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Caro voli, Salvini: aumento sanzioni per pratiche scorrette

Caro voli, Salvini: aumento sanzioni per pratiche scorretteRoma, 26 lug. (askanews) – “Il problema del caro volo è all’attenzione dell’intero governo. Con il Ministro Urso stiamo ragionando sull’inasprimento delle sanzioni nel caso di pratiche commerciali scorrette”. Lo ha riferito il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, rispondendo nel corso del question time alla Camera ad una interrogazione presentata da FdI.

Il Ministro ha ricordato che è in corso una indagine esploratva da parte del Garante per la concorrenza. “L’istruttoria si concluderà alla fine dell’anno. Dalle analisi svolte finora è emersa la presenza di anomalie sull’andamento dei prezzi, con aumenti non collegati al costo dei carburanti. L’Enac sta lavorando alla definizione di un algoritmo per individuare le alterazioni”. “Il governo – ha sottolineato Salvini – è intenzionato a intervenire con forza, senza pregiudicare la libera iniziativa imprenditoriale, per contrastare le pratiche scorrette e le speculazioni. Mi sembra chiaro ed evidente – ha concluso – che degli aumenti, su alcune tratte, in determinati giorni, in certe fasce orarie, non hanno alcun legame con gli aumenti dei carbutanti e si configurno come pratiche commerciali scorrette da sanzionare, come previsto dalla norma”.

Fmi, economia Italia resistente, ora risanamento conti e riforme

Fmi, economia Italia resistente, ora risanamento conti e riformeRoma, 26 lug. (askanews) – I direttori esecutivi del Fondo Monetario Internazionale, d’accordo con le recenti valutazioni dello staff elogiano la resilienza dell’economia italiana a shock avversi sequenziali, rilevando la forte ripresa della produzione e dell’occupazione. ma notano notato che il disavanzo fiscale si è notevolmente ampliato, il rapporto debito pubblico è molto elevato e l’inflazione core rimane elevata. Una popolazione in età lavorativa in declino potrebbe ridurre la crescita economica a lungo termine. Con i rischi principalmente al ribasso, è dunque necessario concentrarsi sull’aggiustamento fiscale e su ambiziose riforme strutturali per aumentare la produttività e la crescita potenziale, migliorare la sicurezza energetica e raggiungere gli obiettivi climatici delle autorità.

Il parere è contenuto nel rapporto finale sulle consultazioni ex articolo IV dello statuto del Fondo appena concluse in Italia “L’economia italiana – si legge nel documento appena pubblicato – ha resistito bene agli effetti della guerra della Russia in Ucraina, crescendo del 3,7% nel 2022. I consumi privati sono aumentati notevolmente grazie alla ripresa dell’occupazione, al turismo vivace e all’ampio sostegno fiscale del potere d’acquisto reale. La crescita dei servizi e delle costruzioni ha compensato la debolezza del settore manifatturiero, soprattutto nelle industrie ad alta intensità energetica colpite dagli alti prezzi dell’energia. I prezzi al consumo sono aumentati, in gran parte a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia, le condizioni finanziarie si sono notevolmente irrigidite ei rendimenti dei titoli di Stato italiani sono aumentati con l’inasprimento della politica monetaria. Il mercato del lavoro ha registrato ottime performance, i salari nominali sono aumentati ma quelli reali sono diminuiti. Le riserve di capitale e di liquidità delle banche sono rimaste sostanzialmente stabili a livelli confortevoli e i crediti deteriorati sono ulteriormente diminuiti, ma i rischi rimangono elevati a causa delle prospettive incerte per l’economia e del futuro percorso della politica monetaria”.

Secondo il Fmi “l’ampio sostegno politico e l’aumento del costo degli interessi hanno mantenuto i disavanzi di bilancio molto elevati. Il rapporto debito/PIL è diminuito ma rimane molto elevato. Un calo della popolazione in età lavorativa potrebbe rallentare la crescita a lungo termine. La crescita dovrebbe entrare in una fase più lenta e i rischi al ribasso dominano le prospettive. Si prevede che la crescita si modererà all’1,1% nel 2023 e allo 0,9% nel 2024, per poi aumentare temporaneamente all’1,1% nel 2025. abbassare i prezzi dell’energia e dei generi alimentari”. Un rischio è che “Un inasprimento più marcato della politica monetaria potrebbe trasmettersi in modo asimmetrico all’Italia e aumentare ulteriormente i costi di indebitamento, mentre una rinnovata tensione finanziaria globale potrebbe ridurre la disponibilità di finanziamenti, provocando un ridimensionamento della spesa pubblica e privata e ravvivando i timori sui legami sovrano-banca-imprese. Le politiche che rallentano la riduzione del debito pubblico o i ritardi prolungati nella ricezione degli esborsi NextGenerationEU (NGEU) potrebbero sollevare problemi di finanziamento. La crescita potrebbe essere influenzata negativamente da nuovi balzi dei prezzi dell’energia, dalla frammentazione del commercio estero e degli investimenti o da un calo generalizzato della domanda esterna”.

Stellantis, Cirio: bene incontro con Urso, cambiato metodo

Stellantis, Cirio: bene incontro con Urso, cambiato metodoRoma, 26 lug. (askanews) – “L’incontro è andato molto bene. C’è un cambiamento di metodo. Il governo riunisce le regioni interessate e si uniscono le forze mettendo le risorse dello Stato, le tante risorse regionali ed europee che mettiamo a disposizione di Stellantis. Dall’altra parte c’è la contropartita di un impegno produttivo. Si tratta di un metodo molto virtuoso sia nel rapporto con Stellantis, ma anche nel coinvolgimento diretto delle regioni italiane”. Lo ha riferito il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al termine dell’incontro con il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in vista dell’accordo con Stellantis.

“Oggi in Piemonte si producono 100.000 auto, abbiamo un impianto sottoutilizzato. Abbiamo la necessità che in Italia, non solo per il Piemonte, venga garantita quella soglia minima di produzione di auto, quindi il primo passo sarà quello di ottenere questo aumento della produzione”. Questo avrà vantaggi per tutta la filiera perché, ha spiegato Cirio, perché “chi fa il microchip cercherà di produrlo vicino a dove si producono le auto. E questo vale per tutta la filiera”.

Auto, Urso: entro fine settimana aspetto risposta Stellantis su proposta accordo

Auto, Urso: entro fine settimana aspetto risposta Stellantis su proposta accordoRoma, 26 lug. (askanews) – “Nelle prossime ore, entro questo fine settimana, aspetto la risposta di Stellantis al documento aggiornato che abbiamo già inviato all’azienda, in cui sono indicati obiettivi, modalità e numeri” in vista dell’accordo di transizione che accompagnerà la trasformazione della produzione verso l’elettrico. Lo ha riferito il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine dell’incontro con i rappresentanti delle Regioni sedi di stabilimenti Stellantis. “Ci auguriamo – ha aggiunto il Ministro – di chiudere l’accordo prima della pausa estiva, così da utilizzare al meglio anche le eventuali risorse aggiuntive che potrebbero derivare della rivisitazione del Pnrr con il RepowerEu”. Le risorse pubbliche che potranno essere esse in campo, ha precisato Urso, dipenderanno anche “dall’impegno che Stellantis è disposta a sottoscrivere perché è ovvio e comprensibile a tutti che noi non possiamo continuare sulla strada intrapresa negli scorsi anni. Abbiamo un dato molto significativo, i quattro quinti degli incentivi dati, quindi delle risorse pubbliche destinate a questo settore, sono finite a imprese che producevano all’estero: su ogni 5.000 euro di incentivi al settore dell’automotive 4.000 sono finiti a fabbriche che producevano all’estero. Questo non ce lo possiamo permettere”. Lsa

Antitrust, avviata istruttoria sul sistema d’allarme Verisure

Antitrust, avviata istruttoria sul sistema d’allarme VerisureRoma, 26 lug. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Verisure Italy per presunte condotte illecite riguardo alla commercializzazione del sistema d’allarme Verisure. Lo riporta un comunicato dell’Authority. Secondo l’Autorità, l’attività promozionale relativa all’impianto Verisure, effettuata tramite diversi canali pubblicitari (cartelloni stradali, sito web, spot televisivi), presenterebbe profili di ingannevolezza. La società, infatti, lascerebbe intendere che, con la sottoscrizione del contratto, il consumatore acquista un impianto d’allarme, quando invece si abbona ad un servizio di allarme con apparati e componenti dati solo in comodato gratuito; ciò comporterebbe costi aggiuntivi in caso di recesso o di riscatto. Verisure, inoltre, ostacolerebbe il consumatore in caso di recesso dal contratto, ritardando le operazioni di disinstallazione e di smontaggio del sistema d’allarme e continuando a fatturare i canoni di abbonamento, anche dopo aver ricevuto la richiesta di recesso. Infine, nelle condizioni contrattuali Verisure avrebbe inserito l’autorizzazione automatica ad iniziare la prestazione durante il periodo di recesso di 14 giorni (previsto dalla legge in caso di contratti sottoscritti al di fuori dei locali commerciali) e un riferimento non chiaro riguardo al foro competente in caso di eventuali controversie dei consumatori con la società. Oggi i funzionari dell’Autorità – – conclude la nota – hanno svolto un’ispezione nella sede legale e amministrativa della società Verisure Italy con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Renault e Nissan raggiungono intesa definitiva su nuovo assetto

Renault e Nissan raggiungono intesa definitiva su nuovo assettoMilano, 26 lug. (askanews) – Renault e Nissan firmano gli accordi “definitivi” sul riassetto dell’alleanza tra le case automobilistiche (a cui partecipa anche Mitsubishi). Come già annunciato a febbraio, Renault e Nissan avranno partecipazioni incrociate per il 15% delle rispettive società; mentre Renault trasferirà il 28,4% elle azioni Nissan in un trust francese. Ci si aspetta che il nuovo assetto possa essere operativo dall’ultimo trimestre del 2023.

Nell’ambito degli accordi, Nissan si è impegnata a investire 600 milioni di euro in Ampere, società del gruppo Renault per lo sviluppo della mobilità elettrica, divetandone un investitore strategico. Makoto Uchida, presidente e ceo di Nissan, ha spiegato che “con la finalizzazione degli accordi definitivi, siamo entrati nella prossima fase di collaborazione con Renault e Mitsubishi Motors in aree di innovazione reciprocamente vantaggiose. Questo creerà ulteriore valore attraverso iniziative allineate all’ambizione 2030 di Nissan e alla strategia di elettrificazione. L’opportunità di investimento in Ampere integra e rafforza l’attuale spinta elettrica di Nissan in Europa e produrrà numerose sinergie, tra cui l’efficienza dei costi, la conformità alle normative e una più ampia gamma di prodotti e propulsori elettrici”.

Luca de Meo, ceo del Gruppo Renault, ha spiegato che “questi accordi ci forniscono una solida base per riattivare le attività commerciali in tutto il mondo nei mercati chiave, con il potenziale di generare centinaia di milioni di valore per Renault, Nissan, Mitsubishi e gli stakeholder. Ci danno l’agilità strategica di cui abbiamo bisogno più che mai in un ambiente in rapida evoluzione come quello attuale. Siamo tutti impegnati con la giusta mentalità e accogliamo Nissan come un partner forte nel nostro prossimo EV e Software pure player Ampere”.

Edison: nel primo semestre Mol +33% a 829 milioni, utile netto -7%

Edison: nel primo semestre Mol +33% a 829 milioni, utile netto -7%Milano, 26 lug. (askanews) – Edison ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un margine operativo lordo in crescita del 33,3% a 829 milioni. A trainare la crescita, spiega il gruppo, è stato il crescente contributo delle vendite del segmento Gas&Power sul mercato finale, della produzione rinnovabile, nonché dei servizi energetici e ambientali. L’utile netto è pari a 187 milioni (-7%), anche a causa degli oneri dipendenti dalle attività di rigenerazione territoriale nelle aree degli stabilimenti ex Montedison. I risultati risentono, inoltre, di un forte impatto negativo derivante dal ritardo nelle consegne di Gnl dagli Stati Uniti, che ha indotto la Società ad avviare un contenzioso arbitrale.

I ricavi di vendita si sono attestati a 9,973 miliardi, in calo dai 13,22 miliardi del primo semestre del 2022, risentendo soprattutto della contrazione dei volumi e dei prezzi del gas naturale venduto, che ha portato i ricavi della Filiera Attività Gas a 6,783 miliardi (-34,3% rispetto al primo semestre 2022). In lieve flessione anche i ricavi della Filiera Energia Elettrica (-2,5% a 4,374 mld), per effetto principalmente della contrazione della produzione termoelettrica, in parte compensata dall’incremento di quella rinnovabile (+9%) che ha beneficiato della ripresa dell’idroelettrico e dell’aumento della generazione eolica a seguito dell’entrata in produzione dell’impianto di Mazara 2 e di una variazione di perimetro, legata all’acquisizione di 66 MW eolici in Campania, avvenuta a luglio 2022. L’indebitamento finanziario al 30 giugno si attesta a 191 milioni da 477 milioni del 31 dicembre 2022, grazie ai buoni risultati della gestione operativa, che mette il Gruppo nelle condizioni di rafforzare ulteriormente la sua posizione nei business della transizione energetica.

Deutsche Bank: nel semestre ricavi +8%, utile cala a 2,3 miliardi

Deutsche Bank: nel semestre ricavi +8%, utile cala a 2,3 miliardiMilano, 26 lug. (askanews) – Deutsche Bank archivia la prima parte del 2023 con ricavi in crescita dell’8% a 15,1 miliardi di euro, con un utile netto di 2,3 miliardi di euro in calo del 7% in un anno “per un maggiore tax rate”. L’utile ante imposte è di 3,3 miliardi di euro, “il livello più alto dal 2011”, fa sapere l’istituto tedesco.

Christian Sewing, ad di Deutsche Bank, ha spiegato che “nella prima metà del 2023 abbiamo dimostrato ancora una volta una buona dinamica di crescita. Questo ci mette sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi finanziari per il 2025. I riacquisti di azioni che abbiamo pianificato ci permettono di raggiungere i nostri obiettivi di distribuzione di capitale ai nostri azionisti”. Il piano di buyback prevede 450 milioni di riacquisti nel 2023, per 1,75 milioni di euro di capitale agli azionisti nel 2022-2023.

Unicredit: utile primo semestre record a 4,4 miliardi

Unicredit: utile primo semestre record a 4,4 miliardiMilano, 26 lug. (askanews) – Il gruppo Unicredit ha chiuso il primo semestre 2023 con un utile netto di 4,4 miliardi, in aumento del 91,5% semestre su semestre. L’utile netto del solo secondo trimestre sale a 2,3 miliardi, sopra le stime. Si tratta, spiega la banca guidata da Andrea Orcel, del miglior primo semestre di sempre e del decimo trimestre consecutivo di crescita della redditività.

Il RoTE1 è al 20,8%. La crescita dei ricavi nel secondo trimestre è stata del 24,4% a 5,9 miliardi, oltre il consensus degli analisti. A fine giugno il CET1 ratio è al 16,64%, al netto di 1,5 miliardi di dividendi maturati nel primo semestre.

Il ministero del Lavoro: in arrivo l’estensione della Cig per gli eventi estremi

Il ministero del Lavoro: in arrivo l’estensione della Cig per gli eventi estremiRoma, 25 lug. (askanews) – In arrivo norme per la gestione dell’emergenza caldo in edilizia e agricoltura, affiancate da un documento quadro – declinato in protocolli settoriali fra le parti assistite dai Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute – per il contenimento dei rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature negli ambienti di lavoro. Lo rende noto il ministero del Lavoro dopo l’incontro di oggi con le parti sociali.

Nel corso della riunione del tavolo di questa mattina tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, il Sottosegretario Claudio Durigon, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’Inl, l’Inps, l’Inail, l’Anci, l’Upi, la Conferenza delle Regioni, le associazioni datoriali e sindacali “è stato annunciato un provvedimento che estende la possibilità di chiedere la cassa integrazione ad ore in caso di eventi estremi non evitabili, escludendola dal computo delle settimane del biennio mobile. La novità riguarda la Cigo per l’edilizia e la Cisoa per l’agricoltura, i settori più esposti alle alte temperature”. Il tavolo di confronto si è soffermato, inoltre, sulla bozza di linee guida per la riduzione del rischio dei lavoratori esposti alle alte temperature, elaborata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal ministero della Salute e consegnata alle parti sociali per una sua analisi e implementazione.

“Condivisa l’opportunità di demandare alla contrattazione territoriale il dettaglio dei contenuti delle linee guida a partire da uno schema unico a livello nazionale”, spiega il Ministero.