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Marcolin e Louboutin siglano accordo licenza in esclusiva mondiale

Marcolin e Louboutin siglano accordo licenza in esclusiva mondialeMilano, 1 feb. (askanews) – Marcolin, azienda tra i leader mondiali nel settore dell’eyewear, e Christian Louboutin, tra i più noti luxury brand internazionali, hanno siglato un accordo di licenza in esclusiva mondiale – valido fino al 2029 – per il design, la produzione e distribuzione di occhiali da sole e montature da vista. Il brand francese, sottolinea una nota, debutterà così per la prima volta nella sua storia nella categoria eyewear, scegliendo Marcolin come partner esclusivo.

“Oggi annunciamo una partnership storica: essere stati scelti da un marchio così prestigioso e desiderato in tutto il mondo come Christian Louboutin per il proprio debutto nel settore eyewear ci riempie di orgoglio, e dimostra una volta di più quanto il mercato riconosca a Marcolin un know-how unico nell’ideazione e nella realizzazione di prodotti di lusso di altissima qualità”, ha commentato Fabrizio Curci, Ceo & General Manager di Marcolin. Alexis Mourot, Ceo di Christian Louboutin, ha aggiunto: “Christian Louboutin sta portando avanti progressivamente una strategia volta a diventare un player completo di accessori di lusso lifestyle e l’eyewear è per noi un’estensione naturale di questo percorso. Marcolin è il partner ideale per iniziare questa collaborazione strategica poiché condivide la stessa visione nel creare prodotti di eccezionale qualità e riconoscibilità”.

Dalla collaborazione tra Marcolin e Louboutin “prenderanno vita collezioni che si posizioneranno nella fascia più aspirazionale del mercato dell’eyewear e che saranno caratterizzate da evidenti richiami riconducibili ai dettagli iconici della Maison”. Le nuove collezioni saranno distribuite a partire dalla SS25 attraverso una rete selezionata di punti vendita in tutto il mondo.

La Cina è vicina: nel paniere Istat 2024 i pasti “all you can eat”

La Cina è vicina: nel paniere Istat 2024 i pasti “all you can eat”Roma, 1 feb. (askanews) – La Cina è sempre più vicina, anche secondo l’Istat. Tanto che nel nuovo paniere dei consumi, che come ogni anno è stato aggiornato per il 2024, è entrato uno dei cavalli di battaglia del marketing delle attività ristorative gestite da membri delle comunità cinesi in Italia: il pasto “all you can eat” (ormai conosciuto anche con l’acronimo “ayce”).

Tra gli altri prodotti entrati nel paniere che fotografa le abitudini di spesa degli italiani, ci sono gli apparecchi per la deumidificazione e purificazione dell’aria e, per combattere i periodi più caldi dell’anno, i condizionatori d’aria. La lampadina smart e il pavimento laminato sono le altre new entry. La sempre più profonda attenzione degli italiani per la cura del corpo e per la forma è segnalata dall’ingresso nel paniere del corso di acquagym, dei corsi di di calcio e calcetto, di tennis e del padel. Inoltre vengono immessi anche la piastra per i capelli, il rasoio elettrico, lo scaldaletto. Tra i servizi culturali fa capolino il “corso di formazione artistico culturale” come nuovo aggregato. E, per gli alimenti, entrano anche l’Uva Vittoria e la Mela Kanzi.

Escono invece dal paniere, il dispositivo per il tracking delle funzioni vitali, il tagliacapelli e il regolabarba elettrico e, mestamente, il lettore di e-book. Segno di una ridotta rappresentatività di questi prodotti, rispetto ad altri. Ogni anno l’Istat rivede l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo, aggiornando contestualmente le tecniche d’indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono alla misura dell’inflazione.

Nel paniere del 2024 utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) e quello per le famiglie di operai e impiegati (FOI) figurano 1.915 prodotti elementari (1.885 nel 2023), raggruppati in 1.045 prodotti, a loro volta raccolti in 425 aggregati. Per il calcolo dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello europeo (IPCA) il paniere comprende 1.936 prodotti elementari (1.906 nel 2023), raggruppati in 1.064 prodotti e 429 aggregati. L’aggiornamento dei beni e servizi compresi nel paniere tiene conto sia delle novità nelle abitudini di spesa delle famiglie sia dell’evoluzione di norme e classificazioni e, in alcuni casi, arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.

Sono circa 33 milioni le quotazioni di prezzo (scanner data) provenienti ogni mese dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), utilizzate nel 2024 per stimare l’inflazione; 385mila sono raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica (UCS); quasi 235mila dall’Istat direttamente o tramite fornitori di dati; più di 157mila le quotazioni provenienti dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico. Con riferimento ai canoni di affitto di abitazioni di proprietà privata, sono circa un milione e mezzo le osservazioni utilizzate per la stima dell’inflazione; la principale novità è il passaggio alla fornitura mensile della base dati delle locazioni immobiliari dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, che garantisce un’informazione più completa e tempestiva. Nel 2024, 79 comuni contribuiscono al calcolo degli indici per l’intero paniere dei prodotti a rilevazione tradizionale (come nel 2023), con una copertura territoriale dell’83,5% in termini di popolazione residente. Altri 12 comuni effettuano la rilevazione solo per alcune tariffe e servizi locali, portando, per questi prodotti, la copertura al 90,5%. Nei comuni coinvolti, sono più di 44mila le unità di rilevazione (punti vendita, imprese e istituzioni) presso cui sono raccolti i prezzi, e più di 2.700 le abitazioni per la rilevazione dei canoni d’affitto di abitazione di Ente pubblico. Gli scanner data provenienti dai diversi canali della GDO sono riferiti a un campione di circa 4.300 punti vendita, appartenenti a 19 grandi gruppi della distribuzione al dettaglio, rappresentativi dell’intero territorio nazionale. Sono riferiti ai prodotti alimentari confezionati e per la cura della casa e della persona. In totale, gli scanner data rappresentano il 13,6% del paniere NIC. Con riferimento all’indice NIC: aumenta il peso delle divisioni Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1 punti percentuali), Trasporti (+0,6 p.p.) e Altri beni e servizi (+0,4 p.p.); si riduce quello di Mobili, articoli e servizi per la casa (-0,8), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e Abbigliamento e calzature (-0,5 p.p. entrambe).

La Fed conferma i tassi, Powell esclude un taglio già a marzo

La Fed conferma i tassi, Powell esclude un taglio già a marzoRoma, 31 gen. (askanews) – La Federal Reserve ha confermato come da previsioni i livelli dei tassi di interesse, lanciando al tempo stesso segnali sul fatto che non è orientata ritoccarli al ribasso nel breve termine. Nella conferenza stampa al termine del direttorio, il Fomc, il president Jerome Powell ha di fatto escluso che si arrivi a un taglio alla prossima riunione, che si svolgerà il 19 e 20 marzo. “Direi che non è probabile”, ha detto.

Su questo aspetto il Fomc ha deciso di inserire una nuova frase nel comunicato sulle decisioni (che gli analisti monetari esaminano riga per riga): il direttorio “non si attende che sarà appropriato ridurre i tassi di riferimento fino a quando non avrà maggior fiducia sul fatto che l’inflazione si stia muovendo in maniera sostenibile verso il 2%”. Ma al tempo stesso Powell ha puntualizzato che ormai tutti i banchieri centrali Usa sono convinti che a un certo punto i tassi andranno ridotti.

Tanto che potrebbe anche accadere che mentre taglia i tassi la Fed continui a inasprire la parte “quantitativa” della linea monetaria, cioè riducendo la mole del suo bilancio mediante dismissioni di titoli, prevalentemente pubblici. Potrebbe semmai valutare uno smorzamento del ritmo della riduzione. Su questo “a marzo inizieremo discussioni approfondite”. Tassi e Qt (inasprimento quantitativo) “li vediamo come strumenti indipendenti – ha detto il presidente -. Se normalizzi la linea potresti ridurre i tassi ma continuare a ridurre la mole del bilancio, è possibile”. Ad ogni modo la questione più monitorata resta quella dei tempi del taglio dei tassi e Powell ha ammesso che il direttorio è diviso. “Abbiamo un sano dibattito interno con diversi punti di vista, lo vedrete nei verbali del consiglio”, ha riferito.

“Pensiamo che i tassi siano al picco per questo ciclo e che sarà appropriato di ridurre la restrizione a un certo punto quest’anno, ma l’economia ha sorpreso le attese in molti modi e i progressi verso il nostro obiettivo del 2% non sono assicurati”. Il calo visto finora sul caro vita è stato “rilevante ed è benvenuto ma dobbiamo vedere continue evidenze che diano fiducia sul fatto che l’inflazione andrà verso i nostri livelli obiettivo. Vogliamo vedere altri dati positivi che mostrino che l’inflazione cala”. Secondo Powell, il rischio più elevato in base al persistente vigore dell’economia “è che che si stabilizzi ad un livello superiore al 2%”. E in quel caso “siamo pronti a mantenere i tassi” ai livelli attuali “più a lungo”, ha avvertito. Wall Street ha reagito con un deciso orientamento ribassita, il Dow Jones a tarda seduta perde lo 0,74% e il Nasdaq oltre il 2%, mentre il dollaro è risalito con l’euro sceso a 1,0802. (di Roberto Vozzi).

Usa, Fed conferma i tassi (5,25%-5,50%) e esclude tagli a breve

Usa, Fed conferma i tassi (5,25%-5,50%) e esclude tagli a breveRoma, 31 gen. (askanews) – La Federa Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti ha confermato i livelli di riferimento dei tassi di interesse sul dollaro. La decisione era ampiamente attesa ed è stata comunicata al termine della riunione del direttorio sulla politica monetaria, il Fomc: la forchetta di riferimento sui fed funds resta così al 5,25%-5,50%.

La “novità”, piuttosto, è che nel comunicato diffuso al termine della riunione, l’istituzione monetaria ha inserito una nuova frase che mostra come non sia orientata a ridurre i tassi di interesse sul breve termine: il Fomc “non si attende che sarà appropriato ridurre i tassi di riferimento fino a quando non avrà maggior fiducia sul fatto che l’inflazione si stia muovendo in maniera sostenibile verso il 2%”.

Coinbase ingaggia ex ministro Finanze Gb Osborne come consulente

Coinbase ingaggia ex ministro Finanze Gb Osborne come consulenteRoma, 31 gen. (askanews) – La piattaforma di contrattazioni su criptovalute Coinbase ha ingaggiato l’ex ministro delle Finanze della Gran Bretagna, George Osborne, nel suo comitato di consulenti. La mossa avviene mentre la società di San Francisco si trova di fronte due atteggiamenti differenziati tra gli Stati Uniti, dove la Securities and Exchange Commission la accusa di inadempienze su alcune registrazioni regolamentari, e la Gran Bretagna, in cui invece il governo risulta più amichevole verso il settore, secondo il Financial Times, e afferma di voler creare un polo per le attività finanziarie digitali.

Coinbase per parte sua intende espandersi nel mondo, da Singapore alle Bermuda. Quanto a Osborne, che è stato cancelliere dello Scacchiere tra 2010 e 2016, sotto l’era Cameron, ha accumulato una serie di cariche presso privati da quando ha lasciato l’attività parlamentare: è partner nel gruppo di investimenti Robey Warshaw, è presidente del British Museum, ma è anche presidente di Lingotto, rileva il FT, fondo di investimenti della Exor della famiglia Agnelli.

Poste, Giorgetti: nessuna svendita, con la cessione di una quota sarà garantito il controllo pubblico

Poste, Giorgetti: nessuna svendita, con la cessione di una quota sarà garantito il controllo pubblicoRoma, 31 gen. (askanews) – “Nessuna svendita, altri hanno svenduto in passato, non lo farà questo governo”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time alla Camera ad una interrogazione sulla cessione di una quota pubblica di Poste italiane spa.

“L’operazione che sta facendo il governo – ha aggiunto – è una valorizzazione degli asset, preservando il controllo pubblico ma aperto al mercato, nell’interesse di azionisti e dipendenti”. Giorgetti: con cessione resta controllo pubblico “Aumenterà il valore garantendo la qualità dei servizi e l’occupazione” Roma, 31 gen. (askanews) – Con la cessione di una quota del capitale di Poste Italiane sarà garantito il controllo pubblico, come prevede il Dpcm che regola l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia nella società. “La cessione sarà, comunque, volta ad accrescere il valore del Gruppo Poste, garantendo, nel contempo, la qualità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali”. Lo ha affermato il ministro dell’economia e delle finanze rispondendo al question time in Aula alla Camera.

Il Ministro ha ricordato che il programma di dismissione previsto nella Nota di aggiornamento al DEF “non prevede la cessione del controllo da parte dello Stato sulle società interessate, ma riguarda la cessione di quote di minoranza con l’obiettivo di destinare le risorse rivenienti dalle vendite alla riduzione del debito pubblico” e che “lo Statuto di Poste Italiane contiene una clausola di limite al possesso azionario in base alla quale nessun soggetto diverso dal Mef, da enti pubblici o da soggetti da questi controllati può detenere azioni per una quota superiore al 5 per cento del capitale della società”. “L’alienazione di una quota della partecipazione pubblica – ha concluso Giorgetti – potrà aprire il capitale ad azionisti e ampliare quindi il flottante, con effetti anche in termini di rafforzamento e valorizzazione delle società interessate”.

Germamnia, nuovo calmieramento dell’inflazione a gennaio: 2,9%

Germamnia, nuovo calmieramento dell’inflazione a gennaio: 2,9%Roma, 31 gen. (askanews) – Nuovo calmieramento dell’inflazione in Germania, con cui a gennaio il tasso di crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attestato al 2,9%, a fronte del più 3,7% registrato a dicembre, lievemente inferiore alle attese medie degli analisti. Mentre secondo la stima preliminare diffusa da desta, l’agenzia di statistica federale, tra dicembre e gennaio i prezzi sono risaliti dello 0,2%, laddove mediamente gli analisti pronosticavano un incremento dello 0,1%.

Guardando l’indice armonizzato con il resto dell’Unione europea, a gennaio l’inflazione ha registrato un 3,1% su base annua e un meno 0,2% rispetto al mese precedente.

Dl energia, cosa prevede: dalle norme per il passaggio al mercato libero, al nucleare e rinnovabili

Dl energia, cosa prevede: dalle norme per il passaggio al mercato libero, al nucleare e rinnovabiliRoma, 31 gen. (askanews) – Il governo ottiene al Senato la fiducia posta sul decreto energia, già approvato dalla Camera. I voti a favore sono stati 97, quelli contrari 74, mentre le astensioni sono state due. Non essendo intervenute modifiche rispetto al testo licenziato a Montecitorio in prima lettura, il decreto è così convertito in legge.

Il provvedimento contiene disposizioni per il passaggio graduale al mercato libero dei nove milioni di utenti domestici che ancora usufruiscono del mercato tutelato dell’energia. Le norme consentiranno a circa 4,5 milioni di famiglie ‘vulnerabili’ di continuare a usufruire di forniture di energia elettrica a prezzi calmierati. Per le altre famiglie vengono introdotte misure per assicurare la massima informazione e le migliori condizioni nel passaggio al mercato libero dell’energia elettrica. Tra le misure contenute del decreto lo stop al contributo a carico dei titolari di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; la nomina del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a Commissario straordinario per la gestione dei rifiuti dell’isola con una dotazione di 800 milioni per gli investimenti. In tema di nucleare viene dato più tempo a enti locali non presenti nella Cnai (Carta nazionale delle aree idonee) e al Ministero della Difesa per presentare l’autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e chiedere al ministero dell’Ambiente e a Sogin di riconsiderare l’area per verificarne l’idoneità. Si apre poi la possibilità di produrre energia elettrica in aree termali sfruttando le risorse geotermiche ma garantendo il mantenimento delle caratteristiche delle acque.

Le altre misure del decreto, molto ampio e articolato, sono finalizzate ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia, al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas, a concedere incentivi alle regioni che ospitano impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e a semplificare i procedimenti di impatto ambientale. Previsti anche interventi per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi e indennizzi al settore agricolo e alle imprese della Toscana colpiti dalle alluvioni di ottobre e novembre 2023.

Arriva l’accesso rapido su App Io: login con Spid una volta l’anno

Arriva l’accesso rapido su App Io: login con Spid una volta l’annoMilano, 31 gen. (askanews) – Si potrà accedere ad App Io senza doversi sempre autenticare con Spid o Cie, ma solo attraverso codice di sblocco o riconoscimento biometrico. Lo ha annunciato PagoPA che ha introdotto la nuova modalità di accesso rapido: si prevede la possibilità di autenticarsi con Spid o Cie solo una volta all’anno, superando l’attuale modalità di identificazione che richiede sempre agli utenti l’inserimento delle proprie credenziali di identità digitale ogni 30 giorni. Una novità che permetterà di accedere più velocemente ai servizi degli enti locali o nazionali integrati su Io, sfruttando la possibilità di entrare in app con il solo riconoscimento biometrico (volto o impronta) o codice di sblocco numerico.

La nuova funzionalità, si legge in una nota, permetterà di gestire in app le operazioni legate a un servizio pubblico attraverso un’esperienza utente ancora più semplice e veloce. L’accesso rapido è un’evoluzione che risponde all’esigenza espressa dagli utenti di poter accedere a Io in modo più immediato, rendendo così l’app dei servizi pubblici uno strumento ancora più vicino ai bisogni delle persone. L’accesso rapido sarà disponibile allo scadere dei 30 giorni dall’ultimo login in app tramite la propria identità digitale, quando l’utente potrà scegliere di proseguire con l’accesso rapido oppure di mantenere il login ogni mese. Nel primo caso, il cittadino potrà entrare su Io con il solo riconoscimento biometrico (se abilitato sul proprio dispositivo) o codice di sblocco per i successivi 365 giorni utilizzando l’app con delle sessioni brevi, della durata di 15 minuti; al termine di ogni sessione, l’utente verrà informato da una schermata attraverso la quale potrà rinnovarla continuando a navigare sull’app.

Lavoro, Istat: a dicembre disoccupazione cala al 7,2%, minimi dal 2008

Lavoro, Istat: a dicembre disoccupazione cala al 7,2%, minimi dal 2008Roma, 31 gen. (askanews) – Disoccupazione ai minimi da sedici anni in Italia. Il tasso di disoccupazione totale, a dicembre 2023, scende al 7,2% (-0,2 punti) toccando il livello più basso dal dicembre 2008, quando era pari al 6,9%. Quello giovanile cala al 20,1% (-0,4 punti), ai minimi dal luglio del 2007. E’ la stima provvisoria dell’Istat.

Il numero di persone in cerca di lavoro, in Italia, diminuisce, -2,7%, pari a -50mila unità, per uomini e donne e per tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 15-24enni tra i quali invece si osserva un aumento. La crescita del numero di inattivi (+0,2%, pari a +19mila unità, tra i 15 e i 64 anni) coinvolge le donne e gli individui di età superiore ai 35 anni; tra gli uomini e i 15-34enni si registra un calo. Il tasso di inattività sale al 33,2% (+0,1 punti).

Rispetto a dicembre 2022, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,5%, pari a -171mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,5%, pari a -310mila).