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Governo, Bombardieri: in piazza il Paese reale, non ci fermeremo

Governo, Bombardieri: in piazza il Paese reale, non ci fermeremoRoma, 20 apr. (askanews) – In piazza c’è “il Paese reale che soffre, che ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, che ha grandi difficoltà ad avere dei servizi sanitari, che ha difficoltà a vivere una vita normale e dignitose. Non ci fermeremo”. Così il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, arrivando alla testa del corteo che si è appena mosso da piazzale Ugo La Malfa per dirigersi in piazzale Ostiense.


“Sei milioni di poveri, 5 milioni di lavoratori col contratto scaduto – ha detto – hanno bisogno di risposte. Stiamo ancora troppo fermi. In questo Paese ci sono persone che pagano sempre la tasse e qualcuno che non le paga mai. Il governo fa finta di non vedere. Qui c’è il paese reale che vive ogni giorno la vita normale, non quello dei talk show e dei palazzi della politica”.

Confcommercio vede al rialzo Pil: +0,3 in I trim, ma resta incertezza

Confcommercio vede al rialzo Pil: +0,3 in I trim, ma resta incertezzaRoma, 20 apr. (askanews) – L’economia italiana pur vivendo un periodo non particolarmente dinamico, continua a trovare importanti “spunti di vivacità, provenienti soprattutto dal settore dei servizi e, con particolare forza, dal turismo degli stranieri”. Resta comunque l’incertezza sul futuro. In linea con i nuovi indicatori mensili l’Ufficio Studi di Confcommercio rivede al rialzo la stima del Pil del primo trimestre: +0,3% in luogo dello 0,1% stimato nella precedente congiuntura, con un tendenziale che passerebbe da +0,3% a +0,5%. Il raggiungimento di obiettivi medi annui “attorno all’1% resta difficile, ma per nulla impossibile, anche se ad aprile il Pil mensile avrebbe rallentato allo 0,1% congiunturale, conseguendo comunque un incremento tendenziale dell’1,2% grazie a un favorevole effetto base”.


Segnali positivi continuano a provenire dal versante dell’inflazione che dopo la risalita di marzo (+1,2% tendenziale) rallenta ad aprile a +1% nel confronto annuo. In particolare, si confermano in ulteriore “raffreddamento” i prezzi degli alimentari la cui dinamica si sta progressivamente avvicinando al dato generale. Il permanere dell’inflazione sui valori che la nostra economia aveva sperimentato negli anni precedenti alla fiammata registrata tra la fine del 2021 e gli ultimi mesi del 2022, soprattutto per i beni acquistati con maggior frequenza, è una delle premesse per spingere le famiglie a moderati miglioramenti dal lato della domanda. Andamento che potrebbe essere favorito anche dal permanere di “dinamiche occupazionali debolmente positive e dai recuperi di reddito generati dai rinnovi contrattuali”.


Molto buono, anzi “eccezionale”, il riscontro sulle presenze turistiche: a febbraio +12,3% nel complesso sul 2023 e, quindi, record di sempre. Non solo: nel mese anche le presenze di italiani in Italia fa segnare +7,2%. A gonfie vele arrivi e presenza di stranieri.

Fed, Goolsbee: Inflazione in stallo, meglio attendere sui tassi

Fed, Goolsbee: Inflazione in stallo, meglio attendere sui tassiNew York, 19 apr. (askanews) – Tre mesi di dati negativi sull’inflazione “non possono essere ignorati” e la banca centrale americana deve aspettare e ottenere maggiore chiarezza prima di adottare un allentamento sulla politica monetaria, ha dichiarato venerdì il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee.


“Nel 2024 i progressi sull’inflazione sono in fase di stallo”, ha detto Goolsbee durante la conferenza annuale della Society for Advancing Business Editing and Writing a Chicago. Il presidente della Fed ha suggerito che “in questo momento, ha senso aspettare e ottenere maggiore chiarezza prima di muoversi”. Il mese scorso, Goolsbee, che non è membro votante al Fomc riteneva opportuno tagliare i tassi tre volte entro fine 2024. Il presidente della Fed di Chicago ha aggiunto che il livello del tasso di interesse è “restrittivo” e continuerà a frenare le pressioni inflazionistiche man mano che l’economia tornerà ai livelli pre-pandemia, tuttavia sonsiderata la forza dell’economia e del mercato del lavoro, la Fed deve determinare “se questo è un segnale di surriscaldamento che fa salire l’inflazione”

Fmi: in Italia incentivi fiscali inefficienti, come il Superbonus

Fmi: in Italia incentivi fiscali inefficienti, come il SuperbonusRoma, 19 apr. (askanews) – Dopo la forte ripresa post recessione, l’economia dell’Italia si sta ora orientando verso ritmi di crescita “in linea con il potenziale” e il rallentamento che il Fmi pronostica sul 2026 – con un limitato più 0,2% del Pil – riflette il venir meno del Superbonus e l’incertezza sui fondi del Pnrr. Durante la conferenza stampa sul rapporto sulle prospettive in Europa, il vicedirettore del dipartimento europeo del Fmi, Helge Berger, ha criticato il Superbonus e questo tipo di incentivi: non aiutano la produttività, ha detto.


Interpellato sul da farsi per assicurare un percorso sostenibile del debito pubblico “in cima alla lista ci sono gli incentivi fiscali, molti dei quali non sono efficienti per aiutare l’Italia sulla strada della produttività. Il Superbonus ne è un esempio – ha detto – assieme a altri”. Inoltre in Italia “ci sono scappatoie (loopholes) nel sistema fiscale che limitano la base imponibile e entrate”, mentre secondo Berger bisogna anche intervenire sui sussidi a sostegno del costo della vita.


Su quel che potrebbe aiutare: “assicurare che le riforme siano in carreggiata. E poi c’è un sacco da fare da fare su riforme di istruzione e sulle infrastrutture”, ha detto. Interpellati nello specifico sul progetto del ponte sullo Stretto di Messina, dal Fmi hanno risposto che sui progetti infrastrutturali solitamente si guarda agli investimenti complessivi e non ai singoli progetti. “Ma è chiaro che su ogni progetto individuale, che fa parte di un piano in qualunque paese, si devono valutare costi e benefici e vuoi fare solo quello che ha un beneficio netto. Che va gestito con una buona governance. Questi principi si applicano all’Italia come a qualunque altro paese”.

Fmi: in Europa atterraggio morbido raggiungibile ma sfide non facili

Fmi: in Europa atterraggio morbido raggiungibile ma sfide non faciliRoma, 19 apr. (askanews) – Per le economie europee un “atterraggio morbido”, da intendere come il ritorno dell’inflazione ai livelli obiettivo con un modesto sacrificio in termini di crescita economica, risulta “raggiungibile”, tuttavia “i venti di traverso potrebbero rendere difficile ripristinare la stabilità dei prezzi mentre si cerca di assicurare una ripresa duratura”. Lo afferma il Fondo monetario internazionale nel rapporto sull’economia dell’Europa, pubblicato oggi in occasione delle assemblee primaverili a Washington.


Nei prossimi trimestri il moderarsi di mercati del lavoro ancora forti dovrebbe sostenere la la crescita dei redditi reali e dei consumi. La ripresa dei consumi a sua volta aiuterà a contrastare gli effetti del necessario ritiro delle misure di supporto contro il caro energia e a sostenere gli investimenti, mentre le politiche monetarie dovrebbero allentarsi. Di fronte a questo contesto, secondo il Fmi, un graduale rafforzamento della domanda privata e il processo disinflazionistico richiederanno un rafforzamento della produttività, mentre i margini delle imprese dovrebbero riportarsi ai valori precrisi.


Nelle economie avanzate i rischi di atterraggio morbido sono “bilanciati”. Tuttavia questo non è l’unico compito che richieda attenzione, prosegue lo studio. In Europa infatti i livelli di redditi pro capite vanno a rilento e restano indietro rispetto ai valori che si registrano nei paesi capofila su scala globale. E questo differenziale non è atteso colmarsi nell’orizzonte prevedibile. La crescita della produttività ha segnato un rallentamento e l’invecchiamento della popolazione rappresenta una zavorra. Più in generale la frammentazione geopolitica nel continente sta gettando ombre sui vecchi modelli di crescita.


Intanto le pressioni di lungo lungo periodo dovute all’invecchiamento delle popolazioni sulla spesa, le ambizioni di interventi sul clima e il rilancio di quelle sulle spese per difesa richiedono riforme strutturali che aggiungono pressioni al tema della sostenibilità della crescita. Secondo il Fmi “centrare queste sfide non sarà facile. Tuttavia l’Europa ha già dimostrato che può superare anche gli ostacoli più difficili quando agisce in maniera determinata e unita. Con le politiche giuste – dice il Fmi – i policy maker possono assicurare un atterraggio morbido e aumentare le prospettive di crescita di lungo termine”.

Governo, Cgil e Uil tornano in piazza: adesso basta

Governo, Cgil e Uil tornano in piazza: adesso bastaRoma, 19 apr. (askanews) – Cgil e Uil tornano in piazza. Dopo gli scioperi di novembre e dicembre scorsi contro la manovra economica e quello dell’11 aprile per sollecitare misure più incisive per arginare le morti sul lavoro, domani le due confederazioni sfileranno in corteo, a Roma, su salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari. La manifestazione nazionale, il cui slogan è “Adesso basta!”, si concluderà in piazzale Ostiense (concentramento alle 9.30 in piazzale La Malfa, partenza del corteo in viale Aventino alle 10.30) con i comizi dei leader delle due organizzazioni, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.


Non si allenta, dunque, la pressione dei due sindacati sul Governo Meloni. Una mobilitazione che, hanno annunciato lunedì scorso in conferenza stampa i due segretari generali, non si arresterà e che, anzi, proseguirà nelle prossime settimane fino al raggiungimento degli obiettivi. Ancora una volta la Cisl non ci sarà. La confederazione guidata da Luigi Sbarra ha da tempo scelto un’altra strategia: restare inchiodata ai tavoli di confronto; proseguire la mobilitazione con le proprie modalità nei luoghi di lavoro e nei territori; proporre un patto tra istituzioni, politica e parti sociali; valorizzare l’accoglimento da parte di Palazzo Chigi di alcune delle proposte contenute nelle piattaforme unitarie, continuando allo stesso tempo a incalzare il Governo. Secondo Cgil e Uil, invece, le scelte dell’esecutivo non vanno nella direzione delle richieste unitarie. Pertanto, la protesta non si fermerà. Sulla sicurezza sul lavoro per le due sigle sindacali occorre restituire il sistema di qualificazione di tutte le imprese, sia pubbliche che private, fondato sul rispetto delle normative e sulla regolare applicazione dei contratti collettivi delle organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. La patente a punti, non una leggera patente a crediti, deve essere uno strumento chiaro di sanzione e interdizione dalle attività e dall’accesso degli appalti pubblici pubblici e privati, di tutte le imprese scorrette o operanti in qualsiasi settore. L’obiettivo è zero morti sul lavoro. Sul fisco chiedono di attingere laddove ci sono le risorse per finanziare sanità, istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.


La riforma fiscale del governo, aggiungono, continua a tassare lavoro e pensioni più dei profitti, delle rendite finanziarie e immobiliari e del lavoro autonomo benestante. Non tassa invece gli extraprofitti e premia l’evasione, che sottrae 90 miliardi di euro ogni anno alle politiche sociali e di sviluppo del Paese. Cgil e Uil dicono basta con le sanatorie, coi condoni, 18 da inizio legislatura, e i concordati. E anche con i premi a settori che continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. Bisogna inoltre indicizzare all’inflazione le detrazioni per lavoro e pensioni. Nessuna flat tax, ma un fisco progressivo su tutti i redditi personali. In tema di salari i sindacati chiedono di rafforzare la contrattazione collettiva settoriale; ridurre l’orario di lavoro a parità di retribuzione; promuovere azioni per una reale parità e il superamento del gap salariale tra uomini e donne; garantire la partecipazione organizzativa e il coinvolgimento dei lavoratori; dare attuazione agli accordi interconfederali sulla rappresentanza sindacale e l’elezione delle rappresentanze sindacali unitarie in ogni luogo di lavoro.


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Panetta: netta frenata economia globale, ma rischi più equilibrati

Panetta: netta frenata economia globale, ma rischi più equilibratiRoma, 19 apr. (askanews) – “L’economia globale ha considerevolmente rallentato, a riflesso di diverse sfide. Grazie ai progressi compiuti nella lotta contro l’inflazione, i rischi sulle prospettive risultano ora più bilanciati e un atterraggio morbido più probabile. Tuttavia le prospettive di crescita sul medio termine restano sottotono”. È il quadro della situazione illustrato da Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia nella sua relazione al 109esimo incontro del Development Comittee per conto dell’Italia ma anche di Albania, Grecia, Malta, Portogallo, San Marino e Timor-Leste.


“Una ripresa sbilanciata e l’aumentare della frammentazione economica e politica potrebbero peggiorare il divario tra e nelle nazioni – prosegue – minando la convergenza sui redditi e il welfare per le economie più povere e vulnerabili”. Di fronte a questa situazione, secondo Panetta è “di primaria importanza che il sistema multilaterale e le istituzioni finanziarie internazionali assumano interventi tempestivi e decisivi. Opportunità e rischi associati con il cambiamento climatico, le nuove tecnologie, le tendenze demografiche, le pressioni migratorie, combinate con la necessità di preservare la pace, sono di natura globale e nessun paese – avverte – può gestirle da solo”.

Ue, Letta: finanziare transizione con nuovi strumenti risparmio

Ue, Letta: finanziare transizione con nuovi strumenti risparmioRoma, 19 apr. (askanews) – “L’urgenza di questo rapporto nasce dal fatto che tutti i dati dimostrano che cinesi e indiani da una parte e americani dall’altra stanno andando più forte di noi europei, soprattutto innovando di più”. Lo afferma l’ex premier Enrico Letta, presidente dell’Istituto Jacques Delors, intervistato dal Corriere della Sera all’indomani della presentazione ai leader Ue del suo rapporto sul futuro del Mercato unico.


“Il mercato unico – spiega Letta – è rimasto indietro e il mio rapporto preconizza la possibilità di recuperare l’integrazione in tre macro settori in cui il sistema è frammentato in mercati nazionali, ovvero le telecomunicazioni, l’energia e i mercati finanziari, e immette nuove idee. In particolare propone la quinta libertà, cioè la libertà della conoscenza, dei dati e della ricerca. L’Europa è drammaticamente indietro su innovazione e ricerca”, sottolinea. “La frammentazione del mercato finanziario europeo – aggiunge l’ex premier – lo rende poco attrattivo: si calcola in 300 miliardi di euro l’anno la cifra di risparmi di noi europei che se ne va negli Stati Uniti invece di finanziare l’economia europea e la transizione verde e la difesa”, e per ovviare a ciò “bisogna mettere insieme il finanziamento privato, rendendo il finanziamento di queste iniziative appetibile per i capitali privati, e finanziamenti pubblici come è stato per Next generation Eu. Ma in questa fase ci sono i Paesi nordici, come la Germania e non solo, che sono profondamente contrari a mettere soldi nuovi. Quindi – spiega Letta – bisogna sbloccare questa situazione attraverso una serie di strumenti innovativi, come degli strumenti di risparmio che consentano al cittadino di avere buoni tassi di interesse e di non rischiare, e allo stesso tempo far sì che questi soldi alimentino il finanziamento della transizione e non si perdano invece dentro i conti correnti bancari o finiscano negli Stati Uniti”.

Ue, progressi sostanziali sull’Unione dei mercati dei capitali

Ue, progressi sostanziali sull’Unione dei mercati dei capitaliBruxelles, 18 apr. (askanews) – Il Consiglio europeo di Bruxelles “ha preso oggi una decisione molto positiva, coraggiosa e non facile”, con i passi avanti che ha fatto verso l’Unione dei mercati dei capitali dei 27 Stati membri, un progetto che esiste da tempo ma che finora non si è riusciti a realizzare. Ma che “oggi ha cambiato di livello di importanza, ed è diventato cruciale per il futuro”.


Lo ha affermato nel pomeriggi a Bruxelles l’ex premier italiano Enrico Letta, durante una conferenza stampa dopo fine del Consiglio europeo, in cui ha presentato ai leader dei Ventisette il suo rapporto sul futuro del mercato unico europeo, che vede proprio nell’integrazione dei mercati finanziari degli Stati membri uno dei suoi punti più importanti. Il Consiglio europeo ha inserito questo punto nelle sue conclusioni, come parte del quadro per attuare un nuovo “accordo europeo sulla competitività”, chiedendo che sull’Unione dei mercati dei capitali “i lavori siano portati avanti con decisione e rapidità”.


I leader dei Ventisette, si legge nelle conclusioni, chiedono di “portare avanti senza indugio i lavori in seno al Consiglio Ue e alla Commissione su tutte le misure individuate, necessarie per creare mercati europei dei capitali realmente integrati e accessibili a tutti i cittadini e le imprese di tutta l’Unione, a vantaggio di tutti gli Stati membri”. In particolare, questa richiesta mira innanzitutto ad “armonizzare gli aspetti rilevanti della disciplina nazionale sull’insolvenza delle imprese”, e a “promuovere gli investimenti, anche in azioni transfrontaliere, attraverso la convergenza mirata di sistemi societari ben progettati per gli operatori e i meccanismi dei mercati dei capitali”.


Questi due punti sono stati oggetto di lunghe discussioni tra i leader, che hanno portato a una modifica sostanziale del testo iniziale delle bozza di conclusioni, laddove menzionava chiaramente “l’armonizzazione delle leggi sulla tassazione delle imprese per stimolare gli investimenti nelle azioni societarie” insieme all’armonizzazione delle leggi sull’insolvenza”. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, durante la conferenza stampa al termine del vertice ha affermato a questo proposito che tra i leader “c’è il desiderio di intensificare gli investimenti, specialmente attraverso una convergenza mirata ai sistemi, alle condizioni di business per le imprese”. Ad ogni modo, il richiamo alla “armonizzazione della fiscalità delle imprese” è stato eliminato, come chiedevano diversi Stati membri (in particolare Lussemburgo, Olanda, Estonia, Irlanda).


In compenso, Michel ha sottolineato i “progressi assolutamente sostanziali” che ci sono stati su altri due punti importanti per l’integrazione dei mercati finanziari: il diritto fallimentare (ovvero le leggi sull’insolvenza delle imprese) e la supervisione. “In oltre 10 anni che è sul tavolo il progetto di unificazione dei mercati dei capitali, questo rappresenta una svolta sostanziale”, ha insistito, puntualizzando che il testo delle conclusioni sulla supervisione è “molti più preciso di quello da cui siamo partiti” nella bozza iniziale “quando siamo entrati in questa sala. Il testo chiede che si lavori a “migliorare la convergenza e l’efficienza della vigilanza dei mercati dei capitali in tutta l’Ue”, mentre la bozza si limitava a un più generico “migliorare la supervisione”. Inoltre, si “invita la Commissione a fare una valutazione e a lavorare sulle condizioni che consentano alle autorità europee di supervisione di vigilare efficacemente sugli attori transfrontalieri di rilevanza sistemica dei mercati finanziari e dei capitali”, come prevedeva già la bozza, ma aggiungendo successivamente: “con l’obiettivo di rafforzare l’integrazione finanziaria e garantire la stabilità finanziaria, semplificando i processi e riducendo i costi per il rispetto delle norme, tenendo conto degli interessi di tutti gli Stati membri”. Le conclusioni del Consiglio europeo chiedono anche di “rilanciare il mercato europeo delle cartolarizzazioni, anche attraverso modifiche normative e prudenziali, sfruttando i margini di manovra disponibili”, di “migliorare le condizioni per gli investimenti in azioni” sia per quelli “istituzionali”, che per quelli “al dettaglio e transfrontalieri”, e di migliorare anche le opzioni di entrata e uscita dal finanziamento delle imprese europee. Il Consiglio europeo vuole poi “garantire condizioni di parità nell’accesso al capitale privato per tutti gli Stati membri” e chiede che sia “progettato e attuato un prodotto di investimento/risparmio transfrontaliero semplice ed efficace per gli investitori al dettaglio”, e che siano “sviluppati fondi pensioni e prodotti di risparmio a lungo termine”. Nelle conclusioni, infine, si sollecita la creazione di “un ambiente per gli investimenti attraente e favorevole ai consumatori”, promuovendo “una cultura dell’investitore tra i cittadini dell’Ue, anche rafforzando la loro alfabetizzazione finanziaria e promuovendo iniziative di sensibilizzazione”, e si chiede di “rivedere e semplificare il quadro normativo dei mercati finanziari per ridurre la burocrazia”.

Inps, al via la presidenza di Gabriele Fava. Insediato il nuovo Cda

Inps, al via la presidenza di Gabriele Fava. Insediato il nuovo CdaRoma, 18 apr. (askanews) – Con l’insediamento del Presidente Gabriele Fava e del nuovo Consiglio d’Amministrazione oggi a Roma (presso Palazzo Wedekind), ha preso il via il nuovo corso dell’INPS. L’Istituto, il più grande ente previdenziale d’Europa, attualmente eroga oltre 400 servizi a una platea di 42 milioni di utenti, attraverso una rete capillare di 671 sedi e sportelli in tutto il territorio nazionale.


Il Presidente Fava, nominato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali (DPCM 19/12/2023), viene da oggi affiancato nella conduzione dell’Istituto da un Consiglio di Amministrazione di quattro membri composto da: Micaela Gelera, esperta di welfare e già Commissario straordinario dell’INPS; Marialuisa Gnecchi, da dicembre 2019 a giugno 2023 già Vicepresidente dell’INPS e precedentemente Parlamentare della Repubblica e Vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige; Antonio Di Matteo, più volte Assessore comunale, componente del CNEL e membro del CDA di Enpals, fino a marzo 2024 Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori; Fabio Vitale, Direttore regionale e Direttore centrale in Istituto e poi Direttore presso il MISE e attualmente all’AGEA. ‘L’obiettivo principale del nuovo corso dell’INPS sarà quello di supportare la trasformazione del nostro sistema di welfare da difensivo a generativo, cioè da sistema di gestione pubblica delle risorse contributive e socio-assistenziali, a sistema capace quindi di generare valore per la persona, affinché sia consapevole delle prospettive aperte lungo l’arco della sua vita attiva, dei diritti e delle prerogative che l’Istituto garantisce. Avvieremo da subito una grande campagna di ascolto con tutti gli stakeholder, interni ed esterni, con l’impegno di consolidare e migliorare il rapporto già esistente con le Pubbliche amministrazioni, le parti sociali, le imprese e tutti i soggetti pubblici e privati che a diverso titolo interagiscono con l’Istituto nell’interesse dei beneficiari delle prestazioni previdenziali e di welfare. Al centro di questo progetto pongo le persone: i dipendenti dell’Istituto che rendono possibile l’erogazione dei servizi e a cui chiederò già domani, nella prima riunione con i Direttori, di condividere questa visione; gli utenti di tutti i servizi; i datori di lavoro pubblici e privati; i professionisti che intermediano le nostre funzioni e tutti coloro che a diverso titolo collaborano con l’INPS’, afferma il Presidente Gabriele Fava, che aggiunge: ‘Ringrazio il Ministro del Lavoro, il Ministro dell’Economia e delle Finanze e tutto il Governo che ha dato fiducia a me e ai membri del Consiglio d’Amministrazione, attribuendoci l’incarico di guidare questo prestigioso Istituto che svolge un compito così essenziale nel contesto socio-economico del Paese. Un ringraziamento particolare alla consigliera Micaela Gelera, che fino a ieri ha guidato l’INPS come Commissario straordinario, all’ex Direttore generale Vincenzo Caridi e all’attuale facente funzioni Antonio Pone’.


In occasione dell’insediamento, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, che si trova a Washington per gli Spring Meetings della Banca Mondiale e per incontrare la sua omologa statunitense – Julie Su – in vista del G7 Lavoro, ha inviato un messaggio con auguri di buon inizio della consiliatura, confermando la sua presenza il prossimo 23 aprile, al primo CDA dell’Istituto. Il Ministro, ringraziando per il ‘qualificato e indispensabile apporto del Commissario Straordinario e del Direttore generale’, ha rivolto un augurio a tutte le risorse dell’Istituto che hanno permesso l’attuazione delle recenti riforme, anche sacrificando giornate festive o di ferie. ‘Dalla buona gestione dell’INPS dipendono i destini di decine di milioni di nostri concittadini e non solo ed è quindi indispensabile lavorare per il miglioramento costante dei servizi erogati’.


Chi sono il nuovo Presidente e i membri del CDA Gabriele Fava, Presidente. Avvocato, fondatore dello Studio legale Fava & Associati, vanta un’esperienza trentennale nell’ambito della consulenza e assistenza giudiziale e stragiudiziale in materia giuslavoristica, societaria e civile a società, ordini professionali ed enti pubblici in genere. Esperto di relazioni sindacali e industriali, ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali e di gestione dei negoziati con le rappresentanze sindacali. È inoltre specializzato in materia di corporate governance, con specifico riferimento alla responsabilità amministrativa degli enti ex. D.lgs. n. 231/2001. È professore a contratto di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza. È stato Commissario straordinario di Alitalia Società Aerea Italiana S.p.A. e Alitalia Cityliner S.p.A e Presidente della Società Autostrade Alto Adriatico Spa. Dal 2018 al 2023 è stato componente del Consiglio di presidenza della Corte dei conti, in cui ha ricoperto anche l’incarico di Vicepresidente. Nel corso di questo incarico è stato anche Presidente dell’Osservatorio per le risorse pubbliche della magistratura contabile. Nel quadriennio 2019-2023 è stato probiviro dell’Assemblea privata di Confindustria. Membro di AIDLaSS, Associazione italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale, è autore di diverse pubblicazioni riguardanti prevalentemente la materia lavoristica, civile e della ‘data protection’. Ha preso parte, in qualità di membro e/o Presidente, a collegi di probiviri, organismi di vigilanza e commissioni di studio di alto profilo. Ha altresì ricoperto diversi incarichi istituzionali, anche in qualità di consigliere giuridico in diverse legislature. Da diversi anni è consulente legale di Europa Donna Italia nonché partner del progetto TrasformAzione volto al reinserimento nel mondo del lavoro di donne con e dopo il tumore al seno; è da sempre impegnato a sostegno del Terzo settore.


Il Consiglio di Amministrazione Micaela Gelera. Da giugno 2023 ad aprile 2024 ha svolto il ruolo di Commissario straordinario dell’Istituto ed è stata la prima donna a guidare l’Ente previdenziale più grande d’Europa. Esperta di welfare, si è occupata anche di politiche assicurative e previdenziali. È componente del Consiglio Nazionale degli Attuari e per lo stesso Ordine è coordinatrice della Commissione Pensioni. Marialuisa Gnecchi. Marialuisa Gnecchi è stata funzionaria Inps dal 1973 al 1989. Dal 1990 al 1998 assume responsabilità sindacali nella CGIL/AGB dell’Alto Adige, prima come Segretaria generale del pubblico impiego e poi come Segretaria generale della confederazione. A novembre 1998 è eletta nel Consiglio Regionale Trentino-Alto Adige, ricoprendo il ruolo di Assessore al Lavoro, Scuola e Formazione professionale della Provincia Autonoma di Bolzano. Dopo la rielezione nel 2003, oltre alle precedenti, acquisisce le deleghe innovazione, immigrazione, cooperative e pari opportunità, diventando Vicepresidente della Provincia. Dal 2006 al 2008 assume la Vicepresidenza della Regione Trentino-Alto Adige con delega agli Enti Locali. Nel 2008 è eletta per la prima volta alla Camera, dove entra a far parte per cinque anni della Commissione Lavoro. Rieletta nel 2012, diventa Vicepresidente dell’Inps a dicembre del 2019. Antonio Di Matteo. Antonio Di Matteo, abruzzese di Avezzano, formatosi attraverso studi classici, ha maturato una lunga esperienza nel settore pubblico e aziendale. In campo amministrativo è stato più volte Assessore comunale nonché Presidente di Enti sovracomunali e componente del Cnel e del CDA di Enpals. Cresciuto in un ambiente profondamente cattolico, ha sviluppato una spiccata sensibilità per il prossimo, che lo ha guidato poi nel suo costante impegno sociale. Da sempre impegnato nel Movimento Cristiano Lavoratori è stato più volte Vicepresidente nazionale e poi Presidente, da gennaio 2019 a marzo 2024. È, inoltre, Presidente della Fondazione Italiana Europa Popolare. Grazie alla sua esperienza in campo internazionale nel 2005 è stato eletto vicepresidente dell’Ueldc (Unione Europea dei Lavoratori Democratici Cristiani). Attento conoscitore delle materie del lavoro e della formazione, ha ricoperto ruoli di primo piano nell’ambito del Forum del Terzo Settore e dell’associazione Retinopera. Fabio Vitale. Fabio Vitale, laureato in economia, giurisprudenza e sociologia, un master in finanza e controllo di gestione e uno in business administration, abilitato alla professione forense, giornalista pubblicista, ha ricoperto diversi incarichi in Inps: è stato alla guida della Direzione regionale in Umbria, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Lazio nonché Direttore centrale Vigilanza, prevenzione e contrasto all’economia sommersa. Ha inoltre ricoperto l’incarico di presidente nazionale della Cabina di regia del lavoro agricolo di qualità. È stato poi Direttore Generale per la Vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società del Ministero dello Sviluppo economico e, dal 2022, Direttore dell’Agea, con funzioni di Direttore generale e CDA.