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Ue, Draghi venerdì in Belgio per un seminario con i Commissari

Ue, Draghi venerdì in Belgio per un seminario con i CommissariRoma, 9 gen. (askanews) – Fonti qualificate della Commissione europea hanno confermato, oggi da Bruxelles, che l’ex premier italiano ed ex presidente della Bce, Mario Draghi è stato invitato e sarà presente al seminario del Collegio dei commissari europei che si svolgerà venerdì 12 gennaio nella cittadina di Jodoigne, in Belgio, a pochi chilometri dalla capitale.

Draghi è stato incaricato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, di redigere un rapporto sulla competitività dell’economia europea, che presenterà in estate. E proprio di competitività e del suo lavoro in corso sul rapporto l’ex premier italiano discuterà venerdì con i commissari europei e con la stessa von der Leyen. I seminari del Collegio dei commissari sono organizzati regolarmente per permettere loro di discutere informalmente e liberamente, in una sorta di “brainstorming”, questioni di strategia, nuove iniziative o risposte da dare a nuove sfide, e vedono spesso la partecipazione di personalità esterne invitate come esperti per alimentare il dibattito e la riflessione.

Foresti: Fiera Milano torna a investire, operazioni in Italia e all’estero

Foresti: Fiera Milano torna a investire, operazioni in Italia e all’esteroMilano, 9 gen. (askanews) – Fiera Milano “torna a investire in maniera pesante” su prodotti e settori industriali secondo piano industriale quadriennale che sta mettendo a punto e che presenterà alla comunità finanziaria nei prossimi mesi. E, come anticipa in questa intervista il vice direttore generale, Roberto Foresti, Fiera Milano nei prossimi anni non starà ferma “nè in Italia nè all’estero”.

Alla vigilia dell’apertura della prima fiera dell’anno, la nuova Milano Home in calendario dal prossimo 11 gennaio nei padiglioni di Rho, Foresti racconta come la società, fresca di rinnovo del top management, stia progettando una nuova fase di sviluppo che riparte proprio da Milano e dai padiglioni di Rho. “Noi stiamo scrivendo il piano industriale che presenteremo tra qualche mese e questo piano industriale prevede di tornare a investire su prodotti e settori – ha detto – Avremo prodotti nuovi perché l’economia cambia. Per ragioni non dipendenti da noi, il Covid ma anche il commissariamento, siamo stati un po’ fermi ma ora siamo tornati a investire e a investire in maniera pesante perché Fiera Milano ha il dovere di tornare a esercitare il suo ruolo come strumento di politica industriale. E questo lo deve fare forte. Noi sentiamo molto questo dovere e questo ruolo e torneremo a investire in questa dimensione, ovviamente in maniera innovativa”. “Fiera Milano, lo dico con l’orgoglio di chi ci lavora da 20 anni, è uno dei pochi strumenti dove l’economia può essere sviluppata e noi da questo dobbiamo partire – ha aggiunto – Ma se non investiamo non possiamo farlo e adesso siamo tornati a farlo”. Dopo l’accordo strategico con Fiere di Parma per la piattaforma sull’agroalimentare, Foresti conferma che sono in cantiere altre operazioni, pur senza entrare nel dettaglio: “Posso dire che non staremo fermi, su questo lavoriamo nel piano industriale. E non staremo fermi né in Italia né all’estero”. Nel frattempo, però, “l’operazione con Parma sta andando bene, sto vedendo le premesse di Tuttofood della prossima edizione (5-8 maggio 2025) e sono molto interessanti ma gli annunci su questo spettano a Parma. Posso dire che l’azionista Fiera Milano è contento dell’operazione di sistema. Ci stiamo conoscendo e ci stiamo tenendo per mano. Siamo contenti, abbiamo un bel po’ di progetti da fare”.

Nel corso dei quattro anni del piano industriale Fiera Milano potrà contare anche sulle Olimpiadi che vedranno impegnati 4 padiglioni, i 13-15 e i 22-24. “La legacy di quell’evento, quello che resterà dopo ci permetterà di fare cose pazzesche in un ambito un po’ più entertainment – ha sottolineato Foresti – perché i padiglioni cambiano completamente e andiamo verso una direzione nuova. E così Milano torna ancora più al centro”.

Ex Ilva, Urso: il governo è in campo per salvare la siderurgia

Ex Ilva, Urso: il governo è in campo per salvare la siderurgiaFirenze, 9 gen. (askanews) – “Il Governo e quindi lo Stato è in campo, oggi più che mai, per salvare e rilanciare la siderurgia italiana, anche e soprattutto quella rappresentata dall’ex Ilva di Taranto, da quello che era il più grande sito siderurgico europeo. Se interverremo? Certo che sì”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, questa mattina a Firenze, a margine dell’inaugurazione della 105esima edizione di Pitti Uomo alla Fortezza da Basso.

“Il Governo è in campo con la ferma intenzione di rilanciare la siderurgia italiana – ha aggiunto Urso -. E’ in campo qui in Toscana, dove a breve annunceremo ulteriori investimenti nel sito siderurgico di Piombino; è in campo a Terni, dove entro poche settimane concluderemo l’accordo di programma per il rilancio di quel sito siderurgico; è in campo con le acciaierie del Nord che hanno aperto recentemente i nuovi stabilimenti produttivi green, anche con la partecipazione ovviamente delle risorse pubbliche”. “Ed è in campo – ha concluso il ministro – con Acciaierie d’Italia, cioè con l’ex Ilva, perché riprenderemo in mano la situazione dopo i disastri che sono stati realizzati dai governi precedenti, per fare di quel sito il più grande sito siderurgico green d’Europa. Noi siamo convinti di riuscirci”.

Istat: a novembre la disoccupazione è calata al 7,5%, per giovani al 21%

Istat: a novembre la disoccupazione è calata al 7,5%, per giovani al 21%Roma, 9 gen. (askanews) – A novembre 2023, in Italia, il tasso di disoccupazione totale scende al 7,5% (-0,2 punti), quello giovanile al 21% (-2,5 punti). Per la fascia dei 15-24enni si tratta del tasso di disoccupazione più basso dall’aprile del 2008. E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat.

Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-3,3%, pari a -66mila unità) per uomini e donne e per tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 25-34enni tra i quali invece si osserva un aumento. Sempre nello stesso mese la crescita del numero di inattivi (+0,4%, pari a +48mila unità, tra i 15 e i 64 anni) coinvolge uomini, donne e solamente gli individui di età inferiore ai 35 anni; tra i 35-49enni e gli ultracinquantenni gli inattivi sono infatti in calo. Il tasso di inattività sale al 33,1% (+0,1 punti).

Rispetto a novembre 2022, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,6%, pari a -71mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,6%, pari a -459mila). Continua a crescere l’occupazione in Italia. A novembre, secondo le stime preliminari dell’Istat, gli occupati aumentano di 30mila unità su base mensile e, su base annua, l’incremento è di 520mila unità. Il tasso di occupazione, su base base mensile, è stabile al 61,8%. Gli occupati, in totale, raggiungono quota 23milioni 743mila.

L’occupazione, su base mensile, aumenta (+0,1%) tra le donne (quella maschile rimane sostanzialmente stabile), i dipendenti e gli over 34, mentre cala tra gli autonomi e i 15-34enni. Il tasso di occupazione resta invariato al 61,8%. Il numero di occupati, a novembre 2023, supera quello di novembre 2022 del 2,2% (+520mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,3 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1,3 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Confrontando il trimestre settembre-novembre 2023 con quello precedente (giugno-agosto), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%, per un totale di 130mila occupati. “A novembre 2023, prosegue – è il commento dell’Istat – la crescita dell’occupazione che, rispetto al mese precedente, coinvolge solamente i lavoratori dipendenti, saliti a più di 18 milioni 700 mila; con un aumento di 15 mila unità, tornano a crescere anche i dipendenti a termine. Il numero degli occupati – pari a 23milioni 743mila – è in complesso superiore a quello di novembre 2022 di 520 mila unità. Esse corrispondono a un incremento di 551 mila dipendenti permanenti e 26 mila autonomi mentre il numero dei dipendenti a termine risulta inferiore di 57 mila unità”.

Lavoro, Istat: a novembre +30mila occupati su mese, +520mila su anno

Lavoro, Istat: a novembre +30mila occupati su mese, +520mila su annoRoma, 9 gen. (askanews) – Continua a crescere l’occupazione in Italia. A novembre, secondo le stime preliminari dell’Istat, gli occupati aumentano di 30mila unità su base mensile e, su base annua, l’incremento è di 520mila unità. Il tasso di occupazione, su base base mensile, è stabile al 61,8%. Gli occupati, in totale, raggiungono quota 23milioni 743mila.

L’occupazione, su base mensile, aumenta (+0,1%) tra le donne (quella maschile rimane sostanzialmente stabile), i dipendenti e gli over 34, mentre cala tra gli autonomi e i 15-34enni. Il tasso di occupazione resta invariato al 61,8%. Il numero di occupati, a novembre 2023, supera quello di novembre 2022 del 2,2% (+520mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,3 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1,3 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Confrontando il trimestre settembre-novembre 2023 con quello precedente (giugno-agosto), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%, per un totale di 130mila occupati. “A novembre 2023, prosegue – è il commento dell’Istat – la crescita dell’occupazione che, rispetto al mese precedente, coinvolge solamente i lavoratori dipendenti, saliti a più di 18 milioni 700 mila; con un aumento di 15 mila unità, tornano a crescere anche i dipendenti a termine. Il numero degli occupati – pari a 23milioni 743mila – è in complesso superiore a quello di novembre 2022 di 520 mila unità. Esse corrispondono a un incremento di 551 mila dipendenti permanenti e 26 mila autonomi mentre il numero dei dipendenti a termine risulta inferiore di 57 mila unità”.

Istat: a novembre disoccupazione cala al 7,5%, per giovani al 21%

Istat: a novembre disoccupazione cala al 7,5%, per giovani al 21%Roma, 9 gen. (askanews) – A novembre 2023, in Italia, il tasso di disoccupazione totale scende al 7,5% (-0,2 punti), quello giovanile al 21% (-2,5 punti). Per la fascia dei 15-24enni si tratta del tasso di disoccupazione più basso dall’aprile del 2008. E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat.

Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-3,3%, pari a -66mila unità) per uomini e donne e per tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 25-34enni tra i quali invece si osserva un aumento. Sempre nello stesso mese la crescita del numero di inattivi (+0,4%, pari a +48mila unità, tra i 15 e i 64 anni) coinvolge uomini, donne e solamente gli individui di età inferiore ai 35 anni; tra i 35-49enni e gli ultracinquantenni gli inattivi sono infatti in calo. Il tasso di inattività sale al 33,1% (+0,1 punti).

Rispetto a novembre 2022, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,6%, pari a -71mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,6%, pari a -459mila).

G7, Pichetto: ci sarà un focus anche sui minerali critici

G7, Pichetto: ci sarà un focus anche sui minerali criticiRoma, 9 gen. (askanews) – “Sono qui per confermare la forte attenzione con la quale l’Italia guarda al settore dei Minerali critici su cui annuncio che ci sarà un focus anche nel programma della nostra Presidenza G7 appena iniziata”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo alla sessione ministeriale di apertura del Forum sui Minerali del Futuro (FMF) in corso a Riyadh.

“In questo settore strategico il futuro è già oggi, per questo sosteniamo con convinzione iniziative come questa che servono a costruire una cornice internazionale di riferimento sui minerali critici che sia integrata e sostenibile – ha aggiunto -. L’industria italiana ragiona da sempre secondo la logica delle macro-regioni e delle catene del valore che permettono di unire competenze, incontro tra domanda e offerta perseguendo – attraverso partnership strategiche – gli obiettivi industriali, sociali e di decarbonizzazione che abbiamo condiviso anche poche settimane fa alla COP28 dove tutti i Paesi hanno riconosciuto il ruolo chiave delle tecnologie pulite e a basse emissioni, tra cui rinnovabili, idrogeno e CCS (cattura stoccaggio CO2)”. “Anche grazie all’azione del Governo italiano, il nostro Paese è pronto ad essere l’HUB del Mediterranea ponendosi come ponte tra Europa, Africa e Medio Oriente per favorire una transizione energetica sicura e sostenibile- ha proseguito il ministro -. D’altra parte, l’Italia è da sempre culla di scienza, tecnologia e capacità industriale e anche in questa prospettiva vogliamo caratterizzare la nostra partecipazione a questo Forum, pronti a lavorare in stretta collaborazione con il settore privato, promuovendo nelle regioni produttrici di minerali critici la creazione di catene di approvvigionamento circolari, sicure e sostenibili”.

“L’Italia è leader anche nel gestire in modo integrato estrazione ed economia circolare. Ad esempio, per quanto riguarda l’alluminio, il tasso di riciclo in Italia è circa del 74 per cento degli imballaggi, dato tra i più alti al mondo – ha poi detto Pichetto -. Vorrei inoltre richiamare il progetto finanziato dal Governo italiano nel quadro del programma europeo RePower, che mette a disposizione un finanziamento per rafforzare la ricerca e creare un HUB tecnologico nazionale di eccellenza su economia circolare, ecodesign e urban mining che si affianca alle attività dell’Ispra, Servizio Geologico Nazionale”. “Per questo motivo – ha concluso – i nostri enti di ricerca pubblici parteciperanno attivamente alle iniziative di questo Forum contribuendo alla creazione di partneriati strategici, anche attraverso la condivisione di esperienze e competenze”.

Pirelli: Tronchetti si rafforza e sale al 20,58% del capitale

Pirelli: Tronchetti si rafforza e sale al 20,58% del capitaleMilano, 8 gen. (askanews) – Marco Tronchetti Provera si rafforza nel capitale di Pirelli. Attraverso due distinte operazioni, la catena di controllo che fa capo alla Marco Tronchetti Provera & C. Spa arriva a detenere una quota complessiva pari a circa il 20,58% del gruppo della Bicocca, “rinsaldando così il ruolo di Camfin e Mtp SpA quali azionisti stabili e ribadendo la fiducia e l’impegno nel sostenere i progetti industriali di Pirelli”. Lo comunica una nota congiunta di Camfin e Mtp Spa.

Nel dettaglio, i cda di Mta Spa, Camfin, Camfin Alternative Assets, Longmarch Longmarch e Longmarch Holding Hongkong hanno deliberato due operazioni che portano Camfin e Mtp Spa a rafforzare la partecipazione in Pirelli. Mtp Spa assume il controllo di Longmarch, titolare del 3,68% di Pirelli, mentre Camfin Alternative Assets, controllata da Camfin, acquista il 2,8% di Pirelli. Longmarch è la società che prima faceva capo alla famiglia dell’imprenditore già partner di Pirelli, Mr. Niu, che (attraverso LMHK) continuerà a esserne socio. In caso di eventuale recesso da parte di Lmhk e Longmarch – possibile solamente dal 30 giugno 2030 – a Mtp Spa e Camfin è prevista l’opzione di liquidazione in contanti di tali soci. Viene a tal fine proposto all’assemblea di Camfin lo spostamento dal 30 giugno 2026 al 30 giugno 2030 per l’eventuale scioglimento della società. Resta invariato che l’eventuale scioglimento di Camfin potrà avvenire mediante attribuzione proporzionale delle azioni Pirelli a Mtp Spa, Intesa Sanpaolo e Unicredit (soci di categoria A), mentre i restanti soci potranno essere liquidati in contanti.

Restano invariati anche il patto per il voto sulla base delle indicazioni di Mtp Spa/Camfin in assemblea Pirelli da parte del 6% posseduto da Brembo e il patto sottoscritto con il gruppo cinese Sinochem, come modificato dal decreto Golden Power a tutela dell’autonomia e delle tecnologie Pirelli.

Ex Ilva, il governo propone l’aumento di capitale. No di ArcelorMittal

Ex Ilva, il governo propone l’aumento di capitale. No di ArcelorMittalRoma, 8 gen. (askanews) – Il governo ha proposto ad ArcelorMittal di partecipare ad un aumento di capitale da 320 milioni di euro in Acciaierie d’Italia “così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico Invitalia” ma l’azienda si è detta indisponibile a partecipare. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con ArcelorMittal sull’ex Ilva di Taranto.

“La delegazione del Governo – si legge in una nota – ha proposto ai vertici dell’azienda la sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale, pari a 320 milioni di euro, così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico Invitalia, unitamente a quanto necessario per garantire la continuità produttiva”. “Il Governo – prosegue il comunicato – ha preso atto della indisponibilità di ArcelorMittal ad assumere impegni finanziari e di investimento, anche come socio di minoranza, e ha incaricato Invitalia di assumere le decisioni conseguenti, attraverso il proprio team legale. Le organizzazioni sindacali saranno convocate dall’esecutivo per il pomeriggio di giovedì 11 gennaio”. Sull’ex Ilva “sono ore molte calde, la svolta c’è stata. Finalmente Arcelor Mittal ha dichiarato che non mette un euro per salvare l’acciaieria in Italia”, ha detto il leader della Uilm, Rocco Palombella, a Radio Rai 1, sottolineando: “Oggi questo è uscito in modo chiaro. Adesso, dopo aver preso atto con ritardo della situazione, lo Stato deve assumersi la responsabilità della gestione, mettere le risorse per superare questa fase e approntare un piano industriale per rilanciare la siderurgia” ricordando che “sono in ballo ventimila lavoratori”.

Piazza Affari chiude positiva (+0,4%), Ftse Mib sfiora i 30.570 punti

Piazza Affari chiude positiva (+0,4%), Ftse Mib sfiora i 30.570 puntiMilano, 8 gen. (askanews) – Chiusura in territorio positivo per Piazza Affari e le Borse europee, in attesa del dato chiave sull’inflazione Usa che sarà diffuso giovedì. A Milano il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,42% a 30.569,92 punti, aggiornando i massimi dell’anno e portandosi su livelli che non vedeva da giugno 2008, a Parigi il Cac40 lo 0,40%, a Francoforte il Dax lo 0,73%.

Tra i titoli principali alla Borsa di Milano, in luce Amplifon (+3,4%) e Pirelli (+3,02%), mentre le vendite hanno colpito i titoli oil, con il petrolio in deciso calo dopo la mossa dell’Arabia Saudita che ha tagliato il prezzo di vendita ufficiale per le esportazioni a febbraio: Saipem -3,86%, Eni -2,96%, Tenaris -2,09%. Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread ha chiuso pressochè stabile a 167 punti, ma con il rendimento del Btp decennale in calo al 3,80%.