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Lavoro, Sbarra: sbagliato rialzare bandiera anacronistica art. 18

Lavoro, Sbarra: sbagliato rialzare bandiera anacronistica art. 18Roma, 13 apr. (askanews) – “Rialzare la bandiera anacronistica dell’articolo 18 è sbagliato. Oggi la vera tutela da conquistare si chiama formazione, investimento sulle competenze”. Così il leader della Cisl, Luigi Sbarra, a margine dell’assemblea dei 5mila delegati della confederazione sulla sicurezza sul lavoro ha commentato l’iniziativa referendaria della Cgil per abolire il Jobs act.


“E’ stata una grande riforma, non priva di lacune, ma anche con aspetti assolutamente positivi – ha aggiunto – rispettiamo le iniziative delle altre sigle sindacali, anche se sul merito ci sentiamo di affermare che non condividiamo”.

Giorgetti: chi paga le case green? Le famiglie, gli Stati, l’Ue?

Giorgetti: chi paga le case green? Le famiglie, gli Stati, l’Ue?Lussemburgo, 12 apr. (askanews) – L’Italia ha votato contro la direttiva Ue sulle “Case green”, ma con il voto in Consiglio Ecofin oggi “si è purtroppo concluso l’iter”, e la direttiva ora dovrà essere recepita dagli Stati membri. Per l’Italia, che ha l’esperienza negativa del “Superbonus”, con “pochi fortunelli” che ne hanno approfittato a spese di tutti i contribuenti, rimane la domanda a cui rispondere: “Chi paga?” E’ quanto ha affermato, in sintesi, il ministro italiano dell’Economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti, parlando con i giornalisti a Lussemburgo al termine dell’Ecofin dopo l’approvazione della direttiva (contro cui ha votato anche l’Ungheria).


“La posizione dell’Italia – ha detto Giorgetti – è nota. Bellissima direttiva, bellissima, ambiziosa ma alla fine chi paga? Noi abbiamo l’esperienza in Italia dove pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani. Diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa”. “Devo dire – ha ricordato il ministro – che quando sono arrivato qui, molti colleghi mi avevano chiesto informazioni sull’esperienza del Superbonus, e io già allora gli avevo sconsigliato di avventurarsi su questo terreno. Credo che ci sia da riflettere. Nel senso che è giusto immaginare di rifare tutte le case per renderle ‘green’, ma ribadisco: chi paga? Le famiglie, gli Stati, l’Europa?” A un giornalista che chiedeva se il problema non stia nel principio del sostegno pubblico al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, ma nel modo specifico in cui era organizzato lo strumento del Superbonus, Giorgetti ha risposto: “I principi sono bellissimi, la realtà è un’altra. E credo che questo sia stato dimostrato”.


Quanto all’idea di spalmare le detrazioni del Superbonus su dieci anni, il ministro ha puntualizzato: “Se dipendesse da me, direi di sì, però – ha concluso – com’è noto decide il Parlamento”.

Usa, Prezzi importazione in marzo +0,4%, oltre le stime

Usa, Prezzi importazione in marzo +0,4%, oltre le stimeNew York, 12 apr. (askanews) – I prezzi all’importazione negli Stati Uniti, in marzo, sono saliti dello 0,4%, secondo i dati pubblicati dal dipartimento del lavoro. Il mese scorso era stato registrato un +0,3%. Il dato segna il terzo mese di aumenti consecutivi. Gli analisti si attendevano un aumento dello 0,3%. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i prezzi all’importazione sono saliti dello 0,4%, il primo aumento da gennaio 2023.


I prezzi del petrolio importato sono balzati del 6%, contro il +1,7% del mese scorso. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno saliti del 7,5%. Il rialzo di marzo è il più alto da dicembre 2022. I prezzi delle importazioni, escludendo il petrolio, sono rimasti stazionari, mentre il mese scorso erano cresciuti dello 0,2%. I prezzi delle esportazioni sono saliti dello 0,3%, rispetto al mese scorso quando si era registrato un +0,8%. Rispetto allo stesso mese del 2023, i prezzi alle esportazioni sono scesi dell’1,4%.

Blackrock, patrimonio gestito a record 10,5 trilioni dollari

Blackrock, patrimonio gestito a record 10,5 trilioni dollariRoma, 12 apr. (askanews) – Il boom dei mercati azionari e la popolarità di un nuovo fondo quotato in bitcoin spot hanno spinto BlackRock a registrare un patrimonio gestito di 10,5 trilioni di dollari e un utile netto in aumento di oltre un terzo.


Il più grande gestore finanziario del mondo ha registrato un aumento del 36% su base annua dell’utile netto a 1,57 miliardi di dollari nel suo primo trimestre fiscale, con un aumento dell’11% dei ricavi a 4,7 miliardi di dollari. Queste cifre, così come l’utile netto rettificato di 1,47 miliardi di dollari, hanno superato le aspettative degli analisti intervistati da Bloomberg. Tuttavia – riporta il Financial Times – gli afflussi netti di 57 miliardi di dollari hanno deluso, trascinati al ribasso da 19 miliardi di dollari di deflussi dai prodotti di gestione della liquidità.


L’amministratore delegato Larry Fink ha sottolineato in una dichiarazione di venerdì una “forte pipeline” di opportunità. “Vediamo un potenziale di crescita significativo nelle infrastrutture, nella tecnologia, nel pensionamento e nelle soluzioni per l’intero portafoglio”, ha affermato. BlackRock è stato uno dei una dozzina di soggetti a lanciare un exchange traded fund (Etf) bitcoin spot nel primo trimestre, e il suo prodotto ha avuto un successo travolgente: ha raggiunto 10 miliardi di dollari di asset in tempi record e ora ha 18,7 miliardi di dollari. Ciò ha contribuito ad alimentare i flussi totali negli ETF nel trimestre portandoli a 67 miliardi di dollari.


La maggior parte dell’aumento di 1,4 trilioni di dollari su base annua del patrimonio gestito è dovuto al rialzo dei mercati azionari. Negli Stati Uniti, l’S&P 500 ha registrato il suo miglior primo trimestre dal 2019. I fondi a reddito fisso hanno riportato afflussi per 42 miliardi di dollari e i fondi azionari hanno ricevuto 18 miliardi di dollari. BlackRock e altri gestori patrimoniali hanno previsto una grande rotazione verso il reddito fisso, ma la decisione della Federal Reserve statunitense di mantenere i tassi di interesse ai massimi da 23 anni ha finora depresso la domanda.


I ricavi tecnologici, apprezzati dagli investitori perché meno legati alle oscillazioni del mercato, sono aumentati di 37 miliardi di dollari su base annua arrivando a 377 miliardi di dollari. Il margine operativo di BlackRock è migliorato al 35,8%, leggermente migliore di quanto previsto dagli analisti. Il gestore finanziario ha annunciato piccoli tagli di posti di lavoro a gennaio come parte di uno sforzo più ampio per controllare i costi. Oggi le azioni BlackRock sono aumentate di circa il 2,6% nelle negoziazioni pre-mercato.

Dombrosvkis: ci sono le condizioni per una ripresa Ue quest’anno

Dombrosvkis: ci sono le condizioni per una ripresa Ue quest’annoRoma, 12 apr. (askanews) – In Europa “l’inflazione continua il suo percorso di calo, sostenendo i redditi reali e i consumi interni. Il clima di fiducia delle imprese sta lentamente migliorando, ci sono le condizioni per una ripresa durante quest’anno”. Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin.


“Ciò detto le prospettive restano soggette a rischi e all’incertezza. A metà maggio – ha annunciato – presenteremo le nostre previsioni economiche aggiornate”.

Consob, il nodo dei 400 mld bond italiani con ‘passaporto’ estero

Consob, il nodo dei 400 mld bond italiani con ‘passaporto’ esteroRoma, 12 apr. (askanews) – Prospetti informativi con tempi “certi e più rapidi”, elaborarti con formato internazionale e anche in lingua inglese; allineamenti alle procedure delle migliori pratiche seguite in Europa, con costi ridotti e conoscibili ex ante, e quindi dando certezza anche su questo versante alle emittenti. Sono i punti chiave delle azioni messe in campo dalla Consob per favorire un ritorno nella Penisola di emittenti di obbligazioni italiane, che negli ultimi anni si sono rivolte sempre più alle controparti di altri Paesi Ue, in particolare Irlanda e Lussemburgo, per ottenere questi prospetti.


Lo ha spiegato Federico Cornelli, consigliere Consob aprendo i lavori della conferenza “Italian Debt Capital Market”, organizzata a Roma dall’Autorità di vigilanza assieme a Borsa Italiana, con al centro il tema delle iniziative per migliorare la competitività e l’accesso al mercato nella Penisola. “Abbiamo un numero molto rilevante di bond emessi da emittenti italiane, ma che sono ‘passaportati’ da qualche altra parte, principalmente in Irlanda e Lussemburgo, e quindi quotati altrove”, ha spiegato.


Secondo gli ultimi dati dell’autorità, sul totale di bond di emittenti italiane oltre il 65% hanno “codice Paese” non italiani: risulta un volume di bond outstanding emessi da emittenti italiane per un controvalore totale pari a circa 617 miliardi di euro di cui quelle con country code IT hanno un controvalore di circa 213 miliardi di euro (34,52% del totale), quelle con country code non IT un controvalore di circa 404 miliardi di euro (65,48% del totale). Questi circa 400 miliardi di euro rappresentano, secondo la Consob, un indicatore del controvalore dei bond emessi da società italiane quotati su mercati esteri.


“Alcuni paesi hanno vantaggi fiscali, ma ci sono anche applicazioni normative diverse che cerchiamo in qualche modo di correggere – ha proseguito il consigliere Consob -. Ci siamo quindi chiesti cosa possiamo fare, posto che noi siamo una autorità non un legislatore, per capire come rendere il percorso verso la quotazione più facile”. Ai lavori è intervento l’amministratore delegato di Borsa Italiana, Fabrizio Testa, rivedicando che nella Penisola “sicuramente le qualità ce le abbiamo”, ad esempio “Mts è una delle grandi eccellenze a livello europeo”.


Ma “nel corso degli anni abbiamo creato un po’ di elementi che ci hanno allontanato dalle best practices di altri paesi, e alcune emittenti hanno iniziato a guardare ad altre piazze con condizioni più favorevoli”. Poi nel 2021 è stata creata una task force dal Mef che ha lavorato su vari filoni. “Tempi, costi, certezza su entrambi – ha spiegato Testa – per poter avere operazioni in linea con il mercato Ue. Oggi presentiamo non un punto di arrivo ma un primo grande passo che affronta delle tematiche che sentivamo venire sempre più forti dai commenti delle emittenti e da coloro che le accompagnano all’emissione di bond”. (foto da sito ufficiale Consob)

Gentiloni: la realtà spingerà ad accettare nuovo debito comune

Gentiloni: la realtà spingerà ad accettare nuovo debito comuneLussemburgo, 12 apr. (askanews) – Nell’Ue, “sta andando avanti da diversi mesi la discussione su possibili nuovi finanziamenti comuni per obiettivi comuni”, sul modello di quanto è stato fatto con il “NextGenerationEU” (Ngeu), e sebbene le discussioni non siano facili, sarà “la realtà” che spingerà i leader europei ad accettare “una nuova decisione di utilizzo di risorse comuni per obiettivi comuni”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando ai giornalisti al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin oggi a Lussemburgo.


La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen “qualche mese fa propose, ricorderete, un fondo per la sovranità europea. Le condizioni politiche tra i leader nel Consiglio europeo per raggiungere già un’intesa in questi giorni, in queste settimane, non sono facili. Ma purtroppo – ha detto Gentiloni – la realtà spingerà certamente nei prossimi mesi, forse sarà con la prossima Commissione, vedremo, ad arrivare alla fine a una nuova decisione di utilizzo di risorse comuni per obiettivi comuni, perché la realtà spinge in questa direzione”. Durante l’Ecofin di oggi, ha continuato il commissario, “credo che si parlerà soprattutto di come sono andate le cose nella prima metà” del periodo di attuazione del Ngeu. “Ma già nell’ultimo Consiglio europeo la discussione è stata aperta, e forse lo sarà anche nei prossimi, soprattutto sulla difesa”, ovvero sulla possibilità di utilizzare lo strumento del debito comune per finanziare gli investimenti nel settore.


“Io sono fiducioso che la consapevolezza della necessità di investimenti pubblici comuni è molto forte, ma le opinioni diverse ci sono, e non sono ancora, credo, superate”, ha ribadito Gentiloni. A un giornalista che chiedeva che cosa dovrà essere fatto perché il Ngeu sia un successo, e questo possa poi tradursi nella decisione di replicarne il metodo del debito comune per altri obiettivi comuni, il commissario ha risposto: “Già oggi possiamo dire che il Ngeu è stato un successo, perché appena introdotto ha stabilizzato i mercati, ha evitato grandi differenze tra i paesi, ha dato la possibilità di rispondere alla crisi della pandemia anche ai paesi che avevano uno spazio di bilancio più limitato. E vediamo che oggi la mappa della crescita in Europa è diversa da quella che era alcuni anni fa, e quindi i paesi che tradizionalmente avevano livelli di crescita più bassa hanno avuto invece delle performance migliori”.


“Questo – ha continuato Gentiloni – è già un buon risultato che il Ngeu ha portato a casa. Ma la valutazione finale, complessiva, si fa alla fine; e per arrivare a questa valutazione positiva alla fine bisogna semplicemente raggiungere nella maggior parte dei casi, nella maggior parte dei paesi, gli obiettivi. Ricordiamo che finora dei circa 700 miliardi di euro a disposizione ne abbiamo erogati soltanto 225, e che non tutti questi quattrini che sono arrivati ai paesi si sono già tradotti sul terreno in investimenti”. “Quindi l’impatto di questa operazione, che porterà a miglioramenti della crescita nei prossimi anni, si vedrà ancora e forse soprattutto negli anni a venire. Perciò, non bisogna, come si dice, abbassare la guardia, ma continuare a lavorare”, ha concluso Gentiloni.

Gentiloni: finora il Pnrr è un successo, ma dovrà esserlo alla fine

Gentiloni: finora il Pnrr è un successo, ma dovrà esserlo alla fineLussemburgo, 12 apr. (askanews) – I ministri finanziari dell’Ue avranno oggi alla riunione dell’Ecofin a Lussemburgo una discussione sulla valutazione di mezzo percorso del ‘NextGenerationEU’ (Ngeu) e del Fondo europeo per la ripresa e la resilienza (Rrf), che finanzia i Pnrr degli Stati membri, sul il fatto che finora sia stato un successo, ma anche sulla necessità che continui a esserlo fino alla fine, perché questo fornirà un forte sostegno all’idea che il metodo dei “prestiti comuni per obiettivi comuni” possa essere replicato per altri investimenti necessari nell’Ue, in particolare per l’industria della difesa e per la doppia transizione verde e digitale. Lo ha ribadito stamattina con forza e chiarezza il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando alla stampa al suo arrivo all’Ecofin.


“Da parte della Commissione – ha detto Gentiloni – possiamo già dire che il Ngeu è stata una storia di successo: ricordiamo tutti la situazione in cui eravamo quattro anni fa, quando arrivò la prima proposta della Commissione. Oggi sappiamo che il Ngeu è stato straordinariamente importante per rendere possibile che questa crisi senza procedenti non creasse frammentazione, grandi differenze nel mercato unico”. “La reazione dei mercati – ha ricordato il commissario – è stata molto positiva fin dall’inizio; è stato fornito un forte margine di bilancio a paesi che avevano uno spazio di bilancio limitato; il ‘rimbalzo’, se ricordiamo il livello della crescita in Europa nel 2022, è stato impressionante, più forte che in Usa e in Cina. E poi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il Ngeu ha anche provato di essere piuttosto flessibile, perché siamo stati in grado di riadattare lo strumento, i capitoli dei Pnrr, a questa nuova crisi”.


Insomma, “finora tutto bene: 225 miliardi di euro sono stati erogati”, ma “naturalmente con pesanti oneri amministrativi, che erano inevitabili: perché – ha spiegato Gentiloni – era la prima volta che avevamo dei finanziamenti europei basati su obiettivi, tappe intermedie, ‘performance’ degli Stati membri; su questo, penso che possiamo parzialmente semplificare le nostre regole, cercando di ridurre questi oneri amministrativi”. “Il successo di questa storia sarà valutato completamente alla fine, perché abbiamo bisogno ancora di molti sforzi per raggiungere gli obiettivi, le tappe intermedie, le riforme e gli investimenti” dei Pnrr dei diversi paesi Ue. Comunque, ha sottolineato Gentiloni, “questo successo è dal mio punto di vista estremamente importante per ciò che significa per il metodo che abbiamo usato per il Ngeu, cioè mettere in comune delle risorse per degli obiettivi comuni”, per vedere “se può essere replicato per altri obiettivi con altre tempistiche”.


“Ma naturalmente il successo del Ngeu è essenziale per sostenere l’idea che questi prestiti comuni per obiettivi comuni possono essere replicati di nuovo, che è il mio punto di vista. E credo – ha indicato il commissario – che le discussioni che stanno andando avanti sulla difesa mostrino che abbiamo bisogno di questo tipo di strumenti comuni, e poi c’è una montagna” di investimenti necessari altri settori, come “le transizioni green e digitale”. “Naturalmente, il capitale privato viene prima di tutto, ma il sostegno pubblico sarà necessario. Per questo la valutazione di mezzo percorso sarà importante, ma la seconda parte di questo sforzo sarà anche importante”, ha concluso Gentiloni.

Dl Pnrr, ok patente a punti settore edile con autocertificazione

Dl Pnrr, ok patente a punti settore edile con autocertificazioneRoma, 12 apr. (askanews) – Novità per la cosiddetta ‘patente a punti’ nel settore edile che serve alla qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi. Si ottiene con autocertificazione dei requisiti e potrà essere estesa ad altri ambiti con un decreto ministeriale sentiti i sindacati e le organizzazioni datoriali. Modificata anche la tabella della decurtazione dei punti nella parte che riguarda gli infornuti che portano a inabilità.


La norma, inserita nel decreto sul Pnrr, è stata modificata con un emendamento, approvato in Commissione bilancio alla Camera, frutto di una riformulazione di numerosi emendamenti parlamentari. Le opposizioni hanno votato contro l’emendamento criticando la nuova tabella sul taglio dei punti, giudicata alleggerita, e quella che considerano una ‘delega in bianco’ al governo per la fissazione dell’ammontare dei punti aggiuntivi e per le modalità di recupero. La patente a punti, che si applica dal primo ottobre 2024, è obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano in cantieri edili temporanei o mobili. Sono esclusi dall’obbligo le imprese che effettuano soltanto forniture o prestazioni di natura intellettuale, ad esempio ingegneristiche. In futuro potrà essere applicata ad altri settori, ma questa decisione, come ha spiegato ieri il Ministro del lavoro, Marina Calderone, sarà eventualmente assunta sentiti i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro.


L’emendamento definisce più dettagliatamente i requisiti necessari per il rilascio della patente da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Si va dall’iscrizione alla Camera di Commercio, all’adempimento degli obblighi formativi, al possesso del Durc in corso di validità, del documento di valutazione dei rischi e di quello sulla regolarità fiscale. Il possesso dei requisiti è autocertificato. In caso di dichiarazione non veritiera sui requisiti, accertata in successivi controlli, la patente è revocata.


La patente parte con 30 punti, che potranno aumentare in base a criteri che saranno definiti da un decreto del Ministero del lavoro (appunto la delega in bianco criticata dalle opposizioni) e che terranno conto, tra l’altro, del numero dei dipendenti, della storia dell’impresa e della formazione. Con lo stesso decreto saranno stabilite le modalità di recupero dei punti. Con un numero di punti inferiore a 15 le imprese non possono operare. Quanto alla decurtazione dei crediti, prevista in una tabella allegata all’emendamento, si prevede la perdita di 5 punti per inabilità temporanea che comporta l’astensione dal lavoro per più di 60 giorni, il taglio di 8 punti per inabilità permanente al lavoro parziale e 15 punti per inabilità permanente assoluta. La precedente versione della tabella prevedeva il taglio di 10 punti per inabilità temporanea assoluta e 15 punti per inabilità permanente assoluta o parziale.


In mancanza della patente, o del documento equivalente in caso di imprese straniere, o con una patente con meno di 15 punti, si applica una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori e comunque non inferiore a 6.000 euro. Novità anche per le imprese in possesso di attestato di qualificazione Soa, che nel decreto erano esentate dalla patente. Con l’emendamento approvato non sono tenute all’obbligo della patente solo le imprese che hanno una qualificazione Soa particolarmente elevata (superiore alla III).

G7 Trasporti, Salvini: troppi no frenano sviluppo in Italia

G7 Trasporti, Salvini: troppi no frenano sviluppo in ItaliaMilano, 12 apr. (askanews) – Troppi no frenano lo sviluppo. È il concetto espresso dal Ministro Matteo Salvini intervenendo al G7 Trasporti in corso a Milano. “Per ogni opera pubblica, in Italia spunta qualche comitato del No. Per questo, negli ultimi anni è stato difficile investire”. Lo fa sapere il Mit.


Parlando ai colleghi Ministri, Salvini ha sottolineato: “i comitati del no ritengono le nuove infrastrutture inutili, obsolete, dannose per l’ambiente. E il giudizio non cambia nemmeno per infrastrutture strategiche come la Tav o il ponte sullo stretto di Messina che invece avranno effetti positivi a cascata”.