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Bce, atteso il primo taglio dei tassi dell’era Lagarde

Bce, atteso il primo taglio dei tassi dell’era LagardeFrancoforte, 5 giu. (askanews) – I banchieri centrali dell’area euro stanno giungendo a Francoforte, per l’incontro informale che, tradizionalmente, precede la riunione operativa del Consiglio direttivo sui tassi di interesse. L’attesa che si è andata cementando, ormai da settimane, anche a seguito di dichiarazioni di diversi esponenti dell’istituzione, è per un taglio da 25 punti base, la prima riduzione che l’istituzione effettuerà dal settembre del 2019, guardando al tasso sui depositi (attualmente al 4%). E se si guarda ai tassi sui principali rifinanziamenti (4,50%) e a quello sulle operazioni marginali (4,75%), sarà il primo taglio dal marzo del 2016.


La comunicazione sulle decisioni sarà pubblicata alle 14 e 15 di domani, contestualmente la Bce diffonderà anche le previsioni aggiornate dei suoi tecnici su crescita economica e inflazione. Alle 14 e 45, poi, la presidente Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa assieme al vicepresidente, Luis de Guindos. Se sui mercati viene data per certa la mossa di domani, sono invece molto minoritarie le attese di un ulteriore taglio a luglio, prevalgono piuttosto quelle di una riduzione a ottobre. E appare in bilico l’ipotesi di un terzo taglio prima della fine dell’anno.


Se tutto andrà come previsto, comunque, la Bce invertirà la rotta monetaria, dopo che tra il luglio del 2022 e il settembre dello scorso anno ha operato la più aggressiva manovra di inasprimento della sua storia, un aumento dei tassi da 450 punti base complessivi (4,50 punti percentuali), accompagnato da massicci drenaggi di liquidità, in riposta alla galoppante inflazione che rifletteva una serie di shock, tra cui le strozzature nelle catene globali, la guerra in Ucraina e elementi interni dell’eurozona, come i prezzi fuori scala degli indici Ue di riferimento su energia e gas. Da settembre in poi i tassi sono stati sempre confermati, al 4% sui depositi custoditi per conto delle banche commerciali (che da tempo vengono usati come riferimento chiave), al 4,50% sulle principali operazioni di rifinanziamento e al 4,75% sulle operazioni marginali. L’atteso ritocco al ribasso sarà il primo taglio anche da quando la guida dell’istituzione è stata affidata a Lagarde, nel novembre del 2019.


Al consiglio Bce partecipano la presidente, il vicepresidente, gli altri quattro componenti del Comitato esecutivo (tra cui l’italiano Piero Cipollone) e tutti i governatori di banche centrali nazionali dell’Eurosistema, tra i quali il numero uno della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Nelle ultime fasi il quadro in cui la Bce si appresta a muoversi si è un po’ complicato a seguito di due sviluppi. Prima una riaccelerazione della dinamica media dei salari contrattuali, che risente anche degli accordi di inizio anno. Poi la risalita dell’inflazione dell’area a maggio, al 2,6%, due decimali in più rispetto al mese precedente. Il tutto ha animato moniti sulla prudenza da parte di esponenti del direttorio ritenuti “falchi”. Sul versante opposto, quello favorevole ai calmieramenti inflazionistici e quindi alle mosse espansive della Bce, in questo avvio di settimana si è assistito a un netto calo delle quotazioni del petrolio, dopo che il cartello allargato degli esportatori (Opec+) ha annunciato un piano di graduale rimozione delle restrizioni all’offerta.


Inoltre, le decisioni monetarie nell’area euro dovranno anche tenere conto degli sviluppi negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha adottato una linea attendista sui tassi. Molti analisti continuano a scommettere che anche la Banca centrale Usa procederà a un taglio, ma a settembre, mentre il prossimo direttorio (Fomc) si svolgerà l’11 e 12 giugno. Un elemento chiave per il futuro percorso della Bce, oltre ovviamente all’evolversi dei dati, sarà rappresentato dall’aggiornamento delle previsioni. Secondo Annalisa Piazza, analista per Mfs IM “se il profilo dell’inflazione a breve termine non dovesse cambiare in modo sostanziale (nonostante l’aumento dei salari) questo implicherebbe che la Bce è fiduciosa e che ulteriori tagli possano essere effettuati nel secondo semestre”. Matthew Ryan Head of Market Strategy di Eburypronostica una Lagarde che “cercherà di rimanere il più vaga possibile sui tagli futuri”. Mentre secondo David Chappell, portfolio manager della Columbia Threadneedle Investments “se la Bce non avesse annunciato con tanta enfasi il taglio dei tassi questa settimana, riteniamo che ci sarebbe stato un acceso dibattito sull’opportunità di attendere altri dati. È molto probabile che la Lagarde guidi i mercati verso una sospensione a luglio”. Secondo Giacomo Calef, di NS Partners, la rilevanza del dato dell’inflazione di maggio va anche collegata al recente atteggiamento della Fed, che proprio alla luce della persistenza del carovita ha deciso di rinviare i suoi tagli ai tassi di interesse. Frederik Ducrozet, di Pictet Wealth Management rimarca che un esponente noto dei “falchi”, l’olandese Klaas Knot si è già mostrato orientato a spingere per tagli dei tassi solo su base trimestrale, cosa che consentirebbe anche di sincronizzare le decisioni con gli aggiornamenti delle previsioni economiche. Panetta invece è ritenuto una “colomba”, coloro che nel direttorio propendono per una linea monetaria più moderata, all’opposto dei “falchi” che premono per l’intransigenza. Lo scorso 31 luglio, in occasione delle Considerazioni finali alla relazione annuale di Bankitalia, sui tassi Bce ha affermato che ora “bisogna evitare che la politica monetaria diventi eccessivamente restrittiva”, che è necessario una allentamento e che questo dovrebbe proseguire in maniera graduale nei prossimi mesi. Intanto c’è già chi, come Facile.it, cerca di elaborare previsioni su quelle che saranno le ricadute per i costi dei mutui dalle mosse della Bce. Il portale afferma che analizzando l’andamento dei futures sull’Euribor, la rata di un mutuo medio variabile italiano che a maggio di quest’anno aveva raggiunto 747 euro potrebbe calare complessivamente di 37 euro per la fine dell’anno è di 55 euro per la metà del 2025, portandosi a 692 euro al giugno del prossimo anno.

Bce, domani atteso primo taglio dei tassi dell’era Lagarde

Bce, domani atteso primo taglio dei tassi dell’era LagardeFrancoforte, 5 giu. (askanews) – I banchieri centrali dell’area euro stanno giungendo a Francoforte, per l’incontro informale che, tradizionalmente, precede la riunione operativa del Consiglio direttivo sui tassi di interesse. L’attesa che si è andata cementando, ormai da settimane, anche a seguito di dichiarazioni di diversi esponenti dell’istituzione, è per un taglio da 25 punti base, la prima riduzione che l’istituzione effettuerà dal settembre del 2019, guardando al tasso sui depositi (attualmente al 4%). E se si guarda ai tassi sui principali rifinanziamenti (4,50%) e a quello sulle operazioni marginali (4,75%), sarà il primo taglio dal marzo del 2016.


La comunicazione sulle decisioni sarà pubblicata alle 14 e 15 di domani, contestualmente la Bce diffonderà anche le previsioni aggiornate dei suoi tecnici su crescita economica e inflazione. Alle 14 e 45, poi, la presidente Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa assieme al vicepresidente, Luis de Guindos. Se sui mercati viene data per certa la mossa di domani, sono invece molto minoritarie le attese di un ulteriore taglio a luglio, prevalgono piuttosto quelle di una riduzione a ottobre. E appare in bilico l’ipotesi di un terzo taglio prima della fine dell’anno.


Se tutto andrà come previsto, comunque, la Bce invertirà la rotta monetaria, dopo che tra il luglio del 2022 e il settembre dello scorso anno ha operato la più aggressiva manovra di inasprimento della sua storia, un aumento dei tassi da 450 punti base complessivi (4,50 punti percentuali), accompagnato da massicci drenaggi di liquidità, in riposta alla galoppante inflazione che rifletteva una serie di shock, tra cui le strozzature nelle catene globali, la guerra in Ucraina e elementi interni dell’eurozona, come i prezzi fuori scala degli indici Ue di riferimento su energia e gas. Da settembre in poi i tassi sono stati sempre confermati, al 4% sui depositi custoditi per conto delle banche commerciali (che da tempo vengono usati come riferimento chiave), al 4,50% sulle principali operazioni di rifinanziamento e al 4,75% sulle operazioni marginali. L’atteso ritocco al ribasso sarà il primo taglio anche da quando la guida dell’istituzione è stata affidata a Lagarde, nel novembre del 2019.


Al consiglio Bce partecipano la presidente, il vicepresidente, gli altri quattro componenti del Comitato esecutivo (tra cui l’italiano Piero Cipollone) e tutti i governatori di banche centrali nazionali dell’Eurosistema, tra i quali il numero uno della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Nelle ultime fasi il quadro in cui la Bce si appresta a muoversi si è un po’ complicato a seguito di due sviluppi. Prima una riaccelerazione della dinamica media dei salari contrattuali, che risente anche degli accordi di inizio anno. Poi la risalita dell’inflazione dell’area a maggio, al 2,6%, due decimali in più rispetto al mese precedente. Il tutto ha animato moniti sulla prudenza da parte di esponenti del direttorio ritenuti “falchi”. Sul versante opposto, quello favorevole ai calmieramenti inflazionistici e quindi alle mosse espansive della Bce, in questo avvio di settimana si è assistito a un netto calo delle quotazioni del petrolio, dopo che il cartello allargato degli esportatori (Opec+) ha annunciato un piano di graduale rimozione delle restrizioni all’offerta.


Inoltre, le decisioni monetarie nell’area euro dovranno anche tenere conto degli sviluppi negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha adottato una linea attendista sui tassi. Molti analisti continuano a scommettere che anche la Banca centrale Usa procederà a un taglio, ma a settembre, mentre il prossimo direttorio (Fomc) si svolgerà l’11 e 12 giugno. Un elemento chiave per il futuro percorso della Bce, oltre ovviamente all’evolversi dei dati, sarà rappresentato dall’aggiornamento delle previsioni. Secondo Annalisa Piazza, analista per Mfs IM “se il profilo dell’inflazione a breve termine non dovesse cambiare in modo sostanziale (nonostante l’aumento dei salari) questo implicherebbe che la Bce è fiduciosa e che ulteriori tagli possano essere effettuati nel secondo semestre”. Matthew Ryan Head of Market Strategy di Eburypronostica una Lagarde che “cercherà di rimanere il più vaga possibile sui tagli futuri”. Mentre secondo David Chappell, portfolio manager della Columbia Threadneedle Investments “se la Bce non avesse annunciato con tanta enfasi il taglio dei tassi questa settimana, riteniamo che ci sarebbe stato un acceso dibattito sull’opportunità di attendere altri dati. È molto probabile che la Lagarde guidi i mercati verso una sospensione a luglio”. Secondo Giacomo Calef, di NS Partners, la rilevanza del dato dell’inflazione di maggio va anche collegata al recente atteggiamento della Fed, che proprio alla luce della persistenza del carovita ha deciso di rinviare i suoi tagli ai tassi di interesse. Frederik Ducrozet, di Pictet Wealth Management rimarca che un esponente noto dei “falchi”, l’olandese Klaas Knot si è già mostrato orientato a spingere per tagli dei tassi solo su base trimestrale, cosa che consentirebbe anche di sincronizzare le decisioni con gli aggiornamenti delle previsioni economiche. Panetta invece è ritenuto una “colomba”, coloro che nel direttorio propendono per una linea monetaria più moderata, all’opposto dei “falchi” che premono per l’intransigenza. Lo scorso 31 luglio, in occasione delle Considerazioni finali alla relazione annuale di Bankitalia, sui tassi Bce ha affermato che ora “bisogna evitare che la politica monetaria diventi eccessivamente restrittiva”, che è necessario una allentamento e che questo dovrebbe proseguire in maniera graduale nei prossimi mesi. Intanto c’è già chi, come Facile.it, cerca di elaborare previsioni su quelle che saranno le ricadute per i costi dei mutui dalle mosse della Bce. Il portale afferma che analizzando l’andamento dei futures sull’Euribor, la rata di un mutuo medio variabile italiano che a maggio di quest’anno aveva raggiunto 747 euro potrebbe calare complessivamente di 37 euro per la fine dell’anno è di 55 euro per la metà del 2025, portandosi a 692 euro al giugno del prossimo anno.

Usa, Al lavoro per nuova Borsa in Texas alternativa a Wall Street

Usa, Al lavoro per nuova Borsa in Texas alternativa a Wall StreetNew York, 5 giu. (askanews) – Un gruppo di oltre 24 investitori sostenuto dai fondi BlackRock e Citadel Securities sta progettando di avviare una nuova borsa nazionale a Dallas, in Texas. L’idea sfrutta la disaffezione per i crescenti costi di conformità al Nasdaq e al NYSE, la Borsa di New York e alle regolamentazioni più recenti


La Borsa del Texas, che ha raccolto circa 120 milioni di dollari da privati e grandi società di investimento, prevede di depositare i documenti di registrazione presso la Securities and Exchange Commission quest’anno, ha detto il Wall Street Journal, spiegando che l’obiettivo è iniziare a facilitare le negoziazioni nel 2025 e ospitare la prima quotazione nel 2026. Dietro questa mossa c’è anche un panorama aziendale in cambiamento, con le aziende che si spostano in stati con politiche normative e fiscali più favorevoli. Il Texas ospita oggi molte aziende nella lista Fortune 500, tra cui Exxon Mobil, AT&T e American Airlines e sono molte le aziende che si stanno trasferendo per le politiche fiscali particolarmente favorevoli.

Antitrust: multa da 3,5 milioni a Meta per pratiche ingannevoli

Antitrust: multa da 3,5 milioni a Meta per pratiche ingannevoliRoma, 5 giu. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato per 3,5 milioni di euro Meta Platforms Ireland Ltd. e la capogruppo Meta Platforms Inc. per due pratiche commerciali ingannevoli riguardo alla creazione e alla gestione degli account dei social network Facebook e Instagram. Lo ha comunicato la stessa autorità.


L’Autorità ha accertato che Meta, in violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo, non ha informato con immediatezza gli utenti iscritti ad Instagram via web dell’utilizzo dei loro dati personali per finalità commerciali. Inoltre, l’Autorità ha appurato che, in violazione dell’articolo 20 del Codice del consumo, Meta non ha gestito con precisione la sospensione degli account Facebook e Instagram dei propri utenti. In particolare, Meta non ha indicato come decida di sospendere gli account Facebook (se a seguito di un controllo automatizzato o “umano”) e non ha fornito agli utenti di Facebook e Instagram informazioni sulla possibilità di contestare la sospensione dei loro account (si possono rivolgere a un organo di risoluzione stragiudiziale delle controversie o a un giudice). Infine, ha previsto un termine breve (30 giorni) per la contestazione della sospensione da parte del consumatore.


Queste due pratiche sono state cessate da Meta nel corso del procedimento.

Fondazione Crt, Giorgetti: serve approfondire, inviati ispettori

Fondazione Crt, Giorgetti: serve approfondire, inviati ispettoriDalmine (Bg), 4 giu. (askanews) – Il ministero dell’Economia ha inviato gli ispettori in Fondazione Crt. Lo conferma il numero uno del Mef, Giancarlo Giorgetti, rispondendo ai cronisti a Dalmine, in provincia di Bergamo. “Confermo. Credo che sia necessario approfondire in modo serio le ultime situazioni. Anche gli approfondimenti che ha deciso di fare la magistratura impongono questo tipo di approccio”, ha detto Giorgetti. A chi gli chiede se l’orientamento sia quello di commissariare la fondazione torinese, Giorgetti ha detto: “C’è un precedente storico: a Napoli, prima del commissariamento, sono arrivati gli ispettori. Non è direttamente una conseguenza ma è un dato oggettivo”, ha concluso.


Mch

Bce, giovedì atteso primo taglio dei tassi dell’era Lagarde

Bce, giovedì atteso primo taglio dei tassi dell’era LagardeRoma, 4 giu. (askanews) – Domani sera i banchieri centrali dell’area euro confluiranno a Francoforte, per l’incontro informale che, tradizionalmente, precede la riunione operativa del Consiglio direttivo di giovedì sui tassi di interesse. L’attesa che si è andata cementando ormai da settimane, anche a seguito di dichiarazioni di diversi esponenti dell’istituzione, è per un taglio da 25 punti base, la prima riduzione che l’istituzione effettuerà dal settembre del 2019, guardando al tasso sui depositi. E se si guarda ai tassi sulle principali operazioni di rifinanziamento e su quelle marginali, sarà il primo taglio dal marzo del 2016.


La comunicazione sulle decisioni sarà pubblicata alle 14 e 15 di giovedì, contestualmente la Bce diffonderà anche le previsioni aggiornate dei suoi tecnici su crescita economica e inflazione. Alle 14 e 45, poi, la presidente Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa assieme al vicepresidente, Luis de Guindos. Se sui mercati viene data per certa la mossa di giovedì, sono invece minoritarie le attese di un ulteriore taglio a luglio, prevalgono piuttosto quelle di una riduzione a ottobre. E appare in bilico l’ipotesi di un terzo taglio prima della fine dell’anno.


Se tutto andrà come previsto, comunque, la Bce invertirà la rotta monetaria, dopo che tra il luglio del 2022 e il settembre dello scorso anno ha operato la più aggressiva manovra di inasprimento della sua storia, un aumento dei tassi da 450 punti base complessivi (4,50 punti percentuali), accompagnato da massicci drenaggi di liquidità, in riposta alla galoppante inflazione che rifletteva una serie di shock, tra cui le strozzature nelle catene globali, la guerra in Ucraina e elementi interni dell’eurozona, come i prezzi fuori scala degli indici Ue di riferimento su energia e gas. Da settembre in poi i tassi sono stati sempre confermati, al 4% sui depositi custoditi per conto delle banche commerciali (che da tempo vengono usati come riferimento chiave), al 4,50% sulle principali operazioni di rifinanziamento e al 4,75% sulle operazioni marginali. L’atteso ritocco al ribasso sarà il primo taglio anche da quando la guida dell’istituzione è stata affidata a Lagarde, nel novembre del 2019.


Al consiglio Bce partecipano la presidente, il vicepresidente, gli altri quattro componenti del Comitato esecutivo (tra cui l’italiano Piero Cipollone) e tutti i governatori di banche centrali nazionali dell’Eurosistema, tra i quali il numero uno della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Nelle ultime fasi il quadro in cui la Bce si appresta a muoversi si è un po’ complicato a seguito di due sviluppi. Prima una riaccelerazione della dinamica media dei salari contrattuali, che risente anche degli accordi di inizio anno. Poi la risalita dell’inflazione dell’area a maggio, al 2,6%, due decimali in più rispetto al mese precedente. Il tutto ha animato moniti sulla prudenza da parte di esponenti del direttorio ritenuti “falchi”.


Sul versante opposto, quello favorevole ai calmieramenti inflazionistici e quindi alle mosse espansive della Bce, in questo avvio di settimana si è assistito a un netto calo delle quotazioni del petrolio, dopo che il cartello allargato degli esportatori (Opec+) ha annunciato un piano di graduale rimozione delle restrizioni all’offerta. Inoltre, le decisioni monetarie nell’area euro dovranno anche tenere conto degli sviluppi negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha adottato una linea attendista sui tassi. Molti analisti continuano a scommettere che anche la Banca centrale Usa procederà un taglio, ma a settembre, mentre il prossimo direttorio (Fomc) si svolgerà l’11 e 12 giugno. Un elemento chiave per il futuro percorso della Bce, oltre ovviamente all’evolversi dei dati, sarà rappresentato dall’aggiornamento delle previsioni. Secondo Annalisa Piazza, analista per Mfs IM “se il profilo dell’inflazione a breve termine non dovesse cambiare in modo sostanziale (nonostante l’aumento dei salari) questo implicherebbe che la Bce è fiduciosa e che ulteriori tagli possano essere effettuati nel secondo semestre”. Secondo Giacomo Calef, di NS Partners, la rilevanza del dato dell’inflazione di maggio va anche collegata al recente atteggiamento della Fed, che proprio alla luce della persistenza del carovita ha deciso di rinviare i suoi tagli ai tassi di interesse. Frederik Ducrozet, di Pictet Wealth Management rimarca che un esponente noto dei “falchi”, l’olandese Klaas Knot si è già mostrato orientato a spingere per tagli dei tassi solo su base trimestrale, cosa che consentirebbe anche di sincronizzare le decisioni con gli aggiornamenti delle previsioni economiche. Panetta invece è ritenuto una “colomba”, coloro che nel direttorio propendono per una linea monetaria più moderata, all’opposto dei “falchi” che premono per l’intransigenza. Lo scorso 31 luglio, in occasione delle Considerazioni finali alla relazione annuale di Bankitalia, sui tassi Bce ha affermato che ora “bisogna evitare che la politica monetaria diventi eccessivamente restrittiva”, che è necessario una allentamento e che questo dovrebbe proseguire in maniera graduale nei prossimi mesi. Intanto c’è già chi, come Facile.it, cerca di elaborare previsioni su quelle che saranno le ricadute per i costi dei mutui dalle mosse della Bce. Il portale afferma che analizzando l’andamento dei futures sull’Euribor, la rata di un mutuo medio variabile italiano che a maggio di quest’anno aveva raggiunto 747 euro potrebbe calare complessivamente di 37 euro per la fine dell’anno è di 55 euro per la metà del 2025, portandosi a 692 euro al giugno del prossimo anno. (fonte immagine: ECB 2024).

Petrolio estende cali, barile Brent 77,43 dollari, Wti a 73,31

Petrolio estende cali, barile Brent 77,43 dollari, Wti a 73,31Roma, 4 giu. (askanews) – Proseguono e si accentuano nel pomeriggio i cali dei prezzi del petrolio, innescati dalla decisione a sorpresa domenica scorsa da parte del cartello allargato degli esportatori di approntare un percorso di graduale rimozione degli attuali limiti all’offerta, che sono stati prorogati ma che dall’ottobre di quest’anno verranno via via attenuati fino al settembre del 2025.


Nel pomeriggio il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord cala dell’1,16% a 77,43 dollari. A New York il West Texas Intermediate segna un meno 1,23% a 73,31 dollari. In entrambi i casi si tratta di valori non lontani dai minimi da inizio anno. L’approccio dell’Opec+, su cui c’è un peso determinante dell’Arabia Saudita, potrebbe anche essere legato a considerazioni di natura geopolitica, in particolare la volontà di evitare di interferire con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con una linea che favorisca rincari dei prezzi dei carburanti.


Ma è anche chiara l’insofferenza di diversi paesi del cartello al fatto che i tagli alla loro offerta vengono sfruttati da altri produttori non allineati per accaparrarsi quote di mercato.

Assicurazioni, Ivass: primo esercizio Ue di “mistery shopping”

Assicurazioni, Ivass: primo esercizio Ue di “mistery shopping”Roma, 4 giu. (askanews) – Al via il primo esercizio congiunto di “mistery shopping” nel settore assicurativo coordinato dall’Eiopa in alcuni Stati membri dell’Unione europea, tra i quali l’Italia, a cui partecipa anche l’Ivass. Con un comunicato, l’autorità di Vigilanza italiana sul settore spiega che i “mistery shoppers” si recheranno, in veste di potenziali clienti, presso un campione selezionato di banche, sportelli postali ed agenzie per verificare in incognito le concrete modalità di offerta delle polizze assicurative.


I risultati dell’esercizio congiunto, si legge, offriranno osservazioni comparabili a livello europeo e maggiori elementi informativi, utili a rafforzare la tutela degli assicurati.

Casa, Idealista: prezzi canoni in Italia: +2,9% a maggio, +12,7% anno

Casa, Idealista: prezzi canoni in Italia: +2,9% a maggio, +12,7% annoRoma, 4 giu. (askanews) – I prezzi dei canoni di locazione in Italia sono aumentati del 2,9% a maggio, raggiungendo una media di 13,9 euro/m², il prezzo più alto registrato da idealista dal 2012, anno della prima rilevazione. Secondo l’ultimo report sui canoni di locazione pubblicato dal portale immobiliare leader nello sviluppo tecnologico in Italia, l’incremento su base annua si attesta al 12,7%. Crescita dei canoni di locazione nella maggior parte dei capoluoghi italiani rilevati a maggio: 52 centri hanno registrato un aumento, mentre 32 hanno segnato dei ribassi. Tra le città con i maggiori incrementi troviamo Campobasso (8,1%), Catanzaro (6,5%), Rimini (5,3%) e Caserta (5%). Anche i principali mercati cittadini italiani hanno mostrato un aumento dei canoni come a Torino (3%), Napoli (1,9%), Milano (0,6%), Palermo (0,3%) e Firenze (0,2%). Solo Roma ha registrato un calo marginale, dello 0,1%, mentre i ribassi più significativi del mese sono stati rilevati a Barletta (-9,9%), Trani (-7,7%), Chieti (-5,8%) e Asti (-4,9%). Milano si conferma la città con i canoni di locazione più elevati in Italia, con una media di 23,5 euro/m², seguita da Firenze (20 euro/m²), Bologna (17,3 euro/m²) e Roma (16,5 euro/m²). Anche Como, Napoli e Bolzano registrano valori superiori alla media nazionale di 13,9 euro/m² mensili, rispettivamente con 16 euro/m², 15 euro/m² e 14,7 euro/m². Al contrario, le città più convenienti per gli affittuari italiani sono Caltanissetta (4,6 euro/m²), Reggio Calabria (5,5 euro/m²) e Cosenza (5,6 euro/m²).

Taxi, sospeso lo sciopero del 5 e 6 giugno

Taxi, sospeso lo sciopero del 5 e 6 giugnoRoma, 4 giu. (askanews) – Tutti i sindacati dei tassisti hanno deciso la sospensione dello sciopero di due giorni che sarebbe scattato da domani. È quanto emerso al termine del tavolo convocato al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. La sospensione è stata decisa in vista della prossima riunione del tavolo convocata per il 17 giugno. Secondo quanto riporta il ministero di Infrastrutture e trasporti con una nota, il viceministro Edoardo Rixi ha ringraziato le oltre 30 sigle di associazioni in rappresentanza del mondo dei taxi che hanno partecipato alla riunione alla Sala Biblioteca al Mit. Rixi ha voluto sottolineare l’importanza dell’incontro come “senso di responsabilità nei confronti di tutti gli operatori impegnati sul territorio”. La convocazione del prossimo tavolo è programmata al Mit lunedì 17 giugno alle ore 11.