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Poste, Giorgetti: nessuna svendita, con la cessione di una quota sarà garantito il controllo pubblico

Poste, Giorgetti: nessuna svendita, con la cessione di una quota sarà garantito il controllo pubblicoRoma, 31 gen. (askanews) – “Nessuna svendita, altri hanno svenduto in passato, non lo farà questo governo”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time alla Camera ad una interrogazione sulla cessione di una quota pubblica di Poste italiane spa.

“L’operazione che sta facendo il governo – ha aggiunto – è una valorizzazione degli asset, preservando il controllo pubblico ma aperto al mercato, nell’interesse di azionisti e dipendenti”. Giorgetti: con cessione resta controllo pubblico “Aumenterà il valore garantendo la qualità dei servizi e l’occupazione” Roma, 31 gen. (askanews) – Con la cessione di una quota del capitale di Poste Italiane sarà garantito il controllo pubblico, come prevede il Dpcm che regola l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia nella società. “La cessione sarà, comunque, volta ad accrescere il valore del Gruppo Poste, garantendo, nel contempo, la qualità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali”. Lo ha affermato il ministro dell’economia e delle finanze rispondendo al question time in Aula alla Camera.

Il Ministro ha ricordato che il programma di dismissione previsto nella Nota di aggiornamento al DEF “non prevede la cessione del controllo da parte dello Stato sulle società interessate, ma riguarda la cessione di quote di minoranza con l’obiettivo di destinare le risorse rivenienti dalle vendite alla riduzione del debito pubblico” e che “lo Statuto di Poste Italiane contiene una clausola di limite al possesso azionario in base alla quale nessun soggetto diverso dal Mef, da enti pubblici o da soggetti da questi controllati può detenere azioni per una quota superiore al 5 per cento del capitale della società”. “L’alienazione di una quota della partecipazione pubblica – ha concluso Giorgetti – potrà aprire il capitale ad azionisti e ampliare quindi il flottante, con effetti anche in termini di rafforzamento e valorizzazione delle società interessate”.

Germamnia, nuovo calmieramento dell’inflazione a gennaio: 2,9%

Germamnia, nuovo calmieramento dell’inflazione a gennaio: 2,9%Roma, 31 gen. (askanews) – Nuovo calmieramento dell’inflazione in Germania, con cui a gennaio il tasso di crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attestato al 2,9%, a fronte del più 3,7% registrato a dicembre, lievemente inferiore alle attese medie degli analisti. Mentre secondo la stima preliminare diffusa da desta, l’agenzia di statistica federale, tra dicembre e gennaio i prezzi sono risaliti dello 0,2%, laddove mediamente gli analisti pronosticavano un incremento dello 0,1%.

Guardando l’indice armonizzato con il resto dell’Unione europea, a gennaio l’inflazione ha registrato un 3,1% su base annua e un meno 0,2% rispetto al mese precedente.

Dl energia, cosa prevede: dalle norme per il passaggio al mercato libero, al nucleare e rinnovabili

Dl energia, cosa prevede: dalle norme per il passaggio al mercato libero, al nucleare e rinnovabiliRoma, 31 gen. (askanews) – Il governo ottiene al Senato la fiducia posta sul decreto energia, già approvato dalla Camera. I voti a favore sono stati 97, quelli contrari 74, mentre le astensioni sono state due. Non essendo intervenute modifiche rispetto al testo licenziato a Montecitorio in prima lettura, il decreto è così convertito in legge.

Il provvedimento contiene disposizioni per il passaggio graduale al mercato libero dei nove milioni di utenti domestici che ancora usufruiscono del mercato tutelato dell’energia. Le norme consentiranno a circa 4,5 milioni di famiglie ‘vulnerabili’ di continuare a usufruire di forniture di energia elettrica a prezzi calmierati. Per le altre famiglie vengono introdotte misure per assicurare la massima informazione e le migliori condizioni nel passaggio al mercato libero dell’energia elettrica. Tra le misure contenute del decreto lo stop al contributo a carico dei titolari di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; la nomina del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a Commissario straordinario per la gestione dei rifiuti dell’isola con una dotazione di 800 milioni per gli investimenti. In tema di nucleare viene dato più tempo a enti locali non presenti nella Cnai (Carta nazionale delle aree idonee) e al Ministero della Difesa per presentare l’autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e chiedere al ministero dell’Ambiente e a Sogin di riconsiderare l’area per verificarne l’idoneità. Si apre poi la possibilità di produrre energia elettrica in aree termali sfruttando le risorse geotermiche ma garantendo il mantenimento delle caratteristiche delle acque.

Le altre misure del decreto, molto ampio e articolato, sono finalizzate ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia, al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas, a concedere incentivi alle regioni che ospitano impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e a semplificare i procedimenti di impatto ambientale. Previsti anche interventi per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi e indennizzi al settore agricolo e alle imprese della Toscana colpiti dalle alluvioni di ottobre e novembre 2023.

Arriva l’accesso rapido su App Io: login con Spid una volta l’anno

Arriva l’accesso rapido su App Io: login con Spid una volta l’annoMilano, 31 gen. (askanews) – Si potrà accedere ad App Io senza doversi sempre autenticare con Spid o Cie, ma solo attraverso codice di sblocco o riconoscimento biometrico. Lo ha annunciato PagoPA che ha introdotto la nuova modalità di accesso rapido: si prevede la possibilità di autenticarsi con Spid o Cie solo una volta all’anno, superando l’attuale modalità di identificazione che richiede sempre agli utenti l’inserimento delle proprie credenziali di identità digitale ogni 30 giorni. Una novità che permetterà di accedere più velocemente ai servizi degli enti locali o nazionali integrati su Io, sfruttando la possibilità di entrare in app con il solo riconoscimento biometrico (volto o impronta) o codice di sblocco numerico.

La nuova funzionalità, si legge in una nota, permetterà di gestire in app le operazioni legate a un servizio pubblico attraverso un’esperienza utente ancora più semplice e veloce. L’accesso rapido è un’evoluzione che risponde all’esigenza espressa dagli utenti di poter accedere a Io in modo più immediato, rendendo così l’app dei servizi pubblici uno strumento ancora più vicino ai bisogni delle persone. L’accesso rapido sarà disponibile allo scadere dei 30 giorni dall’ultimo login in app tramite la propria identità digitale, quando l’utente potrà scegliere di proseguire con l’accesso rapido oppure di mantenere il login ogni mese. Nel primo caso, il cittadino potrà entrare su Io con il solo riconoscimento biometrico (se abilitato sul proprio dispositivo) o codice di sblocco per i successivi 365 giorni utilizzando l’app con delle sessioni brevi, della durata di 15 minuti; al termine di ogni sessione, l’utente verrà informato da una schermata attraverso la quale potrà rinnovarla continuando a navigare sull’app.

Lavoro, Istat: a dicembre disoccupazione cala al 7,2%, minimi dal 2008

Lavoro, Istat: a dicembre disoccupazione cala al 7,2%, minimi dal 2008Roma, 31 gen. (askanews) – Disoccupazione ai minimi da sedici anni in Italia. Il tasso di disoccupazione totale, a dicembre 2023, scende al 7,2% (-0,2 punti) toccando il livello più basso dal dicembre 2008, quando era pari al 6,9%. Quello giovanile cala al 20,1% (-0,4 punti), ai minimi dal luglio del 2007. E’ la stima provvisoria dell’Istat.

Il numero di persone in cerca di lavoro, in Italia, diminuisce, -2,7%, pari a -50mila unità, per uomini e donne e per tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 15-24enni tra i quali invece si osserva un aumento. La crescita del numero di inattivi (+0,2%, pari a +19mila unità, tra i 15 e i 64 anni) coinvolge le donne e gli individui di età superiore ai 35 anni; tra gli uomini e i 15-34enni si registra un calo. Il tasso di inattività sale al 33,2% (+0,1 punti).

Rispetto a dicembre 2022, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,5%, pari a -171mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,5%, pari a -310mila).

Lavoro, Istat: a dicembre +14mila occupati, su anno +456mila

Lavoro, Istat: a dicembre +14mila occupati, su anno +456milaRoma, 31 gen. (askanews) – Aumentano gli occupati in Italia a dicembre 2023 raggiungendo quota 23 milioni 754mila. Su base mensile, secondo le stime provvisorie dell’Istat l’occupazione cresce, +0,1% pari a +14mila unità, tra gli uomini, i dipendenti a termine, gli autonomi e gli under 34, mentre cala tra donne, dipendenti permanenti e tra chi ha almeno 35 anni. Il tasso di occupazione sale al 61,9% (+0,1 punti).

Il numero di occupati, sempre a dicembre 2023, supera quello di dicembre 2022 del 2%, +456mila unità. L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,2 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,4 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. “A dicembre 2023 – è il commento dell’Istat – prosegue la crescita dell’occupazione, che coinvolge i dipendenti a termine, 2 milioni 986mila, e gli autonomi, 5 milioni 45mila. Il numero degli occupati – pari a 23 milioni 754mila – è in complesso superiore a quello di dicembre 2022 di 456mila unità, come sintesi dell’incremento di 418mila dipendenti permanenti e 42mila autonomi a fronte della diminuzione di 5mila dipendenti a termine”.

Aeroporti italiani, record nel 2023: sfiorati 200 milioni di passeggeri

Aeroporti italiani, record nel 2023: sfiorati 200 milioni di passeggeriRoma, 31 gen. (askanews) – Record storico per gli aeroporti italiani che nel 2023 toccano per la prima volta quota 197,2 milioni di passeggeri, superando del 2,1% il 2019, anno del precedente primato, ancora non influenzato dalla crisi pandemica. Secondo i dati elaborati da Assaeroporti, tra i primi 10 aeroporti italiani per numero di passeggeri nel 2023, si posizionano gli scali di: Roma Fiumicino con 40,5 milioni, Milano Malpensa con 26,1 milioni, Bergamo con 16 milioni, Napoli con 12,4 milioni, Venezia con 11,3 milioni, Catania con 10,7 milioni, Bologna con 10 milioni, Milano Linate con 9,4 milioni, Palermo con 8,1 e Bari con 6,5 milioni.

Se la fase di ripresa post-Covid aveva visto il ruolo centrale del mercato domestico, il 2023 segna il pieno recupero del segmento internazionale, la parte più qualificante del traffico aereo, che raggiunge i 128 milioni di passeggeri, lo 0,1% in più sul 2019. Un leggero gap rispetto ai livelli pre-Covid si riscontra invece per i movimenti aerei, che nel 2023 sono stati inferiori del 2,6% sul 2019, attestandosi a 1.601.059 unità. Più passeggeri e meno aerei che, quindi, viaggiano con un load factor maggiore, comportando benefici anche in termini ambientali. Con il superamento dei volumi del 2019, nel 2023 il settore si lascia pertanto alle spalle gli anni duri della pandemia, nel corso dei quali il sistema aeroportuale ha perso almeno 280 milioni di passeggeri.

Iliad: Vodafone non accetta proposta di fusione delle attività italiane

Iliad: Vodafone non accetta proposta di fusione delle attività italianeMilano, 31 gen. (askanews) – Il gruppo Vodafone non accetta la proposta di Iliad di fusione delle attività italiane. Iliad Italia proseguirà quindi la sua strategia autonoma.

A seguito dell’offerta dello scorso 18 dicembre, si legge in una nota della società francese, Iliad ha presentato a Vodafone un’ulteriore proposta rivista per la fusione di Iliad Italia e Vodafone Italia in una nuova entità al fine di creare il più innovativo challenger di telecomunicazioni in Italia. Vodafone non ha accettato l’offerta. I termini chiave della proposta rivista erano i seguenti, spiega Iliad: fusione 50/50 attraverso la creazione di NewCo; Vodafone otterrà 6,6 miliardi di euro di proventi in contanti e 2 miliardi di prestito agli azionisti (enterprise value di 10,45 mld); Iliad otterrà 0,4 miliardi di proventi in contanti e 2 miliardi di finanziamento da parte degli azionisti (enterprise value di 4,25 mld); nessuna opzione call a vantaggio di iliad. Iliad, sottolinea la nota, “è convinto che l’offerta presentata sia la migliore combinazione di business possibile a beneficio di un mercato e di un settore delle telecomunicazioni italiano in difficoltà”.

Iliad Italia “proseguirà quindi la sua strategia autonoma, basandosi sul suo ottimo track record: oltre 10,5 milioni di abbonati alla telefonia mobile dal suo lancio nel maggio 2018; leader di mercato nei net adds a banda larga tra i 5 principali operatori; oltre 1 miliardi di ricavi nel 2023 con un OFCF in pareggio”. Il Gruppo iliad, conclude, “continuerà a rafforzare le sue posizioni in Italia e a perseguire con determinazione la conquista di quote di mercato in tutti i segmenti”.

Calciomercato da record nel 2023, Fifa: spesi dai club 9,63 miliardi

Calciomercato da record nel 2023, Fifa: spesi dai club 9,63 miliardiMilano, 30 gen. (askanews) – Calciomercato ricchissimo nel 2023: i club hanno speso 9,63 miliardi di dollari, abbattendo il record che resisteva dal 2019 quando i miliardi spesi furono due in meno. A fare i conti è la Fifa che oggi ha pubblicato l’edizione 2023 del Global Transfer Report. I trasferimenti di calciatori sono stati 74.836, di questi 23.689 (31,7%) hanno riguardato professionisti (uomini e donne) mentre gli altri 51.147 (68,3%) sono stati effettuati da dilettanti.

Il giro d’affari nel mondo del calcio è molto concentrato, come conferma la Fifa: i primi dieci trasferimenti hanno generato da soli più del 10% del totale speso per i trasferimenti. Allo stesso modo, dei 3.279 trasferimenti che prevedevano un corrispettivo, i soli primi 100 hanno mosso il 45% di tutto il denaro speso, con i club inglesi ancora una volta in cima alla lista con 2,96 miliardi di dollari. L’Italia del calcio ha speso 757,6 milioni di dollari, ma ne ha incassati 1,021 miliardi. Balzo dell’Arabia Saudita: nel 2023 hanno peso 970 milioni di dollari, contro i 50 milioni investiti nel 2022. La Fifa evidenzia “l’impressionante crescita del calcio professionistico femminile, con oltre il 20% di trasferimenti in più l’anno scorso rispetto al 2022. Anche il numero di club coinvolti nei trasferimenti internazionali è passato da 507 nel 2022 a 623 nel 2023, con un aumento del 22,9%”.

Il Fmi alza la stima del Pil Italia 2025 a +1,1%, taglia eurozona e Germania

Il Fmi alza la stima del Pil Italia 2025 a +1,1%, taglia eurozona e GermaniaRoma, 30 gen. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha confermato la previsione di crescita economica dell’Italia su quest’anno al più 0,7 per cento in termini di Pil, mentre ha ritoccato al rialzo di un decimale di punto percentuale la stima di espansione sul 2025 al più 1,1%. Le cifre sono inserite in una tabella riepilogativa all’interno di un parziale aggiornamento del World Economic Outlook, che presenta revisioni in ordine sparso sui vari paesi.

In generale per l’economia globale il Fmi ha ritoccato al rialzo di 2 decimali di punto, rispetto alle stime di tre mesi fa (ottobre 2023), l’attesa di crescita su quest’anno, ora al più 3,1% quest’anno, mentre sul 2025 la previsione è stata confermata al più 3,2%. Per l’eurozona il Fmi ha effettuato una generale revisione al ribasso delle aspettative, ora indica una crescita 2024 allo 0,9% e sul 2025 un più 1,7%, rispettivamente 0,3 e 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di tre mesi fa.

Il taglio più energico riguarda la Germania: il Fmi ha rivisto al ribasso di 0,4 punti percentuali sia la previsione di crescita di quest’anno, allo 0,5%, che peraltro segue una recessione dello 0,3% nel 2023, sia sul 2025 al più 1,6%. Per la Francia il Fmi prevede più 1% del Pil quest’anno e più 1,7% il prossimo, rispettivamente 0,3 e 0,1 punti percentuali in meno rispetto a tre mesi fa. Sugli Stati Uniti la previsione di crescita di quest’anno, ora al più 2,1% è stata consistentemente alzata, per 0,6 punti percentuali, laddove quella sul 2025 è stata limata di un decimale di punto all’1,7%.

Sulla Cina ora l’istituzione di Washington prevede un 4,6% di crescita economica quest’anno, 0,4 punti percentuali in più rispetto a tre mesi fa mentre la previsione sul 2025 è stata confermata al 4,1%. Sull’India il Fmi ha rivisto al rialzo di 0,2 punti percentuali le stime sul 2025 e sul 2024, per entrambi gli anni prevede espansione al 6,5%, il più il valore più elevato tra i paesi elencati.