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Tlc, FT: Ue vuole aprire alle fusioni per sostenere sviluppo reti

Tlc, FT: Ue vuole aprire alle fusioni per sostenere sviluppo retiRoma, 14 feb. (askanews) – La Commissione europea sta per lanciare un segnale di apertura se non sollecitazione alle fusioni nel settore delle telecomunicazioni, nell’ottica di favorire le economie di scala necessarie per riammodernare le infrastrutture che stanno diventando datate. E secondo la bozza di un documento ancora in fase di elaborazione e riservato, citato dal Financial Times, Bruxelles sarebbe anche pronta a intervenire affinché tutte le parti che sfruttano queste reti, incluse le big tech statunitensi.


Secondo la bozza bisogna “assicurare un quadro competitivo paritetico e diritti e obblighi equivalenti per tutte le parti”. Nel documento citato dal quotidiano finanziario viene inoltre rilevato che nelle Tlc “la frammentazione potrebbe avere un impatto sulla capacità degli operatori di raggiungere le economie di scala per investire sulle reti del futuro, in particolare nell’ottica dei servizi trans frontalieri”.

Bce, De Guindos: serve ancora tempo per conferme su calo inflazione

Bce, De Guindos: serve ancora tempo per conferme su calo inflazioneRoma, 14 feb. (askanews) – Alla Bce “ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che abbiamo le informazioni necessarie per confermare che l’inflazione stia tornando in maniera sostenibile al nostro obiettivo del 2 per cento”. Lo ha affermato il vicepresidente dell’istituzione monetaria Ue, Luis de Guindos, durante un intervento alla VIII conferenza delle banche centrali del Mediterraneo. “Anche se stiamo andando nella direzione giusta – ha avvertito – non dobbiamo giocare di anticipo”.


Il riferimento indiretto è alla tempistica del primo tagli dei tassi di interesse, che generalmente mercati e analisti attendono da parte della Bce tra fine primavera e inizio estate. “I prossimi pochi mesi saranno particolarmente ricchi di nuove informazioni sui fattori che spingono l’inflazione di fondo, mentre riceveremo dati sugli ultimi accordi salariali e sulle scelte sui prezzi delle imprese – ha aggiunto -. E avremo anche le nostre previsioni economiche a marzo”.


Secondo De Guindos, sebbene l’inflazione sia “sulla strada giusta dobbiamo vigilare attentamente sui fattori di rischio in campo. Le pressioni salariali restano alte e non abbiamo ancora dati sufficienti per confermare che abbiamo iniziato ad attenuarsi”. Per questo “continueremo ad essere guidati dai dati” e, anche considerati gli altri fattori di rischio “le nostre future decisioni assicureranno che i tassi ufficiali siano a livelli sufficientemente restrittivi tutto il tempo necessario”, ha concluso.

Antitrust, multe per 7 mln a BAT e Amazon per pubblicità ingannevole

Antitrust, multe per 7 mln a BAT e Amazon per pubblicità ingannevoleRoma, 14 feb. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato British American Tobacco Italia per 6 milioni di euro ed Amazon EU per 1 milione di euro “per pubblicità ingannevole dei dispositivi a tabacco riscaldato Glo Hyper X2 e Glo Hyper Air, effettuata sia tramite cartelloni pubblicitari e spot cinematografici, sia sul sito Glo e sul sito Amazon.it”.


Glo Hyper X2 e Glo Hyper Air, si legge in una nota dell’Autorità, “non sono stati pubblicizzati in modo da fornire in maniera veritiera, e comunque adeguata per il consumatore, le due principali avvertenze d’uso ossia che si tratta di prodotti nocivi per la salute, a causa della presenza di nicotina negli stick di tabacco da utilizzare necessariamente con i dispositivi, e che non sono destinati all’utilizzo da parte dei minori”. Secondo l’Antitrust British American Tobacco Italia e Amazon EU “hanno dunque violato gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo, perché hanno pubblicizzato Glo Hyper X2 e Glo Hyper Air solo come semplici dispositivi elettronici e meri oggetti di design, puntando sull’estetica del prodotto per attrarre il consumatore, ritenendo di poter prescindere dalla loro funzionalità (il consumo di tabacco che comporta l’assunzione di nicotina) e dalle specifiche avvertenze necessarie per un loro uso consapevole da parte dei soggetti cui sono destinati, che ovviamente non comprendono i minori. Si tratta di una condotta gravemente ingannevole tale da indurre il consumatore ad acquistare un prodotto che comporta rischi per la salute e vietato ai minori”.

Intelligenza artificiale, regolamento Ue in dirittura d’arrivo

Intelligenza artificiale, regolamento Ue in dirittura d’arrivoBruxelles, 13 feb. (askanews) – Le commissioni competenti del Parlamento europeo (quella sulle Libertà civili e quella sul Mercato interno, riunite) hanno approvato oggi a Bruxelles a grande maggioranza (71 favorevoli, 8 contrari e 7 astenuti) il testo dell’accordo sul regolamento sull’Intelligenza artificiale (‘A.I. Act’), che era stato raggiunto a dicembre nel negoziato a tre (‘trilogo) con il Consiglio Ue e la Commissione europea. Ora manca solo l’approvazione finale della plenaria dell’Europarlamento.


‘Oggi è stata una giornata importante perché le commissioni parlamentari hanno approvato il regolamento europeo sull’Intelligenza artificiale, il primo regolamento al mondo che agisce rispetto a una tecnologia in grande evoluzione, mettendo dei paletti, ha detto il relatore del Parlamento europeo Brando Benifei, capodelegazione del Pd, incontrando i giornalisti dopo il voto. ‘La decisione – ha continuato Benifei – è di procedere con gradualità, perché ci vorrà tempo per la piena entrata in vigore, ma con gradualità verranno fissate regole esigibili dai cittadini, dai consumatori, dai lavoratori, per ridurre i rischi e dare il massimo sulle opportunità’ dell’Intelligenza artificiale.


Si può leggere il regolamento, in estrema sintesi, attraverso tre pilastri fondamentali: il primo è quello dell’obbligo di riconoscibilità ádei contenuti prodotti dall’Intelligenza artificiale, per evitare i ‘deepafake’ e la disinformazione; il secondo pilastro è quello relativo alla tutela della privacy e dei dati personali; il terzo pilastro, quello forse più complesso e spinoso (anche per la resistenza degli sviluppatori), riguarda la tutela del diritto d’autore (scrittori e scenografi, giornalisti, artisti, musicisti, fotografi), in particolare nel nuovo contesto rivoluzionario dell’intelligenza artificiale generativa. Le norme del regolamento avranno tempi di attuazione diversi a seconda delle diverse aree a cui si riferiscono: sei mesi per i divieti relativi alla protezione della privacy, dei dati personali e dei diritti delle persone; un anno per la parte relativa all’Intelligenza artificiale di tipo ‘fondativo’ (come Chat Gpt); e due anni per tutto il resto, con la Commissione europea che, ha detto Benifei, ‘comincerà a presentare le misure di esecuzione a partire da nove mesi dopo l’approvazione del regolamento. Realisticamente, ci vorrà almeno un anno e mezzo per completare questo lavoro. Comunque, ha sottolineato il relatore del Parlamento europeo ‘il lavoro è già in corso per l’attuazione anticipata della parte relativa all’etichettatura obbligatoria (‘water marking’) di tutti i testi, le immagini e i video prodotti con l’intelligenza artificiale. ‘Adesso è importante al più presto l’attuazione, dopo il voto finale in plenaria che sarà fra poche settimane. Anche se non potrà che essere volontaria, una ‘attuazione volontaria anticipata’.


‘E’ qualcosa – ha spiegato Benifei – su cui noi punteremo molto insieme alla Commissione europea, perché abbiamo degli appuntamenti a breve di grande rilevanza: pensiamo alle elezioni europee. Abbiamo già visto dilagare fenomeni come i ‘deepfake’, video o audio che sono falsi, e che raccontano magari azioni e posizioni non vere da parte di politici. Perciò, ha insistito, ‘vogliamo fare in modo che queste regole europee vengano applicate in anticipo, con la collaborazione delle società di sviluppo, per proteggere i cittadini, in vista delle elezioni, dalla disinformazione, dalla possibilità di rappresentare personalità politiche, candidati che dicono e fanno cose che non hanno né mai fatto né mai detto’. Questa falsificazione della realtà ‘è facile da realizzare tecnicamente, in maniera sempre più massiccia’. Perciò, ‘serve trasparenza, serve riconoscibilità’. ‘Il regolamento prevede – ha ricordato Benifei – l’etichettatura, la cosiddetta ‘filigrana digitale’, di tutti i contenuti audio, video, e testi. Ovviamente con audio e video sarà più facile, e più complesso nel caso dei testi. Lo standard tecnico, per farlo, dovrà essere sviluppato e applicato dal cosiddetto ‘Eia Office’, l’Ufficio europeo dell’Intelligenza artificiale, che è previsto dal regolamento.


‘La piena attuazione richiederà più di un anno, ma – ha osservato il relatore – sono regole che in forma più approssimativa possono essere già applicate. L’impegno nostro, dal giorno uno dopo l’approvazione, sarà quello di spingere a un’applicazione anticipata volontaria in vista delle elezioni e di altri passaggi importanti, ha insistito. ‘Abbiamo fiducia – ha indicato Benifei – sul fatto che dobbiamo difendere i nostri processi democratici dalle possibili manipolazioni. Confidiamo che gli applicatori lo faranno in anticipo, anche se in modo più approssimativo, nella prima fase. Ma sarà comunque meglio di oggi, perché oggi non c’è niente, nessun obbligo, nessuna regolamentazione. Finora, ha rilevato, ‘in tutto il mondo ci sono solo iniziative volontarie’. Avere un regolamento approvato in attesa dell’entrata in vigore, che a quel punto sarà certa, ‘è un incentivo all’anticipazione, è come mettere un timer sulla testa degli sviluppatori. ‘Aggiungo – ha proseguito Benifei – un elemento di riflessione: pochi giorni fa è stata la giornata contro il cyberbullismo. I ‘deepfake’ possono essere utilizzati anche con questa finalità di cyberbullismo, di danno alla salute mentale, in particolare dei più giovani; e dunque questo è un altro tema, oltre a quello della disinformazione di tipo politico, a cui certamente bisogna dare attenzione. Con questo regolamento metteremo appunto dei paletti e una trasparenza di cui c’è assolutamente bisogno. Tuttavia, ‘la prima tappa sarà, dopo sei mesi dall’approvazione finale in plenaria, l’entrata in vigore, in questo caso obbligatoria e non volontaria, dell’altro pilastro, quello dei divieti riguardanti la tutela della privacy e dei diritti delle persone: ‘Ad esempio, i divieti dell’uso indiscriminato delle telecamere a riconoscimento biometrico negli spazi pubblici, contro i rischi di sorveglianza di massa; e poi il divieto, molto netto nel regolamento, della ‘polizia predittiva’, per individuare le probabilità che degli individui singolarmente possano compiere dei reati. Insomma, ‘un sistema che deve indovinare che tu potresti commettere un reato’, che chiaramente ‘va contro lo stato di diritto’. ‘Queste – ha aggiunto Benifei – sono misure su cui, ad esempio, il ministro dell’interno italiano Matteo Piantedosi aveva espresso, in interviste pubbliche, la volontà di procedere a sperimentazioni avanzate, in una direzione opposta quella che il regolamento indica, cioè alla maggior tutela della privacy e dei diritti fondamentali. Dunque sarà una sfida anche per il governo, quella di rispettare pienamente queste norme, che stabiliscono un equilibrio importante tra la necessità delle forze di sicurezza di fare la propria attività di investigazione nei confronti di crimini magari molto pericolosi, crimini gravi, ma anche, dall’altra parte, la certezza per i cittadini di non essere sotto un un controllo indiscriminato, un controllo ‘che l’intelligenza artificiale può realizzare con grandissima facilità’. I reati gravi per i quali l’identificazione biometrica sarà permessa nelle indagini, dietro autorizzazione del giudice, sono elencati con precisione nel regolamento (ad esempio terrorismo, traffico illecito di esseri umani, droga, armi, organi umani, materiale nucleare, omicidi, rapimenti, stupri, crimini ambientali, crimini puniti dalla Corte penale internazionale). I divieti dell’uso dell’Intelligenza artificiale riguardano anche i sistemi di ‘punteggio sociale’ (‘social scoring’), già usati in Cina, le tecniche di riconoscimento delle emozioni sui posti di lavoro e nelle scuole, e quelle di categorizzazione biometrica basata su convinzioni religiose, politiche, filosofiche, etnia e orientamento sessuale. Il regolamento non riguarderà la sicurezza nazionale. ‘I Trattati Ue – ha ricordato ancora il relatore – prevedono che ciò che riguarda la sicurezza nazionale è di competenza degli Stati membri, e questo campo è ben delimitato dalla giurisprudenza della Corte europea di Giustizia’. Infine, il regolamento è molto importante per ‘la tutela del diritto d’autore, del copyright, su cui autori, artisti, musicisti, di tutta Europa si sono mobilitati, e hanno sostenuto il nostro lavoro, e oggi effettivamente il regolamento, ha concluso Benifei, ‘li potrà tutelare’. In questo caso, comunque, si comprende che la finalità ultima sarà la stipula di accordi tra gli sviluppatori dell’Intelligenza artificiale ed editori, giornalisti, artisti, musicisti, in modo che gli autori possano essere remunerati senza dover andare in tribunale.

Giocattoli, ok a stretta sicurezza da Commissione Parlamento Ue

Giocattoli, ok a stretta sicurezza da Commissione Parlamento UeRoma, 13 feb. (askanews) – La commissione mercato interno e tutela dei consumatori del Parlamento europeo ha approvato una posizione aggiornata che opera una stretta sui requisiti di sicurezza per la commercializzazione dei giocattoli, in particolare mettendo nel mirino componenti chimici pericolosi o cancerogeni, come i perturbatori endocrini, e imponendo nuovi requisiti di certificazione alla frontiera e di informazione dei consumatori.


Il testo adottato mette al bando una serie di sostanze tra cui quelle ritenute pericolose per il sistema endocrino o l’apparato respiratorio, o quelle ritenute tossiche per vari organi. Ai produttori di giocattoli viene poi richiesto di assicurare un’identificativo digitale per ogni prodotto che specifici come vengano rispettate le varie regole e, ad esempio tramite un codice QR, renda possibile ai consumatori l’accesso alle informazioni. Sui giochi dotati di qualche forma di intelligenza artificiale viene imposto il rispetto del quadro di regole recentemente approvato (AI Act) dall’Ue.


Con un comunicato, il Parlamento europeo ricorda che i giocattoli sono la prima tipologia di beni che fa scattare il sistema di allerta per prodotti pericolosi, con un 23% delle notifiche totali nel 2022 e un 20% nel 2021. Il testo approvato verrà messo ai voti nella prima sessione plenaria utile del Parlamento Ue.

Dollaro balza a massimo 3 mesi dopo inflazione, euro giù a 1,0705

Dollaro balza a massimo 3 mesi dopo inflazione, euro giù a 1,0705Roma, 13 feb. (askanews) – Nuovo scatto rialzista del dollaro, dopo che dagli Stati Uniti sono giunti dati sull’inflazione più sostenuti del previsto. Nel pomeriggio l’euro cala bruscamente a 1,0705 dollari, sui minimi da metà novembre, laddove prima della diffusione dei dati era arrivato a sfiorare quota 1,08.


A gennaio negli Usa i prezzi al consumo hanno segnato un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente, un decimale in più rispetto alle attese, e la crescita dei prezzi su base annua, al 3,1% è risultata superiore al 2,9% stimato in media dagli analisti. La persistenza dell’inflazione alimenta i timori che la Federal Reserve possa ritardare il primo taglio dei tassi di interesse e questo sostiene la valuta di riferimento, il dollaro.

Usa, inflazione +0,3% a gennaio, annuale scende al 3,1%

Usa, inflazione +0,3% a gennaio, annuale scende al 3,1%New York, 13 feb. (askanews) – A gennaio, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,3% come nel mese precedente, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro, contro attese per un rialzo dello 0,2%. Il dato annuale è sceso dal 3,4% di dicembre al 3,1% di gennaio, con il consensus al 2,9%. Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,4%, oltre le attese che davano un aumento dello 0,3%. Rispetto a un anno prima, il dato “core” ha registrato un rialzo del 3,9%, come in dicembre contro attese per un rallentamento al 3,7%.


I prezzi energetici sono scesi dello 0,9% rispetto al mese precedente, quelli dei generi alimentari sono aumentati dello 0,4%; rispetto a un anno prima, l’energetico resta in calo del 4,6%, il settore dei generi alimentari è in rialzo del 2,6%.

Energia, la Gigafactory di Energy spa produrrà batterie in Veneto

Energia, la Gigafactory di Energy spa produrrà batterie in VenetoRoma, 13 feb. (askanews) – Gli ultimi anni hanno segnato una notevole accelerazione nella costruzione di Gigafactory per la produzione di batterie agli ioni di litio. Secondo il “Gigafactory Assessment” di Benchmark, solo nel 2022 sono stati investiti oltre 131 miliardi di dollari, con un aumento del 24% rispetto all’anno precedente. La Cina ha rappresentato il 74% dell’investimento totale. Ma alla corsa partecipano attivamente anche l’Europa e l’Italia, che spingono sempre di più sulla necessità di accelerare la produzione delle energie pulite per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del 2050. Proprio in ottica di rafforzare il valore del Made in Italy nel panorama internazionale e riappropriarsi delle tecnologie per garantire l’indipendenza dal punto di vista energetico, Energy spa, società italiana leader nei sistemi di accumulo per l’energia da fonti rinnovabili (ESS, Energy Storage System), si è impegnata in un progetto di rilevanza nazionale che consoliderà ulteriormente la sua posizione come azienda leader nel settore delle rinnovabili. Dal 2023, infatti, Energy ha investito nella costruzione di una Gigafactory per la produzione di batterie al litio, di tipologia LFP e Made in Italy, nel suo quartier generale in Veneto. La prima linea di produzione è stata realizzata entro la fine del 2023 e attualmente si sta svolgendo il processo di testing e messa a punto della produzione. In primavera ci sarà l’avvio della produzione della prima linea produttiva, che avrà la notevole capacità produttiva di circa 600-800 batterie al giorno, pari fino a 0,8 Gigawattora all’anno. Inoltre, è in corso la realizzazione di un nuovo stabilimento, vicino a quello esistente, completamente dedicato alla produzione di batterie. L’avvio della produzione è previsto all’inizio del 2026 e lo stabilimento avrà una capacità produttiva 10 volte maggiore rispetto alla fase 1 (fino a 8 GWh all’anno). Per la costruzione della Gigafactory la Società ha recentemente ricevuto l’istanza di concessione di un contributo a fondo perduto da 7,15 milioni di euro, nella forma di Contratto di Sviluppo della filiera produttiva strategica “Rinnovabili e Batterie” previsto dal Pnrr. “In questo contesto Energy diventerà a tutti gli effetti l’unica azienda italiana a realizzare internamente sia il sistema di accumulo energetico sia le batterie. Ancora più rilevante è il fatto che queste batterie LFP saranno assemblate in Italia, consolidando ulteriormente la posizione di Energy come azienda leader nel settore dell’energia pulita e rafforzando la rilevanza del marchio Made in Italy nel panorama internazionale delle energie rinnovabili”, ha dichiarato Davide Tinazzi, Ad di Energy Spa.

Banche, First Cisl: il 41,5% dei Comuni non ha più sportelli

Banche, First Cisl: il 41,5% dei Comuni non ha più sportelliMilano, 13 feb. (askanews) – Il 41,5% dei comuni italiani, circa 3.300, non ha più sportelli bancari sul suo territorio. Nel corso del 2023 sono stati 134 i comuni “desertificati”. La desertificazione è avanzata negli ultimi anni con sempre maggiore rapidità: tra il 2015 e il 2023 il 13% dei comuni italiani ha visto chiudere l’ultima filiale. Una percentuale che potrebbe salire ulteriormente: i comuni con un solo sportello sono infatti il 24% del totale. Lo sottolinea l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 31 dicembre 2023 da Bankitalia e Istat.


Nel 2023 in Italia hanno chiuso 826 sportelli, a fine 2022 erano stati 677 (-3,9%). Un quarto del territorio nazionale, con una superficie maggiore di quella di Lombardia, Veneto e Piemonte, è stato abbandonato dalle banche. Aumenta anche il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel comune di residenza: sono 362mila in più rispetto ad un anno fa. Sono oltre 6 milioni, invece, gli italiani residenti in comuni nei quali è rimasto un solo sportello. A rendere più acuto il malessere sociale è la modesta diffusione dell’internet banking, sottolinea il rapporto: in Italia lo utilizza solo il 51,5% degli utenti contro una media Ue del 63,9%. Aumenta inoltre anche il numero delle imprese che hanno sede in comuni privi di sportello bancario: sono 255mila, 22mila in più rispetto ad un anno fa.


Confrontando i numeri con quelli di un anno fa emerge inoltre che le chiusure non colpiscono in modo omogeneo le diverse aree del Paese. Nel 2023 le regioni più colpite sono state Marche (- 6,7%), Abruzzo (-5,1%), Lombardia (-5,1%), Sicilia (- 5%), Calabria (- 4,2%). L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba elabora anche un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna ad ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie. La graduatoria che emerge vede tra le province meno desertificate quelle di Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 24esima, Roma 40esima, Napoli 50esima. Sugli ultimi gradini della classifica troviamo Vibo Valentia e Isernia.

Banche, Buch: tassi depositi non salgono, dobbiamo capire perché

Banche, Buch: tassi depositi non salgono, dobbiamo capire perchéRoma, 13 feb. (askanews) – Sulle banche in Europa “non abbiamo visto un passaggio dei tassi più alti sui depositi, come abbiamo visto in passato, quindi dobbiamo capire cosa succeda”. Lo ha rilevato la presidente del ramo di Vigilanza bancaria della Bce, Claudia Buch, durante un dibattito alla conferenza organizzata a Bruxelles dal Single Resolution Board.


Buch ha anche spiegato che in questa fase la Vigilanza sta monitorando “se ci sono sacche di vulnerabilità, specialmente se ci sono esposizioni sensibili agli alti tassi di interesse. Sono questioni che guardiamo attentamente perché dobbiamo capire correttamente come” l’aumento dei livelli di riferimento operato dalla Bce “si trasferisca nel sistema finanziario”. Più in generale negli ultimi mesi, anche durante le crisi che hanno coinvolto diverse banche regionali statunitensi e il Credit Suisse “abbiamo visto veramente un settore bancario resiliente, le banche europee sono meglio patrimonializzate, sono più liquide. Spesso si dimentica di come sarebbe stato se non avesse avuto tutte queste nuove regole. Nel 2007 non avevamo gli strumenti attuali – ha notato – tutto questo è cambiato, molte decisioni sono state prese. Poi possiamo discutere delle lacune, ma voglio lanciare un messaggio positivo”.