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Inps, in pagamento il Bonus asilo nido

Inps, in pagamento il Bonus asilo nidoRoma, 20 apr. (askanews) – L’Inps rende noto che è operativa la nuova funzionalità che permette a tutte le sedi dello stesso Istituto sul territorio di procedere con la gestione delle domande per il Bonus Asilo Nido.


Già in queste ore, secondo quanto recita un comunicato, sono state messe in pagamento le prime domande accolte. “Ricordiamo che questa prestazione può essere richiesta per: 1) il pagamento delle rette relative alla frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati dagli Enti locali; 2) l’utilizzo di forme di supporto – presso la propria abitazione – in favore di bambini con meno di tre anni, affetti da gravi patologie croniche”, spiega l’Inps.

Governo, Cgil-Uil: in piazza Paese che soffre, non ci fermeremo

Governo, Cgil-Uil: in piazza Paese che soffre, non ci fermeremoRoma, 20 apr. (askanews) – “Adesso basta”: con questo slogan Cgil e Uil sono scese nuovamente in piazza per sollecitare risposte concrete del governo su sicurezza sul lavoro, sanità pubblica, fisco e salari. La manifestazione delle due confederazioni si è svolta con un corteo partito da piazzale Ugo La Malfa per arrivare in piazzale Ostiense, con le conclusioni dei segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.


L’iniziativa è una nuova tappa della mobilitazione avviata con gli scioperi territoriali di novembre e dicembre scorsi contro la manovra economica e quello dell’11 aprile per fermare le stragi sul lavoro. Cgil e Uil promettono però di andare avanti. I rapporti con l’esecutivo sono sempre più tesi e senza risposte concrete rispetto alle loro rivendicazioni ci saranno altre manifestazioni di protesta, senza escludere nuovi scioperi. “Dalla piazza arriva il messaggio del Paese reale – ha detto Landini – visto che stanno raccontando delle balle c’è il Paese reale che parla, che dice quali sono i problemi e che c’è la necessità di cambiare. Il mondo del lavoro che tiene in piedi questo Paese non ce la fa più. Ha un problema salariale grande quanto una casa, un livello di precarietà inaccettabile, mentre i diritti della Costituzione non sono garantiti. A partire dalla sanità pubblica, istruzione, lavoro. E si continua a morire sul lavoro in modo indecente. Il messaggio è che c’è bisogno di cambiare, si ascolti il mondo del lavoro. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci”.


Anche Bombardieri ha sottolineato che in piazza c’è “il Paese reale che soffre, che ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, che ha grandi difficoltà ad avere dei servizi sanitari, che ha difficoltà a vivere una vita normale e dignitosa. Non ci fermeremo. Sei milioni di poveri e 5 milioni di lavoratori col contratto scaduto hanno bisogno di risposte”. Ancora una volta la Cisl non ha manifestato con Cgil e Uil. Il sindacato guidato da Luigi Sbarra ha da tempo scelto un’altra strategia: restare inchiodato ai tavoli di confronto; proseguire la mobilitazione con le proprie modalità nei luoghi di lavoro e nei territori; proporre un patto tra istituzioni, politica e parti sociali; valorizzare l’accoglimento da parte di Palazzo Chigi di alcune delle proposte contenute nelle piattaforme unitarie, continuando allo stesso tempo a incalzare il Governo.


“Lavoriamo per unire il mondo del lavoro”, ha affermato Landini. “Abbiamo trascorso altri periodi nei quali il sindacato ha avuto visione diverse, supereremo anche questa”, ha ricordato Bombardieri. I leader delle due organizzazioni hanno poi criticato il governo per il tentativo di mettere in discussione la legge 194 sull’aborto. “Una pericolosissima regressione”, ha denunciato il numero uno della Cgil. “Continueremo a batterci per la difesa della 194”, gli ha fatto eco il leader della Uil. Su questo tema le due confederazioni hanno annunciato un presidio il 23 aprile, alle 17, davanti al Senato.

Governo, Bombardieri: in piazza il Paese reale, non ci fermeremo

Governo, Bombardieri: in piazza il Paese reale, non ci fermeremoRoma, 20 apr. (askanews) – In piazza c’è “il Paese reale che soffre, che ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, che ha grandi difficoltà ad avere dei servizi sanitari, che ha difficoltà a vivere una vita normale e dignitose. Non ci fermeremo”. Così il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, arrivando alla testa del corteo che si è appena mosso da piazzale Ugo La Malfa per dirigersi in piazzale Ostiense.


“Sei milioni di poveri, 5 milioni di lavoratori col contratto scaduto – ha detto – hanno bisogno di risposte. Stiamo ancora troppo fermi. In questo Paese ci sono persone che pagano sempre la tasse e qualcuno che non le paga mai. Il governo fa finta di non vedere. Qui c’è il paese reale che vive ogni giorno la vita normale, non quello dei talk show e dei palazzi della politica”.

Governo, Bombardieri: in piazza il Paese reale, non ci fermeremo

Governo, Bombardieri: in piazza il Paese reale, non ci fermeremoRoma, 20 apr. (askanews) – In piazza c’è “il Paese reale che soffre, che ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, che ha grandi difficoltà ad avere dei servizi sanitari, che ha difficoltà a vivere una vita normale e dignitose. Non ci fermeremo”. Così il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, arrivando alla testa del corteo che si è appena mosso da piazzale Ugo La Malfa per dirigersi in piazzale Ostiense.


“Sei milioni di poveri, 5 milioni di lavoratori col contratto scaduto – ha detto – hanno bisogno di risposte. Stiamo ancora troppo fermi. In questo Paese ci sono persone che pagano sempre la tasse e qualcuno che non le paga mai. Il governo fa finta di non vedere. Qui c’è il paese reale che vive ogni giorno la vita normale, non quello dei talk show e dei palazzi della politica”.

Confcommercio vede al rialzo Pil: +0,3 in I trim, ma resta incertezza

Confcommercio vede al rialzo Pil: +0,3 in I trim, ma resta incertezzaRoma, 20 apr. (askanews) – L’economia italiana pur vivendo un periodo non particolarmente dinamico, continua a trovare importanti “spunti di vivacità, provenienti soprattutto dal settore dei servizi e, con particolare forza, dal turismo degli stranieri”. Resta comunque l’incertezza sul futuro. In linea con i nuovi indicatori mensili l’Ufficio Studi di Confcommercio rivede al rialzo la stima del Pil del primo trimestre: +0,3% in luogo dello 0,1% stimato nella precedente congiuntura, con un tendenziale che passerebbe da +0,3% a +0,5%. Il raggiungimento di obiettivi medi annui “attorno all’1% resta difficile, ma per nulla impossibile, anche se ad aprile il Pil mensile avrebbe rallentato allo 0,1% congiunturale, conseguendo comunque un incremento tendenziale dell’1,2% grazie a un favorevole effetto base”.


Segnali positivi continuano a provenire dal versante dell’inflazione che dopo la risalita di marzo (+1,2% tendenziale) rallenta ad aprile a +1% nel confronto annuo. In particolare, si confermano in ulteriore “raffreddamento” i prezzi degli alimentari la cui dinamica si sta progressivamente avvicinando al dato generale. Il permanere dell’inflazione sui valori che la nostra economia aveva sperimentato negli anni precedenti alla fiammata registrata tra la fine del 2021 e gli ultimi mesi del 2022, soprattutto per i beni acquistati con maggior frequenza, è una delle premesse per spingere le famiglie a moderati miglioramenti dal lato della domanda. Andamento che potrebbe essere favorito anche dal permanere di “dinamiche occupazionali debolmente positive e dai recuperi di reddito generati dai rinnovi contrattuali”.


Molto buono, anzi “eccezionale”, il riscontro sulle presenze turistiche: a febbraio +12,3% nel complesso sul 2023 e, quindi, record di sempre. Non solo: nel mese anche le presenze di italiani in Italia fa segnare +7,2%. A gonfie vele arrivi e presenza di stranieri.

Fed, Goolsbee: Inflazione in stallo, meglio attendere sui tassi

Fed, Goolsbee: Inflazione in stallo, meglio attendere sui tassiNew York, 19 apr. (askanews) – Tre mesi di dati negativi sull’inflazione “non possono essere ignorati” e la banca centrale americana deve aspettare e ottenere maggiore chiarezza prima di adottare un allentamento sulla politica monetaria, ha dichiarato venerdì il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee.


“Nel 2024 i progressi sull’inflazione sono in fase di stallo”, ha detto Goolsbee durante la conferenza annuale della Society for Advancing Business Editing and Writing a Chicago. Il presidente della Fed ha suggerito che “in questo momento, ha senso aspettare e ottenere maggiore chiarezza prima di muoversi”. Il mese scorso, Goolsbee, che non è membro votante al Fomc riteneva opportuno tagliare i tassi tre volte entro fine 2024. Il presidente della Fed di Chicago ha aggiunto che il livello del tasso di interesse è “restrittivo” e continuerà a frenare le pressioni inflazionistiche man mano che l’economia tornerà ai livelli pre-pandemia, tuttavia sonsiderata la forza dell’economia e del mercato del lavoro, la Fed deve determinare “se questo è un segnale di surriscaldamento che fa salire l’inflazione”

Fmi: in Italia incentivi fiscali inefficienti, come il Superbonus

Fmi: in Italia incentivi fiscali inefficienti, come il SuperbonusRoma, 19 apr. (askanews) – Dopo la forte ripresa post recessione, l’economia dell’Italia si sta ora orientando verso ritmi di crescita “in linea con il potenziale” e il rallentamento che il Fmi pronostica sul 2026 – con un limitato più 0,2% del Pil – riflette il venir meno del Superbonus e l’incertezza sui fondi del Pnrr. Durante la conferenza stampa sul rapporto sulle prospettive in Europa, il vicedirettore del dipartimento europeo del Fmi, Helge Berger, ha criticato il Superbonus e questo tipo di incentivi: non aiutano la produttività, ha detto.


Interpellato sul da farsi per assicurare un percorso sostenibile del debito pubblico “in cima alla lista ci sono gli incentivi fiscali, molti dei quali non sono efficienti per aiutare l’Italia sulla strada della produttività. Il Superbonus ne è un esempio – ha detto – assieme a altri”. Inoltre in Italia “ci sono scappatoie (loopholes) nel sistema fiscale che limitano la base imponibile e entrate”, mentre secondo Berger bisogna anche intervenire sui sussidi a sostegno del costo della vita.


Su quel che potrebbe aiutare: “assicurare che le riforme siano in carreggiata. E poi c’è un sacco da fare da fare su riforme di istruzione e sulle infrastrutture”, ha detto. Interpellati nello specifico sul progetto del ponte sullo Stretto di Messina, dal Fmi hanno risposto che sui progetti infrastrutturali solitamente si guarda agli investimenti complessivi e non ai singoli progetti. “Ma è chiaro che su ogni progetto individuale, che fa parte di un piano in qualunque paese, si devono valutare costi e benefici e vuoi fare solo quello che ha un beneficio netto. Che va gestito con una buona governance. Questi principi si applicano all’Italia come a qualunque altro paese”.

Fmi: in Europa atterraggio morbido raggiungibile ma sfide non facili

Fmi: in Europa atterraggio morbido raggiungibile ma sfide non faciliRoma, 19 apr. (askanews) – Per le economie europee un “atterraggio morbido”, da intendere come il ritorno dell’inflazione ai livelli obiettivo con un modesto sacrificio in termini di crescita economica, risulta “raggiungibile”, tuttavia “i venti di traverso potrebbero rendere difficile ripristinare la stabilità dei prezzi mentre si cerca di assicurare una ripresa duratura”. Lo afferma il Fondo monetario internazionale nel rapporto sull’economia dell’Europa, pubblicato oggi in occasione delle assemblee primaverili a Washington.


Nei prossimi trimestri il moderarsi di mercati del lavoro ancora forti dovrebbe sostenere la la crescita dei redditi reali e dei consumi. La ripresa dei consumi a sua volta aiuterà a contrastare gli effetti del necessario ritiro delle misure di supporto contro il caro energia e a sostenere gli investimenti, mentre le politiche monetarie dovrebbero allentarsi. Di fronte a questo contesto, secondo il Fmi, un graduale rafforzamento della domanda privata e il processo disinflazionistico richiederanno un rafforzamento della produttività, mentre i margini delle imprese dovrebbero riportarsi ai valori precrisi.


Nelle economie avanzate i rischi di atterraggio morbido sono “bilanciati”. Tuttavia questo non è l’unico compito che richieda attenzione, prosegue lo studio. In Europa infatti i livelli di redditi pro capite vanno a rilento e restano indietro rispetto ai valori che si registrano nei paesi capofila su scala globale. E questo differenziale non è atteso colmarsi nell’orizzonte prevedibile. La crescita della produttività ha segnato un rallentamento e l’invecchiamento della popolazione rappresenta una zavorra. Più in generale la frammentazione geopolitica nel continente sta gettando ombre sui vecchi modelli di crescita.


Intanto le pressioni di lungo lungo periodo dovute all’invecchiamento delle popolazioni sulla spesa, le ambizioni di interventi sul clima e il rilancio di quelle sulle spese per difesa richiedono riforme strutturali che aggiungono pressioni al tema della sostenibilità della crescita. Secondo il Fmi “centrare queste sfide non sarà facile. Tuttavia l’Europa ha già dimostrato che può superare anche gli ostacoli più difficili quando agisce in maniera determinata e unita. Con le politiche giuste – dice il Fmi – i policy maker possono assicurare un atterraggio morbido e aumentare le prospettive di crescita di lungo termine”.

Governo, Cgil e Uil tornano in piazza: adesso basta

Governo, Cgil e Uil tornano in piazza: adesso bastaRoma, 19 apr. (askanews) – Cgil e Uil tornano in piazza. Dopo gli scioperi di novembre e dicembre scorsi contro la manovra economica e quello dell’11 aprile per sollecitare misure più incisive per arginare le morti sul lavoro, domani le due confederazioni sfileranno in corteo, a Roma, su salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari. La manifestazione nazionale, il cui slogan è “Adesso basta!”, si concluderà in piazzale Ostiense (concentramento alle 9.30 in piazzale La Malfa, partenza del corteo in viale Aventino alle 10.30) con i comizi dei leader delle due organizzazioni, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.


Non si allenta, dunque, la pressione dei due sindacati sul Governo Meloni. Una mobilitazione che, hanno annunciato lunedì scorso in conferenza stampa i due segretari generali, non si arresterà e che, anzi, proseguirà nelle prossime settimane fino al raggiungimento degli obiettivi. Ancora una volta la Cisl non ci sarà. La confederazione guidata da Luigi Sbarra ha da tempo scelto un’altra strategia: restare inchiodata ai tavoli di confronto; proseguire la mobilitazione con le proprie modalità nei luoghi di lavoro e nei territori; proporre un patto tra istituzioni, politica e parti sociali; valorizzare l’accoglimento da parte di Palazzo Chigi di alcune delle proposte contenute nelle piattaforme unitarie, continuando allo stesso tempo a incalzare il Governo. Secondo Cgil e Uil, invece, le scelte dell’esecutivo non vanno nella direzione delle richieste unitarie. Pertanto, la protesta non si fermerà. Sulla sicurezza sul lavoro per le due sigle sindacali occorre restituire il sistema di qualificazione di tutte le imprese, sia pubbliche che private, fondato sul rispetto delle normative e sulla regolare applicazione dei contratti collettivi delle organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. La patente a punti, non una leggera patente a crediti, deve essere uno strumento chiaro di sanzione e interdizione dalle attività e dall’accesso degli appalti pubblici pubblici e privati, di tutte le imprese scorrette o operanti in qualsiasi settore. L’obiettivo è zero morti sul lavoro. Sul fisco chiedono di attingere laddove ci sono le risorse per finanziare sanità, istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.


La riforma fiscale del governo, aggiungono, continua a tassare lavoro e pensioni più dei profitti, delle rendite finanziarie e immobiliari e del lavoro autonomo benestante. Non tassa invece gli extraprofitti e premia l’evasione, che sottrae 90 miliardi di euro ogni anno alle politiche sociali e di sviluppo del Paese. Cgil e Uil dicono basta con le sanatorie, coi condoni, 18 da inizio legislatura, e i concordati. E anche con i premi a settori che continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. Bisogna inoltre indicizzare all’inflazione le detrazioni per lavoro e pensioni. Nessuna flat tax, ma un fisco progressivo su tutti i redditi personali. In tema di salari i sindacati chiedono di rafforzare la contrattazione collettiva settoriale; ridurre l’orario di lavoro a parità di retribuzione; promuovere azioni per una reale parità e il superamento del gap salariale tra uomini e donne; garantire la partecipazione organizzativa e il coinvolgimento dei lavoratori; dare attuazione agli accordi interconfederali sulla rappresentanza sindacale e l’elezione delle rappresentanze sindacali unitarie in ogni luogo di lavoro.


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Panetta: netta frenata economia globale, ma rischi più equilibrati

Panetta: netta frenata economia globale, ma rischi più equilibratiRoma, 19 apr. (askanews) – “L’economia globale ha considerevolmente rallentato, a riflesso di diverse sfide. Grazie ai progressi compiuti nella lotta contro l’inflazione, i rischi sulle prospettive risultano ora più bilanciati e un atterraggio morbido più probabile. Tuttavia le prospettive di crescita sul medio termine restano sottotono”. È il quadro della situazione illustrato da Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia nella sua relazione al 109esimo incontro del Development Comittee per conto dell’Italia ma anche di Albania, Grecia, Malta, Portogallo, San Marino e Timor-Leste.


“Una ripresa sbilanciata e l’aumentare della frammentazione economica e politica potrebbero peggiorare il divario tra e nelle nazioni – prosegue – minando la convergenza sui redditi e il welfare per le economie più povere e vulnerabili”. Di fronte a questa situazione, secondo Panetta è “di primaria importanza che il sistema multilaterale e le istituzioni finanziarie internazionali assumano interventi tempestivi e decisivi. Opportunità e rischi associati con il cambiamento climatico, le nuove tecnologie, le tendenze demografiche, le pressioni migratorie, combinate con la necessità di preservare la pace, sono di natura globale e nessun paese – avverte – può gestirle da solo”.