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Samsung risupera Apple: numero 1 globale su smartphone nel I trim

Samsung risupera Apple: numero 1 globale su smartphone nel I trimRoma, 15 apr. (askanews) – Dopo appena due trimestri Samsung ha risuperato Apple tornando al primo posto sul mercato mondiale degli smartphone: la casa coreana a sfornato 60,1 milioni di dispositivi, con una quota di mercato del 20,08%, secondo l’ultima rilevazione della International Data Corporation. Un calo dello 0,7% rispetto allo stesso periodo di un anno prima, che tuttavia è stato molto meno marcato del meno 9,6% registrato sullo stesso periodo da Apple, che ha registrato 50,1 milioni di smartphone con una quota di mercato al 17,3%, a fronte del 20,7% cui si attestava un anno prima.


Peraltro i due gruppi sono inseguiti in maniera sempre più ravvicinata dalla cinese Xiaomi, che con 40,8 milioni di pezzi nel primo trimestre di quest’anno ha ottenuto un 14,1% del mercato globale, con una crescita su base annua del 33,8%. Ancor più spettacolare, secondo i dati della Idc, è stato l’84,9% di crescita di Transsion, altro gruppo cinese che con 28,5 milioni di pezzi detiene il 9,9% del mercato globale. Quinta si è piazzata Oppo con 25,2 milioni di pezzi, l’8,7% del mercato globale, in questo caso in calo dell’8,5%.


Secondo i dati di questa società di ricerche Apple aveva superato la quota di Samsung nel terzo trimestre dello scorso anno e aveva mantenuto il primato nell’ultimo trimestre del 2023. Precedentemente era la casa coreana primeggiare sulla quota di mercato globale. In generale nei primi tre mesi di quest’anno le forniture globali di smartphone sono aumentate del 7,8% a 289,4 milioni di unità. (fonte immagine: Samsung).

Eurozona, lieve risalita produzione industria febbraio: +0,8% mese

Eurozona, lieve risalita produzione industria febbraio: +0,8% meseRoma, 15 apr. (askanews) – Parziale risalita per la produzione dell’industria dell’area euro a febbraio, un più 0,8 rispetto al mese precedente dopo il tracollo del 3% registrato a febbraio. Tuttavia, secondo i dati riferiti da Eurostat, il recupero non è stato sufficiente a favorire un miglioramento di rilievo della dinamica su base annua, rimasta fortemente negativa con un meno 6,4% dopo il meno 6,6% annuo di febbraio.


Tornando ai dati mensili, secondo l’ente di statistica comunitario si sono registrate nuove flessioni di produzione su energia (-3%) e beni di consumo non durevoli (-0,9%). I beni di consumo durevoli hanno invece registrato un incremento (+1,4%) assieme a quelli di investimento (+1,2%) e i beni intermedi (+0,5%). In Italia, ricorda Eurostat, a febbraio la produzione industriale ha registrato un più 0,1% mensile, dopo il meno 1,4% di gennaio, e un meno 3,1% su base annualizzata.

Banche, Bankitalia: ok spiegazioni su prodotti ma migliorare documenti

Banche, Bankitalia: ok spiegazioni su prodotti ma migliorare documentiRoma, 15 apr. (askanews) – In Italia le banche offrono sui prodotti ai clienti spiegazioni “adeguate linea generale”, ma è necessario di migliorare l’utilizzo della documentazione di trasparenza. E’ la fotografia scattata da un esercizio condotto dalla Banca d’Italia, i cui ispettori hanno svolto accessi “in incognito” presso alcuni sportelli bancari, chiedendo informazioni in merito all’apertura di un conto di pagamento.


L’obiettivo dell’esercizio pilota – annunciato lo scorso 22 settembre e chiamato con il termine inglese “mystery shopping” – era verificare il rispetto delle norme di trasparenza e correttezza nella fase di primo contatto con il cliente, spiega Bankitalia con un comunicato, assieme alla capacità degli addetti allo sportello di illustrare le caratteristiche dei prodotti proposti e di indirizzare il cliente verso quello più adatto alle sue esigenze. L’istituzione ricorda che gli intermediari (le banche) devono mettere a disposizione dei clienti i “fogli informativi” e il “Documento informativo sulle spese”, che ha lo scopo di consentire al consumatore di individuare e confrontare agevolmente i costi legati ai servizi di pagamento più “rappresentativi”. Il Documento informativo sulle spese deve in ogni caso essere consegnato al consumatore in tempo utile prima della conclusione del contratto relativo al conto di pagamento.


Inoltre, le procedure interne devono assicurare che gli addetti alla rete di vendita illustrino le caratteristiche, i rischi e i costi dei prodotti e forniscano chiarimenti sui diritti dei clienti, sulla base della documentazione informativa prevista dalla normativa applicabile, delle informazioni fornite dagli intermediari e, se necessario, di ulteriori documenti. Su questi aspetti, Bankitalia richiama tutti gli operatori “ad assicurare, sin dalla fase di primo contatto con il cliente, che venga sempre messa a disposizione della clientela la documentazione di trasparenza (Foglio informativo e Documento informativo sulle spese) e che questa venga utilizzata attivamente dagli addetti per illustrare le caratteristiche e i costi del prodotto offerto”.


I documenti devono essere messi a disposizione del cliente in forma cartacea o su altro supporto durevole: l’invio all’indirizzo email comunicato dal cliente o tramite servizi di messaggistica elettronica per dispositivi mobili che consentono l’archiviazione di documenti (es. WhatsApp) può considerarsi conforme alle norme, mentre non è sufficiente il mero rimando a consultare la documentazione pubblicata sul sito web dell’intermediario, avverte Bankitalia. Più in generale, gli intermediari devono garantire che i processi e le procedure predisposti per assicurare nel tempo la qualità della assistenza fornita ai clienti siano oggetto di costante monitoraggio (ad esempio attraverso l’adozione di proprie iniziative di mystery shopping, la somministrazione di questionari valutativi agli addetti che hanno partecipato a iniziative formative, indagini sul grado di soddisfazione della clientela, ecc.), anche al fine di assumere le più opportune iniziative di miglioramento.


Infine Bankitalia aggiunge che “valutata la positiva esperienza maturata con l’esercizio pilota” intende utilizzare “a regime il mystery shopping come strumento di controllo nella sua funzione di vigilanza di tutela del cliente; i risultati di queste indagini diverranno parte integrante delle evidenze che la Banca d’Italia utilizza nell’ambito dell’azione di vigilanza. La Banca d’Italia continuerà pertanto a svolgere visite di mystery shopping anche in ambiti diversi dall’offerta di conti di pagamento”.

Conti pubblici, Bankitalia: debito sale a febbraio a 2.872,4 mld

Conti pubblici, Bankitalia: debito sale a febbraio a 2.872,4 mldRoma, 15 apr. (askanews) – Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato a febbraio di 22,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.872,4 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia, nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.


L’incremento, spiega l’istituto, è dovuto al fabbisogno (14,1 miliardi) e all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (8,6 miliardi, a 42,8); vi ha inoltre contribuito l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,3 miliardi). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’aumento è pressoché interamente riconducibile alle Amministrazioni centrali; il debito delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza sono infatti rimasti sostanzialmente invariati. La vita media residua è risultata pari a 7,9 anni, come nel mese precedente.


Alla fine di febbraio la quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è lievemente diminuita al 24 per cento; a gennaio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta da non residenti è risultata pari al 27,9 per cento (dal 27,6 del mese precedente), mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è stata pari al 13,5 per cento (dal 13,4 del mese precedente).

Bce, gli analisti monetari attendono all’unanimità un taglio dei tassi da 25 punti base a giugno

Bce, gli analisti monetari attendono all’unanimità un taglio dei tassi da 25 punti base a giugnoRoma, 15 apr. (askanews) – Gli analisti monetari monitorati dalla Bce prevedono praticamente all’unanimità un taglio dei tassi di interesse da 25 punti base alla riunione del Consiglio direttivo del 6 giugno, al 4,25% dall’attuale 4,50%. Secondo l’ultima indagine condotta dalla stessa istituzione, sulle mosse successive le attese si fanno più differenziate.


L’attesa mediana è che a luglio l’istituzione non modifichi i tassi, ma che poi a settembre operi un nuovo e più consistente taglio e che continui ad agire in tal senso fino a portare il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento al 3,20% per la fine dell’anno. Per i tassi sui depositi che le banche commerciali effettuano presso la Bce l’attesa mediana è di un taglio al 3,75% a luglio, al 3,50% a settembre e poi al 3% per la fine dell’anno.


L’indagine ha coinvolto 48 analisti monetari che sono stati interpellati tra il 25 marzo e il 27 marzo, prima, quindi, del consiglio direttivo di aprile.

A picco la moneta nazionale dell’Iran dopo l’attacco a Israele

A picco la moneta nazionale dell’Iran dopo l’attacco a IsraeleRoma, 14 apr. (askanews) – La valuta iraniana, il rial, è precipitata per un breve periodo al minimo storico rispetto al dollaro sul mercato non ufficiale, dopo che Teheran ha lanciato un massiccio attacco missilistico e di droni contro Israele sabato notte, esacerbando le tensioni in Medio Oriente.


Secondo i dati del sito di monitoraggio dei cambi Bonbast riportati da Cnbc, sul mercato aperto il tasso di cambio era di 705.000 rial/USD intorno alle 10:30 ora locale di domenica. Da allora la valuta iraniana ha recuperato alcune perdite. Nel 2018 il governo ha fissato un tasso di cambio ufficiale di 42.000 rial/USD.


Il calo del rial è avvenuto poche ore dopo che l’Iran ha lanciato una massiccia offensiva di droni e missili contro Israele sabato notte, in risposta a un sospetto attacco israeliano che ha ucciso diversi importanti comandanti iraniani a Damasco all’inizio di questo mese. Il rial iraniano deve già affrontare le pressioni derivanti dall’inflazione alle stelle alimentata dalle sanzioni statunitensi in corso applicate durante l’amministrazione di Donald Trump, che hanno anche ridotto le vendite di alcune delle principali esportazioni di Teheran: greggio e prodotti petroliferi.

Iran, a picco la moneta nazionale dopo l’attacco a Israele

Iran, a picco la moneta nazionale dopo l’attacco a IsraeleRoma, 14 apr. (askanews) – La valuta iraniana, il rial, è precipitata per un breve periodo al minimo storico rispetto al dollaro sul mercato non ufficiale, dopo che Teheran ha lanciato un massiccio attacco missilistico e di droni contro Israele sabato notte, esacerbando le tensioni in Medio Oriente.


Secondo i dati del sito di monitoraggio dei cambi Bonbast riportati da Cnbc, sul mercato aperto il tasso di cambio era di 705.000 rial/USD intorno alle 10:30 ora locale di domenica. Da allora la valuta iraniana ha recuperato alcune perdite. Nel 2018 il governo ha fissato un tasso di cambio ufficiale di 42.000 rial/USD.


Il calo del rial è avvenuto poche ore dopo che l’Iran ha lanciato una massiccia offensiva di droni e missili contro Israele sabato notte, in risposta a un sospetto attacco israeliano che ha ucciso diversi importanti comandanti iraniani a Damasco all’inizio di questo mese. Il rial iraniano deve già affrontare le pressioni derivanti dall’inflazione alle stelle alimentata dalle sanzioni statunitensi in corso applicate durante l’amministrazione di Donald Trump, che hanno anche ridotto le vendite di alcune delle principali esportazioni di Teheran: greggio e prodotti petroliferi.

Serbia, Ft: acquisterà da Francia caccia Rafale Dassault per 3 mld

Serbia, Ft: acquisterà da Francia caccia Rafale Dassault per 3 mldRoma, 14 apr. (askanews) – La Serbia si prepara a firmare il più grande accordo sulle armi della sua storia moderna con la Francia, segno di come la guerra della Russia in Ucraina stia spingendo uno dei più stretti alleati di Mosca a diversificare i suoi acquisti di armi. Lo riporta il Financial Times specificando che Belgrado sta pianificando un ordine da 3 miliardi di euro per una dozzina di aerei da caccia francesi Rafale da parte di Dassault Aviation, segnando un impegno a lungo termine verso l’Occidente dopo decenni di affidamento sugli aerei russi.


Dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha frustrato le capitali europee rifiutandosi di aderire alle sanzioni occidentali contro il regime di Vladimir Putin e mantenendo la Serbia aperta agli affari russi, pur mantenendo allo stesso tempo il suo tentativo di aderire all’UE. Ma con l’aumento della pressione da parte di Europa e Stati Uniti, Vucic ha iniziato a consentire spedizioni di munizioni di fabbricazione serba in Ucraina e ad acquistare armi occidentali oltre ai sistemi cinesi e russi attualmente utilizzati dalle forze armate serbe.


“Il contratto dovrebbe essere firmato nei prossimi due mesi e alla presenza del presidente della Francia”, ha detto Vucic a Parigi la settimana scorsa dopo aver incontrato il presidente francese Emmanuel Macron. “Siamo determinati ad acquistare nuovi aerei che migliorerebbero significativamente le nostre capacità di combattimento”. Un funzionario della difesa serbo ha detto al Financial Times che l’accordo è stato “negoziato per oltre il 90%” ma che le due parti devono ancora concordare i termini finanziari.


La guerra in Ucraina “ha accelerato la diversificazione per noi”, ha detto il funzionario. “Abbiamo fatto affidamento sulla tecnologia di tipo sovietico, e abbiamo alcune code lunghe, la necessità di mantenere tale attrezzatura”, ha detto il funzionario. “A causa delle circostanze geopolitiche ora non è nemmeno fattibile – anche se lo si desidera – acquistare comunque dalla Russia”.


La Serbia, i cui MiG29 sovietici raggiungeranno la fine della loro vita nel prossimo decennio, vuole garantire una capacità aerea ininterrotta. Anche la vicina Croazia, membro dell’UE e della NATO, considerata un punto di riferimento dalle forze armate serbe, ha ordinato 12 jet Rafale dalla Francia nel 2021, sebbene quegli aerei siano usati e costino solo 1 miliardo di euro. Oltre alla dozzina di aerei, l’accordo Rafale includerà sistemi ausiliari, addestramento e manutenzione. Data la rinnovata popolarità del Rafale, il suo produttore Dassault Aviation deve affrontare la sfida di produrre l’aereo a un ritmo più rapido dato il suo arretrato esistente: l’anno scorso ha consegnato solo 13 jet dalla sua fabbrica vicino a Bordeaux, meno dei 15 previsti. L’obiettivo è di farne 20 quest’anno, per poi arrivare a 36 all’anno. (immagine da sito ufficiale Dassault Aviation)

Villeroy: la Bce dovrebbe decidere il taglio dei tassi di interesse il 6 giugno (salvo sorprese)

Villeroy: la Bce dovrebbe decidere il taglio dei tassi di interesse il 6 giugno (salvo sorprese)Roma, 14 apr. (askanews) – La Bce è pronta a tagliare i tassi di interesse a giugno. Lo afferma Francois Villeroy de Galhau membro del Consiglio direttivo e governatore della Banca di Francia. “Salvo sorprese, dovremmo decidere il primo taglio durante la nostra prossima riunione del 6 giugno”, ha detto Villeroy de Galhau in un’intervista al settimanale francese Le Journal du Dimanche, aggiungendo di essere più fiducioso sulla traiettoria discendente dell’inflazione.


“Il nostro taglio all’inizio di giugno dovrà essere seguito da altri tagli entro la fine dell’anno”, ha aggiunto, pur escludendo un ritorno ai tassi molto bassi o negativi che erano prevalenti tra il 2015 e il 2022. Giovedì scorso la Bce ha mantenuto i tassi di interesse stabili per la quinta riunione consecutiva, con il tasso sui depositi al livello record del 4%. Ma il Consiglio direttivo nella sua relazione d’accompagnamento aveva segnalato, per la prima volta, una possibile riduzione, subordinata alle sue previsioni economiche che indichino che la crescita dei prezzi al consumo è sicuramente diretta al 2%.


Nell’intervista al settimanale, il governatore ha anche aggiunto che la Francia deve affrontare seriamente il peggioramento delle finanze pubbliche. Questo dopo che il governo francese ha dichiarato qualche giorno fa che quest’anno il suo deficit sarà più ampio del previsto.

Bce, Villeroy: salvo sorprese verso taglio tassi il 6 giugno

Bce, Villeroy: salvo sorprese verso taglio tassi il 6 giugnoRoma, 14 apr. (askanews) – La Bce è pronta a tagliare i tassi di interesse a giugno. Lo afferma Francois Villeroy de Galhau membro del Consiglio direttivo e governatore della Banca di Francia. “Salvo sorprese, dovremmo decidere il primo taglio durante la nostra prossima riunione del 6 giugno”, ha detto Villeroy de Galhau in un’intervista al settimanale francese Le Journal du Dimanche, aggiungendo di essere più fiducioso sulla traiettoria discendente dell’inflazione.


“Il nostro taglio all’inizio di giugno dovrà essere seguito da altri tagli entro la fine dell’anno”, ha aggiunto, pur escludendo un ritorno ai tassi molto bassi o negativi che erano prevalenti tra il 2015 e il 2022. Giovedì scorso la Bce ha mantenuto i tassi di interesse stabili per la quinta riunione consecutiva, con il tasso sui depositi al livello record del 4%. Ma il Consiglio direttivo nella sua relazione d’accompagnamento aveva segnalato, per la prima volta, una possibile riduzione, subordinata alle sue previsioni economiche che indichino che la crescita dei prezzi al consumo è sicuramente diretta al 2%.


Nell’intervista al settimanale, il governatore ha anche aggiunto che la Francia deve affrontare seriamente il peggioramento delle finanze pubbliche. Questo dopo che il governo francese ha dichiarato qualche giorno fa che quest’anno il suo deficit sarà più ampio del previsto.