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Tim: domenica cda straordinario su richiesta Labriola

Tim: domenica cda straordinario su richiesta LabriolaMilano, 8 mar. (askanews) – Il cda di Tim si riunirà domenica in una seduta straordinaria convocata dal presidente, Salvatore Rossi, su richiesta dell’AD Pietro Labriola. A quanto si apprende la riunione servirà per fornire un’informativa ai consiglieri su quanto accaduto in Borsa in occasione del Capital Market Day di ieri.


In parallelo sembrerebbe che la società potrebbe valutare di integrare le informazioni fornite al mercato in occasione della presentazione del piano industriale.

Oro a nuovi massimi, vicino 2.200 dollari l’oncia dopo lavoro Usa

Oro a nuovi massimi, vicino 2.200 dollari l’oncia dopo lavoro UsaRoma, 8 mar. (askanews) – Ripartono i rialzi dell’oro, con l’oncia che sul mercato statunitense segna un nuovo massimo storico a 2.192 dollari dopo le indicazioni bivalenti dai dati sul mercato del lavoro, che hanno alimentato le ipotesi di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a giugno. A febbraio nell’economia statunitense sono stati creati 275.000 nuovi posti di lavoro, più del previsto, ma al tempo stesso il tasso di disoccupazione è leggermente risalito al 3,9%.

Fed,Powell: Ci saranno fallimenti bancari per perdite di immobili

Fed,Powell: Ci saranno fallimenti bancari per perdite di immobiliNew York, 8 mar. (askanews) – Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato giovedì davanti al Senato che alcune banche potrebbero fallire a causa della loro esposizione al settore immobiliare commerciale, in crisi dopo che la pandemia ha aperto la possibilità di lavorare a distanza.


“Questo è un problema su cui lavoreremo ancora per anni, ne sono sicuro. Ci saranno fallimenti bancari”, ha detto Powell spiegando che “sono soprattutto le banche di piccole e medie dimensioni ad avere questi problemi. Stiamo lavorando con loro. Lo stiamo superando. Penso che sia gestibile”. Il presidente della Fed non è entrato in questioni specifiche a riguardo, ha però spiegato di essere in dialogo con queste banche per aiutarle a chiedersi se hanno abbastanza capitale e liquidità o subiranno perdite. Powell ha chiarito che le banche che hanno problemi con il calo degli spazi per uffici e delle attività al dettaglio non sono le grandi banche.

Usa, +275.000 di posti lavoro a febbraio, disoccupazione +3,9%

Usa, +275.000 di posti lavoro a febbraio, disoccupazione +3,9%New York, 8 mar. (askanews) – Rapporto sull’occupazione di febbraio molto superiore alle stime, negli Stati Uniti. Il mese scorso sono stati creati 275.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 198.000 posti. La disoccupazione è salita al 3,9%, contro attese per un aumento al 3,7%.


I salari orari medi sono aumentati di 0,05 centesimi, lo 0,14%, a 34,57 dollari; rispetto a un anno prima, sono aumentati del 4,28%. La settimana media lavorativa è cresciuta di 0,1 ore a 34,3 ore. La partecipazione della forza lavoro è stata pari al 62,5%, come in gennaio e dicembre. Rivisti i dati di gennaio passati da +335.000 a +229.000, mentre quelli di dicembre sono passati a +290.000. Non rivisto il dato sulla disoccupazione di gennaio che resta confermato a 3,7%.

Svizzera, spending review affidata a comitato di esperti esterni

Svizzera, spending review affidata a comitato di esperti esterniRoma, 8 mar. (askanews) – Il governo della Svizzera ha deciso di affidare a un comitato di esperti indipendenti il compito di redigere un rapporto di proposte su revisioni della spesa e riduzione dei deficit strutturali del bilancio pubblico. L’iniziativa giunge mentre secondo il Consiglio federale, nei prossimi anni i disavanzi rischiano di aumentare a causa delle spese su previdenza, difesa, migranti e richiedenti asilo.


In base alla pianificazione finanziaria, a medio termine i deficit strutturali nel bilancio della Confederazione potrebbero raggiungere i 4 miliardi di franchi all’anno, recita un comunicato del Consiglio federale, il governo della Confederazione Svizzera. L’esecutivo intende quindi recuperare margine di manovra strategico ed evitare di dover apportare tagli lineari per conseguire un bilancio conforme alle disposizioni del freno all’indebitamento. Ha dunque pertanto incaricato un gruppo di esperti di effettuare una verifica dei compiti e dei sussidi e di presentargli, entro fine estate, alcune proposte su come eliminare i deficit strutturali. Nei prossimi anni, si legge, soprattutto le uscite destinate all’Avs 8il sistema previdenziale) e all’esercito registreranno un aumento nettamente più rapido rispetto alle entrate della Confederazione. Anche le uscite per la migrazione rimarranno, almeno per il momento, elevate (statuto di protezione S, asilo).


Il rapporto sulla spending review è stato affidato a un gruppo di cinque esperti che vantano ampia esperienza e solide conoscenze nei settori dell’amministrazione. Dovranno esaminare “tutti i compiti e i sussidi della Confederazione. Tale verifica terrà conto delle uscite federali complessive: nel settore proprio, nel settore dei trasferimenti, per il personale, per beni e servizi e a prescindere dal loro grado di vincolo. Oltre a misure sul fronte delle uscite, l’Esecutivo ha commissionato una variante nella quale una parte del deficit viene coperta dalle maggiori entrate”.

Canadese CPP Investments investe 2 miliardi in NetCo: avrà il 17,5%

Canadese CPP Investments investe 2 miliardi in NetCo: avrà il 17,5%Milano, 8 mar. (askanews) – Canada Pension Plan Investment Board (CPP Investments) ha siglato un accordo per fare il suo ingresso in Optics BidCo, il gruppo di investitori che sta portando a termine l’acquisizione di NetCo, rilevandola da Telecom Italia. CPP Investments si è impegnata ad acquisire una partecipazione del 17,5% in NetCo, per un controvalore pari a fino 2 miliardi di euro, nell’ambito di un’operazione che attribuisce all’azienda un enterprise value di circa 18,8 miliardi. Il gruppo di investitori, guidato da KKR, include una società interamente controllata dalla Abu Dhabi Investment Authority (ADIA, F2i Sgr, e il Mef.


“NetCo fornirà servizi di connettività dati end-to-end con un ruolo particolarmente rilevante per il funzionamento dell’economia italiana,” ha commentato James Bryce, Managing Director e Global Head of Infrastructure di CPP Investments. “Il nostro investimento si basa su una visione strategica di lungo termine condivisa con i nostri partner e contribuirà a fornire infrastrutture digitali di alta qualità in tutta Italia, oltre a generare rendimenti a lungo termine adeguati al profilo di rischio del fondo. Guardiamo con ottimismo a NetCo come al primo di numerosi investimenti infrastrutturali di CPP Investments in Italia”. CPP Investments è una società di investment management che gestisce il Fondo nell’interesse di oltre 22 milioni di contribuenti e beneficiari del Canada Pension Plan. E’ un investitore globale attivo nel settore delle infrastrutture, con 29 investimenti diretti in 13 paesi per un totale di 51,8 miliardi di dollari canadesi al 31 dicembre 2023. Ha partecipazioni significative in aziende di infrastrutture digitali, tra cui Boldyn Networks, Cellnex e V.Tal (Brasile).

8 marzo, l’Istat: meno di 1 imprenditore su 3 è donna

8 marzo, l’Istat: meno di 1 imprenditore su 3 è donnaRoma, 8 mar. (askanews) – Meno di un imprenditore su tre è donna. Gli imprenditori che operano in Italia nel 2021 sono oltre 4 milioni e 800mila. Di questi circa 1milione 460mila sono donne (30%). Rispetto al 2015 si osserva una leggera crescita della presenza femminile di circa 65mila unità (+0,9 punti percentuali). E’ quanto emerge da un report dell’Istat che sottolinea come le imprese femminili siano presenti soprattutto nel settore dei servizi.


Le imprenditrici hanno un’età media più bassa (49 anni) dei loro colleghi maschi (52 anni), grazie ad una più cospicua componente under35. La maggiore presenza di giovani tra le imprenditrici contribuisce ad attenuare, ma non cancella, il forte squilibrio di genere. Nella classe di 50 anni e più le donne rappresentano il 26,5% del complesso degli imprenditori. Lo squilibrio si riduce leggermente nella classe di età centrale (33%) e in modo più consistente tra i più giovani, dove la quota femminile raggiunge il 37,1%. Rispetto al 2015 la quota di donne cresce in tutte le classi di età ma soprattutto tra le under35 (+1,7 punti) e tra le 35-49enni (+2 punti). Minime le differenze nella distribuzione territoriale della sede di impresa. La presenza femminile varia dal 28,6% tra gli imprenditori che guidano imprese del Mezzogiorno al 31,6% nelle regioni del Centro.


L’analisi per comparto economico evidenzia che la stragrande maggioranza delle imprenditrici opera nei Servizi (90,7% a fronte del 74,9% degli uomini). Molto contenuta la quota di imprenditrici del comparto industriale (6,4%) e marginale in quello delle Costruzioni (2,9%), che si conferma dunque a forte caratterizzazione maschile. Il confronto con il 2015 evidenzia un trend non omogeneo tra i vari comparti: ad una crescita del numero di imprenditrici operanti nei Servizi (+76.027 in valore assoluto, pari a +1,2 punti percentuali) si associa un decremento di quante sono impegnate nel settore dell’Industria in senso stretto (-10.516, -1,1 punti) e un leggerissimo calo nelle Costruzioni (-75mila, -0,1 p.p.). Entrando più nel dettaglio, le imprenditrici più frequentemente dei loro colleghi guidano imprese delle Attività professionali, scientifiche e tecniche (20% contro il 17,2%), Sanità e assistenza sociale (12,5% contro il 5,5%), Servizi di alloggio e ristorazione (9,3% contro il 6,8%) e Altri servizi alla persona (9,0% a fronte del 2,8% degli imprenditori).


Poco meno di un milione di donne svolge un’attività imprenditoriale senza dipendenti (64,8% a fronte del 62,4% degli uomini). L’assenza di dipendenti caratterizza soprattutto l’attività imprenditoriale delle under35 (72,8%) e delle imprenditrici del Nord-Ovest (68,9%).

Bce, tassi fermi ma Lagarde lancia un chiaro segnale su giugno

Bce, tassi fermi ma Lagarde lancia un chiaro segnale su giugnoRoma, 7 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha ancora una volta confermato i livelli dei tassi di interesse nell’area euro. Ma al tempo stesso ha rivisto consistentemente al ribasso le sue previsioni di inflazione. E se il comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo non reca novità di rilievo rispetto alla posizione mantenuta finora – i tassi devono restare restrittivi “tutto il tempo necessario” – nella conferenza stampa a seguito della riunione, la presidente Christine Lagarde ha lanciato un messaggio abbastanza chiaro.


“Siamo in un processo disinflazionistico e facciamo buoni progressi”. Sul ritorno dell’inflazione al valore obiettivo del 2% della Bce “siamo più fiduciosi, ma non ancora abbastanza” (per un taglio dei tassi-ndr). “Chiaramente abbiamo bisogno di più dati e sappiamo questi verranno nei prossimi pochi mesi, sapremo un po’ di più ad aprile ma sapremo molto di più a giugno”, ha detto. Una evidente apertura alla possibilità di operare un primo taglio dei tassi in quel mese, che del resto da tempo è l’ipotesi dominante tra gli analisti.


Intanto i tecnici della Bce hanno consistemente rivisto al ribasso le previsioni di inflazione per l’area euro. Ora indicano una media del 2,3% sul 2024, 2% nel 2025 e 1,9% nel 2026. Per la crescita hanno tagliato la stima 2024 allo 0,6%, mentre hanno confermato all’1,5% l’attesa di espansione del Pil nel 2025 e ritoccato al rialzo, all’1,6% quella sul 2026. In occasione del direttorio di giugno queste previsioni verranno nuovamente aggiornate.


Oggi “non abbiamo discusso di tagli ai tassi – ha voluto puntualizzare Lagarde – abbiamo appena iniziato a discutere la moderazione (dial back)” della linea monetaria restrittiva. La presidente, peraltro, ha evitato di sbilanciarsi in qualunque previsione o dichiarazione sulla portata o il ritmo della futura parziale riduzione del freno monetario. “Siamo ancora nella stagione del ‘mantenere’, ci muoveremo nella stagione dell’allentamento e poi nella stagione della normalizzazione. Se questa è la definizione di graduale, così sia. Ma non mi impegnerei in alcun tipo di ritmo o ordine di grandezza – ha avvertito – perché continueremo a essere legati ai dati e a osservare come si evolvono l’economia, i mercati, le buste paga e l’impatto del finanziamento sull’economia”.


I livelli di riferimento sui tassi dell’area valutaria restano così 4,50% sulle operazioni di rifinanziamento principali, 4% sui depositi presso la stessa banca centrale e 4,75% sulle operazioni di rifinanziamento marginale. Dopo alcuni indebolimenti, l’euro ha invertito la rotta ed è tornato a salire nettamente, a 1,0938 dollari in serata si attesta ai massimi da quasi due mesi. (di Roberto Vozzi).

Lagarde: la crescita dell’eurozona resta debole, graduale ripresa nel 2024

Lagarde: la crescita dell’eurozona resta debole, graduale ripresa nel 2024Roma, 7 mar. (askanews) – L’economia dell’area euro “resta debole. I consumatori continuano a frenare le loro spese, l’inflazione si è moderata e le imprese esportano o meno, a riflesso di un rallentamento della domanda esterna e di una perdita di competitività”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.


“Tuttavia – ha aggiunto – le indagini indicano una graduale ripresa nel corso di quest’anno, mentre l’inflazione cala e i salari continuano a salire i redditi reali dovrebbero rimbalzare, e sostenere la crescita, mentre l’effetto deprimente dei passati rialzi dei tassi dovrebbe gradualmente attenuarsi”.

Bce conferma i tassi per l’eurozona, rifinanziamento al 4,50%

Bce conferma i tassi per l’eurozona, rifinanziamento al 4,50%Roma, 7 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha nuovamente confermato i livelli di riferimento sui tassi di interesse: 4,50% sulle operazioni di rifinanziamento principali, 4% sui depositi presso la stessa banca centrale e 4,75% sulle operazioni di rifinanziamento marginale.


La decisione, comunicata al termine del Consiglio direttivo, è in linea con le attese, mentre da mesi ormai gli interrogativi dei mercati riguardano la tempistica con cui l’istituzione inizierà a ritoccare al ribasso questi riferimenti, portati a livelli fortemente restrittivi allo scopo di frenare la domanda e favorire il ritorno dell’inflazione ai valori obiettivo. Su questo il comunicato del Consiglio non si discosta dalla formula degli ultimi mesi: “ritiene che i tassi di interesse di riferimento si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo”. mentre le decisioni future “assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”.


Va però rilevato che la Bce ha ritoccato al ribasso sia le previsioni di inflazione per l’area euro, sia quelle per la crescita economica. Intanto i dati preliminari di febbraio hanno mostrato che il caro vita medio nell’area euro si è moderato al 2,6%. La Bce punta a una inflazione che sul medio termine si attesti al 2% in maniera simmetrica. Ora l’attenzione si sposta sulla imminente conferenza stampa esplicativa della presidente, Christine Lagarde.