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Carburanti, Consiglio di Stato accoglie ricorso Mimit su cartellonistica

Carburanti, Consiglio di Stato accoglie ricorso Mimit su cartellonisticaRoma, 1 dic. (askanews) – Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Mimit contro la decisione del Tar che aveva sospeso il drecreto del Mimit che impone ai gestori di esporre i cartelli sui prezzi medi dei carburanti. “Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) – si legge nel dispositivo – accoglie l’istanza cautelare nei sensi di cui in motivazione e, per l’effetto, sospende l’esecutività della sentenza impugnata”. L’udienza pubblica è stata fissata per l’8 febbraio prossimo. Soddisfazione viene espressa dal Mimit: “L’esposizione del cartello sul prezzo medio dei carburanti in questi mesi ha riscontrato piena efficacia, come dimostrano la sensibile riduzione del margine di distribuzione in Italia, per la prima volta minore a quello degli altri grandi paesi europei e di un terzo inferiore a quello dello scorso anno, e la progressiva contrazione dei prezzi alla pompa dei carburanti, particolarmente intensa per la benzina che in due mesi ha visto i prezzi diminuire di circa 20 centesimi al litro, arrivando a toccare stamattina il valore medio nazionale più basso dell’anno sulla rete stradale di 1,802 euro/litro”.

Banche, Barr (Fed): vulnerabilità causano fallimenti, non social

Banche, Barr (Fed): vulnerabilità causano fallimenti, non socialRoma, 1 dic. (askanews) – I social media e la velocità con cui le informazioni si propagano tramite gli stessi hanno avuto un ruolo nei fallimenti del Credit Suisse e della Silicon Valley bank, ma non ne sono stati la causa: il motivo dei fallimenti è stato nelle vulnerabilità di fondo degli istituti, come sulla gestione dei rischi di liquidità. Lo ha affermato Michael Barr, vicepresidente e capo del ramo di supervisione bancaria della Federal Reserve, nel suo intervento in apertura della seconda giornata del forum sulla vigilanza della Bce.

In queste vicende “i social media hanno avuto un ruolo e non lo voglio sottostimare, monitoriamo i social. Però il loro ruolo può anche essere sopravvalutato. Credit Suisse – ha detto Barr – aveva vulnerabilità di fondo e sono stati colpiti da uno shock, se non avessero avuto queste vulnerabilità non sarebbero spariti. Penso lo stesso con la Silicon Valley Bank: non è fallita per un social media ma per carenze fondamentali su rischi di liquidità e vulnerabilità”. “Dobbiamo stare attenti ai social ma anche focalizzarci molto sui fondamentali delle banche”, ha concluso l’esponente della Fed.

Eurozona, crescita di fondo rallenta ai minimi da oltre 1 anno

Eurozona, crescita di fondo rallenta ai minimi da oltre 1 annoRoma, 1 dic. (askanews) – Un indice che cerca di misurare la dinamica della crescita di fondo dell’area euro si è indebolito a novembre ai minimi da oltre un anno: secondo quanto riporta un comunicato congiunto di centre for Economic Policy Research e Banca d’Italia, l’indice Eurocoin è sceso infatti a -0,79 punti, da -0,67 di ottobre “raggiungendo il valore più basso da settembre del 2022”.

L’ulteriore calo dell’indicatore, si legge, ha riflesso la debolezza della produzione industriale e del commercio internazionale. L’eurocoin fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro, esprimendo tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del Pil depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e volatilità di breve periodo). È pubblicato mensilmente dalla Banca d’Italia e dal Cepr e la prossima rilevazione verrà pubblicata il 5 gennaio.

Sciopero dei treni, Salvini: scene indegne nelle stazioni, non saranno più tollerate

Sciopero dei treni, Salvini: scene indegne nelle stazioni, non saranno più tollerateMilano, 30 nov. (askanews) – “Scene indegne e inaccettabili nelle stazioni italiane. La giornata di oggi rende ancora più evidente che scioperi di troppe ore hanno ricadute pesantissime sulle vite di troppe persone incolpevoli. Lo trovo intollerabile”. Lo ha detto il vicepremier e Ministro Matteo Salvini commentando le conseguenze dello sciopero del 30 novembre, convocato dopo l’incidente in Calabria.

“E’ mia precisa intenzione, in futuro, fare di tutto affinché simili scene non si ripetano anche se auspico che i sindacati evitino iniziative irragionevoli”, ha aggiunto in una nota. Il vicepremier ha sottolineato che oggi “per rispetto di chi ha perso la vita sul lavoro non siamo intervenuti, come invece successo recentemente, ma è chiaro che il sacrosanto diritto alla mobilitazione non può cancellare quello di milioni di cittadini che devono viaggiare”.

I 3 messaggi chiave di Panetta sulla linea monetaria della Bce

I 3 messaggi chiave di Panetta sulla linea monetaria della BceRoma, 30 nov. (askanews) – Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ha tenuto oggi il suo primo intervento pubblico in presenza, un discorso alla conferenza per il 60º anniversario dalla fondazione del gruppo Iccrea. E’ stato anche il primo discorso sulla politica monetaria della Bce da quando ha rilevato la guida dell’istituzione di Via Nazionale.

E in questo ambito ha lanciato tre messaggi chiave. Primo, altri aumenti dei tassi sono da escludere (tema, in realtà, forse abbastanza condiviso nel direttorio Bce). Secondo, e qui si è già su terreni più dibattuti, è giusto mantenere una linea restrittiva, ma la durata della stessa potrebbe non essere necessariamente così estesa. Che, tradotto, significa che un primo taglio dei tassi potrebbe essere meno lontano del previsto. E, terzo, no ad accelerazioni sulla manovra di riduzione della mole del bilancio di Bce e Eurosistema – cioè niente corse a ridurre gli stock di titoli pubblici – argomento su cui potrebbero crearsi posizioni divergenti.

Panetta ha anche lanciato un (immancabile) richiamo al governo sui conti: il peso del debito pubblico va ridotto perché “opprime l’economia da troppi anni”. E, alle banche, sui rischi di aumento dei crediti deteriorati. In generale è parso adottare uno stile più sintetico rispetto al suo predecessore – con 6 pagine di intervento oggi, a fronte delle circa 16 pagine dell’ultimo discorso pubblico di Ignazio Visco – ma senza discostarsi dalla sostanza dei contenuti. Sempre oggi i dati di Eurostat hanno riportato un nuovo calo dell’inflazione, superiore al previsto. La Bce ha operato la sua stretta monetaria in risposta alle precedenti accelerazioni dell’inflazione – che lo scorso anno nell’area euro era arrivata a superare il 10% – puntando a ricondurre la crescita dei prezzi verso il suo obiettivo del 2% sul medio termine.

“La restrizione monetaria attuata dalla Bce è stata necessaria”, ha detto Panetta. Ma i dati, tanto più quelli appena pubblicati – che ha definito “una buona notizia” – mostrano che l’attuale livello dei tassi “sarebbe sufficiente a riportare l’inflazione in linea con l’obiettivo del 2 per cento”. Quindi no ad altri aumenti. In quanto governatore della Banca d’Italia, Panetta partecipa come tutti i suoi pari dell’area euro al Consiglio direttivo, l’organismo che assume le decisioni di politica monetaria della Bce. Anche precedentemente era presente a queste riunioni in quanto componente del Comitato esecutivo della stessa istituzione.

La stima preliminare sull’inflazione media dell’area euro di novembre ha indicato una ulteriore decelerazione, al 2,4% dal 2,9% di ottobre. E stavolta il calmieramento dell’inflazione “di fondo”, ossia l’indice dei prezzi depurato da energia, alimentari e altri beni volatili, è stato perfino più accentuato: al 3,6% a novembre dal 4,2% di ottobre. Come rilevavano già ieri alcuni analisti dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Germania, l’istituzione monetaria potrebbe addirittura ritrovarsi spiazzata ora, con una linea eccessivamente restrittiva. Secondo il numero uno di Bankitalia, “le condizioni monetarie dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione”. E anche su questo al Consiglio sembra esserci consenso. Meno evidente è quanto accordo ci sia sulla durata di questa fase. Per Panetta “dipenderà dall’evoluzione delle variabili macroeconomiche” e “potrebbe essere più breve qualora la persistente debolezza dell’attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione”. Infine, è intervenuto su un tema toccato di recente da altri esponenti del direttorio. In particolare alcuni governatori hanno iniziato a sostenere che bisognerebbe riflettere ad una anticipazione dell’avvio della manovra di dismissione dei titoli accumulati anche con il piano anti Covid Pepp, così come già in atto con un altro piano di acquisti, l’App. La stessa presidente della Bce, Christine Lagarde lo scorso 27 novembre ha affermato che questa discussione potrebbe svolgersi “a breve”. Finora la Bce ha affermato di voler rinnovare i titoli del Pepp almeno fino a fine 2024. La prossima riunione operativa monetaria del Consiglio si terrà giovedì 14 dicembre. Ma se la Bce aggiungesse questo elemento alle misure di inasprimento già decise, presumibilmente potrebbero crearsi ulteriori pressioni sui titoli di Stato, in una fase di gestione già non semplice delle manovre di risanamento dei conti pubblici per i governi, essendo l’economia sostanzialmente in stallo e i tassi di riferimento a livelli elevati. “E’ necessario procedere con cautela nel processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema – ha avvertito Panetta -. Dopo aver innalzato i tassi ufficiali, una brusca contrazione del bilancio, dopo quella già rapida dei mesi scorsi, avrebbe effetti restrittivi sull’economia che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell’inflazione”.

I 3 messaggi chiave di Panetta sulla linea monetaria della Bce

I 3 messaggi chiave di Panetta sulla linea monetaria della BceRoma, 30 nov. (askanews) – Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ha tenuto oggi il suo primo intervento pubblico in presenza, un discorso alla conferenza per il 60º anniversario dalla fondazione del gruppo Iccrea. E’ stato anche il primo discorso sulla politica monetaria della Bce da quando ha rilevato la guida dell’istituzione di Via Nazionale.

E in questo ambito ha lanciato tre messaggi chiave. Primo, altri aumenti dei tassi sono da escludere (tema, in realtà, forse abbastanza condiviso nel direttorio Bce). Secondo, e qui si è già su terreni più dibattuti, è giusto mantenere una linea restrittiva, ma la durata della stessa potrebbe non essere necessariamente così estesa. Che, tradotto, significa che un primo taglio dei tassi potrebbe essere meno lontano del previsto. E, terzo, no ad accelerazioni sulla manovra di riduzione della mole del bilancio di Bce e Eurosistema – cioè niente corse a ridurre gli stock di titoli pubblici – argomento su cui potrebbero crearsi posizioni divergenti.

Panetta ha anche lanciato un (immancabile) richiamo al governo sui conti: il peso del debito pubblico va ridotto perché “opprime l’economia da troppi anni”. E, alle banche, sui rischi di aumento dei crediti deteriorati. In generale è parso adottare uno stile più sintetico rispetto al suo predecessore – con 6 pagine di intervento oggi, a fronte delle circa 16 pagine dell’ultimo discorso pubblico di Ignazio Visco – ma senza discostarsi dalla sostanza dei contenuti. Sempre oggi i dati di Eurostat hanno riportato un nuovo calo dell’inflazione, superiore al previsto. La Bce ha operato la sua stretta monetaria in risposta alle precedenti accelerazioni dell’inflazione – che lo scorso anno nell’area euro era arrivata a superare il 10% – puntando a ricondurre la crescita dei prezzi verso il suo obiettivo del 2% sul medio termine.

“La restrizione monetaria attuata dalla Bce è stata necessaria”, ha detto Panetta. Ma i dati, tanto più quelli appena pubblicati – che ha definito “una buona notizia” – mostrano che l’attuale livello dei tassi “sarebbe sufficiente a riportare l’inflazione in linea con l’obiettivo del 2 per cento”. Quindi no ad altri aumenti. In quanto governatore della Banca d’Italia, Panetta partecipa come tutti i suoi pari dell’area euro al Consiglio direttivo, l’organismo che assume le decisioni di politica monetaria della Bce. Anche precedentemente era presente a queste riunioni in quanto componente del Comitato esecutivo della stessa istituzione.

La stima preliminare sull’inflazione media dell’area euro di novembre ha indicato una ulteriore decelerazione, al 2,4% dal 2,9% di ottobre. E stavolta il calmieramento dell’inflazione “di fondo”, ossia l’indice dei prezzi depurato da energia, alimentari e altri beni volatili, è stato perfino più accentuato: al 3,6% a novembre dal 4,2% di ottobre. Come rilevavano già ieri alcuni analisti dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Germania, l’istituzione monetaria potrebbe addirittura ritrovarsi spiazzata ora, con una linea eccessivamente restrittiva. Secondo il numero uno di Bankitalia, “le condizioni monetarie dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione”. E anche su questo al Consiglio sembra esserci consenso. Meno evidente è quanto accordo ci sia sulla durata di questa fase. Per Panetta “dipenderà dall’evoluzione delle variabili macroeconomiche” e “potrebbe essere più breve qualora la persistente debolezza dell’attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione”. Infine, è intervenuto su un tema toccato di recente da altri esponenti del direttorio. In particolare alcuni governatori hanno iniziato a sostenere che bisognerebbe riflettere ad una anticipazione dell’avvio della manovra di dismissione dei titoli accumulati anche con il piano anti Covid Pepp, così come già in atto con un altro piano di acquisti, l’App. La stessa presidente della Bce, Christine Lagarde lo scorso 27 novembre ha affermato che questa discussione potrebbe svolgersi “a breve”. Finora la Bce ha affermato di voler rinnovare i titoli del Pepp almeno fino a fine 2024. La prossima riunione operativa monetaria del Consiglio si terrà giovedì 14 dicembre. Ma se la Bce aggiungesse questo elemento alle misure di inasprimento già decise, presumibilmente potrebbero crearsi ulteriori pressioni sui titoli di Stato, in una fase di gestione già non semplice delle manovre di risanamento dei conti pubblici per i governi, essendo l’economia sostanzialmente in stallo e i tassi di riferimento a livelli elevati. “E’ necessario procedere con cautela nel processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema – ha avvertito Panetta -. Dopo aver innalzato i tassi ufficiali, una brusca contrazione del bilancio, dopo quella già rapida dei mesi scorsi, avrebbe effetti restrittivi sull’economia che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell’inflazione”.

Tronchetti: l’Africa sarà molto importante per la Pirelli di domani

Tronchetti: l’Africa sarà molto importante per la Pirelli di domaniLondra, 30 nov. (askanews) – L’Africa “sarò molto importante per la Pirelli di domani. Questa azienda ha sempre guardato al futuro e se uno guarda al futuro l’Africa è ovviamente una priorità”. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo del gruppo Pirelli, Marco Tronchetti Provera, nel corso della presentazione a Londra di The Cal 2024, affidato per la prima volta all’obiettivo di un fotografo africano (il ghanese Prince Gyasi).

“E’ naturale seguire gli sviluppi dei mercati, ma non c’è nessun progetto in particolare”, ha assicurato Tronchetti a chi gli chiedeva se ci fossero piani concreti di sviluppo nel Continente e in Ghana in particolare. Uno dei protagonisti dell’edizione numero 50 del Calendario è proprio Sua Maestà Otumfuo Osei Tutu II, il re dello storico impero Ashtanti dell’Africa occidentale. Un suo portavoce, presente alla presentazione a Londra, ha spiegato di vedere “un grosso potenziale” per l’Africa, e per il Ghana in particolare, “in un rapporto più forte e duraturo con Pirelli in futuro”. “Noi siamo già con una rete distributiva in Africa, nel momento in cui si apre un mercato noi ci siamo – ha spiegato ancora Tronchetti -, è chiaro che tutto avviene per stadi e l’Africa arriverà come mercato, oggi non è ancora un mercato dove l’automotive è cresciuta ma crescerà, e quindi noi ci saremo, è naturale che questo avvenga”.

“L’Africa – ha detto ancora Tronchetti – è un paese giovane che cresce e continuerà a crescere sempre di più. Tra pochi decenni avrà 2,5 miliardi di abitanti, per noi italiani è alle porte di casa, non guardare all’Africa cercando di costruire qualcosa assieme sarebbe sbagliato. Questo ragazzo (Gyasi, ndr) che porta tradizione ed energia in fondo ci dice ‘siamo qua’. Bisogna guardare avanti, questo ci sembrava il senso del progetto del calendario: guardare al futuro con un messaggio costruttivo”.

P.A., arriva direttiva su performance dipendenti per premiare merito

P.A., arriva direttiva su performance dipendenti per premiare meritoRoma, 30 nov. (askanews) – Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato la direttiva in materia di misurazione e valutazione della performance dei dipendenti pubblici. L’obiettivo, nel solco delle esperienze dei modelli adottati nello scenario europeo e Ocse, è quello di attuare una strategia di piena valorizzazione del merito nel contesto organizzativo.

La direttiva vuole essere la “bussola” dei dirigenti verso la valorizzazione delle persone delle pubbliche amministrazioni nel loro contesto organizzativo. Come specificato nel documento, “”qualsiasi sistema di valutazione della performance deve essere infatti improntato innanzitutto alla massima attenzione verso i dipendenti pubblici, che sono il fulcro delle amministrazioni pubbliche. Per questo motivo è necessario partire dalle persone e sviluppare contesti capaci di innescare meccanismi virtuosi alla cui base deve esserci il merito. “Quando si misura il merito di una persona – specifica il Zangrillo – non si esprime una valutazione valoriale sulla persona, ma si declina il suo profilo di competenze, di esperienze, il suo potenziale. Quindi, valutare il merito significa misurare la capacità che abbiamo di esprimere i nostri talenti, le nostre virtù; significa individuare le aree di miglioramento, in fin dei conti significa impegnarsi a far crescere le persone, che si traduce nel creare valore pubblico”.

Ecco perché è fondamentale – puntualizza ancora la direttiva – avere dei sistemi di misurazione che non tengano soltanto conto della performance individuale, ma anche di quella dell’organizzazione nel suo complesso. A questo si aggiunge la necessità di adottare sistemi che vadano oltre la sola valutazione effettuata dal superiore gerarchico, coinvolgendo una pluralità di soggetti per arrivare gradualmente a una valutazione a 360 gradi. La direttiva stabilisce quindi che ogni amministrazione preveda, nell’ambito dei rispettivi sistemi, che tutto il personale, a partire dal livello dirigenziale, venga necessariamente valutato anche con riferimento alla capacità di esercitare adeguatamente la propria “leadership”. Tale capacità viene declinata nella direttiva soprattutto in relazione alla necessità di incidere sulla motivazione del personale, da valutare anche secondo comportamenti osservabili. Tra questi, ad esempio, la capacità di superare gli schemi consolidati, il conseguire i risultati e il “far accadere le cose”, la tempestività, la piena assunzione delle proprie responsabilità, la costruzione di team ad alte performance.

Il ministro fornisce inoltre indicazioni sulla formazione. Ai dirigenti, infatti, è affidato il compito di promuovere percorsi per l’accrescimento delle competenze del capitale umano. È, quindi, fondamentale stabilire priorità formative sia per il perfezionamento delle competenze personali, sia per l’efficace svolgimento del ruolo dirigenziale, al fine di poter guidare con successo il personale assegnato ed essere protagonisti di un vero cambiamento all’interno delle proprie organizzazioni.

Panetta: da Eurostat buona notizia sul calo dell’inflazione, sviluppo favorevole

Panetta: da Eurostat buona notizia sul calo dell’inflazione, sviluppo favorevoleRoma, 30 nov. (askanews) – “Il rilancio dell’economia italiana passa per un sentiero che va dagli investimenti alla produttività e quindi alla crescita. La crescita dipenderà dalla capacità di aumentare il prodotto per unità di lavoro”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel suo intervento al congresso per il 60esimo anniversario di Iccrea, a Roma.

“Voglio sottolineare il dato fondamentale: la nostra economia soffre da oltre due decenni della stagnazione della produttività del lavoro, a fronte di un aumento annuo dell’1 per cento nel resto dell’eurozona. Un tale andamento – ha detto – è spiegato principalmente dalla deludente dinamica della produttività totale dei fattori, ossia i guadagni di efficienza derivanti dalle nuove tecnologie, dai miglioramenti organizzativi, dall’innovazione di prodotto e dall’espansione delle imprese più efficienti”. “In assenza di correzioni, questi andamenti continueranno a condizionare lo sviluppo anche negli anni a venire. Il rilancio dell’economia italiana passa per un sentiero che va dagli investimenti alla produttività e quindi alla crescita. Date le prospettive demografiche – ha proseguito il governatore – l’occupazione potrà dare un contributo all’attività economica tutt’al più nullo, anche negli scenari più favorevoli La crescita dipenderà quindi dalla capacità di aumentare il prodotto per unità di lavoro”.

“È quindi necessario ampliare la platea delle aziende innovative e dinamiche, favorendo al tempo stesso la diffusione della tecnologia tra le altre imprese. È un obiettivo ambizioso, che oltre agli investimenti richiede la valorizzazione delle risorse umane. La tecnologia, le capacità gestionali e la qualità della forza lavoro – ha affermato ancora Panetta – sono elementi essenziali e tra loro complementari dell’innovazione e dello sviluppo”. I dati appena pubblicati da Eurostat mostrano “un nuovo cosiderevole calo” dell’inflazione media nell’area euro: “è una buona notizia” perché mostra che gli sviluppi “vanno direzione” a cui punta la politica monetaria restrittiva della Bce. “Il calo di oggi è uno sviluppo favorevole”, ha ribadito.

Istat: ad ottobre +27mila occupati, +458mila su anno

Istat: ad ottobre +27mila occupati, +458mila su annoRoma, 30 nov. (askanews) – A ottobre l’occupazione continua a crescere. Secondo le stime dell’Istat, l’aumento dell’occupazione – +0,1%, pari a +27mila unità – è diffuso tra uomini, donne, dipendenti permanenti e in tutte le classi d’età tranne i 35-49enni che risultano sostanzialmente stabili; in calo i dipendenti a termine e gli autonomi. Il tasso di occupazione sale al 61,8% (+0,1 punti). Il numero di occupati, a ottobre 2023, supera quello di ottobre 2022 del 2% (+458mila unità).

L’aumento, su base annua, coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,2 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,8 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.“Rispetto al mese precedente, l’aumento – è il commento dell’Istat – riguarda i soli dipendenti permanenti, che superano i 15 milioni 700 mila. Il numero degli occupati si attesta a 23milioni 694mila e registra, rispetto a ottobre 2022, un aumento di 455 mila dipendenti permanenti e di 66 mila autonomi; il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 64 mila unità”.