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Banche, Srb: piani risoluzione attuabili “con breve preavviso”

Banche, Srb: piani risoluzione attuabili “con breve preavviso”Roma, 13 feb. (askanews) – L’ente europeo che si occupa della gestione di fallimenti e crisi bancarie, il Single Resolution Board ha presentato la sua nuova strategia operativa per il periodo che si estende fino al 2028, elaborata dopo un anno di consultazioni con tutte le parti coinvolte nell’Unione bancaria. Il documento verrà discusso oggi nel corso di una conferenza organizzata dallo stesso Srb.


Secondo quanto riporta un comunicato, l’attivà di questo organismo vede aprirsi una nuova fase di lavoro che terrà conto del contesto operativo che sta cambiando, mentre le autorità di risoluzione nazionali si stanno muovendo sui preparativi degli elementi chiave dei piani di risoluzione, per includere nuove focalizzazione su simulazioni e preparazioni alle crisi. Questa nuova fase assicurerà che ogni piano e strategia privilegiata di risoluzione per ogni banca possa essere attuato “con breve preavviso – afferma il Srb – rendendoci anche più resilienti e preparati alle crisi”.


La strategia copre tre aree chiave: le attività principali delle banche (core business), i processi di governo degli istituti stessi e, terzo, le risorse umane. La strategia prevede una serie di obiettivi con 20 azioni da attuare da qui al 2028. Indicatori di performance specifici verranno inclusi nel piano pluriennale del Srb. I lavori avvengono in coordinamento con le autorità nazionali, con la Bce, con la Commissione europea e con rappresentanti del panorama bancario. “Le loro indicazioni ci aiuteranno a portare avanti efficienza, semplificazione diventare anche più trasparenti”, ha affermato il presidente del Srb, Dominique Laboureix.

Energia, Birol (Aie): transizione energia pulita non si può fermare

Energia, Birol (Aie): transizione energia pulita non si può fermareRoma, 13 feb. (askanews) – La transizione verso le tecnologie pulite è ormai “impossibile da fermare”, perché ormai insita nelle dinamiche di mercato e non più solamente nelle scelte politiche dei governi. L’ha affermato oggi il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) Fatih Birol aprendo il forum sull’innovazione energetica dell’Aie, collegato alla riunione ministeriale di oggi e domani.


“Dobbiamo fare due lavori, per dirla con rudezza. Uno, specialmente tra ora e il 2030, una massiccia, massiccia estensione delle tecnologie pulite che sono già ottenibili commercialmente, spingendole con forza, per esempio il solare, il vento, le pompe di calore, auto elettriche, efficienza energetica, in alcuni paesi l’energia nucleare. Ma, come abbiamo rilevato, anche questa grande spinta non è abbastanza non è sufficiente per raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050. Quindi abbiamo bisogno, a quanto abbiamo scoperto, di spingere le tecnologie che non sono ancora sul mercato ma sono in costruzione, siano parte del nostro mix energetico attorno al 2030. Di conseguenza, per il secondo lavoro da fare, la parola magica è ‘innovazione’”, ha sostenuto il direttore generale. Birol ha dato atto che le tecnologie verdi stanno procedendo “più velocemente di quanto molti non realizzino”. Nel 2001 “la quota di eolico più solare nella generazione elettrica globale era lo 0,25%; entro tre anni questa quota raggiungerà il 25%”, ha spiegato il direttore generale. “E’ una grande crescita”, ha detto ancora, affermando inoltre che un eventuale cambiamento di orientamento di uno o due governi sulla transizione non avrebbe effetti rilevanti sulla direzione di marcia, perché sono ormai le forze di mercato a dirigere la trasformazione. “In dieci anni la dimensione di mercato per la produzione di tecnologia a energia pulita raggiungerà 1.000 miliardi di dollari, e questo è il prossimo capitolo del settore industriale”, ha detto Birol, segnalando come la produzione con energia pulita sta diventando un fattore di competizione tra i paesi. “Quindi – ha precisato – certamente un cambiamento politico in questo o quel paese incide, ma io credo che la transizione energetica sia ormai impossibile da fermare”.

Confindustria, corsa a 4: Orsini, Gozzi, Garrone e Marenghi i candidati

Confindustria, corsa a 4: Orsini, Gozzi, Garrone e Marenghi i candidatiRoma, 12 feb. (askanews) – E’ corsa a quattro per la presidenza di Confindustria. In pista per la successione a Carlo Bonomi ci sono Alberto Marenghi, Emanuele Orsini, Edoardo Garrone e Antonio Gozzi. Ai saggi della Commissione di Designazione, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi, sarebbero arrivate, secondo quanto si apprende, le candidature di tutti e quattro gli imprenditori.


Il nuovo leader di Confindustria verrà designato, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei votanti, il 4 aprile dai 184 membri del Consiglio generale e sarà poi eletto dall’assemblea dei delegati in programma per il 23 maggio. La gara parte, dunque, affollata. Nel giro di poche settimane, però, i candidati potrebbero ridursi se, come nella tradizione confindustriale, si cercheranno alleanze in nome dell’unità del sistema. Anche il lavoro dei saggi potrebbe spingere in questa direzione. Difficile che si arrivi ad un candidato unico, più probabile che anche questa volta la sfida sia a due.


Gozzi, nato a Chiavari nel 1954, è presidente del gruppo Duferco, della Virtus Entella e di Federacciai. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Genova, si è sempre occupato di attività e temi riguardanti l’industria, l’energia e lo shipping. È inoltre presidente di Interconnector Energy Italia, il consorzio che organizza le prime 80 imprese italiane energivore nei settori dell’acciaio, della chimica del cemento e della carta. E’ membro del Consiglio Generale di Confindustria e dell’Esecutivo dell’Aspen Institute. Fa parte, poi, del Comitato Tecnico Energia di Confindustria, occupandosi, in particolare, dei complessi problemi tecnologici e finanziari che il processo di decarbonizzazione del sistema manifatturiero comporta. Marenghi, casse 1976, di Mantova, è amministratore delegato di Cartiera Mantovana. L’azienda è stata fondata da un suo antenato nel 1615 e Marenghi ne rappresenta la 17ma generazione. Nel 2010 fonda Cartiera Galliera, di cui è presidente e amministratore delegato, con sede a Padova e successivamente nel 2013 Sumus Italia, di cui è vicepresidente, con sede a Milano. Quanto alla ‘carriera’ in Confindustria, nel 2001 viene eletto presidente regionale dei Giovani Imprenditori della Lombardia e nel 2008 vicepresidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Nel 2014, all’età di 37 anni, viene eletto presidente di Confindustria Mantova. Da maggio 2020, con la presidenza Bonomi, è vicepresidente nazionale di Confindustria con delega all’Organizzazione, Sviluppo Associativo e Marketing.


Anche Orsini è nella squadra di Bonomi come vicepresidente con la delega al Credito, alla Finanza e al Fisco. Emiliano, classe 1973, è amministratore delegato di Sistem Costruzioni, e di Tino Prosciutti. Inoltre è presidente di Maranello Residence, consigliere delegato di Sistem Cubiertas Iberica Sl e consigliere di amministrazione di Afi – Associazione Forestale Italiana. Garrone, nato a Genova nel 1961, è presidente del Consiglio di Amministrazione di San Quirico, la Holding finanziaria del Gruppo Garrone-Mondini, ed è presidente del Gruppo Erg. Inoltre riveste il ruolo di presidente del Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 Ore. Lunga la sua esperienza confindustriale. Dal 2000 al 2002 è stato presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Da maggio 2008 ad aprile 2012 è stato vicepresidente di Confindustria per l’Organizzazione e il Marketing Associativo. Da maggio 2014 ad aprile 2016, Garrone è stato componente del Comitato di Presidenza di Confindustria, con delega per l’Internazionalizzazione associativa. Da maggio 2012 ad aprile 2014 ha rivestito il ruolo di presidente del Comitato tecnico per l’Ambiente e Internazionalizzazione del Sistema associativo.


Secondo l’articolo 12 dello statuto di Confindustria, i tre saggi sono ora chiamati a tutte le verifiche sui candidati. Un lavoro da svolgere insieme al Consiglio etico e al Collegio speciale dei Probiviri confederali. In settimana partirà, poi, il “tour” nazionale di Enoc, Moltrasio e Vescovi. I tre apriranno le consultazioni con la base imprenditoriale giovedì 15, a Milano, nelle sede di Federchimica. Seconda tappa sarà Bologna il 16 febbraio. Poi i tre si sposteranno a Torino il 23 febbraio. Il 28 e 29 febbraio saranno a Roma nella sede di Confindustria. Il primo marzo di nuovo a Milano, questa volta in Assolombarda. Il 9 marzo a Padova e come tappa finale ci sarà Napoli l’11 marzo. Al termine delle consultazioni, i saggi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del Consiglio Generale del 21 marzo.

Milleproroghe, la riunione di maggioranza trova la quadra sull’Irpef agricola (e la pensione dei medici)

Milleproroghe, la riunione di maggioranza trova la quadra sull’Irpef agricola (e la pensione dei medici)Roma, 12 feb. (askanews) – Sarà depositato domani l’emendamento sull’Irpef agricola per la quale è stata trovata la quadra con l’esenzione totale fino a 10mila euro e al 50% tra 10 e 15mila.


In arrivo anche una nuova misura sui medici con il via libera allo scudo penale e alla possibilità di restare al lavoro fino a 72 anni. E’ quanto riferiscono fonti parlamentari a margine della riunione di maggioranza sul Milleproroghe il cui esame dovrebbe entrare nel vivo domani alla Camera.

Bitcoin torna sopra quota 50.000 dollari dopo oltre 2 anni

Bitcoin torna sopra quota 50.000 dollari dopo oltre 2 anniRoma, 12 feb. (askanews) – Giornata di forti aumenti per le varie cripto valute, in un quadro esuberante dei mercati finanziari mentre a Wall Street progressi moderati sono stati sufficienti a portare due dei maggiori indici a nuovi massimi storici. In serata il Bitcoin si attesta in rialzo del 3,25% dopo che nel corso della seduta ha superato la soglia psicologica dei 50.000 dollari, per la prima volta dal dicembre del 2021. Nel frattempo l’Ethereum guadagna un 4,76% a 2.623 dollari e il Litecoin sale dell’1,13% a 72,79 dollari.

Agricoltura, verso taglio 50% Irpef fino a 15mila euro

Agricoltura, verso taglio 50% Irpef fino a 15mila euroRoma, 12 feb. (askanews) – “Il ministro Giancarlo Giorgetti e il vice ministro Maurizio Leo, in stretto contatto con il ministro Francesco Lollobrigida, stanno predisponendo un emendamento governativo sulla problematica dell’Irpef”. Lo riferiscono fonti parlamentari di maggioranza a margine del vertice sul decreto milleproroghe.


“Una norma – proseguono le stesse fonti – che prevede, oltre alla franchigia per esentare dal pagamento i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro, anche una riduzione del 50% dell’importo da pagare per i redditi tra i 10.000 e i 15.000 euro. Una norma che riguarderebbe solo gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti in forma individuale o in società semplice”. “Una dimostrazione dell’impegno massimo del governo Meloni e della vicinanza agli agricoltori in questi 16 mesi. – si sottolinea dalla maggioranza – Un risultato, al di sopra delle aspettative, che certifica il raggiungimento dell’accordo all’interno della maggioranza, che si deve al lavoro congiunto dei Ministri Giorgetti, Lollobrigida e Ciriani e del viceministro Leo, che si sono prodigati per reperire le risorse necessarie a coprire i costi della misura”.

Patto stabilità, Cavallari (Upb): clausola deficit morde da 2030

Patto stabilità, Cavallari (Upb): clausola deficit morde da 2030Roma, 12 feb. (askanews) – Le nuove clausole sul deficit di bilancio del Patto di stabilità e di crescita “inizieranno a ‘mordere’ e diventeranno rilevanti all’inizio prossimo decennio, questo comporterà uno sforzo maggiore di quello che sarebbe necessario sulla base di una analisi di rischio”. Lo ha affermato Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, durante un dibattito organizzato a Roma dalla Rappresentanza in Italia della Ue.


Cavallari ha spiegato che a marzo l’Upb completerà uno studio sugli effetti della revisione delle regole del Patto per le prospettive dei conti pubblici italiani. Il senso delle clausole di rafforzamento del taglio del deficit è “assicurare una discesa più rapida: l’idea è di creare un margine di sicurezza” nelle fasi economiche postitive (da utilizzare semmai nelle situazioni opposte). Più in generale,s econdo la presidente dell’Upb “un altro ingrediente da stimolare nell’Ue è creare uno standard per le autorità indipendenti di vigilanza sul bilancio, oggi sono molto diverse tra Paesi e avere uno standard uniforme – ha concluso – sarebbe invece importante”

Banche, Buch (Bce): usare extraprofitti per rafforzare capitale e IT

Banche, Buch (Bce): usare extraprofitti per rafforzare capitale e ITRoma, 12 feb. (askanews) – “Oggi le banche europee sono meglio patrimonializzate e più resilienti di quanto fossero 10 anni fa, all’inizio dell’Unione bancaria. Ma non ci sono spazi per l’autocompiacimento. I cambiamenti strutturali nell’economia reale, i nuovi rischi che stanno emergendo, la digitalizzazione e l’accresciuta concorrenza possono mettere alla prova i modelli di business delle banche”. Lo ha affermato la presidente del ramo di Vigilanza bancaria della Bce, Claudia Buch durante una intervento alla “House of the Euro” a Bruxelles.


“Di recente gli utili delle banche hanno tratto beneficio dai tassi di interesse più alti. Questo fornisce l’opportunità alle banche di aumentare la loro resilienza, in termini di aumento dei margini patrimoniali e per infrastrutture di Information Technology resilienti”, ha detto. Secondo Buch “viviamo in tempi incerti. Ma la rassegnazione addirittura la paura non sono una buona guida per gestire l’incertezza. In Europa possiamo costruire sulla base di istituzioni solide e di un quadro regolamentare robusto, sia per creare resilienza sia per assumere misure preventive. Questo è al centro della nostra attività sulla vigilanza bancaria. Ele banche sono una parte integrante delle nostre politiche e possono contribuire in maniera rilevante al welfare”.


Dal punto di vista della Vigilanza bancaria “dobbiamo anche adattarci a un contesto che sta cambiando. Colmare le lacune sul sistema di risoluzione. E dobbiamo focalizzarci sui rischi che stanno emergendo e assumere misure tempestivamente – ha avvertito – se vediamo debolezze nel sistema di controllo dei rischi e nella resilienza delle banche”.

Sud, Intesa Sanpaolo: nel 2023 export in aumento del 3,7%

Sud, Intesa Sanpaolo: nel 2023 export in aumento del 3,7%Napoli, 12 feb. (askanews) – Nei primi nove mesi del 2023 le esportazioni dei distretti industriali del Mezzogiorno sono state pari a quasi 7,2 miliardi di euro, in crescita del 3,7%, a prezzi correnti, rispetto al periodo gennaio-settembre 2022 (+260 milioni di euro), un dato migliore rispetto alla media dei distretti italiani (+0,4%). E’ quanto fotografato dallo studio realizzato dalla irezione Studi e Ricerche di Banca Intesa Sanpaolo.


Dopo un primo trimestre di crescita a doppia cifra (+11%) e un secondo di lieve calo (-0,6%), il terzo trimestre ha registrato una nuova crescita (+1,1%). Nel terzo trimestre 2023 il Mezzogiorno è stata l’unica area geografica a registrare un’evoluzione positiva delle esportazioni distrettuali (Nord-Est -2,4%, Nord-Ovest -4,7% e Centro -6,5%), grazie all’elevata presenza su questo territorio dei distretti agro-alimentari (il peso dell’export dei distretti agro-alimentari sul totale è pari all’8,4% per il Centro, 15% per il Nord-Ovest, 15,4% per il Nord-Est e 63% per il Mezzogiorno). Tra le regioni del Mezzogiorno in cui si monitorano distretti industriali, solo Puglia e Basilicata hanno mostrato esportazioni in calo rispetto ai primi nove mesi del 2022 (rispettivamente -3,7% e -10,7%). Per dinamica positiva si evidenzia la Sardegna (+16,2%), seguita da Campania (+9,2%) e Abruzzo (+8,5%). Risultano in crescita anche le vendite all’estero dei distretti siciliani (+5,8%). Ben 15 distretti dei 28 monitorati hanno realizzato una crescita delle esportazioni nel periodo esaminato.

Ue, Lane (Bce): iniziative affidate a Letta e Draghi fondamentali

Ue, Lane (Bce): iniziative affidate a Letta e Draghi fondamentaliRoma, 12 feb. (askanews) – “Ci servono delle statistiche a livello europeo e, a un certo punto, dopo la riforma della fiscalità internazionale concordata in ambito Ocse dovremmo muoverci verso qualche meccanismo di allocamento delle risorse su scala europea”. Lo ha affermato il capo economista della Bce, Philip Lane, durante una tavola rotonda sulle nuove sfide per l’analisi statistica organizzata a Madrid assieme a Irving Fisher Committee on Central Bank Statistics, Banca dei regolamenti internazionali e Banca di Spagna.


“Il modo spontaneo con cui questo può crescere è se abbiamo imprese di dimensioni europee. E superata una certa dimensione avere un singolo sistema di rendicontazione sulle imprese penso che possa aiutare”, ha osservato Lane. Ad ogni modo, secondo il capo economista della Bce passi in questa direzione non spettano a banchieri centrali o agli esperti di statistica, semmai “iniziative come quella affidata a Enrico Letta, sul mercato unico Ue e a Mario Draghi, sulla competitività, sono esempi dell’unico modo per finanziare le transizioni verde e digitale – ha sostenuto Lane -: è fondamentalmente avere maggiore integrazione a livello europeo. E per farlo bisogna essere pronti a andare avanti con iniziative come queste”.