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Istat: sale a 192 mld valore 2021 economia in nero e illegale, +10%

Istat: sale a 192 mld valore 2021 economia in nero e illegale, +10%Roma, 13 ott. (askanews) – Nel 2021 il valore dell’economia non osservata raggiunge 192 miliardi di euro, in aumento del 10% sul 2020. L’economia sommersa si attesta a poco meno di 174 miliardi di euro, mentre le attività illegali superano i 18 miliardi. Rispetto al 2020, il valore dell’economia non osservata cresce di 17,4 miliardi, ma la sua incidenza sul Pil resta invariata (10,5%). Lo ha reso noto l’Istat.

Le unità di lavoro irregolari sono 2 milioni 990mila, con un aumento di circa 73mila unità rispetto al 2020. La crescita dell’economia non osservata è stata guidata dall’andamento del valore aggiunto da sotto-dichiarazione, che ha segnato un aumento di 11,7 miliardi di euro (pari al 14,6%) rispetto al 2020. Di minore entità l’incremento del valore aggiunto generato dall’utilizzo di lavoro irregolare (5,7 miliardi di euro, pari al 9,2%) e dalle attività illegali (0,9 miliardi di euro, pari al 5,0%). In controtendenza, le altre componenti del sommerso hanno mostrato una riduzione pari a 0,8 miliardi di euro (-5,5%) rispetto all’anno precedente, principalmente dovuta ad una contrazione dei fitti in nero.

La sostanziale stabilità dell’incidenza dell’economia non osservata sul Pil è dunque il risultato di andamenti eterogenei delle sue componenti. In particolare, mentre la dinamica marcata mostrata dalla sotto-dichiarazione ne ha riportato l’incidenza sul Pil ai livelli pre-crisi (5%), la crescita meno sostenuta del valore aggiunto da lavoro irregolare ha comportato un’ulteriore discesa della sua incidenza (fino al 3,7%, dal 4,3% del 2019). Tali diversi andamenti hanno prodotto una significativa ricomposizione del peso delle diverse componenti sul totale dell’economia non osservata. Rispetto al 2020, infatti, ad un aumento della rilevanza della sotto-dichiarazione (dal 45,6% al 47,6%) si è associata una riduzione di tutte le altre tipologie: dal 35,7% al 35,5% il lavoro irregolare, dal 9,9% al 9,5% l’economia illegale, dall’8,7% al 7,5% le altre componenti.

Eurozona, rimbalzo mensile industria (+0,6%) ma crollo annuo (-5,1%)

Eurozona, rimbalzo mensile industria (+0,6%) ma crollo annuo (-5,1%)Roma, 13 ott. (askanews) – Un parziale rimbalzo della produzione dell’industria ad agosto nell’area euro non è riuscito a impedire un peggioramento della dinamica nel confronto su base annua. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, la produzione complessiva dell’industria dell’unione valutaria e risalita dello 0,6% su agosto rispetto al mese precedente, dopo la contrazione dell’1,3% segnata a luglio.

Il dato mensile appare superiore alle attese medie degli analisti e l’incremento più consistente è stato registrato sulla produzione di beni di consumo durevoli, un più 1,2% a fronte del più 0,3% dei beni di investimento e del più 0,5% dei beni di consumo non durevoli. L’energia, invece, ha segnato il calo più forte, con un meno 0,9% mensile e i beni intermedi hanno registrato un meno 0,3%. Passando al confronto dei dati su base annua, Eurostat riporta che ad agosto la contrazione della produzione industriale si è aggravata al meno 5,1%, più del doppio del meno 2,2% di luglio e dopo un meno 1% a giugno. In questo caso proprio i beni di consumo durevoli sono la categoria che ha segnato il ribasso più forte, con un meno 7,2%.

Mps, Giorgetti: usciremo quando condizioni mercato saranno congrue

Mps, Giorgetti: usciremo quando condizioni mercato saranno congrueMarrakech, 13 ott. (askanews) – Il Tesoro uscirà dal Monte dei Paschi di Siena, del quale detiene una quota di controllo del 64% “quando il prezzo e le condizioni di mercato saranno congrue” anche se per tale dismissione “non c’è una sata da cui dipendiamo”. Lo ha detto il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti incontrando i giornalisti italiani a margine degli incontri annuali di Fmi e Banca Mondiale, in corso a Marrakech.

“Usciremo – ha affermato il ministro – quando è opportuno uscire, realizzando anche un obiettivo di sistemazione del sistema bancario italiano e quando il prezzo e le condizioni di mercato ci sembreranno congrue. Non c’è una data da cui dipendiamo, dipende semplicemente dalle opportunità del momento in cui farlo”.

Fmi, Giorgetti a Marrakech per G20, parla “anche” di privatizzazioni

Fmi, Giorgetti a Marrakech per G20, parla “anche” di privatizzazioniMarrakech, 12 ott. (askanews) – Giornata di incontri a Marrakech per il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, che ha partecipato al vertice G7 finanziario organizzato nella città marocchina nell’ambito dei meeting Fmi-Banca Mondiale. Nel tardo pomeriggio il ministro ha incontrato Il presidente di Bank of America International e Ceo di Merrill Lynch Bernard Mensah. Successivamente è tornato presso la sede del vertice Fmi per partecipare, con un leggero ritardo, alla cena istituzionale con i colleghi ministri e governatori del G20. Alla domanda se nei suoi incontri si fosse anche parlato di privatizzazioni Giorgetti ha risposto “anche”.

Carrello tricolore, Urso: oltre 27mila adesioni in tutta Italia

Carrello tricolore, Urso: oltre 27mila adesioni in tutta ItaliaRoma, 12 ott. (askanews) – Procede “molto bene” l’iniziativa del Carrello tricolore, “sotto due aspetti. Innanzitutto il numero di coloro che vi hanno aderito, inizialmente lo avevano fatto soprattutto i supermercati, che sono peraltro quelli che ovviamente sono più interessanti per il consumatore. Ma ora sono giunti anche i dati degli esercenti e dei commercianti, le parafarmacie e siamo ben oltre le 27.000 adesioni”. Lo ha rivendicato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, intervistato da Sky Tg24.

“Cioè punti vendita distribuiti in maniera quasi uniforme su tutto il territorio, che hanno il carrello tricolore. Quindi i cittadini sanno dove potersi rifornire a un prezzo più contenuto di beni di primaria necessità, non soltanto alimentari – ha rilevato – ma anche beni di largo consumo, di igiene per la casa, igiene per la persona, prodotti per l’infanzia, i giocattoli – e siamo in prossimità delle festività natalizie”. “Il secondo aspetto per cui è andato molto bene è che non sono solo prodotti di largo consumo” ad essere presenti “ma anche significativi prodotti di eccellenza, perché vi hanno aderito i marchi di eccellenza del Made in Italy e anche aziende di eccellenza internazionale. Che significa che nel carrello i cittadini troveranno anche beni di altissima qualità e di alta gamma, che sono a prezzo contenuto, in molti casi scontato del 10%, che rimarrà fisso – ha detto Urso -. E questo sconto è l’altro elemento significativo per tutti e tre i mesi del carrello tricolore. Questo sforzo di solidarietà che hanno manifestato le imprese italiane, gli esercizi commerciali, da chi produce i beni alimentari sino a chi ovviamente, nei supermercati, negli esercizi li vende, E’ la prima volta che accade in maniera così significativa, perché tutte le associazioni che rappresentano questa filiera, da chi coltiva la terra a chi vende il prodotto, vi hanno aderito e penso che anche questo sia importante per capire quanto valore abbia questa solidarietà rappresentata dei corpi sociali del nostro paese, nei confronti dei consumatori, soprattutto dei più deboli, che hanno bisogno appunto di un paniere calmierato, in un carrello giustamente chiamato tricolore”.

“Abbiamo creato questo carrello tricolore con un confronto durato mesi con tutte le associazioni che rappresento l’intera filiera. Quindi in questo clima di condivisione ovviamente rifletteremo insieme alle associazioni se e come eventualmente proseguirlo. Quello che voglio dire, ed è importante, è che questo è un successo dell’intero sistema paese – ha concluso il ministro – che fa questo sforzo corale”.

G7 finanziario condanna attacchi Hamas a Israele

G7 finanziario condanna attacchi Hamas a IsraeleMarrakech, 12 ott. (askanews) – Con un segnale netto e inequivocabile i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali del G7 (Usa, Canada, Germania, Italia, Regno Unito, Giappone, Francia), riunitisi a Marrakech in Marocco, hanno condannato gli attacchi di Hamas a Israele. “Inequivocabilmente condanniamo i recenti attacchi terroristici di Hamas allo Stato di Israele ed esprimiamo la nostra solidarietà al popolo israeliano”, si legge nel comunicato finale nel quale viene peraltro ribadito “il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina e siamo uniti – si legge – nella nostra condanna della aggressione illegale, ingiustificabile, e della guerra di aggressione non provocata della Russia nei confronti dell’Ucraina”. “Continueremo – si legge ancora – i nostri sforzi per assicurare che la Russia paghi la ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina”.

Fmi, ministro Giorgetti arrivato a Marrakech, parteciperà a G7-G20

Fmi, ministro Giorgetti arrivato a Marrakech, parteciperà a G7-G20Marrakech, 12 ott. (askanews) – Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti è giunto a Marrakech dove parteciperà ai vertici G7 e G20 finanziari nell’ambito degli incontri annuali di Fmi e Banca Mondiale in corso nella vittà marocchina. All’ordine del giorno della riunione dei ministri finanziari e del G7 figura al primo punto il sostegno all’Ucraina e al secondo gli assetti delle istituzioni finanziarie internazionali.

Giorgetti che insieme al governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco guida la delegazione italiana, parteciperà questa sera a una cena di lavoro con gli omologhi ministri e governatori del G20. Per il Governatore della Banca d’Italia Visco si tratta dell’ultima partecipazione agli annual meetings visto che tra poche settimane, alla fine del suo mandato, sarà sostituito da Fabio Panetta.

Il Cnel ha bocciato il salario minimo

Il Cnel ha bocciato il salario minimoRoma, 12 ott. (askanews) – L’assemblea del Cnel ha respinto l’emendamento proposto da 5 consiglieri di nomina del presidente della Repubblica sull’ipotesi di una sperimentazione del salario minimo per le categorie fragili: giovani, donne e immigrati. Il testo finale del Cnel sul salario minimo è stato approvato, secondo quanto si apprende, dall’assemblea con 39 voti favorevoli e 15 contrari. Gli aventi diritto erano 62. Otto consiglieri non hanno partecipato al voto. La Cgil ha reso noto il suo voto contrario al documento.

Bce, altolà colombe su rialzo tassi: non ripetere l’errore del 2011

Bce, altolà colombe su rialzo tassi: non ripetere l’errore del 2011Roma, 12 ott. (askanews) – Alla riunione di settembre del Consiglio direttivo della Bce, qualcuno, tra le “colombe”, ha messo in guardia dal fatto che aumentando ancora i tassi di interesse si rischiava di ripetere lo storico errore del 2011, quando la crisi dei debiti pubblici costrinse la banca centrale ad una rapida inversione di marcia rispetto alla manovra rialzista che aveva avviato. Questo inedito dettaglio – non era stato riferito dalla presidente Christine Lagarde nella conferenza stampa esplicativa – emerge dai verbali pubblicati oggi dall’istituzione, sulla riunione che si è svolta il 13 e 14 settembre.

In quella occasione è stato poi deciso a maggioranza di alzare ancora i tassi di 25 punti base, all’attuale 4,50%. Una componente minoritaria del Consiglio direttivo, coloro che solitamente vengono definiti “colombe” avrebbe preferito non operare questo ulteriore aumento. E una delle argomentazioni sollevate è stata appunto che “un ulteriore aumento dei tassi rischiava di ripetere la situazione che si era verificata nel 2011, quando si dovette invertire rapidamente la rotta rispetto agli aumenti dei tassi – riportano i verbali – di fronte alle conseguenze della crisi sui debiti pubblici”. Le colombe hanno inoltre sostenuto che se si poteva raggiungere il target di inflazione (2%) per la fine del 2025 tramite un tasso più basso, si aumentavano le probabilità di un “atterraggio morbido” dell’economia e che questo “sarebbe stato preferibile”.

Invece ha prevalso la tesi rialzista, sostenuta dai “falchi” e da una maggioranza di favorevoli che i verbali definiscono “solida”. Tra le varie argomentazioni usate, costoro hanno sostenuto che alzare ancora i tassi avrebbe dato “un forte segnale sulla determinazione del Consiglio di riportare l’inflazione al livello obiettivo in maniera tempestiva”. E che invece scegliere una pausa alla prima occasione in cui il rialzo dei tassi fosse più in bilico sarebbe stato interpretato come un “indebolimento della determinazione della Bce”, riportano ancora i verbali. Secondo questa componente maggioritaria, una pausa inoltre sarebbe stata interpretata come un segnale che il ciclo rialzista fosse finito. E che questo “avrebbe aumentato i rischi di rimbalzo dell’inflazione”. Al Consiglio direttivo della Bce partecipano i governatori di tutte le banche centrali dell’area euro, oltre al presidente, il vicepresidente e i componenti del comitato esecutivo della Bce stessa.

Sud, Istat: oltre il 70% degli under 35 vive ancora in famiglia

Sud, Istat: oltre il 70% degli under 35 vive ancora in famigliaRoma, 12 ott. (askanews) – La gioventù è un’età di passaggio, ma gli attuali giovani del Mezzogiorno hanno un percorso più “lungo e complicato” verso l’età adulta. Si dilatano notevolmente i tempi di uscita dalla casa dei genitori, di formazione di una famiglia propria. Nel Mezzogiorno il 71,5% dei 18-34enni nel 2022 vive in famiglia (64,3% nel Nord Italia; 49,4% nell’Ue a 27), con un forte aumento rispetto al 2001 (62,2%). E’ quanto emerge dal focus Istat ‘I giovani del Mezzogiorno: l’incerta transizione all’età adulta’.

Il sud d’Italia presenta una perdita accentuata di popolazione giovanile. Attualmente, la quota di giovani (18-34 anni) è maggiore nel Mezzogiorno (18,6%) rispetto al Centro-nord (16,9%), ma nel primo caso la flessione è molto severa (-28% dal 2002). Si prevede che nel lungo periodo (2061) gli ultra-settantenni saranno il 30,7% della popolazione residente nel Mezzogiorno (18,5% nel Centro-nord). La propensione alla nuzialità e alla procreazione si riduce, e tali eventi si posticipano ovunque. Nel 2021, l’età media al (primo) matrimonio degli italiani è di circa 36 anni per lo sposo (32 nel 2004) e 33 per la sposa (29 nel 2004); quella della prima procreazione per le donne è in continuo aumento (32,4 anni contro 30,5 nel 2001). Ciò rischia di interferire con il ciclo biologico della fertilità e di alimentare l’”inverno demografico”.

Nelle nuove generazioni di giovani meridionali si rileva una progressiva estensione dei percorsi di studio. I cosiddetti “millennials” (nati fra il 1981 e il 1995) sono di gran lunga più istruiti, soprattutto per la visibile riduzione della componente con titoli inferiori al diploma (24,4%) ormai superata da quella terziaria (27,8%). Negli ultimi anni è aumentata la propensione agli studi universitari, soprattutto nel Mezzogiorno: qui nell’a.a. 2021-22 si registrano 58 immatricolati per 100 residenti con 19 anni (56 nel Centro-nord); 47 iscritti ogni 100 19-25enni (41 nel Centro-nord); 22 laureati (anno solare 2022; I e II ciclo) ogni 100 23-25enni (19). Le immatricolazioni aumentano soprattutto nelle Regioni con alta disoccupazione e basso Pil pro-capite (fra il 2010 e il 2022: Sicilia +15,6 punti; Sardegna +13,6; Calabria +10,9; di contro: Lazio +8,4; Lombardia +5).