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Rinnovo del contratto dei metalmeccanici, sindacati: rottura delle trattative, sciopero di 8 ore

Rinnovo del contratto dei metalmeccanici, sindacati: rottura delle trattative, sciopero di 8 oreRoma, 12 nov. (askanews) – Dopo otto incontri di confronto per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici si è determinata “una rottura al tavolo, dopo che Federmeccanica e Assistal hanno di fatto riproposto le proprie posizioni contenute nella contropiattaforma presentata nel precedente incontro del 10 ottobre”. Lo dicono in una nota unitaria Fim, Fiom e Uil che hanno proclamato uno sciopero di 8 ore del settore.


“Grave è la volontà di Federmeccanica e Assistal di voler cambiare le regole del modello contrattuale – spiegano – che, nella sostanza, significa nessun aumento certo per i prossimi anni, ma tutto legato all’andamento dell’inflazione. Insignificanti sono state le risposte per quanto riguarda la stabilizzazione dei contratti di lavoro precari, come del resto non è stata data alcuna disponibilità per quanto riguarda la riduzione dell’orario di lavoro, per noi elemento significativo per affrontare una situazione industriale difficile. Sono mancati passi in avanti anche su altre importanti parti normative: welfare, previdenza formazione e inquadramento professionale, salute e sicurezza, appalti”. Secondo i sindacati “su queste basi era per noi impossibile continuare il confronto”. Fim, Fiom e Uilm hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione attraverso il blocco delle flessibilità e lo sciopero dello straordinario. Inoltre, sono state proclamate 8 ore di sciopero articolate con modalità da definire unitariamente a livello territoriale, da effettuarsi a partire dalla prossima settimana. Al fine di coinvolgere i lavoratori e renderli consapevoli della “grave rottura” che si è consumata, saranno organizzate assemblee unitarie in tutti i luoghi di lavoro.

Meta taglia del 40% prezzi abbonamenti a Facebook e Instagram nell’Ue

Meta taglia del 40% prezzi abbonamenti a Facebook e Instagram nell’UeRoma, 12 nov. (askanews) – Meta ha annunciato un taglio del 40% ai prezzi degli abbonamenti senza pubblicità a Facebook e Instagram, assieme alla possibilità per gli utenti nell’Unione europea che utilizzano iscrizioni gratuite di decidere se visualizzare o meno annunci e inserzioni personalizzate. Secondo quanto recita un comunicato, queste modifiche avvengono in risposta ai cambiamenti nelle normative europee, in particolare a seguito di Gdpr e la Dma.


Al tempo stesso per chi sceglie gli annunci meno personalizzati, Meta ha deciso di inserire “interruzioni pubblicitarie per consentire agli inserzionisti di raggiungere un pubblico più ampio in un contesto con meno dati. Questo – si legge – significa che alcune delle inserzioni che gli utenti vedranno in questa esperienza pubblicitaria non potranno essere skippate per alcuni secondi”. Le inserzioni meno personalizzate si basano solo sul contesto, prosegue la holding che controlla i suddetti social, cioè su ciò che una persona vede in una particolare sessione di Facebook e Instagram, e su un set minimo di dati, come età, posizione, genere e modalità di interazione con gli annunci.


Queste modifiche fanno seguito all’introduzione, lo scorso anno, di abbonamenti senza pubblicità nell’Ue, per ottemperare all’evoluzione dei requisiti normativi, in particolare il Gdpr e il Dma. Offrire la possibilità di scegliere tra un abbonamento a pagamento e l’accesso gratuito a un servizio sostenuto da annunci personalizzati è un modello di business consolidato e una scelta di consenso legale valida ai sensi del diritto dell’Unione, prosegue Meta, come confermato da una sentenza della Corte di giustizia dell’Ue. “Nonostante i nostri sforzi per conformarci alla regolamentazione Europea, abbiamo continuato a ricevere richieste aggiuntive da parte dei regolatori, che vanno oltre quanto previsto dalla legge, ed è per questo che stiamo introducendo queste nuove opzioni. Nonostante questi aggiornamenti, rimaniamo fermi nella convinzione che gli annunci personalizzati rappresentino la migliore esperienza per le persone e per le aziende”, afferma la società


Secondo Meta diversi studi “dimostrano che le inserzioni personalizzate aumentano le entrate per le aziende che pubblicano annunci sui nostri canali: ogni anno le aziende europee guadagnano 107 miliardi di euro grazie agli annunci personalizzati sulle nostre piattaforme, favorendo la crescita economica e l’occupazione. Inoltre, consentono agli utenti di entrare in contatto con i brand e con i prodotti più rilevanti per loro. Poiché le persone comprendono questo valore, ci aspettiamo che la maggior parte scelga il nostro servizio di annunci personalizzati, anche con queste nuove opzioni”.

Banche, a settembre netto calo tassi nuovi mutui e prestiti imprese

Banche, a settembre netto calo tassi nuovi mutui e prestiti impreseRoma, 12 nov. (askanews) – Nuovo e netto calo a settembre dei tassi sui nuovi mutui erogati dalle banche in Italia: al 3,82%, rispetto al 4,10% che era stato registrato ad agosto. Lo riporta la Banca d’Italia con la statistica “Banche e moneta”. E calano stavolta, seppure in maniera solo marginale, anche i tassi sul credito al consumo: al 10,47% a fronte del 10,50% nel mese precedente.


I tassi (il riferimento per tutti è il Tasso Annuale Effettivo Globale, o Taeg) sui nuovi prestiti alle imprese sono scesi al 4,90 per cento, sempre a settembre, dal 5,13 nel mese precedente. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,99 per cento (1% nel mese precedente). Le flessioni dei tassi di mercato seguono i continui cali dei tassi di ufficiali operati dalla Bce, da cui è attesa una ulteriore riduzione a dicembre.


Nel frattempo si è attenuata la dinamica di calo dei prestiti al settore privato, al meno 0,9 per cento sui dodici mesi a settembre dal meno 1,5 per cento nel mese precedente). I prestiti alle famiglie si sono ridotti dello 0,4 per cento sui dodici mesi (-0,6 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,4 per cento (-3,5 nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati dello 0,5 per cento (+2% per cento ad agosto); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 10,6 per cento, conclude Bankitalia, dopo il +12,5% in agosto).

ExxonMobil: Trump dovrebbe mantenere Usa in accordi Parigi su clima

ExxonMobil: Trump dovrebbe mantenere Usa in accordi Parigi su climaRoma, 12 nov. (askanews) – Darren Woods, amministratore delegato di ExxonMobil ritiene che il presidente eletto Donald Trump non dovrebbe ritirare gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi per mitigare il cambiamento climatico. In un’intervista al Wall Street Journal, che mette il colosso petrolifero statunitense del petrolio in rotta di collisione con la nuova amministrazione su una questione politica-chiave, Woods ha affermato che una seconda uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi del 2015, come proposto da Trump, creerebbe incertezza e potrebbe confondere gli sforzi globali per fermare i peggiori effetti del cambiamento climatico. Exxon ha pubblicamente sostenuto gli obiettivi dell’accordo dal 2015.


Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi durante il suo primo mandato ed è quasi certo che lo farà di nuovo. Gli Stati Uniti hanno ripristinato l’accordo sotto il presidente Biden nel 2021, una mossa che Exxon ha applaudito. Woods ha affermato che non è utile per le aziende “avere il pendolo che oscilla avanti e indietro mentre le amministrazioni cambiano”. “Non credo che le fermate e le partenze siano la cosa giusta per le aziende”, ha detto Woods. “Sono estremamente inefficienti. Creano molta incertezza”.


Woods si trova attualmente a Baku, in Azerbaigian, dove è pronto a incontrare i leader mondiali alla conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima, nota come COP29, la seconda volta che partecipa all’evento. La maggiore compagnia petrolifera statunitense ha recentemente ampliato la sua attività di sensibilizzazione con i funzionari governativi che decantano i suoi investimenti per la riduzione delle emissioni di carbonio e consiglia loro di perseguire misure di contabilizzazione del carbonio a livello globale. ExxonMobil Ha anche interagito più frequentemente con alcuni policymaker critici nei confronti del contributo dell’industria petrolifera alle emissioni di gas serra nel mondo, tra cui l’amministrazione Biden.


Exxon è da tempo criticata per le sue politiche sui cambiamenti climatici. Nel 2021, ha perso una dura battaglia per procura contro una piccola società di investimento, che ha sostenuto che la società di perforazione non aveva un piano per gestire la transizione energetica. La società deve anche affrontare decine di cause legali in tutti gli Usa che cercano di ritenerla responsabile del suo contributo ai cambiamenti climatici. Ma il suo impegno arriva mentre gli scettici del clima sono in ascesa nei ranghi politici di Trump, e Exxon – sottolinea il Wsj – potrebbe attirare l’ira del presidente eletto. Trump ha precedentemente individuato aziende le cui posizioni non gli piacciono, tra cui il produttore di attrezzature agricole Deere & Co., che ha minacciato di dazi se avesse venduto attrezzature made in Mexico precedentemente prodotte negli Stati Uniti.


“È ironico che le principali compagnie petrolifere non sostengano la strategia ‘drill, baby, drill’, né lo fanno i loro azionisti”, ha affermato al Wsj Paul Sankey, un analista indipendente. “Hanno lavorato duramente per ridurre le loro emissioni, e l’ultima cosa che vogliono è che tutte le regole e le normative cambino di nuovo”.

Mezzogiorno, Corte Conti chiede approvazione definitiva piano Zes

Mezzogiorno, Corte Conti chiede approvazione definitiva piano ZesRoma, 12 nov. (askanews) – Sulla Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Zes Unica) “è necessario che la Struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei ministri adotti misure correttive, nel solco dei principi di efficacia ed efficienza amministrativa, per superare le criticità rilevate nella fase di avvio della gestione del ‘Piano strategico Zes unica’. In particolare, va effettuata l’approvazione definitiva, inizialmente prevista entro luglio scorso, di quest’ultimo, quale momento ineludibile di rilancio dell’economia nel Sud Italia, anche in vista del Piano di investimenti legati agli Accordi per la coesione”. Lo afferma la Corte dei conti, secondo quanto riporta un comunicato nella analisi della Delibera (36/2024/CCC) approvata dal Collegio del controllo concomitante sullo stato di avanzamento del piano.


Il piano, si legge, definisce la politica triennale di sviluppo della Zes, istituita a gennaio 2024 con il Decreto-legge Sud, per le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Al Piano, che individua – anche in modo differenziato per regione – settori da promuovere e rafforzare, investimenti e interventi prioritari per lo sviluppo (compresi quelli di riconversione industriale per la transizione energetica), si affiancano due pilastri operativi, i crediti di imposta e la S.U.D. Zes. Nell’ottica del principio di semplificazione amministrativa, la S.U.D. Zes, a fronte di documentata istanza allo sportello unico digitale, consente l’avvio di una compiuta istruttoria tecnico-amministrativa per il rilascio di ogni autorizzazione necessaria a insediare attività economiche o industriali, produttive e logistiche. I crediti di imposta, prosegue la Corfte dei conti, previsti invece dalla Legge di Bilancio 2024 – per una spesa complessiva di 1,8 miliardi di euro, poi aumentata di 1,6 dal Decreto-legge Omnibus per lo stesso anno – sono agevolazioni fiscali per le imprese, ai fini dell’acquisizione di beni destinati a strutture produttive in zone specifiche delle Regioni citate, a esclusione dell’Abruzzo.


“Le raccomandazioni della Corte hanno riguardato la programmazione e l’attuazione delle attività di controllo e di monitoraggio sul complessivo andamento del Piano, previa definizione di specifici indicatori di avanzamento materiale, finanziario e procedurale, oltreché – dice la Corte – una maggiore pubblicità dei dati sul sito istituzionale della Struttura di missione e una più chiara distinzione delle funzioni svolte dagli organismi coinvolti nella gestione, allo scopo di evitare sovrapposizioni. È stato inoltre sollecitato il raccordo tra interventi sottoposti ad autorizzazione unica, ancora in corso, e Piano strategico, in fase di adozione”.

Ita Airways-Lufthansa, Fit-Cisl: positivo l’accordo finale

Ita Airways-Lufthansa, Fit-Cisl: positivo l’accordo finaleRoma, 12 nov. (askanews) – “Riteniamo estremamente positivo il conseguimento dell’accordo definitivo per il matrimonio Ita Airways-Lufthansa. Attendiamo l’insediamento del nuovo management da cui ci aspettiamo una leale collaborazione e l’attivazione di un confronto con il sindacato per l’illustrazione degli obiettivi del nuovo Piano industriale e gli effetti commerciali e sociali dell’operazione, soprattutto sul versante occupazionale”. Lo dichiara in una nota la Fit-Cisl.


“Auspichiamo che gli obiettivi del nuovo Piano prevedano una strategia di consolidamento dell’attuale perimetro, garantendo poi sviluppo attraverso nuovi investimenti per implementare la flotta e ampliare l’offerta commerciale, atteso che il settore del trasporto aereo italiano sta vivendo un momento particolarmente favorevole, registrando un trend di crescita significativo. Lo sviluppo del network – prosegue il sindacato – deve essere propedeutico al mantenimento e all’ aumento dei livelli occupazionali grazie a nuove assunzioni, dando priorità all’ingresso, nel nuovo gruppo industriale, delle professionalità ancora in cassa integrazione”. “Stesso discorso deve valere anche per le altre compagnie, come ad esempio Easyjet, che per effetto delle misure imposte dall’Antitrust Ue a tutela della concorrenza, rileveranno gli slot ceduti da Ita e Lufthansa” conclude la Fit-Cisl.

Germania, inflazione ottobre risale al 2%, prezzi +0,4% su mese

Germania, inflazione ottobre risale al 2%, prezzi +0,4% su meseRoma, 12 nov. (askanews) – Nuova leggera risalita per l’inflazione in Germania: a ottobre la crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attestata al 2%, secondo l’ultima rilevazione di Destatis, con un rialzo dello 0,4% rispetto al mese precedente. L’agenzia federale di statistica ricorda che a settembre l’inflazione era caduta all’1,6%. La risalita viene prevalentemente imputata agli aumenti dei prezzi alimentari e al protrarsi di rincari superiori alla media per i prezzi dei servizi.


L’indice di inflazione armonizzato con il resto dell’Unione europea è confermato a sua volta in risalita al 2,4%.

Manovra, Meloni non convince Cgil e Uil. Confermato lo sciopero

Manovra, Meloni non convince Cgil e Uil. Confermato lo scioperoRoma, 11 nov. (askanews) – Un incontro lungo, durato quasi sei ore, quello di oggi a Palazzo Chigi tra governo e sindacati sulla legge di bilancio il che aveva fatto pensare a novità sul fronte delle risorse rispetto al testo della legge, già all’esame della Commissione Bilancio della Camera. Ma che alla fine ha visto le posizioni dei sindacati “congelate” su quelle della vigilia, con Cgil e Uil che confermano lo sciopero generale proclamato per il 29 novembre e la Cisl che apprezza la manovra, essendo state recepite “molte delle proposte” del sindacato guidato da Luigi Sbarra.


Dodici le sigle sindacali presenti alla riunione presieduta dalla premier Giorgia Meloni, la quale, a causa delle lunghezza dell’incontro, ha dovuto rinunciare alla trasferta a Bologna per il comizio del centrodestra in vista delle elezioni regionali. All’inizio della riunione c’è stato un siparietto tra la premier e i leader di Cgil, Cisl e Uil. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha regalato alla presidente del Consiglio “L’uomo in rivolta” di Albert Camus, come a ricordarle l’inopportunità delle critiche della premier alle recenti parole di Landini, mentre il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri le ha regalato una calcolatrice, a mo’ di ‘meme’ della gaffe occorsa a Meloni durante una recente puntata di Porta a Porta. A quel punto, hanno raccontato alcuni dei presenti, la premier ha chiesto al segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: “E lei non mi ha portato niente?”. Sbarra ha risposto: “Noi non abbiamo portato gadget. Ci limiteremo a darle le nostre proposte per migliorare la politica di sviluppo di questo Paese”.


Una differenza di approccio e di vedute confermata dagli stessi leader al termine dell’incontro. “Non si sono potuti fare passi avanti – ha affermato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini uscendo da Palazzo Chigi -. Il Governo ha riconfermato che la manovra è quella presentata in Parlamento. I margini sono quelli, gli spazi di modifica sono limitati. Se si condivide l’impianto bisogna stare dentro quella logica. Noi confermiamo il giudizio di una pessima legge di bilancio che non affronta e non dà un futuro al Paese”. Per questo “è assolutamente riconfermata la ragione dello sciopero generale del 29”. Landini ha spiegato di aver “avanzato richieste precise: un aumento salariale da mettere in campo, che non può essere il 6% proposto nell’accordo separato (nella PA, Ndr), quando l’inflazione è al 17%. Abbiamo chiesto di aumentare gli investimenti sulla sanità pubblica per fare le assunzioni, togliere il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, confermare i giovani precari anche durante il Pnrr, posto il tema di una modifica vera della riforma Fornero, ripristinare il fondo per l’automotive, per il Sud”. Le risorse, secondo Landini, possono essere recuperate attraverso “una vera riforma fiscale, tassando rendite, patrimoni e le ricchezze prodotte. Su questo non c’è stat alcuna apertura, nessuna disponibilità”. “Confermiamo lo sciopero – ha spiegato dal canto suo il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri – perché il Governo ha ribadito le decisioni che ha assunto, anche se ha dato una disponibilità a discutere della detassazione degli aumenti contrattuali. Se poi il Governo decide di cambiare le scelte e ci convoca domani non ci sottrarremo al confronto. Ma oggi sono emerse due visioni diverse e non c’è la disponibilità del Governo a cambiare le scelte”. Secondo Bombardieri “il tema di questo Paese sono i salari e la perdita del potere di acquisto. Abbiamo fatto proposte su dove prendere i soldi, ma non mi pare che il Governo abbia dato disponibilità a discutere”.


Di tutt’altro avviso il leader della Cisl, Luigi Sbarra. “Abbiamo espresso un generale apprezzamento su molte misure contenute nella legge di bilancio perché recepiscono molte proposte, rivendicazioni che abbiamo avanzato come Cisl in questi ultimi mesi”, anche se “ci sono parti della manovra che secondo noi possono e devono ancora essere cambiate e migliorate”. “In modo particolare – ha spiegato Sbarra – va eliminato questo taglio strutturale degli organici nel mondo della scuola, il blocco parziale del turn-over negli enti locali, abbiamo chiesto che si possano ancora aumentare le pensioni minime e il fondo sulla non autosufficienza, abbiamo detto che bisogna tagliare le tasse al ceto medio, così come abbiamo chiesto che venga riconsiderato il taglio al fondo automotive. Sul complesso di queste nostre richieste – ha rivelato Sbarra -, i ministri presenti hanno dato piena disponibilità a incontrare il sindacato per ragionare su questioni tematiche e la presidente del consiglio Meloni si è dichiarata d’accordo su queste questioni che abbiamo posto e ha invitato i ministri ad aprire subito momenti di approfondimento nella prospettiva di trovare soluzioni coerenti con le nostre richieste, dentro e fuori il perimetro della manovra”. Intanto è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti alla manovra. In Commissione Bilancio della Camera sono stati depositati complessivamente 4.562 proposte di modifica di cui oltre 1.200 dai gruppi di maggioranza. In particolare 501 arrivano da Forza Italia, 428 dalla Lega, 190 da Fratelli d’Italia e 142 da Noi Moderati. A questi si aggiungono 2 emendamenti delle commissioni e uno del governo. Dalle opposizioni sono invece arrivati 1.218 emendamenti targati M5s, 992 dal Pd, 354 da Avs, 130 da Azione, 282 da Italia Viva, 201 dal gruppo minoranze linguistiche, 45 da +Europa, 76 dal Misto.

Manovra, Sbarra: incontro positivo. Recepite molte proposte della Cisl

Manovra, Sbarra: incontro positivo. Recepite molte proposte della CislRoma, 11 nov. (askanews) – “Il giudizio che diamo come Cisl dell’incontro è positivo, abbiamo espresso un generale apprezzamento su molte misure contenute nella legge di stabilità (di bilancio, Ndr) perché recepiscono molte proposte, rivendicazioni che abbiamo avanzato come Cisl in questi ultimi mesi”, anche se “ci sono parti della manovra che secondo noi possono e devono ancora essere cambiate e migliorate”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra parlando al termine dell’incontro tra il governo e i sindacati a Palazzo Chigi sulla manovra.


“In modo particolare – ha proseguito Sbarra – è significativo il taglio del cuneo fiscale e contributivo, che diviene adesso strutturale, e ampliato sino a 40mila euro, e che vede 14 milioni di lavoratrici e lavoratori beneficiari di questo intervento. Abbiamo apprezzato la proroga dell’accorpamento delle prime due aliquote Irpef per sostenere i redditi bassi ed è di assoluto valore il ripristino della piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione. Importante” anche, secondo Sbarra, “il finanziamento per il rinnovo dei contratti pubblici per il prossimo dei triennio 2025-2027 con uno stanziamento di 5,5 miliardi di euro. Una richiesta della Cisl di prorogare la detassazione sul salario di risultato e sui fringe benefit viene riconosciuta per i prossimi tre anni, così come consideriamo importante le risorse stanziate per sostenere famiglia e natalità e anche l’aumento del fondo sanitario nazionale”.

Manovra, Sbarra: bene l’incontro con Meloni, accolte molte nostre richieste

Manovra, Sbarra: bene l’incontro con Meloni, accolte molte nostre richiesteRoma, 11 nov. (askanews) – La Cisl ritiene l’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra “importante” e ha espresso “generale apprezzamento” per i contenuti della legge di bilancio che “accoglie molte delle richieste avanzate dal nostro sindacato”. E’ quanto ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, nell’incontro con il Governo.


“Non mancano aspetti da migliorare nell’iter parlamentare – ha detto – tuttavia, in particolare sul fronte del sostegno a redditi, lavoro, pensionati e famiglie si danno risposte convincenti, in linea con le rivendicazioni della Cisl. Misure che orientano oltre i due terzi della cubatura finanziaria del provvedimento. Tra gli obiettivi raggiunti evidenziamo la conferma dell’accorpamento degli scagioni Irpef e il taglio strutturale del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro, che da solo garantirà un aumento fino a 1.200 euro annui sulle buste paga di oltre 14 milioni di lavoratori. Due misure che da sole cubano 17,5 miliardi sui 30 della manovra. Di assoluta importanza il fatto che la defiscalizzazione sui salari di produttività ed il welfare contrattuale sia resa stabile per tre anni, così come il consolidamento e l’ampliamento della detassazione sui fringe benefit a favore dei lavoratori”. A livello contrattuale “conquistiamo inoltre 5,5 miliardi per il rinnovo dei settori pubblici nel triennio ’25-’27, con l’impegno di accantonare risorse anche per il ciclo successivo 2028/2030 – ha proseguito – rispondono a nostre precise richieste anche lo sblocco della piena indicizzazione delle pensioni, le misure che rafforzano il sostegno della famiglia e i congedi parentali, gli incentivi riconosciuti per le assunzioni di lavoratrici madri. Significativo il sostegno triennale all’occupazione di giovani, donne e lavoratori svantaggiati nel Mezzogiorno ed il finanziamento di 1,6 miliardi a valere sul credito di imposta nella zona economica speciale unica”.