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Ex Ilva, il governo propone l’aumento di capitale. No di ArcelorMittal

Ex Ilva, il governo propone l’aumento di capitale. No di ArcelorMittalRoma, 8 gen. (askanews) – Il governo ha proposto ad ArcelorMittal di partecipare ad un aumento di capitale da 320 milioni di euro in Acciaierie d’Italia “così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico Invitalia” ma l’azienda si è detta indisponibile a partecipare. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con ArcelorMittal sull’ex Ilva di Taranto.

“La delegazione del Governo – si legge in una nota – ha proposto ai vertici dell’azienda la sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale, pari a 320 milioni di euro, così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico Invitalia, unitamente a quanto necessario per garantire la continuità produttiva”. “Il Governo – prosegue il comunicato – ha preso atto della indisponibilità di ArcelorMittal ad assumere impegni finanziari e di investimento, anche come socio di minoranza, e ha incaricato Invitalia di assumere le decisioni conseguenti, attraverso il proprio team legale. Le organizzazioni sindacali saranno convocate dall’esecutivo per il pomeriggio di giovedì 11 gennaio”. Sull’ex Ilva “sono ore molte calde, la svolta c’è stata. Finalmente Arcelor Mittal ha dichiarato che non mette un euro per salvare l’acciaieria in Italia”, ha detto il leader della Uilm, Rocco Palombella, a Radio Rai 1, sottolineando: “Oggi questo è uscito in modo chiaro. Adesso, dopo aver preso atto con ritardo della situazione, lo Stato deve assumersi la responsabilità della gestione, mettere le risorse per superare questa fase e approntare un piano industriale per rilanciare la siderurgia” ricordando che “sono in ballo ventimila lavoratori”.

Piazza Affari chiude positiva (+0,4%), Ftse Mib sfiora i 30.570 punti

Piazza Affari chiude positiva (+0,4%), Ftse Mib sfiora i 30.570 puntiMilano, 8 gen. (askanews) – Chiusura in territorio positivo per Piazza Affari e le Borse europee, in attesa del dato chiave sull’inflazione Usa che sarà diffuso giovedì. A Milano il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,42% a 30.569,92 punti, aggiornando i massimi dell’anno e portandosi su livelli che non vedeva da giugno 2008, a Parigi il Cac40 lo 0,40%, a Francoforte il Dax lo 0,73%.

Tra i titoli principali alla Borsa di Milano, in luce Amplifon (+3,4%) e Pirelli (+3,02%), mentre le vendite hanno colpito i titoli oil, con il petrolio in deciso calo dopo la mossa dell’Arabia Saudita che ha tagliato il prezzo di vendita ufficiale per le esportazioni a febbraio: Saipem -3,86%, Eni -2,96%, Tenaris -2,09%. Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread ha chiuso pressochè stabile a 167 punti, ma con il rendimento del Btp decennale in calo al 3,80%.

Superbonus, a dicembre 102,7 mld di investimenti ammessi a detrazione

Superbonus, a dicembre 102,7 mld di investimenti ammessi a detrazioneRoma, 8 gen. (askanews) – Gli investimenti ammessi a detrazione per il superbonus al 31 dicembre scorso sono 102,7 miliardi di euro. Lo rende noto Enea. Il dato risulta in crescita rispetto al novembre scorso, quando gli investimenti ammessi a detrazione ammontavano a 96,8 miliardi di euro. Sempre secondo i dati diffusi da Enea, sono 461.433 gli edifici coinvolti, per un totale di investimenti, comprese le somme non ammesse a detrazione, per 104,1 miliardi di euro. Il totale investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione è di 91 miliardi, mentre le detrazioni maturate per i lavori conclusi, ovvero l’onere a carico dello Stato, ammonta a oltre 88,7 miliardi di euro.

Nello specifico, i condomini interessati sono stati 104.856, gli edifici unifamiliari 240.441, mentre le unità immobiliari funzionalmente indipendenti sono state 116.128. Presenti anche 8 castelli. Per i condomini, l’investimento medio è stato di circa 615 milia euro, per gli edifici unifamiliari 117 mila euro, per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti oltre 98 mila euro e circa 241 mila euro per i castelli.

Ex Ilva, governo propone aumento e salita al 66%. No di ArcelorMittal

Ex Ilva, governo propone aumento e salita al 66%. No di ArcelorMittalRoma, 8 gen. (askanews) – Il governo ha proposto ad ArcelorMittal di partecipare ad un aumento di capitale da 320 milioni di euro in Acciaierie d’Italia “così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico Invitalia” ma l’azienda si è detta indisponibile a partecipare. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con ArcelorMittal sull’ex Ilva di Taranto.

“La delegazione del Governo – si legge in una nota – ha proposto ai vertici dell’azienda la sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale, pari a 320 milioni di euro, così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico Invitalia, unitamente a quanto necessario per garantire la continuità produttiva”. “Il Governo – prosegue il comunicato – ha preso atto della indisponibilità di ArcelorMittal ad assumere impegni finanziari e di investimento, anche come socio di minoranza, e ha incaricato Invitalia di assumere le decisioni conseguenti, attraverso il proprio team legale. Le organizzazioni sindacali saranno convocate dall’esecutivo per il pomeriggio di giovedì 11 gennaio”.

Ue dà Ok ad aiuto di Stato da 902 mln per batterie auto tedesche

Ue dà Ok ad aiuto di Stato da 902 mln per batterie auto tedescheRoma, 8 gen. (askanews) – La Commissione europea ha approvato, oggi a Bruxelles, una misura di sostegno pubblico da 902 milioni di euro concessa alla società Northvolt per la costruzione, nella città di Heide, nello Schleswig-Holstein, di un impianto di produzione di batterie avanzate per veicoli elettrici ad alta efficienza. L’aiuto assumerà la forma di una sovvenzione diretta da 700 milioni di euro, più garanzie per 202 milioni di euro.

Si tratta del primo caso di un “matching aid”, un aiuto pubblico previsto e consentito dall’Ue per un investimento che altrimenti non sarebbe effettuato in Europa, ma negli Usa. “Senza l’aiuto, la Northvolt installerebbe lo stabilimento negli Stati Uniti, dove il sostegno è stato offerto, in particolare, nell’ambito dell’Inflation Reduction Act”, precisa una nota della Commissione. L’impianto avrà una capacità annua di 60 GWh, per alimentare la produzione da 800.000 a un milione di veicoli elettrici all’anno, a seconda delle dimensioni della batteria. Gli aiuti saranno concessi entro il 31 dicembre 2025 e l’impianto inizierà a produrre nel 2026 e raggiungerà la piena capacità produttiva nel 2029.   I “matching aid” per evitare la delocalizzazione verso altre giurisdizioni degli investimenti e delle capacità di produzione sono stati previsti nell’ambito del “Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato  per la crisi e la transizione”, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023, per sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

“Questa misura tedesca da 902 milioni di euro è il primo aiuto individuale approvato per evitare che un investimento venga dirottato dall’Europa verso altre giurisdizioni fuori dall’Ue, nell’ambito della nuova possibilità offerta dal Quadro temporaneo di crisi e transizione dal marzo 2023. Permette alla Germania di sostenere la costruzione dell’impianto di produzione di batterie per veicoli elettrici della Northvolt. Si tratta di un passo importante per l’elettrificazione dei trasporti in Europa, preservando allo stesso tempo la parità di condizioni nel mercato unico”, ha dichiarato la vicepresidente esecutiva della Commissione responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager. Vestager, che ha presentato la decisione in una conferenza stampa oggi a Bruxelles insieme al ministro tedesco per gli Affari economici e l’Azione per il clima, Robert Habeck, ha definito come un “market failure” (ovvero una lacuna del mercato, che occorreva colmare con un dispositivo europeo) il fatto che le imprese attive nella transizione verde dell’economia non avessero nell’Ue le stesse possibilità offerte loro sul mercato Usa. Allo stesso tempo, la vicepresidente della Commissione ha ricordato che esiste “una buona cooperazione” tra l’Ue e gli Stati Uniti, attraverso il “Trade and Technology Council”, per evitare che le due economie “giochino l’una contro l’altra”, in particolare riguardo al mantenimento di condizioni eque di concorrenza e all’approvvigionamento delle materie prime.  

Habeck, da parte sua, ha ricordato che in Germania la costa occidentale del Paese ha una forte produzione di energia eolica, e che quindi l’impianto per la produzione di batterie sarà un passo avanti importante non solo per la mobilità verde, ma anche per la mobilità elettrica basata sulle energie verdi. Il ministro ha sottolineato inoltre che questo tipo di misure non riguardano solo l’obiettivo della crescita, ma anche quello della “sicurezza economica” dell’insieme dell’Unione europea. L’Ue, ha spiegato, deve assicurarsi di poter mantenere sul suo territorio non il 100%, ma almeno una quota critica della capacità produttiva delle tecnologie verdi che utilizza per il proprio mercato. Rispondendo a un giornalista che chiedeva se il fatto che questo tipo di aiuti nazionali e non europei, possibili solo negli Stati membri poco indebitati e con ampio margine di bilancio come la Germania, non comportino rischi di divergenze tra le economie dei paesi all’interno del mercato unico, Habeck ha puntualizzato che “la concorrenza a cui dobbiamo guardare non è quella tra la Germania e l’Italia, o altri Stati membri, ma tra l’Ue da una parte e la Cina o gli Usa dall’altra”.

“Se i paesi più deboli economicamente non possono investire come la Germania, allora abbiamo bisogno di più solidarietà europea; ma questo significa anche che coloro che possono investire non debbono essere visti con sfiducia”, ha aggiunto il ministro tedesco. “Non possiamo essere completamente dipendenti dalla Cina per le batterie e per i semiconduttori. Questo investimento è un investimento nella sicurezza economica dell’Europa”, ha ribadito Habeck.       Più nello specifico, la Commissione ha considerato che l’aiuto tedesco è proporzionato e limitato al minimo necessario per stimolare l’investimento in Europa, che non rende le condizioni dell’investimento più redditizio in Germania rispetto a quanto avverrebbe negli Stati Uniti, e che non supera l’importo della sovvenzione che Northvolt potrebbe ricevere in modo dimostrabile per un investimento equivalente negli Usa. La Commissione ha poi riscontrato: 1) che l’aiuto riguarda la produzione di batterie per auto, ed è quindi è finalizzato ad un progetto di investimento di importanza strategica per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette; 2) che il progetto viene realizzato a Heide, una città situata in una zona svantaggiata ai sensi della carta degli aiuti regionali tedesca; 3) che c’è un effetto di incentivazione, poiché senza l’aiuto l’impianto sarebbe stato stabilito al di fuori del Spazio economico europeo. Inoltre, la società beneficiaria, Northvolt, si è posto l’obiettivo di costruire le batterie più rispettose dell’ambiente al mondo, con emissioni di CO2 significativamente inferiori rispetto ad altre aziende. La riduzione dell’impronta di carbonio sarà ottenuta utilizzando energia non fossile nella produzione e una progettazione circolare del processo produttivo, compreso il riciclaggio dei materiali della batteria a fine ciclo di vita. Infine, la Commissione ritiene non solo che la misura avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi all’interno dell’Ue e non porterà a un eccesso di capacità sul mercato, ma che è anche necessario e opportuno garantire la realizzazione di questo impianto di produzione di batterie per il mercato europeo. 

Bankitalia: il 5% delle famiglie italiane possiede il 46% di ricchezza totale

Bankitalia: il 5% delle famiglie italiane possiede il 46% di ricchezza totaleRoma, 8 gen. (askanews) – In Italia i principali indici di disuguaglianza sono rimasti sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022, dopo essere aumentati tra il 2010 e il 2016, mentre la concentrazione della ricchezza risulta inferiore a quella media dell’area dell’euro, come avviene in Francia, laddove in Germania risulta più pronunciata. E’ quanto emerge dai primi risultati delle nuove statistiche sperimentali trimestrali dei conti distributivi sulla ricchezza (Distributional Wealth Accounts, Dwa) condotte dalla Bce, che per la Penisola vengono elaborate dalla Banca d’Italia.

Nel Belpaese il cinque per cento delle famiglie italiane più ricche possiede circa il 46 per cento della ricchezza netta totale. E secondo le statistiche dei conti distributivi, la composizione del portafoglio è molto eterogenea tra famiglie: in Italia quelle meno abbienti detengono principalmente abitazioni e depositi mentre quelle più ricche diversificano maggiormente, dice lo studio elaborato da Bankitalia, detenendo anche quote significative di azioni, partecipazioni e attività reali destinate alla produzione e di altri strumenti finanziari complessi. Le nuove statistiche sono compilate dalla Bce combinando informazioni distributive provenienti dall’indagine armonizzata Household Finance and Consumption Survey con gli aggregati macroeconomici dei conti finanziari e delle attività non finanziarie delle famiglie.

La metodologia comune per la compilazione è stata definita da un gruppo di esperti dell’Eurosistema, coordinato dalla Bce e dalla Banca d’Italia e si basa su ipotesi largamente impiegate nella letteratura scientifica per garantire la coerenza delle informazioni distributive con i corrispondenti aggregati di contabilità nazionale. Bankitalia riporta che le banche centrali possono inoltre optare per compilare tali statistiche in autonomia per il proprio paese, affinando la metodologia comune con l’utilizzo di informazioni disponibili a livello nazionale.

Bankitalia, 5% famiglie italiane possiede 46% di ricchezza totale

Bankitalia, 5% famiglie italiane possiede 46% di ricchezza totaleRoma, 8 gen. (askanews) – In Italia i principali indici di disuguaglianza sono rimasti sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022, dopo essere aumentati tra il 2010 e il 2016, mentre la concentrazione della ricchezza risulta inferiore a quella media dell’area dell’euro, come avviene in Francia, laddove in Germania risulta più pronunciata. E’ quanto emerge dai primi risultati delle nuove statistiche sperimentali trimestrali dei conti distributivi sulla ricchezza (Distributional Wealth Accounts, Dwa) condotte dalla Bce, che per la Penisola vengono elaborate dalla Banca d’Italia.

Nel Belpaese il cinque per cento delle famiglie italiane più ricche possiede circa il 46 per cento della ricchezza netta totale. E secondo le statistiche dei conti distributivi, la composizione del portafoglio è molto eterogenea tra famiglie: in Italia quelle meno abbienti detengono principalmente abitazioni e depositi mentre quelle più ricche diversificano maggiormente, dice lo studio elaborato da Bankitalia, detenendo anche quote significative di azioni, partecipazioni e attività reali destinate alla produzione e di altri strumenti finanziari complessi. Le nuove statistiche sono compilate dalla Bce combinando informazioni distributive provenienti dall’indagine armonizzata Household Finance and Consumption Survey con gli aggregati macroeconomici dei conti finanziari e delle attività non finanziarie delle famiglie.

La metodologia comune per la compilazione è stata definita da un gruppo di esperti dell’Eurosistema, coordinato dalla Bce e dalla Banca d’Italia e si basa su ipotesi largamente impiegate nella letteratura scientifica per garantire la coerenza delle informazioni distributive con i corrispondenti aggregati di contabilità nazionale. Bankitalia riporta che le banche centrali possono inoltre optare per compilare tali statistiche in autonomia per il proprio paese, affinando la metodologia comune con l’utilizzo di informazioni disponibili a livello nazionale.

Warner Bros. Discovery: ascolti record in 2023, 3° editore italiano

Warner Bros. Discovery: ascolti record in 2023, 3° editore italianoRoma, 8 gen. (askanews) – Ascolti da record nel 2023 per il gruppo Warner Bros. Discovery che si conferma 3° editore nazionale e segna il miglior anno di sempre con l’8,6% di share nelle 24 ore e una crescita del +8% rispetto allo scorso anno. WBD sale anche nella fascia di prime time con il 7,7% di share, +13% rispetto al 2022. I dati di consuntivo sono stati forniti dallo stesso gruppo in un comunicato.

Molto bene il portfolio sul target commerciale 25-54 anni: 11,3% di share nelle 24 ore e 9,4% di share in prima serata e in entrambe le fasce WBD è l’editore che compie la crescita più alta (rispettivamente +7% e +13% rispetto allo scorso anno). Il mese di dicembre è il migliore di sempre, al 9% di share sul totale Individui (crescita del +18% rispetto allo scorso anno) e all’11,6% di share sul target commerciale (+15%). Il successo WBD fa leva sulla performance di Nove, che segna un anno da record sia nelle 24 ore, con il 2% di share, che in prime time, dove sale al 2,5% di share con una crescita del +26% rispetto allo scorso anno. Ottimo il posizionamento sul target commerciale 25-54 anni: 2,8% di share nelle 24 ore e oltre il 3% di share in prima serata. La novità Che Tempo Che Fa traina il successo del canale, con una media di oltre 2 milioni di spettatori che supera il 10% di share nel ciclo autunnale di puntate, ma si confermano anche i consolidati Fratelli di Crozza, che chiude la stagione autunnale con oltre il 6% di share, e Don’t forget the Lyrics, che segna la migliore stagione di sempre con oltre 570.000 spettatori.

Mese record anche dicembre, con il 2,2% di share nelle 24 ore, che sale al 3,2% in prima serata, con uno straordinario +63% rispetto al 2022. Real Time chiude il 2023 in crescita con una media dell’1,5% di share (+7% rispetto allo scorso anno). In particolare, il mese di dicembre è il migliore dal 2019 con la media dell’1,6% di share che sale al 2,8% di share sulle Donne 15-54 anni (7° canale nazionale sul target), grazie alla novità Casa a prima vista, che chiude una stagione record con una media di oltre mezzo milione di spettatori, e alle puntate finali di Bake Off Italia, che supera la media del 3% di share.

Nel 2023 crescono anche tutti gli altri canali del portfolio, in particolare: Dmax si assesta sull’1% di share nel 2023, con una crescita del +16% a dicembre; Food Network e Motor Trend segnano il migliore anno di sempre con una crescita, rispettivamente, del +8% e del +6% sull’anno precedente; tra i canali kids spicca Frisbee al +19% sul 2022; Giallo segna il miglior dicembre dal 2019 con la media dell’1% di share; Warner TV chiude dicembre con un +27% rispetto allo scorso anno; Eurosport nell’ultimo mese del 2023 cresce del +17%.

Banche, Ft: utili in calo e Npl in aumento per le Big Usa

Banche, Ft: utili in calo e Npl in aumento per le Big UsaRoma, 8 gen. (askanews) – L’euforia degli investitori per le prospettive delle maggiori banche degli Stati Uniti potrebbero incrinarsi questa settimana quando andranno in pubblicazione i risultati di bilancio del quarto trimestre: secondo il Financial Times, che cita le previsioni medie degli analisti elaborate da Bloomberg, per i quattro maggiori istituti Usa – JP Morgan, Bank of America, Wells Fargo e Citigroup – complessivamente i crediti deteriorati dovrebbero essere aumentati di 24,4 miliardi di dollari nel periodo in esame.

E sempre secondo le stime degli esperti del settore gli utili dovrebbero essersi ridotti, zavorrati proprio dai problemi dei debitori a onorare i loro prestiti bancari e anche per l’impatto dei rialzi dei tassi che hanno – a differenza di quanto avviene nell’eurozona – ha fatto aumentare i costi dei depositi. In più sull’ultimo trimestre peserà una posta di costi una tantum richiesta dalla Federal Deposit Insurance Corporation per recuperare i costi, per 18,5 miliardi di dollari, che lo scorso anno sono serviti a coprire i fallimenti della Silicon Valley Bank e della Signature Bank.

Sempre secondo il quotidiano finanziario, guardando alle sei maggiori banche degli Stati Uniti gli utili sono previsti complessivamente in calo del 13% sull’ultimo trimestre. Le prime banche a riportare i risultati di bilancio saranno Bank of America, Citi, JP Morgan e Wells Fargo venerdì 12 gennaio. Goldman Sachs e Morgan Stanley pubblicheranno i loro risultati il 16 gennaio.

Istat: nel 2023 boom dei prezzi degli alimentari, a dicembre il carrello della spesa in lieve ribasso

Istat: nel 2023 boom dei prezzi degli alimentari, a dicembre il carrello della spesa in lieve ribassoRoma, 5 gen. (askanews) – Nel 2023 i prezzi nel comparto alimentare evidenziano un’accelerazione della crescita media annua, a +9,8% da +8,8% del 2022, nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale, evidenziata nella seconda metà dell’anno. E’ la stima dell’Istat.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona a dicembre rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% di novembre a +4,4%). E’ la stima preliminare dell’Istat. Dicembre è stato l’ultimo mese del trimestre anti-inflazione, iniziativa del governo volta a favorire il contenimento dei prezzi e tutelare il potere di acquisto dei consumatori. Allargando il quadro, inflazione in risalita nell’Eurozona. A dicembre, secondo la stima flash di Eurostat, l’indice dei prezzi al consumo è salito al 2,9% dal 2,4% di novembre.