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8 marzo, l’Istat: meno di 1 imprenditore su 3 è donna

8 marzo, l’Istat: meno di 1 imprenditore su 3 è donnaRoma, 8 mar. (askanews) – Meno di un imprenditore su tre è donna. Gli imprenditori che operano in Italia nel 2021 sono oltre 4 milioni e 800mila. Di questi circa 1milione 460mila sono donne (30%). Rispetto al 2015 si osserva una leggera crescita della presenza femminile di circa 65mila unità (+0,9 punti percentuali). E’ quanto emerge da un report dell’Istat che sottolinea come le imprese femminili siano presenti soprattutto nel settore dei servizi.


Le imprenditrici hanno un’età media più bassa (49 anni) dei loro colleghi maschi (52 anni), grazie ad una più cospicua componente under35. La maggiore presenza di giovani tra le imprenditrici contribuisce ad attenuare, ma non cancella, il forte squilibrio di genere. Nella classe di 50 anni e più le donne rappresentano il 26,5% del complesso degli imprenditori. Lo squilibrio si riduce leggermente nella classe di età centrale (33%) e in modo più consistente tra i più giovani, dove la quota femminile raggiunge il 37,1%. Rispetto al 2015 la quota di donne cresce in tutte le classi di età ma soprattutto tra le under35 (+1,7 punti) e tra le 35-49enni (+2 punti). Minime le differenze nella distribuzione territoriale della sede di impresa. La presenza femminile varia dal 28,6% tra gli imprenditori che guidano imprese del Mezzogiorno al 31,6% nelle regioni del Centro.


L’analisi per comparto economico evidenzia che la stragrande maggioranza delle imprenditrici opera nei Servizi (90,7% a fronte del 74,9% degli uomini). Molto contenuta la quota di imprenditrici del comparto industriale (6,4%) e marginale in quello delle Costruzioni (2,9%), che si conferma dunque a forte caratterizzazione maschile. Il confronto con il 2015 evidenzia un trend non omogeneo tra i vari comparti: ad una crescita del numero di imprenditrici operanti nei Servizi (+76.027 in valore assoluto, pari a +1,2 punti percentuali) si associa un decremento di quante sono impegnate nel settore dell’Industria in senso stretto (-10.516, -1,1 punti) e un leggerissimo calo nelle Costruzioni (-75mila, -0,1 p.p.). Entrando più nel dettaglio, le imprenditrici più frequentemente dei loro colleghi guidano imprese delle Attività professionali, scientifiche e tecniche (20% contro il 17,2%), Sanità e assistenza sociale (12,5% contro il 5,5%), Servizi di alloggio e ristorazione (9,3% contro il 6,8%) e Altri servizi alla persona (9,0% a fronte del 2,8% degli imprenditori).


Poco meno di un milione di donne svolge un’attività imprenditoriale senza dipendenti (64,8% a fronte del 62,4% degli uomini). L’assenza di dipendenti caratterizza soprattutto l’attività imprenditoriale delle under35 (72,8%) e delle imprenditrici del Nord-Ovest (68,9%).

Bce, tassi fermi ma Lagarde lancia un chiaro segnale su giugno

Bce, tassi fermi ma Lagarde lancia un chiaro segnale su giugnoRoma, 7 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha ancora una volta confermato i livelli dei tassi di interesse nell’area euro. Ma al tempo stesso ha rivisto consistentemente al ribasso le sue previsioni di inflazione. E se il comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo non reca novità di rilievo rispetto alla posizione mantenuta finora – i tassi devono restare restrittivi “tutto il tempo necessario” – nella conferenza stampa a seguito della riunione, la presidente Christine Lagarde ha lanciato un messaggio abbastanza chiaro.


“Siamo in un processo disinflazionistico e facciamo buoni progressi”. Sul ritorno dell’inflazione al valore obiettivo del 2% della Bce “siamo più fiduciosi, ma non ancora abbastanza” (per un taglio dei tassi-ndr). “Chiaramente abbiamo bisogno di più dati e sappiamo questi verranno nei prossimi pochi mesi, sapremo un po’ di più ad aprile ma sapremo molto di più a giugno”, ha detto. Una evidente apertura alla possibilità di operare un primo taglio dei tassi in quel mese, che del resto da tempo è l’ipotesi dominante tra gli analisti.


Intanto i tecnici della Bce hanno consistemente rivisto al ribasso le previsioni di inflazione per l’area euro. Ora indicano una media del 2,3% sul 2024, 2% nel 2025 e 1,9% nel 2026. Per la crescita hanno tagliato la stima 2024 allo 0,6%, mentre hanno confermato all’1,5% l’attesa di espansione del Pil nel 2025 e ritoccato al rialzo, all’1,6% quella sul 2026. In occasione del direttorio di giugno queste previsioni verranno nuovamente aggiornate.


Oggi “non abbiamo discusso di tagli ai tassi – ha voluto puntualizzare Lagarde – abbiamo appena iniziato a discutere la moderazione (dial back)” della linea monetaria restrittiva. La presidente, peraltro, ha evitato di sbilanciarsi in qualunque previsione o dichiarazione sulla portata o il ritmo della futura parziale riduzione del freno monetario. “Siamo ancora nella stagione del ‘mantenere’, ci muoveremo nella stagione dell’allentamento e poi nella stagione della normalizzazione. Se questa è la definizione di graduale, così sia. Ma non mi impegnerei in alcun tipo di ritmo o ordine di grandezza – ha avvertito – perché continueremo a essere legati ai dati e a osservare come si evolvono l’economia, i mercati, le buste paga e l’impatto del finanziamento sull’economia”.


I livelli di riferimento sui tassi dell’area valutaria restano così 4,50% sulle operazioni di rifinanziamento principali, 4% sui depositi presso la stessa banca centrale e 4,75% sulle operazioni di rifinanziamento marginale. Dopo alcuni indebolimenti, l’euro ha invertito la rotta ed è tornato a salire nettamente, a 1,0938 dollari in serata si attesta ai massimi da quasi due mesi. (di Roberto Vozzi).

Lagarde: la crescita dell’eurozona resta debole, graduale ripresa nel 2024

Lagarde: la crescita dell’eurozona resta debole, graduale ripresa nel 2024Roma, 7 mar. (askanews) – L’economia dell’area euro “resta debole. I consumatori continuano a frenare le loro spese, l’inflazione si è moderata e le imprese esportano o meno, a riflesso di un rallentamento della domanda esterna e di una perdita di competitività”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.


“Tuttavia – ha aggiunto – le indagini indicano una graduale ripresa nel corso di quest’anno, mentre l’inflazione cala e i salari continuano a salire i redditi reali dovrebbero rimbalzare, e sostenere la crescita, mentre l’effetto deprimente dei passati rialzi dei tassi dovrebbe gradualmente attenuarsi”.

Bce conferma i tassi per l’eurozona, rifinanziamento al 4,50%

Bce conferma i tassi per l’eurozona, rifinanziamento al 4,50%Roma, 7 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha nuovamente confermato i livelli di riferimento sui tassi di interesse: 4,50% sulle operazioni di rifinanziamento principali, 4% sui depositi presso la stessa banca centrale e 4,75% sulle operazioni di rifinanziamento marginale.


La decisione, comunicata al termine del Consiglio direttivo, è in linea con le attese, mentre da mesi ormai gli interrogativi dei mercati riguardano la tempistica con cui l’istituzione inizierà a ritoccare al ribasso questi riferimenti, portati a livelli fortemente restrittivi allo scopo di frenare la domanda e favorire il ritorno dell’inflazione ai valori obiettivo. Su questo il comunicato del Consiglio non si discosta dalla formula degli ultimi mesi: “ritiene che i tassi di interesse di riferimento si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo”. mentre le decisioni future “assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”.


Va però rilevato che la Bce ha ritoccato al ribasso sia le previsioni di inflazione per l’area euro, sia quelle per la crescita economica. Intanto i dati preliminari di febbraio hanno mostrato che il caro vita medio nell’area euro si è moderato al 2,6%. La Bce punta a una inflazione che sul medio termine si attesti al 2% in maniera simmetrica. Ora l’attenzione si sposta sulla imminente conferenza stampa esplicativa della presidente, Christine Lagarde.

Terna lancia Premio Driving Energy 2024 per la fotografia

Terna lancia Premio Driving Energy 2024 per la fotografiaRoma, 7 mar. (askanews) – Dopo il successo della seconda edizione, che ha visto circa 2.800 iscritti, Terna lancia il Premio Driving Energy 2024 – Fotografia Contemporanea, il concorso gratuito, aperto a tutti i fotografi professionisti e amatori in Italia, finalizzato alla promozione dello sviluppo culturale del Paese e dei nuovi talenti del settore.


Il Premio propone quest’anno il tema La via dell’invisibile. Da oggi, e fino al 30 giugno, i fotografi sono invitati a interpretare le diverse forme di energia invisibile che, però, producono effetti visibili: un modo per celebrare il talento e l’unicità dell’arte che riesce a vedere realtà che per molti non esistono, o non esistono ancora.


Invisibile è il mondo delle emozioni e quello del pensiero, in tutte le loro possibili declinazioni: artistiche, scientifiche e tecnologiche, immaginative o razionali. Invisibile è anche l’energia che Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, è impegnato a trasmettere a tutto il Paese ogni giorno, 365 giorni l’anno. Sempre più invisibili sono anche gli elettrodotti progettati e realizzati da Terna, nel suo ruolo di abilitatore della transizione ecologica. La sostenibilità delle infrastrutture, spesso invisibili all’occhio umano, è un driver strategico e uno dei pilastri dell’attività del Gruppo. Come per le scorse edizioni, le iscrizioni al Premio sono aperte da oggi sul sito ufficiale premiodrivingenergy.terna.it.


La presente edizione conferma l’impostazione della precedente, che è riuscita a raggiungere gli ambiziosi obiettivi in termini di apertura, inclusione e coinvolgimento a livello nazionale, decretando il successo del Premio nel settore della fotografia. Cinque, anche quest’anno, i riconoscimenti previsti: Premio Senior, del valore di 15 mila euro, aperto ai partecipanti dai 31 anni in su, il Premio Giovani, del valore di 5 mila euro, dedicato ai fotografi fino ai 30 anni, il Premio Amatori, del valore di 5 mila euro, aperto a coloro che non perseguono professionalmente la carriera da fotografi, la Menzione Accademia, del valore di 2 mila euro, aperta agli studenti iscritti alle realtà di alta formazione nei settori attinenti al Premio, e la Menzione Opera più votata da Terna, del valore di 2 mila euro, aperta a tutte le categorie e assegnata dalle persone di Terna che voteranno la propria opera preferita, tra le finaliste, visionandole in anteprima sul portale TernaCult, piattaforma di promozione culturale a esclusivo uso interno.


Confermata anche la struttura della Governance, a partire dal Comitato di Presidenza composto da Igor De Biasio e Giuseppina Di Foggia, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. Al Curatore Marco Delogu e alla Presidente di Giuria Lorenza Bravetta, elementi di importante continuità con le precedenti edizioni, si affiancano i nuovi giurati scelti tra personalità di alto profilo nei settori di riferimento del Premio: Francesca Barbi Marinetti, critica d’arte, curatrice e imprenditrice culturale; Micol Forti, Curatrice della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani; Rosa Alba Impronta, collezionista, imprenditrice e fondatrice del progetto Made in Cloister; i fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, registi, sceneggiatori, poeti e fotografi. Completa la Giuria David Massey, Direttore Relazioni Esterne e Affari Istituzionali di Terna. Confermato anche il Comitato d’Onore, composto dai vincitori dell’edizione 2023 del Premio: Dione Roach (Premio Senior), Martina Zanin (Premio Giovani), Antonio Vacirca (Premio Amatori), Beatrice Aiello (Menzione Accademia), e Lorenzo Pipi (Menzione Opera più votata da Terna). A loro il compito di assegnare la Menzione Accademia. “Per Terna la cultura è una risorsa strategica: per questo motivo abbiamo dato continuità al nostro impegno con un progetto di alto profilo come il Premio Driving Energy. Siamo orgogliosi di lanciare questa terza edizione e di stimolare, condividendolo con gli italiani, un momento di crescita e riflessione collettiva centrato sulla fotografia, sulla contemporaneità e sul fondamentale ruolo di Terna al servizio del Paese”, ha dichiarato Igor De Biasio, Presidente di Terna. “Il tema del Premio, ‘La via dell’invisibile’, ci permette di portare all’attenzione di tutti i cittadini gli aspetti fondamentali della nostra mission, i valori che condividiamo. Con l’edizione di quest’anno vogliamo dare risalto al tema della sostenibilità, non solo asse portante del nostro approccio strategico e industriale, ma anche manifestazione di quella più ampia visione che Terna ha per il presente e il futuro del nostro Paese”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Il 2024, per il Premio Driving Energy, è con ogni probabilità l’anno della consacrazione, un risultato straordinario per un progetto nato solo due anni fa. La terza edizione del concorso prende il via beneficiando dell’intenso lavoro svolto finora con Terna: il Premio è diventato oggi un appuntamento molto atteso dagli addetti ai lavori ed è riconosciuto come tappa fondamentale della fotografia contemporanea in Italia”, ha dichiarato Marco Delogu, Curatore del Premio. I lavori fotografici finalisti verranno esposti in una mostra gratuita, allestita a Palazzo Esposizioni Roma, che sarà inaugurata in occasione dell’evento di proclamazione e premiazione dei vincitori.

Trenitalia: avviato dialogo con consumatori su bagagli in treni AV

Trenitalia: avviato dialogo con consumatori su bagagli in treni AVRoma, 7 mar. (askanews) – Trenitalia annuncia di aver avviato l’interlocuzione con le associazioni dei consumatori sul nuovo regolamento per il trasporto di bagagli, bici e monopattini a bordo dei treni ad alta velocità “per garantire sempre più sicurezza e comfort ai passeggeri”. Tra i temi affrontati: le esigenze di trasporto dei viaggiatori e dell’azienda nel rispetto delle norme vigenti; l’ulteriore sviluppo delle azioni già intraprese da Trenitalia a sostegno dell’intermodalità e della mobilità sostenibile; l’utilizzo della sacca per il trasporto di monopattini e bici pieghevoli e le misure dei bagagli da poter portare a bordo.


“Nei prossimi giorni – prosegue la società del gruppo Fs – verrà inoltre avviata un’analisi, a cura di un istituto universitario, che servirà a focalizzare meglio le modalità di trasporto di bici e monopattini pieghevoli a bordo dei treni ad alta velocità, anche alla luce delle riflessioni proposte dalle associazioni dei consumatori. Prosegue così il percorso di dialogo tra Trenitalia e le associazioni dei consumatori, volto a rafforzare l’informazione a beneficio di passeggeri e cittadini”. Nei giorni scorsi, dopo le polemiche innescate dalle associazioni dei consumatori, la società aveva bloccato l’avvio del nuovo regolamento che prevedeva la possibilità di portare a bordo treno gratis solo i primi due bagagli e il trasporto di bici e monopattini in apposite sacche. Il nuovo regolamento sarebbe dovuto entrare in vigore il primo marzo scorso.

Lufthansa archivia 2023 brillante e resta ottimista su Ita

Lufthansa archivia 2023 brillante e resta ottimista su ItaRoma, 7 mar. (askanews) – Lufthansa archivia un 2023 con il terzo miglior risultato di sempre grazie alla forte ripresa della domanda nel trasporto aereo e rimane ottimista sulla finalizzazione dell’ingresso nel capitale di Ita Airways anche se la procedura avviata dalla Commissione europea per l’esame dell’operazione risulta più lenta del previsto. La compagnia ha anche annunciato un ritorno al dividendo (mancava dal 2019) con una cedola di 30 centesimi per azione.


Il fatturato del gruppo tedesco lo scorso anno è salito a 35,4 miliardi di euro (30,9 miliardi nel 2022), mentre l’utile operativo rettificato è salito a 2,7 miliardi di euro (1,5 miliardi il precedente anni). Più che raddoppiato l’utile netto portandolo a 1,7 miliardi di euro (790 milioni di euro nel 2022). La compagnia prevede però un impatto negativo sui conti del primo trimestre dagli scioperi in corso. “Nel primo trimestre – spiega -, la perdita dell’Ebit rettificato dovrebbe essere superiore a quella dell’anno precedente, a causa dell’impatto degli scioperi sugli utili e del calo degli utili nella divisione Logistica, che nel primo trimestre dell’anno precedente aveva beneficiato considerevolmente dallo sviluppo eccezionalmente forte del mercato del trasporto aereo” dopo il difficile periodo della pandemia. Sul lato passeggeri, nel 2023 le compagnie aeree del gruppo hanno fatto registrare un totale di 123 milioni, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Le compagnie aeree del Gruppo hanno aumentato il numero dei voli offerti del 14% arrivando a 946 mila, con un loard factor migliorato di 3,1 punti percentuali attestandosi all’83% circa, tornando ai livelli pre-crisi.


Tra le società del gruppo, quella dedicata alla manutenzione ha registrato risultati record. Nel 2023, Lufthansa Technik ha generato un utile operativo di 628 milioni, rispetto ai 554 milioni dell’esercizio precedente. Per quanto rigurda l’esercizio in corso, il Gruppo prevede un continuo aumento della domanda di biglietti aerei, mentre già ora la domanda è elevata, soprattutto per i voli nel periodo pasquale e delle vacanze estive. Nonostante l’aumento della capacità, il load factor sui biglietti prenotati per i prossimi tre mesi sono superiori al livello dell’anno scorso. Le destinazioni più popolari sono Spagna, Italia, Grecia e altri paesi del Mediterraneo. Anche le altre compagnie aeree del Gruppo registrano una domanda costantemente elevata di servizi da e per il Nord America. Per l’intero 2024, Lufthansa prevede un’offerta di capacità media di circa il 94% rispetto al 2019. Ciò corrisponde a una crescita anno su anno di circa il 12%. Sul lato dei ricavi, il gruppo stima un aumento significativo, mentre i ricavi unitari delle compagnie aeree passeggeri del gruppo rimarranno stabili o solo leggermente al di sotto del livello dell’anno precedente, mentre i costi unitari dovrebbero rimanere stabili. Il Gruppo resta impegnato a raggiungere l’obiettivo di generare un margine Ebit rettificato sostenibile di almeno l’8%, con un flusso di cassa libero rettificato che raggiungerà almeno 1,5 miliardi di euro. Si prevede che gli investimenti netti ammonteranno a 2,5-3 miliardi di euro.


Infine, per quanto riguarda l’ingresso in Ita, Lufthansa comunica che sta lavorando a stretto contatto e in modo costruttivo con la Commissione Europea per ottenere “una rapida conclusione e la successiva attuazione della transazione” nel corso di quest’anno. Il presidente e ceo del gruppo tedesco Carsten Spohr, nel corsod ella conference call con gli analisti ha poi aggiunto di essere ottimista sull’operazione, anche se la procedura avviata da Bruxelles sta procedendo più lentamente del previsto. “Sarebbe bello” se la procedura fosse meno lenta, ha aggiunto perché “abbiamo bisogno di una industria europea che funziona e che può competere” con le altre grandi compagnie del mondo.

Trasporti, Fs: possibili ripercussuioni su treni da sciopero 8 marzo

Trasporti, Fs: possibili ripercussuioni su treni da sciopero 8 marzoRoma, 7 mar. (askanews) – Possibili cancellazioni e limitazioni dei treni Regionali di Trenitalia in occasione dello sciopero generale nazionale del personale del Gruppo FS Italiane, proclamato da una sigla sindacale autonoma dalla mezzanotte alle ore 21 di venerdì 8 marzo 2024. I servizi essenziali dei treni regionali saranno garantiti nelle fasce orarie di maggiore frequentazione: dalle ore 6:00 alle 9:00, e dalle 18:00 alle ore 21.00. Lo sciopero potrebbe causare potenziali impatti anche sulla circolazione dei treni Intercity e ad Alta Velocità. Lo comunica l’azienda in una nota.


Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, spiegano le Fs, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero. Maggiori informazioni su collegamenti e servizi minimi garantiti sono disponibili sul sito web trenitalia.com, l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità di trenitalia.com, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self service e le agenzie di viaggio convenzionate. 

Titoli Stato, Di Noia (Ocse): strategia Italia retail riduce rischi

Titoli Stato, Di Noia (Ocse): strategia Italia retail riduce rischiRoma, 7 mar. (askanews) – La strategia dell’Italia di offrire direttamente ai consumatori titoli di Stato e accrescere la quota di investitori al dettaglio (retail) sul totale dei sottoscrittori di debito pubblico è una novità “interessante”, che secondo l’Ocse può anche ridurre i rischi sulla sostenibilità. Lo ha spiegato Carmine di Noia, direttore per gli affari finanziari e societari dell’Ocse, rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa di presentazione del primo rapporto annuale sull’obbligazionario pubblicato dall’ente parigino.


“Abbiamo dedicato parte dello studio alla sostenibilità dei debiti pubblici. Ci sono diverse caratteristiche e diversi mercati e in termini di emissioni e l’Italia è un caso interessante – ha detto -. Abbiamo visto da molti anni che il Tesoro ha emesso non solo direttamente al retail, ma anche usando microstrutture online. Penso che questa sia un’evoluzione interessante”. I titoli oggligazionari, “i bond sono una buona classe di titoli” e questa strategia “aiuta anche per fare incontrare offerta e domanda. Penso che sia un modo appropriato di diversificare la domanda, in termini di raggiungere i consumatori”, come con il Btp Italia. “E’ una evoluzione interessante, non penso che stia aggiungendo rischi – ha concluso Di Noia- ma penso esattamente il contrario”.

Ocse: bond globali hanno raggiunto 100.000 mld, sono a 100% del Pil

Ocse: bond globali hanno raggiunto 100.000 mld, sono a 100% del PilRoma, 7 mar. (askanews) – L’ammontare complessivo di titoli di Stato e obbligazioni societarie emesse nel mondo ha raggiunto la soglia astronomica dei 100.000 miliardi di dollari, un valore simile al Pil di tutto il pianeta. Lo riporta l’Ocse nel suo primo rapporto annuale sull’indebitamento (Global Debt Report 2024) che esamina questo segmento chiave del mercato, nel contesto di accresciuti tassi di interesse e quindi con le sfide che gli stessi presentano per Stati e società emittenti.


“Dopo decenni di espansione, un rapido cambiamento del contesto macro finanziario ora pone davanti a questi mercati la prova più impegnativa da una intera generazione”, afferma l’ente parigino. “Il protratto periodo di tassi storicamente bassi, che ha consentito la diffusa crescita dell’indebitamento a livello globale e l’espansione di segmenti di mercato maggiormente a rischio, ora è giunto alla fine. I tassi ufficiali elevati, l’inasprimento quantitativo e le accresciute tensioni geopolitiche stanno avendo impatti consistenti”.


E nel frattempo “i fabbisogni di rifinanziamento sono considerevoli – prosegue l’Ocse -. Inoltre oggi i mercati obbligazionari sono anche caratterizzati da un crescente universo di investitori più sensibili ai prezzi”. In questo quadro per l’Italia viene annoverata tra i paesi che registreranno tra i maggiori livelli di scadenza di titoli obbligazionari rispetto al Pil da qui al 2026: “in cinque Stati dell’Ocse – recita lo studio – titoli a tasso fisso per oltre il 20% del Pil andranno maturazione in questo periodo, tra cui il Giappone (52%), l’Italia (33%), gli Stati Uniti (27%), la Spagna (27%) e la Francia (20%). Questi paesi fronteggiano accresciuti rischi di rifinanziamento se i tassi di interesse elevati persistessero per buona parte di questo periodo”.


Secondo l’Ocse bisogna assicurare che debiti che risultavano gestibili in un contesto di tassi di interesse più bassi, e in cui le banche centrali erano acquirenti “non diventino insostenibili in questa nuova realtà. Al tempo stesso le necessità di rifinanziamento sono più elevate che mai: i cambiamenti demografici, il rallentamento della crescita economica e la dcarbonizzazione richiederanno decine di migliaia di mi miliardi di dollari”. “Gestire efficacemente tutto questo potrebbe diventare la sfida chiave che si troverà a fronteggiare l’economia globale”. Ed è in questo ambito che viene pubblicato il rapporto di oggi.