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Feltrinelli: si arena rinnovo contratto integrativo, sciopero dipendenti

Feltrinelli: si arena rinnovo contratto integrativo, sciopero dipendentiMilano, 3 mar. (askanews) – “Nessun avanzamento concreto nella trattativa” per il rinnovo del contratto integrativo aziendale degli oltre 1.200 dipendenti di Feltrinelli e Finlibri. Per questo i sindacati hanno confermato il pacchetto di 8 ore di sciopero da gestire a livello territoriale. E’ questo l’esito dell’incontro del 28 febbraio tra le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione della catena di librerie, che arriva dopo la proclamazione dello stato di agitazione attivato nei mesi scorsi.


Nel 2025 Feltrinelli celebra il suo 70esimo anniversario, ma questa ricorrenza rischia di essere solo un’operazione di facciata, lamentano i rappresentanti dei lavoratori, se l’azienda continua a ignorare i diritti e le richieste di chi, ogni giorno, ne garantisce il funzionamento con il proprio lavoro. Non si può festeggiare la propria storia dimenticando chi la rende possibile. “Non possiamo accettare che il confronto si trascini senza reali passi avanti. Se non ci saranno risposte concrete, la mobilitazione proseguirà con ulteriori iniziative di protesta”, affermano Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs. “A fronte di una disponibilità solo formale al dialogo, l’azienda continua a non offrire soluzioni concrete sui temi fondamentali della trattativa – rimarcano nella nota i sindacati – Nonostante le nostre ripetute richieste, non sono stati fatti passi avanti su questioni essenziali per le lavoratrici e i lavoratori”. Per i buoni pasto, l’incremento, dilazionato in tre anni, è del tutto insufficiente rispetto all’aumento del costo della vita e penalizzante per il personale, lamentano i sindacati. Il premio di risultato, invece, resta poco chiaro e non adeguatamente calibrato sull’impegno reale dei lavoratori.


Le organizzazioni sindacali ritengono “inaccettabile questa situazione, in cui il confronto procede senza alcun avanzamento sostanziale e senza un’effettiva volontà aziendale di trovare soluzioni concrete per il rinnovo del cia. Confermato dunque lo stato di mobilitazione e il pacchetto di 8 ore di sciopero già preventivamente dichiarato, che sarà gestito a livello territoriale per garantire la massima incisività dell’azione di protesta”.

Banche, Buch (Bce): colmare lacune su regime Ue risoluzione crisi

Banche, Buch (Bce): colmare lacune su regime Ue risoluzione crisiRoma, 3 mar. (askanews) – A fronte delle richieste generalizzate di alleggerimento di burocrazia e regole nell’Unione europea, la presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, la tedesca Claudia Buch, ha obiettato che all’opposto bisogna intervenire “per colmare qualunque lacuna che manchi nel regime europeo di risoluzione delle crisi”. Con più regole, quindi.


E in generale ha riproposto le argomentazioni in base alle quali, da decenni, aumenta l’accentramento di poteri nella Ue, assieme alla speculare produzione di norme comunitarie. “Più Europa e una unione bancaria più forte devono essere le risposte ai rischi e alle incertezze del futuro£, ha detto nel suo intervento alla conferenza “Finanzplatztag 2025”, organizzata a Francoforte da Börsen-Zeitung. Secondo Buch, con l’Unione bancaria “l’Europa ha fornito una riposta comune forte alle crisi passate”. E la vigilanza bancaria comune assicura standard uniformi nell’Unione.


“Patrimonializzazione sufficienti e gestioni del rischio solide aumentano la robustezza delle banche. Ma anche la migliore vigilanza possibile non può prevenire le future situazioni di tensione. Per questo i policy maker devono agire ora per chiudere qualunque lacuna rimanente nel regime di risoluzione europeo”, ha detto, con quello che potrebbe essere un riferimento alla mancata ratifica del della riforma del Mes, che pure Buch non ha citato esplicitamente. Più in generale “i richiami per un alleggerimento della regolamentazione sulle banche per migliorare competitività e crescita possono indurre in tentazione. Ma per intervenire sulle cause della debolezza della crescita, e stimolare l’innovazione, alla fine servono riforme, consentendo alle imprese di trarre pienamente beneficio dal mercato unico”.


“Ovviamente cercheremo di rendere vigilanza e regole più efficienti possibili. Tuttavia – ha sostenuto – è prevedibile che sperare che con meno regole e meno vigilanza si possa avere più crescita si riveli una illusione”. “Di fatto – ha detto ancora Buch – servono vigilanza e regolamentazione efficaci per preservare la stabilità finanziaria come base per una crescita sostenibile. È facile dimenticarsi delle gravi ricadute economiche e sociali delle crisi finanziarie. Per questo ad oggi dobbiamo prepararci per le sfide del futuro”. (fonte immagine: ECB 2024).

Auto, von der Leyen: obiettivi Co2 invariati, ma 3 anni per conformarsi

Auto, von der Leyen: obiettivi Co2 invariati, ma 3 anni per conformarsiBruxelles, 3 mar. (askanews) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha rivelato oggi a Bruxelles la soluzione che verrà proposta dall’Esecutivo comunitario al fine di evitare che le industrie automobilistiche europee debbano pagare delle forti multe per non aver rispettato gli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2025, a causa del netto calo della domanda di auto elettriche: calcolare la conformità con l’obiettivo di riduzione su tre anni invece che sull’ultimo anno.


Von der Leyen ha parlato a un breve incontro stampa convocato per fare il punto sul “dialogo strategico” che si sta svolgendo dall’inizio di febbraio tra la Commissione e le parti interessate del settore dell’automotive, e che culminerà con la proposta di un Piano d’azione per il settore che l’Esecutivo Ue presenterà mercoledì 5 marzo. Un argomento di cui si è discusso nel dialogo strategico, ha riferito la presidente della Commissione, “è la transizione verso una mobilità pulita. C’è una chiara richiesta di maggiore flessibilità sugli obiettivi riguardo alle emissioni di CO2. Come sappiamo, il principio chiave qui è l’equilibrio. Da un lato – ha rilevato – abbiamo bisogno di prevedibilità ed equità per i ‘first mover’, le imprese che hanno fatto i loro compiti a casa con successo”. “Ciò significa – ha sottolineato – che dobbiamo attenerci agli obiettivi concordati” riguardo al percorso di riduzione delle emissioni di CO2.


“Dall’altro lato – ha continuato von der Leyen -, dobbiamo ascoltare le voci e le parti interessate che chiedono più pragmatismo in questi tempi difficili, e neutralità tecnologica, soprattutto quando si tratta degli obiettivi del 2025 e delle relative sanzioni in caso di non conformità”. “Per affrontare questo punto in modo equilibrato – ha annunciato la presidente della Commissione -, proporrò un emendamento mirato al regolamento sugli standard di CO2 questo mese: invece della conformità annuale, le aziende avranno tre anni” per conformarsi agli obiettivi. Questo è il principio del ‘banking & borrowing’”, un meccanismo di flessibilità usato nel sistema europeo della borsa dei permessi di emissione Ets. “Gli obiettivi – ha precisato von der Leyen – rimangono gli stessi”, le imprese “devono rispettare i propri obiettivi. Ma significa che c’è più spazio di manovra per l’industria. Significa anche più chiarezza e senza modificare – ha insistito – gli obiettivi concordati”.


“Sono certa che un emendamento così mirato” alla normativa in vigore sulle emissioni di CO2 delle auto “potrebbe essere concordato rapidamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio Ue, perché ovviamente ha senso solo se concordato rapidamente”, ha avvertito la presidente della Commissione. “Allo stesso tempo – ha concluso -, ci prepareremo ad accelerare i lavori sulla revisione riguardo al 2035 con la piena neutralità tecnologica come principio fondamentale”. La revisione, prevista entro la fine di quest’anno, riguarda il percorso verso l’obiettivo del 2035 dell’immissione sul mercato solo di veicoli nuovi a zero emissioni nette.

Fondo per la Repubblica Digitale, approvato il Piano Strategico 2025-2026

Fondo per la Repubblica Digitale, approvato il Piano Strategico 2025-2026Roma, 3 mar. (askanews) – Il Comitato di indirizzo strategico (CIS) del Fondo per la Repubblica Digitale si è riunito in data 10 febbraio per deliberare il Piano Strategico relativo alle annualità 2025-2026. In campo risorse per 100 milioni di euro.


Al centro del Piano: lo scale up di bandi già realizzati attraverso la pubblicazione di nuovi avvisi pubblici, l’incremento del plafond del bando Fuoriclasse, l’apertura di un canale di cofinanziamento per portare avanti collaborazioni strategiche e sostenere progetti con un alto potenziale di efficacia e il potenziamento dei Centri di Facilitazione Digitale attraverso la pubblicazione di un nuovo bando. Le misure approvate durante l’incontro sono volte a garantire il consolidamento di attività già avviate con successo e confermare nuove iniziative che guideranno le azioni del Fondo nel corso del biennio 2025-2026, per affrontare le grandi sfide del futuro in linea con la mission del Fondo.


Le modalità di intervento del Fondo per la Repubblica Digitale sono state definite da un Protocollo di intesa siglato tra il Governo e l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio (Acri). L’obiettivo è sostenere progetti, selezionati attraverso bandi, rivolti alla formazione e all’inclusione digitale, per accrescere le competenze digitali e sviluppare la transizione digitale del Paese. Attraverso la valutazione d’impatto dei progetti sostenuti, il Fondo mira, nell’arco del quinquennio 2022-2026, a selezionare i più efficaci per ampliarne l’azione sul territorio nazionale e raggiungere più persone, realizzando miglioramenti tangibili nelle competenze digitali. L’obiettivo strategico del Fondo è individuare le best practice in ambito di upskilling e reskilling digitale, così da poterle riportare al decisore pubblico perché possa utilizzarle nella definizione di future politiche nazionali. LE MISURE PREVISTE DAL PIANO STRATEGICO 2025-2026.


Il Fondo per la Repubblica Digitale ha definito il Piano Strategico per il biennio 2025-2026, proseguendo nella sua mission che prevede interventi mirati per la crescita delle competenze digitali e l’inclusione. Nonostante la rimodulazione delle risorse a disposizione, come da Legge di Bilancio per l’anno 2025, il Fondo mette in campo, per il biennio 2025-2026, 100 milioni di euro. Il Piano Strategico 2025-2026, delineato dal Comitato di indirizzo strategico, stabilisce:


– la realizzazione dello scale up di bandi già realizzati attraverso la pubblicazione di nuovi bandi aperti a tutti gli stakeholder I progetti già sostenuti che avranno dimostrato maggiore impatto nella fase sperimentale riceveranno una premialità. L’obiettivo è finanziare un numero ridotto di progetti, di maggiori dimensioni sia in termini di risorse economiche assegnate, di beneficiari raggiunti e di raggruppamenti proponenti al fine di testare la tenuta di tali progetti su un raggio d’azione più ampio e consegnare al decisore pubblico le migliori pratiche in termini di efficacia e impatto generato. Con riferimento alla dotazione complessiva di 100 milioni di euro, a tal fine vengono stanziati in totale circa 85 milioni di euro per lo scale up dei bandi Futura, Onlife, Prospettive, Polaris e Digitale sociale. – incremento del plafond del bando Fuoriclasse, volto al reinserimento sociale delle persone detenute attraverso la formazione digitale, da 5 milioni originariamente previsti a 10 milioni di euro, anche in considerazione dell’alto numero di proposte pervenute alla chiusura del bando, tenutasi lo scorso 10 febbraio; – apertura di una linea di cofinanziamento, con una dotazione di risorse pari a 5 milioni di euro, al fine di attrarre risorse private e portare avanti collaborazioni strategiche e sostenere progetti con un alto potenziale di efficacia, in linea con le iniziative realizzate nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale messe in campo anche con il sostegno di Google.org. – pubblicazione di un bando per il potenziamento dei Centri Facilitazione Digitale (5 milioni di euro), iniziativa proposta dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale al fine di fornire opportunità di alfabetizzazione digitale ai cittadini su tutto il territorio nazionale. “Il Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale ha delineato il Piano relativo al biennio ’25-’26, confermando l’impegno a garantire la continuità operativa e l’efficacia delle proprie attività, nel perseguimento degli obiettivi strategici prefissati. Un approccio che testimonia la solidità del lavoro svolto e la volontà di proseguire nel processo di accrescimento delle competenze nella transizione digitale. In tale contesto, la sinergia tra Governo e Fondazioni di origine bancaria può svolgere un ruolo centrale nel promuovere iniziative per lo sviluppo del Paese.”, così Daria Perrotta, Ragioniere generale dello Stato e Presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale. “Con l’approvazione del Piano strategico 2025-2026, il Fondo per la Repubblica Digitale consolida ulteriormente la sua azione per favorire l’accesso alle nuove competenze digitali da parte di un ampio numero di italiani, che rischiano di essere esclusi dalla transizione digitale in corso. Lo scale-up delle sperimentazioni positive del primo triennio di attività e le nuove linee di intervento delineate dal Comitato di indirizzo strategico per il prossimo biennio contribuiranno a estendere l’impatto delle iniziative del Fondo. In particolare, l’introduzione della possibilità di cofinanziamento, già sperimentata con successo dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, potrà generare un ulteriore effetto leva in termini di risorse disponibili e, soprattutto, favorire il coinvolgimento di altri attori del Paese in questa vasta operazione di contrasto alle nuove disuguaglianze, di cui le Fondazioni di origine bancaria sono convintamente tra i principali promotori.”, dichiara Giovanni Azzone, Presidente di Acri. “Con il Piano Strategico ’25-’26 l’Impresa sociale continua a sostenere progetti e iniziative per la formazione e l’inclusione digitale, con un’attenzione particolare alle categorie più vulnerabili della popolazione. L’obiettivo è ampliare l’accesso al digitale, offrendo opportunità concrete di sviluppo delle competenze digitali e di inserimento lavorativo, grazie alla collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore. Pur tenendo conto della rimodulazione delle risorse disponibili, il nostro impegno per accompagnare il Paese nella transizione digitale resta saldo. Solo così possiamo garantire maggiore coesione sociale e un processo di trasformazione digitale equo ed efficace.”, afferma Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale.

Conti pubblici, l’Istat: nel 2024 deficit-Pil cala al 3,4%

Conti pubblici, l’Istat: nel 2024 deficit-Pil cala al 3,4%Roma, 3 mar. (askanews) – L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche , misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -3,4%, a fronte del -7,2 % nel 2023. Lo ha reso noto l’Istat.


Il saldo primario (indebitamento netto meno spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari a +0,4% (-3,6% nel 2023). In valore assoluto, l’indebitamento per il 2024 è stato di -75.547 milioni di euro, in diminuzione di circa 78,7 miliardi rispetto a quello dell’anno precedente.


Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è positivo e pari a 9.633 milioni di euro, con un’incidenza sul Pil del +0,4% (-3,6% nel 2023), soprattutto per la forte riduzione delle spese in conto capitale (-60,5 miliardi). Il saldo di parte corrente (risparmio o disavanzo delle AP) è anch’esso positivo e pari a 35.523 milioni di euro, in miglioramento rispetto al 2023 (17.273 milioni). Questo risultato rispecchia una crescita delle entrate correnti (+55 miliardi) più sostenuta di quella delle uscite correnti (circa +36,7 miliardi) (Tavole 18 e 19 dell’allegato statistico). Nel 2024 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 2.192.182 milioni di euro correnti, con un aumento del 2,9% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è cresciuto dello 0,7%, pari al 2023. Lo ha reso noto l’Istat che, nelle stime preliminari diffuse il 30 gennaio scorso, aveva calcolato una crescita del Pil dello 0,5%.


Lo sviluppo è stato stimolato sia da un contributo positivo della domanda nazionale al netto delle scorte (+0,5%) sia della domanda estera netta (+0,4%), mentre è stato lievemente negativo il contributo della variazione delle scorte (-0,1%). Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato crescite in agricoltura (+2%), nei servizi (+0,6%) e, in misura inferiore, nel complesso dell’industria (+0,2%).

Difesa: titoli europei volano in Borsa dopo vertice Londra, Leonardo +15%

Difesa: titoli europei volano in Borsa dopo vertice Londra, Leonardo +15%Milano, 3 mar. (askanews) – Titoli della Difesa sugli scudi in Borsa all’indomani del vertice a Londra dei leader europei sul futuro dell’Ucraina e sulla sicurezza, in cui si è raggiunto un accordo generale sulla necessità di aumentare la spesa per la difesa e le capacità militari. A Milano, in avvio di seduta, le azioni Leonardo volano del 15%, con un nuovo massimo toccato a 45,50 euro. In Germania Rheinmetal balza del 15%, Renk non riesce a fare prezzo per eccesso di rialzo, la britannica Bae System segna un +17%, la svedese Saab +14%.


La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato che presenterà al Consiglio europeo di giovedì prossimo un “piano completo” su come riarmare l’Europa, un tema “urgente”, secondo la numero uno dell’esecutivo europeo. Ci dovrà essere “un’impennata nella difesa” e si dovrà “veramente aumentare in modo massiccio la spesa per la difesa”, ha spiegato.

I soci di Banco Bpm con Castagna, per Anima rilancio a 7 euro

I soci di Banco Bpm con Castagna, per Anima rilancio a 7 euroMilano, 28 feb. (askanews) – Giuseppe Castagna fa il pieno di consensi all’assemblea degli azionisti di Banco Bpm. Il 97,6% dei soci riunitisi oggi a Milano ha espresso voto favorevole ad alzare a 7 euro il prezzo dell’Opa per ciascuna azione di Anima, con un ritocco sostanziale rispetto ai 6,2 euro inizialmente proposti. Il nuovo corrispettivo assicura un premio del 22,5% rispetto ai valori di Borsa del 5 novembre, il giorno precedente l’annuncio dell’offerta, ed è in linea con le quotazioni del mercato: la Sgr scambia a Piazza Affari a 6,95 euro per azione.


“Nessuna altra banca ha una completezza simile alla nostra e con Anima portiamo a termine il progetto di integrazione della fabbrica prodotto”, ha detto l’amministratore delegato di Banco Bpm parlando ai soci. “L’acquisizione di Anima è strategica” e, ha aggiunto Castagna, “la sua integrazione renderà il nostro modello di business sempre più solido. Questa operazione ha l’obiettivo di ampliare in misura rilevante il contributo dei ricavi commissionali, aumentando le possibilità del nostro gruppo di generare stabilmente valore”, anche in uno scenario in cui “il margine di interesse è messo in pericolo dalla riduzione dei tassi”. La volontà di piazza Meda è avanzare spediti. L’offerta potrebbe arrivare sul mercato già entro fine marzo. “La nostra intenzione è partire velocemente”, ha assicurato Castagna. Più dettagliato il presidente di Banco Bpm, Massimo Tononi: “Dopo le autorizzazioni di Ivass e di Banca d’Italia, ci saranno cinque giorni per la Consob. Non abbiamo sentori di ritardi, quindi siamo confidenti che questa offerta possa avviarsi non oltre la terza decade di marzo. Tutto ci fa pensare che possa avviarsi in tempi ragionevolmente brevi” e “solleciti”.


Il board, imbrigliato dalla passivity rule dopo l’Ops annunciata da UniCredit su Banco Bpm, ha incassato dai soci anche la flessibilità che chiedeva sulle condizioni sospensive dell’offerta per Anima. Il consiglio potrà ora rivedere la soglia di adesione, prevista al 67%, e si è guadagnato la possibilità di portare avanti l’Opa su Anima anche senza il via libera della Bce ai benefici patrimoniali previsti dal Danish compromise. “In casi simili è stata una regola sempre applicata, non ci sono precedenti in cui non ci sia stata l’autorizzazione. Aspettiamo con molta serenità, ma non possiamo dettare i tempi ai regolatori”, ha sottolineato Castagna. Il mancato via libera della Bce può costare un punto di Cet 1, oltre il 14% con il sì e superiore al 13% senza, e può ridurre di un miliardo la distribuzione degli utili ai soci al 2027. Tra gli azionisti che hanno dato sostegno al board anche Credit Agricole, primo socio di Banco Bpm con il 9,9% che nei mesi scorsi ha raccolto derivati per un ulteriore 5% in attesa di ricevere dalla Bce l’autorizzazione a salire fino al 20% di piazza Meda. “Riteniamo che Credit Agricole abbia partecipato e che abbia votato, ovvio che qualora l’abbiano fatto l’hanno fatto in modo favorevole. Non abbiamo notizia, ma mi sembra evidente”, ha chiosato Castagna.

Lavoro, Vittimberga: giovani e donne chiave per futuro del Paese

Lavoro, Vittimberga: giovani e donne chiave per futuro del PaeseRoma, 28 feb. (askanews) – “Dobbiamo lavorare insieme per ridurre le disuguaglianze e promuovere uno sviluppo inclusivo, soprattutto nel Mezzogiorno”. Lo dichiarato Valeria Vittimberga, direttore generale dell’Inps, intervenendo all’evento “Dall’arte alle persone” nella pinacoteca “Corrado Giaquinto” di Bari. “I dati Istat – ha detto – mostrano un tasso di occupazione nazionale del 62,6% nella fascia 15-64 anni, ma resta il divario con il Sud dove il dato si ferma al 49,6%. In Puglia siamo leggermente sopra la media del Mezzogiorno, ma ancora a più di 10 punti dalla media italiana. E’ fondamentale un’azione sinergica tra istituzioni, imprese e società civile per invertire questa tendenza e garantire pari opportunità a tutti”.


Vittimberga ha poi sottolineato che “l’occupazione femminile e giovanile rappresenta la chiave di volta per il futuro del Paese. La disparità di genere nel mercato del lavoro e l’alto tasso di neet nel Mezzogiorno, che in Puglia raggiunge il 25,3, richiedono interventi immediati e mirati. Dobbiamo investire in politiche attive, formazione professionale e misure di sostegno per favorire l’ingresso delle donne e dei giovani nel mondo del lavoro, colmando così il gap con le regioni del Nord”. Il dg dell’Inps ha parlato anche di spesa pensionistica, che “resta un pilastro fondamentale di protezione sociale nel nostro Paese: in Puglia, oltre un milione di pensionati percepiscono in media 1.568 euro al mese. E’ nostro compito garantire la sostenibilità del sistema previdenziale e migliorare le condizioni di vita di pensionati e lavoratori, concentrandoci soprattutto sulle aree più svantaggiate. L’impegno costante dell’istituto è quello di rafforzare i servizi e la vicinanza ai cittadini, per fronteggiare le sfide di un mercato del lavoro in evoluzione”.


Il radicamento territoriale dell’Inps, ha concluso, “è un valore aggiunto su cui dobbiamo continuare a puntare: in Puglia, gli assicurati sono quasi 1,5 milioni nel 2023, con un incremento del 5% rispetto al 2019. L’assegno unico universale, che in questa regione raggiunge 445mila nuclei familiari per quasi 700mila figli, dimostra come l’Inps sia vicina ai bisogni reali delle persone. Continueremo a promuovere misure di sostegno per favorire la coesione sociale e lo sviluppo di un Mezzogiorno più forte e inclusivo”.

Cdm, Tajani: approvato ddl nucleare, giornata storica

Cdm, Tajani: approvato ddl nucleare, giornata storicaRoma, 28 feb. (askanews) – “Questa è una giornata storica per l’Italia: con l’approvazione della legge delega sul nuovo nucleare comincia un percorso, in Parlamento e nel Paese, verso il futuro energetico sostenibile. Chiedo agli italiani di guardare a questo provvedimento con uno spirito propositivo e non pregiudiziale: di fronte non c’è il vecchio nucleare del passato, ma una fonte innovativa, pulita e sicura”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, commentando il via libera in Consiglio dei Ministri al disegno di legge delega per il nucleare sostenibile.


“Il lavoro svolto con grande cura dal ministro Gilberto Pichetto – prosegue Tajani – può rendere l’Italia moderna e competitiva, in un settore nel quale già esprime eccellenze pubbliche e private”. “Per Forza Italia il nuovo nucleare sostenibile è un punto qualificante del programma, che coerentemente portiamo avanti per il bene del Paese, delle sue famiglie e del settore produttivo”, conclude il vicepremier.

Italia-Europa domani, confronto su transizione ecologica e ruolo Pnrr

Italia-Europa domani, confronto su transizione ecologica e ruolo PnrrRoma, 28 feb. (askanews) – Il seminario “Italia – Europa domani. La costruzione di una nuova transizione ecologica. Il PNRR per un’Italia all’altezza delle sfide globali” ha chiuso nella giornata l’ottava edizione delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare promosse da Globe Italia e WEC Italia. Dopo la tappa di Trevi (PG) dello scorso settembre, la Camera dei deputati ha ospitato un incontro di alto profilo con rappresentanti istituzionali e i partner delle Giornate, per discutere le sfide legate alla fase di attuazione finale del PNRR e il suo contributo per la transizione ecologica del Paese e per un mercato unico, energetico e della manifattura circolare, in Europa.


A dare gli indirizzi di saluto iniziali Matteo Favero, Presidente di Globe Italia, e Marco Margheri, Presidente di WEC Italia, seguiti dagli interventi di apertura di Lorenzo Malagola, Segretario della XI Commissione della Camera dei deputati, e Massimiliano Atelli, Presidente della Commissione VIA VAS e Commissione PNRR-Pniec, e Fabrizio Penna, Capo del Dipartimento Unità Missione PNRR del MASE. Il dibattito ha coinvolto le aziende partner delle Giornate, per lasciare quindi le conclusioni al Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti. A moderare la giornata di lavori Gianni Todini, Direttore di Askanews. Gli interventi hanno illustrato il contributo del PNRR per accelerare la transizione ecologica e il ruolo delle riforme e degli investimenti per ridurre lacune strutturali, con particolare riferimento agli investimenti in rinnovabili e alla gestione del ciclo dei rifiuti, l’impatto sul mercato del lavoro e la crescente ed essenziale richiesta di competenze green. Il dibattito ha offerto spunti concreti su come il settore pubblico e privato possano collaborare per accelerare la transizione e ribadito l’impegno del Governo nel garantire un uso efficace dei fondi del PNRR a supporto della crescita sostenibile del Paese in un contesto europeo forte verso le sfide globali.


Le Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare organizzate da dieci anni da Globe Italia e WEC Italia si sono confermate ancora una volta piattaforma di dialogo tra politica, imprese e accademia per la costruzione di un futuro di sostenibilità ambientale, economica e sociale per l’Italia. Nel 2025 si terranno a Trevi dal 10 al 12 settembre.