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Continental: focus su tech e partnership per innovare trasporti

Continental: focus su tech e partnership per innovare trasportiMilano, 13 mar. (askanews) – Continental protagonista a Verona a LetExpo, la fiera della logistica e del trasporto merci e persone organizzata da Alis. Molte le novità con prodotti, tecnologie e servizi di ultima generazione per affrontare uno scenario in rapida evoluzione che richiede efficienza, innovazione e controllo dei costi.
Numerose le figure istituzionali presenti, come il ministro delle Imprese e del Made In Italy Adolfo Urso, che ha visitato lo stand Continental: “Dobbiamo puntare – ha detto il Ministro – anche e soprattutto nel settore dei trasporti a una competitività sostenibile per realizzare la duplice transizione, quella ecologica e digitale che si tengono insieme. E per questo qui più che mai noi chiediamo all’Europa che abbia una visione di neutralità tecnologica”.
Un ruolo chiave nel percorso verso la sostenibilità spetta alla digitalizzazione che grazie alla raccolta ed elaborazione di dati permette di ottimizzare i processi e aumentare sicurezza ed efficienza. Facendo leva sul proprio know how, Continental è pronta a lavorare con le aziende per sviluppare soluzioni su misura.
“Continental è un assistente, un consulente alle aziende. Si lavora sempre più di integrazione e di collaborazione, perché noi possiamo dare delle soluzioni, ma le aziende devono saperle prendere e integrare nel loro processo operativo. Quindi si lavora insieme, si lavora in partnership che è l’unica soluzione per andare verso il futuro in modo sicuro”, ha detto l’Ad di Continental Italia, Alessandro De Martino, nel corso del workshop “Sicurezza e Sostenibilità al centro dello scenario competitivo”.
Secondo De Martino “si parla tanto di sostenibilità competitiva, io preferisco l’espressione “competitività sostenibile”. Oggi nelle grandi aziende non è più accettabile il ricorso al green washing; non si può più fare finta. Bisogna davvero migliorare la situazione, gli impegni sono seri e comportano dei costi che devono essere accettati dai clienti finali, altrimenti l’Europa rischia di uscire dal contesto competitivo. Stiamo lavorando quindi affinché l’innovazione green, oltre a essere efficace, sia accettata cercando di coniugare al meglio sostenibilità ambientale ed economica”.
Fra le novità portate da Continental, nuovi pneumatici sviluppati per migliorare l’impatto ambientale e l’efficienza fino ai programmi di ricostruzione e riciclo che offrono una nuova vita al prodotto. Fra questi la Generazione 5 di pneumatici Conti Hybrid con chilometraggio fino al 20% superiore e la possibilità di essere ricostruito con il processo ContiLifeCycle. Il VanContact A/S Ultra invece è lo pneumatico all seasons per i furgoni con bassa resistenza al rotolamento e fianchi rinforzati per gli urti contro i marciapiedi.

Spazio, Mimit: due contratti da 285 mln per nuovi sistemi trasporto

Spazio, Mimit: due contratti da 285 mln per nuovi sistemi trasportoRoma, 13 mar. (askanews) – Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, annuncia la firma, alla presenza del ministro Adolfo Urso, di due importanti da oltre 285 milioni di euro complessivi per potenziare le capacità tecnologiche dell’industria italiana per l’accesso allo spazio.
L’obiettivo è sfruttare le capacità esistenti in Italia, attraverso i programmi,Vega C e Vega E, e realizzare le prossime generazione di motori con caratteristiche eco-sostenibili che faranno parte delle future famiglie di lanciatori spaziali europei.
L’iniziativa rappresenta un passaggio importante per l’implementazione del “Next Generation EU” e utilizza fondi del Pnrr, pari a oltre 1,2 miliardi, affidati ad ESA con una convenzione.
Alla cerimonia erano presenti, oltre al Ministro delegato dal Governo allo Spazio e Aerospazio, Urso, il direttore dei trasporti spaziali dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Daniel Neuenschwander e l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, appaltatore principale.
“La firma di oggi è importante per il raggiungimento degli obiettivi Pnrr per lo spazio. Ancora una volta viene ribadito il nostro impegno su un settore determinante, in cui l’Italia può e deve avere un ruolo di leadership grazie al lavoro fatto dalle imprese italiane, la cui tecnologia riscuote unanime riconoscimento – ha dichiarato Urso -. La sigla di oggi è la prima pietra miliare di un percorso che sarà certamente positivo – continua Urso -. Non posso che augurare il miglior successo alle iniziative e ai progetti che scaturiranno da questi due contratti, che valorizzeranno l’intera filiera del comparto”.
I due progetti saranno guidati da Avio come appaltatore principale supportato da una filiera d’eccellenza fatta da importanti realtà industriali italiane, da startup e piccole/medie imprese, nonché da centri di ricerca e università.
Il primo contratto, Space Transportation System (STS), finanziato con 181,6 milioni di euro sarà dedicato allo sviluppo entro il 2026 di un dimostratore in volo di nuove tecnologie e progetti per un lanciatore con motori a ridotto impatto ambientale.   Il secondo programma High Thrust Engine (HTE) finanziato con 103 milioni di euro sarà invece dedicato allo sviluppo di un nuovo motore ad alta spinta, anche questo a basso impatto ambientale, per arrivare ad un primo test di qualifica a terra entro il 2026.

Pnrr,comuni Sud in difficoltà, scelgono sempre più consulenti esterni

Pnrr,comuni Sud in difficoltà, scelgono sempre più consulenti esterniRoma, 13 mar. (askanews) – “Il supporto alle amministrazioni locali del sud è necessario per la realizzazione del Pnrr. E’ quanto emerge dal recente studio Svimez ‘I Comuni alla prova del PNRR’, dedicato alle infrastrutture sociali, che mette in evidenza un alto tasso di partecipazione al Mezzogiorno, in particolare per i comuni al di sotto dei 30mila abitanti, mentre il livello di aggiudicazione risulta contenuto. L’esito opposto si registra per i comuni di maggiore dimensione: al sud la partecipazione è minore e il tasso di aggiudicazione più alto. La survey SVIMEZ-Datamining evidenzia anche un altro aspetto: l’eccessiva complessità delle procedure. Oltre il 40% dei comuni, infatti, ha avuto necessità di ricorrere a consulenze esterne per la partecipazione ai bandi, mentre cresce la collaborazione tra gli enti limitrofi”. Lo scrive, in una nota, Stefano Di Palma, direttore di Ecoter, Istituto di Ricerca e Progettazione Economica e Territoriale, attivo in Italia e all’estero, nella consulenza alle amministrazioni pubbliche e agli operatori privati.
“Al grande entusiasmo verso il Pnrr – spiega l’economista – fanno da controcanto difficoltà oggettive rispetto alle risorse umane e professionali disponibili nella PA, un gap grave se si considera che tra gli obiettivi del piano di ripresa e resilienza nazionale c’è proprio il riequilibrio delle opportunità tra i territori. Nella fase in cui il Governo ha dato il via alle stabilizzazioni e all’inserimento di nuovi dirigenti, resta il nodo del supporto ai Comuni, affidato ad esperti esterni in grandissima parte. Il ruolo dei consulenti è cresciuto enormemente, ed occorre far tesoro delle sfide che il Pnrr ha posto di fronte a tutti gli attori coinvolti. A tal proposito, sarebbe importante che gli attori istituzionali del PNRR ed i loro enti in house supportassero i Comuni nella scelta di consulenti privati che offrano servizi e prodotti di qualità, pensati insieme ai decisori comunali”.
“Ci chiediamo – conclude Di Palma – cosa rimarrà agli enti locali del bagaglio di esperienze maturate, per lo più al di fuori della macchina amministrativa, se non verrà reclutato nuovo personale pubblico e se non verranno varate azioni importanti e mirate di capacity building. Da parte degli advisor esterni, è cresciuta la consapevolezza della centralità del ruolo, che sarà tale sino a quanto i progetti non verranno ultimati. Resta il dilemma del dopo, della manutenzione del Pnrr, un tema che il decisore politico non ha ancora affrontato ma che, come consulenti, ci troverà pronti”.

Enel: partnership con Newcleo per il nucleare di quarta generazione

Enel: partnership con Newcleo per il nucleare di quarta generazioneMilano, 13 mar. (askanews) – Enel e la società di tecnologie nucleari pulite Newcleo hanno firmato un accordo di cooperazione in base al quale perseguiranno l’opportunità di lavorare insieme sui progetti di tecnologia nucleare di quarta generazione di Newcleo, che mirano a fornire una fonte di energia sicura e stabile, nonché ridurre significativamente gli esistenti volumi di scorie radioattive, attraverso il loro utilizzo come combustibile per reattori.
Enel collaborerà con Newcleo su progetti legati a questa avanzata tecnologia nucleare, fornendo competenze specialistiche attraverso la condivisione di personale qualificato dell’azienda. Newcleo si è impegnata ad assicurare ad Enel un’opzione come primo investitore nel primo impianto nucleare che newcleo costruirà fuori dall’Italia.
“L’innovazione è fondamentale per lo sviluppo di tecnologie in grado di garantire energia pulita, affidabile, accessibile e il più possibile indipendente da fattori geopolitici. Per questo motivo, continuiamo a esplorare qualsiasi area del mix energetico”, ha dichiarato Francesco Starace, amministratore delegato di Enel. “Questa collaborazione con newcleo è l’ultimo esempio dell’instancabile ricerca delle migliori aziende con cui intraprendere il nostro viaggio verso un futuro pulito e siamo impazienti di accompagnare newcleo nel suo sfidante e promettente percorso per fornire elettricità a emissioni zero in modo sicuro, economico e sostenibile”.
“Sono lieto che Enel abbia scelto di collaborare con newcleo”, ha dichiarato Stefano Buono, Ceo di Newcleo. “Enel sta dimostrando grande lungimiranza nell’essere una delle prime aziende energetiche ad apprezzare e supportare la nostra strategia sostenibile e il suo impatto sul nostro futuro collettivo. La tecnologia Fast Reactor di newcleo è il passo necessario nell’industria nucleare per consentire il riciclaggio multiplo dell’uranio già estratto e una massiccia riduzione delle scorie nucleari. Inoltre, l’uso del piombo apre la possibilità a un funzionamento più sicuro ed economico del reattore”.
Il primo passo della delivery roadmap di Newcleo sarà la progettazione e la costruzione di un Mini LFR (Lead Fast Reactor) da 30 MWe, primo nel suo genere, da realizzare in Francia entro il 2030, seguito rapidamente da un’unità commerciale da 200 MWe nel Regno Unito. Allo stesso tempo, newcleo investirà direttamente in un impianto di manifattura di MOX (Mixed uranium/plutonium Oxide, prodotto da scorie nucleari esistenti) per alimentare i suoi reattori.

Pil, Fitch: rivede al rialzo stima 2023 per Italia al +0,5%

Pil, Fitch: rivede al rialzo stima 2023 per Italia al +0,5%Milano, 13 mar. (askanews) – Fitch ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita per l’Italia, “grazie a un parziale sollievo dello shock dei prezzi energetici e al miglioramento delle prospettive di crescita globale e dell’eurozona”. L’agenzia di rating ora stima una crescita per l’Italia dello 0,5% nel 2023 al posto della lieve contrazione precedentemente prevista (+0,6 pp), mentre ha ridotto leggermente le previsioni per il 2024 al +1,3% (-0,2 pp).
Nel 2023 la crescita mondiale è prevista al +2%, stima rivista al rialzo dall’1,4% di dicembre. In particolare, Fitch ha alzato le previsioni di crescita della Cina al +5,2% dal precedente +4,1%, dell’eurozona al +0,8% dal +0,2%, degli Stati Uniti al +1% da +0,2%. “Le prospettive di crescita globale per il 2023 sono migliorate significativamente da dicembre – spiega Fitch -. Ciò riflette la riapertura della Cina, l’attenuazione della crisi del gas naturale in Europa e la sorprendente capacità di recupero a breve termine della domanda dei consumatori statunitensi”.
Rivista invece al ribasso la previsione della crescita globale nel 2024 al +2,4% dal +2,7% “per riflettere l’impatto ritardato dei rapidi aumenti dei tassi di interesse della Fed e della Bce”.

Banca Progetto, in 2022 utile netto +27% a 52 milioni

Banca Progetto, in 2022 utile netto +27% a 52 milioniRoma, 13 mar. (askanews) – Risultati in espansione per Banca Progetto, challenger bank specializzata in servizi per le piccole e medie imprese italiane e per la clientela privata, il cui Consiglio di Amministrazioneha approvato i risultati al 31 dicembre 2022 con un utile netto in crescita a 52 milioni di euro (+ 27% rispetto ai 41 milioni di euro a fine 2021).
I risultati dell’esercizio 2022 – informa una nota – evidenziano un totale attivo di euro 6,7 miliardi, un utile netto di euro 52 milioni (che tiene conto di oneri non ricorrenti per euro 7,5 milioni circa, al lordo dell’effetto fiscale) e un CET 1 Ratio al 17,6%, che si confrontano rispettivamente con un totale attivo di euro 4,6 miliardi, un utile netto di euro 41 milioni e un CET 1 Ratio del 20% registrati alla fine del 2021. Il costo del rischio è pari allo 0,7%, con un net NPE ratio pari a circa il 2%.
Il miglioramento dell’efficienza operativa della banca è confermato dal cost/income ratio al 34% al netto degli oneri non ricorrenti, che si confronta con il 39% dell’anno 2021. La banca ha superato gli obiettivi del piano industriale in termini di nuove erogazioni e di risultati complessivi. Il motore di questa crescita sostenibile sono innanzitutto le persone che lavorano nella banca e per la banca: negli ultimi due anni è più che raddoppiato il numero delle risorse, oggi 213, che includono giovani professionisti con un età media di 30 anni chiamati a sviluppare nuovi prodotti e servizi, e si è esteso il network esterno estremamente efficiente degli agenti e mediatori che comprende oltre 150 partner.
Le erogazioni alle imprese, ad oggi oltre 7 mila, hanno registrato un’importante accelerazione arrivando a 2,7 miliardi di euro alla fine dell’anno, con un incremento di oltre il 20% rispetto all’anno precedente (2,2 miliardi di euro). I finanziamenti erogati rappresentano, secondo ItaliaFintech – associazione italiana che raggruppa i maggiori operatori del Fintech in Italia a cui la banca aderisce – il 60% del totale erogato dalle associate (4,5 miliardi di euro). Nel 2022 la banca ha lanciato anche il prodotto di acquisto pro-soluto di crediti IVA, con volumi registrati intorno a 100 milioni di euro.
Passando alla clientela retail, nel corso del 2022 i finanziamenti erogati con la cessione del quinto hanno raggiunto 171 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto ai 152 milioni del 2021.
La raccolta totale tramite conti di deposito a fine 2022 si attesta a circa 4,4 miliardi di euro, principalmente sulla clientela retail, con 90.000 rapporti tra Italia, Germania, Spagna e Olanda, gestiti con un servizio totalmente digitale. Perfezionate due operazioni di cartolarizzazione con sottostanti portafogli di finanziamenti erogati dalla Banca alle piccole medie imprese italiane garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia, che hanno permesso di raccogliere 1 miliardo di euro. Tali operazioni hanno consolidato la presenza della Banca nel mercato della finanza strutturata finalizzata ad operazioni di raccolta e conferma la fiducia degli investitori sulla qualità dei crediti erogati e sulla solidità del modello di business. Banca Progetto consolida così il suo posizionamento di piattaforma di riferimento per le piccole e medie imprese e le famiglie italiane con l’obiettivo di continuare ad offrire servizi flessibili e veloci: in particolare nel secondo semestre di quest’anno la banca sarà pienamente operativa anche nel segmento factoring. La velocità di realizzazione e la qualità dei prodotti e dei processi sono evidenza della strategicità del modello di cooperazione con emergenti realtà fintech italiane, ecosistema virtuoso in cui gli stessi partner digitali possono crescere grazie agli investimenti lungimiranti della banca.
Paolo Fiorentino, Amministratore Delegato di Banca Progetto, ha commentato: “Il 2020 è stato l’anno della svolta, il 2021 quello del consolidamento e rafforzamento del posizionamento nel mercato, il 2022 quello dell’ulteriore accelerazione del percorso di crescita con un importante incremento dell’utile netto e un ottimo andamento dei principali indicatori economico-finanziari. Sono molto orgoglioso dei risultati ad oggi raggiunti insieme alla mia squadra, che ha portato una start-up a diventare un punto di riferimento per le pmi e le famiglie italiane. Nel 2022 abbiamo investito in modo massiccio in tecnologia e risorse umane, che è poi il binomio su cui si basa la nostra attività sempre nel pieno rispetto di una finanza sostenibile. La banca ha ottenuto, per il quarto anno consecutivo, la certificazione Great Place to Work, a conferma dell’alto livello di soddisfazione e del commitment dei dipendenti”.

Silicon Valley Bank, HSBC acquisisce il ramo britannico

Silicon Valley Bank, HSBC acquisisce il ramo britannicoMilano, 13 mar. (askanews) – HSBC acquisisce per 1 sterlina la Silicon Valley Bank UK, il ramo britannico dell’istituto americano fallito, dopo un fine settimana di frenetiche trattative da parte dei funzionari britannici.
In una dichiarazione alla City, HSBC ha affermato che la transazione “si completa immediatamente” e che l’acquisizione sarà finanziata con le risorse esistenti.
“Questa mattina, il governo e la Banca d’Inghilterra hanno facilitato una vendita privata di Silicon Valley Bank UK a HSBC – ha dichiarato il Cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt -. I depositi saranno protetti, senza alcun supporto da parte dei contribuenti. Ieri ho detto che ci saremmo presi cura del nostro settore tecnologico e abbiamo lavorato con urgenza per mantenere questa promessa”.
Al 10 marzo 2023, SVB UK aveva prestiti per circa 5,5 miliardi di sterline e depositi per circa 6,7 miliardi di sterline.

Piano Tesoro e Fed per proteggere SVB: tutti i depositi saranno pagati

Piano Tesoro e Fed per proteggere SVB: tutti i depositi saranno pagati

Chiusa anche Signature Bank. Biden: soldi dei contribuenti non a rischio

Milano, 13 mar. (askanews) – I depositanti della Silicon Valley Bank saranno rimborsati completamente e immediatamente. L’eccezionale rete di salvataggio sui depositi è stata decisa dal Tesoro Usa, dalla Federal Reserve e dall’Fdic (Federal Deposit Insurance Corporation) per evitare ricadute su tutto il sistema finanziario e rassicurare i clienti sulla sicurezza del loro denaro dopo il secondo più grande fallimento bancario nella storia degli Stati Uniti.
Sono state presentate misure di finanziamento di emergenza ed è stato chiuso un secondo istituto finanziario. Si tratta della Signature Bank di New York, specializzata in servizi al settore legale e immobiliare e affondata da scommesse sulle criptovalute. Anche ai depositanti di Signature è stato garantito che non subiranno alcuna perdita e che potranno accedere al loro denaro già da oggi.
La Fed ha annunciato una nuova linea di credito a disposizione di ogni istituto che ne abbia bisogno, volta a fornire finanziamenti supplementari per garantire che “le banche siano in grado di soddisfare le esigenze di tutti i loro depositanti”, dichiarandosi di essere “pronta ad affrontare qualsiasi pressione di liquidità che possa emergere”.
Nessuna perdita derivante dalla risoluzione dei depositi di SVB o Signature sarà a carico del contribuente. Qualsiasi ammanco sarà finanziato da un prelievo sul resto del sistema bancario. Il presidente Usa, Joe Biden, ha dichiarato in un comunicato di essere soddisfatto che sia stata raggiunta “una soluzione rapida che protegge i lavoratori e le piccole imprese americane e mantiene il nostro sistema finanziario al sicuro” mentre “i soldi dei contribuenti non sono messi a rischio”.

Silicon Valley Bank, in un solo giorno fuga da 42 mld dai conti

Silicon Valley Bank, in un solo giorno fuga da 42 mld dai contiRoma, 11 mar. (askanews) – In un solo giorno dai conti correnti della Silicon Valley Bank sono stati ritirati in fretta e furia 42 miliardi di dollari. Oltre un quarto del totale. A quel punto per la banca è stata la fine.
Mentre inizia a diradarsi il polverone attorno al più grande fallimento di un istituto di credito Usa dai tempi del tracollo di Washington Mutual del 2008, la stampa finanziara cerca di ricostruire cosa sia avvenuto in un tempo relativamente breve (elemento tipico dei bank run) fino a spingere la Federal Deposit Insurance Corporation (che garantisce i depositi sui conti correnti) a chiudere l’accesso ai clienti e assumere il controllo del gruppo.
Negli Usa i conti bancari sono garantiti find ad un ammontare massimo di 250mila dollari. Il problema è che buona parte della clientela di questa banca è costituita da investitori professionisti, Pmi del settore tecnologico, startup o imprese avviate che dispongono di conti con cifre spesso superiori alla soglia tutelata. Secondo la stessa Fdic l’89% dei 175 miliardi di dollari in depositi non è coperto.
E quando una agenzia dello Stato della California ha lanciato allarmi sulla solvibilità della banca è esploso il panico. Tutti coloro, privati o società, che avevano depositi non tutelati e che erano venuti a conoscenza del dissesto – e in una regione connessa come la Silicon Valley erano evidentemente molti – si sono precipitati a cercare di ritirare i fondi prima di finire intrappolati in una procedura fallimentare.
L’innesco è partito dall’annuncio nella serata di mercoledì da parte della banca, fino a quel momento ritenuta ben patrimonializzata e certamente solvibile, dell’intenzione di reperire 2,25 miliardi di dollari in nuovi finanziamenti, prevalentemente tramite l’emissione di bond.
Una decisione che ha colto di sorpresa, negativamente, gli operatori, prima, e i clienti subito dopo. Secondo alcune ricostruzioni, la banca si sarebbe trovata in affanno sulle liquidità dopo una prima sere di ritiri di depositi seguiti al crollo di Silvergrade, uno dei tanti gruppi di criptoasset falliti nelle ultime settimane.
Svb aveva già venduto tutti gli asset facilmente cedibili per reperire contanti. E quando ha annunciato l’intenzione di raccogliere nuovi fondi e si è vista nuovi nervosismi dei mercati, e nuovi prelievi dai conti, non disponeva di ulteriori margini.
Alcuni operatori puntano il dito contro il comportamento dei clienti attivi sul Venture Capital, ritenendoli responsabili dell’ondata di panico. I tentativi di raffreddare la situazione dell’amministratore delegato, Greg Becker, che ha chiesto ai clienti di “restare calmi” hanno avuto l’effetto diametralmente opposto. In poche ore giovedì il titolo Svb ha perso il 60%. E venerdì ha ripreso a collare. Dai quasi 270 dollari di mercoledì è precipitato sotto quota 80 dollari giovedì, e nell’after hours ha proseguito il tracollo ad un valore teorico di 39 dollari.
Sta di fatto che questo disastro finanziario si è verificato anche nell’ambito di un drastico inasprimento della linea monetaria portato avanti in questi mesi dalla Federal Reserve, in risposta alla galoppante inflazione. Proprio questa settimana, martedì pomeriggio, il presidente Jay Powell ha rilanciato la retorica rialzista sui tassi, avvertendo che nel caso in cui tutti i dati lo avessero giustificato la Fed sarebbe stata pronta a riaccelerare gli aumenti sul costo del denaro.
Questa situazione potrebbe avere ramificazioni diffuse nell’economia dato che le start-up più esposte alla necessità di finanziamenti potrebbero ritrovarsi nell’impossibilità di pagare dipendenti e fornitori e gli investitori del segmento del Venture Capital potrebbero trovarsi a corto di finanziamenti, un concomitare di fattori che potrebbe alimentarsi a vicenda.
E questo potrebbe essere uno degli elementi alla base del dissesto della Silicon Valley Bank quando, secondo fonti finanziarie citate da Cnbc, diversi player di Venture Capital hanno impartito ordini di ritiro di fondi temendo che un eventuale bank run (la classica profezia auto realizzante) avrebbe potuto innescare fallimenti di molte start-up clienti della banca.
L’autorità federale annunciato che i clienti potranno iniziare ritirare i loro depositi nel pomeriggio di lunedì 13 marzo, ma ovviamente questo non da alcuna garanzia a coloro che non siano sotto la soglia assicurata. Nei prossimi giorni si vedrà se il dissesto avrà ulteriori ricadute. Intanto ha innescato pressioni ribassiste su tutto il comparto bancario, non solo Usa.

Lventure tratta fusione con Digital Magics, ok atteso entro l’anno

Lventure tratta fusione con Digital Magics, ok atteso entro l’annoRoma, 10 mar. (askanews) – LVenture, gruppo di Venture Capital che investe in startup digitali, e Digital Magics, business incubator italiano, hanno avviato trattative non vincolanti sull’integrazione tra le due società, tramite fusione per incorporazione di Digital Magics in Lvg. Secondo quanto riporta un comunicato, alla luce del contesto di elevato sviluppo del settore del venture capital, l’Operazione è volta a creare un operatore leader nel mercato nazionale e che assume rilevanza (per dimensioni e caratteristiche) nel panorama europeo, aprendo uno spettro di opportunità allo sviluppo anche internazionale.
Secondo le intese preliminari raggiunte, soggette ad ulteriori approfondimenti e verifiche sulla base di una due diligence reciproca nonché alla realizzazione di operazioni societarie funzionali, inter alia, a incrementare il patrimonio netto di Lvg , si prevede che la business combination possa essere realizzata sulla base di un rapporto di concambio basato su una valorizzazione di, rispettivamente, DM e di LV – in termini di apporto nella Combined Entity – compresa nel range del 61,5% – 38,5% / 66,5% – 33,5%.
L’ipotesi allo studio prevede che l’attuale Presidente Esecutivo di DM, Marco Gay, assuma il ruolo di Presidente Esecutivo e l’attuale Amministratore Delegato di LVG, Luigi Capello, rivesta il ruolo di Amministratore Delegato. “Questo processo di integrazione proietta LVenture Group in una nuova dimensione, facendo massa critica e mettendo a fattor comune con Digital Magics competenze, asset, risorse finanziarie e un portafoglio che comprende le migliori startup e scale-up italiane – ha commentato Capello -. L’operazione getta le basi per la creazione di uno dei principali operatori early-stage Venture Capital europei”.
Secondo Gay, “in Digital Magics siamo da sempre convinti che per crescere bisogna fare sistema. Abbiamo grandi sfide ed opportunità da cogliere in una industria che sempre più dimostra concretamente la capacità di crescere, creare valore e competere a livello internazionale. Con l’operazione che stiamo iniziando oggi vogliamo valorizzare 20 anni di storia di Digital Magics creando le basi per proseguire in un percorso di ulteriore forte dinamismo, grazie alla grande capacità del management e di tutto il team ed al supporto dei nostri soci storici”.
Le società non si attendono che l’Operazione dia luogo ad obblighi di offerta pubblica di acquisto. Il Term-Sheet concordato, si legge, ipotizza che i passaggi procedurali previsti per il perfezionamento dell’Operazione possano completarsi entro la fine del corrente anno.