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Lista Lagarde sulle spese Ue: 800 mld l’anno su CO2, 75 mld difesa

Lista Lagarde sulle spese Ue: 800 mld l’anno su CO2, 75 mld difesaRoma, 23 feb. (askanews) – Nell’Unione europea bisogna reperire 800 miliardi di euro l’anno da qui al 2031 per centrare gli obiettivi sulla riduzione delle emissioni fissati per il 2040 (-90%). Altri 75 miliardi di euro l’anno vanno reperiti se si vuole raggiungere la soglia del 2% di spese in difesa concordate in ambito Nato. Tutto questo mentre ogni anno si assiste a un deflusso netto di fondi pari a 250 miliardi di euro, l’ 1,8% del Pil che va “verso il resto del mondo e prevalentemente verso gli Usa. Questa la “lista della spesa” che la presidente della Bce, Christine Lagarde ha elencato per illustrare per quale motivo servirebbe una Unione dei mercati dei capitali, nel suo intervento iniziale alla conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale a Gand, in Belgio.


Nelle discussioni di oggi “il mio contributo si è limitato a due categorie di cose. Primo – ha detto – sottolineare l’urgenza della questione, sulla base del fatto che il tetto lo sistemi quando c’è il sole, non quando c’è la tempesta”.“La seconda categoria si può riassumere in numeri e ne menzionerò 3. 800 miliardi all’anno per raggiungere gli impegni sulle emissioni. 75 miliardi all’anno necessari se tutti i paesi attuano l’impegno del 2% di spese in Difesa presi a livello Nato. Terzo, 250 miliardi l’anno, l’1,8% del Pil di deflusso finanziario netto che va verso il resto del mondo e prevalentemente gli Usa. A parte questo abbiamo avuto un’ottima discussione”, ha concluso.


 

Emissione Btp Valore al via il 26 febbraio, Mef: tasso minimo 3,25% fino al terzo anno, poi sale al 4%

Emissione Btp Valore al via il 26 febbraio, Mef: tasso minimo 3,25% fino al terzo anno, poi sale al 4%Milano, 23 feb. (askanews) – La terza emissione del Btp Valore avrà un tasso minimo garantito del 3,25% per il primo, secondo e terzo anno e del 4% per quarto, quinto e sesto anno. Lo fa sapere il Mef che ha comunicato la serie dei tassi cedolari minimi garantiti per la terza emissione del BTP Valore, che avrà luogo da lunedì 26 febbraio a venerdì primo marzo (fino alle ore 13.00), salvo chiusura anticipata.


“Al termine del collocamento verranno annunciati i tassi cedolari definitivi che potranno essere confermati o rivisti al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione”. Il BTP Valore, dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori (cosiddetti investitori retail), prevede cedole nominali pagate trimestralmente e una scadenza di 6 anni con un premio finale extra pari allo 0,7% del capitale investito. L’investimento minimo è di mille euro senza alcun tetto massimo, salvo la facoltà del Ministero di chiudere anticipatamente l’emissione.

Ecofin, Giorgetti ricorda calciatore di Gand, ma sbaglia squadra

Ecofin, Giorgetti ricorda calciatore di Gand, ma sbaglia squadraGand, 23 feb. (askanews) – Siparietto con equivoco calcistico per il ministro dell’Economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti, a Gand, in Belgio, a margine delle riunioni informali, in corso, dell’Eurogruppo e dell’Ecofin.


Accolto dal presidente di turno dell’Ecofin, il ministro belga delle Finanze, Vincent van Peteghem, all’ingresso dello stadio di Gand in cui si svolgono le riunioni, quando gli è stata offerta una sciarpa del tipo di quelle usate dai tifosi di calcio, con la scritta “Ecofin”, Giorgetti ha ricordato che “qui c’era un giocatore altissimo, Paul Onuachu”. In realtà, il nigeriano Ebere Paul Onuachu, alto più di due metri, ha giocato dal 2019 al 2023 un un’altra squadra belga, quella di Genk, una città fiamminga come Gand (o Ghent, il nome è molto simile), a est di Bruxelles (mentre Gand è a Nord-Ovest della capitale). Onuachu è poi stato ceduto nel 2023 alla squadra britannica del Southampton.

Schnabel (Bce): in Italia crescita tiene e calo inflazione rapido

Schnabel (Bce): in Italia crescita tiene e calo inflazione rapidoRoma, 23 feb. (askanews) – Nelle fasi più recenti l’Italia ha mostrato di disporre di “una crescita economica relativamente solida” mentre al tempo stesso il processo disinflazionisto si è mosso in maniera “più rapida” rispetto alla media dell’area euro. I differenziali (spread) sui rendimenti dei sui titoli di Stato “sono a un livello moderato, ma persistono vulnerabilità a livello di conti pubblici”. Sono alcuni dei messaggi chiave sulla Penisola illustrati da Isabel Schnabel, componente del comitato esecutivo della Bce durante un intervento all’università Bocconi, a Milano.


Secondo Schnabel “in Italia la perdita di produttività dal 1990 è in parte dovuta all’alta quota di piccole imprese”. E nelle slide del suo intervento, diffuse dall’istituzione, ha anche citato il livello sostenuto di investimenti pubblici e privati favorito anche dal Pnrr. Nell’area euro sono stati fatti molti progressi sul processo di disinflazione, ha poi rilevato, ma l’ultimo miglio del ritorno ai livelli obiettivo si conferma “difficile” e la forte crescita dei salari in un quadro di produttività in calo “crea pressione rialzo sui costi del lavoro unitari”. Gli ampi margini che molte imprese hanno a disposizione sui loro profitti dovrebbero consentire di assorbire i rialzi dei costi del lavoro “ma permangono rischi”. E “ancorare le aspettative di inflazione è cruciale per mantenere la stabilità dei prezzi”, ha detto l’economista tedesca sul se si possa dichiarare vinta la lotta all’inflazione.


E per Schnabel, considerata una degli esponenti più intransigenti sulla linea monetaria, ovviamente la risposta è no. Ma non ha mancato di riconoscere i progressi compiuti. Nell’area euro le pressioni dovute allo shock dei prezzi dell’energia e dalle catene di appprovvigionamento sono svaniti, mentre l’inflazione sui beni sta caLAndo rapidamente laddove sui servizi “si dimostra più persistente”. L’ultimo miglio per riportare l’inflazione al livello obiettivo “risulta più difficile”. La trasmissione della politica monetaria si sta dimostrando “forte” in termini di aumento dei costi di finanziamento e di calo sul livello di erogazione di credito bancario. Il rallentamento dell’immobiliare mostra una dinamica differenziata tra paesi. Schnabel ha spiegato che la politica monetaria sta lavorando creando un freno alla crescita della domanda aggregata. Ma la resilienza dei mercati del lavoro ha un effetto indebolente sulla trasmissione monetaria mentre persistono penurie di persone disponibili a occupare i posti di lavoro vacanti.

Bce, cala inflazione percepita da famiglie ma sale quella prevista

Bce, cala inflazione percepita da famiglie ma sale quella previstaRoma, 23 feb. (askanews) – A gennaio l’inflazione percepita dai consumatori nell’area euro ha mostrato una ulteriore attenuazione, al 6% mediano sugli ultimi 12 mesi rispetto al 6,9% registrato nella rilevazione precedente. Al tempo stesso, tuttavia, le aspettative di inflazione per i prossimi 12 mesi hanno segnato un lieve incremento al 3,3%, dal 3,2% registrato a dicembre.


Le aspettative di inflazione sul più lungo termine, 3 anni, sono rimaste invariate al 2,5%. Lo riporta la Bce sulla base della sua inchiesta mensile, precisando che l’incertezza che i consumatori attribuiscono all’inflazione resta elevata. Secondo la stessa indagine, le aspettative sulla crescita dei redditi dei reali da parte dei consumatori sono rimaste invariate all’1,2%, mentre la percezione sulla crescita della spesa degli ultimi 12 mesi si è limata 6,6%, dal 6,8% registrato a dicembre. La Bce sottolinea che si tratta del valore più contenuto dall’ottobre del 2022.


Per quanto riguarda l’andamento dell’economia le aspettative dei consumatori sono meno negative ma restano di contrazione e indicando un meno 1,1% sui prossimi 12 mesi, a fronte del meno 1,3% di dicembre. Le aspettative sul tasso di disoccupazione si sono limate al 10,9% dall’11,2% di dicembre.

Nvidia mette le ali a Wall Street, che chiude con nuovi record

Nvidia mette le ali a Wall Street, che chiude con nuovi recordMilano, 22 feb. (askanews) – Chiusura sprint per Wall Street, che tocca nuovi record spinta dai sorprendenti risultati trimestrali di Nvidia (+16,4%), ben superiori alle attese. L’indice S&P 500 si è portato a 5,085.96 punti (+2,09%), il Dow Jones ha guadagnato l’1,18%, il Nasdaq il 2,96%.


Seduta boom per il gruppo che produce schede grafiche e chip per l’intelligenza artificiale: il titolo Nvidia ha chiuso con un balzo del 16,4% a 785,38 dollari, aumentando di 277 miliardi di dollari il valore della propria capitalizzazione, il più grande guadagno in un solo giorno nella storia del mercato. Con il balzo odierno, Nvidia scavalca Amazon e Alphabet, diventando la terza società statunitense di maggior valore dopo Microsoft e Apple, sottolinea l’Ft. La sua capitalizzazione di Borsa sfiora i 2mila miliardi di dollari.

Confindustria: i saggi danno il via alle consultazioni, rebus alleanze

Confindustria: i saggi danno il via alle consultazioni, rebus alleanzeRoma, 22 feb. (askanews) – In un clima che resta teso, tra scontri interni e appelli al silenzio stampa, prosegue l’iter per l’elezione del presidente di Confindustria. Domani, a Torino, prendono il via le consultazioni dei saggi, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi. I tre sono chiamati a raccogliere le espressioni di consenso di un’ampia e rappresentativa platea di associati. Sullo sfondo resta il rebus delle alleanze tra i candidati in corsa per il dopo Bonomi. Al momento nessuno sembra voler cedere il passo, cercando accordi e convergenze, e il rischio di disperdere i voti si fa sempre più concreto.


Edoardo Garrone, forte di oltre il 20% del totale dei voti esercitabili nell’assemblea confederale, ha accesso di diritto alla “finale” del 4 aprile. In quella data si riunisce il Consiglio generale che designa, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta, il futuro presidente. L’ammissione degli altri tre candidati, Emanuele Orsini, Alberto Marenghi e Antonio Gozzi, è legata al livello di apprezzamento che i saggi rileveranno durante il loro ‘tour’ sul territorio. Entro la fine della prossima settimana – fanno sapere fonti vicine ad Orsini – anche l’imprenditore emiliano potrebbe certificare un supporto superiore al 20% dei voti assembleari. Scatterebbe così l’obbligo di sottoporlo, in ogni caso, al voto del consiglio generale. In questi giorni i quattro candidati stanno incontrando le associazioni del sistema per illustrare i propri programmi. E, all’indomani di una riunione molto accesa del consiglio generale, da viale dell’Astronomia è arrivata una nuova lettera agli associati che ribadisce l’appello a mantenere il dibattito interno al sistema. “Richiamo l’esigenza, già evidenziata sabato scorso dalla lettera della Commissione di designazione, di evitare rifrazioni mediatiche – si legge nella lettera anticipata da Askanews – e di mantenere il dibattito all’interno del perimetro associativo, in puntuale aderenza a quanto previsto dalla normativa confederale”.


Intanto quello che continua a delinearsi, all’interno dell’associazione, è uno scontro tra le due anime di Confindustria. Una parte vuole un cambio di passo e auspica che il prossimo leader sia un rappresentante della grande impresa; l’altra ritiene che si possa proseguire con un presidente espressione di realtà imprenditoriali più piccole. Ai saggi spetta il difficile compito di trovare una sintesi. Da tradizione confindustriale i candidati portati al voto di designazione del consiglio generale sono sempre stati al massimo due. Lo statuto prevede, comunque, che possano essere “tre come numero massimo” fermo restando “un obiettivo di sintesi e di promozione della massima unitarietà possibile” da parte della commissione di designazione. Dopo Torino i tre saggi faranno tappa a Bologna, il 24 febbraio, presso Confindustria Emilia-Romagna. Poi il 28 e 29 febbraio saranno a Roma nella sede di Confindustria. Il primo marzo a Milano presso Assolombarda e l’8 marzo, sempre a Milano, ma in Federchimica. Il 9 marzo sarà la volta di Padova in Confindustria Veneto Est. Il ‘tour’ nazionale si chiuderà l’11 marzo a Napoli.


Al termine delle consultazioni, Enoc, Moltrasio e Vescovi dovranno redigere una relazione finale di sintesi delle valutazioni raccolte sui candidati. I saggi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del consiglio generale del 21 marzo. Mlp

P.A, tra il 2022 e 2024 salari +6,2% pari a +160 euro al mese

P.A, tra il 2022 e 2024 salari +6,2% pari a +160 euro al meseRoma, 22 feb. (askanews) – Le risorse stanziate per i contratti pubblici per il triennio 2022-2024 ammontano a 10 miliardi di euro e hanno consentito un aumento degli stipendi fino al 6,2%. Lo rileva il rapporto semestrale dell’Aran, l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, che mette in luce anche alcune novità per il pubblico impiego. La dotazione finanziaria si è tradotta in un aumento medio delle retribuzioni vicino al 6%, con un ulteriore incremento portato a 6,2% grazie a risorse aggiuntive per specifici settori.


Rispetto agli incrementi del 3,5% nel triennio 2016-2018 e del 4% nel periodo 2019-2021 tra il 2022 e il 2024 si osserva un “miglioramento significativo” dei salari con un beneficio medio a regime di circa 160 euro al mese. Il report evidenzia che, nonostante il contesto inflazionistico, gli aumenti salariali hanno superato i tassi di inflazione nelle ultime due tornate, con un andamento opposto nel periodo 2022-2024. Inoltre, il rapporto sottolinea l’effetto del decreto anticipi, che ha portato a un aumento congiunturale del 16,6% delle retribuzioni nel pubblico impiego nel dicembre 2023. “Siamo orgogliosi – spiega il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo – di aver già dato avvio ai lavori per la nuova tornata contrattuale, formalmente avviata con la trasmissione della direttiva madre all’agenzia da parte del ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, e la firma dell’accordo sulla definizione dei comparti e delle aree. Dare continuità alla contrattazione è un fondamentale segnale di riconoscimento per i tre milioni di dipendenti pubblici impegnati a fornire servizi ai cittadini e alle imprese. Le risorse stanziate, 10 miliardi di euro, per i rinnovi non solo riconoscono il valore cruciale del lavoro svolto dal pubblico impiego, ma rappresentano anche un segno di fiducia e l’investimento fondamentale dello Stato nel futuro della Pubblica amministrazione. Con la nuova tornata contrattuale, Aran e organizzazioni sindacali dimostrano concretamente il loro impegno costante per assicurare condizioni lavorative eque e competitive. Rilanciare il lavoro pubblico è l’obiettivo di tutti”.


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Bce attacca il Bitcoin: “Un castello di carte, valore reale zero”

Bce attacca il Bitcoin: “Un castello di carte, valore reale zero”Roma, 22 feb. (askanews) – Duro attacco della Bce contro il Bitcoin, il più noto dei criptoasset. Un approfondimento sul blog dell’istituzione rileva che non ci sono dati sui fondamentali di mercato dello stesso, che non c’è un valore di riferimento in base al quale si possano fare previsioni. Che rischia di essere in una nuova bolla speculativa e che la recente risalita dei prezzi mostra più che altro “l’efficacia della lobby” che gli sta dietro. Inoltre si presta a usi illeciti e a danni all’ambiente.


La “capitalizzazione di mercato” del Bitcoin in realtà “quantifica il danno sociale che si verificherà quando il castello di carte crollerà”. E in definitiva vale “zero”. Sono le argomentazioni usate da due funzionari della divisione Infrastrutture di mercato e di pagamento della Bce, Ulrich Bindseil e Juergen Schaaf, in un articolo intitolato “L’approvazione dell’Etf sul Bitcoin-i nuovi vestiti nascosti dell’imperatore”. Fanno una lunga lista di valutazioni negative, per usare un eufemismo. “Il Bitcoin non è riuscito a mantenere la promessa di essere una valuta decentralizzata digitale e ancora oggi difficilmente si può utilizzare per trasferimenti legali. L’ultima approvazione di un Etf – affermano gli autori – non cambia il fatto che il Bitcoin non è auspicabile come mezzo di pagamento o come investimento”.


Per i sostenitori del noto criptoasset l’approvazione lo scorso 10 gennaio da parte della Securities and Exchange Commission (l’equivalente Usa della Consob) di un Etf sul Bitcoin “conferma che è un investimento sicuro e che il rally è la prova di un trionfo inarrestabile. Contestiamo entrambe le tesi e riteniamo che il valore reale del Bitcoin resti zero. Per la società un nuovo ciclo di bolla del Bitcoin è una prospettiva cupa. E il danno collaterale sarà massiccio, incluso a livello ambientale e sulla redistribuzione di ricchezza alle spese dei meno preparati”. “E’ importante che le autorità proteggano la società da riciclaggio, dai Cyber crimini e altri reati, dalle perdite finanziarie per le persone meno preparate e da estesi danni ambientali”, aggiungono i due economisti della Bce.


La presa di posizione giunge mentre la Bce resta impegnata nei preparativi per il possibile lancio dell’euro digitale, sulla cui creazione non è stata ancora raggiunta una decisione formale ma che sembra sempre più negli intenti dell’istituzione e di altre autorità europee. Da anni diversi esponenti della Bce negano che i cripto possano essere catalogati tecnicamente come valute, perché non ne avrebbero le caratteristiche. A fronte di queste argomentazioni, dal settore dei criptoasset giungono tesi in senso opposto e il rilievo che le banche centrali vedono nei cripto una sorta di rivale alle monete ufficiali. Tanto più alle future versioni digitali.

Turchia, Banca centrale stoppa rialzi tassi dopo cambio governatore

Turchia, Banca centrale stoppa rialzi tassi dopo cambio governatoreRoma, 22 feb. (askanews) – Al primo direttorio utile dopo il siluramento della governatrice, la Banca centrale della Turchia ha immediatamente arrestato la manovra di rialzo i tassi di interesse conferma, confermando al 45% il riferimento sulle operazioni di rifinanziamento a sette giorni. Con un comunicato, l’istituzione sostiene che la dinamica dell’inflazione di fondo”è salita in linea con le aspettative e che l’inflazione totale è aumentata”. Ma che “i recenti indicatori suggeriscono che la domanda interna continua moderarsi”.


Il direttorio di politica monetaria “valuta che l’attuale livello dei tassi sarà mantenuto fino a quando non ci sarà un calo significativo e sostenuto dell’inflazione di fondo e fino a quando le aspettative di inflazione convergeranno verso i livelli previsionali”. Una formula che indica il raggiungimento di un picco. Ad ogni modo lascia aperta la porta a eventuali inasprimenti della linea se il quadro inflazionistico dovesse peggiorare. Lo scorso 4 febbraio a capo dell’istituzione era stato nominato il vicegovernatore, Fatih Karahan, in sostituzione di Hafize Gaye Erkan, prima donna a capo della istituzione e che era stata nominata solo nel giugno precedente. A inizio febbraio Erkan aveva rassegnato le dimissioni lamentando una campagna di odio contro di lei e i suoi familiari, mentre era impegnata una una aggressiva manovra di inasprimento monetario contro la galoppante inflazione.


In Turchia l’inflazione sfiora il 65%. Il caso della Erkan, con trascorsi a Goldman Sachs e alla Fed, non è tuttavia il primo, ma piuttosto l’ennesimo di una lunga lista di avvicendamenti a capo dell’istituzione, il cui operato risente dell’interventismo del presidente Recep Tayyip Erdogan e delle sue idee eterodosse sulla politica monetaria. Il comunicato sul decreto di nomina del nuovo governatore non menzionava nemmeno la Erkan e il comunicato sulla sua nomina non compare più sul sito internet dell’istituzione.