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Draghi: proporrò alla Ue il cambio radicale di cui abbiamo bisogno

Draghi: proporrò alla Ue il cambio radicale di cui abbiamo bisognoBruxelles, 16 apr. (askanews) – “La nostra risposta” alle sfide della competitività economica internazionale “è stata limitata perché la nostra organizzazione, il nostro processo decisionale e i nostri finanziamenti sono progettati per ‘il mondo di ieri’: pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in Medio Oriente, prima del ritorno della rivalità tra grandi potenze. Ma abbiamo bisogno di un’Ue adatta al mondo di oggi e di domani. E quindi quello che propongo nella relazione che la presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale, perché è ciò di cui abbiamo bisogno”.


Lo ha sottolineato oggi a La Hulpe, vicino a Bruxelles, l’ex premier italiano ed ex presidente della Bce Mario Draghi, durante un intervento alla Conferenza di alto livello sul “Pilastro europeo dei diritti sociali” organizzata dalla presidenza belga di turnoádel Consiglio Ue. Draghi ha presentato a grandi linee la “filosofia della progettazione” del su rapporto sulla competitività europea, che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen gli ha chiesto di elaborare, e che presenterà al Consiglio europeo subito dopo le elezioni di giugno. “Ripristinare la nostra competitività non è qualcosa che possiamo raggiungere da soli, o battendoci gli uni contro gli altri, ma dovremo agire come Unione europea in un modo mai fatto prima. I nostri rivali – ha rilevato ancora Draghi – sono avanti a noi perché possono agire come un unico paese con un’unica strategia, dietro cui allineare tutti gli strumenti e le politiche necessarie. Se vogliamo raggiungerli, avremo bisogno di un rinnovato partenariato tra gli Stati membri, di una ridefinizione della nostra Unione – ha concluso – che non sia meno ambiziosa di quella che fecero i Padri fondatori 70 anni fa con la creazione della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio”.

Draghi: proporrò all’Ue il cambio radicale di cui abbiamo bisogno

Draghi: proporrò all’Ue il cambio radicale di cui abbiamo bisognoBruxelles, 16 apr. (askanews) – “La nostra risposta” alle sfide della competitività economica internazionale “è stata limitata perché la nostra organizzazione, il nostro processo decisionale e i nostri finanziamenti sono progettati per ‘il mondo di ieri’: pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in Medio Oriente, prima del ritorno della rivalità tra grandi potenze. Ma abbiamo bisogno di un’Ue adatta al mondo di oggi e di domani. E quindi quello che propongo nella relazione che la presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale, perché è ciò di cui abbiamo bisogno”.


Lo ha sottolineato oggi a La Hulpe, vicino a Bruxelles, l’ex premier italiano ed ex presidente della Bce Mario Draghi, durante un intervento alla Conferenza di alto livello sul “Pilastro europeo dei diritti sociali” organizzata dalla presidenza belga di turno del Consiglio Ue. Draghi ha presentato a grandi linee la “filosofia della progettazione” del su rapporto sulla competitività europea, che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen gli ha chiesto di elaborare, e che presenterà al Consiglio europeo subito dopo le elezioni di giugno. “Ripristinare la nostra competitività non è qualcosa che possiamo raggiungere da soli, o battendoci gli uni contro gli altri, ma dovremo agire come Unione europea in un modo mai fatto prima. I nostri rivali – ha rilevato ancora Draghi – sono avanti a noi perché possono agire come un unico paese con un’unica strategia, dietro cui allineare tutti gli strumenti e le politiche necessarie. Se vogliamo raggiungerli, avremo bisogno di un rinnovato partenariato tra gli Stati membri, di una ridefinizione della nostra Unione – ha concluso – che non sia meno ambiziosa di quella che fecero i Padri fondatori 70 anni fa con la creazione della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio”.

Urso: il cambio di nome del Suv Alfa Romeo è segno di piena collaborazione azienda-Italia

Urso: il cambio di nome del Suv Alfa Romeo è segno di piena collaborazione azienda-ItaliaMilano, 16 apr. (askanews) – Il cambio del nome del suv da Milano in Junior da parte di Alfa Romeo “Credo che sia un segnale di piena collaborazione tra l’azienda e l’Italia”. Ad affermarlo il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a margine dell’inaugurazione del Salone del Mobile. “La tutela del lavoro e della produzione non é un obiettivo del governo ma dell’Italia, del nostro Paese – ha aggiunto – Noi siamo assolutamente convinti che si possano produrre auto belle e appetibili sul mercato globale come da tradizione del nostro Paese così come 20 anni fa eravamo assolutamente convinti che l’Italia potesse produrre cibo, abbigliamento e arredamento e diventare luogo dell’eccellenza”. Urso qui ha ricordato “quando gli altri ritenevano che queste cose andassero fatte tutte in altri Continenti dove si potevano fare meglio gli affari, magari con il lavoro minorile e senza rispetto per gli standard ambientali e sociali che noi abbiamo voluto nel nostro Continente”.


A chi gli chiedeva come si tutelasse il lavoro alla luce degli esodi incentivati annunciati da Stellantis ha replicato: “Attraverso una politica industriale come quella che stiamo realizzando nel nostro paese assolutamente necessaria per fare auto, elettrodomestici, siderurgia”. “Noi siamo convintamente impegnati a tutelare il lavoro, la produzione, il prodotto e l’impresa in Italia”, ha concluso.

Inflazione, Istat: a marzo rivista all’l,2% annuo da 1,3%

Inflazione, Istat: a marzo rivista all’l,2% annuo da 1,3%Roma, 16 apr. (askanews) – L’Istat stima per il mese di marzo che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri una variazione congiunturale nulla e un aumento dell’1,2% su base annua, da +0,8% a febbraio. La stima preliminare per marzo era di un’inflazione dell’ 1,3%.


Nel mese di marzo l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a 2,3%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera da 2,6% a 2,4%.

Cina, Pil cresciuto 5,3% nel primo trimestre, meglio di stime

Cina, Pil cresciuto 5,3% nel primo trimestre, meglio di stimeRoma, 16 apr. (askanews) – Il prodotto interno lordo della Cina è cresciuto del 5,3% nel primo trimestre su base annua, superando le aspettative degli analisti di una crescita del 4,6%. “L’economia nazionale è partita bene nel primo trimestre… gettando una buona base l’anno”, ha affermato l’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, aggiungendo che “il contesto esterno sta diventando più complesso e incerto, e le basi per la stabilità economica non sono ancora solide”.


La produzione industriale è cresciuta del 6,1% nel primo trimestre, ha affermato l’Ufficio, mentre i prezzi alla produzione industriale sono scesi del 2,7%. Gli investimenti fissi sono cresciuti del 4,5%, sostenuti da un aumento del 9,9% degli investimenti manifatturieri, controbilanciato da un calo del 9,5% degli investimenti immobiliari. Le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,7%. Pechino ha fissato un obiettivo di crescita del PIL pari al 5% per quest’anno, lo stesso dell’anno scorso e il livello più basso degli ultimi decenni. Ma l’inflazione è scesa al di sotto delle previsioni a marzo, indicando la persistenza di pressioni deflazionistiche nonostante gli sforzi del governo per stimolare la domanda interna e compensare la crisi del settore immobiliare.

Alfa Romeo cambia il nome del suv “Milano” in “Junior” dopo le polemiche

Alfa Romeo cambia il nome del suv “Milano” in “Junior” dopo le polemicheMilano, 15 apr. (askanews) – “Pur ritenendo che il nome Milano rispetti le prescrizione di legge, cambiamo il nome in Alfa Romeo Junior. Abbiamo avuto una notorietà mai vista con questa polemica, la nuova Alfa Romeo si chiamerà Junior da stasera alle 18”. Lo ha detto il Ceo di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparata durante un incontro in streaming con la stampa dopo le polemiche con il Mimit sul nome della nuova Alfa Romeo. “Non voglio fare politica o polemiche, voglio fare business”, ha aggiunto.

Tesla licenzierà oltre il 10% della forza lavoro globale

Tesla licenzierà oltre il 10% della forza lavoro globaleNew York, 15 apr. (askanews) – Lunedì le azioni di Tesla sono scese di cira l’1% nelle negoziazioni pre-mercato in seguito alle notizie dei media secondo cui la casa automobilistica licenzierà oltre il 10% della sua forza lavoro globale.


“Mentre prepariamo l’azienda per la nostra prossima fase di crescita, è estremamente importante esaminare ogni aspetto dell’azienda per ridurre i costi e aumentare la produttività”, ha dichiarato il CEO di Tesla Elon Musk in una nota interna citata dalla rivista Electrek. “Come parte di questo sforzo, abbiamo effettuato una revisione approfondita dell’organizzazione e preso la difficile decisione di ridurre il nostro organico di oltre il 10% a livello globale”, si legge ancora nella nota. Tesla aveva 140.473 dipendenti a dicembre 2023. La società automobilistica all’inizio di questo mese ha registrato il primo calo annuale delle consegne di veicoli dal 2020,

Apple, vendite smartphone trimestre in calo 10%, Samsung la sorpassa

Apple, vendite smartphone trimestre in calo 10%, Samsung la sorpassaRoma, 15 apr. (askanews) – Apple ha perso la sua leadership nel mercato globale degli smartphone all’inizio del 2024, con le vendite di iPhone in calo del 10% mentre i rivali cinesi a basso costo come Xiaomi hanno registrato una rapida crescita.


Samsung ha riconquistato la sua posizione di maggiore produttore di smartphone al mondo in termini di volumi nel primo trimestre di quest’anno, secondo la società di ricerche di mercato International Data Corporation, appena tre mesi dopo che Apple aveva conquistato il primo posto per la prima volta. IDC stima che le consegne globali di iPhone siano diminuite del 10% a 50,1 milioni nei primi tre mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, per una quota di mercato del 21%.


Samsung, che ha lanciato il suo ultimo telefono di punta Galaxy S24 a gennaio, ha avuto una quota del 23% con consegne scese di poco meno dell’1% su base annua a 60,1 milioni. La crescita più forte del mercato è arrivata da due produttori cinesi. Le vendite di Xiaomi sono aumentate del 34% per raggiungere una quota di mercato del 14%, ma il produttore di smartphone in più rapida crescita al mondo è ora Transsion, con i marchi Tecno, Itel e Infinix.


Transsion, i cui telefoni a prezzi accessibili l’hanno aiutato a diventare il principale produttore di smartphone in Africa, ha aumentato le consegne dell’85% a 25,2 milioni di unità, posizionandosi al quarto posto in termini di volumi davanti al suo più affermato rivale cinese Oppo. Secondo i dati preliminari di IDC, le consegne globali di smartphone sono aumentate dell’8% su base annua, per il terzo trimestre di crescita consecutivo.


Apple, tuttavia, sta perdendo gran parte della ripresa del settore. Le sue azioni sono scese di circa il 5% quest’anno in un momento in cui la maggior parte dei titoli dei rivali Big sono in crescita a due cifre. Nonostante i consumatori optino sempre più per dispositivi più costosi e durevoli, Apple ha registrato un crollo delle vendite di iPhone in Cina. Il colosso statunitense deve far fronte alla crescente concorrenza di Huawei nel segmento premium e al divieto all’uso dei suoi dispositivi da parte dei dipendenti pubblici.

Bce, Lane: se inflazione va verso il 2% approriato tagliare tassi

Bce, Lane: se inflazione va verso il 2% approriato tagliare tassiRoma, 15 apr. (askanews) – Anche se con un percorso “accidentato”, la Bce prevede che l’inflazione rientro al valore obiettivo del 2% nel 2025. E “se le nostre valutazioni aggiornate sulle prospettive di inflazione, sulle dinamiche di fondo e sulla della trasmissione della politica monetaria dovessero aumentare la nostra fiducia che stia convergendo verso il nostro obiettivo in maniera sostenibile, sarà appropriato ridurre l’attuale intonazionel’attuale livello di restrizione della politica monetaria”. Lo ha ribadito il capo economista della Bce, Philip Lane intervenendo a un convegno a Dublino.


Lane ha ricordato che a giugno il Consiglio direttivo potrà anche avvalersi delle previsioni economiche aggiornate e dei dati su salari e utili delle imprese che saranno stanno stati pubblicati a inizio mese. (fonte immagine: Bce 2024).

Lavoro, Landini-Bombardieri: sabato in piazza ma andremo avanti

Lavoro, Landini-Bombardieri: sabato in piazza ma andremo avantiRoma, 15 apr. (askanews) – Le scelte del governo non vanno nella direzione delle richieste unitarie delle confederazioni sindacali. Pertanto, la mobilitazione andrà avanti. Lo hanno sottolineato i leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, nel corso di una conferenza stampa per illustrare le ragioni della manifestazione nazionale di sabato 20 aprile (concentramento alle 9.30 in piazzale La Malfa a Roma, partenza del corteo in viale Aventino alle 10.30 e arrivo in piazzale Ostiense per i comizi conclusivi).


Sono quattro i temi al centro della manifestazione: salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari. “Pensiamo sia necessario proseguire con la mobilitazione – ha detto Landini – i dati sono sotto gli occhi di tutti. Anzi, vorremmo che si evitasse di abituarci a questi numero. Il rischio è che si possa pensare che morire sul lavoro sia una delle possibilità. Bisogna contestare alla radice questa logica e questa cultura. Per questo è necessario che la battaglia su salute e sicurezza sia legata a quella sull’aumento dei salari, sulla sanità, sulla riforma fiscale”. Bombardieri ha affermato che “abbiamo confermato il nostro percorso di mobilitazione su tutti i nostri temi, a cominciare da zero morti sul lavoro, che per noi è un elemento di assoluta priorità. Continueremo a mobilitarci finché questa guerra civile non finirà. Il confronto con il governo non va bene, le scelte non ci convincono: la mancata riqualificazione delle imprese, la patente a crediti, le assunzioni che vanno rinforzate. E’ questo che porteremo sabato in piazza”.