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Istat: nel II trimestre il quadro di finanza pubblica mostra un indebitamento in miglioramento

Istat: nel II trimestre il quadro di finanza pubblica mostra un indebitamento in miglioramentoRoma, 4 ott. (askanews) – Nel secondo trimestre del 2023, il quadro di finanza pubblica mostra un indebitamento in miglioramento. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -5,4% (-5,7% nello stesso trimestre del 2022). Complessivamente, nei primi due trimestri del 2023 le Amministrazioni pubbliche hanno registrato un indebitamento netto pari al -8,3% del Pil, in lieve miglioramento rispetto al -8,4% del corrispondente periodo del 2022. Lo ha reso noto l’Istat.

Il saldo primario delle Amministrazioni pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi), nel secondo trimestre dell’anno, è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -0,8% (-1,1% nel secondo trimestre del 2022). Il saldo corrente è stato positivo, con un’incidenza sul Pil dello 0,3% (0,6% nel secondo trimestre del 2022). Nei primi sei mesi del 2023, in termini di incidenza sul Pil, il saldo primario e il saldo corrente sono risultati negativi, pari rispettivamente al -4,4% (-4,3% nello stesso periodo del 2022) e al -2,8% (-2,5% nel corrispondente periodo del 2022).

Potere d’acquisto, reddito disponibile e propensione al risparmio delle famiglie in calo nel secondo trimestre dell’anno. Lo ha reso noto l’Istat. Nel secondo trimestre del 2023 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,2%. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stimata al 6,3%, in diminuizione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di una sostanziale stazionarietà dei prezzi, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. “Con riferimento alle famiglie, l’aumento della spesa per consumi finali, nonostante la lieve flessione del reddito disponibile, si riflette in una flessione della propensione al risparmio, che già da diversi trimestri si attesta sotto i livelli pre-Covid”, è il commento dell’Istat.

Nel secondo trimestre del 2023, il tasso di investimento delle famiglie consumatrici è stimato all’ 8,1%, 0,2 punti percentuali più basso rispetto al trimestre precedente, a fronte di una flessione degli investimenti fissi lordi dello 2,9%. Pressione fiscale stabile nel secondo trimestre dell’anno. Secondo le stime dell’Istat la pressione fiscale è stata pari al 42%, stazionaria rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nei primi sei mesi del 2023, la pressione fiscale si è attestata al 39,2% del Pil, in riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto ai 39,7 dei primi sei mesi del 2022.

Bce, tassi sui nuovi mutui nell’eurozona saliti a massimi 12 anni

Bce, tassi sui nuovi mutui nell’eurozona saliti a massimi 12 anniRoma, 4 ott. (askanews) – I tassi di interesse sui nuovi mutui per l’acquisto di casa nell’area euro hanno raggiunto i livelli più elevati da 12 anni a questa parte. Al 3,85% in media, ad agosto hanno segnato un aumento di 9 punti base rispetto al mese precedente, secondo l’ultima rilevazione della Bce, che imputa questo aumento ai rialzi dei tassi di riferimento che essa stessa ha operato nell’ultimo anno. Ai tratta del valore più elevato dall’agosto del 2011.

In rialzo anche i tassi di interesse sui prestiti bancari alle imprese e in questo caso, con un aumento di 5 punti base al 4,99%, sempre ad agosto, hanno raggiunto il massimo dal dicembre del 2008, secondo i dati dell’istituzione monetaria. Dall’estate del 2022 la Bce ha effettuato 10 rialzi consecutivi dei tassi di interesse ufficiali dell’area euro, per un ammontare complessivo di 4,50 punti percentuali, ovvero 450 punti base. Dopo l’ultimo aumento, deciso dal Consiglio direttivo lo scorso 14 settembre, l’istituzione rimodulato la sua comunicazione con una formula in cui molti hanno letto un segnale sul possibile raggiungimento del picco sui tassi.

La presidente Christine Lagarde, che oggi interverrà a una conferenza, e altri esponenti del direttorio hanno però evitato di vincolarsi a questo livello, avvertendo che le future decisioni verranno prese in base all’evolversi dei dati.

Istat: nel II trim. calano potere d’acquisto e propensione risparmio

Istat: nel II trim. calano potere d’acquisto e propensione risparmioRoma, 4 ott. (askanews) – Potere d’acquisto, reddito disponibile e propensione al risparmio delle famiglie in calo nel secondo trimestre dell’anno. Lo ha reso noto l’Istat.

Nel secondo trimestre del 2023 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,2%. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stimata al 6,3%, in diminuizione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di una sostanziale stazionarietà dei prezzi, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. “Con riferimento alle famiglie, l’aumento della spesa per consumi finali, nonostante la lieve flessione del reddito disponibile, si riflette in una flessione della propensione al risparmio, che già da diversi trimestri si attesta sotto i livelli pre-Covid”, è il commento dell’Istat.

Nel secondo trimestre del 2023, il tasso di investimento delle famiglie consumatrici è stimato all’ 8,1%, 0,2 punti percentuali più basso rispetto al trimestre precedente, a fronte di una flessione degli investimenti fissi lordi dello 2,9%.

Titoli Stato, rendimento Btp decennale supera il 5%

Titoli Stato, rendimento Btp decennale supera il 5%Roma, 4 ott. (askanews) – Si riflette anche sul Btp la corsa dei rendimenti dei titoli di Stato legata alle prospettive sul mantenimento della stretta sui tassi d’interesse che ha innescato le vendite sui bond.

Il rendimento del decennale italiano ha superato il 5% fino a toccare il 5,024%, livello che non toccava dall’ottobre del 2012, per poi ritracciare al 4,968%. Poco mosso a 196 punti lo spread con il Bund tedesco che ha toccato stamattina un massimo da 28 mesi superanndo di slancio il 3% di rendimento.

La bolletta del gas aumenta: +4,8% per i consumi di settembre. La spesa per una famiglia in un anno è oltre 1.450 euro

La bolletta del gas aumenta: +4,8% per i consumi di settembre. La spesa per una famiglia in un anno è oltre 1.450 euroMilano, 3 ott. (askanews) – In aumento la bolletta gas per la famiglia tipo in tutela per i consumi di settembre 2023, che sale del 4,8% rispetto ad agosto. Lo comunica in una nota Arera, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da Arera come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Per il mese di settembre che ha registrato una quotazione media all’ingrosso superiore rispetto a quella del mese di agosto, precisa Arera, il prezzo della sola materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 37,05 euro al megawattora.L’aggiornamento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di settembre rispetto al mese precedente, è determinato interamente dall’aumento della spesa per la materia gas naturale, +4,8%. Rimangono invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.

In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (ottobre 2022 – settembre 2023) è di 1.459 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 13,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (ottobre 2021 – settembre 2022).Confermati per settembre e per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.

 

Btp Valore chiude la seconda giornata con adesioni per 4,51 miliardi (finora in totale 9,3 mld)

Btp Valore chiude la seconda giornata con adesioni per 4,51 miliardi (finora in totale 9,3 mld)Roma, 3 ott. (askanews) – Il nuovo Btp Valore chiude la seconda giornata di collocamento con richieste per circa 4,51 miliardi di euro attraverso oltre 166mila contratti. E’ quanto emerge dai dati del MOT gestito da Borsa Italiana.

La domanda anche oggi è stata molto sostenuta ed in due giorni la raccolta arriva a quasi 9,3 miliardi di euro dopo i 4,76 miliardi raccolti ieri. La prima emissione del giugno scorso aveva raccolto 10,6 miliardi nei primi due giorni e 18,2 miliardi al termine del collocamento. La seconda emissione del titolo riservato ai piccoli risparmiatori si concluderà venerdì, salvo chiusura anticipata, e tutte le richieste di adesione saranno soddisfatte.

Il nuovo Btp Valore ha una durata quinquennale ed una cedola minima garantita variabile, pagata trimestralmente, del 4,10% nei primi tre anni e del 4,50% negli ultimi due. Le cedole potranno essere riviste, solo al rialzo, al termine del collocamento. Previsto un premio finale dello 0,5% per i risparmiatori che manterranno il titolo fino alla scadenza.

Arera: bolletta del gas +4,8% per i consumi di settembre

Arera: bolletta del gas +4,8% per i consumi di settembreMilano, 3 ott. (askanews) – In aumento la bolletta gas per la famiglia tipo in tutela per i consumi di settembre 2023, che sale del 4,8% rispetto ad agosto. Lo comunica in una nota Arera, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da Arera come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Per il mese di settembre che ha registrato una quotazione media all’ingrosso superiore rispetto a quella del mese di agosto, precisa Arera, il prezzo della sola materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 37,05 euro al megawattora. L’aggiornamento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di settembre rispetto al mese precedente, è determinato interamente dall’aumento della spesa per la materia gas naturale, +4,8%. Rimangono invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.

In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (ottobre 2022 – settembre 2023) è di 1.459 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 13,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (ottobre 2021 – settembre 2022). Confermati per settembre e per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.

Btp Valore, chiude seconda giornata con adesioni per 4,51 mld

Btp Valore, chiude seconda giornata con adesioni per 4,51 mldRoma, 3 ott. (askanews) – Il nuovo Btp Valore chiude la seconda giornata di collocamento con richieste per circa 4,51 miliardi di euro attraverso oltre 166mila contratti. E’ quanto emerge dai dati del MOT gestito da Borsa Italiana.

La domanda anche oggi è stata molto sostenuta ed in due giorni la raccolta arriva a quasi 9,3 miliardi di euro dopo i 4,76 miliardi raccolti ieri. La prima emissione del giugno scorso aveva raccolto 10,6 miliardi nei primi due giorni e 18,2 miliardi al termine del collocamento. La seconda emissione del titolo riservato ai piccoli risparmiatori si concluderà venerdì, salvo chiusura anticipata, e tutte le richieste di adesione saranno soddisfatte.

Il nuovo Btp Valore ha una durata quinquennale ed una cedola minima garantita variabile, pagata trimestralmente, del 4,10% nei primi tre anni e del 4,50% negli ultimi due. Le cedole potranno essere riviste, solo al rialzo, al termine del collocamento. Previsto un premio finale dello 0,5% per i risparmiatori che manterranno il titolo fino alla scadenza.

Sospesa la chiusura della Marelli di Crevalcore, Fiom: non basta, la mobilitazione continua

Sospesa la chiusura della Marelli di Crevalcore, Fiom: non basta, la mobilitazione continuaRoma, 3 ott. (askanews) – “La Fiom ha chiesto, insieme alle altre organizzazioni sindacali, il ritiro della procedura per l’apertura di una discussione per il rilancio industriale dello stabilimento di Crevalcore che garantisca continuità occupazionale e produttiva. L’azienda ha affermato di non voler ritirare, ma sospendere la procedura a tempo indeterminato, in attesa di ricercare e valutare piani di riconversione in grado di mantenere il sito industriale e l’occupazione”. Lo dichiarano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Simone Selmi, segretario generale Fiom-Cgil di Bologna.

“Il ministro Urso ha preso l’impegno all’avvio da oggi di un tavolo di confronto permanente che porti ad una risoluzione positiva della vertenza con un progetto di reindustrializzazione dello stabilimento”, hanno continuato. “Siamo l’unico Paese in Europa a non avere un piano industriale sull’automotive. La vicenda della Marelli di Crevalcore è paradigmatica del futuro dell’auto e dovrà essere il modello di come affrontare le vertenze nel settore. Il Governo deve aprire il tavolo sull’automotive e investire risorse pubbliche che devono servire a salvaguardare la produzione e l’occupazione negli stabilimenti di Stellantis e di tutta la filiera della componentistica, a partire da Marelli, in grado di affrontare la transizione ecologica della mobilità”, hanno proseguito.

“La sospensione a tempo indeterminato della procedura di chiusura dello stabilimento – hanno concluso – è un primo importante risultato, frutto anche della mobilitazione dei lavoratori di tutto il gruppo, ma non sufficiente. La vertenza è tutt’altro che risolta. La mobilitazione prosegue. Decideremo insieme ai lavoratori le iniziative da mettere in campo fino a quando sarà scongiurata la chiusura del sito e non verrà garantita l’occupazione”.

Euro cala fino a 1,0460 dollari, minimo da oltre un anno e mezzo

Euro cala fino a 1,0460 dollari, minimo da oltre un anno e mezzoRoma, 3 ott. (askanews) – L’euro continua a calare sul dollaro, a 1,0460 sul biglietto verde la valuta unica ha segnato nel corso della seduta i minimi da oltre un anno e mezzo (dal dicembre del 2022). La tendenza al deprezzamento è ripartita ieri dopo che il nuovo calmieramento dell’inflazione nell’eurozona ha rafforzato le prospettive di mantenimento del livello dei tassi di interesse da parte della Bce, mentre oltre Atlantico è atteso almeno un altro aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, prima della fine dell’anno. Nel pomeriggio la valuta unica ritraccia in parte e si scambia 1,0483 dollari.