Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

IA, Seeweb: favorire crescita aziende italiane cloud per attuare Pnrr

IA, Seeweb: favorire crescita aziende italiane cloud per attuare PnrrRoma, 1 mar. (askanews) – Favorire la crescita delle pmi italiane attive nell’intelligenza artificiale e nel cloud computing “grazie all’importante volano della commessa pubblica”, e sviluppare a livello nazionale competenze specifiche nel settore del cloud e della cybersecurity, anche stringendo alleanze in Europa. L’obiettivo è quello di rafforzate un settore che può trainare l’intera economia del Paese e allo stesso tempo mantenere il controllo dei dati critici e strategici in un contesto nazionale. È il quadro che traccia Seeweb – azienda italiana con data center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale – in un documento depositato alla X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, nel corso dell’indagine conoscitiva sugli impatti dell’intelligenza artificiale nel settore produttivo.


Nel contributo consegnato da Seeweb alla Camera dei Deputati, l’azienda italiana sottolinea che in questa fase stiamo assistendo ad una dipendenza di fronte al dominio tecnologico dei fornitori esteri di servizi digitali, anche quando non sembra affatto necessario perché sono già presenti sul mercato valide alternative italiane di prodotti e servizi della società dell’informazione. È innegabile tuttavia che l’Italia debba superare la dipendenza digitale dai grandi fornitori globali, con soluzioni interne che garantiscano l’indipendenza tecnologica. Per questo è fondamentale sostenere le aziende italiane attive nella filiera dell’intelligenza artificiale, con degli investimenti pubblici a livello nazionale, che rappresentano uno stimolo anche agli investimenti a livello locale e di conseguenza quelli dei privati. “È oggi più che mai necessario – spiega Seeweb, – che il nostro programma di public procurement di beni e servizi indirizzati per il settore pubblico, vada a sostenere le imprese italiane ad alta tecnologia in modo da accelerare la produzione locale delle diverse soluzioni innovative per l’erogazione dei nostri servizi pubblici”. Per l’economia, gli effetti positivi riguarderebbero molteplici aspetti. Da un lato infatti, “l’impegno pubblico ad accelerare l’economia italiana è intrinseco alle finalità stesse del PNRR” ricorda Seeweb sottolineando che “per ogni euro investito in Italia nella transizione digitale, si dovrebbe andare a produrre uno spill over effect su tutti gli altri settori individuati nel Piano, creando ulteriori ricadute positive su tutta l’economia italiana”. Dall’altro lato, questo potrebbe arginare la fuga di talenti italiani all’estero, un fatto che sta penalizzando fortemente questo settore. “Purtroppo, la forza lavoro specializzata nell’Intelligenza Artificiale e nelle materie Stem, viene formata dalle nostre Università, ma poi finisce inesorabilmente per essere attratta dalle aziende tecnologiche più note a livello globale”. Anche questo contribuisce al nostro ritardo.


Secondo Seeweb gli incentivi alle imprese italiane della filiera dell’Ai, consentirebbero di garantire la sicurezza dei dati. “Quando un Paese come l’Italia affida i dati critici ad operatori esteri in partnership con operatori locali” – spiega Seeweb nel contributo – deve rendersi conto che “potrebbe perderne il controllo a fronte di un ordine di blocco delle forniture e dei servizi, azionato ad esempio da uno Stato estero impegnato a difendersi da un attacco cibernetico. Gli Stati Uniti, ad esempio, potranno ordinare ai fornitori di servizi cloud americani di estrarre i dati dei clienti stranieri, compresi l’account, l’email, il telefono e gli indirizzi Ip usati per accedere al servizio”. Non è un caso allora che per reazione “alcune grandi aziende europee hanno sentito il bisogno di recuperare – almeno in parte – il controllo sulla propria infrastruttura scegliendo di affidarsi ad un cloud provider nazionale”.

Eurozona, a febbraio inflazione rallenta ancora al 2,6% annuo

Eurozona, a febbraio inflazione rallenta ancora al 2,6% annuoRoma, 1 mar. (askanews) – Nuovo rallentamento dell’inflazione media nell’area euro, a febbraio la crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attenuata al 2,6%, rispetto al 2,8% cui si era smorzata a gennaio. Lo riporta Eurostat con la stima preliminare, aggiungendo che in un mese i prezzi sono aumentati dello 0,6%.


Rallenta anche l’inflazione di fondo, cioè l’indice depurato da energia, alimentari alcolici e tabacchi: a febbraio la crescita in questo caso è stata del 3,1%, dal 3,3% di gennaio. Entrambi i dati sono lievemente superiori a quanto prevedessero in media gli analisti. Gli sviluppi dell’inflazione vengono attentamente monitorati dalla Bce, che nei mesi passati ha operato una manovra aggressiva di inasprimento monetario alzando i tassi di 450 punti base complessivi, proprio per cercare di favorire un rientro del caro vita al suo obiettivo del 2% tramite un freno agli aggregati di domanda interna.


La prossima settimana tornerà riunirsi il Consiglio direttivo dell’istituzione e in occasione della comunicazione delle sue decisioni, giovedì pomeriggio, verranno anche pubblicate le previsioni aggiornate su economia inflazione dei tecnici della Bce.

Inflazione, Istat: a febbraio ferma a 0,8%, carrello spesa cala al 3,7%

Inflazione, Istat: a febbraio ferma a 0,8%, carrello spesa cala al 3,7%Roma, 1 mar. (askanews) – A febbraio, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’inflazione resta ferma allo 0,8% mentre aumenta dello 0,1% su base mensile.


La stabilizzazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo si deve principalmente all’affievolirsi delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, non lavorati e lavorati, i cui effetti compensano l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici. In particolare, si attenua la flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici, che a febbraio risale al -17,3% (dal -20,5% di gennaio). Si riduce il tasso di crescita in ragione d’anno dei prezzi del “carrello della spesa”: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +5,1% a +3,7%, come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,5% di gennaio a +2,9%). L’inflazione di fondo si attesta al +2,4% (da +2,7% del mese precedente).


L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,1% per la componente di fondo.

Lavoro, Istat: a gennaio -34mila occupati su mese, +362mila su anno

Lavoro, Istat: a gennaio -34mila occupati su mese, +362mila su annoRoma, 1 mar. (askanews) – A gennaio l’occupazione cala dello 0,1%, pari a -34mila unità, tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine, gli autonomi; cresce invece tra le donne e chi ha almeno 50 anni. Il tasso di occupazione scende al 61,8% (-0,1 punti). E’ la stima preliminare dell’Istat.


Il numero di occupati, a gennaio 2024, supera quello di gennaio 2023 dell’1,6% pari a +362mila unità. L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 0,8 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,4 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. A gennaio “l’occupazione cala, rispetto a quella di dicembre 2023, per effetto – è il commento dell’Istat – della diminuzione dei dipendenti a termine (che scendono a 2 milioni 953mila) e degli autonomi (5 milioni 45mila). Il numero degli occupati – pari a 23 milioni 738mila – è superiore a quello di gennaio 2023 di 362mila unità, come sintesi dell’incremento di 373mila dipendenti permanenti e di 22mila autonomi e della diminuzione di 33mila dipendenti a termine”.

Istat: disoccupazione gennaio ferma al 7,2%, per giovani sale al 21,8%

Istat: disoccupazione gennaio ferma al 7,2%, per giovani sale al 21,8%Roma, 1 mar. (askanews) – A gennaio il tasso di disoccupazione totale è stabile al 7,2%, quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti). E’ la stima preliminare dell’Istat.


La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità) coinvolge gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni; al contrario, la disoccupazione aumenta lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni. La crescita del numero di inattivi (+0,5%, pari a +61mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva tra gli uomini e tra chi ha un’età compresa tra 15 e 49 anni; l’inattività diminuisce invece tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di inattività sale al 33,3% (+0,2 punti).


Rispetto a gennaio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1%, pari a -162mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -157mila).

Esplode la polemica sulle nuove regole per i bagagli, Trenitalia le sospende

Esplode la polemica sulle nuove regole per i bagagli, Trenitalia le sospendeRoma, 29 feb. (askanews) – Esplode la polemica sulle nuove regole per bagagli, bici e monopattini a bordo dei treni di Trenitalia che sarebbero dovute entrare in vigore domani, ma che la società ha deciso di sospendere. Il nuovo regolamento prevede che si possano portare gratis a bordo del treno solo i primi due bagagli, mentre le bici e monopattini elettrici devono essere riposti in una sacca.


Sono insorte le associazioni dei consumatori. “Non condividiamo la scelta di Trenitalia, che sembra appiattirsi sulle peggiori politiche tariffarie delle compagnie aeree low cost, a discapito della qualità del servizio reso agli utenti – ha affermato il Codacons -. Crediamo che le nuove regole determineranno danni e disagi per i passeggeri, con alcune misure, come la sacca per bici e monopattini, che appaiono oggettivamente poco comprensibili e introdurranno nuovi costi a carico dei viaggiatori”.L’Unione nazionale consumatori ha invece annunciato un esposto all’Antitrust e all’Autorità dei trasporti per un pronunciamento “sulla correttezza commerciale di questa pratica”. “Alla luce di alcune richieste, anche da parte di associazioni dei consumatori – è intervenuta poi la società con una nota -, Trenitalia comunica che ha deciso di sospendere l’applicazione, a partire dal 1 marzo, del regolamento sul trasporto di bagagli, monopattini e biciclette a bordo treno”.


 

Esplode polemica su nuove regole bagagli, Trenitalia le sospende

Esplode polemica su nuove regole bagagli, Trenitalia le sospendeRoma, 29 feb. (askanews) – Esplode la polemica sulle nuove regole per bagagli, bici e monopattini a bordo dei treni di Trenitalia che sarebbero dovute entrare in vigore domani, ma che la società ha deciso di sospendere. Il nuovo regolamento prevede che si possano portare gratis a bordo del treno solo i primi due bagagli, mentre le bici e monopattini elettrici devono essere riposti in una sacca.


Sono insorte le associazioni dei consumatori. “Non condividiamo la scelta di Trenitalia, che sembra appiattirsi sulle peggiori politiche tariffarie delle compagnie aeree low cost, a discapito della qualità del servizio reso agli utenti – ha affermato il Codacons -. Crediamo che le nuove regole determineranno danni e disagi per i passeggeri, con alcune misure, come la sacca per bici e monopattini, che appaiono oggettivamente poco comprensibili e introdurranno nuovi costi a carico dei viaggiatori”. L’Unione nazionale consumatori ha invece annunciato un esposto all’Antitrust e all’Autorità dei trasporti per un pronunciamento “sulla correttezza commerciale di questa pratica”.


“Alla luce di alcune richieste, anche da parte di associazioni dei consumatori – è intervenuta poi la società con una nota -, Trenitalia comunica che ha deciso di sospendere l’applicazione, a partire dal 1 marzo, del regolamento sul trasporto di bagagli, monopattini e biciclette a bordo treno”.

Usa, a gennaio inflazione rallenta a +2,4% su anno

Usa, a gennaio inflazione rallenta a +2,4% su annoNew York, 29 feb. (askanews) – L’inflazione negli Stati Uniti ha registrato un leggero rialzo in gennaio. La misura preferita dalla Federal Reserve per calcolarla, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), è salita dello 0,3%. Il mese scorso si era registrato un +0,2%. Su base annuale è cresciuta del 2,4%, molto meno del 2,6% del mese precedente.


La componente “core” del dato, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,4% rispetto al mese precedente, quando aveva registrato un +0,2%. Rispetto ad un anno prima il dato è cresciuto del 2,8%, meno del 2,9% registrato nel mese precedente. Il valore Pce è contenuto nel dato diffuso dal dipartimento del Commercio relativo ai redditi personali e alle spese ai consumi. AAA/Mal

Btp Valore: ordini complessivi superano quota 14,6 miliardi

Btp Valore: ordini complessivi superano quota 14,6 miliardiMilano, 28 feb. (askanews) – La raccolta del nuovo Btp Valore, nel terzo giorno di collocamento, ha superato quota 3,6 miliardi di euro, per un totale di 131.708 contratti. Sommando gli 11,05 miliardi raccolti nei primi due giorni, le richieste complessive arrivano a 14,65 miliardi.


Il collocamento della terza emissione del titolo dedicato ai piccoli risparmiatori – con tasso minimo garantito del 3,25% per i primi tre anni e del 4% per i successivi tre – termina venerdì (salvo chiusura anticipata).

Ue, Roma e Berlino bloccano direttiva su catene del valore imprese

Ue, Roma e Berlino bloccano direttiva su catene del valore impreseBruxelles, 28 feb. (askanews) – Nuovo attacco al Green Deal europeo. E’ stata bloccata oggi a Bruxelles, dagli ambasciatori presso l’Ue dei governi tedesco, italiano e di una decina di altri paesi, l’approvazione dell’accordo in “trilogo” tra i negoziatori del Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione sulla direttiva per la “Due Diligence”, ovvero “dovere di diligenza” delle imprese riguardo alla sostenibilità sociale e ambientale delle proprie catene del valore.


A quanto si apprende a Bruxelles, durante la riunione di oggi del Coreper (il Comitato tecnico dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue, che prepara le riunioni ministeriali del Consiglio), oltre a Italia e Germania, hanno dichiarato l’intenzione di astenersi anche Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Finlandia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Slovacchia, Ungheria, mentre la Svezia ha prospettato il suo voto contrario. Il blocco di un accordo già raggiunto in “trilogo”, per quanto teoricamente possibile, ha pochissimi precedenti nella storia dell’Ue negli ultimi 16 anni, da quando cioè questa procedura decisionale co-legislativa informale è stata introdotta, a metà del 2007, mostrando la sua maggiore efficacia e rapidità rispetto alla procedura di co-decisione formale prevista dai Trattati Ue (che prevede tre fasi: prima lettura, seconda lettura ed eventualmente conciliazione).


La proposta di direttiva sul dovere di diligenza riguarda le imprese operanti nell’Ue con oltre 500 dipendenti e un fatturato netto a livello mondiale di oltre 150 milioni di euro, a cui è richiesto di garantire che le proprie attività e quelle di tutte le aziende coinvolte nella loro catena del valore (dall’approvvigionamento, a monte, alla distribuzione e gestione dei rifiuti, a valle) rispettino i diritti umani, sociali e ambientali tutelati dalle convenzioni e dai trattati internazionali (come l’accordo di Parigi sul clima, la Convenzione sulla biodiversità, le convenzioni contro il lavoro minorile, la schiavitù e lo sfruttamento del lavoro). Secondo quanto prevede la proposta legislativa, le società europee dovranno sospendere o terminare i rapporti commerciali con le società partner, ovunque situate, che violano questi diritti. Ma le posizioni critiche nei riguardi della direttiva evidenziano i costi aggiuntivi per le società che saranno sottoposte alle nuove norme, le difficoltà di assicurare il controllo di tutte le imprese coinvolte nella catena del valore, e il rischio per le aziende europee di essere costrette a rinunciare a delle forniture di materie prime critiche o componenti essenziali, non facilmente reperibili da altre fonti sul mercato globale. Quello di oggi era il secondo tentativo da parte del Coreper di approvare l’accordo in trilogo (raggiunto dai negoziatori delle tre istituzioni il 14 dicembre scorso), dopo un primo nulla di fatto il 9 febbraio scorso, a causa dell’astensione della Germania (decisa per via dell’opposizione alla direttiva da parte del partito liberale del ministro delle Finanze, Christian Lindner), a cui si era aggiunta, a sorpresa, quella dell’Italia, oltre che di alcuni altri paesi più piccoli (nelle decisioni del Consiglio Ue a maggioranza qualificata, l’astensione vale come voto contrario). L’Italia avevano votato a favore della posizione negoziale del Consiglio Ue (“orientamento generale”), il primo dicembre 2022. Il Parlamento europeo aveva poi adottato la propria posizione negoziale il primo giugno 2023, con con 366 voti a favore, 225 contrari e 38 astensioni.


Alcune fonti a Bruxelles riferiscono che il governo di Giorgia Meloni, che originariamente non era contrario alla direttiva (almeno nella sua versione modificata dell’”orientamento generale” del Consiglio Ue), starebbe ora negoziando per ottenere, in cambio della sua astensione sulla “Due Diligence”, un avvicinamento della Germania alle posizioni italiane nel contesto di un altro “trilogo” ancora in corso: quello sul regolamento Ue sugli imballaggi e rifiuti da imballaggi. In quest’ultimo caso, al Parlamento europeo i gruppi d’interesse appoggiati dall’Italia avevano ottenuto molte modifiche nel mandato negoziale approvato dalla plenaria di Strasburgo, in particolare con la cancellazione di alcuni obblighi relativi agli obiettivi di riuso degli imballaggi e ai divieti di imballaggi monouso. Ma il Consiglio Ue ha ripristinato, nel suo “orientamento generale”, buona parte della proposta originaria, andando così contro le posizioni italiane. Loc