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Mediobanca, Nagel: pronto a guidare banca con qualunque esito assemblea

Mediobanca, Nagel: pronto a guidare banca con qualunque esito assembleaMilano, 26 ott. (askanews) – “Sul tema della mia permanenza io ne faccio una questione di coerenza e di serietà, avendo lavorato coi colleghi da un piano triennale che ci sembra di grande appeal, ma soprattuto di grande motivazione per il gruppo manageriale circa quello che dobbiamo fare, mi sento a disposizione della banca per realizzarlo, in entrambi gli scenari, sia che sia abbia una lista in cui i rappresentanti siano due o cinque”. Lo ha detto l’AD di Mediobanca, Alberto Nagel, nel corso della call con le agenzie alla domanda se confermasse il suo impegno alla guida dell’istituto anche in caso di vittoria della lista di Delfin all’assemblea di sabato sul rinnovo del cda.

“La dirittura industriale della banca rimane la stessa e saremo impegnati a fare anche di meglio”, ha concluso.

Manovra, Messina: dimostrata serietà da governo, è equilibrata

Manovra, Messina: dimostrata serietà da governo, è equilibrataMilano, 26 ott. (askanews) – Sulla manovra al governo “penso abbiano dimostrato un atteggiamento di grande serietà e peraltro dedicandosi anche alle famiglie e a chi ha bisogno”. Lo ha sottolineato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, parlando a margine di un evento a Brescia per la lotta alle disuguaglianze. “E’ una manovra equilibrata, indubbiamente i vincoli di bilancio rappresentano un punto di attenzione e gestire il vincolo di bilancio rappresenta un presupposto per mantenere lo spread a livelli corretti”, ha aggiunto.

Parlando con i cronisti Messina ha detto che “commentare le manovre finanziarie in Italia è come parlare del calcio: tutti sono degli allenatori, tutti fanno i loro commenti, poi quando ti trovi a dover gestire una manovra in una condizione oggettiva del nostro Paese con il debito e i vincoli di bilancio che ha il nostro Paese” serve “serietà”.

Pil, Messina: non vedo recessione, crescita tra 0,5% e 1,2%

Pil, Messina: non vedo recessione, crescita tra 0,5% e 1,2%Brescia, 26 ott. (askanews) – “Non vedo in nessun modo una recessione” per l’Italia, “assolutamente: vedo una crescita del pil che si può posizionare tra 0,5% e 1,2%. Questa è la mia visione dell’economia sia per quest’anno sia per il prossimo”. Lo ha detto il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, a margine dell’evento a Brescia per la lotta alle disuguaglianze.

“Le aziende continuano ad avere un’ottima posizione di liquidità che deriva da gran parte dei depositi che hanno presso le istituzioni bancarie, li stanno usando per il sostegno ai loro programmi di investimento, le famiglie, a parte la povertà che diventa un problema, continuano ad avere un livello significativo di ricchezza. Non vedo un problema collegato”. Per Messina, ha chiosato il ceo, “l’unico problema che ha il nostro Paese è la dimensione del debito pubblico, per questo è necessario che si acceleri la crescita dei programmi prospettici ed è necessario lavorare in futuro sulla riduzione del debito pubblico”.

Bce ferma rialzi tassi e conferma rinnovo titoli Pepp a fine 2024

Bce ferma rialzi tassi e conferma rinnovo titoli Pepp a fine 2024Roma, 26 ott. (askanews) – Tutto confermato alla Banca centrale europea, come da previsioni: dopo 10 rialzi consecutivi i tassi di interesse sono stati mantenuti ai livelli attuali. E l’istituzione ha ribadito la volontà di rinnovare gli acquisti di titoli con il programma anticrisi Pepp almeno fino a tutto il 2024. Le decisioni sono state comunicate al termine del consiglio direttivo che si è riunito in trasferta ad Atene.

Il tasso sulle principali operazioni di finanziamento resta al 4,50% e il tasso sui depositi parcheggiati dalle banche presso la stessa istituzioni al 4%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta al 4,75%. La decisione giunge mentre l’economia dell’area euro continua a mostrare indebolimenti, con le indagini sulle imprese in territorio chiaramente recessivo, mentre l’inflazione, il motivo per cui è stata effettuata la stretta monetaria, sta continuando a moderarsi.

Al direttorio dell’istituzione “ci si attende tuttora che l’inflazione resti troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato” nell’area euro, riporta un comunicato, mentre “perdurano le forti pressioni interne sui prezzi. Al tempo stesso, l’inflazione ha registrato un netto calo a settembre, ascrivibile anche ai forti effetti base, e gran parte delle misure dell’inflazione di fondo ha continuato a diminuire”. I passati aumenti dei tassi, secondo la Bce frenano “in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione”. Il Consiglio direttivo “è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine”. Ma “in base alla sua attuale valutazione, ritiene che i tassi di interesse di riferimento si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo”. Questa formula, che viene ripetuta, era stata già interpretata alla precedente riunione come un segnale sul possibile raggiungimento del picco dei tassi di interesse.

Prima del Consiglio erano circolate ipotesi sulla possibilità che i banchieri centrali ridiscutessero i rinnovi degli stock di titoli del Pepp, mentre da mesi stanno già riducendo le consistenze di un altro programma di accumulo, il piano App. Dopo le recenti tensioni sull’obbligazionario governativo, e forse anche per questo motivo il comunicato non fornisce indicazioni in tal senso. Ad ogni modo per ulteriori spunti sulle decisioni di oggi ora l’attenzione si sposta sulla conferenza stampa esplicativa della presidente Christine Lagarde.

La Bce non ha alzato i tassi e ha confermato l’acquisto dei titoli Pepp

La Bce non ha alzato i tassi e ha confermato l’acquisto dei titoli PeppRoma, 26 ott. (askanews) – Dopo 10 rialzi consecutivi la Banca centrale europea arresta la sua manovra sui tassi di interesse: il Consiglio direttivo ha infatti deciso di confermare i livelli attuali, con il tasso sulle principali operazioni di finanziamento al 4,50% e il tasso sui depositi parcheggiati dalle banche presso la stessa istituzioni al 4%. La decisione giunge mentre l’economia dell’area euro continua a mostrare indebolimenti, con le indagini sulle imprese in territorio chiaramente recessivo, mentre l’inflazione, il motivo per cui è stata effettuata la stretta monetaria, sta continuando a moderarsi. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali è stato a sua volta confermato al 4,75%. La Bce ha anche confermato che continuerà a rinnovare i titoli accumulati con il piano anticrisi Pepp almeno fino alla fine del 2024.

Mediobanca: nel trimestre utile record a 351 milioni (+34%)

Mediobanca: nel trimestre utile record a 351 milioni (+34%)Milano, 26 ott. (askanews) – Mediobanca chiude il primo trimestre dell’esercizio 2023-24, il primo del piano al 2026, battendo le stime degli analisti con ricavi oltre quota 860 milioni, in crescita di oltre 100 milioni nell’anno, e un utile record a 351 milioni.

Il gruppo, sottolinea la banca in una nota, prosegue il suo percorso di crescita registrando nel trimestre chiuso a settembre risultati ai livelli massimi storici: ricavi 863 milioni (+14%), utile netto 351 milioni (+34%), ROTE 14% (+2pp), RORWA 2,8% (+60bps). Il CET1 ratio con Danish Compromise si attesta al 15,5% (15,9% a giugno 23). Il margine di interesse sale a 496 milioni (+25%). Nel trimestre la divisione Wealth Management segna ricavi e utile record (rispettivamente a circa 220 mln e 50 mln), con 1,8 miliardi di afflussi di raccolta indiretta. La divisione Consumer Finance segna una crescita dei ricavi del 4% a 286 milioni (record storico).

L’esercizio 2024, spiega l’istituto, è confermato in solida crescita rispetto all’esercizio precedente. Anche la remunerazione degli azionisti è confermata in crescita, a seguito di un payout ratio del 70% cash cui si sommerà l’esecuzione di un piano di riacquisto di azioni proprie per circa 200 milioni già autorizzato da Bce ed in attesa dell’autorizzazione della assemblea degli azionisti del prossimo 28 ottobre.

Mimit: trimestre anti inflazione, salgono a 32 i marchi aderenti

Mimit: trimestre anti inflazione, salgono a 32 i marchi aderentiRoma, 26 ott. (askanews) – Cresce ed è in continuo aggiornamento il numero di adesioni delle aziende nazionali e internazionali al ‘Patto Anti Inflazione’, l’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per contenere i prezzi della spesa e supportare il potere d’acquisto delle famiglie. I grandi marchi aderenti al Patto hanno raggiunto quota 32, mentre sono 30.000 i punti vendita in tutta Italia nei quali si possono fare acquisti a prezzi convenienti. In vista del periodo natalizio, è significativa l’adesione di importanti imprese del settore dei giocattoli e dei prodotti per l’infanzia. Con un comunicato il Minit fa il punto della situazione sull’iniziativa.

Tra le 32 aziende, vasta è la presenza del settore dei beni alimentari, della cura della persona e della casa, tra cui si annoverano: Ferrero, Cameo, Beiesdorf, Danone, Mondelez Italia, Duracell, Barone 00, Bolton Food, Mutti, Orogel, Valsoia, Zuegg, Star Stabilimento Alimentare, Compagnia Surgelati Italiana, Ferrari Industria Casearia, Il Gusto Vero, Inalca, Mare Aperto Foods, Molino Bongiovanni, Montefarmaco, Morato Pane, Pastificio F.lli Cellino, Savencia Fromage & Dairy Italia, Sc Johnson, Sibeg, Spumador, Saponificio Chizzoni & C. Una partecipazione, prosegue il comunicato, che vede inoltre attive importanti realtà del settore dei giocattoli e dei prodotti per l’infanzia (Trudi, Inglesina, Peg Perego, Ludattica, Italtrike), ulteriore segnale per le famiglie e per i consumatori, soprattutto in vista del periodo natalizio.

Crescono anche i punti vendita in tutta Italia, che superano quota 30.000. Le regioni con maggiori adesioni sono la Lombardia con 4.547 punti vendita aderenti al trimestre anti evasione, il Lazio con 2.992 punti vendita e il Piemonte con 2.711 punti.

Pirelli: jv con il fondo PIF per fabbrica pneumatici in Arabia Saudita

Pirelli: jv con il fondo PIF per fabbrica pneumatici in Arabia SauditaMilano, 26 ott. (askanews) – Il Public Investment Fund dell’Arabia Saudita e Pirelli Tyre (Pirelli) hanno siglato un accordo di joint venture per la costruzione di una fabbrica di pneumatici in Arabia Saudita. PIF deterrà una quota del 75% della JV, mentre Pirelli avrà il restante 25% e sarà partner strategico e tecnologico a supporto dello sviluppo del progetto, fornendo assistenza tecnica e commerciale. L’investimento complessivo nella jv è di circa 550 milioni di dollari.

Si prevede che lo stabilimento avvierà la produzione nel 2026. La jv produrrà pneumatici di alta qualità per il segmento car a marchio Pirelli e, inoltre, produrrà e commercializzerà pneumatici con un nuovo brand locale per il mercato nazionale e regionale. Per Pirelli il progetto avrà un impatto neutro sugli obiettivi di deleverage della società al 2025. Attraverso la jv, PIF e Pirelli si impegnano a creare un campione nazionale e regionale che consentirà di disporre localmente dicapacità produttive per un importante segmento dell’industria automotive, creando attività lungo tutta la catena del valore. Si prevede che lo stabilimento avrà una capacità produttiva annua di 3,5 milioni di pneumatici. In linea con la sua strategia local for local, Pirelli, attraverso la jv, diventerà il primo tyre maker Tier 1 a disporre di una fonte produttiva diretta in Arabia Saudita.

“Poter contare su una produzione locale in Arabia Saudita, uno dei mercati oggi più promettenti e in linea con il nostro posizionamento nell’High Value e nell’elettrico, rappresenta per Pirelli una grande opportunità che coglieremo insieme a un partner come PIF nei suoi progetti di sviluppo nel settore automotive”, ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, Executive Vice Chairman di Pirelli. “Attraverso questa joint venture con Pirelli, PIF sta costruendo capacità produttive nella catena del valore dell’automotive e della mobilità e sviluppando nuove opportunità per coinvolgere il settore privato”, ha spiegato Yazeed A. Al-Humied, Deputy Governor e Head of Mena Investments di PIF. “Questa collaborazione segna un’altra pietra miliare fondamentale nel nostro percorso volto a diversificare l’economia, migliorare la sostenibilità e localizzare le capacità produttive in Arabia Saudita”.

Wsj: Israele ha accettato di rinviare l’operazione di terra

Wsj: Israele ha accettato di rinviare l’operazione di terraNew York, 25 ott. (askanews) – Israele ha accettato la richiesta di Washington di mettere in pausa l’operazione di terra nella Striscia di Gaza per consentire agli Stati Uniti di posizionare le proprie difese aeree per proteggere le truppe americane in Iraq, Siria, Kuwait, Giordania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. A dichiararlo è il Wall Street Journal che ha sentito funzionari statunitensi e israeliani.

Il Pentagono si sta affrettando a schierare quasi una dozzina di sistemi di difesa aerea nella regione, per proteggere i militari statunitensi da missili e razzi che potrebbero colpirli durante l’assalto di terra a Gaza. Il sistema di protezione sarà installato nel fine settimana. L’esercito americano e altri funzionari Usa ritengono che le truppe saranno prese di mira da vari gruppi di militanti vicini ad Hamas, una volta iniziata l’incursione. Finora in Iraq e Siria ci sono stati almeno 13 attacchi che hanno portato al ferimento di due dozzine di soldati in Siria e in Iraq. Israele sta anche prendendo in considerazione la fornitura di aiuti umanitari ai civili all’interno di Gaza, così come di accrescere gli sforzi diplomatici per liberare il maggior numero possibile di ostaggi detenuti da Hamas.

Sinodo, la Lettera al Popolo di Dio ricorda il dramma delle guerre

Sinodo, la Lettera al Popolo di Dio ricorda il dramma delle guerreCittà del Vaticano, 25 ott. (askanews) – “La nostra assemblea si è svolta nel contesto di un mondo in crisi, le cui ferite e scandalose disuguaglianze hanno risuonato dolorosamente nei nostri cuori e hanno dato ai nostri lavori una peculiare gravità, tanto più che alcuni di noi venivano da paesi dove la guerra infuria”. Il tema dei conflitti, della povertà in troppe parti del mondo e dei difficili problemi legati all’immigrazione, sono stati tra i punti-chiave dei lavori del Sinodo dei vescovi ormai giunto alla sua settimana finale dopo quasi un mese di lavori. Lo ricorda la Lettera al popolo di Dio votata dall’assembea sinodale e resa nota questo pomeriggio.

Nel documento, i partecipanti all’assise sinodale ricordano, tra l’altro: “abbiamo pregato per le vittime della violenza omicida, senza dimenticare tutti coloro che la miseria e la corruzione hanno gettato sulle strade pericolose della migrazione. Abbiamo assicurato – si legge nel documento – la nostra solidarietà e il nostro impegno a fianco delle donne e degli uomini che in ogni luogo del mondo si adoperano come artigiani di giustizia e di pace”.