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La Filt Cgil ha avviato le procedure per lo sciopero nel Tpl

La Filt Cgil ha avviato le procedure per lo sciopero nel TplRoma, 7 giu. (askanews) – “Abbiamo avviato unitariamente le procedure di raffreddamento e conciliazione ai sensi della legge sullo sciopero”. Lo riferisce la Filt Cgil a seguito dell’interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori, aggiungendo che “ora attendiamo dalle associazioni datoriali, nei tempi previsti, un incontro urgente per l’esame delle procedure per evitare che si complichi una vertenza in un settore che è centrale per la mobilità dei cittadini, per il ra ggiungim ento degli obiettivi prefissati di sostenibilità economica, sociale ed ambientale e per la piena riuscita dei grandi appuntamenti del prossimo anno come il Giubileo”.


“Sin dall’avvio del confronto a settembre scorso – spiega la Federazione dei Trasporti della Cgil – ci siamo subito trovati di fronte ad un atteggiamento attendista, dilatatorio e non costruttivo, da parte delle associazioni datoriali del settore Asstra, Agens e Anav, dimostrando l’assenza di una reale assunzione di responsabilità nei confronti del settore e della categoria degli autoferrotranvieri. Un settore quello del trasporto pubblico locale, caratterizzato da un crescente deterioramento delle condizioni lavorative e retributive, dalla conseguente e strutturale carenza negli organici aziendali, da episodi di aggressioni fisiche e verbali, sempre più diffusi ai danni degli operatori front line, dalla cronica di fficolt C3? nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate, dal rischio sempre più tangibile della riduzione dei servizi”. “Nonostante tutti i tentativi delle organizzazioni sindacali – denuncia infine la Filt Cgil – tesi a ricercare un accordo, si è dovuto prendere atto delle posizioni inaccettabili di indisponibilità delle associazioni datoriali a rinnovare il Ccnl, riconoscendo un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, a rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché ad individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni. Al contrario ci siamo trovati di fronte a proposte provocatorie, volte esclusivamente alla massimizzazione della produttività, a fronte di un ulteriore aumento dei carichi di lavoro e di una compressione inaccettabile delle condizioni la vorative “.

Trasporti, Filt Cgil: avviate procedure per sciopero nel Tpl

Trasporti, Filt Cgil: avviate procedure per sciopero nel TplRoma, 7 giu. (askanews) – “Abbiamo avviato unitariamente le procedure di raffreddamento e conciliazione ai sensi della legge sullo sciopero”. Lo riferisce la Filt Cgil a seguito dell’interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori, aggiungendo che “ora attendiamo dalle associazioni datoriali, nei tempi previsti, un incontro urgente per l’esame delle procedure per evitare che si complichi una vertenza in un settore che è centrale per la mobilità dei cittadini, per il ra ggiungim ento degli obiettivi prefissati di sostenibilità economica, sociale ed ambientale e per la piena riuscita dei grandi appuntamenti del prossimo anno come il Giubileo”.


“Sin dall’avvio del confronto a settembre scorso – spiega la Federazione dei Trasporti della Cgil – ci siamo subito trovati di fronte ad un atteggiamento attendista, dilatatorio e non costruttivo, da parte delle associazioni datoriali del settore Asstra, Agens e Anav, dimostrando l’assenza di una reale assunzione di responsabilità nei confronti del settore e della categoria degli autoferrotranvieri. Un settore quello del trasporto pubblico locale, caratterizzato da un crescente deterioramento delle condizioni lavorative e retributive, dalla conseguente e strutturale carenza negli organici aziendali, da episodi di aggressioni fisiche e verbali, sempre più diffusi ai danni degli operatori front line, dalla cronica di fficolt C3? nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate, dal rischio sempre più tangibile della riduzione dei servizi”. “Nonostante tutti i tentativi delle organizzazioni sindacali – denuncia infine la Filt Cgil – tesi a ricercare un accordo, si è dovuto prendere atto delle posizioni inaccettabili di indisponibilità delle associazioni datoriali a rinnovare il Ccnl, riconoscendo un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, a rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché ad individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni. Al contrario ci siamo trovati di fronte a proposte provocatorie, volte esclusivamente alla massimizzazione della produttività, a fronte di un ulteriore aumento dei carichi di lavoro e di una compressione inaccettabile delle condizioni la vorative “.

Usa, +272.000 posti lavoro maggio,meglio del previsto disoccupazione 4%

Usa, +272.000 posti lavoro maggio,meglio del previsto disoccupazione 4%New York, 7 giu. (askanews) – Rapporto sull’occupazione di maggio superiore alle stime, negli Stati Uniti. Il mese scorso sono stati creati 272.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 190.000 posti. La disoccupazione è salita al 4%, rispetto al +3,9% del mese precedente (dato non rivisto). Gli analisti avevano previsto un dato anche al 3,9%.


I salari orari medi sono aumentati di 0,14 centesimi, lo 0,40%, a 34,91 dollari; rispetto a un anno prima, sono aumentati del 4,08%, meno del dato annuale al 4,14% dello scorso anno. La settimana media lavorativa è rimasta invariata 34,3 ore. La partecipazione della forza lavoro è stata pari al 62,5%, in calo rispetto al 62,7%, registrato nel mese precedente. Rivisti i dati di aprile passati da +175.000 a +165.000, mentre quelli di marzo sono passati da +315.000 a +310.000.

Ponte Stretto, società: conclusa fase informativa su espropri

Ponte Stretto, società: conclusa fase informativa su espropriRoma, 7 giu. (askanews) – Alle 13 di questa mattina si è conclusa la fase informativa presso gli sportelli espropri predisposti da Stretto di Messina nei locali messi a disposizione dalle amministrazioni comunali di Messina e Villa San Giovanni. Lo comunica la società in una nota.


L’attività degli sportelli informativi sugli espropri era stata avviata lunedì 8 aprile, consentendo a tutti gli interessati di prendere visione della documentazione relativa al Piano espropri e di formulare eventuali osservazioni. “L’iniziativa, non prevista dal quadro normativo di riferimento, ma fortemente voluta dalla società nella piena consapevolezza della dovuta attenzione nei confronti del territorio per un aspetto così importante e delicato come gli espropri – si legge in una nota -, ha dato, nei 60 giorni di attività, i seguenti risultati: allo sportello messinese allestito presso il Palacultura, sono state ricevute 503 persone; presso i locali della ex Pretura a Villa San Giovanni, sono state ricevute 118 persone”.


“Oltre 600 persone ricevute presso gli sportelli informativi è un risultato positivo – ha commentato Gioacchino Lucangeli, responsabile della Macrostruttura Espropri di Stretto di Messina -. L’obiettivo di informare i soggetti interessati agli espropri è una priorità. Lavorando in un clima fattivo e collaborativo le domande più frequenti hanno riguardato principalmente quattro categorie: informazioni sulle varie tipologie della procedura espropriativa, quali esproprio, occupazione temporanea e, in particolare, l’asservimento per pubblici servizi; criteri per la determinazione delle indennità; tempistiche sulla procedura di esproprio; osservazioni puntuali su progetto e cantierizzazione. La fase della consultazione, unitamente alle osservazioni presentate, consentirà a Stretto di Messina di perfezionare la documentazione espropriativa, con una proficua ottimizzazione delle aree interessate dalle procedure e conseguente riduzione dei soggetti coinvolti”. Lunedì 10 giugno sarà attivato il “Cassetto Virtuale”, uno strumento utilizzabile su base volontaria finalizzato a dematerializzare lo scambio delle comunicazioni tra le parti e facilitare l’accesso agli atti dei destinatari delle procedure espropriative relative alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.


I destinatari delle procedure espropriative potranno manifestare la volontà di richiederne l’attivazione e l’utilizzo attraverso un form che sarà reso disponibile sul sito della società Stretto di Messina. Sempre a partire da lunedì 10 giugno sarà attivo, a supporto di coloro che vorranno avvalersi del cassetto virtuale, un servizio di help desk informatico, contattabile dal lunedì al venerdì al numero verde 800766472 per le chiamate dall’Italia e allo 068758555 per quelle dall’estero. Il servizio è disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 16:30.

Bce taglia i tassi ma alza le stime dell’inflazione

Bce taglia i tassi ma alza le stime dell’inflazioneFrancoforte, 6 giu. (askanews) – La Banca centrale europea come ampiamente atteso ha tagliato i tassi di interesse di riferimento per l’intera eurozona di 25 punti base. La decisione è stata varata a dispetto del fatto che i tecnici della stessa istituzione hanno rivisto al rialzo le previsioni di inflazione su quest’anno (2,4%) e sul prossimo (2,2%).


E mentre il comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo afferma che “malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata; l’inflazione – si legge – resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno”. La presidente Christine Lagarde è stata ripetutamente interpellata su questa apparente incongruenza. E l’ha spiegata con una serie di elementi: “Perché complessivamente è aumentata la nostra fiducia sul percorso” di futura moderazione dell’inflazione. “Un secondo elemento – ha proseguito – è l’affidabilità e la forza delle nostre previsioni” se si guarda agli ultimi aggiornamenti le variazioni tra un trimestre e l’altro sono state dell’ordine di 1 decimale di punto percentuale.


E poi dato il calo dell’infalzione generale degli ultimi mesi, i tassi “reali” dell’area euro, cioè i tassi ufficiali meno la crescita dei prezzi, sono di fatto aumentati. Via libera quindi a questo piccolo ritocco con “una decisione unanime, salvo uno” nel Consiglio. Lagarde non ha, come di consueto, riferito chi fosse il dissenziente, né se fosse qualcuno che voleva non ridurre i tassi o, all’opposto, qualcuno che voleva tagliarli anche di più. “Lo scoprirete facilmente”, ha scherzato.


A decorrere dal 12 giugno il tasso sulle principali operazioni di finanziamento scende così al 4,25% (primo taglio dal 2016), quello sui depositi custoditi per conto delle banche commerciali al 3,75% (primo taglio dal settembre 2019), mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali scende al 4,50% (primo taglio dal 2016). La decisione era stata ampiamente segnalata da diversi esponenti dell’istituzione e forse questo ha contribuito in qualche modo a far sì che l’istituzione si sentisse “chiusa nell’angolo”. Ma le nuove stime sull’inflazione non fanno presagire una nuova mossa nell’immediato.


La Bce aveva anticipato possibili fluttuazioni di prezzi e salari, nell’ambito di una tendenza che dovrebbe proseguire verso la moderazione, e con la crescita economica che prosegue sottotono ha evidentemente ritenuto eccessivamente restrittiva l’intonazione monetaria. Un quadro ribadito oggi: l’inflazione nell’area “è attese fluttuare ai livelli attuali nel resto dell’anno e poi calare al nostro livello obiettivo (2% simmetrico-ndr) nella seconda metà del 2025”, ha detto Lagarde. Il caro vita potrebbe salire più del previsto se salari e utili dovessero mostrarsi più vigorosi delle attese, all’opposto potrebbe risultare più basso se la domanda risultasse debole. Alla Bce “non ci stiamo impegnando su un particolare percorso predetermitato dei tassi”, ha chiarito la presidente. La prossima riunione monetaria del Consiglio è calendarizzata il 18 luglio, ora la parola passa alla Federal Reserve che mercoledì prossimo terrà il direttorio (Fomc) da cui non sono attesi cambiamenti sui tassi. (di Roberto Vozzi).

La Bce taglia i tassi di 25 punti base (come atteso) ma alza le stime dell’inflazione

La Bce taglia i tassi di 25 punti base (come atteso) ma alza le stime dell’inflazioneFrancoforte, 6 giu. (askanews) – La Banca centrale europea ha come ampiamente atteso tagliato i tassi di interesse di riferimento per l’intera eurozona di 25 punti base. Il tasso sulle principali operazioni di finanziamento scende così al 4,25%, quello sui depositi custoditi per conto delle banche commerciali al 3,75%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali scende al 4,50%. Al tempo stesso ha però rivisto al rialzo le previsioni di inflazione su quest’anno e sul prossimo.


E “malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata; l’inflazione – dice l’istituzione nel comunicato sulle decisioni del Consiglio direttivo – resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno”. Una formula che potrebbe suggerire l’orientamento a non effettuare altre riduzioni nell’immediato. Per il tasso sui depositi, che molti guardano come riferimento generale, si tratta della prima riduzione dal settembre del 2019, mentre per gli altri due tassi bisogna risalire al marzo del 2016 per trovare ritocchi al ribasso. La decisione era stata ampiamente segnalata da diversi esponenti dell’istituzione, mentre nell’area euro l’inflazione è nettamente rallentata nei mesi passati anche se nelle ultime settimane si sono verificati sviluppi nella direzione opposta, sia per l’indice generale di crescita prezzi – risalito a maggio al 2,6% su base annua, due decimali in più rispetto ad aprile – sia per le dinamiche dei salari, in lieve accelerazione nel primo trimestre.


Tuttavia l’istituzione aveva anticipato possibili fluttuazioni, nell’ambito di una tendenza che dovrebbe proseguire verso la moderazione, e con la crescita economica che prosegue sottotono ha evidentemente ritenuto eccessivamente restrittiva l’intonazione monetaria. Ora l’attenzione si sposta sulla conferenza stampa esplicativa che la presidente Christine Lagarde terrà alle 14 e 45. In particolare la curiosità si concentra sulle indicazioni che potrebbe fornire su tempi e ritmi dei futuri tagli.

Bce taglia i tassi di 25 pb ma alza stime inflazione 2024 e 2025

Bce taglia i tassi di 25 pb ma alza stime inflazione 2024 e 2025Francoforte, 6 giu. (askanews) – La Banca centrale europea ha come ampiamente atteso tagliato i tassi di interesse di riferimento per l’intera eurozona di 25 punti base. Il tasso sulle principali operazioni di finanziamento scende così al 4,25%, quello sui depositi custoditi per conto delle banche commerciali al 3,75%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali scende al 4,50%. Al tempo stesso ha però rivisto al rialzo le previsioni di inflazione su quest’anno e sul prossimo.


E “malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata; l’inflazione – dice l’istituzione nel comunicato sulle decisioni del Consiglio direttivo – resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno”. Una formula che potrebbe suggerire l’orientamento a non effettuare altre riduzioni nell’immediato. Per il tasso sui depositi, che molti guardano come riferimento generale, si tratta della prima riduzione dal settembre del 2019, mentre per gli altri due tassi bisogna risalire al marzo del 2016 per trovare ritocchi al ribasso. La decisione era stata ampiamente segnalata da diversi esponenti dell’istituzione, mentre nell’area euro l’inflazione è nettamente rallentata nei mesi passati anche se nelle ultime settimane si sono verificati sviluppi nella direzione opposta, sia per l’indice generale di crescita prezzi – risalito a maggio al 2,6% su base annua, due decimali in più rispetto ad aprile – sia per le dinamiche dei salari, in lieve accelerazione nel primo trimestre.


Tuttavia l’istituzione aveva anticipato possibili fluttuazioni, nell’ambito di una tendenza che dovrebbe proseguire verso la moderazione, e con la crescita economica che prosegue sottotono ha evidentemente ritenuto eccessivamente restrittiva l’intonazione monetaria. Ora l’attenzione si sposta sulla conferenza stampa esplicativa che la presidente Christine Lagarde terrà alle 14 e 45. In particolare la curiosità si concentra sulle indicazioni che potrebbe fornire su tempi e ritmi dei futuri tagli.

Antitrust Usa mette nel mirino giganti IA Microsoft, OpenAI, Nvidia

Antitrust Usa mette nel mirino giganti IA Microsoft, OpenAI, NvidiaRoma, 6 giu. (askanews) – Le autorità Antitrust degli Stati uniti hanno messo a punto uno schema che permetterà loro di lanciare investigazioni contro i giganti dell’intelligenza artificiale: Microsoft, OpenAI e Nvidia. Lo segnala oggi il New York Times.


Il Dipartimento alla Giustizia americano ha trovato un accordo con la Commissione federale per il commercio (FTC) – secondo fonti del NYT – per definire i diversi compiti in un’indagine che si prevede tecnicamente complessa. In base a questo accordo, la guida dell’indagine nei confronti del produttore di chip Nvidia – che ieri ha sfondato il muro dei 3mila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato – sarà affidata al Dipartimento alla Giustizia, mentre la FTC si occuperà di OpenAI e Microsoft, che peraltro ha anche investito 13 miliardi di dollari in OpenAI.


L’accordo, spiega il NYT, mette in evidenza la rafforzata attenzione delle autorità antitrust nei confronti del frenetico sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa. Nel 2019, prima di lanciare indagini anti-monopolio nei confronti di altri giganti tech (Google, Apple, Amazon, Meta), le autorità antitrust entrarono in accordi similari. Dopo un periodo di far west del settore, negli ultimi mesi anche le autorità Usa hanno cominciato ad accendere fari su un settore che, pur rappresentando un fulcro strategico della competizione globale per il nuovo digitale, rischia di finire fuori controllo. A luglio scorso la FTC ha avviato un’indagine su OpenAI e, in particolare, sull’eventualità che la compagnia guidata da Sam Altman abbia danneggiato i consumatori attraverso l’estrazione dei dati. Inoltre a gennaio un’indagine ampia è stata lanciata sulle partnership tra le compagnie, a partire da quella di Microsoft in Open AI e quelle di Google e Amazon in Anthropic.


L’approccio finora adottato dagli Usa è diverso da quello europeo, in questo settore. Mentre l’Ue ha recentemente adottato un regolamento sull’intelligenza artificiale che, per la prima volta, ha messo dei paletti, negli Usa non è stata ancora assunta alcuna particolare iniziativa legislativa per porre dei limiti all’azione delle compagnie. Nvidia, OpenAI e Microsoft sono considerati i vincitori di questa prima fase del boom dell’intelligenza artificiale. Microsoft è oggi la prima compagnia del mondo per capitalizzazione di mercato e Nvidia, che da inizio anno ha visto crescere il valore delle sue azioni del 150%, la seconda. Entrambe valgono oltre 3mila miliardi di dollari, come Apple (ieri sorpassata da Nvidia).


Il produttore di chip, in particolare, è nel mirino per la sua capacità di porsi allo snodo dello sviluppo dell’IA, grazie alla posizione dominante nel mercato delle unità di processamento grafico GPU, necessarie per l’addestramento dell’IA. Mal di pancia sono emersi nel settore per il fatto che l’utilizzo necessario dei processori costringerebbero i clienti a operare in un ambiente chiuso, che costringe a usare i chip Nvidia. Microsoft, dal canto suo, ha incluso la tecnologia di OpenAI nei propri prodotti IA, a partire dal suo motore di ricerca Bing. Il New York Times ha citato in giudizio OpenAI e Microsoft, sostenendo la violazione del copyright dei contenuti di notizie relativi ai sistemi di intelligenza artificiale.

Nvidia mette la freccia e sorpassa Apple: vale più di 3mila mld Usd

Nvidia mette la freccia e sorpassa Apple: vale più di 3mila mld UsdRoma, 6 giu. (askanews) – Il gigante statunitense dei semiconduttori Nvidia, sull’onda del boom dell’intelligenza artificiale, imprime il suo marchio nella speciale lista delle compagnie che hanno superato una capitalizzazione di mercato di 3mila miliardi di dollari, superando Apple e diventando la seconda compagnia più ricca del mondo.


Con sede a Santa Clara, in California, Nvidia si giova di un aumento del valore delle sue azioni che si avvicina al 150% nel 2024, grazie al fatto che i suoi chip di ultima generazione sono di fatto oggetto di una corsa tra i clienti perché necessari per lo sviluppo di modelli IA, in un momento in cui la concorrenza arranca dietro l’azienda americana. Ieri le azioni di Nvidia sono state valutate 1.223,4 dollari, con un incremento del 5,2%, portando la capitalizzazione di mercato a oltre 3mila miliardi e sorpassando Apple di circa 9 miliardi di dollari. La compagnia con maggiore capitalizzazione di mercato resta Microsoft, che vale 3.150 miliardi di dollari.


Secondo Bloomberg, l’amministratore delegato della compagnia Jensen Huang ha raggiunto una ricchezza personale di 107,4 miliardi di dollari. Ieri è stato raggiunto dalla notizia mentre era a Taipei per la fiera tecnologica Computex, dove è stato di fatto la star dell’evento e dove ha lanciato la sfida allla concorrente Intel.”L’IA generativa sta rimodellando le industrie e aprendo nuove opportunità per l’innovazione e la crescita,” ha dichiarato in un discorso prima della conferenza tecnologica. “Oggi siamo sull’orlo di un grande cambiamento nel campo del computing. L’intersezione tra IA e computing accelerato è destinata a ridefinire il futuro”. Nello stesso tempo ha dovuto comunque prendere atto della volontà del suo principale fornitore a contratto – la TSMC – di avere una fetta maggiore dei guadagni. “Mi sono lamentato con il CEO di Nvidia, Jensen Huang (…) per il fatto che i suoi prodotti sono così costosi” ha detto il presidente e amministratore delegato del gruppo taiwanease C.C. Wei parlando con i giornalisti. “Penso – ha aggiunto – che quei prodotti siano davvero preziosi, ma sto pensando di mostrare

MFE, P.S.Berlusconi: +6% stima raccolta pubblicitaria primo semestre

MFE, P.S.Berlusconi: +6% stima raccolta pubblicitaria primo semestreCologno Monzese, 5 giu. (askanews) – “Il mercato che stiamo affrontando in questi primi sei mesi dell’anno è un mercato tonico, veramente tonico. Abbiamo chiuso i primi tre mesi molto bene, con una crescita complessiva Italia e Spagna intorno al 6%. Parlando di stime, con tutta la prudenza del caso, anche nei primi sei mesi registriamo una crescita dei ricavi pubblicitari del 6% circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Lo ha dichiarato Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo MFE nel corso di una conferenza stampa sul bilancio dell’ultima stagione televisiva di Mediaset.


“Teniamo il passo”, ha proseguito. “Per noi è una ottima notizia, considerando anche che a giugno ci sono gli Europei di calcio, è un risultato che se verrà confermato, ma penso proprio di sì, è un bel risultato. Stiamo facendo meglio del mercato come raccolta sia in Italia sia in Spagna”.