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Bit MSC Crociere: una nuova nave e nuovi itinerari nel mondo

Bit MSC Crociere: una nuova nave e nuovi itinerari nel mondoMilano, 13 feb. (askanews) – MSC Crociere ha presentato alla Bit 2023 in Fiera Milano tutte le novità in programma per le prossime stagioni estiva e invernale, nonché la nuova campagna pubblicitaria globale e i progetti di crescita della flotta con l’arrivo di MSC Euribia nel giugno 2023.
“La Bit di Milano è per noi un appuntamento immancabile per organizzare momenti di incontro e contatti con gli agenti di viaggio e gli altri operatori del settore turistico. Siamo arrivati a lavorare con 7.200 agenzie che rappresentano il nostro canale distributivo principale. Grazie a loro siamo diventati leader di mercato in Italia e adesso puntiamo a rafforzare ulteriormente la nostra posizione, anche attraverso un’offerta sempre più ricca di navi, itinerari e con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale” ha dichiarato Leonardo Massa, Managing Director di MSC Crociere. “I risultati – ha aggiunto – registrati alla fine del 2022 e in queste prime settimane del 2023 ci fanno guardare con grande ottimismo all’anno appena iniziato. Andiamo incontro a quello che sarà sicuramente un anno entusiasmante durante il quale la nostra flotta arriverà a 22 navi, con un’offerta che raggiunge le destinazioni più belle del mondo in Mediterraneo, Nord Europa, Giappone, Stati Uniti, Caraibi, Sud Africa e Sud America”.
In questo contesto, l’Italia si conferma protagonista assoluta degli itinerari di MSC Crociere nel Mediterraneo e conoscerà quest’estate MSC World Europa, prima nave alimentata a GNL della Compagnia nonché la più avanzata dal punto di vista tecnologico ed ambientale, che a partire da aprile 2023 e per tutta l’estate partirà da Genova, Napoli e Messina per crociere settimanali verso Malta, Francia e Spagna. Il 2023 sarà anche l’anno dell’arrivo di MSC Euribia, seconda nave della compagnia alimentata a GNL, con la quale prosegue il percorso della Compagnia per raggiungere le zero emissioni entro il 2050. Un ambizioso obiettivo che per essere raggiunto ha bisogno di fasi intermedie, investimenti e ricerche per lo sviluppo di nuove tecnologie. Per questa ragione ogni nuova nave che la Compagnia mette in mare rappresenta un importante passo avanti in questa direzione.
“Ci lasciamo alle spalle un anno già molto positivo – ha concluso Massa -, che ha visto la piena ripartenza di tutta la nostra flotta e il varo di MSC World Europa e di MSC Seascape, due nuove navi tra le più grandi, innovative e avanzate a livello internazionale, anche sotto il profilo ambientale. E ci apprestiamo a vivere un 2023 che sarà decisivo da tutti i punti di vista, non ultimo sul fronte di un importante aumento della movimentazione dei passeggeri che raggiungerà quota 4 milioni nei soli porti italiani, confermando la centralità del Belpaese nelle nostre strategie. Allo stesso tempo inauguriamo destinazioni e itinerari che ci rendono sempre più globali, come ad esempio New York e il Giappone”.

Bit, Veratour: più italianità nella linea Experience Veraclub

Bit, Veratour: più italianità nella linea Experience VeraclubMilano, 13 feb. (askanews) – Veratour ha messo in campo una serie di investimenti per offrire ai viaggiatori un’esperienza più completa e ha lanciato, anche dalla Bit 2023 di Milano, la linea Experience Veraclub. Veratour punta su una maggiore presenza di personale italiano, così che a partire da quest’anno anche i resort con clientela internazionale offriranno agli ospiti una maggiore caratterizzazione sulle peculiarità del Made in Italy. In tutte le strutture Experience Veraclub ci sarà la garanzia di un assistente Veratour sempre a disposizione e di un intrattenimento soft, oltre alla sicurezza di una cucina internazionale dal tocco italiano, attraverso la presenza di un cuoco italiano o di una maggiore formazione della brigata locale. Il tour operator affiancherà dunque personale aggiuntivo a quello residente, con un investimento significativo in risorse umane.
“È un passo avanti importante – ha detto Daniele Pompili, co ceo di Veratour – perché oltre alla qualità delle strutture che abbiamo sempre garantito, oggi aggiungiamo anche quell’elemento di riconoscibilità che ha fatto di Veratour un marchio così amato in Italia”.
Uno dei primi banchi di prova sarà il nuovo resort Experience Veraclub Jaz Tamarina di Marsa Matrouh, che aprirà i battenti a fine maggio. La nuova struttura si trova a poca distanza dal consolidato Jaz Oriental con cui condividerà alcuni servizi come la spiaggia e l’animazione.

Bit, intesa tra Enit e Trenitalia per turismo e sostenibilità

Bit, intesa tra Enit e Trenitalia per turismo e sostenibilitàMilano, 13 feb. (askanews) – Intesa tra Enit e Trenitalia per potenziare le esperienze di viaggio in Italia. Nel 2022 l’Italia è tornata a viaggiare e ha puntato molto sul treno. Lo scorso anno Trenitalia ha registrato oltre 1 milione di passeggeri al giorno e quasi 400 milioni di viaggi.
L’Italia – spiegano Enit e Trenitalia – si conferma meta particolarmente apprezzata dai turisti stranieri, i cui acquisti di prodotti Trenitalia sono aumentati nel 2022 del 25% rispetto al 2019. Le prenotazioni registrate per viaggi nei primi tre mesi del 2023 confermano le attese positive di ulteriore crescita del trend osservato lo scorso anno, ed evidenziano la preferenza da parte della clientela estera verso i prodotti Frecce. Portare a bordo dell’alta velocità immagini della Penisola e, in particolare della campagna #Thisisischia, è un ulteriore modo per stimolare il viaggio in Italia.
L’analisi è emersa alla Bit 2023 a Milano dove oggi l’amministratore delegato di Enit (Agenzia nazionale del turismo) Ivana Jelinic e l’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, Luigi Corradi hanno avviato un dialogo sul tema “Lo sviluppo internazionale del turismo e il valore della sostenibilità”.
Un tipo di turismo che cresce sempre di più in Italia e la cui promozione va stimolata favorendo una mobilità sostenibile e sempre più integrata con mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. Trenitalia, in particolare, vuole promuovere un sistema di mobilità incentrata sul trasporto condiviso e sull’integrazione tra le diverse modalità di trasporto, inclusa la possibilità di portare la bici a bordo.
Il treno supporta il turismo nella crescita dei numeri, anche perché è un mezzo economicamente sostenibile. L’alta velocità è sempre più efficiente: il Frecciarossa 1000 riduce le emissioni di circa il 20% rispetto al Frecciarossa 500. I nuovi treni del Regionale di Trenitalia consumano il 30% di energia in meno rispetto alla precedente generazione; con il Blues, inoltre, è possibile ridurre del 50% il consumo di carburante e di diminuire le emissioni di CO2 rispetto agli attuali mezzi diesel. La BIT, inoltre, è stata l’occasione per presentare agli operatori di settore il Polo Passeggeri del Gruppo FS, che unisce Trenitalia, Busitalia e Ferrovie del Sud Est. “Quest’anno ci aspettiamo che il numero di passeggeri superi i valori registrati nel 2019. Il treno è il mezzo di trasporto ideale per i turisti che decidono di trascorrere la loro vacanza nel nostro Paese, perché è efficiente e sostenibile anche dal punto di vista economico. Particolarmente positivi i dati che arrivano dal mercato estero, che a gennaio ha fatto registrare acquisti più che raddoppiati rispetto a 4 anni fa. Sono diverse le partnership e le collaborazioni che abbiamo stretto, in Italia e all’estero, per creare una filiera di valore. La collaborazione con Enit, avviata lo scorso anno con Intercity e ulteriormente rafforzata quest’anno con i Frecciarossa e i Frecciargento, per sostenere il turismo dell’isola di Ischia, si inserisce in questo percorso virtuoso”.
“L’omaggio e il sostegno ad Ischia che abbiamo voluto a bordo dei Frecciarossa e Frecciargento di tutta Italia rappresenta simbolicamente la portata corale che Enit infonde a tutte le azioni di promozione nazionale internazionale, scegliendo partner di eccellenza per mostrare al mondo tutto il meglio della Penisola senza risparmiare sinergie ed efficienza. Gli occhi dei passeggeri di tutto il mondo potranno avere assaggi della Penisola da visitare o da trattenere anche nel ritorno nel proprio Paese. Il viaggio in treno così diventa un patrimonio di memorie e racconti da condividere. Il percorso intrapreso con Trenitalia fortifica l’ospitalità di qualità italiana, rinnovando un posizionamento consolidato che acquista livelli sempre più alti” dichiara Ivana Jelinic ceo Enit.

Ansaldo Energia, Toti: contratto Azerbaigian è altro passo avanti

Ansaldo Energia, Toti: contratto Azerbaigian è altro passo avantiGenova, 13 feb. (askanews) – “La firma del contratto tra Ansaldo Energia e il produttore di energia elettrica della Repubblica dell’Azerbaigian Azerenerji, per la fornitura di quattro turbine a gas, rappresenta un altro fondamentale passo in avanti dopo la conferma della ricapitalizzazione da parte di Cassa Deposito e Prestiti e la conferma della nomina a breve di un nuovo amministratore delegato”. Lo sottolinea in una nota il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
“In questo momento – aggiunge il governatore ligure – si stanno giocando partite fondamentali per l’azienda genovese e questa accelerata aiuterà Ansaldo a superare il momento di difficoltà che ha attraversato e sta attraversando. Un passo avanti importante – conclude Toti – per costruire il suo futuro nei prossimi mesi anche grazie al sostegno da parte del governo, con la presenza del ministro Urso in Azerbaigian e con le istituzioni del territorio che ci sono e continueranno ad esserci, vigilando con grande attenzione perché gli impegni presi continuino ad essere definiti entro un tempo ragionevole”.

Gentiloni: Italia può continuare a crescere se usa bene il Pnrr

Gentiloni: Italia può continuare a crescere se usa bene il PnrrBruxelles, 13 feb. (askanews) – “L’economia europea avrà una situazione migliore di quella prevista; non avrà una recessione profonda come alcuni pensavano solo pochi mesi fa. E l’Italia ha mostrato in questi due anni, e continua a mostrare, lo straordinario dinamismo delle proprie imprese e del mondo del lavoro, e può utilizzare le risorse del Pnrr per avere lo spazio per gli investimenti che sono indispensabili”. Lo ha affermato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, durante un incontro con i giornalisti italiani a margine della conferenza stampa sulle previsioni economiche d’inverno della Commissione, oggi a Bruxelles.
“Le previsioni sull’economia europea – ha rilevato Gentiloni – sono più positive di quanto ci si aspettasse soltanto alcuni mesi fa; il che non vuol dire naturalmente – ha avvertito – che avremo una crescita travolgente, ma vuol dire che eviteremo la recessione e potremo avviare l’economia europea su un nuovo percorso di crescita”.
Le previsioni della Commissione stimano la crescita del Pil nell’Ue al 3,5% nel 2022, allo 0,8% quest’anno e all’1,6% nel 2024, con l’Italia che va meglio della media nel 2022 (3,9%), ma poi rallenta attestandosi sulla media Ue quest’anno e scendendo al di sotto (1,0%) nel 2024. Ma secondo Gentiloni potrebbe andare meglio del previsto se il Paese saprà spendere e utilizzare al meglio gli investimenti del Pnrr.
“L’Italia – ha ricordato il commissario – ha avuto anni di crescita straordinaria dopo la pandemia, e riuscirà a evitare la recessione dimostrando ancora una volta il dinamismo delle sue imprese nel mondo del lavoro e la sua capacità di adattarsi e innovare”.
“Certamente tutto questo sarà più forte, soprattutto nei prossimi anni, se riusciremo a utilizzare fino in fondo e al meglio – ha sottolineato Gentiloni – le risorse del Piano europeo di Recovery, che daranno un impulso ancora maggiore agli investimenti, in un paese come l’Italia che deve sempre tenere sotto controllo la finanza pubblica”.
A un giornalista che chiedeva se saranno utilizzabili appieno queste risorse, anche dopo il ritorno dei vincoli di bilancio del Patto di stabilità, il commissario ha replicato: “Io credo che il governo abbia dimostrato, anche con l’ultima legge di bilancio, di avere attenzione agli equilibri di bilancio, e questo è fondamentale per un paese ad alto debito. Al tempo stesso anche i paesi ad alto debito hanno uno spazio di bilancio e uno spazio di investimenti in più, grazie a questo piano europeo (il Pnrr, ndr): parliamo di decine di miliardi di investimenti, e sappiamo tutti che la sfida maggiore è quella di realizzarli, piuttosto che quella dell’entità dei fondi a disposizione”.
Insomma, ha concluso Gentiloni, siamo in “un contesto in cui ancora una volta l’Italia può smentire la retorica sul fanalino di coda in Europa e avere un livello di crescita in linea con gli altri paesi; o addirittura, come è stato negli ultimi due anni, più alto della media europea”.

Pensioni, ipotesi 4 mesi anticipo donne per ogni figlio

Pensioni, ipotesi 4 mesi anticipo donne per ogni figlioRoma, 13 feb. (askanews) – Al netto di Opzione donna il Governo studia la possibilità di far andare in pensione le donne con quattro mesi di anticipo rispetto all’età di uscita dal lavoro per ogni figlio. Lo riferiscono i sindacati al termine dell’incontro al ministero del Lavoro. Questa ipotesi, che dovrebbe essere inserita nella riforma complessiva del sistema previdenziale, costa fino a 700 milioni di euro l’anno. Il ministro Marina Calderone, che non era presente alla riunione, è in stretto contatto con il Mef per le coperture. L’anticipo di 4 mesi per le donne con figli era già previsto dalla riforma Dini, ma solo per il contributivo puro. L’ipotesi allo studio riguarderebbe il sistema misto. Sono in corso valutazioni tra i tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Economia.

Poste Italiane entra nel mercato luce e gas con offerta ‘Poste Energia’

Poste Italiane entra nel mercato luce e gas con offerta ‘Poste Energia’Roma, 13 feb. (askanews) – Poste Italiane entra nel mercato luce e gas con l’offerta ‘Poste Energia’.
“Offerta trasparente, innovativa e sostenibile, costruita su misura per il cliente, sono i pilastri della soluzione luce e gas ‘Poste Energia’ di Poste Italiane per il mercato libero, disponibile esclusivamente in tutti gli uffici postali, su poste.it e sulle app Postepay e BancoPosta”, ha comunicato la società.
Il prezzo della materia prima luce e gas dell’offerta è bloccato per 24 mesi, sono previste due opzioni di pagamento: quella tradizionale, con importo variabile in base a quanto consumato nel mese, e quella innovativa a rata fissa che viene calcolata sulla base dei consumi dell’anno precedente. Quest’ultima soluzione consente al cliente di pagare lo stesso importo mensile per 12 mesi, di pianificare le spese energetiche sul bilancio familiare e di non avere sorprese in bolletta. Alla fine dell’anno, la rata viene ricalcolata per l’anno seguente, in aumento o in diminuzione, sulla base dei consumi effettivi rilevati.
“Con il lancio di Poste Energia – ha spiegato l’amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante – completiamo il processo di ampliamento della gamma di servizi ai clienti di Poste Italiane puntando sulla forza della nostra piattaforma innovativa e omnicanale. Poste Energia è un servizio vicino alla nostra filosofia perché è trasparente, prevedibile, innovativa e sostenibile e fa leva sul fortissimo rapporto di fiducia che lega i cittadini a Poste Italiane. Si tratta di un altro passo in avanti del percorso definito nel Piano industriale 24SI Plus, con il potenziamento della strategia di azienda multi-piattaforma con business diversificato tra servizi postali e logistici, finanziari, assicurativi, di pagamento, telefonia e ora anche energia”.
Poste Energia “si distingue per l’attenzione alla sostenibilità ambientale e al consumo consapevole, puntando sull’educazione del cliente al contenimento dei propri consumi. Inoltre, l’energia elettrica venduta proviene al 100% da fonti rinnovabili prodotte in Italia e le emissioni di anidride carbonica del gas immesso al consumo sono compensate totalmente. E’ infine una proposta innovativa, grazie alla facilità della sottoscrizione per la quale è sufficiente presentare una bolletta recente” . Il lancio di Poste Energia segue l’offerta promozionale dedicata ai dipendenti per i 160 anni dell’azienda, che in pochi mesi ha raggiunto il traguardo di oltre 50 mila contratti sottoscritti, è accompagnato da uno spot interpretato da Mara Venier e firmato da Ferzan Ozpetek.

Bce insiste: misure energia mirate, resti incentivo a meno consumi

Bce insiste: misure energia mirate, resti incentivo a meno consumiRoma, 13 feb. (askanews) – La Bce insiste con la sua raccomandazione affinché le misure di bilancio per contenere il caro energia siano “temporanee, mirate e disegnate in maniera tale da preservare l’incentivo a consumare meno”: ove non fossero così “è probabile che vadano ad esacerbare le pressioni inflazionistiche, cosa che richiederebbe una risposta di politica monetaria più forte”. Il monito è contenuto in un articolo di approfondimento sulle politiche di bilancio nel contesto di elevata inflazione, anticipato dall’istituzione monetaria rispetto al bollettino economico, che verrà pubblicato nella sua interezza giovedì.
“Per questo – dice la Bce – le politiche di bilancio dovrebbero essere orientate a rendere l’area euro più produttiva, a ripristinare margini di bilancio e ad abbassare gradualmente livelli di debito pubblico”.
Sul breve termine i conti pubblici possono ricevere un effetto positivo dall’alta inflazione, data la rigidità della spesa e il fatto che i provvedimenti in tal senso sono stati già approvati e, solitamente, non sono modificabili. Ma oltre il breve termine “le finanze pubbliche possono avere un impatto negativo dall’attuale episodio di alta inflazione”, spiega lo studio della Bce.

Renault e Nissan: investimento di 600 mln dollari in India

Renault e Nissan: investimento di 600 mln dollari in IndiaMilano, 13 feb. (askanews) – Renault e Nissan hanno annunciato un investimento di 600 milioni di dollari in India, per aumentare la produzione e le attività di ricerca e sviluppo, introducendo veicoli elettrici e passando a una produzione a emissioni zero. Lo si legge in una nota congiunta delle due aziende.
Le aziende collaboreranno a sei nuovi veicoli per clienti nazionali e internazionali, tra cui due completamente elettrici, trasformando il centro Renault-Nissan in un hub di esportazione internazionale. L’investimento iniziale di circa 600 milioni di dollari porterà alla creazione di 2.000 nuovi posti di lavoro presso il Renault Nissan technology & business center di Chennai. Allo stesso tempo, la fabbrica Rnaipl diventerà carbon neutral con un aumento significativo della generazione di energia rinnovabile.
I sei nuovi modelli, tre per ciascuna azienda, saranno tutti progettati e costruiti a Chennai e includeranno quattro nuovi Suv di segmento C. Due nuovi veicoli elettrici del segmento A saranno i primi veicoli elettrici sia per Renault che per Nissan in India.
“Renault e Nissan sono pienamente impegnate nel mercato indiano, impegnate a elettrizzare il mercato indiano e impegnate a ridurre al minimo il nostro impatto sull’ambiente – ha detto Guillaume Cartier, presidente per la regione Africa, Medio Oriente, India, Europa e Oceania di Nissan – L’India è stata il primo stabilimento dell’Alleanza e l’India sarà al centro di questo nuovo capitolo dell’Alleanza, con nuovi veicoli, nuove attività di ricerca e sviluppo e nuovi mercati di esportazione che porteranno le nostre operazioni congiunte a un livello superiore. L’India rifletterà il nostro potere globale nei Suv e nei veicoli elettrici di alta qualità, apportando maggiore valore ai nostri dipendenti, clienti e comunità”.
“L’India è un mercato chiave per il gruppo Renault. Negli ultimi 14 anni abbiamo sviluppato il marchio Renault con i nostri team e concessionari, fino a raggiungere i 100mila veicoli venduti all’anno – ha aggiunto François Provost, international development & partnerships Renault e managing director di Alliance purchasing organization – L’India ha anche un ruolo chiave nella nostra impronta mondiale di R&S. Questo progetto insieme a Nissan è un primo risultato concreto della nuova ambizione dell’Alleanza rilasciata il 6 febbraio”.

Case green, a che punto è la direttiva Ue e che cosa prevede

Case green, a che punto è la direttiva Ue e che cosa prevedeBruxelles, 12 feb. (askanews) – La proposta di revisione della direttiva Ue sulle prestazioni energetiche degli edifici, conosciuta in Italia con il nome di direttiva sulle “case green”, sarà votata dalla plenaria del Parlamento europeo nella sessione di Strasburgo dal 13 al 16 marzo. Il risultato del voto di marzo determinerà la posizione negoziale del Parlamento nel dialogo a tre (“trilogo”) che comincerà subito dopo con la Commissione europea e il Consiglio Ue, per arrivare all’adozione del testo definitivo, atteso prima dell’estate. Il Consiglio ha già adottato una sua posizione comune il 15 ottobre scorso.
La plenaria di Strasburgo dovrebbe sostanzialmente confermare il testo uscito dal voto della commissione europarlamentare competente, quella per l’Industria e l’Energia, svoltosi giovedì 9 febbraio. La proposta della commissione Industria, con una serie di emendamenti che aumentano le ambizioni rispetto al testo originario, è stata adottata con 49 voti a favore, 18 contrari e 6 astensioni.
In Italia la direttiva è oggetto di virulenti polemiche, difesa dal M5s dal Pd, ma attaccata da tutte le forze della maggioranza di centro destra, che la considerano come una sorta di “patrimoniale” imposta dai burocrati europei e dalla “ideologia green” contro gli interessi dei proprietari di case.
A Bruxelles e in buona parte degli altri Stati membri, tuttavia queste posizioni appaiono poco comprensibili, come dimostra il relativo isolamento in cui si sono trovati gli eurodeputati della Lega, di Fdi e di Fi durante il voto nella commissione Industria.
Si tratta di norme destinate a risparmiare energia, a valorizzare il patrimonio immobiliare e a far pagare meno le bollette ai cittadini, con investimenti che hanno un ritorno sicuro. Certo, la domanda più importante è chi paga gli investimenti necessari per aumentare l’efficienza energetica degli edifici entro i tempi previsti; ma la direttiva stessa prevede che gli Stati membri predispongano “finanziamenti, misure di sostegno e altri strumenti consoni” per “stimolare gli investimenti necessari nelle ristrutturazioni energetiche”.
Gli Stati membri possono promuovere, ad esempio, “l’introduzione di strumenti d’investimento e di finanziamento abilitanti, quali prestiti per l’efficienza energetica e mutui ipotecari per la ristrutturazione degli edifici, contratti di rendimento energetico, incentivi fiscali, sistemi di detrazioni fiscali, sistemi di detrazioni in fattura, fondi di garanzia”.
E oltre ai finanziamenti nazionali possono essere usati anche, ricorda la direttiva, “i finanziamenti disponibili stabiliti a livello dell’Unione, in particolare il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, il Fondo sociale per il clima, i fondi della politica di coesione”, il fondo “InvestEU”, nonché “i proventi delle aste per lo scambio di quote di emissioni” del sistema Ets.
Quanto al ruolo delle banche, la direttiva prescrive che siano adottate “misure volte a garantire che i prodotti di credito a favore dell’efficienza energetica per la ristrutturazione edilizia siano ampiamente proposti e in modo non discriminatorio dagli istituti finanziari e siano visibili e accessibili ai consumatori”.
Gli obiettivi principali della direttiva sono la riduzione sostanziale delle emissioni di gas a effetto serra e del consumo di energia nel settore edilizio dell’Ue entro il 2030, per poi arrivare alla “neutralità climatica” (zero emissioni nette) entro il 2050. Gli edifici nell’Ue sono oggi responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra.
Secondo la proposta originaria della Commissione europea, presentata il 15 dicembre 2021, per tener conto della diversità del patrimonio edilizio e delle condizioni climatiche dei vari paesi, ogni Stato membro dovrà innanzitutto individuare il 15% degli edifici meno efficienti del proprio parco nazionale, e stabilire la classe di performance energetica G, la più bassa, in corrispondenza di questa fascia, come parametro di base (che potrà corrispondere dunque a valori diversi secondo i diversi paesi).
La proposta della Commissione europea prevede quindi che tutti gli edifici pubblici e non residenziali esistenti in classe G passino alla classe superiore (F) entro l’inizio del 2027, e a quella successiva (E) entro l’inizio del 2030. Le unità immobiliari residenziali esistenti di classe G, a loro volta, dovranno conseguire la classe di prestazione energetica F entro l’inizio del 2030, e la classe successiva E entro l’inizio del 2033.
La posizione approvata dalla commissione Industria del Parlamento europeo, invece, chiede che gli edifici residenziali esistenti raggiungano almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e la D entro il 2033. Si mira, in sostanza, a innalzare di una classe entrambi gli obiettivi. E lo stesso vale anche per gli edifici non residenziali e pubblici, che secondo la posizione votata dagli eurodeputati della commissione Industria dovrebbero raggiungere la classe E entro il 2027 e la D entro il 2030.
Inoltre, sempre secondo la posizione degli eurodeputati, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero dal 2028, mentre i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà di autorità pubbliche dovranno esserlo a partire dal 2026 (la Commissione aveva proposto le date del 2030 e del 2027, rispettivamente).
Si prevede anche che tutti i nuovi edifici siano dotati di tecnologie solari entro il 2028, ove tecnicamente idoneo ed economicamente fattibile, mentre gli edifici residenziali in fase di ristrutturazione hanno tempo fino al 2032 per conformarsi.
Tutte le misure necessarie per raggiungere questi obiettivi saranno messe in atto da ciascuno Stato membro attraverso piani nazionali di ristrutturazione, che dovrebbero includere programmi di sostegno con misure per facilitare l’accesso a sovvenzioni e finanziamenti. Le misure finanziarie dovrebbero includere un premio sostanziale per le ristrutturazioni importanti, in particolare quelle degli edifici con le prestazioni peggiori, e sussidi mirati dovrebbero essere messi a disposizione delle famiglie vulnerabili.
Oltre ai monumenti, che non rientrano nel campo di applicazione, ciascun paese potrà decidere di escludere dalle nuove norme anche edifici tutelati per il loro particolare valore architettonico o storico, edifici tecnici o utilizzati solo in modo temporaneo, chiese e luoghi di culto.
La posizione degli eurodeputati introduce anche più flessibilità per gli Stati membri che vogliano modificare i nuovi obiettivi per un numero limitato di edifici, tenendo conto della fattibilità economica e tecnica dei lavori di ristrutturazione e della disponibilità di manodopera qualificata.
Gli Stati membri, infine, dovranno garantire che l’uso di combustibili fossili negli impianti di riscaldamento, per i nuovi edifici, i nuovi impianti e gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti, non sia più autorizzato a partire dalla data di recepimento della direttiva. Secondo gli eurodeputati della commissione Industria, gli impianti a combustibili fossili, comunque, dovrebbero essere eliminati completamente entro il 2035, a meno che la Commissione europea non ne autorizzi l’uso fino al 2040.