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Bonomi: si rischia di rompere il mercato unico senza fondi comuni

Bonomi: si rischia di rompere il mercato unico senza fondi comuniMilano, 24 nov. (askanews) – “Senza fondi europei nel giro di 3-5 anni c’è il rischio di rompere il mercato unico. E’ sbagliato credere di poter vincere le sfide globali basandosi sui sistemi fiscali dei singoli paesi e sugli aiuti di Stato, come fanno Francia e Germania con sostegni all’economia che l’Italia non può permettersi per l’alto debito”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi al Lombardia World Summit 2023. Sulle riforme istituzionali “non condividiamo il rilancio dello scontro nord-sud sul tema dell’autonomia delle regioni”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al Lombardia World Summit 2023.

“Non c’è alcuna contrapposizione nord-sud. Solo traendo il meglio dalle regioni che hanno avuto successo contribuiremo alla crescita del paese”, ha aggiunto “A riguardo rivolgo un appello alla politica nazionale: ascoltate la società lombarda, esempio di coesione, capacità di innovazione e proiezione verso il mondo. Il territorio lombardo è un esempio di coesione sociale e di sostegno ai giovani Chiedetevi se si può fare di più e meglio, unendo pubblico e privato”, ha concluso

Manovra, Sbarra: domani in piazza, sindacato non può vendere sogni

Manovra, Sbarra: domani in piazza, sindacato non può vendere sogniRoma, 24 nov. (askanews) – La Cisl domani scende in piazza in piazza Santi Apostoli a Roma “per chiedere di migliorare la manovra e lanciare la sfida di un nuovo patto sociale da negoziare, costruire, per mettere al centro crescita, sviluppo, rilancio degli investimenti pubblici e privati, qualità e stabilità del lavoro”. Lo ha detto il segretario generale Luigi Sbarra a “Coffee Break”.

Gli obiettivi tra Cgil, Cisl e Uil “rimangono comuni – ha aggiunto – abbiamo piattaforme unitarie sui temi della previdenza, salute e sicurezza, politiche fiscali, attuazione del Pnrr. Quello che rende un po’ diversa l’azione sindacale è il giudizio sulle conquiste e sui risultati. Il sindacato deve valorizzare quando acquisisce risultati per le persone che rappresenta. Il sindacalista non può vendere sogni, ma deve fare i conti con la realtà. E nella difficile realtà deve conquistare risultati per le persone che rappresenta. Obiettivi comuni, diverse sensibilità sui giudizi e i risultati”.

Riforme, Bonomi: no a rilancio scontro nord-sud con autonomia regioni

Riforme, Bonomi: no a rilancio scontro nord-sud con autonomia regioniMilano, 24 nov. (askanews) – Sulle riforme istituzionali “non condividiamo il rilancio dello scontro nord-sud sul tema dell’autonomia delle regioni”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al Lombardia World Summit 2023.

“Non c’è alcuna contrapposizione nord-sud. Solo traendo il meglio dalle regioni che hanno avuto successo contribuiremo alla crescita del paese”, ha aggiunto “A riguardo rivolgo un appello alla politica nazionale: ascoltate la società lombarda, esempio di coesione, capacità di innovazione e proiezione verso il mondo. Il territorio lombardo è un esempio di coesione sociale e di sostegno ai giovani Chiedetevi se si può fare di più e meglio, unendo pubblico e privato”, ha concluso

Germania, il clima di fiducia delle imprese risale lentamente

Germania, il clima di fiducia delle imprese risale lentamenteRoma, 24 nov. (askanews) – Nuovo lieve miglioramento, il terzo consecutivo del clima di fiducia delle imprese in Germania, misurato dall’indice Ifo che a novembre ha segnato 87,3 punti, a fronte di 86,9 punti nel mese precedente. Secondo l’istituto di ricerca le imprese valutano “in qualche misura migliorata” la loro situazione attuale e le aspettative per i mesi a venire sono “meno pessimistiche”.

“L’economia tedesca si sta stabilizzando, sebbene a un livello basso”, afferma con una nota il presidente dell’Ifo, Clemens Fuest. Sul manifatturiero il miglioramento è stato più marcato mentre nel settore dei servizi si è verificato un leggero peggioramento. Miglioramenti anche sul clima di fiducia nel commercio e nelle costruzioni. La risalita dell’indice Ifo è stata marginalmente inferiore a quanto attendessero in media gli analisti.

Black Friday, oltre 16 milioni faranno acquisti: 217 euro il budget

Black Friday, oltre 16 milioni faranno acquisti: 217 euro il budgetRoma, 24 nov. (askanews) – Sono più di 16 milioni gli italiani certi di fare acquisti durante il Black Friday. A questi se ne aggiungono altri 14,5 milioni che ritengono probabile l’acquisto, anche se finalizzeranno la decisione in base alle offerte. In media, i consumatori dedicano al Black Friday un budget di 216,8 euro, per un giro di affari di oltre 3,5 miliardi. E la spesa potrebbe aumentare.

A stimarlo è Confesercenti, sulla base del tradizionale sondaggio sul Black Friday condotto con IPSOS su un panel di consumatori maggiorenni italiani e integrato con una survey alle imprese proprie associate. Anche quest’anno, il Black Friday non è un’esclusiva online: sono infatti 195mila le imprese del commercio di vicinato che aderiscono all’evento promozionale, in calo rispetto ai 235mila del 2022. La strada per gli imprenditori fisici, però, è in salita: il 71% dei consumatori è orientato infatti ad acquistare su una piattaforma di eCommerce, mentre solo l’11% in un negozio di vicinato, il 27% in un negozio multimarca, il 20% in un negozio monomarca, il 14% in un supermercato o ipermercato.

Tra le fasce d’età, l’investimento più alto nella giornata di sconti si rileva tra i 35 ed i 65 anni (228 euro), anche se le persone tra i 18-34 presentano un tasso di partecipazione più alto: il 50% dei più giovani ha infatti deciso di comprare durante il Black Friday. Se la maggior parte assoluta degli acquisti è concentrata nella giornata di venerdì 24 novembre, il 70% degli intervistati ha già approfittato delle promozioni nei giorni scorsi. Per il Black Friday 2023 vince la moda: quest’anno il 49% si dichiara interessato all’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature o accessori, una quota superiore – per la prima volta – a quella orientata verso un prodotto informatico o elettronica (47%). Al terzo posto tra i più ricercati, i prodotti per la bellezza e la cura della persona, indicati dal 34%. Seguono elettrodomestici (29%), libri (24%), giocattoli (21%) e mobili e prodotti per la casa (18%).

È un vero e proprio anticipo dei regali di Natale con 3 italiani su 4 che approfittano del Black Friday per acquistare doni da mettere sotto l’albero tra un mese. Il 22% dichiara di aver intenzione di comprare più del 50% dei regali di Natale, il 31% tra il 25 ed il 50%, il 21% solo qualche dono. “Questo genere di promozioni, sviluppate soprattutto per favorire il commercio online, e il Black Friday in particolare che ‘taglia’ gli acquisti nel periodo natalizio, vede i negozi reali nettamente sfavoriti, anche per i maggiori oneri fiscali e costi che sostengono rispetto al web. È necessario intervenire per garantire concorrenza e pluralismo e tutelare i negozi italiani, anche questi un patrimonio del Made in Italy”.

Benzina, Mimit: prezzo medio a 1,81 euro-litro, minimi da inizio anno

Benzina, Mimit: prezzo medio a 1,81 euro-litro, minimi da inizio annoRoma, 24 nov. (askanews) – Oggi il prezzo medio alla pompa della benzina ha raggiunto il minimo storico per l’anno in corso. Lo rileva il ministero delle Imprese e del Made in Italy, che quotidianamente determina il prezzo medio dei carburanti ai sensi della legge 23 luglio 2009, n. 99, a partire dai dati comunicati dagli esercenti operanti lungo la rete stradale e autostradale italiana.

Il prezzo medio nazionale della benzina rilevato questa mattina sulla rete stradale è di 1,81 euro/litro, lo stesso valore registrato dal 17 al 19 maggio, il più basso dall’inizio dell’anno. Negli ultimi due mesi, il costo per litro della benzina è diminuito di quasi 20 centesimi di euro (19 cent tra il 22 settembre e il 22 novembre). Anche il prezzo medio del gasolio ha riscontrato nell’ultimo bimestre una sensibile contrazione di circa 15 centesimi di euro al litro, non raggiungendo però i valori minimi del maggio scorso quando le quotazioni internazionali del gasolio erano sensibilmente più basse di quelle attuali. Un risultato “a cui ha contribuito anche l’esposizione del prezzo medio, che ha portato a un contenimento del margine di distribuzione (un delta di circa 8-9 centesimi al litro se si confronta l’estate 2023 con quella precedente) e, di conseguenza, del prezzo industriale della benzina. Grazie ai contenuti margini di distribuzione, in Italia il prezzo industriale del carburante risulta oggi stabilmente più basso di Germania, Francia e Spagna”, ha concluso il Mimit.

Manovra, Landini non va a Palazzo Chigi: siamo impegnati (insieme alla Uil) con le manifestazioni per lo sciopero

Manovra, Landini non va a Palazzo Chigi: siamo impegnati (insieme alla Uil) con le manifestazioni per lo scioperoRoma, 23 nov. (askanews) – Domani i leader di Cgil e Uil saranno impegnati nelle manifestazioni per lo sciopero generale al Nord Italia e non avranno “la possibilità fisica” di essere a Palazzo Chigi alle 15,30, per rispondere alla convocazione del governo. Lo ha detto il leader della Cgil Maurizio Landini a Sky Tg24. “Il dono dell’ubiquità non è ancora possibile. Per noi domani è impossibile essere in presenza. Non possiamo fermare i treni” ha detto Landini. Ma “se il governo volesse cambiare orario o anche data noi ci siamo, anche sabato, anche alla sera”. “Prendiamo però atto – ha detto Landini – che il governo è passato dalla precettazione alla convocazione”.

Patto stabilità, pressing Bce per riforma: si rischia “un vuoto”

Patto stabilità, pressing Bce per riforma: si rischia “un vuoto”Roma, 23 nov. (askanews) – La Bce spinge per la revisione del Patto di stabilità e di crescita, ritenendo che le regole attuali potrebbero finire per creare interferenze con la sua politica monetaria. All’ultimo Consiglio direttivo monetario, che si è svolto a fine ottobre, i banchieri centrali dell’area euro hanno mostrato crescenti “preoccupazioni” sul fatto che i governi non raggiungano un accordo sulla revisione del Patto di stabilità e di crescita europeo per la fine dell’anno. Questo rischierebbe di lasciare “un vuoto”, per il 2024, dato che il vecchio Patto non è stato ancora rimpiazzato da nuove normative.

In assenza di un accordo resterebbero semplicemente in vigore le regole attuali, mentre scadrà la clausola generale di sospensione delle stesse. Secondo i verbali del Consiglio Bce, pubblicati oggi dall’istituzione, i banchieri centrali ritengono che “un quadro disciplinato sulle politiche di bilancio sia di importanza primaria anche per il raggiungimento della stabilità dei prezzi”, che è l’obiettivo e il compito della Banca centrale.

E alla riunione è stato rilevato “che l’attuale linea delle regole di bilancio rischierebbe di spingere nella direzione opposta, anche tramite misure che altererebbero i costi di finanziamento che potrebbero essere viste – si legge – come una interferenza diretta con la trasmissione della politica monetaria”. Questa posizione non è nuova ma forse non è mai stata espressa in maniera così esplicita dalla Bce. E negli anni passati l’istituzione non ha sollevato problemi in questi termini.

Sempre al consiglio direttivo Bce di ottobre, è stato anche osservato che un inasprimento di bilancio “senza riforme strutturali sarebbe di scarso aiuto e che l’economia richiede supporto anche dal lato della domanda”, recitano ancora i verbali.

Euro digitale, Panetta: cruciale gradualità sul tetto massimo

Euro digitale, Panetta: cruciale gradualità sul tetto massimoRoma, 23 nov. (askanews) – Il tetto massimo individuale sul possesso del futuro euro digitale andrebbe aumentato progressivamente a partire dalla eventuale introduzione, fino a raggiungere la soglia massima per cittadino attualmente individuata in 3.000 euro. Lo ha affermato Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia durante un dibattito a seguito del suo intervento alla conferenza di Cepr e Bce sulle ricadute delle valute digitali delle banche centrali.

Panetta ha rilevato la guida di Bankitalia dal primo novembre ma fino al giorno prima faceva parte del Comitato esecutivo della Bce, nel quale aveva la delega sui sistemi di pagamento e supervisionava le attività proprio sull’euro digitale, su cui il Consiglio direttivo della Bce ha recentemente deciso di avviare la fase di preparazione. Nel rispondere ai quesiti oggi, Panetta ha però puntualizzato che a il suo è “il parere di un appassionato di euro digitale, mentre un mese fa sarebbe stato il parere di un esponente della Bce, anche se non sono del tutto irrilevante. Ma qui dico la mia opinione personale. E ritengo che il limite eviterebbe instabilità per i depositi bancari, ma abbiamo zero osservazioni ovviamente quindi è meglio essere prudenti e muoversi gradualmente. Iniziamo da un livello basso e lo aggiustiamo tenendo conto delle potenziali difficoltà che potrebbero emergere. Penso che questo sia il modo più sicuro e penso che questo sarà il mio suggerimento quando parteciperò a discussioni. Ma sono certo che i miei successori faranno le proposte più prudenti e efficienti possibili”.

In sua sostituzione, al Comitato esecutivo della Bce, è stato scelto Piero Cipollone, già vice direttore generale della Banca d’Italia, che ha rilevato anche la delega sui sistemi di pagamento. Cipollone che peraltro oggi ha tenuto i saluti introduttivi della conferenza. Quanto alla proposta della Bce di non remunerare l’euro digitale, e che secondo Panetta trattandosi di una passività della banca centrale è una scelta che ricade interamente sull’istituzione, è stata assunta “perché è stato disegnato per essere un mezzo di pagamento e non uno strumento di politica monetaria”.

“E neanche per essere uno strumento di risparmio. Non modifichiamo il nostro bilancio raccogliendo risorse degli utenti. Vogliamo (unicamente) un sistema di pagamento utilizzabile ovunque nell’eurozona – ha detto – che abbia caratteristiche che ho spesso spiegato. L’euro digitale non dovrebbe essere uno strumento di risparmio ma solo di pagamento”, ha detto. E se, anche grazie al limite individuale suo suo possesso, l’euro digitale risultasse alimentato unicamente quale alternativa ai contanti dei cittadini “sarebbe solo un cambiamento delle passività della banca centrale. Oggi hai contanti nelle tasche e domani ce li hai nel tuo portafogli virtuale – ha rilevato Panetta -. Non cambia nulla salvo la composizione delle passività della banca centrale. Il rischio sarebbe invece presente se cominciassimo con un euro digitale con pochi limiti e senza attuazione progressiva che possa essere gestita in maniera confortevole dalle banche”.

Più in generale, il banchiere centrale ha rilevato che a 20 anni dal lancio dell’euro ancora oggi si devono usare strumenti diversi a seconda dei Paesi Ue in cui ci si trova, oppure carte di credito fornite gruppi statunitensi. “Penso che sia il momento di introdurre un sistema universale, sicuro e affidabile, un mezzo di pagamento e che possa essere usato ovunque nell’Unione europea, per ogni tipo di pagamento. Penso che sia una caratteristica che al momento non è disponibile con altri miei mezzi di pagamento” digitali.

Panetta: euro digitale servirà a garantire concorrenza e privacy

Panetta: euro digitale servirà a garantire concorrenza e privacyRoma, 23 nov. (askanews) – “Le valute digitali delle banche centrali apporterebbero benefici considerevoli ai pagamenti digitali. E con i grandi gruppi tecnologici che si espandono ulteriormente nella finanza digitale, la disponibilità di una valuta digitale della Banca centrale, assieme a una normativa efficace, diventerebbe necessaria per garantire concorrenza, privacy e un funzionamento regolare dei pagamenti e dei processi di intermediazione finanziaria”. Lo ha affermato Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia nel suo intervento alla conferenza di Cepr e Bce sulle ricadute delle valute digitali delle banche centrali.

“Essendo portati a guardare al futuro, le banche centrali dell’Eurosistema” e la Bce “si stanno preparando, anche tramite la possibile emissione di un euro digitale, a intervenire sui rischi che la rivoluzione digitale apre sull’attività monetaria e sulla stabilità finanziaria. Portare avanti questa complessa fase di transizione per il benessere di tutti è il nostro scopo ultimo”, ha detto. Panetta ha ricordato che le banche centrali “hanno il mandato di assicurare la stabilità, sia monetaria che finanziaria e sono per questo naturalmente portate alla prudenza. Ma prudenza non deve significare inazione. Il costo di non emettere un euro digitale – ha sostenuto – potrebbe essere rilevante”.

Si tratta del primo intervento pubblico di Panetta, che si è collegato in video alla conferenza Cepr-Bce, da quando ha rilevato la guida di Bankitalia, a inizio novembre. Precedentemente faceva parte del comitato esecutivo della Bce, nel quale aveva la delega anche sui sistemi di pagamento.