Usa, Biden: L’economia americana è la più forte del mondoNew York, 2 feb. (askanews) – “L’economia americana è la più forte del mondo. Oggi ne abbiamo avuto ulteriori prove”. Così il presidente americano Joe Biden ha commentato i risultati del report sull’occupazione pubblicato venerdì, che ha visto nel mese di gennaio “forti aumenti salariali e guadagni occupazionali di oltre 350.000 unità”. I salari medi, rispetto allo stesso periodo del 2023, sono aumentati del 4,48%, secondo il Dipartimento del lavoro.
Il presidente ha sottolineato che “la nostra economia ha creato 14,8 milioni di posti di lavoro, da quando sono entrato in carica, la disoccupazione è inferiore al 4% ormai da due anni interi e l’inflazione è stata al livello pre-pandemia del 2% nell’ultimo semestre”. Biden ha dato poi una stoccata ai suoi avversari politici, sottolineando che continuerà ad “ostacolare gli sforzi dei repubblicani al Congresso che mirano ad attuare massicce agevolazioni fiscali per i ricchi e le grandi aziende; tagliare Medicare, Medicaid e Social Security; e aumentare i costi per le famiglie americane”.
Dollaro in rally vola a top un mese e mezzo, euro torna sotto 1,08Roma, 2 feb. (askanews) – Guadagna slancio il rally del dollaro nel pomeriggio e l’euro si riporta sotto la soglia di 1,08 per la prima volta da metà dicembre a questa parte. La valuta statunitense è sostenuta dalle implicazioni che la solidità dei dati sul mercato del lavoro Usa pubblicati oggi – 315.000 nuovi posti nuovi creati a gennaio – potrebbe avere per la politica monetaria della Federa Reserve.
Il vigore dell’occupazione potrebbe favorire un prolungamento della fase fortemente restrittiva dei tassi di interesse. Nel pomeriggio l’euro si scambia 1,0790 dollari.
Tesla richiama oltre 2 milioni di auto per problemi con le spieNew York, 2 feb. (askanews) – Tesla sta richiamando 2,19 milioni di veicoli venduti tra il 2012 e il 2024, quasi tutti negli Stati Uniti a causa di problemi con le spie. Secondo la National Highway Traffic Safety Administration, “le spie con caratteri di dimensioni più piccole possono rendere difficile la lettura delle informazioni critiche sulla sicurezza sul cruscotto, aumentando il rischio di incidenti”.
Le auto richiamate riceveranno una correzione software via etere, ha spiegato Tesla. Anche se il poblema non si sta rivelando costoso, l’ennesimo richiamo della casa automobilistica di Elon Musk potrebbe intaccarne la reputazione. A dicembre, Tesla aveva avviato un richiamo di circa due milioni di veicoli per aggiornare il software Autopilot e installare nuove misure di sicurezza per prevenire un uso improprio da parte del conducente. I proprietari delle auto richiamato hanno inviato decine di reclami all’autorità per la regolamentazione della sicurezza dicendo che il software inviava un numero eccessivo di avvisi. Sul premercato la casa automobilistica sta perdendo l’1,57%.
Ex Ilva, Tribunale Milano rigetta istanza Adi su commissariamentoRoma, 2 feb. (askanews) – Il giudice del Tribunale di Milano, Francesco Pipicelli, ha rigettato l’istanza di Acciaierie d’Italia (Adi) contro l’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva, che era finalizzata ad ottenere una protezione rispetto ai creditori e avviare, in alternativa, la composizione negoziata della crisi. Il Tribunale ha ritenuto di “non poter inibire Invitalia, quale socio di minoranza al 30% di Adi, la possibilità di chiedere l’apertura” del commissariamento.
In un comunicato del Tribunale (presidente Fabio Roia) viene sottolineato che la norma del Dl n. 4 del 2024 è infatti “chiaramente applicabile ai rapporti già in corso al momento della sua entrata in vigore (19 gennaio 2024). In astratto, l’evenienza della richiesta di apertura non comporterebbe, ad ogni buon conto, conseguenze di per sè pregiudizievoli, spettando alla pubblica amministrazione la parole fine sui presupposti per l’ammissione dell’ente all’invocata procedura concorsuale”. L’ammissione “non necessariamente porta a precludere il percorso di risanamento avviato mediante composizione negoziata, potendo l’insolvenza rivelarsi infine conclusa”, secondo i giudici milanesi. Pertanto, “non è dato ravvisare un reale contrasto tra la norma attributiva delle legittimazione del socio di minoranza a instare per l’amministrazione straordinaria e normativa euro-unitaria, non solo perché la negoziabilità della crisi opportunamente sancita a livello unionale non nega che il diritto interno possa dotarsi di ordinarie procedure di insolvenza, ma perché nulla esclude che un’attività fattiva di negoziazione possa trovare spazio idoneo proprio nel perimetro di queste”.
La decisione “dimostra ancora una volta che non c’è più tempo. Occorre agire con urgenza per mettere in sicurezza la più grande acciaieria d’Europa, i lavoratori, diretti, indiretti e degli appalti, e l’ambiente”, dicono Cgil e Fiom. “Quando sta accadendo in queste ore intorno alla vertenza ex Ilva, dal pronunciamento del tribunale di Milano che ha rigettato il ricorso dell’azienda e l’ispezione interrotta e non effettuata dello stabilimento di Taranto, devono impegnare il Governo a mettere subito in sicurezza dell’azienda, garantendo contemporaneamente la continuità aziendale, produttiva e occupazionale”, afferma la Fim. La sentenza “mette un punto fermo a questa vicenda che diventa ogni giorno più drammatica. E’ fallito l’ennesimo tentativo di Adi di prendere ulteriore tempo”, aggiunge la Uilm.
Usa, Sale a 79 pt fiducia consumatori Un. Michigan dicembreNew York, 2 feb. (askanews) – In gennaio, gli statunitensi si sono dimostrati molto ottimisti sull’economia rispetto al mese precedente in linea con le attese degli analisti. L’indice finale sulla fiducia redatto mensilmente dall’Università del Michigan è passato dai 69,7 di dicembre ai 79 di gennaio. Le attese erano anch’esse per un rialzo a 79 punti. In lettura preliminare si era registrato un dato a 78,8 punti.
Per quanto riguarda l’inflazione, le aspettative a un anno sono scese da 3,1% a 2,9%; quelle a cinque anni sono confermate a 2,9%. La componente che misura le aspettative sulla situazione attuale è essa salita da 73,3 punti a 81,9; mentre la componente che misura le attese per il futuro è in rialzo da 67,4 punti a 77,1. Nel febbraio 2020, prima dell’inizio della pandemia, l’indice era a 101 punti.
Usa, +353.000 di posti lavoro a dicembre, disoccupazione +3,7%New York, 2 feb. (askanews) – Rapporto sull’occupazione di gennaio molto superiore alle stime, negli Stati Uniti. Il mese scorso sono stati creati 315.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 185.000 posti. La disoccupazione è rimasta invariata al 3,7%, contro attese per un aumento al 3,8%.
I salari orari medi sono aumentati di 19 centesimi, lo 0,55%, a 34,55 dollari; rispetto a un anno prima, sono aumentati del 4,48%. La settimana media lavorativa è scesa di 0,2 ore a 34,1 ore. La partecipazione della forza lavoro è stata pari al 62,5%, come in dicembre. Rivisti i dati di dicembre passati da +216.000 a +333.000, mentre quelli di novembre sono passati da +173.000 a +182.000. Non rivisto il dato sulla disoccupazione di dicembre che resta confermato a 3,7%.
Cina, Fmi vede “squilibri e vulnerabilità”, faro sull’immobiliareRoma, 2 feb. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale prevede che la crescita economica della Cina mostri una continua attenuazione negli anni a venire. Mentre nel rapporto annuale sull’economia del Paese, pubblicato oggi, l’istituzione di Washington parla di “squilibri e associate vulnerabilità” che creano un contesto di “elevata incertezza” sulle prospettive del gigante asiatico.
“Una contrazione più grave del previsto nel settore immobiliare potrebbe pesare ulteriormente sulla domanda e peggiorare la fiducia, amplificando le tensioni delle autorità locali sui conti pubblici e portando a pressioni disinflazionistiche e spirali macro finanziarie avverse”, sostiene lo studio, secondo quanto riporta un comunicato. Parallelamente il Fmi ha pubblicato un rapporto di analisi sul settore immobiliare cinese che per decenni è stato un motore della crescita economica e che pesa per circa il 20% dell’attività nell’economia.
Ma dal 2020 il comparto ha iniziato a subire una contrazione e secondo lo studio si tratta di una tendenza di lungo termine, perché nei prossimi 10 anni gli investimenti sul settore immobiliare dovrebbero calare tra il 30 e il 60%, rispetto ai livelli del 2022. Nelle fasi più recenti la ripresa economica della Cina è stata sostenuta dai consumi interni. Guardando più a medio e lungo termine secondo il Fmi la crescita dovrebbe smorzarsi a riflesso di una moderazione della produttività e dell’invecchiamento della popolazione.
Per quest’anno è prevista una crescita del Pil del 4,6%, sul prossimo del 4%, poi nel 2026 del 3,8%, nel 2027 del 3,6% e nel 2028 del 3,4%.
Lavoro, svolta nella Uil: sì legge per misurare rappresentanzaRoma, 2 feb. (askanews) – La Uil apre a una legge per misurare la rappresentanza. Un cambiamento che nella confederazione di via Lucullo definiscono “copernicano, epocale”. A imprimere la svolta è stato l’esecutivo nazionale, convinto che un eventuale intervento legislativo di sostegno a quanto definito negli accordi interconfederali del 14 gennaio 2016, sottoscritti da Confindustria e sindacati, “possa dare un ulteriore impulso al sistema”.
Questo, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa, per vincolare tutte le parti contraenti al rispetto e alla puntuale applicazione degli accordi, evitando allo stesso tempo di ingessare eccessivamente procedure che devono poter cogliere un sistema di relazioni sindacali vario e multiforme che assume specifici connotati a seconda dei diversi settori merceologici, della natura giuridica dei rapporti di lavoro e delle diverse tipologie di aziende. “Una norma di legge – spiega la Uil – seppur di sostegno all’attività delle parti sociali deve necessariamente tener conto della necessità di misurare anche la rappresentanza delle organizzazioni datoriali al fine di offrire un quadro normativo di riferimento che possa dare concreta attuazione ai rimandi costituzionali in merito e sconfiggere il fenomeno del dumping contrattuale”.
In questa ottica la confederazione guidata da Pierpaolo Bombardieri sostiene “un intervento legislativo sulla rappresentanza e rappresentatività di sostegno ai contenuti degli accordi interconfederali; una misurazione della rappresentanza di tutti i soggetti, incluse le organizzazioni datoriali; un intervento normativo che preveda l’obbligatorietà per le aziende di comunicare coloro che sono iscritti alle organizzazioni sindacali; un sistema legislativo che stabilisca che nelle aziende al sotto dei 15 dipendenti si costituisca una rappresentanza dei lavoratori, prediligendo le Rsu alle Rsa, e nelle realtà polverizzate di avere la elezioni/nomina di una figura come il delegato di bacino; un regolamento che stabilisca i principi e le regole per le elezioni telematiche delle rappresentanze sindacali”.
Stellantis, Bombardieri: governo confuso, servono scelte chiareRoma, 2 feb. (askanews) – La Uil esprime “preoccupazione” sulla vicenda Stellantis e chiede al governo “scelte chiare” di politica industriale a tutela dei livelli occupazionali. Lo ha detto il segretario generale Pierpaolo Bombardieri nel corso di una conferenza stampa sottolineando che “questo governo ha poche idee e confuse sulla politica industriale. Come si fa a sostenere che vendiamo un pezzo di Poste e di Eni e poi compriamo un pezzo di Stellantis?”.
Bombardieri si è poi detto contrario agli incentivi per l’acquisto di nuove auto. Sarebbe più utile legarli alla produzione in Italia. “Incentivi a chi? – si è chiesto – a chi compra le auto o alla produzione? Sono rimasto all’anno scorso quando Urso disse che avrebbe portato Stellantis a produrre un milione di veicoli. Non va detto a Stellantis ‘dimmi se vuoi che lo Stato partecipi’. Sarebbe un fatto positivo se avesse un obiettivo, ma partecipare per fare cosa? Aspettiamo che il governo apra un tavolo di confronto per affrontare il piano industriale. In Europa gli incentivi all’acquisto sono spariti, sì a quelli sulla produzione. La presenza di un’altra casa non ci scandalizza. Ma voglio seguire le dichiarazioni di Urso. Ne abbiamo sentito tante, vorremmo scelte precise di politica industriale”.
Urso: se VW vende di più è un problema di Stellantis non del governoRoma, 2 feb. (askanews) – “Dobbiamo intenderci e non so con quale lingua parlare. Se a dicembre la Volkswagen ha superato nelle vendite in Italia Stellantis cosa che non accadeva da 98 anni. Se i cittadini italiani hanno preferito acquistare una auto prodotta all’estero piuttosto che prodotta in Italia, a fronte di condizioni di mercato simili e incentivi simili, il problema non è del governo, è dell’azienda non del governo. Sarà un problema di marketing, sarà un problema di modelli?”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto al convegno “Strategie e politiche industriali per lo sviluppo del paese”, organizzato dalla Camera di commercio di Trento.
“E’ un problema dell’azienda perchè il sorpasso storico a dicembre, a parità di condizioni, tra io che so che acquisto una auto orgoglio del Made in Italy e io che acquisto un’auto straniera è un problema dell’azienda che ha bisogno di rivedere politiche di marketing o di modelli, ma lo facessero”, ha aggiunto Urso.