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Ue, cosa prevede l’accordo in trilogo sul regolamento imballaggi

Ue, cosa prevede l’accordo in trilogo sul regolamento imballaggiBruxelles, 4 mar. (askanews) – I negoziatori del Parlamento europeo, della presidenza di turno belga del Consiglio Ue e della Commissione (trilogo) hanno raggiunto a Bruxelles un accordo politico provvisorio sulla proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.


Si tratta di uno degli atti legislativi europei più sensibili per il governo e per diversi gruppi d’interesse italiani, che chiedevano in particolare delle deroghe da alcuni obiettivi più stringenti sul riutilizzo degli imballaggi, e la soppressione di diversi divieti di imballaggi in plastica monouso. L’accordo politico raggiunto è provvisorio, in attesa dell’adozione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio Ue. Obiettivo principale del regolamento è il contrasto all’aumento dei rifiuti da imballaggi generati nell’Ue, promuovendo l’economia circolare (ovvero il riuso e riciclo che riportano sul mercato gli imballaggi dopo il loro primo utilizzo, invece di farli finire tra i rifiuti), e armonizzando il mercato interno degli imballaggi del settore.


La proposta di regolamento richiede che tutti gli imballaggi siano riciclabili e che la presenza di sostanze problematiche per la salute e l’ambiente sia ridotta al minimo. Stabilisce inoltre requisiti di armonizzazione dell’etichettatura per migliorare l’informazione dei consumatori. In linea con la cosiddetta ‘gerarchia’ delle modalità di trattamento dei rifiuti, iscritta nella legislazione Ue fin dal 2008, le nuove regole mirano a ridurre in modo significativo la generazione di rifiuti in questo settore, imponendo agli operatori economici di ridurre al minimo gli imballaggi utilizzati, fissando obiettivi vincolanti di riutilizzo, e limitando alcuni tipi di imballaggi monouso (soprattutto in plastica), oltre che continuando a imporre obiettivi minimi per il riciclaggio, come era già stato fatto finora. Il testo dell’accordo provvisorio mantiene poi la maggior parte dei requisiti di sostenibilità per tutti gli imballaggi immessi sul mercato e gli obiettivi principali proposti dalla Commissione.


Innanzitutto, sono rimasti nell’accordo gli obiettivi generali di riduzione degli imballaggi immessi sul mercato: del 5% nel 2030, del 10% nel 2035 e del 15% nel 2040, con particolare attenzione alla diminuzione dei rifiuti dagli imballaggi in plastica. In più, è stata introdotta una restrizione all’immissione sul mercato degli imballaggi destinati a essere a contatto con gli alimenti, che contengano i cosiddetti Pfas (circa 4.700 sostanze ‘sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate’) definite ‘inquinanti eterni’. Per evitare sovrapposizioni con altri atti legislativi, i co-legislatori hanno incaricato la Commissione di valutare la necessità di modificare questa restrizione entro quattro anni dalla data di applicazione del regolamento.


l testo concordato fissa nuovi obiettivi vincolanti di riutilizzo degli imballaggi al 2030 e obiettivi indicativi al 2040. Gli obiettivi variano a seconda della tipologia di imballaggi utilizzati dagli operatori. Entro il 2030, ad esempio, dovrà essere riusato almeno il 10% degli imballaggi per le bevande alcoliche e analcoliche (esclusi vino e vini aromatizzati, latte e altre bevande altamente deperibili). Altri obiettivi di riuso sono fissati specificamente per gli imballaggi per il trasporto e la vendita (esclusi quelli utilizzati per merci pericolose o apparecchiature di grandi dimensioni, e gli imballaggi a diretto contatto con gli alimenti) e per gli imballaggi raggruppati. Gli imballaggi in cartone saranno generalmente esentati da questi obblighi di riuso.

Gentiloni: Ue può rispondere a grandi sfide con un certo ottimismo

Gentiloni: Ue può rispondere a grandi sfide con un certo ottimismoRoma, 4 mar. (askanews) – L’Europa ha di fronte grandi sfide “a cui però l’Ue può rispondere con un certo ottimismo, per due ragioni. La prima è che è possibile che ci sia una ripresa dei consumi e della crescita nella seconda metà di quest’anno, i salari stanno crescendo in diversi paesi europei, non abbastanza, non a livello dell’inflazione, ma stanno crescendo”, ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni intervenendo al convegno per i 40 anni di Affari & Finanza (Repubblica).


“Il secondo motivo di ottimismo” è che si è riusciti a colmare “almeno un po’” il divario enorme che c’è “tra domanda di Europa e il fatto che il bilancio dell’Unione Europea è l’1% del Pil europeo, cioè zero, questa roba si è in parte colmata con Next Generation Eu”, ha proseguito. “Nel 2019 abbiamo raccolto sui mercati finanziari 400 milioni di euro come Enione europea. Nel 2021 130 miliardi: cioè in due anni siamo passati da 0,4 a 130. Da qui l’ottimismo – ha concluso Gentiloni -: perché la strada da percorrere, se uno vuole, vedremo, per contribuire al rilancio dell’economia c’è”.

Ita, Vestager: discussioni con Lufthansa aperte e piuttosto buone

Ita, Vestager: discussioni con Lufthansa aperte e piuttosto buoneRoma, 4 mar. (askanews) – Alla Commissione europea “stiamo attivamente discutendo” con Lufthansa e Italia “per vedere come possono intervenire” sulle preoccupazioni che sono state identificate sulla loro combinazione. Lo ha affermato la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, rispondendo, durante una conferenza stampa, a una domanda sulle recenti ipotesi di stampa che Lufthansa possa abbandonare il progetto per i troppi paletti messi dall’Antitrust Ue.


“Nella mia esperienza sta alle imprese decidere” se procedere o meno a queste operazioni, “noi naturalmente cerchiamo di essere quanto più succinti possibile (ovvero di chiedere il minimo necessario, ndr); siamo qui per assicurare che ci sia ancora concorrenza su questo mercato dopo che ci sarà stata la fusione tra le due compagnie”. “Sta alle imprese trovare il bilanciamento tra i problemi che vanno risolti e la sensatezza del dell’operazione”, ha aggiunto, riconoscendo che il caso è articolato. “Da quello che vedo – ha concluso – abbiamo una discussione piuttosto positiva e aperta con le compagnie in questione. E’ un caso di fusione difficile (‘tricky’, ndr), ma è una fusione come altri casi di fusione che ho visto”.

Apple: l’Ue ci multa senza prove di danni ai consumatori, faremo ricorso

Apple: l’Ue ci multa senza prove di danni ai consumatori, faremo ricorsoRoma, 4 mar. (askanews) – Apple ha replicato all’annuncio della Commissione europea, di una maxi multa (1,8 miliardi di euro) per abuso di posizione dominante sulle app di streaming musicale per dispositivi mobili, affermando che è stata decisa “non nonostante l’assenza di qualunque prova credibile di danno ai consumatori”.


E con un lungo e circostanziato comunicato, in cui evidenzia come alla base della procedura Ue vi siano state iniziative da parte di Spotify, il gruppo svedese di streaming musicale che controlla la principale app su questi servizi, annuncia ricorso contro la decisione. “Apple presenterà appello”, si legge.

Apple: Ue ci multa senza prove di danni a consumatori, faremo ricorso

Apple: Ue ci multa senza prove di danni a consumatori, faremo ricorsoRoma, 4 mar. (askanews) – Apple ha replicato all’annuncio della Commissione europea, di una maxi multa (1,8 miliardi di euro) per abuso di posizione dominante sulle app di streaming musicale per dispositivi mobili, affermando che è stata decisa “non nonostante l’assenza di qualunque prova credibile di danno ai consumatori”.


E con un lungo e circostanziato comunicato, in cui evidenzia come alla base della procedura Ue vi siano state iniziative da parte di Spotify, il gruppo svedese di streaming musicale che controlla la principale app su questi servizi, annuncia ricorso contro la decisione. “Apple presenterà appello”, si legge.

Maximulta dell’Antritrust Ue ad Apple (1,8 miliardi) per le App di streaming musicale

Maximulta dell’Antritrust Ue ad Apple (1,8 miliardi) per le App di streaming musicaleRoma, 4 mar. (askanews) – L’Antitrust europeo ha comminato una maximulta, pari a 1,8 miliardi di euro, a carico di Apple per abuso di posizione dominante sul mercato della distribuzione di musica via streaming tramite app per iPhone e iPad, commercializzate sul suo App Store. Con un comunicato, la Commissione europea riferisce di aver riscontrato che Apple “ha applicato restrizioni agli sviluppatori di app, in modo che omettessero di informare gli utenti di abbonamenti alternativi e meno costosi sui servizi musicali disponibili al di fuori delle app. Questo – dice Bruxelles – è illegale in base alle normative antitrust Ue”.


 

Ddl Capitali, Donnet (Generali): governo riscriva Art. 12

Ddl Capitali, Donnet (Generali): governo riscriva Art. 12Milano, 4 mar. (askanews) – L’articolo 12 Ddl Capitali va riscritto. Lo auspica fortemente l’Ad del gruppo Generali, Philippe Donnet, che nel suo intervento a un convegno in Bocconi per i 40 anni di Affari & Finanza, ha motivato con forza la propria posizione. Donnet ha spiegato che, per come è attualmente formulato, l’Art. 12 mette “a rischio” la “best practice internazionalmente riconosciuta” della lista del board per i rinnovi del cda, perché di fatto “la rende impraticabile”. Nel Ddl, ha detto, c’è un provvedimento che “dà grande importanza agli azionisti minoranza. Un azionista di minoranza, con con una quota anche infima, potrebbe addirittura avere il 20% dei posti nel consiglio di amministrazione, cosa che potrebbe danneggiare la qualità della governance”, ha affermato.


“Un’altra criticità – ha proseguito Donnet – è il voto nominale, che in una società vigilata potrebbe creare grande confusione. Potrebbero arrivare attivisti italiani e stranieri che avranno un potere smisurato che sarà contrario all’interesse della stra-maggioranza del capitale della società”. “Vedo tanta criticità – ha riassunto Donnet – e mi auguro che il governo possa utilizzare la delega per riscrivere l’Art. 12. Così com’è non porterebbe alcun vantaggio al Paese e potrebbe invece creare tanti problemi. Le grandi istituzioni che rappresentano il mercato si sono già espresse in modo molto negativo su questo articolo e non è banale che anche noi che siamo un operatore nazionale importante esprimiamo tante perplessità su questo articolo”.

Apple, maximulta Antritrust Ue (1,8 mld) su App streaming musica

Apple, maximulta Antritrust Ue (1,8 mld) su App streaming musicaRoma, 4 mar. (askanews) – L’Antitrust europeo ha comminato una maximulta, pari a 1,8 miliardi di euro, a carico di Apple per abuso di posizione dominante sul mercato della distribuzione di musica via streaming tramite app per iPhone e iPad, commercializzate sul suo App Store. Con un comunicato, la Commissione europea riferisce di aver riscontrato che Apple “ha applicato restrizioni agli sviluppatori di app, in modo che omettessero di informare gli utenti di abbonamenti alternativi e meno costosi sui servizi musicali disponibili al di fuori delle app. Questo – dice Bruxelles – è illegale in base alle normative antitrust Ue”.

Borsa, Alemanno (Consob): snellire oneri per società quotate

Borsa, Alemanno (Consob): snellire oneri per società quotateRoma, 4 mar. (askanews) – “Snellire le procedure, semplificare il reticolato di norme che circonda il funzionamento delle società quotate e ridurre gli oneri degli operatori, al fine di attrarre nuovi investitori, anche esteri”. Questo, ha detto Gabriella Alemanno, commissaria Consob, il compito del legislatore per favorire l’ingresso nel mercato dei capitali anche delle imprese più piccole. Va in questa direzione, ha aggiunto la commissaria, il ddl capitali, approvato dal parlamento e in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.


Intervenendo ad un convegno promosso da Consob sulla leadership delle donne, Gabriella Alemanno ha sottolineato come “il ricorso al mercato del capitale di rischio rappresenti, per le società un’importante opportunità in termini di visibilità, credibilità, raccolta di risorse finanziarie, attrazione di nuovi talenti e competitività. L’accesso al capitale destinato al finanziamento degli investimenti è, infatti, uno dei fattori di accelerazione più importanti per lo sviluppo del business dell’azienda”. “Purtroppo, però – ha aggiunto – il mercato azionario domestico sta registrando, da una parte, la mancanza di nuovi ingressi nel mercato borsistico e, dall’altro, l’uscita dalle negoziazioni (delisting).


Fenomeni che dipendono principalmente dai maggiori costi e oneri a carico delle società quotate, dalle molte inefficienze del nostro sistema giudiziario, nonché da una politica fiscale meno vantaggiosa rispetto a quella di altri paesi. Inoltre, per le aziende a conduzione familiare – che costituiscono una parte sostanziale dell’economia italiana – l’apertura verso il mercato attraverso la quotazione viene percepita come una potenziale minaccia della perdita del controllo societario”.

Henkel in 2023 +4,2% fatturato 2023 a 21,5 mld, +10,2% ebit a 2,6 mld

Henkel in 2023 +4,2% fatturato 2023 a 21,5 mld, +10,2% ebit a 2,6 mldRoma, 4 mar. (askanews) – Cresce il fatturato organico e migliorano i profitti di Henkel nel 2023. “Nonostante lo scenario di mercato continui a essere impegnativo, nel 2023 abbiamo proseguito la nostra strategia di crescita e persino accelerato la sua implementazione. Il fatturato organico è cresciuto e abbiamo migliorato i profitti in misura significativa, superando le stime che avevamo dichiarato all’inizio dell’anno. Questo successo è stato trainato da entrambe le nostre divisioni, Adhesive Technologies e Consumer Brands,” ha detto il CEO di Henkel, Carsten Knobel, secondo quanto riporta un comunicato dell’azienda.


A livello di Gruppo, Henkel ha registrato nel 2023 un fatturato pari a 21.514 milioni di euro, in calo del 3,9% in termini nominali rispetto all’anno precedente. Le oscillazioni valutarie hanno pesato negativamente sui ricavi per il 4,3%, così come acquisizioni e disinvestimenti che hanno inciso per il 3,9%, considerando soprattutto la dismissione delle attività in Russia, completata nell’aprile 2023. La crescita organica del fatturato si è attestata al 4,2%, trainata principalmente dall’aumento dei prezzi nella fascia alta delle percentuali a cifra singola. I volumi, complessivamente diminuiti, hanno visto una chiara ripresa nella seconda metà dell’anno. Il fatturato organico di Adhesive Technologies è cresciuto del 3,2%, sostenuto soprattutto dai segmenti Mobility & Electronics, Craftsmen, Construction & Professional. La divisione Consumer Brands ha visto uno sviluppo del fatturato organico nell’ordine del 6,1%, a cui hanno contribuito i segmenti Laundry & Home Care ed Hair.


Il margine operativo depurato (EBIT depurato) è aumentato in misura significativa del 10,2% a 2.556 milioni di euro (anno precedente: 2.319 milioni di euro). Lo sviluppo positivo dei prezzi di vendita, le misure per il contenimento dei costi e l’efficientamento della produzione e della supply chain, insieme all’ottimizzazione del portafoglio, hanno più che compensato l’impatto negativo sulla profittabilità dei continui rincari delle materie prime e della logistica. Nell’anno fiscale 2023, il tasso depurato di ritorno sulle vendite (margine EBIT depurato) è stato dell’11,9%, molto più alto dell’anno precedente (2022: 10,4%).


L’utile depurato per azione privilegiata è cresciuto dell’11,5% a 4,35 euro (anno precedente: 3,90 euro). A tassi costanti di cambio, l’utile è aumentato del 20,0%. Il capitale circolante netto in percentuale sui ricavi è stato pari al 2,6%, più basso del precedente anno fiscale (2022: 4,5%) soprattutto per gli inventari più contenuti.


Il flusso libero di cassa ha toccato il nuovo record di 2.603 milioni di euro, con un importante aumento rispetto all’anno precedente (2022: 653 milioni di euro). Questo risultato è dovuto al maggior flusso di cassa derivante dalle attività operative, in particolare alla migliore profittabilità e al minor capitale circolante netto. In conseguenza di quanto illustrato, la posizione finanziaria netta è migliorata significativamente a 12 milioni di euro (-1.267 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Il prossimo 22 aprile, in occasione dell’Annual General Meeting, sarà proposto agli azionisti un dividendo invariato rispetto all’anno passato, ovvero 1,85 euro per azione privilegiata e 1,83 euro per azione ordinaria. Questo corrisponde a un rapporto di payout del 42,4%, che è superiore alla fascia tra il 30 e il 40% indicata come obiettivo e riflette la solidità e il miglioramento della posizione finanziaria netta del Gruppo, mantenendo continuità nei dividendi proposti agli azionisti. Per il 2024 è attesa una moderata ripresa dell’economia globale, da cui si assume un moderato aumento della domanda sia industriale, sia nei mercati del largo consumo in cui Henkel è presente. Le stime attuali indicano rispetto al 2023 un calo del tasso globale di inflazione, che tuttavia resterà complessivamente alto. I tassi di interesse dovrebbero mantenersi più alti che in passato.