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Gentiloni: finora il Pnrr è un successo, ma dovrà esserlo alla fine

Gentiloni: finora il Pnrr è un successo, ma dovrà esserlo alla fineLussemburgo, 12 apr. (askanews) – I ministri finanziari dell’Ue avranno oggi alla riunione dell’Ecofin a Lussemburgo una discussione sulla valutazione di mezzo percorso del ‘NextGenerationEU’ (Ngeu) e del Fondo europeo per la ripresa e la resilienza (Rrf), che finanzia i Pnrr degli Stati membri, sul il fatto che finora sia stato un successo, ma anche sulla necessità che continui a esserlo fino alla fine, perché questo fornirà un forte sostegno all’idea che il metodo dei “prestiti comuni per obiettivi comuni” possa essere replicato per altri investimenti necessari nell’Ue, in particolare per l’industria della difesa e per la doppia transizione verde e digitale. Lo ha ribadito stamattina con forza e chiarezza il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando alla stampa al suo arrivo all’Ecofin.


“Da parte della Commissione – ha detto Gentiloni – possiamo già dire che il Ngeu è stata una storia di successo: ricordiamo tutti la situazione in cui eravamo quattro anni fa, quando arrivò la prima proposta della Commissione. Oggi sappiamo che il Ngeu è stato straordinariamente importante per rendere possibile che questa crisi senza procedenti non creasse frammentazione, grandi differenze nel mercato unico”. “La reazione dei mercati – ha ricordato il commissario – è stata molto positiva fin dall’inizio; è stato fornito un forte margine di bilancio a paesi che avevano uno spazio di bilancio limitato; il ‘rimbalzo’, se ricordiamo il livello della crescita in Europa nel 2022, è stato impressionante, più forte che in Usa e in Cina. E poi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il Ngeu ha anche provato di essere piuttosto flessibile, perché siamo stati in grado di riadattare lo strumento, i capitoli dei Pnrr, a questa nuova crisi”.


Insomma, “finora tutto bene: 225 miliardi di euro sono stati erogati”, ma “naturalmente con pesanti oneri amministrativi, che erano inevitabili: perché – ha spiegato Gentiloni – era la prima volta che avevamo dei finanziamenti europei basati su obiettivi, tappe intermedie, ‘performance’ degli Stati membri; su questo, penso che possiamo parzialmente semplificare le nostre regole, cercando di ridurre questi oneri amministrativi”. “Il successo di questa storia sarà valutato completamente alla fine, perché abbiamo bisogno ancora di molti sforzi per raggiungere gli obiettivi, le tappe intermedie, le riforme e gli investimenti” dei Pnrr dei diversi paesi Ue. Comunque, ha sottolineato Gentiloni, “questo successo è dal mio punto di vista estremamente importante per ciò che significa per il metodo che abbiamo usato per il Ngeu, cioè mettere in comune delle risorse per degli obiettivi comuni”, per vedere “se può essere replicato per altri obiettivi con altre tempistiche”.


“Ma naturalmente il successo del Ngeu è essenziale per sostenere l’idea che questi prestiti comuni per obiettivi comuni possono essere replicati di nuovo, che è il mio punto di vista. E credo – ha indicato il commissario – che le discussioni che stanno andando avanti sulla difesa mostrino che abbiamo bisogno di questo tipo di strumenti comuni, e poi c’è una montagna” di investimenti necessari altri settori, come “le transizioni green e digitale”. “Naturalmente, il capitale privato viene prima di tutto, ma il sostegno pubblico sarà necessario. Per questo la valutazione di mezzo percorso sarà importante, ma la seconda parte di questo sforzo sarà anche importante”, ha concluso Gentiloni.

Dl Pnrr, ok patente a punti settore edile con autocertificazione

Dl Pnrr, ok patente a punti settore edile con autocertificazioneRoma, 12 apr. (askanews) – Novità per la cosiddetta ‘patente a punti’ nel settore edile che serve alla qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi. Si ottiene con autocertificazione dei requisiti e potrà essere estesa ad altri ambiti con un decreto ministeriale sentiti i sindacati e le organizzazioni datoriali. Modificata anche la tabella della decurtazione dei punti nella parte che riguarda gli infornuti che portano a inabilità.


La norma, inserita nel decreto sul Pnrr, è stata modificata con un emendamento, approvato in Commissione bilancio alla Camera, frutto di una riformulazione di numerosi emendamenti parlamentari. Le opposizioni hanno votato contro l’emendamento criticando la nuova tabella sul taglio dei punti, giudicata alleggerita, e quella che considerano una ‘delega in bianco’ al governo per la fissazione dell’ammontare dei punti aggiuntivi e per le modalità di recupero. La patente a punti, che si applica dal primo ottobre 2024, è obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano in cantieri edili temporanei o mobili. Sono esclusi dall’obbligo le imprese che effettuano soltanto forniture o prestazioni di natura intellettuale, ad esempio ingegneristiche. In futuro potrà essere applicata ad altri settori, ma questa decisione, come ha spiegato ieri il Ministro del lavoro, Marina Calderone, sarà eventualmente assunta sentiti i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro.


L’emendamento definisce più dettagliatamente i requisiti necessari per il rilascio della patente da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Si va dall’iscrizione alla Camera di Commercio, all’adempimento degli obblighi formativi, al possesso del Durc in corso di validità, del documento di valutazione dei rischi e di quello sulla regolarità fiscale. Il possesso dei requisiti è autocertificato. In caso di dichiarazione non veritiera sui requisiti, accertata in successivi controlli, la patente è revocata.


La patente parte con 30 punti, che potranno aumentare in base a criteri che saranno definiti da un decreto del Ministero del lavoro (appunto la delega in bianco criticata dalle opposizioni) e che terranno conto, tra l’altro, del numero dei dipendenti, della storia dell’impresa e della formazione. Con lo stesso decreto saranno stabilite le modalità di recupero dei punti. Con un numero di punti inferiore a 15 le imprese non possono operare. Quanto alla decurtazione dei crediti, prevista in una tabella allegata all’emendamento, si prevede la perdita di 5 punti per inabilità temporanea che comporta l’astensione dal lavoro per più di 60 giorni, il taglio di 8 punti per inabilità permanente al lavoro parziale e 15 punti per inabilità permanente assoluta. La precedente versione della tabella prevedeva il taglio di 10 punti per inabilità temporanea assoluta e 15 punti per inabilità permanente assoluta o parziale.


In mancanza della patente, o del documento equivalente in caso di imprese straniere, o con una patente con meno di 15 punti, si applica una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori e comunque non inferiore a 6.000 euro. Novità anche per le imprese in possesso di attestato di qualificazione Soa, che nel decreto erano esentate dalla patente. Con l’emendamento approvato non sono tenute all’obbligo della patente solo le imprese che hanno una qualificazione Soa particolarmente elevata (superiore alla III).

G7 Trasporti, Salvini: troppi no frenano sviluppo in Italia

G7 Trasporti, Salvini: troppi no frenano sviluppo in ItaliaMilano, 12 apr. (askanews) – Troppi no frenano lo sviluppo. È il concetto espresso dal Ministro Matteo Salvini intervenendo al G7 Trasporti in corso a Milano. “Per ogni opera pubblica, in Italia spunta qualche comitato del No. Per questo, negli ultimi anni è stato difficile investire”. Lo fa sapere il Mit.


Parlando ai colleghi Ministri, Salvini ha sottolineato: “i comitati del no ritengono le nuove infrastrutture inutili, obsolete, dannose per l’ambiente. E il giudizio non cambia nemmeno per infrastrutture strategiche come la Tav o il ponte sullo stretto di Messina che invece avranno effetti positivi a cascata”.

Bce: se calo inflazione continua appriorato smorzare freno tassi

Bce: se calo inflazione continua appriorato smorzare freno tassiRoma, 11 apr. (askanews) – La Banca centrale europea ha confermato come da attese i tassi di interesse ufficiali per l’area euro, ma ha contestualmente lanciato un nuovo esplicito segnale sul suo orientamento a operare un taglio a breve termine. Se l’inflazione continuerà a convergere stabilmente verso l’obiettivo del 2% “sarebbe opportuno (appropriato, in inglese) ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria”, recita il comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo.


Una formula interpretabile come una conferma dei propositi di un taglio a giugno. La conferenza stampa esplicativa della presidente, Christine Lagarde, ha offerto pochi spunti supplementari, più che altro in chiave restrittiva. Sui tassi “non ci stiamo impegnando preventivamente su un percorso specifico”, ha puntualizzato. Elemento che da un lato fa presagire che l’istituzione si muoverà a piccoli passi e con cautela. Il taglio di giugno, se alla fine verrà deciso, con ogni probabilità sarà di 25 punti base. Dall’altro fa capire che le mosse successive sono tutte da stabilire.


Anche perché la Bce si trova nella scomoda posizione di procedere a questo ammorbidimento mentre la Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti, sembra invece sempre più orientata a rinviare misure analoghe. A marzo, infatti, mentre l’inflazione nell’area euro si è ulteriormente attenuata al 2,4%, negli Stati Uniti è risalita a sorpresa al 3,5%. E pur confermando che la Bce assume le sue decisioni sulla base dei dati che concernono l’area euro, Lagarde ha fatto ricorso ad alcune sfumature: “ho detto in passato che siamo legati ai dati e non alla Fed, ma ovviamente qualunque cosa accada negli Usa ci interessa e se ne terrà conto nelle previsioni che aggiorneremo a giugno – ha avvertito -. Gli Stati Uniti sono un mercato molto grande e un polo finanziario globale, tutto questo si incorpora nelle nostre stime”.


E’ vero che nel Consiglio c’è anche chi vorrebbe un atteggiamento più audace verso l’allentamento del freno monetario, ma a sentire Lagarde si tratta di una minoranza esigua: alla riunione di oggi “alcuni, pochi, governatori si sentivano abbastanza fiduciosi” da procedere con un primo taglio dei tassi, ma poi “si sono allineati con una ampia maggioranza di esponenti, che vogliono vedere ulteriori elementi” prima di procedere. Le Borse Ue hanno chiudo in calo, l’euro è brevemente sceso sotto 1,07 dollari, sui minimi da quasi due mesi, ma poi è in parte risalito e in serata si scambia a 1,0730. Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi al 4,50%, il tasso sulle operazioni marginali al 4,75% e quello sui depositi delle banche commerciali presso la stessa Bce al 4%. La prossima riunione operativa si svolgerà il 6 giugno e, contestualmente, la Bce aggiornerà le sue previsioni su economia e inflazione. (di Roberto Vozzi). (fonte immagine: European Central Bank 2024).

Inflazione, Gentiloni: calo è buona notizia per famiglie e economia

Inflazione, Gentiloni: calo è buona notizia per famiglie e economiaRoma, 11 apr. (askanews) – Nell’area euro l’inflazione continua a moderarsi dallo scorso ottobre, “per raggiungere il 2,4% a marzo, la riduzione è stata su scala diffusa e ci attendiamo che continui in questa traiettoria nei prossimi prossimi trimestri. È una buona notizia per le nostre famiglie e per il rafforzamento dell’economia nella seconda metà dell’anno, che come sapete quello che ci attendiamo”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.


“Riteniamo che ci siano sia rischi a rialzo che rischi al ribasso per queste prospettive di inflazione. Nello scenario di base – ha proseguito – dovrebbe rientrare all’obiettivo della Bce. Ci sono rischi che il processo disinflazionistico possa rallentare e ci sono rischi che l’inflazione possa calare oltre l’obiettivo (overshoot)”, perché le tensioni geopolitiche potrebbero pensare sulla domanda aggregata. “Ma complessivamente siamo fiduciosi che l’inflazione continuerà a calare”. Gentiloni ha però notato che negli Usa “abbiamo visto ieri dati sull’inflazione in cui è risalita al 3,5% a marzo. Questo è certamente qualcosa che continueremo a guardare da vicino”, ha detto.

Titoli Stato, Mef annuncia nuova emissione Btp Valore dal 6 maggio

Titoli Stato, Mef annuncia nuova emissione Btp Valore dal 6 maggioRoma, 11 apr. (askanews) – Il Ministero dell’Economia e delle finanze annuncia la quarta emissione del BTP Valore che avrà luogo da lunedì 6 maggio a venerdì 10 maggio (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata.


Il titolo avrà durata di sei anni con cedole pagate ogni tre mesi con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base di un meccanismo “step up” di 3+3 anni. I tassi minimi saranno annunciati il 3 maggio. Il premio finale extra sarà pari allo 0,8% per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza. “Questa emissione speciale – spiega il Mef – offre l’opportunità di investire in uno strumento di grande successo come il BTP Valore, sia a chi non ha ancora avuto modo di sottoscriverlo nel precedente collocamento, sia a tutti i piccoli risparmiatori e affini a cui è dedicato”. (segue)

I balneari: no all’applicazione distorta della Bolkestein

I balneari: no all’applicazione distorta della BolkesteinRoma, 11 apr. (askanews) – Ribadire la validità della mappatura svolta dal Governo italiano e condivisa con la Commissione Europea, che pone le basi per una maggiore competizione, valorizzando vaste aree a potenziale vocazione turistica del Paese ancora libere: in occasione della giornata nazionale del mare, questo è l’appello lanciato da Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e Base Balneare con Donnedamare nel corso delle conferenze stampa tenutesi questa mattina, presso la Camera dei Deputati di Roma e il Parlamento Europeo di Bruxelles. Un messaggio che mira a tutelare un comparto che conta oltre 10.000 stabilimenti che danno lavoro a oltre 44.000 persone e che, anche con l’indotto generato, fornisce un significativo contributo economico e d’immagine a uno dei settori, quello del turismo, traino dell’economia italiana.


Due appuntamenti che sono stati organizzati anche alla luce della preoccupazione per l’orientamento della Commissione Europea, che attraverso la propria ipotesi di mappatura, ha l’intento di favorire l’insediamento di multinazionali e operatori finanziari. La mappatura quantitativa proposta dal Governo e illustrata da una delegazione governativa nel corso di un recente incontro a Bruxelles, creerà nuove opportunità di sviluppo nel comparto dell’accoglienza e dei servizi turistici, attraverso la creazione di nuovi insediamenti balneari che possano essere motore di nuova occupazione, nuovo sviluppo economico, maggiore tutela ambientale e sicurezza.


“Riteniamo che, come dimostrato in sede di mappatura, la maggior parte delle spiagge italiane sono disponibili per l’insediamento di nuove imprese: pertanto la direttiva Bolkestein che regola la concorrenza non dev’essere applicata, perché la scarsità di risorse non sussiste. L’Unione Europea insiste sulla necessità di adottare procedure competitive, ma noi riteniamo che ci sia spazio sufficiente per nuove imprese, le quali devono potersi collocare dove non vi siano già imprese storiche che possano avere garanzia di continuità del proprio operato. Continueremo a impegnarci affinché il dialogo si riapra e la categoria sia tutelata”, ha dichiarato Maurizio Gasparri, Presidente del Gruppo Forza Italia al Senato. “Riteniamo che la mappatura delle spiagge italiane presenti tutti gli elementi per una corretta applicazione della Bolkestein, che prevede che dove non vi sia scarsità di risorse non ci sia necessità di andare all’asta, proprio perché c’è ampia disponibilità di spazi ancora liberi. Diversamente, è oggettivo il rischio che grandi gruppi imprenditoriali estranei al settore possano decidere di investire sulle nostre concessioni balneari già in essere, beneficiando di un avviamento e di investimenti già fatti da altri. Ciò produrrebbe, tra le altre cose, una perdita di specificità tipica del nostro settore balneare che realmente crea valore per il nostro territorio e la nostra economia. È necessario fare attenzione perché, per la specifica conformazione del nostro Paese, le nostre coste rappresentano anche i nostri confini nazionali. È necessaria prudenza e senso della misura.” ha dichiarato Deborah Bergamini, Deputata di Forza Italia.


“Il governo ha svolto un lavoro importante con l’istituzione del tavolo tecnico e con la mappatura che ha coinvolto tutti i Ministeri interessati. Un’attività che nessuno aveva mai svolto prima e che deve essere completata, ma che già oggi dimostra la non scarsità della risorsa naturale e la disponibilità di nuove aree da assegnare in concessione per portare sviluppo e crescita alla nostra industria turistica. Su questa base si è aperta l’interlocuzione con la Commissione europea, imprescindibile per la definizione di una norma di riordino che superi le iniziative dei Comuni, le sentenze dei tribunali e i rilievi del Quirinale, in modo da essere recepita da tutte le amministrazioni e riconosciuta dalle magistrature interessate. Gli operatori, le cui preoccupazioni comprendiamo e condividiamo, sanno perfettamente che senza questa azione del governo Meloni la strada sarebbe già stata segnata. Andiamo avanti per garantire la massima tutela a chi, con i propri investimenti e il proprio impegno, ha fatto della balneazione attrezzata un’eccellenza del turismo italiano”, ha commentato Carlo Fidanza, Capodelegazione di Fratelli D’Italia al Parlamento Europeo. “La contestazione che ci arriva dall’Europa ci lascia perplessi, perché il lavoro svolto non può essere né disconosciuto, né contestato. La nostra proposta è che si proceda con una norma che cristallizzi il dato emerso della mappatura. L’Ue lo critica appigliandosi al pregio di alcune zone rispetto ad altre e alla conformazione morfologica delle coste, ma in realtà abbiamo verificato – anche con l’ausilio di Ispra – che in molti tratti rocciosi ci sono concessioni di vario tipo: non c’è dunque scarsità di risorse”, ha aggiunto Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli D’Italia.


“Il grande lavoro svolto con la mappatura delle spiagge italiane e l’impegno dimostrato sulle concessioni hanno dato concretezza a un principio che la Lega ha sempre difeso: garantire diritti e futuro a migliaia di famiglie nel settore balneare. Non possiamo accettare che il duro lavoro, l’impegno e gli investimenti di tanti piccoli imprenditori italiani vengano mortificati. La battaglia per proteggere il nostro patrimonio imprenditoriale continuerà, e crediamo che sia indispensabile una norma dove vengano inserite le risultanze della mappatura per sancire la non scarsità della risorsa e consolidare il lavoro fatto dal MIT e dal ministro Salvini. Gli imprenditori e le aziende avranno ancora il nostro sostegno. Oggi dobbiamo continuare a difendere il principio della disponibilità della risorsa. Mettere in difficoltà il settore balneare significa mettere in difficoltà gran parte dell’industria turistica”, ha dichiarato Elisa Montemagni, deputata della Lega. “Lanciamo un appello forte a nome di tutti i balneari italiani ribadendo la nostra contrarietà alla posizione della Commissione Europea. L’applicazione distorta della Bolkestein lede gli interessi del nostro Paese, non solo perché impedisce la valorizzazione di nuovi territori con una vocazione turistica oggi ancora inespressa, ma anche perché rischia di gettare nell’incertezza lavorativa decine di migliaia di persone. Ringraziamo il Governo italiano per aver capito questa necessità e per essere al nostro fianco per elaborare una norma che difenda un settore vitale per l’economia del Paese e favorisca lo sviluppo economico di nuove aree turistiche ancora libere”, hanno concluso il presidente di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria, Fabrizio Licordari, e la presidedente di Base Balneare con Donnemare, Bettina Bolla.

G7 Trasporti al via, vicepremier Salvini accoglie i Ministri

G7 Trasporti al via, vicepremier Salvini accoglie i MinistriMilano, 11 apr. (askanews) – Al via il G7 dei ministri dei Trasporti e delle Infrastrutture a Palazzo Reale a Milano. Ad accoglierli nel cortile il vice premier e Ministro, Matteo Salvini.


Presenti i ministri Pablo Rodriguez (Canada), Patrice Vergriete (Francia), Volker Wissing (Germania), Tetsuo Saito (Giappone), Mark Harper (Regno Unito), e il Vice Segretario ai Trasporti Polly Trottenberg (Stati Uniti). Scambio di battute fra il vicepremier e il Ministro canadese, Pablo Rodriguez che ha dichiarato di aver acquistato una Alfa Romeo Tonale Veloce ibrida plug-in. A margine, Salvini ha spiegato che il proprio obiettivo è valorizzare la produzione italiana ed europea anziché l’elettrico cinese.


Presente anche la Commissaria europea per i Trasporti Adina Valean e il Segretario Generale dell’International Transport Forum Young Tae Kim. Dopo i saluti e i ringraziamenti è iniziata la Sessione di lavoro “speciale” sulla cooperazione con l’Ucraina, alla presenza del ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov.

Superbonus, Assistal: a rischio obiettivi di efficientamento

Superbonus, Assistal: a rischio obiettivi di efficientamentoRoma, 11 apr. (askanews) – In materia di Superbonus il Governo ha emanato un DL che modifica la disciplina dei crediti d’imposta e degli interventi di efficienza energetica dell’edilizia. In particolare, le nuove disposizioni mirano a: limitare ulteriormente l’accesso al cosiddetto “sconto in fattura”, restringere la platea dei soggetti beneficiari rispetto a quanto già disposto l’anno scorso ed eliminare – in via definitiva – la possibilità per gli operatori del mercato di usufruire dell’istituto della remissione in bonis. Queste in sintesi le osservazioni fatte pervenire oggi da Assistal, l’Associazione di Confindustria che riunisce le aziende operanti nei servizi di efficientamento energetico e nella manutenzione e gestione di impianti tecnologici, in audizione presso la Commissione Finanza e Tesoro del Senato. L’audizione è stato il momento per approfondire gli aspetti critici delle nuove misure: l’Associazione, in riferimento all’art.1 comma 5, ha espresso l’auspicio che l’articolo possa essere abrogato o, in alternativa, che sia introdotto un periodo transitorio entro il quale permettere l’avvio degli interventi pianificati, ma non ancora iniziati e fatturati. Il rischio, infatti, è che questa disposizione porti cantieri e progetti avviati sulla base proprio dello sconto in fattura o sulla cessione del credito a chiudere, innescando controversie tra imprese e clienti nonché avere un impatto negativo sulla collettività dovuto ai mancati interventi di efficientamento. Per quanto invece riguarda l’art. 2, Assistal segnala che, escludendo la disciplina della remissione in bonis per tutti gli interventi di recupero edilizio e di efficientamento energetico, si negano di fatto le opzioni di sconto in fattura o cessione del credito. Con effetto deflagrante per tutti coloro che, in buona fede, facevano conto sulla possibilità di procedere con le attività grazie a tali misure. Ed è per questo che, alla luce di quanto evidenziato, l’Associazione ha richiesto di valutare il mantenimento dell’istituto citato per un tempo maggiore o, in subordine, di formulare una congrua e ragionevole gradualità nell’ambito delle sanzioni previste per l’invio tardivo delle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate. “Come già avvenuto per il decreto emanato nel febbraio 2023 – ha dichiarato Roberto Rossi Presidente di Assistal – purtroppo il Governo ha adottato un provvedimento senza alcun confronto con i comparti produttivi, aumentando l’incertezza di un quadro normativo mutato innumerevoli volte negli ultimi anni. L’Italia e, in particolar modo, le imprese hanno bisogno di norme chiare e stabili, in grado di favorire investimenti a lungo termine in efficienza energetica e sostenibilità, soprattutto in considerazione degli obiettivi sfidanti posti dalla transizione energetica così come riportati nel Pniec.”

Sciopero Cgil-Uil: basta stragi sul lavoro, è emergenza nazionale

Sciopero Cgil-Uil: basta stragi sul lavoro, è emergenza nazionaleRoma, 11 apr. (askanews) – In tutta Italia i lavoratori del settore privato hanno incrociato le braccia per 4 ore, otto ore nell’edilizia e in Emilia Romagna segnata dalla tragedia nella centrale elettrica di Suviana (Bologna), per lo sciopero generale di Cgil e Uil proclamato per sollecitare il governo ad adottare misure più incisive sulla sicurezza sul lavoro. Richieste che potrebbero in parte essere accolte dall’esecutivo, ma che non soddisfano del tutto le due confederazioni.


La protesta, che non ha riguardato i dipendenti pubblici e il trasporto aereo, si è articolata con manifestazioni nei territori. Flash mob, presidi e comizi si sono svolti nelle principali città. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha concluso la manifestazione di Brescia. Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha invece incontrato i lavoratori della rimessa Atac di Roma. Molto partecipato è stato il corteo di Bologna, dove, secondo gli organizzatori, hanno sfilato 15mila persone. La piattaforma rivendicativa aveva tre obiettivi: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale di fare impresa. “Con la logica dei subappalti il lavoro delle persone torna a essere una merce che può essere comprata e venduta – ha detto Landini – è il momento di fare cose precise e cambiare il modello di fare impresa. Non si investe sulla qualità e sulla formazione. E’ inutile essere ipocriti e dire, come ogni volta che c’è una strage, che non succederà mai più”. Il numero uno della Cgil ha inoltre sottolineato che “non c’è giorno in cui non ci sia una persona che muore sul lavoro. C’è la necessità che tutto il Paese prenda atto di quello che sta succedendo”. E sulla scelta della Cisl di non scioperare con Cgil e Uil si è limitato a dire: “Chiedete a loro, noi vogliamo unire”.


Le tragedie sul lavoro “purtroppo continuano ad accadere tutti i giorni – ha affermato Bombardieri – c’è la necessità di intervenire per bloccare questa guerra civile. C’è una strage di cui questo Paese deve prendere atto. Servono misure immediate che siano in grado di bloccare questa mattanza. Sono le cose che abbiamo chiesto al governo e che il governo non ha fatto”. Sulle possibili modifiche allo studio dell’esecutivo, il numero uno della Uil ha ricordato che “ieri abbiamo fatto un incontro. Il governo ha accettato alcune delle cose che abbiamo chiesto. Ma i nodi più importanti non sono ancora affrontati. La patente a punti è approcciata solo nei cantieri edili”. Sulla tragedia di Suviana ha infine riferito che “due anni fa, tra luglio e settembre, abbiamo segnalato problemi sulla sicurezza. Siamo pronti a consegnare alla magistratura la documentazione”. Nella giornata dello sciopero si è consumato anche uno scontro con la sentatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, che ha bollato la protesta come “la solita attività di sciacallaggio”. La replica di Landini e Bombardieri non si è fatta attendere. “Chi è Ronzulli? In vita sua ha mai lavorato una volta? Ci sono dei momenti in cui sarebbe utile stare zitti per rispetto di quello che è successo”, ha affermato il primo. “Vada a parlare con le famiglie delle vittime sul lavoro, non stia chiusa nei palazzi del potere”, ha dichiarato il secondo.


Nel trasporto ferroviario lo sciopero per gli addetti alla circolazione dei treni si è svolto dalle 9.01 alle 13 (assicurata la fascia di garanzia tra le 6 e le 9). I lavoratori degli appalti ferroviari di terra e viaggiante si sono fermati per il secondo mezzo turno di lavoro. Frecce e Intercity, hanno riferito Trenitalia e Italo, circolano regolarmente. Nel trasporto pubblico locale lo stop di 4 ore varia da città a città. A Roma metro, tram e bus si fermano dalle 20 a mezzanotte; Torino 18-22; Bologna 13-16.30; Genova 13-17; Firenze 18-22; Napoli 9-13; Bari 19.30-23.30. Nel trasporto marittimo il personale di bordo si è astenuto nella prima metà della giornata.