei tassi di riferimento sul dollaro: il comitato che governa la politica monetaria (Fomc) ha stabilito di mantenere i fed funds a una forchetta del 5,25-5,50%.


Più rilevanti, dal punto di vista delle aspettative dei mercati, le variazioni che sono state contestualmente comunicate sulle previsioni di inflazione e sulle attese degli stessi banchieri centrali Usa sui tassi di interesse: in entrambi i casi revisioni al rialzo che potrebbero rappresentare una doccia fredda per le speranze che nelle ultime ore si erano riaccese di riduzioni per la fine dell’anno. Di fatto, resta aperta una porta solo a un singolo taglio sul 2024. Ora per il carovita l’istituzione monetaria Usa prevede un 2,6% sulla media di quest’anno anno e un 2,3% sul prossimo, a fronte rispettivamente del 2,4% del 2,2% indicato tre mesi fa.Pr il 2026 è confermata l’attesa di una inflazione al 2%.


Sui tassi di interesse le ultime previsioni lasciano aperta la porta solo a unapossibile riduzione per la fine dell’anno, l’attesa mediana è che il 2024 si concluda con tassi al 5,1% e poi per 4tagli complessivi nel 2025,al 4,1%, a altri quattro nel 2026 al 3,1%. Le stime di crescita economica sono state confermate: 2,1% quest’anno e 2% sia nel 2025 che nel 2026.

Petrolio, l’Aie prevede un maxi eccesso di offerta nel 2030

Petrolio, l’Aie prevede un maxi eccesso di offerta nel 2030Roma, 12 giu. (askanews) – Da qui al 2030 la capacità di produzione globale di petrolio dovrebbe aumentare in maniera più forte rispetto alla domanda, fino a portare per quell’anno a un “sconcertante eccesso di offerta pari a 8 milioni di barili al giorno”. È la previsione dell’Agenzia internazionale per l’energia, nella sua ultima edizione delle prospettive di medio termine del mercato (Oil 2024).


Secondo l’ente internazionale, che fa capo prevalentemente ai paesi consumatori, il fabbisogno sarà “tranquillamente” assicurato nei prossimi anni, mentre la domanda dovrebbe rallentare con i progressi della “transizione energetica”. A sostenere i consumi saranno la forte domanda delle economie a solida crescita dell’Asia, assieme al settore aereo e al petrolchimico. Ma questi aumenti saranno sempre più bilanciati da fattori come l’efficienza dei veicoli convenzionali, il calo dell’uso di petrolio per la produzione di energia in Medioriente e il maggior ricorso a veicoli elettrici.


Secondo l’Aie la domanda globale di petrolio, inclusi i biocombustibili, da 102 milioni di barili del 2023 toccherà 106 milioni di barili al giorno nel 2030. Mentre le capacità di produzione globale di petrolio e biocombustibile raggiungerà quasi 114.000 milioni di barili al giorno sempre nel 2030. Ci si ritroverà in questo modo con un eccesso di offerta sul settore che ha avuto un precedente solo nel 2020, con il crollo dei consumi provocato lockdown e misure restrittive imposte a motivo del Covid.

Bce, De Guindos: per prossimi 6 mesi no linea predeterminata tassi

Bce, De Guindos: per prossimi 6 mesi no linea predeterminata tassiRoma, 12 giu. (askanews) – Dopo il taglio dei tassi di interesse della scorsa settimana “il messaggio principale che vogliamo dare, in maniera molto chiara è che non abbiamo nessun tipo di percorso predeterminato sui tassi, per i prossimi sei mesi”. Perché data l’elevata incertezza attuale “questo è l’approccio più corretto”. Lo ha affermato il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, durante un evento organizzato da Market News International.


“Capisco che i mercati vogliano delle indicazioni, ma bisogna essere cauti quando qualcuno, in queste circostanze, ti dà indicazioni sull’evoluzione futura. Perché o cerca di ingannarti, oppure non sa come stiano le cose”, ha aggiunto. De Guindos ha ammesso che “è un po’ una sfida spiegare perché fai questa mossa (l taglio dei tassi) quando al tempo stesso rivedi al rialzo, anche se marginalmente, le prospettive di inflazione”. Ma “è importante ricordare che il processo disinflazionistico in Europa è stato piuttosto intenso. Ricordiamoci soltanto che nell’ottobre del 2022 l’inflazione era 10,6% e ora è al 2,6%. E tutte le misure vanno nella stessa direzione, del declino”, ha proseguito.


La Bce ha rivisto marginalmente al rialzo le prospettive di crescita, che però resta “chiaramente sotto il potenziale. E abbiamo anche rivisto un po’ rialzo le previsioni di inflazione per 2024 2025, ma con cambiamenti marginali. Posso capire la sorpresa di avere al tempo stesso un taglio dei tassi e una revisione al rialzo dell’inflazione attesa. Ma sapevamo perfettamente a inizio anno che tra aprile-maggio e fine anno l’evoluzione dell’inflazione sarebbe stata complicata, accidentata con alti e bassi. Quindi non è stata una sorpresa per noi e si è confermata la fiducia che l’inflazione convergerà nel 2025 a un livello coerente con l’obiettivo di stabilità dei prezzi” (il 2%). “Questo è stato qualcosa di rilevante”, ha detto. Guardando al futuro il rischio principale sarà l’inflazione sui servizi, “quella che chiamiamo inflazione interna. Dobbiamo analizzare quello che accade nel mercato del lavoro, le dinamiche salariali. La nostra previsione è che le buste paga inizieranno a moderarsi nel prossimo anno. E stiamo riponendo tanta attenzione all’evoluzione della produttività in Europa. Il livello di incertezza è elevato. Questo è il motivo per cui dobbiamo stare molto cauti e muoverci molto lentamente, con molta prudenza. Volta per volta – ha ribadito il vicepresidente della Bce – in base ai dati”. (fonte immagine: streaming video MNI).