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Fisco, domani confronto su riforma. Ok imprese, attesa sindacati

Fisco, domani confronto su riforma. Ok imprese, attesa sindacatiRoma, 13 mar. (askanews) – Prende il via domani il confronto con le parti sociali sul disegno di legge delega di riforma del fisco che dovrebbe approdare giovedì in Consiglio dei ministri. Un provvedimento che alla vigilia degli incontri a palazzo Chigi ha già raccolto il giudizio positivo delle organizzazioni imprenditoriali mentre resta sospeso quello dei sindacati che saranno i primi ad essere ascoltati domani dal primo pomeriggio.
Tra le principali misure che dovrebbero entrare nella delega la riduzione da quattro a tre degli scaglioni Irpef, da finanziare con una razionalizzazione delle detrazioni fiscali; la riforma dell’Ires con un regime di favore per gli utili reinvestiti; la ripresa del percorso di abolizione dell’Irap; la razionalizzazione delle aliquote Iva con la possibilità di tassazione a zero per i beni di prima necessità; la semplificazione dei tributi locali e il federalismo fiscale; l’estensione della cedolare secca agli immobili commerciali.
Nel ddl delega verrà poi ridisegnato il rapporto tra contribuente e fisco con, tra l’altro, il potenziamento della compliance e l’introduzione del concordato preventivo biennale e sarà riformata la riscossione con l’obiettivo di abbattere il pregresso di 1.150 miliardi ed evitare che se ne crei altro semplificando il processo.
Praticamente unanime il consenso espresso dalle organizzazioni datoriali alle linee generali del provvedimento spiegate nelle ultime settimane dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e dal viceministro Maurizio Leo.
“Ho sempre dichiarato che avrei auspicato una riforma organica” ha sottolineato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi “aspettiamo di vedere il testo finale, ma sembra che vada nella giusta direzione”.
Plauso anche dalle organizzazioni degli artigiani. “Siamo sulla strada giusta per una revisione organica e strutturale del nostro sistema tributario” ha affermato il presidente di Confartigianato Marco Granelli secondo il quale “oggi ci sono tutte le premesse per costruire un fisco nuovo”.
Per la CNA la riforma fiscale “sta andando nella giusta direzione, garantendo finalmente l’equità del prelievo fiscale sui redditi, la riduzione della pressione fiscale, la semplificazione degli adempimenti, incentivi alla capitalizzazione delle imprese personali e all’incremento del reddito d’impresa”.
Anche Confcommercio promuove la riforma sul fronte dell’Irpef, per la “riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito”, per “una no tax area senza disparità tra lavoro dipendente e pensionati” e per “la progressiva estensione della flat tax”. E su quello delle tasse d’impresa, in particolare per le scelte “in materia di IRES, che intendono favorire il reinvestimento degli utili in azienda”.
Un “primo giudizio positivo” arriva anche da Confagricoltura alla riforma “che dovrebbe dare il via a un graduale processo di riduzione del carico fiscale e un’importante semplificazione del calendario degli adempimenti e del meccanismo dei versamenti”.
Resta invece sospeso il giudizio dei sindacati che attendono l’incontro con il governo di domani. “Mi sembra, da quel poco che ho capito, che la proposta che stiamo facendo noi va in una direzione opposta” ha affermato il leader della Cgil, Maurizio Landoni, “ma prima di esprimere un giudizio su una proposta del Governo voglio conoscerla e capire, concretamente, quale sia perché non siamo pregiudiziali”.
La Cisl con il segretario generale Luigi Sbarra insiste sulla necessità di “mettere sotto controllo prezzi e tariffe, rinnovare tutti i contratti pubblici e privati e rivalutare le pensioni” mentre sul fronte fiscale chiede di “assicurare la riduzione della tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati”.
La Uil da parte sua chiede “di destinare tutti i 20 miliardi recuperati nel 2022 dall’Agenzia delle Entrate al taglio immediato delle tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, che sono i più fedeli contribuenti del fisco”.

Domani a Milano quarta giornata nazionale società Benefit

Domani a Milano quarta giornata nazionale società BenefitRoma, 13 mar. (askanews) – Si terrà domani a Milano, presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale (P.zza Duomo 14, 3° Piano), la Quarta Giornata Nazionale delle Società Benefit, promossa e organizzata da Assobenefit, con il Patrocinio del Comune di Milano.
La manifestazione dal titolo “Tra Avanguardia e regola. Tracciamo la rotta per un futuro sostenibile” si pone in un momento cruciale per le Società Benefit, chiamate a rispondere alla sfida globale della sostenibilità. Può l’impresa agire in modo sostenibile? O meglio: come può l’impresa agire in modo sostenibile?
Come sottolinea il Presidente di Assobenefit, On. Mauro Del Barba: “La nostra risposta, la risposta delle Società Benefit oggi è: sì, l’impresa non solo può, ma deve darsi dei fini ulteriori a quello del profitto per essere pienamente sostenibile. Stanno qua la forza e l’originalità delle Società Benefit, che, come ogni impresa, partecipano allo sforzo collettivo di definire perimetri di azione nuovi e differenti entro cui riportare lo spazio di competizione proprio del mercato. […] Con la qualifica giuridica che comporta la duplice finalità e definisce maggiori responsabilità per gli imprenditori, le Società Benefit imprimono a questa ricerca collettiva la forza del proprio protagonismo e la responsabilità aggiuntiva di un impegno identitario irreversibile”.
La Giornata avrà inizio alle ore 9.30 con i saluti in apertura dell’Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, Alessia Cappello, cui seguirà un Keynote speech a cura del Professor Enrico Giovannini, Direttore scientifico dell’Asvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
Di qui si tratteggerà una ricca rassegna di sessioni tematiche, con i panel della mattina orientati ad inquadrare l’evoluzione del mercato, della finanza sostenibile e, soprattutto, della normativa a livello europeo dopo l’introduzione della direttiva CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive, sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità.
L’interesse sarà rivolto anche al ruolo che il Pubblico può svolgere per lo sviluppo sostenibile, grazie gli interventi del Presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), Stefano Besseghini, e del Direttore Generale di Utilitalia, Giordano Colarullo.
Dopo la pausa, i lavori riprenderanno nel pomeriggio, dalle ore 14, per orientare lo sguardo al panorama delle Società Benefit in Italia, la loro crescita e la loro diffusione, attraverso la presentazione della Dashboard interattiva per il monitoraggio delle Società Benefit in Italia, realizzata da Camera di commercio di Taranto insieme ad Infocamere.
Verranno poi approfondite le tematiche che maggiormente qualificano l’identità delle SB: il beneficio comune, la valutazione di impatto, la capacità di comunicare “Benefit”, e molto altro ancora.
Un’attenzione particolare verrà riservata allo sviluppo dei territori e di imprese innovative e sostenibili, cogliendo nuove opportunità di investimento e di crescita, a colloquio con Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, e Sergio Urbani, Direttore Generale della Fondazione Cariplo.
La Quarta Giornata Nazionale delle Società Benefit, che si concluderà alle ore 17.30, manterrà sempre al centro le Società benefit e il loro ruolo, come anche quello di Assobenefit. “Finalità, impatto, comunicazione emergono come tre dinamiche centrali e correlate. Questa la riflessione che la Giornata Nazionale pone sul tavolo e caratterizza le azioni programmatiche di Assobenefit e dei propri soci per i prossimi mesi. Ci pare importante dunque sottolineare come la normativa e i trend di mercato, anche quando vanno nella direzione esattamente auspicata dalle Società Benefit, non riescono da soli ad esprimere tutte le potenzialità che ravvisiamo nel modello Benefit. Per converso ci pare utile ribadire che le Società Benefit possono mettere in campo un assetto giuridico maggiormente idoneo allo scopo e che va misurato, per contro, con gli stessi strumenti che il mercato offre a tutti con la fondamentale differenza di poterli rendere profondamente correlati alla propria stessa identità. Qua si concentrano i nostri sforzi”, conclude Del Barba.

Auto, Commissione Ue difende sua proposta Euro 7 per emissioni

Auto, Commissione Ue difende sua proposta Euro 7 per emissioniBruxelles, 13 mar. (askanews) – La portavoce della Commissione europea responsabile per il Mercato interno, Sonya Gospodinova, ha spiegato oggi a Bruxelles perché l’Esecutivo Ue abbia proposto la nuova normativa Euro 7 per i veicoli stradali, che prevede ulteriori riduzioni delle emissioni nocive per la salute, oltre all’altra normativa che preveda che dal 2035 sul mercato interno possano essere immessi solo auto e furgoni a emissioni zero di CO2.
Una dozzina di Stati membri (i cui ministri dei trasporti, compreso l’italiano Matteo Salvini, si sono riuniti oggi a Strasburgo) sostengono le obiezioni dell’industria, che considera gli investimenti necessari per rispettare le norme Euro 7 irragionevoli, dal momento che comunque entro il 2035, secondo le regole che la stessa Ue vorrebbe varare, il motore a combustione interna non potrà più essere usato nelle auto nuove sul mercato europeo, e chiede di lasciare invariate, per la maggior parte, le attuali norme Euro 6.
Ai giornalisti che ricordavano questa obiezione, durante il briefing quotidiano della Commissione oggi a Bruxelles, la portavoce ha replicato: “Un punto molto importante nella nostra proposta è che va considerato che la precedente normativa Euro 6 era del 2012; da allora, l’industria si è adattata, c’è stata una evoluzione: le imprese sono ora già molto vicine ai livelli di ambizione della nuova normativa Euro 7, e la Commissione ne ha tenuto conto quando ha fatto la proposta, che è ambiziosa ma realistica”.
Va considerato, poi, ha continuato Gospodinova, che “la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto e di particolato, prevista dall’Euro 7, riduce l’inquinamento atmosferico, e dunque “serve a proteggere la salute dei cittadini”. Quindi, ha sottolineato, “ogni miglioramento è a vantaggio dei cittadini”.
Inoltre, la portavoce ha ricordato che, come ha precisato a più riprese il commissario Ue all’Industria e al Mercato unico, Thierry Breton, “si potrà sempre possibile esportare i motori a combustione interna fuori dall’Ue”, dopo il 2035.
Quando ha presentato la sua proposta, il 10 novembre scorso, Commissione ha indicato i vantaggi per i mercati di esportazione dei motori endotermici, “visto che diversi paesi terzi, come l’Australia, il Brasile, la Cina o l’India, tendono a basare le loro normative sulle norme Euro in materia di emissioni”.
La data prevista per l’entrata in vigore del nuovo regolamento Euro 7 è il primo luglio 2025 per i veicoli leggeri nuovi (autovetture e furgoni) e il 1º luglio 2027 per i veicoli pesanti nuovi (autocarri e autobus).
Attualmente la norma Euro 6 (Euro VI per i veicoli pesanti) disciplina ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO), particolato, idrocarburi, metano, e infine ammoniaca, ma solo per autocarri e autobus. Oltre a questi inquinanti, la proposta Euro 7 estende alle autovetture e ai furgoni i limiti per l’ammoniaca autocarri e autobus. In più, la nuova proposta disciplina anche le emissioni di formaldeide, un gas irritante e cancerogeno, e il protossido di azoto (solo per autocarri e autobus), un potente gas a effetto serra, il particolato ultrafine più piccolo (fino a 10 nanometri).

Porsche chiude 2022 record, dividendo da 911 milioni

Porsche chiude 2022 record, dividendo da 911 milioni

Blume: Risultati migliori di sempre. In 2023 ricavi a 40-42 mld

Milano, 13 mar. (askanews) – Porsche chiude il 2022 con un aumento delle consegne a 309.884 unità (+2,6%) e dei ricavi a 37,6 miliardi di euro (+13,6%). Il risultato operativo si attesta a 6,8 miliardi (+27,4%) pari a un margine del 18% (+2 p.p), mentre il flusso di cassa dell’Auto è di 3,87 miliardi (+5,2%). All’assemblea sarà proposto un dividendo di 911 milioni di euro, pari a 1 euro per le azioni ordinarie e 1,01 per le privilegiate, frutto della quotazione di settembre 2022 a 82,5 euro. Complice il calo generalizzato dei listini, Porsche segna una flessione a Francoforte del 4,8% a 108,6 euro.
“In un contesto difficile, abbiamo ottenuto i migliori risultati nella storia del gruppo”, afferma il Ceo di Porche Oliver Blume.
Nel 2023 Porsche ha avviato il piano Road to 20 con l’obiettivo a lungo termine di raggiungere un margine operativo sulle vendite del 20%. Sul fronte dell’elettrificazione, Porsche presenterà versioni 100% elettriche di Macan nel 2024 e della 718 nel 2025 e a seguire della Cayenne per arrivare all’80% delle vendite generate da auto elettriche nel 2030. Il brand di auto sportive di lusso sta valutando anche il lancio di un suv elettrico, posizionato sopra il Cayenne e basato sulla piattaforma Ssp Sport sviluppata internamente
Per l’anno in corso, Porsche prevede un ritorno sulle vendite del 17-19% a fronte di ricavi per 40-42 miliardi di euro. Nel 2023 il gruppo festeggia i 75 anni di vetture sportive, i 60 anni della 911 e il ritorno alla 24 ore di Le Mans con la nuova Porsche 963.

Napoli: terza tappa Facciamo semplice l’Italia.PArola ai territori

Napoli: terza tappa Facciamo semplice l’Italia.PArola ai territoriNapoli, 13 mar. (askanews) – Si è svolta questa mattina nel Polo di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II a Napoli, la terza tappa di ‘Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori’, il percorso del Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, nelle città italiane grandi e piccole per raccogliere indicazioni e proposte in grado di sciogliere insieme i nodi che ancora legano il Paese. Il tema chiave di questa tappa, dopo quelle di Perugia e L’Aquila, è l’accrescimento delle competenze del personale della Pubblica amministrazione.
Per il ministro Zangrillo il Paese ha davanti “sfide complesse e mi fa molto piacere parlare di queste sfide a Napoli nell’hub di innovazione della Federico II perché diciamo che questo luogo simbolicamente esprime tutto quello che dobbiamo fare noi e cioè essere capaci di investire sui giovani per rendere la pubblica amministrazione attrattiva”, e inoltre c’è la necessità “di accelerare i percorsi di inserimento delle persone nella Pubblica amministrazione, quindi abbiamo parlato delle procedure concorsuali e su questo ci stiamo impegnando in uno sforzo di innovazione significativo, perché non solo ci doteremo di una strumentazione nuova: il portale Pa, inoltre cercheremo anche di rivedere le procedure concorsuali in una logica di contenimento dei tempi”.
Una ulteriore sfida per il ministro è quella della digitalizzazione dove “il nostro paese è in ritardo, non è in ritardo la Pubblica amministrazione ma l’Italia”. All’incontro era presente anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: “Oggi il tema del Pnrr ha fatto evidenziare, secondo me, da un punto di vista positivo la grande difficoltà delle amministrazioni soprattutto dei piccoli comuni che devono gestire delle complessità e sono sottodimensionate. Ma non riguarda solo il Pnrr ma anche la gestione dei servizi per i cittadini. Con lo sblocco del turn over spero ci possa essere un investimento straordinario sul personale, questo è molto importante ed è chiaro che ci vogliono risorse perché molto comuni sono in dissesto o pre-dissesto in tutto il Mezzogiorno e quindi ci vogliono risorse”.
Matteo Lorito, il rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: “Ci fa piacere che la semplificazione passa per San Giovanni e per Napoli abbiamo una enorme aspettativa di vedere procedure semplificate per usare appieno grandi risorse del Pnrr e sia formare giovani che possano essere attratti dalla Pubblica amministrazione. Noi diamo il nostro contributo con accordi di scuola pubblica amministrazione e ci crediamo moltissimo, portiamo avanti lavoro interno di formazione di chi entra nella pubblica amministrazione. E’ significativo vedere in uffici arrivo di una persona di qualità ben formata e giovane per riprendere ufficio” conclude Lorito.

PA, Zangrillo: verso 350mila assunzioni 2 anni, è sfida enorme

PA, Zangrillo: verso 350mila assunzioni 2 anni, è sfida enormeNapoli, 13 mar. (askanews) – “Abbiamo fatto uno sforzo significativo nel 2022 che ribadiremo nel 2023 perché in questi 2 anni tra la sostituzione del turnover e le nuove assunzioni andiamo verso 350 mila ingressi nella pubblica amministrazione in due anni, è una sfida enorme”. E’ il commento del Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, a Napoli, a margine della terza tappa di “Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori”. “Sicuramente sono persone che hanno il potenziale per lavorare nella pubblica amministrazione – evidenzia – Poi vi voglio dire una cosa, quando si entra in una pubblica amministrazione, ci sono quelli che entrano esperienziati con le competenze che servono per lavorare subito e poi c’è anche un grande lavoro da fare dal punto di vista della formazione dei nuovi ingressi”. “Per Zangrillo “è la stessa cosa che esiste nelle organizzazioni private: un giovane che entra in un’organizzazione privata deve fare un training on the job deve cercare di acquisire in tempi ragionevoli le competenze per poter essere autonomo”.
“Io combatto questa narrazione di una pubblica amministrazione che è diversa dalle altre organizzazioni del mondo. La Pubblica amministrazione può fare esattamente le stesse cose che fanno le altre organizzazioni, quindi non c’è una distinzione con tutto il resto, noi dobbiamo essere capaci, anche prendendo spunto dall’eccellenza del privato, di introdurre nella pa quelle dinamiche che consentono di avere un capitale umano che funzioni” conclude.

Autonomia, Zangrillo: non nasce per creare gap tra le regioni

Autonomia, Zangrillo: non nasce per creare gap tra le regioniNapoli, 13 mar. (askanews) – “L’autonomia differenziata è una soluzione che non si è inventato nessuno, esiste in Costituzione, è una soluzione sulla quale stiamo lavorando naturalmente con l’obiettivo di creare un valore aggiunto. – continua – Non si fa autonomia differenziata per creare un gap tra regioni virtuose e regioni meno virtuose o certe aree geografiche del paese rispetto ad altre”. A dirlo è il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, a Napoli, a margine della terza tappa di “Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori”. “Ci sono una serie di meccanismi che la legge prevede e che sono quelli che fanno riferimento alla spesa storica, al fondo di perequazione, che devono garantire che l’applicazione dell’autonomia differenziata non si traduca in un danno per alcuni a vantaggio di altri” continua.
“E’ chiaro che parlando di autonomia differenziata si può parlare della possibilità di trovare delle soluzione customizzate, quindi delle soluzioni dedicate per le diverse realtà. Il ministro evidenzia di essere contro dal punto di vista retributivo “alle gabbie salariali” e che “per me i salari sono definiti dal contratto collettivo nazionale e poi con gli integrativi aziendali ciascuna realtà gestisce le specificità del suo territorio”.

Silicon Valley Bank, Gentiloni esclude rischi di contagio nell’Ue

Silicon Valley Bank, Gentiloni esclude rischi di contagio nell’UeRoma, 13 mar. (askanews) – Sulla Silicon Valley Bank “non vediamo uno specifico rischio di contagio” nell’Unione europea. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni giungendo all’Euogruppo. “Ovviamente seguiamo la situazione assieme alla Bce. Prendiamo nota delle misure prese dalle autorità Usa per evitare il contagio negli Usa e mettiamo in rilievo – ha aggiunto – anche il fatto che le banche europe”, in particolare quelle più grandi si sono tutte adeguate ai criteri di solidità patrimoniali di Basilea III. Il commissario esclude rischi diretti, monitoriamo ricadute indirette.
“Direttamente non ci sta rischio di contagio. La possibilità di un impatto indiretto è qualcosa che dobbiamo monitorare, ma al momento non la vediamo rischi significativi”, ha detto.

L&S: fatturato 2022 cresce a 129,4 milioni (+29,4%)

L&S: fatturato 2022 cresce a 129,4 milioni (+29,4%)

Milano, 13 mar. (askanews) – L&S – azienda leader nelle soluzioni e sistemi di luce integrata per l’arredo, l’industria del mobile e il retail, controllata da Clessidra Private Equity – ha chiuso il 2022 con un fatturato di 129,4 milioni di euro, registrando, grazie al nuovo assetto dopo l’integrazione di Forma e Funzione, un incremento del 29,4%.
La crescita organica a perimetro costante è stata invece del 10%. Le vendite sono state realizzate per il 70% sui mercati esteri: le filiali in Usa e Cina hanno visto un aumento del business rispettivamente del 52% e del 25%.
“Per L&S il 2022 è stato anno importante: abbiamo consolidato la leadership del gruppo con l’aggregazione di Forma e Funzione, attiva nel settore lighting per l’arredo, e abbiamo ulteriormente accelerato i processi di innovazione nello sviluppo di prodotti in termini di design e tecnologia che ci hanno permesso di proporre sul mercato la nuova generazione di sistemi LED ad alta efficienza, per un risparmio di energia fino al 50% rispetto alle generazioni precedenti”, ha commenta Pietro Barteselli, Ceo di L&S.
Nel 2023, L&S torna, dopo 3 anni, ad essere protagonista all’Euroshop di Dusseldorf, la manifestazione di riferimento nel settore retail.

Fisco, sindacati convocati a Palazzo Chigi martedì alle 14

Fisco, sindacati convocati a Palazzo Chigi martedì alle 14Roma, 13 mar. (askanews) – I leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl (Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri e Paolo Capone) sono stati convocati a Palazzo Chigi domani alle 14 per illustrare lo schema della delega fiscale. Lo si apprende da fonti sindacali. La lettera di convocazione è formata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano.
Il Governo sarà rappresentato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, dal Vice Ministro, Maurizio Leo e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.