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Banche, McCaul (Bce) spiega le 3 sfide chiave della Vigilanza Ue

Banche, McCaul (Bce) spiega le 3 sfide chiave della Vigilanza UeRoma, 20 ott. (askanews) – La creazione dell’Unione bancaria e l’avvio della vigilanza bancaria europea “hanno rappresentato il maggior passo in avanti nell’integrazione europea dal Trattato di Maastricht e dalla creazione dell’euro”. Lo sostenuto Elizabeth McCaul, componente del direttorio di Vigilanza bancaria dell Bce nel suo intervento al convegno “Ssm Regulation, ten years since”, organizzato dalla Banca d’Italia in collaborazione con l’Università Roma Tre e il Centro di ricerca Paolo Ferro-Luzzi.

Quanto alle sfide che si aprono, “il contesto in cui noi vigilanti dobbiamo svolgere il nostro compito è quello di una trasformazione strutturale del settore finanziario. Primo, c’è un massiccio spostamento di settori tradizionalmente bancari verso settori al di fuori della vigilanza bancaria, come sull’intermediazione per il credito – ha detto McCaul – che porta a una crescita esponenziale del settore dell’intermediazione non bancaria”. “Secondo, stiamo assistendo una rivoluzione digitale con nuovi player nel settore bancario, una riconfigurazione della catena di valore nelle banche e rapidi progressi tecnologici in settori come quelli dell’intelligenza artificiale generativa. Il terzo – ha detto l’esponente della Bce – è che stiamo fronteggiando incertezze macroeconomiche e geopolitiche senza precedenti”.

Cambiamenti profondi di fronte i quali “per rimanere efficaci i supervisori devono mantenere una mano ferma nel tenere il metaforico pennello”. McCaul ha infatti ritenuto di paragonare l’attività di vigilanza bancaria alle opere degli artisti del Rinascimento, come Michelangelo. “Guardando ai prossimi 10 anni vedo due elementi che devono riflettersi nel canovaccio della nostra vigilanza: primo, come possiamo efficacemente dispiegare e calibrare i nostri strumenti su ogni singola istituzione e, secondo, come possiamo farlo con i cambiamenti tettonici che avvengono attorno a noi”.

Un aspetto su cui si è soffermata l’esponente della vigilanza della Bce è infatti quello degli strumenti, perché non è detto che in futuro continuare a fare leva prevalentemente sui requisiti patrimoniali sia la l’approccio più adatto, anzi. Piuttosto bisogna avere delle autorità di vigilanza in grado di far sentire il loro peso sulle singole banche nello spronarle a muoversi verso le pratiche corrette identificate.

Ex Ilva, Palazzo Chigi convoca sindacati, oggi manifestazione a Roma

Ex Ilva, Palazzo Chigi convoca sindacati, oggi manifestazione a RomaRoma, 20 ott. (askanews) – I leader di Fim, Fiom e Uilm, Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella sono stati convocati a Palazzo Chigi, alle 11.15, per discutere del futuro di Acciaierie d’Italia. Lo riferiscono fonti sindacali.

L’incontro avviene nel giorno dello sciopero di 24 ore, con manifestazione nazionale a Roma, proclamato dalle organizzazioni di categoria in tutti gli stabilimenti ex Ilva. La manifestazione nazionale dei lavoratori dell’ex Ilva ha preso il via da piazza dell’Esquilino a Roma per dirigersi a piazza Santi Apostoli, dove sono previsti i comizi dei leader di Fim, Fiom e Uilm. I sindacati avevano chiesto la riapertura della discussione sul futuro dell’azienda, soprattutto all’indomani delle parole del presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, che in audizione nella commissione Attività produttive della Camera aveva messo il proprio mandato a disposizione del Governo lanciando, allo stesso tempo, l’allarme sul rischio di fallimento imminente del gruppo siderurgico.

Le categorie dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil sollecitano il Governo ad assumersi le proprie responsabilità per arrivare a una soluzione condivisa che consenta il rilancio produttivo del gruppo e garantendo l’occupazione dei lavoratori diretti, dell’indotto e dell’Ilva in AS, la sostenibilità ambientale e la continuità dei progetti di decarbonizzazione.

Edilizia,Istat:ad agosto produzione costruzioni +2,1% mese,-0,3% anno

Edilizia,Istat:ad agosto produzione costruzioni +2,1% mese,-0,3% annoRoma, 20 ott. (askanews) – Ad agosto si stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni cresca del 2,1% rispetto a luglio. Su base tendenziale, sia l’indice corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 come ad agosto 2022) sia l’indice grezzo registrano una flessione dello 0,3%. Lo ha reso noto l’Istat.

Nella media del trimestre giugno – agosto 2023 la produzione nelle costruzioni cala dello 0,4% nel confronto con il trimestre precedente. Nella media dei primi otto mesi del 2023, l’indice corretto per gli effetti di calendario diminuisce del 2,1%, mentre l’indice grezzo cala del 2,2%.

Auto, elettriche a batteria al 14,8% in Ue. Superate le diesel

Auto, elettriche a batteria al 14,8% in Ue. Superate le dieselRoma, 20 ott. (askanews) – A settembre la quota di mercato delle auto elettriche a batteria in Unione europea ha raggiunto il 14,8%, in aumento rispetto al 14,1% di settembre dell’anno scorso. Lo rende noto l’associazione dei costruttori europei Acea.

Si tratta della terza volta quest’anno in cui le auto elettriche a batteria hanno superato il diesel (al 12,7% delle immatricolazioni a settembre), rendendole la terza scelta più popolare tra gli acquirenti di auto nuove. Le auto ibride elettriche hanno mantenuto la loro posizione come la seconda opzione più preferita col 27,3% del mercato. Le auto a benzina sono ancora la prima scelta tra gli acquirenti ma la loro quota di mercato è scesa dal 35,3% di settembre 2022 al 34,1% di quest’anno.

Complessivamente le immatricolazioni di auto in Unione europea sono aumentate del 9,2% a settembre a quota 861.062 veicoli segnando il quattordicesimo mese consecutivo al rialzo.

Pnrr, Fitto: confronto con Commissione va avanti in maniera positiva

Pnrr, Fitto: confronto con Commissione va avanti in maniera positivaRoma, 20 ott. (askanews) – “Il confronto con la Commissione va avanti bene, in maniera positiva e costruttiva”. Lo ha sottolineato il ministro per i rapporti con l’Unione europea, Raffaele Fitto, intervenuto al Congresso dei dottori commercialisti. “Il Pnrr non è un piano del governo Meloni – ha detto Fitto – è un piano dell’Italia”.

Fitto ha ricordato come “abbiamo avviato una fase di confronto r molto seria con la Commissione sulla terza rata, che aveva 55 obiettivi da raggiungere, e con 55 obiettivi i temi veri toccano tutti i settori. Su questo abbiamo aperto un confronto con la Commissione su cui abbiamo trovato punti di incontro. Abbiamo spostato un obiettivo sulla quarta rata, incassato la terza rata e l’obiettivo sulla quarta rata su cui abbiamo chiesto 11 modifiche. Siamo in fase di assessment e puntiamo a ottenere il pagamento della quarta entro dicembre 2023 e dobbiamo raggiungere gli obiettivi della 5 rata entro fine anno”.

Visco: è il momento di riflettere a un Codice bancario Ue unico

Visco: è il momento di riflettere a un Codice bancario Ue unicoRoma, 20 ott. (askanews) – Nell’Unione europea è arrivato il momento di riflettere a “un Codice bancario unico, che riguardi anche l’armonizzazione delle regole sulla governance interna, sulle procedure e sulle attività che le banche sono autorizzate a condurre, in modo da essere il più possibile coordinati” con il meccanismo di Vigilanza bancaria Ue. E’ la proposta lanciata dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nel suo intervento in apertura del convegno “Ssm Regulation, ten years since”, organizzato dall’istituzione in collaborazione con l’Università Roma Tre e il Centro di ricerca Paolo Ferro-Luzzi.

Dieci anni fa, ha rilevato Visco, la vigilanza bancaria Ue è stata allestita in maniera “urgente” in modo da poter supervisionare su tutte le istituzioni del credito che operano nell’area euro, ma dopo questo decennio “la normativa resta solo parzialmente uniforme e questa asimmetria – ha detto – resta chiaramente una fonte di squilibrio”. Per questo, secondo il governatore “è arrivato il tempo di arrivare a un livello molto più avanzato di armonizzazione, e sarebbe certamente desiderabile una valutazione complessiva a livello Ue” della portata con cui l’attuale dispersione delle direttive bancarie possano essere “fuse in un singolo pezzo di legislazione, un bank act”, ha detto.

Oss. Findomestic: un figlio costa quasi 500 euro al mese, +15% in un anno

Oss. Findomestic: un figlio costa quasi 500 euro al mese, +15% in un annoMilano, 20 ott. (askanews) – Gli italiani spendono mediamente quasi 500 euro (462) al mese per ogni figlio che abita in famiglia, il 15% in più rispetto a un anno fa. Secondo l’ultimo Osservatorio mensile di Findomestic (gruppo Bnp Paribas) i costi che incidono di più sono quelli legati all’abbigliamento, alle spese scolastiche e agli alimentari percepiti dal campione come i settori maggiormente colpiti dai rincari. Seguono nella classifica degli aumenti, viaggi, trasporti e salute. Anche se in aumento, solo il 14% taglia le spese non strettamente necessarie dedicate ai figli, il 36% rinvia altri acquisti per la famiglia, il 32% rinuncia ad altre spese.

Le motivazioni di natura economica incidono sulla scelta di avere o meno figli: tra chi non ne ha oggi, quattro su 10 non ha intenzione di averne in futuro. Chi ha figli e chi non li ha è d’accordo sulla necessità di maggiori sostegni economici da parte dello stato per sostenere la genitorialità (53%), mentre per chi non è ancora genitore anche la stabilità lavorativa (55%) o il sostegno nelle spese per asilo o baby-sitter (51%) rappresentano elementi chiave per avere un figlio. “L’inflazione – commenta Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale Findomestic – rappresenta costantemente da un anno a questa parte la preoccupazione principale degli italiani seguita dal calo del potere d’acquisto della propria famiglia. Le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic evidenziano come anche nel corso del 2023, nonostante il rallentamento dell’inflazione, 8 su 10 continuino ad avvertire rincari più o meno consistenti e per il 64% i prezzi continueranno a salire. Elementi – conclude Zeitoun – che contribuiscono a frenare la propensione al consumo e all’aumento percentuale di chi guarda al futuro con pessimismo (59% dal 50% di giugno)”.

Le intenzioni d’acquisto dei prossimi tre mesi rilevate dall’Osservatorio Findomestic alla fine di settembre risultano nuovamente in calo dell’8% dopo la risalita di fine agosto (+6,1%). Da inizio 2023 l’andamento delle intenzioni d’acquisto è sempre stato altalenante con quattro mesi in negativo e cinque in positivo, raggiungendo il suo picco a marzo. Il dato negativo di ottobre è determinato dalle ristrutturazioni (-21%) che risentono dello stop al superbonus e dal mercato delle auto usate (-18,3%) che, però, nei primi 9 mesi ha mostrato particolare vivacità. Di nuovo in calo anche la propensione all’acquisto di tecnologia, un mercato in fisiologico rallentamento dopo anni molto positivi per le vendite: male le intenzioni d’acquisto di fotocamere (-16,1% di intenzioni d’acquisto), PC (-7,9%) e smartphone (-7,4%), mentre tablet e tv rimangono in linea con il mese precedente. L’avvicinarsi dell’inverno penalizza le “due ruote” (motoveicoli -8,3% ed e-bike -4%) e non invoglia ad acquistare attrezzature sportive (-8%) e per il fai da te (-6,3%). Al contrario, i monopattini elettrici guadagnano l’8,1%. La flessione delle intenzioni d’acquisto è limitata per le auto nuove (-2,1%), mentre tornano in territorio positivo i viaggi (0,6%) in vista delle prossime vacanze natalizie. L’incombere della stagione fredda spinge, invece, in positivo la volontà di acquistare pompe di calore (+12,2%), caldaie a biomassa o condensazione (8,5%) e impianti di isolamento termico (+5,3%). In crescita per il secondo mese consecutivo anche l’intenzione di acquistare mobili (+1,3%), anche se la percentuale degli interessati è di quasi sei punti inferiore rispetto a quella raggiunta a marzo. Bene anche i piccoli elettrodomestici (+6%) mentre i grandi cedono l’1%. Oltre tre italiani su 10 (31%) prendono in considerazione di acquistare nei prossimi tre mesi un bene a rate, in risalita di sei punti percentuali rispetto a quanto rilevato alla fine del luglio scorso. Tra questi la maggioranza (42%) predilige il finanziamento diretto sul punto vendita.

Zangrillo: aumenti contratti P.A. del 6% pari a 170 euro

Zangrillo: aumenti contratti P.A. del 6% pari a 170 euroRoma, 19 ott. (askanews) – La precedente legge di bilancio stabiliva un incremento medio dei contratti pubblici del 4%, quella appena varata da Governo stabilisce aumenti “vicino al 6%. L’incremento medio con le risorse stanziate è di 170 euro”. Così il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, al termine dell’incontro con i sindacati, sottolineando che “i medici avranno di più”. Gli stanziamenti per la sanità “ci consentono di fare una continuità nel processo dei rinnovi contrattuali – ha aggiunto – ragiono con i piedi per terra, se avessimo dovuto coprire tutta la perdita del potere d’acquisto avremmo dovuto fare una manovra di 31 miliardi. Questa legge di bilancio dà un segnale di attenzione fortissimo sulla funzione pubblica. Cerchiamo di fare il più in fretta possibile”.

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Asvis, in Italia arretra lo sviluppo sostenibile

Asvis, in Italia arretra lo sviluppo sostenibileRoma, 19 ott. (askanews) – L’Italia è lontana dagli obiettivi di sostebibilità previsti dell’Agenda 2030 dell’Onu e in molti casi si allontana da essi. Solo un deciso e rapido cambio delle politiche pubbliche consentirebbe di recuperare il terreno perduto, ridurre le povertà e le disuguaglianze, migliorare la qualità dell’ambiente e accompagnare le imprese per cogliere i vantaggi della transizione ecologica e digitale. Nei prossimi 12 mesi Onu e Unione europea assumeranno importanti decisioni, ma il Governo e il Parlamento devono scegliere urgentemente quale posizione assumere.

E’ quanto è emerso dall’ottavo Rapporto “L’Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”, realizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che è stato presentato oggi. All’iniziativa sono intervenuti, oltre ai presidenti dell’ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini e al direttore scientifico dell’Alleanza, Enrico Giovannini, anche il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone con un contributo video, il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il giudice della Corte costituzionale, Giulio Prosperetti. “Il Rapporto di quest’anno, dedicato all’analisi di quanto accaduto a livello globale, europeo e italiano da quando è stata sottoscritta l’Agenda 2030, mostra chiaramente che il nostro Paese, al contrario dell’Unione Europea, non ha imboccato in modo convinto e concreto la strada dello sviluppo sostenibile e non ha maturato una visione d’insieme delle diverse politiche pubbliche(ambientali, sociali, economiche e istituzionali) per la sostenibilità – ha affermato il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini – Ciò non vuol dire che non si siano fatti passi avanti o che non si siano assunte decisioni che vanno nella giusta direzione, ma la mancanza di un impegno esplicito, corale e coerente da parte della società, delle imprese e delle forze politiche ci ha condotto su un sentiero di sviluppo insostenibile che è sotto gli occhi di tutti, come confermano anche le analisi dell’opinione pubblica italiana contenute nel Rapporto”.

Giovannini quindi ha proposto di istituire la Giornata nazionale dello sviluppo sostenibile, da celebrare il 22 febbraio, giorno in cui, nel 2022, è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge costituzionale che, modificando gli articoli 9 e 41, ha inserito lo sviluppo sostenibile nella Carta.

Manovra, Cgil: assemblea dà il mandato per lo sciopero generale

Manovra, Cgil: assemblea dà il mandato per lo sciopero generaleRoma, 18 ott. (askanews) – La Cgil conferma il giudizio negativo sulla manovra varata dal Governo e “a partire dall’andamento della consultazione straordinaria in corso” l’assemblea generale condivide la proposta avanzata nella relazione del segretario generale Maurizio Landini di “proseguire la mobilitazione nei luoghi di lavoro e nei territori”.

L’assemblea ha dato mandato alla segreteria nazionale di “proclamare con tutte le categorie intere giornate di sciopero e organizzare manifestazioni in tutto il Paese a partire dal prossimo mese di novembre nelle forme e nelle modalità ritenute più opportune, incluso lo sciopero generale”. Il parlamentino della Cgil valuta “positivamente” la proposta avanzata dalla Uil di sostenere le rivendicazioni unitarie avanzate dalle organizzazioni sindacali al Governo e alle controparti datoriali avviando un percorso di mobilitazione comune con manifestazioni e ore di sciopero. “Pertanto – si legge nell’ordine del giorno approvato dall’assemblea – sulla base del mandato ricevuto, la segreteria nazionale della Cgil confermerà alla Uil e alla Cisl la piena disponibilità ad incontrarsi per una valutazione comune sulla fase e definire un percorso di mobilitazione con assemblee, manifestazioni e giornate di sciopero di tutte le categorie fino allo sciopero generale”.

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