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Pnrr, parere positivo Commissione Ue a pagamento VI rata a Italia

Pnrr, parere positivo Commissione Ue a pagamento VI rata a ItaliaRoma, 26 nov. (askanews) – Parere positivo dalla Commissione europea al pagamento della sesta rata all’Italia del Piano nazionale di riprese resilienza, per un controvalore di 8,7 miliardi di euro di cui 1,8 miliardi in sussidi e 6,9 miliardi in prestiti.


Con un comunicato, l’esecutivo comunitario spiega che a seguito della richiesta presentata lo scorso 28 giugno dall’Italia, la ha ritenuto che 23 tappe e 16 obiettivi fissati per la sesta rata siano stati raggiunti in maniera soddisfacente. 17 riforme e 17 investimenti avranno ricadute positive per imprese e cittadini su temi come digitalizzazione, pubblica amministrazione, giustizia, contesto imprenditoriale, lavoro, mobilità pulita, energie rinnovabili, sicurezza degli approvvigionamenti di gas, agroalimentare, gestione dei rifiuti e salute. Ora il Comitato economico e finanziario ha quattro settimane per fornire il suo parere, dopo il quale potrà essere effettuato il pagamento.

Sciopero dei trasporti, Salvini firma la precettazione. I sindacati: la impugneremo

Sciopero dei trasporti, Salvini firma la precettazione. I sindacati: la impugneremoRoma, 26 nov. (askanews) – Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha firmato l’ordinanza di precettazione per lo sciopero di venerdì 29 nel settore dei trasporti proclamato da Cgil e Uil. E’ questo l’esito dell’incontro avvenuto al Mit.


“Per evitare agli italiani l’ennesimo venerdì di caos – ha spiegato Salvini – ho deciso di intervenire direttamente riducendo a 4 ore lo sciopero indetto da alcuni sindacati per venerdì. Landini dice che sto limitando il diritto di sciopero? In due anni e poco più di governo 949 scioperi effettuati in Italia”. “Quindi, diritto allo sciopero sì – ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – ma anche diritto al lavoro per la stragrande maggioranza degli italiani è l’impegno che mi sono preso”. I sindacati hanno annunciato di voler impugnare l’ordinanza. “Attenderemo gli atti. Li guarderemo e, naturalmente, li impugneremo procedendo nella direzione che purtroppo abbiamo già riscontrato in altri scioperi generali”, ha detto il segretario confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli. “Si preferisce muoversi con modalità che non prevedono il confronto e il rispetto dello sciopero generale – ha proseguito – valuteremo il ricorso al Tar in virtù di come sarà argomentata la precettazione”.


“Prendiamo atto che per il tentativo di conciliazione, per il quale siamo stati convocati come prevede la procedura, il ministro non era interessato a conoscere le ragioni tecniche e normative del perché abbiamo ritenuto di confermare lo sciopero generale nei tempi e nelle modalità con cui l’abbiamo proclamato. Il ministro – ha concluso – ha confermato la volontà di aderire alla segnalazione della commissione di garanzia sugli scioperi. La riteniamo una lesione importante dello sciopero generale. Si potevamo trovare altre modalità di confronto che non hanno interesse a trovare”.

Trasporti, Cgil: impugneremo precettazione per lo sciopero

Trasporti, Cgil: impugneremo precettazione per lo scioperoRoma, 26 nov. (askanews) – “Attenderemo gli atti. Li guarderemo e, naturalmente, li impugneremo procedendo nella direzione che purtroppo abbiamo già riscontrato in altri scioperi generali”. Lo ha detto il segretrario confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, al termine della riunione al Mit e in riferimento alla probabile precettazione per lo sciopero di venerdì 29 nel trasporto pubblico locale.


“Si preferisce muoversi con modalità che non prevedono il confronto e il rispetto dello sciopero generale – ha proseguito – valuteremo il ricorso al Tar in virtù di come sarà argomentata la precettazione. Prendiamo atto che per il tentativo di conciliazione, per il quale siamo stati convovati come prevede la procedura, il ministro non era interessato a conoscere le ragioni tecniche e normative del perché abbiamo ritenuto di confermare lo sciopero generale nei tempi e nelle modalità con cui l’abbiamo proclamato. Il ministro ha confermato la volontà di aderire alla segnalazione della commissione di garanzia sugli scioperi. La riteniamo una lesione importante dello sciopero generale. Si potevamo trovare altre modalità di confronto che non hanno interesse a trovare”. Vis

Manovra, Gentiloni: numeri in linea con regole e raccomandazioni Ue

Manovra, Gentiloni: numeri in linea con regole e raccomandazioni UeRoma, 26 nov. (askanews) – “Per l’Italia direi che i numeri della legge di Bilancio sono in sintonia con le regole e con le raccomandazioni europee. L’obiettivo di riduzione del debito, credo, renda inevitabile una certa cautela nella legge di bilancio. Questa cautela naturalmente non impedisce di lavorare per la crescita, per recuperare il potere d’acquisto delle famiglie ed è confortante il fatto che nonostante questa cautela nella legge di Bilancio lo spazio per gli investimenti pubblici in Italia rimanga molto forte, secondo le stime della commissione gli investimenti pubblici passano del 3,5 del Pil al 3,8 del Pil da quest’anno all’anno prossimo”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, incontrando i giornalisti italiani a margine della presentazione del pacchetto autunnale del semestre europeo.


“È una ulteriore dimostrazione del fatto che un atteggiamento di serietà nei confronti dei conti pubblici che è indispensabile e che non è necessariamente legato a una riduzione dello spazio degli investimenti. È successo negli anni dell’austerity, 10 anni fa, non deve succedere adesso”, ha aggiunto.

Gentiloni: in Italia migliore lotta a evasione dopo raccomandazioni Ue

Gentiloni: in Italia migliore lotta a evasione dopo raccomandazioni UeRoma, 26 nov. (askanews) – Nelle raccomadazioni specifiche per Paese dell’Ue all’Italia “da una decina d’anni si parla di migliorare i sistemi di lotta all’evasione fiscale tramite digitalizzazione eccetera. Sembra un riferimento vago e protocollare, in realtà è una questione molto seria che ha portato, anche con diverse tensioni e contrasti nell’attuarla, a un miglioramento della situazione nel nostro paese”. Lo ha rivendicato il commissario europeo uscente all’Economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di presentazione del pacchetto autunnale del semestre europeo.


“L’estensione a sette anni” del piano di aggiustamento pluriennale dei conti, in base alle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita “è una estensione legata a un piano di riforme investimenti, che è in parte lo sviluppo del Pnrr. Quindi molte delle riforme e degli investimenti si collegano anche a iniziative promosse attraverso il Pnrr, in particolare sulla transizione digitale, sulle riforme, sugli investimenti e le riforme per promuovere l’innovazione, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, il miglioramento dei nostri sistemi di educativi. Queste sono le parole che trovate nel linguaggio nostro della Commissione europea, poi da italiani – ha concluso – sapete come tradurle nelle proposte di iniziativa e di riforme”.

Gentiloni: giudizi su frugali? “Per regole rigide volute da loro”

Gentiloni: giudizi su frugali? “Per regole rigide volute da loro”Roma, 26 nov. (askanews) – “Senza puntare il dito contro nessuno”, per usare le sue stesse parole, il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni ha però di fatto rinfacciato ai paesi cosiddetti “frugali”, come Germania o Olanda, il fatto che aver pressato per regole “rigide” nel Patto di stabilità e di crescita, ora si ripercuote con valutazioni negative su questi stessi Paesi, nei giudizi della Commissione europea sui piani di bilancio per il 2025 sui documenti programmatici di bilancio.


“Non dobbiamo suddividere i Paesi in categorie” ha detto Gentiloni facendo eco al vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. Ma ha anche detto che “Dombrovskis è più diplomatico di me” e che “al tempo stesso è vero che penso che abbiamo avuto un eccellente cooperazione con i paesi. Ora la consapevolezza sulla necessità di mettere il debito su traiettorie sostenibile è più forte”. Ma “ci sono alcune regole rigide che onestamente non sono stato io quello che le ha volute. Quindi se ci sono regole rigorose (è perché) in alcuni casi queste regole sono state chieste. Non punto il dito su nessuno ma qualcuno le ha chieste – ha detto Gentiloni -. Ora abbiamo queste regole e penso che la Commissione attuale e la prossima Commissione in particolare siano chiamate ad attuarle”.

OK Ue a Italia sui conti, mentre Germania e Olanda “non in linea”

OK Ue a Italia sui conti, mentre Germania e Olanda “non in linea”Strasburgo, 26 nov. (askanews) – Italia, Francia e Grecia, che sono tra i paesi Ue con il più alto debito pubblico, sono “in linea” con le raccomandazioni della Commissione europea riguardo alla “spesa netta” nei piani di medio termine per l’aggiustamento dei loro bilanci, il nuovo parametro chiave del Patto di stabilità riformato; tra i paesi cosiddetti “frugali”, invece, Germania e Finlandia “non sono pienamente in linea”, e l’Olanda “non è in linea” con le raccomandazioni.


E’ il risultato, piuttosto sorprendente, della valutazione che la Commissione europea ha presentato, oggi a Strasburgo, con il suo primo pacchetto autunnale del semestre europeo da quando è entrata in vigore, nell’aprile 2024 la riforma Patto di stabilità, con il nuovo quadro di governance economica, riguardante la sorveglianza dei bilanci degli Stati membri. In questo Pacchetto di autunno, le valutazioni della Commissione sono focalizzate sulla crescita della spesa netta nel 2025 e sull’insieme del biennio 2024-2025.


Il pacchetto d’autunno pubblicato oggi presenta le raccomandazioni della Commissione relative ai percorsi pluriennali di spesa netta per correggere il disavanzo eccessivo per l’Italia e gli altro sette Stati membri (Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia) attualmente soggetti alla procedura per i deficit eccessivi. Nel complesso, l’Italia e altri sette paesi dei 17 dell’Eurozona (Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia) sono considerati “in linea” con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese. Per questi otto paesi si prevede che la spesa pubblica netta resterà sotto le soglie previste durante il periodo di aggiustamento di bilancio, che è normalmente di quattro anni, salvo per l’Italia e altri quattro Stati membri (Finlandia, Francia, Spagna e Romania) che hanno chiesto e ottenuto un’estensione del periodo di aggiustamento da quattro a sette anni per i loro piani a medio termine. In tutti e cinque i casi, la Commissione ha valutato che gli impegni per le riforme e gli investimenti inclusi nei piani soddisfacevano i criteri per giustificare l’allungamento del periodo di aggiustamento.


A parte gli otto paesi citati, per gli altri Stati membri ci sarà bisogno di vigilanza e azioni appropriate per garantire che i loro bilanci siano in linea con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese e con il nuovo Patto di stabilità. Estonia, Germania, Finlandia e Irlanda sono valutati dalla Commissione come “non completamente in linea con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese, poiché si prevede che la loro spesa netta annuale (per Finlandia e Irlanda) e/o cumulativa (per Estonia, Germania, Irlanda) sia superiore alle rispettive soglie massime”.


Per Lussemburgo, Malta e Portogallo, la Commissione dà un giudizio più specifico: sono “non pienamente in linea con le raccomandazioni”, perché “mentre la loro spesa netta è prevista entro le soglie massima, non stanno eliminando gradualmente entro l’inverno 2024-2025 le misure di sostegno per l’emergenza energetica, come era stabilito nelle raccomandazioni di bilancio specifiche per paese a loro indirizzate”. la Lituania è considerata “a rischio di non essere in linea con la raccomandazione di bilancio specifica per paese, poiché la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) è prevista al di sopra dei livelli che la Commissione considererebbe appropriati”. “Maglia nera” l’Olanda, infine: è valutata in modo netto come “non in linea con la raccomandazione, poiché la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) è prevista al di sopra delle soglie massime”. Bruxelles ha poi presentato nel Pacchetto di oggi anche le sue raccomandazioni per i Paesi che si trovano sotto procedura per deficit eccessivo, tra cui l’Italia. La Penisola “deve assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica netta non superi i massimali stabiliti. E deve mettere fine alla situazione di eccesso di deficit per il 2026”, si legge. Secondo le ultime previsioni della stessa commissione europea del 2026 il rapporto deficit-Pil della penisola dovrebbe attestarsi ai 2,9%, al di sotto del limite del 3% stabilito dal patto di stabilità e di crescita. Una ulteriore raccomandazione riguarda il fatto che l’Italia dovrà presentare con cadenza semestrale dei “rapporti sui progressi compiuti nell’attuazione delle raccomandazioni, fino a quando sarà conclusa la situazione di eccesso di deficit”, si legge.

Manovra, Italia supera doppio esame della Commissione europea

Manovra, Italia supera doppio esame della Commissione europeaRoma, 26 nov. (askanews) – Doppio esame superato per l’Italia alla prima procedura di giudizio, da parte della Commissione europea, sui piani di bilancio in base alle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita. Innanzitutto la Penisola viene giudicata adempiente sui requisiti dei piani di bilancio pluriennali assieme a 20 altri Stati, su un totale di 22 programmi finora presentati.


Questo giudizio guarda essenzialmente alle prospettive di un percorso sui conti pubblici che sia “credibile”, spiega l’esecutivo comunitario con un comunicato sul suo “Pacchetto semestrale di autunno”, sulla base del parametro chiave della spesa netta. Peraltro l’Italia è tra i 5 paesi su cui la Commissione europea offre una “valutazione positiva” in merito al periodo di aggiustamento prolungato a 7 anni, sulla base di impegni supplementari su investimenti e riforme (assieme a Finlandia, Francia, Spagna e Romania). Secondo quanto riporta un comunicato, la Commissione ha poi valutato i piani di bilancio per il prossimo anno (2025) già presentati da 17 Stati membri. E in questo caso la manovra dell’Italia, assieme altri 7 Stati (Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia) viene giudicata “in linea con le raccomandazioni, dato che la proiezioni di spesa netta risulta nell’ambito dei limiti”, afferma la Commissione.

Banco Bpm boccia Ops di Unicredit: il prezzo non riflette il valore, rischi occupazionali

Banco Bpm boccia Ops di Unicredit: il prezzo non riflette il valore, rischi occupazionaliMilano, 26 nov. (askanews) – Banco Bpm si esprimerà formalmente sull’offerta di scambio annunciata da UniCredit con le tempistiche e secondo le modalità previste dalla legge, ma per il momento arriva una sonora bocciatura all’operazione da parte del cda dell’istituto. Più netto (“è ostile”) è stato un consigliere entrando nella sede di Piazza Meda prima della riunione del board. Le condizioni dell’Ops, che non è stata in alcun modo preventivamente concordata, “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia – scrive Banco Bpm – e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Potenziale ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, come l’Opa su Anima e l’investimento in Mps.


Il cda all’unanimità ha rilevato, in via preliminare, che il prezzo dell’offerta riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco Bpm del 22 novembre e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo di ieri. La banca guidata da Giuseppe Castagna ribatte punto su punto all’Ops di UniCredit, lanciando in primis l’allarme occupazione: le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit sono pari a 900 milioni, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, e destano “forti preoccupazioni” sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale.La fusione tra le due banche, inoltre, “fa venir meno l’autonomia giuridica di Banco Bpm, a discapito del brand” e “riduce significativamente la concorrenza sul mercato bancario italiano sia per i clienti retail sia per i clienti corporate, in particolare per le pmi”, ossia il tessuto produttivo a cui storicamente la banca si rivolge. L’offerta, evidenzia ancora il cda, “espone gli stakeholder di Banco Bpm all’alea connessa all’esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania” con l’operazione Commerzbank, “nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione di Banco Bpm nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico”.


La passivity rule, scattata a seguito dell’Ops, infine, condizionerà la flessibilità strategica del gruppo, soprattutto per quanto riguarda le condizioni dell’Opa su Anima e il recente investimento in Mps, “determinandosi così un quadro di elevata incertezza”, sottolinea la banca.Banco Bpm rimane quindi focalizzata sull’implementazione del piano al 2026, sull’esecuzione dell’Opa su Anima – di cui depositerà oggi alle autorità di vigilanza le istanze autorizzative del documento di offerta – e sul conseguente aggiornamento del piano, “non trascurando – conclude il lungo comunicato del cda – alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo”.


 

Banco Bpm boccia Ops: prezzo non riflette valore, rischi occupazionali

Banco Bpm boccia Ops: prezzo non riflette valore, rischi occupazionaliMilano, 26 nov. (askanews) – Banco Bpm si esprimerà formalmente sull’offerta di scambio annunciata da UniCredit con le tempistiche e secondo le modalità previste dalla legge, ma per il momento arriva una sonora bocciatura all’operazione da parte del cda dell’istituto. Più netto (“è ostile”) è stato un consigliere entrando nella sede di Piazza Meda prima della riunione del board. Le condizioni dell’Ops, che non è stata in alcun modo preventivamente concordata, “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia – scrive Banco Bpm – e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Potenziale ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, come l’Opa su Anima e l’investimento in Mps.


Il cda all’unanimità ha rilevato, in via preliminare, che il prezzo dell’offerta riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco Bpm del 22 novembre e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo di ieri. La banca guidata da Giuseppe Castagna ribatte punto su punto all’Ops di UniCredit, lanciando in primis l’allarme occupazione: le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit sono pari a 900 milioni, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, e destano “forti preoccupazioni” sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. La fusione tra le due banche, inoltre, “fa venir meno l’autonomia giuridica di Banco Bpm, a discapito del brand” e “riduce significativamente la concorrenza sul mercato bancario italiano sia per i clienti retail sia per i clienti corporate, in particolare per le pmi”, ossia il tessuto produttivo a cui storicamente la banca si rivolge. L’offerta, evidenzia ancora il cda, “espone gli stakeholder di Banco Bpm all’alea connessa all’esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania” con l’operazione Commerzbank, “nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione di Banco Bpm nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico”.


La passivity rule, scattata a seguito dell’Ops, infine, condizionerà la flessibilità strategica del gruppo, soprattutto per quanto riguarda le condizioni dell’Opa su Anima e il recente investimento in Mps, “determinandosi così un quadro di elevata incertezza”, sottolinea la banca. Banco Bpm rimane quindi focalizzata sull’implementazione del piano al 2026, sull’esecuzione dell’Opa su Anima – di cui depositerà oggi alle autorità di vigilanza le istanze autorizzative del documento di offerta – e sul conseguente aggiornamento del piano, “non trascurando – conclude il lungo comunicato del cda – alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo”.