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Inflazione, Istat: da 2019 boom prezzo zucchero +64,8%, per riso +50%

Inflazione, Istat: da 2019 boom prezzo zucchero +64,8%, per riso +50%Roma, 16 gen. (askanews) – Tra il 2019 e il 2023, più di un quinto del paniere (22,6%) evidenzia aumenti superiori al 20%. Di questi prodotti circa la metà (10,9%) appartengono al comparto dei Beni alimentari, e circa un quarto a quello dei Beni energetici (5,4%). Tra i prodotti alimentari a maggiore tasso di crescita del prezzo nel periodo 2019 – 2023 figurano lo zucchero (64,8%), il riso (+50,0%), l’olio di oliva (42,3%), la pasta secca (40,1%), il burro (36,5%), il latte intero (21,9%). E’ la fotografia scattata dall’Istat.

Cali di prezzo interessano poco meno del 10% del paniere. Oltre la metà (5,1%) è costituita da prodotti appartenenti alla categoria degli Altri beni. Tra i prodotti con la maggiore flessione del prezzo, vi sono gli apparecchi per la ricezione, registrazione e riproduzione di immagini e suoni (-45,7%) e gli smartphone (-36,7%).

Banche, Abi: primo calo tasso nuovi mutui da 2 anni, dicembre 4,42%

Banche, Abi: primo calo tasso nuovi mutui da 2 anni, dicembre 4,42%Roma, 16 gen. (askanews) – Dopo l’aumento registrato a novembre, nell’ultimo mese dell’anno il tasso sui nuovi mutui erogati dalle banche in Italia alle famiglie si è attenuato al 4,42%, dal 4,50% del mese precedente. Lo riporta alla Abi nel suo Rapporto mensile. Secondo l’associazione si tratta del primo calo dopo 24 mesi di rialzi. Il tasso sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è invece ulteriormente aumentato, al 5,69% dicembre dal 5,59% novembre.

Secondo l’associazione bancaria a dicembre il tasso medio sul totale dei prestiti è stato pari al 4,76%, un livello stabile rispetto al mese precedente.

Il Tar ha chiesto alla Consulta di verificare le norme sugli extraprofitti delle aziende energetiche

Il Tar ha chiesto alla Consulta di verificare le norme sugli extraprofitti delle aziende energeticheRoma, 16 gen. (askanews) – Il Tar Lazio rimette alla Corte costituzionale l’esame delle disposizioni sul ‘contributo 2023’ sugli extraprofitti delle aziende energetiche.

Il Tar del Lazio ha sollevato, con diverse ordinanze, questioni di legittimità costituzionale delle disposizioni della legge n. 197 del 2022, che hanno previsto il pagamento di un “contributo di solidarietà temporaneo” sui cosiddetti “extraprofitti” degli operatori del settore energetico. Le ordinanze hanno prospettato la possibile violazione del regolamento europeo n. 1854 del 2022, poiché la legge ha previsto che il contributo debba essere pagato anche dagli operatori diversi da quelli indicati da tale regolamento. Inoltre, avendo il contributo natura tributaria, il Tar ha sollevato ulteriori questioni di legittimità costituzionale in relazione agli articoli 3 e 53 della Costituzione, avendo rilevato criticità nelle disposizioni che hanno fissati i criteri di calcolo della base imponibile del contributo, in quelle che hanno precisato cosa debba essere inteso come ‘effettivi extraprofitti’ come presupposto del contributo (anche tenuto conto della riespansione dei consumi nell’epoca post-covid) ed in quelle che hanno previsto la non deducibilità del contributo, potendosi ravvisare così una ‘doppia tassazione’.

Istat: nel 2023 l’inflazione cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%

Istat: nel 2023 l’inflazione cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%Roma, 16 gen. (askanews) – Nel 2023, in media, i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% in ribasso dal +8,1% nel 2022). Il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%. Lo ha reso noto l’Istat. Nel mese di dicembre 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo, nel 2023, crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022).I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano, a dicembre, lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% a +4,4%).

Nel 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+6,5%; +5,7% per quelle con maggiore capacità di spesa). I prezzi nel comparto alimentare evidenziano, nel 2023, un’accelerazione della crescita media annua: +9,8%, da +8,8% del 2022, nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale durante la seconda metà dell’anno. Lieve frenata, a dicembre 2023, per i costi dei prodotti del ‘carrello della spesa’. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d`acquisto (da +4,6% a +4,4%). Dicembre 2023 è stato l’ultimo mese del trimestre anti-inflazione, il patto tra governo, produttori e distributori per offrire agli italiani tanti prodotti a prezzi bloccati o scontati..

 

Inflazione, Istat: nel 2023 cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%

Inflazione, Istat: nel 2023 cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%Roma, 16 gen. (askanews) – Nel 2023, in media, i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% in ribasso dal +8,1% nel 2022). Il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%. Lo ha reso noto l’Istat. Nel mese di dicembre 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo, nel 2023, crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano, a dicembre, lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% a +4,4%).

Nel 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+6,5%; +5,7% per quelle con maggiore capacità di spesa).

Bce, inflazione attesa da consumatori 3,2%, minimo da febbbraio 2022

Bce, inflazione attesa da consumatori 3,2%, minimo da febbbraio 2022Roma, 16 gen. (askanews) – Le aspettative di inflazione dei consumatori dell’area euro si sono attenuate nell’ultimo mese, mentre quelle sulla crescita dei redditi hanno continuato a rafforzarsi leggermente. Lo riporta la Banca centrale europea sulla base dei risultati della sua indagine, relativa al mese di novembre.

Secondo l’ultima rilevazione, l’attesa mediana dei consumatori per l’inflazione sui prossimi 12 mesi si è attenuata al 3,2%, a fronte del 4% che si era registrato a ottobre. E’ nettamente calata anche la mediana sull’inflazione percepita sui passati 12 mesi, al 7% dal precedente 7,8%. Guardando più a lungo termine, per i prossimi tre anni ora l’attesa mediana di inflazione dei consumatori è al 2,2%, dal 2,5% di un mese prima. La Bce rileva che tutte queste misurazioni si attestano ai minimi dal febbraio del 2022. E’ anche leggermente diminuita l’incertezza che i consumatori attribuiscono al futuro dell’inflazione.

Per i redditi nominali ora l’attesa dei consumatori nell’area euro è per una crescita dell’1,2% sui prossimi 12 mesi, a fronte dell’1,1% della precedente rilevazione. Secondo l’indagine della Bce leggeri miglioramenti hanno riguardato anche le attese di su economia e mercato del lavoro.

Ue, Gentiloni: dopo Pnrr servirà strategia industriale comune

Ue, Gentiloni: dopo Pnrr servirà strategia industriale comuneBruxelles, 15 gen. (askanews) – Bisogna costruire “una strategia industriale europea comune” di cui dovrà far parte la politica energetica, “che salvaguardi il mercato unico, rafforzi la nostra autonomia strategica e sostenga la transizione climatica”, e questo “richiederà anche di riflettere su nuovi strumenti e risorse a livello dell’Ue” da usare soprattutto dopo la scadenza del piano di ripresa post-pandemico europeo ‘NextGenerationEU’, nel 2026. Lo ha sottolineato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, durante la conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo, stasera a Bruxelles.

Con i ministri economici degli Stati membri, “per quanto riguarda la competitività dell’Eurozona, abbiamo considerato soprattutto l’aspetto dell’energia”, ha riferito Gentiloni. “Nel complesso – ha ricordato – i prezzi dell’energia sono ben al di sotto dei massimi di un anno e mezzo fa, ma sono ancora al di sopra dei livelli che avevamo visto negli anni precedenti. Probabilmente rimarranno tali, almeno nel breve termine, il che – ha rilevato – mina la competitività dei prezzi delle aziende europee”. “Questa sfida – ha avvertito il commissario – richiede un’azione coordinata e soluzioni a livello dell’Ue. In particolare, dobbiamo continuare a lavorare per diversificare le forniture energetiche e accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, per sostenere metodi di produzione più ecologici, soprattutto nelle industrie ad alta intensità energetica, e per integrare ulteriormente i mercati europei dell’energia. Molto è già stato fatto, e l’attuazione dei Piani di ripresa e resilienza degli Stati membri, con i nuovi capitoli ‘REPowerEU’ porterà ulteriori progressi”.

Ma, ha concluso Gentiloni, “è chiaro che la politica energetica deve essere parte integrante di una strategia industriale europea comune, che salvaguardi il mercato unico, rafforzi la nostra autonomia strategica e sostenga la transizione climatica. Ciò richiederà anche – ha concluso il commissario – di riflettere su nuovi strumenti e risorse a livello dell’Ue in prospettiva (‘going forward’, ndr), soprattutto dopo la scadenza di ‘NextGenerationEU’ nel 2026”.

Mar Rosso, Gentiloni: non sottovalutare rischi su energia e prezzi

Mar Rosso, Gentiloni: non sottovalutare rischi su energia e prezziRoma, 15 gen. (askanews) – “Non possiamo sottovalutare la possibilità che questa tensione nel Mar Rosso abbia delle conseguenze, che per il momento non sembrano esserci ma le potrebbe avere nelle prossime settimane sui prezzi dell’energia di conseguenza sull’inflazione”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni giungendo all’Eurogruppo.

“Oggi stiamo discutendo delle prospettive economiche dell’eurozona ed è una discussione importante perché è la prima discussione all’inizio dell’anno e perché di fronte a un contesto di crescita molto molto bassa si stanno verificando alcuni rischi dal punto di vista geopolitico. Il principale dei quali è il rischio delle tensioni provocate dagli Houthi nel Mar Rosso”, ha detto.

Ex Ilva, nessuna interruzione del gas a breve. Il governo tratta con Arcelor Mittal

Ex Ilva, nessuna interruzione del gas a breve. Il governo tratta con Arcelor MittalRoma, 15 gen. (askanews) – Nessuna interruzione delle forniture di gas da parte di Snam nel breve termine per l’ex Ilva. La società che distribuisce il gas e con cui Acciaierie d’Italia ha un debito che si aggira intorno ai 200 milioni di euro, secondo le ultime indicazioni ufficiali fornite dall’ad, Stefano Venier, continuerà, a quanto si apprende, ad erogare il combustibile necessario a mandare avanti gli stabilimenti, in attesa degli sviluppi di questi giorni e dunque nonostante quanto consentito dall’ultimo pronunciamento del Tar della Lombardia sul ricorso presentato da Acciaierie d’Italia. Quest’ultima chiedeva di prolungare la sospensione della decisione di Arera che consentiva di interrompere la distribuzione della fornitura di gas per il mancato pagamento delle bollette.

Il Tar della Lombardia il 30 ottobre aveva congelato la sospensione delle forniture di gas all’ex Ilva da parte di Snam sino all’8 novembre, in attesa della camera di consiglio in merito al ricorso presentato da Acciaierie d’Italia contro la comunicazione della società di distribuzione, Snam appunto, del 19 ottobre 2023, con la quale comunicava che l’8 novembre avrebbe operato la ‘discatura del punto di prelievo gas’ di Acciaierie d’Italia bloccando a monte la fornitura, a seguito dell’ultimo provvedimento dell’Arera. A novembre poi vi era stata un’ordinanza cautelare con cui il Tar della Lombardia aveva confermato la sospensiva del blocco dell’erogazione, disposta già a fine ottobre in atetsa della Camera di Consiglio che si è tenuta oggi.

Il tutto in attesa degli sviluppi del caso, che è uno dei più complessi per l’esecutivo che sta trattando per un ‘divorzio consensuale’ con Arcelor Mittal. Le cifre per l’uscita del colosso dell’acciaio oscillano, secondo indiscrezioni, tra i 400 e i 250 milioni di euro, legati evidentemente alle clausole dei patti parasociali firmati dall’allora governo Conte II. I legali di Arcelor Mittal e Invitalia sono al lavoro in queste ore mentre il governo sta valutando, oltre che un necessario aumento della quota dello stato nel capitale delle acciaierie attraverso Invitalia, anche l’ingresso di un partner inustriale. Giovedì è previsto un nuovo incontro con i sindacati.

Ex Ilva: nessuna interruzione gas a breve, governo tratta con AM

Ex Ilva: nessuna interruzione gas a breve, governo tratta con AMRoma, 15 gen. (askanews) – Nessuna interruzione delle forniture di gas da parte di Snam nel breve termine per l’ex Ilva. La società che distribuisce il gas e con cui Acciaierie d’Italia ha un debito che si aggira intorno ai 200 milioni di euro, secondo le ultime indicazioni ufficiali fornite dall’ad, Stefano Venier, continuerà, a quanto si apprende, ad erogare il combustibile necessario a mandare avanti gli stabilimenti, in attesa degli sviluppi di questi giorni e dunque nonostante quanto consentito dall’ultimo pronunciamento del Tar della Lombardia sul ricorso presentato da Acciaierie d’Italia. Quest’ultima chiedeva di prolungare la sospensione della decisione di Arera che consentiva di interrompere la distribuzione della fornitura di gas per il mancato pagamento delle bollette.

Il Tar della Lombardia il 30 ottobre aveva congelato la sospensione delle forniture di gas all’ex Ilva da parte di Snam sino all’8 novembre, in attesa della camera di consiglio in merito al ricorso presentato da Acciaierie d’Italia contro la comunicazione della società di distribuzione, Snam appunto, del 19 ottobre 2023, con la quale comunicava che l’8 novembre avrebbe operato la ‘discatura del punto di prelievo gas’ di Acciaierie d’Italia bloccando a monte la fornitura, a seguito dell’ultimo provvedimento dell’Arera. A novembre poi vi era stata un’ordinanza cautelare con cui il Tar della Lombardia aveva confermato la sospensiva del blocco dell’erogazione, disposta già a fine ottobre in atetsa della Camera di Consiglio che si è tenuta oggi.

Il tutto in attesa degli sviluppi del caso, che è uno dei più complessi per l’esecutivo che sta trattando per un ‘divorzio consensuale’ con Arcelor Mittal. Le cifre per l’uscita del colosso dell’acciaio oscillano, secondo indiscrezioni, tra i 400 e i 250 milioni di euro, legati evidentemente alle clausole dei patti parasociali firmati dall’allora governo Conte II. I legali di Arcelor Mittal e Invitalia sono al lavoro in queste ore mentre il governo sta valutando, oltre che un necessario aumento della quota dello stato nel capitale delle acciaierie attraverso Invitalia, anche l’ingresso di un partner inustriale. Giovedì è previsto un nuovo incontro con i sindacati.