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Bankitalia: a febbraio prosegue discesa tassi sui mutui al 4,31%

Bankitalia: a febbraio prosegue discesa tassi sui mutui al 4,31%Milano, 10 apr. (askanews) – A febbraio i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, si sono collocati al 4,31%, in calo dal 4,38% di gennaio. Lo comunica la Banca d’Italia nella Pubblicazione “Banche e moneta: serie nazionali”.


La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 17% (22% nel mese precedente). Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,59% (10,75 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 5,34% (5,48 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,81%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari all01,02% (1% nel mese precedente).

Bnl Bnp Paribas: al via maxi-piano ricambio generazionale

Bnl Bnp Paribas: al via maxi-piano ricambio generazionaleRoma, 10 apr. (askanews) – BNL BNP Paribas ha siglato da poche ore con le Organizzazioni Sindacali un importante accordo finalizzato ad accompagnare le persone, prossime alla pensione o pensionabili, nella scelta di lasciare la Banca, favorendo allo stesso tempo un consistente numero di ingressi e avviando un ricambio generazionale. Nel prossimo biennio, 2024 -’25, sono previste fino a circa 1000 uscite volontarie a fronte delle quali ci potranno essere oltre 750 assunzioni di giovani.


Si tratta – sottolinea l’istituto in una nota – di un piano ambizioso, che si inserisce nel percorso di trasformazione ed evoluzione che la Banca sta portando avanti. Elena Goitini, Amministratore Delegato di BNL e Responsabile del Gruppo BNP Paribas in Italia:


«Sono particolarmente soddisfatta di questo piano ad impatto sociale, perché punta sull’occupazione dei giovani aperti a cambiamenti, evoluzioni e nuove competenze, dando loro la possibilità di entrare nel mondo del lavoro e in una delle maggiori banche del Paese. Al contempo, risponde alla volontà di chi, dopo anni di carriera, abbia voglia di vivere “il terzo tempo” della propria vita. Abbiamo definito questo accordo trovando un punto di equilibrio sostenibile, con una visione di medio-lungo periodo e un’attenzione alle nuove generazioni». Le persone già pensionabili, o più prossime alla maturazione dei requisiti, potranno richiedere su base volontaria di lasciare la Banca, accompagnati sia attraverso un incentivo sia con il ricorso alle prestazioni straordinarie del “Fondo di Solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riqualificazione professionale del personale del credito”.


In particolare, a fronte di quei profili cosiddetti “client facing” – che si interfacciano con i clienti e che decidano per il pensionamento – sarà garantita una quota di nuove assunzioni equivalente al numero di uscite. BNL BNP Paribas investirà sui neoassunti con specifici programmi di formazione finalizzati a preparare le persone su competenze in linea con un mercato sempre più innovativo.

Bombardieri (Uil): denunciati un anno fa i rischi, l’incidente di Suviana si poteva evitare

Bombardieri (Uil): denunciati un anno fa i rischi, l’incidente di Suviana si poteva evitareRoma, 10 apr. (askanews) – “Parliamo di una strage continua, di una guerra civile. Ogni anno ci sono 1040 morti e 500mila incidenti, un tema sul quale, come organizzazioni sindacali, stiamo chiedendo al governo misure ben precise che ancora non sono state assunte. Per questo motivo, domani faremo quattro ore di sciopero, per richiamare tutti all’attenzione da dare a questo tema. In Emilia-Romagna ci saranno otto ore di sciopero, perché l’incidente di Suviana si poteva evitare. Un anno fa, la nostra organizzazione sindacale denunciò il fatto che non si intervenisse sulla sicurezza, ci sono documenti presentati sui quali si diceva che la sicurezza non era al massimo. Dopo un anno è purtroppo arrivata la tragedia. Molti di questi incidenti si possono evitare. E non sono incidenti, quando non ci sono interventi si tratta di omicidi”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ospite su Rtl 102.5, in merito all’esplosione nella centrale idroelettrica del bacino di Suviana.


“La nostra organizzazione sindacale aveva scritto dicendo che c’erano procedure e sistemi da migliorare. Purtroppo non ci sono state risposte. In una logica nella quale gli appalti al massimo ribasso e i subappalti a cascata tengono conto solo del profitto, dell’utile, e non rispettano la vita umana, poi abbiamo le tragedie. Ripeto, in molti casi non si tratta di incidenti, sono veri e propri omicidi. Perché quando per guadagnare un’ora, o mille euro, o un appalto, non si interviene sulla sicurezza e si perde una vita umana”. E ancora: “Mancano gli ispettori, quello che dice il governo, ossia che saranno aumentate di 700 unità, non bastano. 500 sono del vecchio governo Draghi, 200 assunzioni saranno fatte fino al 2026, per una spesa di 2 milioni. Ricorderete i 600 milioni di euro trovati per gli agricoltori in 48 ore, sulla sicurezza il governo ha speso 2 milioni di euro, una vergogna. Bisogna aumentare le ispezioni e gli ispettori. Bisogna decidere che le aziende che violano le norme sulla sicurezza devono chiudere. Chi oggi viola le leggi e mette a rischio la vita delle persone non può lavorare. La patente a crediti che il governo ha fatto valuta la vita umana 15 punti. Per noi questo è inaccettabile. Aggiungo che bisogna inserire nell’ordinamento l’omicidio per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Questo è un Paese che ha messo l’omicidio nautico, e non accetta di inserire l’omicidio quando vengono scientificamente violate le norme sulla sicurezza del lavoro”. “Sullo specifico – ha aggiunto il leader della Uil – possiamo fare delle valutazioni. Si investe poco sulle centrali idroelettriche e queste centrali stanno per passare dalla competenza dello Stato centrale alla competenza delle regioni. Vuoi vedere che nessuno investe sulle manutenzioni? Perché non si capisce chi deve fare gli investimenti, se la competenza è dello Stato o delle Regioni, e quindi lo Stato scarica sulle Regioni. Un caso eclatante di rimpallo delle competenze fra Stato centrale e Regioni che poi provoca mancanza di interventi. In queste centrali la manutenzione va fatta regolarmente, perché la qualità e la tipologia del lavoro dovrebbe costringere l’azienda alla sicurezza dei macchinari e dei processi. Noi abbiamo fatto delle denunce precise, in quell’azienda, e su quella procedura. Dicendo che l’azienda che aveva l’appalto avrebbe dovuto fare delle procedure che non sono state fatte”.

Intesa Sp: nel 2024 il Fondo di Beneficenza erogherà oltre 23 milioni

Intesa Sp: nel 2024 il Fondo di Beneficenza erogherà oltre 23 milioniMilano, 10 apr. (askanews) – Nel 2024 saranno 23,4 milioni di euro (+15% rispetto al 2023) le risorse che il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, in capo alla presidenza della banca, potrà erogare a enti del terzo settore. Negli ultimi cinque anni il Fondo ha erogato 77,6 milioni sostenendo 3.855 progetti con beneficiari persone e famiglie in difficoltà, giovani, donne, per colmare il divario educativo e digitale e fornire una risposta concreta alle crescenti disuguaglianze.


“Intesa Sanpaolo è un’istituzione che non ha eguali per il suo contributo verso le comunità”, ha commentato il presidente Gian Maria Gros-Pietro. “Il Fondo di Beneficenza contribuisce da tempo a questo obiettivo e anche nel 2024 concentrerà le risorse, oltre 23 milioni di euro, per ridurre i divari sociali, educativi e digitali che limitano il pieno sviluppo del Paese e delle persone. Un impegno che trova fondamento degli ottimi risultati della banca, la quale destina parte dei suoi utili alla solidarietà e alla beneficenza”. Confermate le tre tematiche prioritarie di intervento, come stabilito dalle linee guida per il biennio 2023-24 del Fondo: supporto a donne e a minori vittime di violenza, lotta alla povertà educativa e al divario digitale, sostegno ai Neet (giovani che non studiano né lavorano) e agli Elet (giovani che abbandonano presto la scuola o le attività di formazione).


Nel 2023 sono stati erogati circa 18,9 milioni (+20% sul 2022) con 912mila beneficiari diretti, in prevalenza sul territorio nazionale (90% del totale), distribuiti geograficamente: 47% al Nord, 26% al Centro, 27% al Sud e nelle Isole. Con 2.272 progetti valutati (+11% sul 2022) il Fondo di Beneficenza si conferma un punto di riferimento nell’ambito della filantropia in Italia, sottolinea la banca.

Cina, Fitch conferma rating A+ ma taglia outlook a negativo

Cina, Fitch conferma rating A+ ma taglia outlook a negativoRoma, 10 apr. (askanews) – L’agenzia Fitch ha tagliato le prospettive sul merito di credito della Cina da ‘stabile’ a ‘negativo’ confermando il rating A+.


Il taglio dell’outlook, spiega Fitch, “riflette i rischi crescenti per le prospettive delle finanze pubbliche della Cina” mentre il Paese attraversa “una transizione da una crescita basata sul settore immobiliare ad una basata su quello che il governo considera un modello più sostenibile”. “Gli ampi deficit fiscali e l’aumento del debito pubblico negli ultimi anni – prosegue l’Agenzia – hanno eroso le riserve di bilancio dal punto di vista dei rating”.


Fitch ritiene che “la politica fiscale avrà sempre più probabilità di svolgere un ruolo importante nel sostenere la crescita nei prossimi anni, il che potrebbe mantenere il debito su una costante traiettoria al rialzo”. L’Agenzia nel report prevede che il disavanzo pubblico cinese salirà al 7,1% del PIL nel 2024 dal 5,8% nel 2023 mentre il debito salirà dal 56,1% al 61,3% del Pil.

E’ morto Paolo Pininfarina, presidente del gruppo

E’ morto Paolo Pininfarina, presidente del gruppoMilano, 9 apr. (askanews) – Il presidente del gruppo Pininfarina, Paolo Pininfarina, si è spento a Torino all’età di 65 anni. Fino all’ultimo gli sono stati vicini la moglie Ilaria, i suoi cinque figli Greta, Giovanni, Iole, Tullio e Giulia e la madre Giorgia Gianolio. Sedici anni fa la morte del fratello Andrea in un incidente in scooter.


Il cda e l’azienda si raccolgono intorno alla famiglia nel ricordo della figura professionale e umana di Paolo Pininfarina, che per tanti anni ha profuso impegno, entusiasmo ed energia nell’azienda fondata da suo nonno Battista nel 1930, presiedendola dal 2008 ad oggi. Grazie alla dedizione di Paolo Pininfarina, l’azienda ha avviato negli anni Ottanta un processo di diversificazione che l’ha portata, nel tempo, a diventare un punto di riferimento in ambiti di design diversi dall’automotive. Oggi il gruppo Pininfarina, con sede a Cambiano in provincia di Torino, è controllato dal gruppo indiano Mahindra che detiene il 76,1% del capitale, mentre l’Ad è Silvio Angori. “A nome del cda, del collegio sindacale e di tutti i dipendenti Pininfarina esprimo profondo dolore e cordoglio per la perdita del nostro caro presidente” afferma l’Ad di Pininfarina, Silvio Angori. “Siamo tutti estremamente riconoscenti all’ing. Pininfarina per il suo straordinario contributo all’Azienda e per essersi sempre speso con passione, in prima persona, per tutelare la nostra storia e la nostra identità aziendale sia in termini di stile che di scelte etiche e comportamentali. Gli sono personalmente grato per avermi confermato alla guida dell’Azienda, in seguito alla scomparsa di Andrea Pininfarina nel 2008. In questi anni abbiamo condiviso tanti trionfi e anche tante sfide, sempre consigliandoci e sostenendoci a vicenda. Il modo migliore per onorare la sua memoria è continuare, come lui vorrebbe, ad impegnarci al massimo per il futuro della Pininfarina”.


Paolo Pininfarina nasce a Torino il 28 agosto 1958. Laureatosi in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Torino, dopo una serie di esperienze formative e professionali all’estero tra cui in Cadillac, Honda e General Motors nel 1982 inizia il suo percorso professionale in Pininfarina e nel 1987 assume la carica di presidente e Ad della Pininfarina Extra, società del Gruppo specializzata in design industriale, arredamento, architettura, nautica e aeronautica. Dal 1988, è membro del Cda e dal 2002, membro del Comitato di Direzione della Capogruppo Pininfarina. Nel 2006, viene nominato vice presidente di Pininfarina e dal 2008, dopo la scomparsa improvvisa del fratello Andrea assume la posizione di presidente.


Tra i capolavori che tiene personalmente a battesimo, due gli sono particolarmente cari: la concept car Sergio, barchetta biposto su base meccanica Ferrari, che Paolo decide di realizzare nel 2013 in memoria del padre, il Senatore a vita Sergio Pininfarina, e la Automobili Pininfarina Battista, hypercar elettrica che porta il nome di suo nonno e che egli stesso svela al Salone dell’Auto di Ginevra 2019.

Def, Consiglio dei ministri ha dato via libera. Pil 2024 a +1%

Def, Consiglio dei ministri ha dato via libera. Pil 2024 a +1%Roma, 9 apr. (askanews) – Via libera del Consiglio dei ministri al Documento di Economia e Finanza. Nel Def, a quanto si apprende, la stima sul Pil 2024 viene ridotta a +1% dal +1,2% previsto nella Nadef 2023.


Il Documento di Economia e Finanza approvato dal Consiglio dei ministri conferma il rapporto deficit-Pil 2024 al 4,3%, lo stesso livello previsto nel quadro programmatico della Nadef per l’anno in corso. Il rapporto debito/pil è previsto collocarsi nel 2024 al 137,8%, leggermente più alto del 137,3% della chiusura del 2023 ma più basso rispetto al 140,1% previsto nella Nadef.


Il Def che il governo ha appena approvato “tiene conto delle nuove regole europoee” di cui mancano ancora le “disposizioni attuative”. Il quadro programmatico sarà contenuto nel nuovo Piano fiscale strutturale di medio termine la cui scadenza è prevista per il 20 settembre ma “nostro obiettivo è presentarlo anche prima”. Lo ha detto il Ministro dell’economia Guancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa dopo il Cdm. “Quello della decontribuzione che scade nel 2024 è un obiettivo che intendiamo assolutamente replicare nel 2025”. Così anche Giorgetti. “Questo è il vero obiettivo che noi ci poniamo quando andremo a definire il piano strutturale entro il 20 settembre”, ha aggiunto.


Il ministro ha anche detto che “le previsioni macroeconomiche e di crescita sono assai complicate da fare in un quadro di carattere internazizonale e geopolitico complicato”. “Nel corso degli anni la spesa per interessi aumenta” in relazione all’andamento dei tassi. “Auspico che si avvi a breve una diminuzione dei tassi di interesse in relazione al fatto che l’inflazione, almeno nel nostro Paese, sembra sotto controllo”, ha anche affermato il ministro, che ha anche detto: “La mancanza del quadro programmatico nel Def è un fatto non nuovo, già verificatosi in quattro precedenti”. “Esiste già una disposizione, che abbiamo affinato l’anno scorso, che in relazione alle modifiche dei prezzi fa scattare eventualmente l’adeguamento. Quindi se si verificheranno le circostanze questo partirà”. Lo ha detto Giorgetti, rispondendo ad una domanda sul caro-carburanti nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Def. “Però – ha aggiunto – come è evidente a tutti il prezzo della benzina non dipende dal governo”.

Google lancerà a giugno Vids, l’Ia per produzione ed editing video

Google lancerà a giugno Vids, l’Ia per produzione ed editing videoMilano, 9 apr. (askanews) – Google lancerà a giugno Vids, “una nuova applicazione alimentata dall’intelligenza artificiale per la creazione di video in ambito professionale è un assistente per la scrittura, la produzione e l’editing di video”. Ad annunciarlo Thomas Kurian, ceo di Google Cloud, in occasione del Google Cloud Next ’24. L’innovazione sarà integrata in Gemini per workspace che mette a disposizione delle imprese un agente di intelligenza artificiale integrato in Gmail, documenti e fogli di calcolo.


Google Vids è in grado di generare uno storyboard “facilmente modificabile e, dopo aver scelto uno stile, sviluppa una prima bozza con scene selezionate da video di repertorio, immagini e musica di sottofondo”. L’applicazione potrà anche generare un voiceover, “scegliendo tra le voci fuori campo preimpostate o utilizzando la vostra. Vids si affiancherà agli altri strumenti di produttività di workspace e – sottolinea il ceo di Google Cloud – includerà un’interfaccia semplice e intuitiva, con la possibilità di collaborare e condividere progetti in modo sicuro dal proprio browser”. Oltre a Vids, Google Cloud ha annunciato oggi altre due novità per workplace, entrambe a 10 dollari di abbonamento mensile: la prima è una componente aggiuntiva permette all’Ia di prendere appunti e sintetizzare le chat, con traduzione in tempo reale; la seconda è Ai Security che permetterà agli amministratori di workspace di classificare e proteggere automaticamente i file e i dati sensibili utilizzando modelli di intelligenza artificiale che preservano la privacy e controlli per la prevenzione della perdita dei dati adattati alla propria azienda.


“L’anno scorso, il mondo stava solo iniziando a immaginare come l’IA generativa avrebbe potuto trasformare le aziende. Oggi – ha detto Kurian – questa trasformazione è ormai ampiamente avviata. Per Google, la missione ultima rimane sempre la stessa: rendere l’Ia utile a tutti, per migliorare la vita del maggior numero possibile di persone”.

Borsa, tonfo titoli difesa, Goldman Sachs: rischi al ribasso al 2025

Borsa, tonfo titoli difesa, Goldman Sachs: rischi al ribasso al 2025Milano, 9 apr. (askanews) – Titoli della difesa in calo in tutta Europa, con l’indice che racchiude le più importanti aziende del settore giù di oltre il 3%. Movimenti più decisi per big come Rheinmetall, -7%, Bae System -4,45% e Leonardo -6,41%. Ma le vendite non stanno risparmiando, tra gli altri, anche Thales -3,7%, Iveco -4,8% e Rolls Royce -4%. Ad affossare il settore un report di Goldman Sachs, diffuso nelle sale operative in mattinata: “Oggi i titoli della difesa sono scambiati a multipli massimi rispetto alla storia” (premio del 45% sull’Euro Stoxx 600) e dopo un “super-ciclo” che dura da anni, sentenzia la banca d’affari, “le valutazioni dei titoli europei della difesa presentano probabilmente più rischi di ribasso che di rialzo quando ci avviciniamo al 2025”.


Gli analisti nelle loro 21 pagine di rapporto riconoscono il ruolo giocato dalle tensioni internazionali nell’aumento della spesa in difesa ed evidenziano il ruolo giocato dagli Stati negli ultimi anni: “La percentuale del pil destinata alla difesa era ai minimi storici alla vigilia della guerra in Ucraina e oggi sta registrando una ripresa verso il requisito del 2% richiesto dalla Nato”. Tuttavia, gli investimenti pubblici non sembrano mettere al riparo dai “rischi al ribasso”, tanto da essere “cauti sulle valutazioni in vista del 2025” quando secondo le stime citate dal rapporto l’Europa centrerà il target di spesa per la difesa pari al 2% del pil. Valutazioni che spingono il team di strategia a non raccomandare i titoli del settore, “a causa dell’impegnativo premio di valutazione e della recente sovraperformance”. Un colpo duro per tutta l’industria, sferrato anche se “i nostri strateghi ritengono che il settore della difesa europea, insieme a quello dell’Energia, sia in grado di offrire una certa resistenza ai rischi e alle tensioni geopolitiche”.


Sui singoli titoli, gli analisti di Goldman Sachs hanno spiegato in ogni caso di privilegiare “i titoli esposti a temi di crescita secolare di lungo periodo con una visibilità superiore sulla crescita”. Per Leonardo viene mantenuto “il rating neutrale e il nostro obiettivo di prezzo a 12 mesi è ora di 23,7 euro”, con giudizio più positivo per Thales: “Ci piace – si legge – per il suo solido profilo di crescita organica grazie all’esposizione alla spesa militare francese, alle esportazioni di Rafale, al portafoglio di asset digitali e all’aerospazio. Manteniamo il nostro rating Buy su Rheinmetall, dato il rialzo implicito nelle nostre stime e la nostra aspettativa di un anno record per gli ordini in base alla nostra analisi granulare del budget tedesco 2024”.

Frenano inflazione e salari, ma sui tassi la Bce vuole attendere

Frenano inflazione e salari, ma sui tassi la Bce vuole attendereRoma, 9 apr. (askanews) – Nel quarto trimestre dello scorso anno si sono verificate moderazioni sia della crescita di redditi disponibili e retribuzioni delle famiglie, sia e ancor più della dinamica sugli utili dalle imprese non finanziarie. Lo rileva l’ultima indagine trimestrale condotta dalla Banca centrale europea, che nelle passate settimane ha ripetutamente affermato di voler vedere proprio sviluppi di questo genere, assieme a altre moderazioni dell’inflazione, prima di avventurarsi su un primo taglio dei tassi di interesse.


Il consiglio direttivo della Bce tornerà a riunirsi tra domani sera e giovedì mattina, per le decisioni operative di politica monetaria, ma una mossa sui tassi non è attesa prima del direttorio di giugno. La Bce ha infatti insistito sul voler vedere ulteriori prove di miglioramenrto sull’inflazione, ma anche sull’assenza di pressioni da salari e utili. E che vuole verificare i dati del primo trimestre, mentre al momento quelli appena sfornati sono relativi solo agli ultimi tre mesi del 2023. Nel periodo appena menzionato la crescita dei redditi lordi delle famiglie sia è attestata al 5,7% su base annua, a fronte del 6,3% del terzo trimestre. Le retribuzioni dei lavoratori dipendenti hanno registrato un più 5,9%, a fronte del più 6,6% del terzo trimestre. La spesa per consumi si è attestata al più 3,9% nel quarto trimestre, dal più 5,2% del terzo trimestre.


Il tasso di risparmio lordo delle famiglie è risultato quasi invariato al 14,3%, a fronte del 14% dei tre mesi precedenti. Gli investimenti finanziari hanno mostrato una crescita invariata all’1,9%. Infine, secondo la Bce, il tasso di indebitamento delle famiglie rispetto al reddito si è smorzato all’86,9%, a fronte del 92,7% che si registrava un anno prima (nel quarto trimestre del 2022). Passando alle imprese, la produzione netta di valore aggiunto ha a sua volta mostrato una limatura della crescita al 5,1% annuo nel quarto trimestre, dopo il più 6,5% del terzo trimestre. Gli utili operativi lordi hanno praticamente dimezzato la crescita, all’1,7% annuo dopo il più 3,6% del terzo trimestre. Gli investimenti lordi delle imprese (sempre non finanziarie) sono tornati a crescere con un più 5,3% annuo, dopo il meno 11,2% dei tre mesi precedenti, ma il dato risente marcatamente delle variazioni sulle scorte. I soli investimenti finanziari sono rimasti invariati al più 1,4% e il livello di approvvigionamento di finanziamenti delle imprese è a sua volta risultato invariato a un mesto più 0,6% annuo.


Quanto ai livelli di indebitamento rispetto al prodotto, anche qui si è verificata una attenuazione al 67,6%, rispetto al 71,7% che si registrava un anno prima, l’indebitamento totale si è smorzato al 126% dal precedente 132,9%. Intanto anche altri dati mostrano un’area euro che sembra ormai “matura” per un taglio dei tassi. A fronte di una domanda di prestiti bancari che continua a calare, secondo un’altra indagine condotta sempre dalla Bce (la bank lending survey) gli istituti di credito dell’area hanno deciso di allentare per la prima volta dal 2021 i criteri di concessione di mutui alle famiglie.


Giovedì il Consiglio Bce comunicherà le sue decisioni alle 14 e 15. Mezz’ora dopo la presidente Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Va anche ricordato che alla riunione successiva, il 6 giugno, la Bce aggiornerà anche le previsioni su economia e inflazione, occasioni solitamente più adatte per impartire svolte alla rotta monetaria. La Bce ha aggressivamente alzato i tassi di interesse a partire dall’estate del 2022 per cercare di contrastare l’alta inflazione. Il suo obiettivo ufficiale è per un carovita al 2% sul medio termine. A marzo l’inflazione media nell’area euro si è attenuata più del previsto al 2,4%, nello stesso mese di un anno fa era il 6,9% e nell’ottobre del 2022 aveva registrato un picco storico al 10,6%. (di Roberto Vozzi). (Fonte immagine: European Central Bank 2024).