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Il G7 affida all’Italia il manuale per l’IA etica, idea hub in Africa

Il G7 affida all’Italia il manuale per l’IA etica, idea hub in AfricaTrento, 15 mar. (askanews) – Il G7 affida all’Italia il compito di elaborare un “toolkit” per tradurre in politiche concrete i principi per un’intelligenza Artificiale sicura e affidabile, per incentivare un uso etico della tecnologia. E’ uno dei passaggi chiave della dichiarazione finale adottata dal G7 dell’industria e della tecnologia che si è chiuso oggi a Trento. “Non si tratta di uno strumento tecnico, ma di un vademecum per fornire un denominatore comune valoriale per lo sviluppo delle applicazioni con l’intelligenza artificiale”, ha detto il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti.


La dichiarazione dei paesi partner è di 62 articoli, più quattro allegati. Il testo contiene le anticipazioni emerse ieri nel corso della prima giornata di lavori di Verona: i Grandi si impegnano a istituire un gruppo di contatto per monitorare il mercato dei semiconduttori e lavorano a uno sviluppo dell’Ia che metta al centro l’uomo, per sostenere la competitività delle piccole e medie imprese. Il testo, sottolinea una nota, si focalizza anche sull’uso dell’Ia nel settore pubblico “che deve essere etico e responsabile, preservando la privacy, la sicurezza dei dati personali e l’equità nei processi decisionali automatizzati” per “semplificare” la vita delle persone. “L’accesso ai servizi pubblici digitali – viene spiegato – contribuisce all’inclusione sociale e può aumentare la fiducia dei cittadini nella pubblica amministrazione”.


Nel corso del vertice è stato avviato il percorso che porterà alla nascita di un hub sull’intelligenza artificiale in Africa: l’Italia raccoglierà idee e strumenti a sostegno della collaborazione con i Paesi in via di sviluppo, per arrivare poi a ottobre, nella seconda ministeriale in formato ibrido, a una proposta da sottoporre ai partner. “Un hub sull’intelligenza artificiale che sarà a beneficio dei paesi in via di sviluppo, in linea con il Piano Mattei”, ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. “Un obiettivo che consideriamo fondamentale nell’arco dell’anno”, ha aggiunto. Dai paesi del G7 anche un monito sul futuro di internet che, scrivono in uno dei primi punti della dichiarazione, deve restare “aperto, libero, globale”. Per questo, assicurano, “continuiamo a impegnarci per prevenire la frammentazione di internet che mina direttamente la sua funzione globale”. Nel summit è emersa “preoccupazione per qualsiasi proposta che metta a repentaglio il sistema di governance inclusivo e globale” della rete così come è stata conosciuta fino a oggi.

Ue, per ogni disoccupato che trova lavoro un altro abbandona

Ue, per ogni disoccupato che trova lavoro un altro abbandonaRoma, 15 mar. (askanews) – Il tasso di disoccupazione è ai minimi dal lancio dell’euro. E nel quarto trimestre dello scorso anno il tasso di occupazione medio dell’intera Unione europea, sulla fascia di età 20-64 anni, è ulteriormente aumentato, seppur lievemente, al 75,5% è risultato di 1 decimale di punto percentuale superiore rispetto al livello del terzo trimestre, secondo i dati di Eurostat. Ma in una analisi parallela, lo stesso ente di statistica comunitario guarda nel dettaglio i flussi sottostanti al mercato del lavoro. E da questa emerge che tra il terzo e il quarto trimestre per ogni disoccupato che ha trovato un lavoro, un altro invece è uscito dal mercato.


Secondo Eurostat, infatti, 3,2 milioni di disoccupati – ma in questo caso guardando alla fascia di età 15-74 anni – hanno trovato una occupazione nel periodo in esame. Altri 6,7 milioni (poco più del 51%) sono rimasti disoccupati. E 3,2 milioni di disoccupati sono usciti dalle forze di lavoro. Guardando invece agli occupati, sempre tra terzo e quarto trimestre 2,5 milioni di persone sono finite in disoccupazione e altre 4,9 milioni (il 2,4% del totale totale) sono uscite dal mercato del lavoro.


Nel frattempo, secondo una ulteriore rilevazione sempre effettuata da Eurostat, la quota di posti di lavoro liberi, o “vacanti” nell’area euro ha mostrato un nuovo calo, al 2,7% dei posti di totali nel quarto trimestre dello scorso anno, a fronte del 2,9% dai tre mesi precedenti e dal 3,1% che questa voce registrava nel quarto trimestre del 2022. Guardando all’intera Unione europea la quota di posti vacanti è calata al 2,5%, dal 2,6% del terzo trimestre e il 2,8% di fine 2022. La situazione più dinamica resta quella dei servizi, dove i posti vacanti sono il 3% del totale laddove su industria e costruzioni rappresentano il 2,5%, sempre considerando l’eurozona. I livelli di disponibilità più elevati si registrano in Belgio, Olanda, Austria e Germania, tutti i paesi con livelli di posti vacanti attorno al 4%. I valori più bassi riguardano invece Romania, Bulgaria, Polonia e Spagna, in cui si registrano tassi di posti vacanti inferiori all’1%.


Il dato dell’Italia, che tuttavia non è confrontabile con il resto dell’Unione europea, perché non include l’intero settore della pubblica amministrazione, vede una quota di posti vacanti scesa all’1,9% nel quarto trimestre, a fronte del 2,1% del terzo trimestre e del 2,6% dello stesso periodo di un anno prima. Eurostat misura il tasso di posti vacanti come percentuale di questi ultimi rispetto al numero totale di posti occupati più il numero di posti per cui il datore di lavoro è alla ricerca di un addetto. L’assottigliarsi di questa quota mostra che i mercati del lavoro dell’eurozona potrebbero essere vicini a ulteriori rallentamenti.


Questo elemento potrebbe diventare rilevante anche ai fini della politica monetaria della Bce. Perché finora l’istituzione ha evitato di invertire la rotta dei tassi, e non ha iniziato a tagliarli nonostante il netto calo dell’inflazione, adducendo che la solidità del mercato del lavoro potrebbe contribuire al mantenimento di pressioni sui prezzi, soprattutto nell’ottica dei salari in crescita. Ma a riprova di un possibile “affaticamento” del mercato in Europa, il dato sul numero totale di occupati che Eurostat riporta sullo stesso quarto trimestre, 199,87 milioni di unità, segna una attenuazione rispetto ai 198,98 milioni del terzo trimestre. Finora la Bce ha ripetutamente affermato che prima di muoversi sui tagli ai tassi vuole valutare i dati sui mercati del lavoro del primo trimestre. La presidente Christine Lagarde, a cui poi ha fatto eco il capo economista Philip Lane, ha precisato che su questo ci saranno “molte più informazioni a giugno”, segnalando così indirettamente, secondo molti analisti, quale sia il mese in cui dovrebbe avvenire il taglio. (di Roberto Vozzi).

Usa, Produzione industriale +0,1% in febbraio, meglio di stime

Usa, Produzione industriale +0,1% in febbraio, meglio di stimeNew York, 15 mar. (askanews) – In febbraio, la produzione industriale negli Stati Uniti è salita dello 0,1% rispetto al mese precedente a 102,3 punti, secondo l’indice della Federal Reserve, contro attese per un dato allo 0,0%. Il dato di gennaio è stato rivisto da -0,1% a -0,5%.


La produzione manifatturiera ha registrato un rialzo dello 0,8%, come anche quella mineraria in rialzo anch’essa del 2,2%. L’utilizzo della capacità degli impianti – che misura la produzione industriale rispetto al potenziale – è stata registrata al 78,3%,come in gennaio, contro attese al 78,5%. Il dato di gennaio sulla capacità degli impianti è stato rivisto da 78,5% a 78,3%.

McDonald’s, guasto informatico a gestione ordini in vari paesi

McDonald’s, guasto informatico a gestione ordini in vari paesiNew York, 15 mar. (askanews) – La catena di fast food McDonald’s ha subito un guasto al sistema tecnico degli ordini che ha impedito ai clienti di alcune nazioni di ordinare cibo. A segnalare il guasto sono stati i ristoranti in Australia, Regno Unito e Giappone.


“Siamo a conoscenza di un’interruzione tecnologica che ha avuto un impatto sui nostri ristoranti; il problema è ora in fase di risoluzione”, ha detto un portavoce di McDonald’s, aggiungendo che l’incidente “non è correlato a un evento di sicurezza informatica”. McDonald’s conta circa 40.000 ristoranti in tutto il mondo. Poco più di 1.000 sono in Australia e ce ne sono più di 1.450 nel Regno Unito. Il Giappone ha quasi 3.000 ristoranti ed è tra i mercati più grandi della catena.

Lavoro, Calderone: sciopero Cgil-Uil non è risposta al dialogo

Lavoro, Calderone: sciopero Cgil-Uil non è risposta al dialogoRoma, 15 mar. (askanews) – “Uno sciopero credo sia assolutamente legittimo perché è consentito dalla Costituzione e dalle leggi. Però non mi sembra la risposta a un’apertura al dialogo e a una manifestazione di gestione e di un confronto partecipato che ha dato il Governo”. Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha commentato l’annuncio di Cgil e Uil di uno sciopero ad aprile sul tema della sicurezza. “Credo che in questo momento il dialogo debba essere la risposta alle situazioni in cui abbiamo da lavorare insieme – ha detto al termine dell’incontro con le parti sociali – per individuare percorsi che tutelino la vita umana”.

Eurozona, posti di lavoro vacanti calati al 2,7% nel IV trimestre

Eurozona, posti di lavoro vacanti calati al 2,7% nel IV trimestreRoma, 15 mar. (askanews) – La quota di posti di lavoro liberi, o “vacanti” nell’area euro ha mostrato un nuovo calo, al 2,7% dei posti di totali nel quarto trimestre dello scorso anno, a fronte del 2,9% dai tre mesi precedenti e dal 3,1% che questa voce registrava nel quarto trimestre del 2022. Lo riferisce Eurostat, precisando che guardando all’intera Unione europea la quota di posti vacanti è calata al 2,5%, dal 2,6% del terzo trimestre e il 2,8% di fine 2022.


La situazione più dinamica resta quella dei servizi, dove i posti vacanti sono il 3% del totale laddove su industria e costruzioni rappresentano il 2,5%, sempre considerando l’eurozona. I livelli di disponibilità più elevati si registrano in Belgio, Olanda, Austria e Germania, tutti i paesi con livelli di posti vacanti attorno al 4%. I valori più bassi riguardano invece Romania, Bulgaria, Polonia e Spagna, in cui si registrano tassi di posti vacanti inferiori all’1%. Il dato dell’Italia, che tuttavia non è confrontabile con il resto dell’Unione europea, perché non include l’intero settore della pubblica amministrazione, vede una quota di posti vacanti scesa all’1,9% nel quarto trimestre, a fronte del 2,1% del terzo trimestre e del 2,6% dello stesso periodo di un anno prima.


Eurostat misura il tasso di posti vacanti come percentuale di questi ultimi rispetto al numero totale di posti occupati più il numero di posti per cui il datore di lavoro è alla ricerca di un addetto. L’assottigliarsi di questa quota mostra che i mercati del lavoro dell’eurozona potrebbero essere vicini a ulteriori rallentamenti.

Bankitalia: debito pubblico gennaio 2.849 mld, in un anno +97 mld

Bankitalia: debito pubblico gennaio 2.849 mld, in un anno +97 mldRoma, 15 mar. (askanews) – A gennaio l’ammontare totale del debito pubblico dell’Italia è tornato a moderarsi a quota 2.848,7 miliardi di euro, a fronte dei 2.862,8 miliardi registrati a dicembre del 2023. Lo riporta la Banca d’Italia nella statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”. Il debito risulta in crescita di circa 96,6 miliardi di euro se confrontato con i 2.752 miliardi registrati nel gennaio del 2023.


Il debito delle amministrazioni pubbliche della Penisola aveva segnato un nuovo massimo storico nell’ottobre dello scorso anno, a 2.867 miliardi di euro. In base agli ultimi dati elaborati dall’istituzione di Via Nazionale, la durata di vita media dei titoli di debito emessi dall’Italia è salita a 7,9 anni. La maggior parte della quota di indebitamento è su una scadenze superiore ai 5 anni, per un totale di 1.354 miliardi.


Sempre a gennaio, altri 900 miliardi di euro circa riguardano titoli con una maturazione tra 1 e 5 anni, mentre altri 594,6 miliardi sono titoli con durata di vida residua inferiore ai 12 mesi.

Inflazione, Istat conferma: a febbraio stabile allo 0,8%

Inflazione, Istat conferma: a febbraio stabile allo 0,8%Roma, 15 mar. (askanews) – L’inflazione, a febbraio, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e di 0,8% su base annua, confermando la stima preliminare, come nel mese precedente. Lo ha reso noto l’Istat.


La stabilizzazione dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,4%) e lavorati (da +4,5% a +3,4%), degli Altri beni (da +1,7% a +1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,2% a +3,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,2%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,8% a +2,7%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -20,4% a -17,2%) e regolamentati (da -20,6% a -18,4%) e accelerano quelli dei Tabacchi (da +2,2% a +2,6%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,8%). Nel mese di febbraio l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +2,7% a +2,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,0% a +2,6%.


La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni accentua la sua discesa (da -0,7% a -0,9%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +2,9%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni pari a +3,8 punti percentuali, dai +3,6 di gennaio. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +5,1% a +3,4%, come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,5% di gennaio a +2,8%).


La variazione congiunturale dell’indice generale è la sintesi di dinamiche opposte di diverse sue componenti: da un lato, l’aumento dei prezzi di Tabacchi (+2,3%), dei Servizi relativi alle comunicazioni (+0,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (entrambi a +0,4%); dall’altro, la diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,2%), degli Alimentati non lavorati (-0,5%) e degli Energetici non regolamentati (-0,4%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1% per la componente di fondo.


L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione congiunturale nulla e un aumento tendenziale di 0,8% (la stima preliminare era +0,9%), in lieve diminuzione da +0,9% di gennaio. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e un aumento su base annua di 0,7%.

Swisscom compra Vodafone Italia per integrarla in Fastweb

Swisscom compra Vodafone Italia per integrarla in FastwebRoma, 15 mar. (askanews) – Swisscom ha stipulato accordi vincolanti con il Gruppo Vodafone Plc per l’acquisizione del 100% di Vodafone Italia per 8 miliardi di euro con l’obiettivo di integrarla con Fastweb, la sua controllata in Italia. L’ha comunicato oggi Fastweb.


“Questa operazione segna un punto di svolta per Fastweb e genererà un valore significativo per tutti gli stakeholder. Grazie alla qualità superiore delle infrastrutture mobili e fisse, l’operatore convergente che risulterà dall’operazione sarà in grado di offrire connettività performante e servizi innovativi a tutti i segmenti del mercato. La NewCo contribuirà all’evoluzione di questo settore strategico con investimenti significativi in fibra e 5G, servizi innovativi ICT e sicurezza delle infrastrutture, abilitando così una rapida trasformazione digitale delle famiglie, delle imprese e della Pubblica Amministrazione” ha commentato Walter Renna, Amministratore Delegato di Fastweb. Christoph Aeschlimann, CEO di Swisscom, dal canto suo, ha detto: ESwisscom opera con successo in Italia fin dall’acquisizione di Fastweb nel 2007. In questo periodo abbiamo generato un solido track record di investimenti e crescita in Italia. La logica industriale di questa fusione è molto solida. Fastweb e Vodafone Italia rappresentano una combinazione ideale per generare un elevato valore aggiunto per tutti gli stakeholder. Di conseguenza, i clienti residenziali e business beneficeranno dell’offerta più completa. Anche Swisscom risulterà rafforzata nel suo complesso, consentendoci di continuare a effettuare investimenti significativi nei mercati svizzero e italiano”.


La combinazione di infrastrutture mobili e fisse complementari di alta qualità, nonché delle competenze e asset di Fastweb e Vodafone Italia, darà vita ad un operatore convergente leader in Italia. Le economie di scala, la struttura dei costi più efficiente e le significative sinergie consentiranno alla NewCo di generare un elevato valore per tutti gli stakeholder, di sostenere gli investimenti e di offrire servizi convergenti innovativi a prezzi competitivi, migliorando le prestazioni e l’esperienza per i clienti in tutti i segmenti di mercato. La transazione resta soggetta all’approvazione delle autorità regolamentari e delle altre autorità competenti. Con questa transazione Swisscom rafforza in modo significativo la sua presenza in Italia, dove opera con successo dal 2007 attraverso Fastweb. Negli ultimi dieci anni Fastweb ha registrato una crescita di oltre il 50% in termini di clienti, fatturato ed EBITDA rettificato e si è affermata come uno dei principali operatori nel mercato italiano. Vodafone Italia è un operatore di rete mobile di qualità con un’ampia base di clienti. Combinando i punti di forza di Fastweb nella connettività fissa con la leadership di Vodafone Italia nei servizi mobili, la NewCo sarà in grado di generare rilevanti benefici per i consumatori, le imprese ed il Paese.


“Per quanto riguarda la rete mobile, i clienti beneficeranno di una migliore connettività e qualità del servizio, grazie a una rete proprietaria gestita end-to-end. Anche i clienti dei servizi a banda larga potranno godere di una migliore qualità del servizio, grazie alla combinazione della rete proprietaria di Fastweb e del Fixed Wireless Access (FWA) 5G di Vodafone. I clienti residenziali in Italia avranno accesso ad una combinazione di soluzioni ad alte prestazioni basate su fibra e 5G. Di conseguenza, la base clienti della NewCo beneficerà di servizi convergenti, migliori performance e customer experience a prezzi competitivi” si legge nel comunicato di Fastweb. L’accesso ad asset e competenze complementari, come l’infrastruttura cloud all’avanguardia, le soluzioni avanzate nel settore della cybersecurity e dell’AI di Fastweb e le infrastrutture mobili di Vodafone Italia, metterà a disposizione dei clienti business un più ampio portafoglio di servizi di connettività e ICT di alta qualità attraverso un unico punto di accesso, accelerando la digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione in Italia.


La NewCo sarà commercialmente più resiliente, garantendo così livelli sostenuti di investimento a lungo termine nelle migliori infrastrutture di rete fisse e mobili e in innovazione, contribuendo a colmare il digital divide e ad accelerare la trasformazione digitale del Paese. Dalla transazione nascerà un operatore con asset convergenti e le dimensioni adeguate a competere efficacemente nel mercato e incrementare il livello di concorrenza nel Paese. La NewCo continuerà, inoltre, a mettere le proprie infrastrutture di alta qualità fisse e mobili a disposizione di terzi per servizi di accesso all’ingrosso.

Confindustria, i saggi: Garrone e Orsini al voto del 4 aprile

Confindustria, i saggi: Garrone e Orsini al voto del 4 aprileRoma, 14 mar. (askanews) – Sono due i candidati alla presidenza di Confindustria ammessi al voto del 4 aprile: Edoardo Garrone e Emanuele Orsini. Secondo quanto si apprende lo hanno comunicato i saggi con una lettera ai presidenti e componenti del Consiglio generale. Resta fuori dalla corsa, dunque, Antonio Gozzi.


“La nostra Commissione – spiegano i tre saggi della Commissione, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi – ha individuato all’unanimità in Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini i candidati chiamati ad illustrare il proprio programma nella riunione del Consiglio Generale del prossimo 21 marzo per il successivo voto di designazione, già in calendario per il prossimo 4 aprile”. Nella missiva i saggi hanno sottolineato di aver lavorato “in stretto coordinamento con il Collegio speciale dei Probiviri confederali” acquisendone “il parere di piena conformità su alcuni passaggi procedurali” che sono stati posti in essere “nonché puntuali valutazioni di merito sul rispetto dei comportamenti richiesti dallo statuto confederale che evidenzieremo – si legge nella lettera – nella nostra relazione della prossima settimana”. In occasione del consiglio generale del 21 marzo, infatti, i saggi illustreranno la loro relazione finale sulle valutazioni raccolte sui candidati alla presidenza dell’associazione.


La Commissione ha, inoltre, spiegato “che le sette giornate di consultazione hanno permesso di coprire l’intero territorio nazionale, in rappresentanza di circa l’80% dei voti assembleari e del 73% dei componenti del Consiglio Generale, garantendo il massimo coinvolgimento del sistema associativo, così come disposto dall’articolo 12 dello statuto confederale”. L’elezione del successore di Carlo Bonomi, dopo il voto di designazione del 4 aprile, è prevista per il 23 maggio quando si riunirà l’assemblea di Confindustria.