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Intelligenza artificiale, Europarlamento approva regolamento Ue

Intelligenza artificiale, Europarlamento approva regolamento UeBruxelles, 13 mar. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato oggi a Strasburgo, con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni, il nuovo regolamento Ue sull’Intelligenza artificiale (IA), frutto dell’accordo raggiunto in “trilogo” con il Consiglio dell’Unione nel dicembre 2023.


L’obiettivo del regolamento, il primo al mondo che riguarda anche le nuove e più potenti tecnologie di Intelligenza artificiale “generativa” (come ChatGPT), è di proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio, mirando anche a proteggere l’innovazione e ad assicurare all’Europa un ruolo guida nel settore. Il regolamento stabilisce obblighi e divieti per l’uso dell’IA in base ai possibili rischi delle sue applicazioni. Innanzitutto, le nuove norme mettono fuori legge alcune applicazioni che minacciano i diritti dei cittadini, come i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e l’estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle registrazioni dei sistemi di telecamere a circuito chiuso, per creare banche dati di riconoscimento facciale.


Saranno vietati anche i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di “credito sociale” (come quelli utilizzati in Cina), le pratiche di “polizia predittiva” (se basate esclusivamente sulla profilazione o sulla valutazione delle caratteristiche di un individuo) e i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone. Delle eccezioni ai divieti riguardanti l’uso dell’IA per identificazione biometrica degli individui sono previste per le forze dell’ordine in alcune situazioni specifiche espressamente previste dal regolamento: l’identificazione “in tempo reale” potrà essere utilizzata solo se saranno rispettate garanzie rigorose, dietro previa autorizzazione giudiziaria o amministrativa e con notifica e controllo da parte delle autorità di protezione dei dati personali. Gli usi ammessi, che dovranno essere limitati nel tempo e nello spazio, includono, ad esempio, la ricerca di una persona scomparsa o la prevenzione di un attacco terroristico. Inoltre, l’autorizzazione giudiziaria per l’utilizzo di questi sistemi a posteriori, che è considerato “ad alto rischio”, sarà possibile ma solo se collegata a un reato specifico.


Sono previsti obblighi chiari anche per altri sistemi di IA “ad alto rischio”, che potrebbero cioè arrecare danni significativi alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali, all’ambiente, alla democrazia e allo Stato di diritto. Rientrano in questa categoria gli usi legati a infrastrutture critiche, all’istruzione e formazione professionale, all’occupazione, ai servizi pubblici e privati di base (ad esempio assistenza sanitaria o banche), ad alcuni sistemi di contrasto, alla migrazione e gestione delle frontiere, alla giustizia e ai processi democratici (come nel caso di sistemi usati per influenzare le elezioni). Per questi tutti questi sistemi vige l’obbligo di valutare e ridurre i rischi, mantenere registri d’uso, essere trasparenti e accurati e garantire la sorveglianza umana delle applicazioni dell’IA. I cittadini avranno diritto a presentare reclami e a ricevere spiegazioni sulle decisioni basate su sistemi di IA ad alto rischio che incidono sui loro diritti.


Molto importanti sono gli obblighi di trasparenza che il regolamento introduce per le applicazioni dell’IA: le immagini e i contenuti audio o video artificiali o manipolati (i cosiddetti “deepfake”) dovranno essere chiaramente etichettati come tali (“watermarking”). Inoltre, per rispettare le norme Ue sul diritto d’autore, i I sistemi di IA per finalità generali e i modelli su cui si basano dovranno soddisfare determinati requisiti di trasparenza riguardo alle fasi del “training” (le fasi in cui i modelli vengono “addestrati” in base alle banche dati a cui hanno accesso, che comportano spesso informazioni coperte dal copyright). I modelli più potenti, che potrebbero comportare rischi sistemici, dovranno rispettare anche altri obblighi, ad esempio quello di valutare e mitigare i rischi sistemici e di riferire in merito agli incidenti. Gli Stati membri dovranno istituire e rendere accessibili a livello nazionale spazi di sperimentazione normativa e meccanismi di test in condizioni reali (in inglese “sandbox”), in modo che le Pmi e le start-up possano sviluppare sistemi di IA innovativi e addestrarli prima di immetterli sul mercato. Il regolamento, dopo una verifica tecnica finale, sarà approvato definitivamente prima dal Parlamento europeo della fine della legislatura e dovrà poi essere formalmente approvato dal Consiglio Ue. Entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione, e inizierà ad applicarsi con una tempistica differenziata a seconda delle sue varie parti: sei mesi dopo l’entrata in vigore (ovvero entro l’estate) per quanto riguarda i divieti relativi alle pratiche vietate, nove mesi dopo per i codici di buone pratiche, 12 mesi dopo per le norme sui sistemi di IA per finalità generali, compresa la governance, 24 mesi dopo per tutte le restanti disposizioni, eccetto gli obblighi per i sistemi ad alto rischio, che si applicheranno 36 mesi dopo. “Dopo due anni intensi di lavoro – ha osservato durante il dibattito in aula di ieri il correlatore della commissione europarlamentare per il Mercato interno, Brando Benifei (Pd) – siamo finalmente riusciti ad approvare la prima legge vincolante al mondo sull’Intelligenza artificiale, volta a ridurre i rischi e ad aumentare le opportunità, combattere la discriminazione e portare trasparenza. Grazie al Parlamento europeo, le pratiche inaccettabili di IA saranno proibite in Europa. Tuteliamo i diritti dei lavoratori e dei cittadini. Dovremo ora accompagnare le aziende a conformarsi alle regole prima che entrino in vigore. Siamo riusciti a mettere gli esseri umani e i valori europei al centro dello sviluppo dell’IA”. Secondo l’altro correlatore, il liberale rumeno Dragos Tudorache, della commissione europarlamentare per le Libertà civili, “l’Ue ha mantenuto la promessa. Abbiamo collegato per sempre il concetto di Intelligenza artificiale ai valori fondamentali che costituiscono la base delle nostre società. Ci aspetta molto lavoro – ha avvertito Tudorache – che va oltre questo regolamento. L’Intelligenza artificiale ci spingerà a ripensare il contratto sociale che sta alla base delle nostre democrazie. Insieme ai nostri modelli educativi, ai nostri mercati del lavoro, al modo in cui sono condotte le guerre. La legge sull’IA non è la fine del viaggio, ma piuttosto il punto di partenza per un nuovo modello di ‘governance’ basato sulla tecnologia. Ora dobbiamo concentrarci per trasformarla da legge sulla carta a realtà sul campo”, ha concluso il correlatore.

Volkswagen stima mercato 2024 +3%. Bene Usa, Cina debole

Volkswagen stima mercato 2024 +3%. Bene Usa, Cina deboleMilano, 13 mar. (askanews) – “Siamo ben posizionati per gestire gli investimenti legati alla transizione. Abbiamo deciso di aumento il dividendo per condividere i risultati finanziari con i nostri azionisti. Siamo confidenti e ottimisti sul 2024”. Così il Cfo di Volkswagen Arno Antlitz durante la call con gli analisti.


Per il 2024, Volkswagen prevede una crescita del mercato auto globale del 3%. A livello di regioni, l’Europa è attesa in crescita del 4% e il gruppo conta di confermare la propria quota mercato. Il mercato Usa dovrebbe crescere del 4% e l’obiettivo è aumentare la quota, mentre in Cina le stime sono di +2% con la previsione di perdere quote di mercato. “Ci aspettiamo di crescere negli Usa e di difendere la posizione in Ue mentre in Cina potremmo perdere qualcosa sopratutto nell’elettrico”, ha detto Antlitiz.


In generale ha continuato Antlitiz nel 2024 “contiamo su un price mix favorevole grazie al lancio dei nuovi modelli e su una riduzione dei costi delle materie prime. Aumenteranno anche gli investimenti che raggiungeranno il picco nel 2024 per lanciare i prodotti, aumentare la capacità di produzione di batterie e crescere in Cina soprattutto nell’elettrico”. Sempre in merito alla Cina, il Ceo Blume ha spiegato che “il business del termico è solido con una quota del 20%. Nell’elettrico invece dobbiamo recuperare terreno. Nel 2026 lanceremo nuovi prodotti con i partner locali. Fino ad allora cercheremo un compromesso fra margini e volumi. Siamo pronti a perdere quota fino al 2026 e poi crescere in modo significativo dal 2027”.

Dl ex-Ilva, diventa legge. Ok misure su AS, prestito e indotto

Dl ex-Ilva, diventa legge. Ok misure su AS, prestito e indottoRoma, 13 mar. (askanews) – Il decreto sull’amministrazione straordinaria delle imprese strategiche, il cosiddetto decreto Ilva, incassa il via libera della Camera che lo approva in seconda lettura senza modifiche rispetto al testo licenziato in Senato e diventa quindi legge. I voti a favore sono stati 154, quelli contrari 46 e 56 le astesioni.


Il provvedimento, che era stato varato dal Consiglio dei ministri a metà gennaio, ha aperto la strada al commissariamento per l’ex Ilva prevedendo l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria su istanza dei soci con almeno il 30% del capitale per le imprese di interesse strategico nazionale con almeno 500 dipendenti e debiti per almeno 300 milioni. Nel decreto viene prevista poi la possibilità per il ministero dell’Economia di erogare a queste imprese, di fatto all’ex Ilva, finanziamenti della durata massima di cinque anni, a tassi di mercato, per un massimo di 320 milioni di euro per l’anno 2024. Arrivano anche garanzie di cassa integrazione straordinaria durante l’eventuale amministrazione straordinaria.


Nel corso dell’esame del Senato con un emendamento del governo, è confluito nel provvedimento anche il dl relativo all’indotto di Acciaierie d’Italia per venire incontro alle esigenze della filiera. In particolare, sono state ampliate le maglie per consentire alle imprese dell’indotto, che hanno difficoltà di accedere al credito per i debiti accumulati, di usufruire del Fondo di garanzia anche in mancanza di valutazioni creditizie particolarmente favorevoli. Come ulteriore agevolazione per accedere al Fondo è stato abbassato al 35% il limite di fatturato prodotto nei confronti del committente in amministrazione straordinaria, chiarendo che esso deve fare riferimento al fatturato medio complessivo valutato nei cinque esercizi precedenti.


Tra le novità a favore l’indotto anche una norma che consente alla Regione Puglia di svincolare quote di avanzo di amministrazione oer destinarle a ulteriori finanziamenti a beneficio dell’indotto, nel rispetto del regolamento europeo sugli aiuti di Stato. Nel provvedimento è stato poi chiarito il ‘perimetro’ delle imprese interessate alla prededucibilità dei crediti vantati nei confronti di imprese ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria. Viene specificato che le imprese interessate sono anche quelle che hanno fornito prestazioni in materia di risanamento, sicurezza e tutela dell’ambiente. Rientrano in queste categorie le imprese che hanno fornito prestazioni di manutenzione per la funzionalità produttiva degli impianti, ricambi e materiale di consumo, servizi di autotrasporto e di movimentazione di attrezzature, prodotti di consumo, semilavorati e prodotti finiti, anche al di fuori dell’area degli impianti. Nella prededucibilità rientrano anche i crediti riferiti a prestazioni di beni e servizi non continuative. In questo modo vengono incluse le imprese che sono state costrette ad interrompere le forniture in favore di Adi per l’accelerazione della crisi.

Bce: dal 18 settembre spread tassi depositi-rifinanziamenti a 15 pb

Bce: dal 18 settembre spread tassi depositi-rifinanziamenti a 15 pbRoma, 13 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha completato la revisione del suo “operational framework”, il quadro operativo con cui attua le sue operazioni di politica monetaria. Secondo quanto riporta un comunicato, prevede che si continui a impostare l’intonazione della linea monetaria di breve termine aggiustando il tasso sui depositi, ma al tempo stesso le operazioni di rifinanziamento principali “giocheranno un ruolo centrale nel raggiungere le necessità di liquidità delle banche”.


Peraltro le operazioni di rinanziamento principali continueranno a essere effettuate tramite aste a tasso fisso, con piena assegnazione delle richieste a fronte della fornitura di garanzie collaterali da parte delle banche. La Bce puntualizza che a partire dal 18 settembre di quest’anno il differenziale dei tassi ufficiali tra i depositi e le principali operazioni di rifinanziamento, attualmente di 50 punti base, sarà ridotto a 15 punti base.


Inoltre che i parametri di questo nuovo quadro saranno oggetto di una nuova revisione nel corso del 2026, sulla base di quanto maturato nell’operare questi nuovi meccanismi. La Bce spiega che i principi guida adottati per questi nuovi meccanismi sono efficacia, solidità, flessibilità, efficienza e che puntano a un’economia di mercato aperta.

Svimez: dal 2025 potrebbe ripartire divergenza tra regioni

Svimez: dal 2025 potrebbe ripartire divergenza tra regioniRoma, 13 mar. (askanews) – La divergenza tra le regioni italiane, in particolare tra quelle settentrionali e meridionali, non dovebbe allargarsi in maniera consistente nel periodo 2023-2025, diversamente dal passato, in particolare se le risorse del PNRR saranno spese nei tempi ipotizzati dal governo. Ma già nel 2025, se si dovesse verificare una modesta ripresa del commercio mondiale, riaffioreranno percorsi di sviluppo divergenti. Lo afferma il rapporto “Dove vanno le regioni italiane” presentato oggi da Svimez e Ref Ricerche.


Le prospettive fotografate dal rapporto sono caratterizzate da una fase di crescita molto debole, in parte spiegata proprio dal percorso di normalizzazione delle politiche, monetarie e fiscali che sta orientando le scelte dei Governi europei. Il 2023 è stato per l’economia italiana un anno di decelerazione, con una variazione del Pil modesta, prevista intorno allo 0,7 per cento che si declina, su scala territoriale, in uno 0,9 per cento nelle regioni settentrionali, dello 0,6 per cento nelle regioni del Centro, e allo 0,4 per cento nel Mezzogiorno. Le tendenze per il 2024-25 sono segnate ancora da ampi margini di incertezza. In questo contesto, il 2024 dovrebbe far registrare, sempre su scala nazionale, una lieve contrazione rispetto all’anno precedente (+0,6%), seguita l’anno successivo da una modesta accelerazione (+1,1%). Eppure, questa crescita relativamente contenuta in buona parte – secondo il rapporto – dipende dall’implementazione del Pnrr, specie al Sud.


Il rapporto prevede che le tendenze delle principali ripartizioni territoriali mantengano dei differenziali fra le macroaree relativamente contenuti. Ad ogni modo, anche se la tendenza generale è una relativa vicinanza tra le varie circoscrizioni, questo non elemina alcune differenze strutturali andate consolidandosi nel corso del tempo. Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, al Nord, dovrebbero crescere di più: queste tre regioni, quando riparte la domanda estera, “giocano un’altra partita” rispetto al resto del Paese. Toscana e Lazio continuano ad allontanarsi da Umbria e Marche al Centro; anche il Sud al suo interno vede percorsi differenziati.


“Per certi versi, è qui che risiede la vera sfida del Pnrr: aggredire nei territori più in difficoltà da tempo quei nodi che ne ostacolano la crescita a saggi comparabili con le regioni più dinamiche. Interrompendo, così, la frammentazione dei percorsi di sviluppo regionali che si è consolidata da inizio millennio fino alla pandemia”, segnala il rapporto.

Mbda accelera, record per ordini e investimenti

Mbda accelera, record per ordini e investimentiParigi, 13 mar. (askanews) – Nel 2023 per Mbda i ricavi totali sono stati pari a 4,5 miliardi di euro. Nuovo record nell’acquisizione di ordini per totale di 9,9 miliardi di euro mentre il portafoglio ordini ha raggiunto i 28 miliardi di euro.


Tra il 2023 e il 2028 a livello di Gruppo Mbda investirà la cifra senza precedenti di 2,4 miliardi di euro e nel 2024 verranno assunte più di 2.600 nuove risorse. Sono i numeri annunciati dal CEO Eric Béranger nell’annuale conferenza stampa di MBDA a Parigi, nel corso della quale oltre a condividere i risultati 2023 del Gruppo Béranger ha proposto alcuni spunti su come affrontare le sfide future rispetto alla crescente domanda, in un contesto internazionale complesso.


“MBDA è nata dall’esigenza di una maggiore cooperazione europea, una componente fondamentale del suo DNA – ha affermato il CEO -. L’azienda è cresciuta fino a diventare leader mondiale nel suo settore. La sfida ora è quella di continuare ad adattarsi ad un ambiente in evoluzione e al contempo promuovere la cooperazione, in particolare a livello europeo. Ma anche di essere pronti ed operativi a rispondere alle nuove esigenze dei nostri clienti, delle loro Forze Armate e dei loro alleati, per aiutarli a garantire la loro sovranità in un ambiente globale in cui sempre di più i diritti internazionali vengono minacciati”. Tra i principali contratti domestici del 2023 si segnalano l’ordine di missili Aster per Francia e Italia, Akeron MP e Mistral 3 per la Francia, Enforcer – entrato in produzione in serie a fine 2023 – per la Germania, CAMM-ER per l’Italia, l’evoluzione del Sea Viper per il Regno Unito e Mistral 3 per la Spagna. In ambito export, MBDA ha registrato ordini significativi in Europa, in particolare importanti contratti per il CAMM in Polonia e Svezia e l’aggiornamento di mezza vita dei missili SCALP per la Grecia.


Gli eventi accaduti lo scorso anno sulla scena internazionale hanno dimostrato per Mbda ancora una volta la necessità di soluzioni di difesa globali e di una difesa aerea a più livelli, per la quale le cooperazioni di successo, come le famiglie Aster o CAMM, si rivelano determinanti. Anche gli attuali teatri di conflitto nel mondo stanno rivelando nuovi trend, come l’uso dei droni. Trend che Mbda “ha identificato fin da subito progettando Sky Warden, la soluzione di punta che affronta l’intera gamma di minacce provenienti da sistemi aerei senza pilota”. Con le minacce in rapida evoluzione, innovare ed essere preparati per il futuro rimangono le priorità di Mbda per essere pronti a contrastare nuove minacce ed essere presenti nei nuovi domini di conflitto. Il futuro del deep strike sta progredendo, con l’Italia che si è unita a Francia e Regno Unito nello sviluppo di FC/ASW. MBDA è inoltre alla guida di Hydis², un consorzio che coinvolge 14 paesi europei che sviluppano l’intercettore Aquila per far fronte all’emergere di effettori ipersonici; senza dimenticare le soluzioni di intelligenza artificiale applicate al combattimento collaborativo, come dimostrato da Orchestrike, il dimostratore di Collaborative Combat Effectors di Mbda.


L’azienda ha inoltre compiuto passi importanti nei sistemi ad energia diretta come il DragonFire nel Regno Unito, il Laser Weapon Demonstrator (LWD) in Germania e Cilas in Francia. Infine lo Spazio, un nuovo dominio dove è necessario salvaguardare asset strategici e avere la capacità di completare le operazioni sulla Terra. Da qui la recente partecipazione all’esercitazione AsterX. Per rimanere partner affidabile dei suoi clienti, Mbda segnala come “continua ad anticipare le necessità e ad adattarsi rapidamente”. Ecco perché l’azienda sta intensificando la propria produzione, con incrementi significativi nei ratei di produzione di Akeron MP, Aster, Brimstone, CAMM, Enforcer, Exocet, MICA e Mistral, mentre continua ad investire anche nel futuro. MBDA partecipa attivamente ai tavoli a livello europeo, continuando a supportare la Commissione Europea, l’Agenda Europea per la Difesa, ed ora accoglie con favore la strategia europea per l’industria della difesa e la sua futura implementazione.

Euro digitale, le tappe chiave della fase di parazione in corso

Euro digitale, le tappe chiave della fase di parazione in corsoRoma, 13 mar. (askanews) – Dopo aver completato lo scorso anno la fase istruttoria, ora la Bce sta portando avanti “la fase di preparazione” per l’euro digitale, che conta di concludere nell’ottobre del 2025. Le principali tappe di questa fase, secondo le slide dell’intervento di Piero Cipollone, componente del Comitato esecutivo a un convegno sui sistemi di pagamento del Politiecnico di Milano, prevedono di finalizzare il manuale di norme relativo allo schema dell’euro digitale; selezionare i fornitori di servizi e trarre insegnamenti dalla sperimentazione.


Sono inoltre previsti approfondimenti, tra cui ulteriore ricerca sulle modalità offline e definizione di un piano di collaudo e introduzione per il futuro. La fase successiva, dal novembre 2025 riguarderà sviluppo ed estensione dei casi d’uso dell’euro digitale.

Bce ha approvato il nuovo operational framework

Bce ha approvato il nuovo operational frameworkRoma, 13 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha approvato il nuovo “operational framework”, ossia di l’architettura delle regole di funzionamento operativo della sua politica monetaria. Lo ha annunciato Piero Cipollone, componente del Comitato esecutivo durante un collegamento con un convegno sui sistemi di pagamento dell’Osservatorio sull’innovazione digitale del Politecnico di Milano.


Lo sviluppo dovrebbe essere oggetto oggi di comunicati o di una conferenza stampa, ha aggiunto.

Il G7 italiano parte da Verona: “Crescere insieme con Ia e chip”

Il G7 italiano parte da Verona: “Crescere insieme con Ia e chip”Verona, 13 mar. (askanews) – Intelligenza artificiale, chip e sviluppo digitale sostenibile: parte da qui la presidenza italiana del G7, con la ministeriale dedicata all’industria che ritorna sul tavolo dei Grandi dopo sette anni di assenza. Due giorni di lavori al via domani, prima a Verona e poi Trento, con focus sui temi sfidanti per il mondo delle imprese, chiamate a tenere il passo dell’innovazione tecnologica in un contesto geopolitico sempre più incerto. L’obiettivo del vertice è riflettere sulla necessità di far convergere le politiche industriali: “Growing together” (“Crescere insieme”) dice l’Italia ai partner internazionali, pensando anche allo sviluppo tecnologico dell’Africa.


A presiedere i lavori della ministeriale di Verona sarà il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Oltre agli esponenti dei governi membri del G7 e dei paesi invitati (tra i quali l’Ucraina), è attesa al palazzo della Gran Guardia anche la vicepresidente della Commissione Europea, Margrethe Vestager. L’Italia, fa sapere il Mimit, cercherà di approfondire le rispettive strategie di investimento privato e gli strumenti di sostegno pubblico affinché le imprese colgano appieno tutte le potenzialità derivante dall’uso dell’intelligenza artificiale. Tecnologie che dovranno essere “funzionali a un incremento tangibile della produttività e della competitività dei sistemi industriali”.


Per sostenere lo sviluppo tecnologico è necessario garantire sicurezza e resilienza delle catene di approvvigionamento e delle reti: “L’Italia vuole avviare una discussione a tutto tondo in ambito G7 sui semiconduttori, sulle politiche e sulle strategie da adottare per creare un coordinamento che riduca la dipendenza da Paesi terzi”, viene spiegato. “È necessario, a tal fine, garantire sicurezza e resilienza anche per lo sviluppo di connessioni attraverso lo sfruttamento dello spazio e delle aree sottomarine, per promuovere la realizzazione di una connessione globale”. Non si può ‘crescere insieme’ senza che lo sviluppo digitale coinvolga l’Africa, in linea con il Piano Mattei del governo italiano. “Uno degli obiettivi del G7 Industria è di far sì che i partner globali, a iniziare dall’Africa, beneficino delle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale e delle tecnologie emergenti. L’Italia proporrà ai partner G7 di condividere le proprie e dopo avvierà audizioni per realizzare un programma di intervento dedicato a colmare i divari esistenti in tema di elaborazione dati, risorse computazionali e capitale umano”.

G20, Ocse: crescita aggregata 2023 stabile a 3,2%, frenata in IV trim

G20, Ocse: crescita aggregata 2023 stabile a 3,2%, frenata in IV trimRoma, 13 mar. (askanews) – La crescita economica per l’insieme delle economie del G20 ha mostrato una limatura nel quarto trimestre, con un più 0,7% del Pil rispetto ai tre mesi precedenti, a fronte del più 0,8% registrato nel terzo trimestre. Lo riporta la stessa Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, rilevando un andamento differenziato tra i paesi.


La crescita si è infatti indebolita in Cina e negli Stati Uniti, mentre ha segnato accelerazioni nelle altre economie. Secondo le stime iniziali dell’Ocse il 2023 si chiude con una crescita dei paesi del G20 del 3,2%, lo stesso livello del 2022.