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Pil, Istat: -0,1% nel quarto trimestre 2022 (+1,4% su anno)

Pil, Istat: -0,1% nel quarto trimestre 2022 (+1,4% su anno)Roma, 3 mar. (askanews) – Il Prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, nel quarto trimestre del 2022, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dell’1,4% nei confronti del quarto trimestre del 2021. Lo rileva l’Istat, notando che la stima diffusa il 31 gennaio scorso aveva registrato una riduzione del Pil dello 0,1%, mentre in termini tendenziale la crescita era risultata dell’1,7%. La variazione acquisita per il 2023 è pari al +0,4%.
Il quarto trimestre del 2022 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al quarto trimestre del 2021.
Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna, risultano in diminuzione i consumi finali nazionali nella misura dell’1,1%, mentre sono in crescita del 2% gli investimenti fissi lordi. Per quanto riguarda i flussi con l’estero, le importazioni di beni e servizi sono diminuite dell’1,7% e le esportazioni sono cresciute del 2,6%.
La domanda nazionale, al netto delle scorte, ha contribuito per -0,4 punti percentuali alla contrazione del Pil: -0,9 è stato il contributo dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), +0,4 quello degli investimenti fissi lordi e +0,1 quello della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha sottratto 1,1 punti percentuali alla variazione del Pil, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato fortemente positivo, in misura pari a +1,4 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi: -0,7% in agricoltura, -0,2% nell’industria e -0,1% nei servizi.
“La stima completa dei conti economici trimestrali – commenta l’istituto – conferma, dopo sette trimestri consecutivi, la lieve contrazione dell’attività produttiva nel quarto trimestre 2022, già rilevata in via di stima preliminare a fine gennaio. Prosegue invece per l’ottavo trimestre consecutivo la ripresa in termini tendenziali, anche se a ritmi via via più contenuti. La crescita acquisita per il 2023 è positiva, pari allo 0,4%”.
“La lieve flessione del Pil – prosegue – è dovuta sia alla domanda interna, sia alle scorte, mentre la domanda estera netta fornisce un marcato contributo positivo, per la ripresa delle esportazioni a fronte del calo delle importazioni. Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è negativo, mentre quello dei consumi delle amministrazioni pubbliche e quello degli investimenti risulta positivo. Le ore lavorate registrano una crescita congiunturale dello 0,7%, le unità di lavoro dello 0,6% e i redditi pro-capite dell’1,9%”.

Casa, idealista: prezzi abitazioni usate -0,1% a febbraio

Casa, idealista: prezzi abitazioni usate -0,1% a febbraioRoma, 3 mar. (askanews) – I prezzi di vendita delle abitazioni usate hanno raggiunto la media di 1.837euro/metroquadro a febbraio, con un calo marginale dello 0,1% rispetto al mese precedente. Con l’aumento dei tassi di interesse e la contrazione dei prestiti bancari i prezzi potrebbero diminuire nel corso del 2023, ma per il momento la variazione anno su anno resta positiva segnando un +1,7% rispetto a febbraio 2022, secondo l’ultimo indice dei prezzi di idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia.
I mercati regionali presentano valori sostanzialmente stabili, con leggeri ritocchi a rialzo per 13 regioni su 20 rispetto al mese precedente; mentre quattro aree sono rimaste invariate rispetto ai prezzi registrati a gennaio: Sardegna, Campania, Basilicata e Liguria. Solo Sicilia (-0,1%), Valle d’Aosta (-0,2%) e Lombardia (-0,4%) hanno segnato variazioni negative. I maggiori aumenti si riscontrano in Molise (0,5%) e Trentino-Alto Adige (0,4%).
La regione con prezzi al metro quadro più elevati è il Trentino-Alto Adige, con i suoi 2.766 euro al metro quadro. La seguono Valle d’Aosta (2.649 euro/metroquadro), Liguria (2.498 euro/metroquadro) e Toscana (2.363 euro/metroquadro). Valori superiori alla media nazionale dei prezzi anche per il Lazio (2.168 euro/metroquadro) e la Lombardia (2.089 euro/metroquadro). Le restanti 14 regioni sono racchiuse in una forbice che va dai 1.807 euro dell’Emilia-Romagna fino agli 853 euro del Molise.
Il 56% dei capoluoghi italiani fa registrare delle performance positive con i maggiori aumenti che si concentrano a Nuoro (4%), Monza (3,9%) e Novara (2,4%). Agrigento (-3,9%) guida i cali dell’ultimo mese, seguita da Cuneo (-2,8%) e Udine (-2%). Per quanto riguarda i principali mercati cittadini, Napoli (1,8%) cresce; in calo Roma (-0,3%) e Milano (-0,4%). Nonostante la flessione di questo mese il capoluogo meneghino si conferma il più caro d’Italia per quanto riguarda le case, con un valore medio di 4.953 euro al metro quadro. A seguire troviamo Bolzano (4.582 euro/metroquadro), Venezia (4.409 euro/metroquadro) e Firenze (3.926 euro/metroquadro). Prezzi superiori alla media nazionale in altri 32 capoluoghi compresi tra i 3.358 euro di Bologna e i 1.871 di Ravenna. Sul versante opposto, Biella (694 euro/metroquadro), Caltanissetta (734 euro/metroquadro) e Ragusa (769 euro/metroquadro) sono le città più economiche dove acquistare casa.

Lufthansa, utile in forte miglioramento a 791 mln nel 2022

Lufthansa, utile in forte miglioramento a 791 mln nel 2022Roma, 3 mar. (askanews) – Lufhansa ha chiuso il 2022 con un utile netto in forte miglioramento a 791 milioni di euro, rispetto a una perdita di 2,2 miliardi nel 2021. Bene anche i ricavi, più che raddoppiati a 33 miliardi di euro, come i passeggeri saliti a quota 100 milioni.
“Lufthansa è tornata – commenta il ceo Carsten Spohr -. In un solo anno abbiamo raggiunto un risultato finanziario senza precedenti girarsi. Con un utile operativo di 1,5 miliardi di euro, il Gruppo Lufthansa ha ottenuto un risultato molto migliore del previsto. La domanda di viaggi aerei rimane elevata 2023. Stiamo investendo miliardi in nuovi velivoli a basso consumo e all’avanguardia. Con servizi innovativi, una nuova cabina premium a bordo e nuovi strumenti digitali, noi vuole rimanere il leader della qualità e dell’innovazione nel nostro settore. Allo stesso momento, è nostro l’ambizione di portare avanti un’efficace protezione del clima, ad esempio essendo il primo gruppo aereo al mondo a introdurre Green Fares. Il Gruppo Lufthansa è già il numero uno in Europa e il numero quattro nel mondo. Per i nostri ospiti e ns dipendenti, vogliamo continuare a crescere, plasmare il futuro ed espandere il nostro mercato posizione”.

Riso Gallo premia la sostenibilità degli agricoltori

Riso Gallo premia la sostenibilità degli agricoltoriMilano, 3 mar. (askanews) – La sostenibilità è un affare di filiera. E lo è ancora di più per quella del riso, dove all’agricoltura è imputabile il grosso dell’impatto ambientale. Riso Gallo dal 2018 ha sposato questo approccio alla sostenibilità di filiera partendo proprio dalle aziende agricole che il riso lo coltivano. E oggi questa comunità fatta di 155 imprese, tra Piemonte e Lombardia, in un raggio di circa 70 chilometri dalla sede di Riso Gallo, rappresenta il punto di partenza di una produzione che è tutta tesa a ridurre la propria impronta sull’ambiente. Di qui la volontà non solo di promuovere ma anche di premiare l’impegno e gli investimenti fatti in questi anni da queste aziende che rappresentano il 10% della produzione risicola nazionale.
Il premio, alla sua prima edizione, è stato dedicato a Mario Preve, presidente della società scomparso poche settimane fa all’età di 82 anni. Tra le 80 aziende in gara, quattro quelle che si sono maggiormente distinte: Petrini Renato e Pier Giorgio a cui è andato il premio azienda agricola più sostenibile; Agrilomellina Società Semplice Agricola per il premio donna in agricoltura; Aina Roberto e Federico per il premio innovazione; Ma.Chi. società agricola per il premio biodiversità.
“Siamo alla prima edizione di questo premio per diffondere la cultura della sostenibilità e l’entusiasmo tra le aziende risicole italiane – ha detto Riccardo Preve, sesta generazione alla guida dell’azienda di famiglia in occasione della premiazione nel Seminario arcivescovile di Vercelli – questo è un viaggio verso il futuro dell’agricoltura. Sostenibilità significa innovazione, efficienza e attenzione all’ambiente e si fa se c’è entusiasmo”.
Se questo impegno si concentra soprattutto sulla aziende agricole, certificate secondo il protocollo FSA (Farm sustainability assesment), è perché le altre fasi della filiera già operano secondo logiche sostenibili. Nella lavorazione industriale del riso, infatti, tutti i sottoprodotti vengono già riutilizzati. Riso Gallo, attraverso una serie di partnership, si è comunque impegnata a trovare nuove destinazioni d’uso per i sottoprodotti: dall’impiego della lolla in bioedilizia, all’utilizzo dell’acqua di cottura del riso nero per la tintura dei tessuti. Mentre, per quanto riguarda la fase di confezionamento, utilizza film in plastica riciclabile per le confezioni sottovuoto oltre a usare cartoncino certificato FSC – la gestione forestale responsabile. La Carta del riso, sottoscritta dalle aziende agricole, invece, promuove l’applicazione di otto regole, tra cui assenza di utilizzo di glifosate direttamente sulle colture e divieto di utilizzo di fanghi di depurazione accanto all’impiego di soluzioni di precision farming, e l’utilizzo di sostanze di origine naturale che svolgono un’attività biostimolante a favore della maggiore produttività e resistenza agli stress ambientali.
Tutto questo ha un consentito a Riso Gallo di allargare negli anni la gamma dei prodotti da agricoltura sostenibile con risi di provenienza italiana ma anche di importazione come nel caso della linea basmati, coltivata alle pendici dell’Himalaya e certificata Sustainable rice platform.

Urso, governo in rotta di collisione con l’Ue sul Green Deal

Urso, governo in rotta di collisione con l’Ue sul Green DealBruxelles, 2 mar. (askanews) – E’ sulla strategia del Green Deal che l’attuale governo italiano ha imboccato una rotta di collisione nei riguardi della Commissione europea, e anche della maggioranza dell’Europarlamento e dei governi degli Stati membri. Lo ha confermato il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, oggi a Bruxelles, parlando con la stampa al termine del Consiglio Competitività dell’Ue. Urso ha rimesso in discussione non tanto il Green Deal originario, che la Commissione di Ursula von der Leyen fin dall’inizio del suo mandato, a fine 2019, aveva proposto come nuova strategia di crescita economica dell’Unione, quanto la doppia scelta dell’Esecutivo comunitario di rafforzare e accelerare la transizione ecologica, invece di rallentarla e riadattarla al ribasso, in risposta prima alla crisi causata dalla pandemia di Covid, poi alle conseguenze (soprattutto sul piano energetico) della guerra russa in Ucraina. Sono state aggiunte delle tappe forzate e ravvicinate al percorso verso la neutralità climatica (obiettivo da raggiungere entro il 2050), e tra queste l’obbligo di zero emissioni per le nuove auto immesse sul mercato Ue dal 2035 (approvato dal Parlamento europeo il 14 febbraio scorso, e bloccato in Consiglio Ue proprio dall’Italia in questi giorni), o la proposta della Commissione per i nuovi standard Euro 7 per tutte le emissioni auto, o quella più recente che pone l’obiettivo di riduzione del 90% al 2040 per le emissioni di camion pesanti e autobus. Il governo italiano, ha affermato Urso, rimette tutto questo in discussione. “Bisogna modificare – ha detto – le tappe e le modalità di quegli appuntamenti, perché siano sostenibili”. Ma il Green Deal non riguarda solo il clima, bensì tutte le politiche ambientali. E l’Italia, ha indicato il ministro, chiede esplicitamente di rivedere anche la proposta della Commissione sui rifiuti da imballaggi (che puntano sul riuso di certi materiali invece che solo sul loro riciclo), e quella sui prodotti tessili, che dovrebbero rispettare le normative ambientali Ue anche quando sono importate da paesi terzi. Urso su tutto questo ha espresso posizioni molto nette e circostanziate. Ha detto di aver lanciato “un segnale d’allarme, una sveglia” a tutta l’Europa. Ha chiesto “ragionevolezza” e “un cambio di passo”, che significa sostanzialmente una netta frenata, da parte della Commissione europea, rispetto a quella che viene vista come una fuga in avanti verso una visione giudicata “ideologica, messianica, escatologica”, che “appartiene al passato”. E che mette a rischio, ha denunciato il ministro, “la sostenibilità del nostro sistema sociale, che è conseguenza della sostenibilità del nostro sistema produttivo”. Il ministro, inoltre, ha prospettato una strategia di medio termine del governo italiano, che consiste nel tenere su questa linea, cercando alleati fra gli altri paesi membri, fino alle prossime elezioni europee, nel maggio 2024, quando prevede che vi sarà una nuova situazione, con una maggioranza diversa (meno ambientalista) nell’Assemblea di Strasburgo, e con una nuova Commissione, che nell’estate successiva “sorgerà sulla base delle indicazioni dei governi europei”. A dare quelle indicazioni saranno, naturalmente, l’attuale governo italiano e tutti gli altri che saranno passati a nuove maggioranze di centro destra rispetto al 2019. Il ministro ha accusato il Green Deal, così come è articolato dalla Commissione, di portare l’Ue “dalla padella nella brace”, passando dalla dipendenza energetica dal gas e dal petrolio russi a un’altra dipendenza geopolitica dalla Cina e dall’Asia per quanto riguarda le materie prime necessarie alla transizione ecologica, le batterie delle auto elettriche, e le “tecnologie green”. “Il mondo è cambiato”, ha sottolineato Urso: siamo in un’altra epoca rispetto a pochi anni fa, come dimostra il gigantesco, inimmaginabile piano che hanno lanciato gli Stati Uniti per finanziare la loro rinascita industriale, anche con “misure protezionistiche”. E se gli Stati Uniti intervengono con forza per “tutelare le proprie imprese e i propri lavoratori, la propria autonomia strategica e quindi la propria indipendenza, le proprie libertà”, perché, ha chiesto il ministro, “l’Europa non dovrebbe farlo?” Insomma, ha concluso Urso, “posizioni che precedentemente erano state assunte in un contesto completamente diverso” oggi ” devono essere viste alla luce della realtà”. Loc

Auto, possibile nuovo rinvio voto su stop Ue motori termici

Auto, possibile nuovo rinvio voto su stop Ue motori termiciRoma, 2 mar. (askanews) – Potrebbe slittare nuovamente, a data da destinarsi, il voto in sede Coreper sulle regole Ue che di fatto metterebbero al bando i motori termici dal 2035. Secondo fonti diplomatiche a Bruxelles, lo specifico provvedimento potrebbe essere stralciato dall’agenda di domani dei rappresentati permanenti degli stati membri presso l’Ue, nel qual caso non comparirebbe nell’agenda del Consiglio Ue di martedì 7 marzo che doveva darne l’approvazione.
Voz/Loc

Nissan è sponsor della mezza maratona RomaOstia

Nissan è sponsor della mezza maratona RomaOstiaMilano, 2 mar. (askanews) – Nissan è sponsor della quarantottesima edizione della mezza maratona RomaOstia, che si correrà domenica 5 marzo dalla capitale fino al litorale romano.
Il nuovo Qashqai e-Power è l’Official Electrified Car dell’evento podistico, aprirà e chiuderà la competizione e sarà il timekeeper ufficiale della mezza maratona. Anche la direzione di gara e i giudici seguiranno la mezza maratona a bordo di Qashqai e-Power, che percorrerà i 21,097 km insieme ai partecipanti.
“Siamo entusiasti di salire a bordo dello sport più sostenibile e più dilagante per i nostri valori comuni di sostegno alla società in cui operiamo e di riduzione dell’impatto ambientale. Inoltre, la mezza maratona è un’ulteriore occasione per promuovere al grande pubblico l’impegno di Nissan nella diffusione della mobilità sostenibile”, afferma Luisa Di Vita, direttore comunicazione di Nissan Italia.
Nei giorni di venerdì 3 e sabato 4 marzo, Nissan sarà presente presso il villaggio Casa RomaOstia anche con l’esposizione statica dei due modelli di punta Qashqai e-Power e X-Trail e-Power presso il Salone delle Fontane in Via Ciro Il Grande a Roma.

Il futuro dell’agroalimentare italiano a marzo a Cibus connecting Italy

Il futuro dell’agroalimentare italiano a marzo a Cibus connecting ItalyMilano, 2 mar. (askanews) – L’innovazione è condizione essenziale per lo sviluppo anche di un comparto come quello alimentare. Intorno a scenari, esigenze e progetti futuri Cibus Connecting Italy 2023 chiamerà a raccolta a Parma dal 29 al 30 marzo circa un migliaio di brand dell’alimentare made in Italy e 20.000 visitatori (secondo le attese) da 90 Paesi, tra cui 1.300 top buyer, grazie al programma di incoming sviluppato in collaborazione con Agenzia Ice.
Due le anime che muoveranno la prossima edizione, quella degli anni dispari, di Cibus Connecting Italy. Quella della tradizione e del “saper fare” del made in Italy agroalimentare: materie prime, ingredienti semilavorati e prodotti trasformati sono, infatti, al centro non soltanto dell’attività espositiva, ma anche dei numerosi “Cibus destination on the road”, che la fiera riserva ai buyers esteri nei diversi territori. La seconda anima sono i prodotti innovativi e tailor-made della nostra industria, in grado di incrociare la domanda premium proveniente dal mercato interno e da quello estero. Sotto la lente di ingrandimento il catalogo delle novità di prodotto e l’Innovation corner, esposizione delle 100 più interessanti innovazioni di prodotto, valutate e selezionate da una giuria di esperti. E in questa anima rientrano a pieno titolo le start-up, laboratori di novità e propulsori di progetti sostenibili dall’alto coefficiente innovativo.
Ruolo chiave all’interno di Cibus Connecitng Italy è riservato al canale foodservice: il salone, infatti, dedica ampio spazio alla ricerca di qualità, allo scouting di materie prime tipiche e ad attività di education destinate agli operatori del settore.
La fiera multicanale però si rinnova anche nella sua offerta: quattro le nuove aree dell’edizione 2023: ortofrutta (con l’esordio assoluto tra gli espositori della fiera di produttori italiani di frutta e verdura fresca), semilavorati per gelateria e pasticceria, prodotti “rich in” e plant-based.
“Tradizione e innovazione saranno le parole chiave del futuro dell’agricoltura italiana – ha dichiarato il senatore Luca De Carlo, presidente della nona Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) – A Cibus la grande attenzione all’innovazione ci consentirà appunto di affrontare le sfide con un approccio meno ideologico e più scientifico”.
“La grande varietà di prodotti originali e la presenza di marchi di eccellenza hanno consentito all’export italiano di conquistare rilevanti quote di mercato a livello internazionale, al punto che il made in Italy all’estero è ormai sinonimo di gusto e di qualità – ha osservato Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare al convegno di presentazione – Nemmeno le crisi internazionali e la pandemia sono riusciti a frenare questa tendenza: i dati evidenziano infatti livelli da record per le nostre esportazioni che dal 2000 al 2022 segnano quasi un +300%, mentre se guardiamo il solo export dell’industria alimentare del 2022, vediamo che è arrivato intorno ai 50 miliardi, +19% rispetto all’anno precedente. Cibus rappresenta l’occasione per mostrare al pubblico del mondo tutto questo: il nostro modello di alimentazione sana e sostenibile, che esalta i valori del gusto e della tradizione”.
“L’attenzione del settore è rivolta alla blockchain, un sistema di tracciabilità che attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie garantisce il consumatore sulla qualità e la provenienza del prodotto, certificandone la filiera – ha osservato il presidente di Agenzia Ice, Matteo Zoppas – La diffusione della blockchain consente di valorizzare e proteggere al tempo stesso il made in Italy, è un tema cruciale per l’intero settore e uno degli strumenti per contrastare il problema dell’italian sounding. I servizi innovativi a maggior valore aggiunto possono così consentire alle aziende ulteriori miglioramenti rispetto a performance che sono già importanti: nei primi 11 mesi del 2022 l’export aumenta del 16% rispetto al 2021 e supera i 54 miliardi di euro. In particolare, i prodotti alimentari segnano +20%, vini e bevande +11%, su cui incide il tasso di inflazione a doppia cifra. L’aiuto concreto alla categoria sarà indiscutibilmente dato dalla recente riduzione a doppia cifra del costo dei trasporti overseas che si auspica diventi strutturale”. “Cibus è definitivamente il manifesto del made in Italy alimentare, della capacità della nostra manifattura e delle nostre filiere di essere sempre più in sintonia con i consumatori di tutto il mondo – ha concliso Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – Negli ultimi 10 anni l’export agroalimentare è cresciuto a doppia cifra, anche durante la pandemia e la guerra, in tutte le geografie e su tutti i canali. Per questo, similmente a come accaduto in altri settori leader del made in Italy, Cibus ha voluto e potuto diventare un evento internazionale di successo con cadenza annuale”.

Gas, Arera: bolletta ancora calo -13% per consumi febbraio 2023

Gas, Arera: bolletta ancora calo -13% per consumi febbraio 2023Milano, 2 mar. (askanews) – Continua il calo della bolletta gas per le famiglie ancora in tutela. Lo annuncia l’Arera. In base all’andamento medio del mercato all’ingrosso italiano nel mese di febbraio 2023 e per i consumi dello stesso mese: per la famiglia tipo in tutela si registra una diminuzione del -13% della bolletta rispetto al mese di gennaio 2023, che già aveva subito una decisa riduzione.
Per il mese di febbraio, che ha registrato una quotazione media all’ingrosso ancora più bassa rispetto a quella del mese di gennaio, il prezzo della materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela è pari a 56,87 euro al megawattora.
La riduzione per il mese di febbraio, in termini di effetti finali, si avvicina a compensare gli alti livelli di prezzo raggiunti nell’ultimo anno, con la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (marzo 2022-febbraio 2023) che risulta di 1666,23 euro, +16% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (marzo 2021- febbraio 2022).
Arera ricorda che, come previsto dalla legge di bilancio, per il primo trimestre 2023 l’autorità ha azzerato gli oneri generali di sistema anche per il gas. Confermata anche la componente negativa UG2 per i consumi gas fino a 5.000 smc/anno e la riduzione Iva sul gas al 5%.

Polestar: chiude 2022 in rosso, crescono consegne e ricavi (+80%)

Polestar: chiude 2022 in rosso, crescono consegne e ricavi (+80%)Milano, 2 mar. (askanews) – Polestar, la controllata di Volvo (gruppo cinese Geely) che produce auto elettriche sportive, ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 2,5 miliardi di dollari (+84%) a fronte di 51.491 vetture consegnate (+80%). In crescita anche la perdita operativa pari a 1,28 miliardi di dollari (+29%). A pesare i costi legati alla quotazione sul Nasdaq a giugno 2022 pari a 372 milioni di dollari. La perdita operativa adj è pari a 914 milioni (-8%). La liquidità del gruppo è pari a 974 milioni di dollari.consegne e ricavi 2022 +80%, perdita operativa 1,2 mld usd
“Abbiamo chiuso il 2022 superando il nostro obiettivo di 50mila consegne e con una liquidità rafforzata. Siamo concentrati sull’esecuzione del piano industriale: quest’anno abbiamo avuto un inizio intenso con un importante aggiornamento di Polestar 2, un’accoglienza eccellente per Polestar 3 e abbiamo dato il benvenuto ad altri partner per il nostro ambizioso progetto Polestar 0. La nostra attività continuerà a guadagnare slancio nel corso dell’anno quando inizieremo a produrre Polestar 3 e Polestar”, afferma Thomas Ingenlath, Ceo di Polestar.