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La protesta dei trattori, Salvini: sono al fianco degli agricoltori, l’Ue fermi le sue follie

La protesta dei trattori, Salvini: sono al fianco degli agricoltori, l’Ue fermi le sue follieMilano, 5 feb. (askanews) – Gli agricoltori “contestano le politiche anti agricole dell’Ue e hanno tutta la mia solidarietà perché pagare gli agricoltori per non fare il loro mestiere, per lasciare incolti i lori campi o pagare i pescatori per non andare a pesca è una follia tutta europea e quindi sono al loro fianco. Spero che i disagi per il traffico in Italia siano ridotti al minimo, e qui parlo da ministro, ma sono idealmente al loro fianco sul trattore”. Con queste parole il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, si è espresso a proposito della protesta degli agricoltori che coi trattori minacciano di arrivare anche a Roma.


“Cerchiamo di fare in Italia e soprattutto in Europa tutto il possibile” ha detto il ministro spiegando poi che occorre “Costringere la Commissione europea a fermarsi alcune follie: bloccare l’idea folle di non dare la Pac, ovvero i fondi comunitari, a chi non lasci incolti una parte del proprio terreno, impedire di equiparare una stalla a una fabbrica e a una acciaieria perché anche le vacche emettono”. “L’Ue tornasse con i piedi per terra e controllasse soprattutto quello che arriva da Paesi extra Ue perché aver tolto i dazi sui prodotti in arrivo dai Paesi extra Ue non ha aiutato non solo gli agricoltori ma anche la nostra salute – ha detto – perché quando si parla di prodotti che arrivano senza controlli da oltre frontiere europee non sono preoccupati gli agricoltori ma anche io per i consumatori”. “L’Ue torni a controllare quello che entra e chi entra – ha concluso – il controllo dei confini è sempre utile sotto tutti i punti di vista”.

Rinnovo ai vertici di Sobi Italia, sette donne in Leadership Team

Rinnovo ai vertici di Sobi Italia, sette donne in Leadership TeamMilano, 5 feb. (askanews) – Il nuovo anno si apre all’insegna di un rinnovo ai vertici per Sobi Italia, biofarmaceutica multinazionale specializzata nelle malattie rare con focus in ematologia, onco-ematologia, immunologia e specialty care. Sulla scia del recente ingresso di Annalisa Adani come Vice President e General Manager di Italia, Grecia, Malta e Cipro, Sobi Italia comunica un cambio ai vertici che vede 5 nuovi membri entrare a far parte del Leadership Team dell’azienda, tutti operativi dalla sede di Milano.


Sobi è da sempre impegnata nel migliorare la qualità di vita delle persone con malattie rare. Un campo complesso, in cui il bisogno insoddisfatto è elevatissimo: il 95% delle malattie rare non ha, ad oggi, un trattamento approvato . Grazie all’impegno e all’esperienza acquisita negli anni, Sobi mette a disposizione della comunità di pazienti trattamenti innovativi, con un portfolio di terapie consolidato in Immunologia e nell’Area Specialistica e in continua espansione per patologie ematologiche rare come l’emofilia, la trombocitopenia immune (ITP), l’Emoglobinuria Parossistica Notturna (EPN). L’impegno dell’azienda in ematologia tocca oggi anche nuove aree terapeutiche come il Linfoma a grandi cellule B (DLBCL). Con un fatturato globale superiore a 18 miliardi (SEK), Sobi porta avanti con impegno, nel nostro Paese, 13 studi clinici che coinvolgono oltre 300 persone con malattie rare e 4 programmi di supporto ai pazienti. Oltre 60 pazienti italiani sono coinvolti in progetti di early access per l’accesso a farmaci di cui hanno necessità . Con un organico composto, in Italia, per oltre il 50% da donne , il recente cambio ai vertici riguarda più ruoli apicali, con funzioni aziendali diverse: un pool di profili di grande esperienza e competenza che vanno a costituire un Leadership Team a forte maggioranza femminile, a testimonianza dell’attenzione di Sobi per i temi di diversity, equity e inclusion.


Daniela Alessandrini, Business Unit Director Onco-Haematology & SC-I – Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro. Con oltre vent’anni di esperienza nel mondo pharma, ha ricoperto posizioni nell’ambito Marketing, Communications and Sales in aziende come GSK,Novartis e Roche, contribuendo alla messa a terra di lanci di prodotto in aree terapeutiche differenti, dall’ematologia ai tumori solidi fino alle malattie rare. Mirna Cadoni, Ethics & Compliance Director – Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro. Con oltre 16 anni di esperienza nel settore farmaceutico in aziende come UCB Pharma, Astellas Pharma e Otsuka Pharmaceutical, si specializza in ambito Ethics & Compliance, operando anche a livello globale con responsabilità in materia di comunicazione dello speak-up e con focus particolare sul consolidamento della cultura di compliance strategica –


Carina Fiocchi, Medical Director – Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro. Laureata in Medicina con specializzazione in Ematologia, ha lavorato oltre un decennio in ambito ospedaliero e per quasi 20 anni nel settore farmaceutico, in Italia e all’estero in aziende come Blueprint Medicines, Amgen, Genzyme, Roche e Novartis. Consolidata esperienza in Medical Affairs, ha guidato diversi lanci in onco-ematologia in stretta collaborazione con team cross-funzionali, guidando le persone con determinazione, entusiasmo e passione. Ilaria Levati, HR Manager – Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro. Dopo un’esperienza decennale in Chiesi, nel 2010 entra in Sobi Italia ricoprendo più ruoli, dalle Risorse Umane al CRM alla Safety&Security, svolgendo un’attività di supporto a tutto tondo alle diverse Business Unit aziendali. Con il crescere dell’organico di Sobi Italia, che dal 2010 ha allargato costantemente la propria struttura, è la Human Resources Manager dell’azienda.


Deborah Parodi, Community Engagement & Communication Director – Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro. Con oltre 20 anni di esperienza nell’ambito della Comunicazione Esterna e Interna, ha lavorato in aziende multinazionali (Vodafone, Bayer, Luxottica, GE Aviation, Ferrero), in Italia e all’estero, rivestendo ruoli sia locali che globali, contribuendo a costruire partnership forti e affidabili per promuovere la reputazione dell’azienda e sviluppando solide relazioni con Istituzioni e Associazioni Pazienti. Pasquale Pelle, Business Unit Director Heamatology – Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro. Inizia la sua esperienza nel mondo pharma oltre 20 anni fa, specializzandosi nel tempo nel campo delle malattie rare e in particolare in ematologia. Ha lavorato per aziende come Novo Nordisk e Uriach. Oggi è alla guida della BU ematologia di Sobi, con responsabilità in Italia e a livello europeo. Cristina Teruzzi, Governmental Affairs & Market Access Director – Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro. Dopo più di 20 anni di attività nel settore farmaceutico in aziende come Bracco, Novartis, Quintiles e IQVIA, entra in Sobi nel 2018 come Patient Access Director. Il suo percorso professionale in azienda la porta a ricoprire, da quest’anno, il ruolo di Governmental Affairs & Market Access Director. Chiara Turingia, Finance Director – Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro. Con una consolidata esperienza in ambito Finance, in contesti multinazionali come Hasbro e Cameron System nel ruolo di accounting manager. Negli ultimi 10 anni ha lavorato nel mercato Pharma e Medical Device prima come Senior Finance Manager in Biogen e poi come Chief Financial Officer in Zimmer Biomet. “Sono orgogliosa di dare il benvenuto ai nuovi membri del nostro Leadership Team: si tratta di una squadra a forte maggioranza femminile, con cui lavorerò a stretto contatto. Grazie alla determinazione, professionalità ed esperienza di tutte e tutti, sono convinta daremo grande vigore e slancio all’azienda” ha commentato Annalisa Adani, Vice President e General Manager Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro. “Lavoreremo in sinergia, sempre guidati da solidi principi di integrità ed etica, per avvicinarci sempre di più al nostro obiettivo: migliorare la qualità di vita delle persone con malattie rare, creando partnership sempre più solide con la comunità scientifica, con le Associazioni e con le Istituzioni. Sono convinta che, per farlo, lo scambio e la cooperazione tra le diverse funzioni aziendali rappresentino aspetti cruciali, perché è proprio attraverso la contaminazione tra esperienze e competenze differenti che si attivano nuovi driver di crescita”.

L’Ocse conferma le previsioni di crescita dell’Italia e alza quelle globali, ma la situazione nel Mar Rosso preoccupa

L’Ocse conferma le previsioni di crescita dell’Italia e alza quelle globali, ma la situazione nel Mar Rosso preoccupaRoma, 5 feb. (askanews) – L’Ocse conferma nuovamente le previsioni di crescita economica dell’Italia: sul Pil è attesa una espansione dello 0,7% quest’anno e una accelerazione al più 1,2% nel 2025. Le stime, contenute in un aggiornamento di interim sono in linea con quelle indicate nell’Economic Outlook dello scorso 29 novembre, che peraltro erano state reiterate nel rapporto sull’economia italiana pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico il 22 gennaio.


Contestualmente, l’ente parigino ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l’insieme dell’area euro, allo 0,6% quest’anno (0,3 punti percentuali meno rispetto a novembre) e 1,3% il prossimo (0,2 percentuali in meno). Per la Germania stima dopo un meno 0,1% del Pil nel 2023 un più 0,3% quest’anno (0,3 punti percentuali in meno da novembre) e un 1,1% nel prossimo (-0,1 punti). Per la Francia 0,6% di crescita quest’anno (-0,2 punti in meno) e 1,2 il prossimo (dato invariato rispetto a novembre). L’attesa di crescita più forte riguarda la Spagna con l’1,5% quest’anno (più 0,1 punti) e più 2% il prossimo (dato invariato). L’Ocse ha ritoccato al rialzo le previsioni di crescita economica globale di quest’anno al 2,9% mentre ha confermato l’attesa sul 2025 al 3%. Le stime sono contenute in un aggiornamento di interim che segna una revisione rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni dell’Economic Outlook di novembre. Per l’eurozona l’Ocse ha tagliato di 0,3 punti la stima di crescita di quest’anno, al più 0,6%, e di 0,2 punti percentuali quella sul prossimo all’1,3%. Per gli Stati Uniti ha rivisto al rialzo la stima di crescita di quest’anno di 0,6 punti percentuali al 2,1% e confermato l’attesa sul 2025 all’1,7%. Per la Cina l’Ocse ha confermato la previsione di crescita del 4,7% per quest’anno e del 4,2% il prossimo.L’economia che cresce di più a livello globale tra quelle elencate resta l’India, con un 6,2% di espansione quest’anno (0,1 punti percentuali in più) e 6,5% il prossimo. L’Ocse ha poi effettuato una revisione a rialzo sul Pil della Russia e dopo il 3,1% di crescita del 2023, nonostante le sanzioni decise dai paesi del G7 e altri Stati occidentali per l’invasione dell’Ucraina, sul 2024 è atteso un più 1,8% (0,7 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti) mentre sul 2025 è stato confermato un più 1%.


Dall’Ocse arriva comunque un avvertimento per tutti: gli attacchi alle navi nel Mar Rosso spingono costi e tempi trasporto, e le tensioni in Medio Oriente possono pesare sulle attività economiche e di conseguenza spingere di nuovo l’inflazione. Gli attacchi sulle navi nel Mar Rosso hanno fatto salire fortemente i costi di trasporto marittimo e allungato i tempi di consegna, danneggiando le scadenze di produzione e aumentato le pressioni sui prezzi, afferma l’Ocse nell’aggiornamento di interim del suo Economic Outlook. Più in generale le elevate tensioni geopolitiche rappresentano un rischio rilevante sul breve termine, sia per l’attività economica sia per l’inflazione, secondo l’ente parigino in particolare il conflitto in Medioriente dovesse avere ricadute sui mercati delle energia. Il persistere di pressioni sui prezzi dei servizi potrebbe anche generare spinte rialzo a sorpresa sull’inflazione generale e innescare inasprimenti delle aspettative sulle politiche monetarie. La crescita, poi, aggiunge l’Ocse, potrebbe risultare meno forte del previsto.

Ocse conferma previsioni di crescita Italia: 2024 +0,7%, 2025 +1,2%

Ocse conferma previsioni di crescita Italia: 2024 +0,7%, 2025 +1,2%Roma, 5 feb. (askanews) – L’Ocse conferma nuovamente le previsioni di crescita economica dell’Italia: sul Pil è attesa una espansione dello 0,7% quest’anno e una accelerazione al più 1,2% nel 2025. Le stime, contenute in un aggiornamento di interim sono in linea con quelle indicate nell’Economic Outlook dello scorso 29 novembre, che peraltro erano state reiterate nel rapporto sull’economia italiana pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico il 22 gennaio.


Contestualmente, l’ente parigino ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l’insieme dell’area euro, allo 0,6% quest’anno (0,3 punti percentuali meno rispetto a novembre) e 1,3% il prossimo (0,2 percentuali in meno). Per la Germania stima dopo un meno 0,1% del Pil nel 2023 un più 0,3% quest’anno (0,3 punti percentuali in meno da novembre) e un 1,1% nel prossimo (-0,1 punti). Per la Francia 0,6% di crescita quest’anno (-0,2 punti in meno) e 1,2 il prossimo (dato invariato rispetto a novembre). L’attesa di crescita più forte riguarda la Spagna con l’1,5% quest’anno (più 0,1 punti) e più 2% il prossimo (dato invariato).

Stellantis, Elkann: non esiste alcun progetto di fusione

Stellantis, Elkann: non esiste alcun progetto di fusioneMilano, 5 feb. (askanews) – “Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori. La società è concentrata sull’esecuzione del piano strategico ‘dare forward’ e nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati, per rafforzare la sua attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l’Italia”. Lo ha detto in una nota il presidente di Stellantis John Elkann in riferimento a recenti speculazioni di mercato, riprese da alcuni organi di stampa.


“In questo quadro – ha aggiunto Elkann – Stellantis è impegnata al tavolo automotive promosso dal Mimit, che vede uniti il Governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme le sfide della transizione energetica”.

Borsa, Consob: nel 2023 valore Piazza Affari 586mld, 28% del Pil

Borsa, Consob: nel 2023 valore Piazza Affari 586mld, 28% del PilMilano, 5 feb. (askanews) – Nel 2023 la capitalizzazione di Borsa Italiana è cresciuta del 20,5%, con il listino di Milano ai livelli di prima della grande crisi finanziaria del 2008 e del fallimento della banca Lehman Brothers. È uno degli elementi che risultano dall’ultimo Bollettino statistico pubblicato oggi dalla Consob, in cui si offre una fotografia delle società di diritto italiano quotate alla Borsa di Milano.


Il valore complessivo di mercato delle azioni in Piazza Affari è salito a fine 2023 a 574 miliardi di euro (dai 476 di fine 2022), con un rapporto capitalizzazione-Pil al 28% a fine anno (contro il 24% del 2022). Includendo anche i dati di Euronext Growth Milan (Egm) e Vorvel, la capitalizzazione complessiva a fine 2023 è di 586 miliardi di euro pari al 28,6% in relazione al Pil. Nel 2023, evidenzia Consob, positivo (+3) il saldo tra entrate e uscite sul listino principale, Euronext Milan (Exm). A fronte di 9 new entry si registrano 6 delisting. Continua ad espandersi l’Egm con 13 nuovi ingressi nel 2023, che portano il totale a 198 società. Fra Exm, Egm e Vorvel il numero totale delle società negoziate sale a fine 2023 a 428 da 412 di fine 2022.


Sostanzialmente stabile (730 miliardi di euro) il controvalore degli scambi di azioni di società quotate italiane sulle piattaforme nazionali ed europee. In aumento (+25%) il volume delle negoziazioni su titoli di Stato della Repubblica Italiana. Il controvalore dei bond governativi passati di mano sulle piattaforme italiane è salito nel 2023 a 4.500 miliardi di euro dai 3.600 del 2022. “Pressoché costanti gli scambi di obbligazioni di emittenti italiani diverse dai titoli di Stato”, si legge nel comunicato Consob.

Antitrust: Sgarbi ha violato la legge sul conflitto d’interessi

Antitrust: Sgarbi ha violato la legge sul conflitto d’interessiRoma, 5 feb. (askanews) – “Il sottosegretario di Stato alla Cultura, Prof. Vittorio Sgarbi ha esercitato attività professionali in veste di critico d’arte, in materie connesse con la carica di governo… a favore di soggetti pubblici e privati, in violazione dell’articolo 2, comma 1, lettera d) della legge 20 luglio 2004, n. 215”, ovvero la legge sul conflitto d’interessi. E’ quanto si legge nella delibera dell’antitrust contenuta nel bollettino settimanale pubblicato stamani sul sito dell’autorità.

Unicredit: utile 2023 record, ai soci sarà distribuito il 100%

Unicredit: utile 2023 record, ai soci sarà distribuito il 100%Milano, 5 feb. (askanews) – Unicredit batte le stime degli analisti e chiude il 2023 con un utile netto di 8,6 miliardi, in aumento del 54% circa rispetto all’anno precedente, e ricavi a 23,8 miliardi (+17,3%). L’utile netto contabile ha raggiunto quota 9,5 miliardi, più alta di 3 miliardi rispetto al 2022.


Per l’esercizio 2023, la banca intende distribuire agli azionisti un totale di 8,6 miliardi (5,6 mld di buyback e 3 mld di dividendo), ovvero il 100% dell’utile netto, in rialzo di 3,35 miliardi rispetto al 2022. Con l’introduzione di un acconto sul dividendo e il riacquisto di azioni proprie, Unicredit ha annunciato che porterà la distribuzione totale a circa 10 miliardi nell’anno solare 2024. “Il quarto trimestre è stato il dodicesimo consecutivo di una crescita di qualità e redditizia, prova incontestabile della nostra strategia unica e vincente – ha commentato l’AD Andrea Orcel -. Se da un lato abbiamo superato di gran lunga le nostre ambizioni iniziali con UniCredit Unlocked, il nostro percorso è tutt’altro che terminato”.


Nel 2023, il RoTE si porta al 16,6%, mentre il CET1 ratio è pari al 15,89%, in rialzo di circa 100 punti base nonostante la distribuzione del 100% dell’utile, che riflette – sottolinea Unicredit – la solida efficienza del capitale, la redditività e la generazione organica di capitale pari a 12 miliardi. Il CET1 ratio, aggiustato per il capitale in eccesso, è al 13%. I ricavi totali di 23,8 miliardi sono sostenuti da un margine di interesse pari a 14 miliardi, in rialzo di oltre il 13 su anno, e da commissioni pari a 7,5 miliardi (-2,1%) nonostante l’avverso scenario macroeconomico. La guidance di utile netto per l’esercizio 2024 è sostanzialmente in linea con il 2023, con RoTE a circa 16,5%. La politica di distribuzione ordinaria del gruppo introduce a partire dal 2024 un payout di almeno il 90% dell’utile netto. L’accantonamento del dividendo aumenterà al 40% dell’utile (rispetto al payout al 35% sul 2023), con la parte restante del payout dell’utile che avverrà nella forma di riacquisti di azioni proprie. Nel dettaglio, l’introduzione di un acconto sul dividendo a valere sull’utile 2024 permetterà una distribuzione nell’anno solare 2024 di circa 10 miliardi, dei quali 7,2 miliardi relativi alla parte residua della distribuzione a valere sul 2023 (ovvero escludendo 1,4 mld relativi al riacquisto di azioni proprie a valere sul 2023 già eseguito nell’anno solare 2023) e 3 miliardi relativi all’acconto della distribuzione a valere sul 2024.

Energia, Pichetto: elettrictà credo costerà di meno

Energia, Pichetto: elettrictà credo costerà di menoRoma, 3 feb. (askanews) – “Io credo che l’energia elettrica costerà di meno perché si è creata una condizione di mercato dove probabilmente la concorrenza ha fatto abbassare l’offerta. Dico probabilmente, il dato ufficiale dovrà darlo Arera il 7 febbraio”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ad una iniziativa della Confedilizia, a proposito del passaggio al mercato a tutele graduali, che è il passo intermedio per arrivare in tre anni al mercato libero dei cosiddetti non vulnerabili. “È un passo avanti – aggiunge il ministro -, 4,5 milioni di utenti domestici che passano a questa fase intermedia per arrivare al mercato libero, salva la scelta di passare al mercato libero domani mattina” per questo – sottolinea Pichetto Fratin – ci vuole una campagna informativa”. “A mia moglie ho detto bello chiaro: per il momento non far nulla, Telefonano?, lascia stare, prima vedi che prezzo ti arriva, e sono convinto che, avendo un contratto storico con il monopolista di tanti anni fa, comunque, chi avrà vinto il mio territorio probabilmente applicherà un prezzo migliore”.

Inflazione, Cgia: tra 2021-23 su famiglie stangata da 4mila euro

Inflazione, Cgia: tra 2021-23 su famiglie stangata da 4mila euroRoma, 3 feb. (askanews) – A causa del boom dell’inflazione registrato tra il 2021-2023, pari al +14,2 per cento, la famiglia media italiana ha speso in questi ultimi due anni 4.039 euro in più. Se, infatti, la spesa annuale delle famiglie in termini correnti nel 2021 ammontava a 21.873 euro, nel 2023 è salita a 25.913 euro (+18,5 per cento). In questo ultimo biennio l’aumento medio mensile è stato pari a 337 euro. I rincari più importanti hanno interessato i biglietti aerei, le bollette di luce e gas e i prodotti alimentari (zucchero, riso, olio di oliva, latte a lunga conservazione, burro, etc.). A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.


Una stangata che, ovviamente, ha penalizzato soprattutto le famiglie più fragili economicamente. L’aumento generalizzato dei prezzi, infatti, ha provocato una perdita di potere d’acquisto che non ricordavamo da almeno 25 anni. In altre parole, negli ultimi 24 mesi molti nuclei familiari hanno speso di più e hanno portato a casa un numero di beni e di servizi decisamente inferiore.