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Cgil-Uil: confermiamo lo sciopero generale del 17 novembre

Cgil-Uil: confermiamo lo sciopero generale del 17 novembreRoma, 13 nov. (askanews) – “Confermiamo la proclamazione dello sciopero generale e le sue modalità di svolgimento per la giornata del 17 novembre”. Lo affermano, in una nota, Cgil e Uil. “Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di Garanzia. Si tratta – proseguono le due Confederazioni – di un’interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori”.

Per Cgil e Uil “l’astensione del lavoro del 17 novembre non può essere interpretata in altro modo: rientra nella disciplina dello sciopero generale. Siamo attenti e rispettosi delle regole, tanto che abbiamo richiesto noi un confronto con la Commissione che, nonostante le nostre puntuali argomentazioni, ha deciso di confermare il provvedimento”. “La Commissione non spiega su quali basi normative ha deciso che non si tratta di uno sciopero generale. Confermiamo, infine, la nostra disponibilità ad aderire alle indicazioni della Commissione per il settore dei vigili fuoco e quello del trasporto aereo”, concludono Cgil e Uil.

Bankitalia sulla manovra: il debito scende poco, vulnerabilità del Paese

Bankitalia sulla manovra: il debito scende poco, vulnerabilità del PaeseRoma, 13 nov. (askanews) – La manovra implica che “il rapporto tra il debito pubblico e il PIL scenda solo marginalmente nel prossimo triennio” e il debito elevato “è un elemento di vulnerabilità per il Paese”. E’ quanto sottolinea la Banca d’Italia nell’audizione sulla legge di bilancio davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

“Anche per effetto della restrizione monetaria attuata dalla BCE, nell’attuale contesto il differenziale tra i tassi di interesse sul debito pubblico e la crescita del PIL nominale è meno favorevole che nel recente passato – ha detto il Vice Capo Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, Andrea Brandolini – permangono inoltre i costi assai significativi per la finanza pubblica di misure decise negli 20 anni precedenti”. “La decisione di attuare una manovra espansiva, associata a un piano di privatizzazioni, implica pertanto che il rapporto tra il debito pubblico e il PIL scenda solo marginalmente nel prossimo triennio – ha aggiunto – L’elevato livello del rapporto è un elemento di vulnerabilità per il Paese; riduce gli spazi di manovra per fronteggiare eventuali shock avversi e alza il costo del debito anche per i prenditori privati, con effetti negativi sulla competitività dell’intera economia italiana”.

Il Garante a Cgil-Uil: mancano i requisiti dello sciopero generale di venerdì

Il Garante a Cgil-Uil: mancano i requisiti dello sciopero generale di venerdìRoma, 13 nov. (askanews) – Mancano i requisiti dello sciopero generale. Lo ha deciso l’Autorità di garanzia sugli scioperi con riferimento agli scioperi convocati per venerdì prossimo da Cgil e Uil. “Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici”.

La decisione è stata resa nota dalla stessa Autorità in un comunicato con riferimento agli scioperi indetti per la giornata di venerdì da Cgil e Uil. “All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre – si legge nella nota – la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90. Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”.

“La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, – si legge ancora – non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”.

Garante a Cgil-Uil: mancano i requisiti dello sciopero generale

Garante a Cgil-Uil: mancano i requisiti dello sciopero generaleRoma, 13 nov. (askanews) – Mancano i requisiti dello sciopero generale. Lo ha deciso l’Autorità di garanzia sugli scioperi con riferimento agli scioperi convocati per venerdì prossimo da Cgil e Uil. “Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici”.

La decisione è stata resa nota dalla stessa Autorità in un comunicato con riferimento agli scioperi indetti per la giornata di venerdì da Cgil e Uil. “All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre – si legge nella nota – la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90. Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”.

“La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, – si legge ancora – non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”.

Banche, Dbrs: utili raddoppiati per Big 5 italiane nel III trim

Banche, Dbrs: utili raddoppiati per Big 5 italiane nel III trimRoma, 13 nov. (askanews) – Le cinque principali banche italiane hanno complessivamente realizzato utili netti per 5,2 miliardi di euro nel terzo trimestre, “più del doppio rispetto a un anno prima”. Lo rileva l’agenzia di rating di Bbrs Morningstar, aggiungendo che escludendo alcuni costi una tantum – come gli accantonamenti per le sanzioni contro la Russia, le spese di ristrutturazione di Mps o quelle sull’operazione Bper-Carige – la crescita degli utili su base annua risulta dell’86%.

L’aumento dei ricavi da tassi di interesse, spiega l’agenzia, combinato con una buona gestione dei costi ha portato a maggiori margini operativi. Lo studio copre i risultati realizzati tra luglio e settembre da Intesa San Paolo, UniCredit, Banco Bpm, Bper e Mps. Secondo Andrea Costanzo, vicepresidente di Dbrs Morningstar “la patrimonializzazione delle banche si è ulteriormente rafforzata e la decisione di allocare due volte e mezzo l’ammontare teorico della tassa sugli extra profitti a riserve vincolate contribuirà a presentare margini di bilancio adeguati”.

L’agenzia rileva che gli indicatori di qualità degli impieghi si sono deteriorati marginalmente nel terzo trimestre, prevalentemente il riflesso dell’inasprimento delle condizioni del credito e del calo di domanda di prestiti da parte dei clienti. Intanto la posizione sulle liquidità ha continuato a normalizzarsi e i depositi hanno mostrato una stabilizzazione dopo i deflussi dei trimestri precedenti.

Bce, De Guindos: tassi restrittivi tutto il tempo che servirà

Bce, De Guindos: tassi restrittivi tutto il tempo che serviràRoma, 13 nov. (askanews) – Alla Bce “ci assicureremo che i nostri tassi di riferimento vengano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”, in modo da garantire un ritorno dell’inflazione ai livelli obiettivo. Lo ha affermato il vicepresidente dell’istituzione monetaria, Luis de Guindos nel suo intervento alla Euro Finance Week a Francoforte.

Il banchiere centrale ha ribadito che l’inflazione media dell’area euro è “calata marcatamente ma continuiamo ad attenderci che resti troppo alta per troppo a lungo, e le pressioni sui prezzi interni restano forti”. Data l’elevata incertezza, “le nostre decisioni future continueranno essere basate sui dati e stabilite volta per volta”. De Guindos ha ricordato che al Consiglio direttivo di dicembre verranno aggiornate le previsioni macroeconomiche e che ci saranno più dati sull’inflazione, sull’attività economica e sullo stato della trasmissione della stretta monetaria già operata. “Quindi saremo in una migliore posizione per rivalutare le prospettive di inflazione e le azioni di politiche richieste”, ha detto.

Nel suo intervento ha ripetuto la formula, che la Bce ha adottato dallo scorso settembre, in cui analisti e osservatori leggono un segnale sul raggiungimento del picco dei tassi: “in base alla valutazione attuale riteniamo che i tassi chiavi della Bce siano a livelli che, se mantenuti sufficientemente a lungo, daranno un contributo consistente” al ritorno dell’inflazione al valore obiettivo (2% simmetrico).

Sciopero, Garante convoca i sindacati lunedi e chiede limitarlo

Sciopero, Garante convoca i sindacati lunedi e chiede limitarloRoma, 11 nov.(askanews) – Intervento della Commissione nazionale di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali con riferimento allo sciopero del 17 novembre proclamato da Cigl e Uil per venerdì prossimo 17 novembre. La commissione ha convocato in audizione i due sindacati per lunedì alle 10,30 chiedendo di revocare lo sciopero nel settore aereo e dell’igiene ambientale e a ridurre e rimodulare gli orari degli scioperi del trasporto pubblico locale, dei Vigili del Fuoco e del trasporto ferroviario, anche in considerazione di altre astensioni già previste in date vicine.

Urso: quello di Fitch è giudizio positivo sulla manovra del governo

Urso: quello di Fitch è giudizio positivo sulla manovra del governoMilano, 11 nov. (askanews) – Con la decisione di Fitch sul rating dell’Italia, “confermando la stabilità delle sue previsioni”, l’agenzia dà “un giudizio positivo sulla manovra economica del governo su cui si erano già espresse altre agenzie nelle scorse settimene”. Lo ha sottolieato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, nel corso del suo intervento al Forum Piccola Industria in corso a Pavia. “Nell’esprimere questo giudizio positivo Fitch lo enuclea evidenziando la solidità del sistema economico italiano e la solidità del governo e della coalizione: questi due binari hanno permesso di avere giudizio positivo”, ha aggiunto Urso.

Anche Fitch conferma rating Italia BBB, con outlook stabile

Anche Fitch conferma rating Italia BBB, con outlook stabileRoma, 10 nov. (askanews) – Anche Fitch ha confermato il rating BBB sull’Italia con outlook stabile. Con un comunicato, l’agenzia spiega che la valutazione è sostenuta dalla economia ampia e diversificata del Paese sulla creazione di valore, dall’appartenenza all’area euro e la solidità delle istituzioni italiane, rispetto a paesi analoghi.

Il bilanciamento sulla valutazione di affidabilità creditizia riflette anche le debolezze macroeconomiche e sui conti pubblici nel Paese, in particolare l’elevato indebitamento pubblico e una politica economica relativamente espansiva da quando c’è stata la pandemia di Covid, prosegue Fitch, assieme a un potenziale di crescita sottotono e più di recente al contesto di alti tassi di interesse. Per quanto riguarda l’Outlook stabile, Fitch spiega che è prevista una stabilizzazione del rapporto debito-Pil e una accelerazione nell’attuazione dei progetti finanziati dall’Ue, che dovrebbero “fornire un moderato supporto alla crescita”. Mentre, “l’ampia stabilità della coalizione di governo limita rischi politici più accentuati”, aggiunge l’agenzia. Tuttavia il recente notevole ammorbidimento degli obiettivi di bilancio ha indebolito il percorso di aggiustamento sul deficit con associati rischi di maggiori aumenti sui tassi.

Precedentemente anche Standard and Poor’s e Dbrs Morningstar avevano confermato rating a livelli analoghi sull’Italia, con prospettive stabili. Ora l’ultimo scoglio è rappresentato da Moody’s, che venerdì prossimo dovrebbe aggiornare le sue valutazioni, ma in questo caso partendo da un Outlook negativo, quindi il rischio di una revisione in peggio potrebbe essere più elevato. Inoltre il rating di Moody’s sull’Italia, a Baa3 è l’ultimo loivello sopra i titoli più speculativi (junck). Sempre oggi proprio Moody’s ha peraltro tagliato l’Outlook sulla tripla A degli Stati Uniti a negativo. E comunque sarà in realtà il penultimo scoglio, perché il primo dicembre si esprimerà sull’Italia anche Scope Ratings, l’agenzia europea con sede a Berlino che proprio oggi ha visto un passaggio chiave venendo inclusa nella lista di agenzie che la Bce prende in considerazione per valutare i criteri di ammissibilità (proprio in base al rating) dei titoli che accetta per le operazioni di politica monetaria.

Usa, Moody’s peggiora outlook a “negativo” sul rating Aaa

Usa, Moody’s peggiora outlook a “negativo” sul rating AaaRoma, 10 nov. (askanews) – Moody’s ha annunciato di aver piazzato sotto outlook negativo il rating a tripla A assegnato agli Stati Uniti d’America. “La motivazione chiave del cambiamento di Outlook”, che finora era stabile “è la valutazione degli accresciuti rischi sulla solidità di bilancio degli Usa – recita un comunicato – che potrebbero non essere più pienamente bilanciati dalla loro posizione di forza unica” al mondo.

Secondo l’agenzia, “nel contesto di alti tassi di interesse senza una politica di bilancio efficace e misure per ridurre le spese e aumentare le entrate ci si attende che il deficit resti molto ampio, implicando un indebolimento” della sostenibilità del debito.