Carta d’Identità Elettronica, da oggi CIE più semplice e veloceMilano, 12 mag. (askanews) – La Carta d’Identità Elettronica (CIE) diventa ancora più semplice, veloce e sicura. Tutti i cittadini in possesso della CIE potranno, infatti, accedere ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione e dei privati semplicemente impostando online una password e senza aver più bisogno della carta fisica a portata di mano.
Dopo una fase di sperimentazione con alcune amministrazioni, per l’accesso ai servizi digitali abilitati ora si potrà scegliere se continuare ad utilizzare la carta fisica oppure in modo più semplice inquadrare un QR Code tramite l’App CieID o inserire email e password con un codice temporaneo ricevuto per sms. La Carta di Identità Elettronica, il documento d’identità emesso dal Ministero dell’Interno con la collaborazione del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e realizzato dal Poligrafico e Zecca dello Stato, è già nelle mani di oltre 35 milioni di italiani e consente la verifica dell’identità sia fisica che digitale del titolare.
La Carta d’identità Elettronica è l’identità più sicura, sottolinea una nota del Dipartimento per la Trasformazione Digitale: specifici elementi di anticontraffazione congiuntamente alla presenza di un microchip integrato, garantiscono l’autenticità dei dati del titolare al massimo livello di sicurezza; è l’unico strumento che permette il riconoscimento fisico di una persona; attraverso l’utilizzo della carta fisica è garantito l’accesso con il massimo livello di sicurezza previsto in ambito comunitario. Con l’App CieID o con un codice temporaneo ricevuto per sms è ora possibile accedere velocemente ai servizi online. Una facile chiave per utilizzare, in pochi minuti, comodamente e con qualsiasi dispositivo, i servizi digitali delle amministrazioni che hanno già reso disponibile per i propri utenti questa nuova funzionalità, come ad esempio Agenzia delle Entrate e Inps.
Bce, Corte conti Ue: rafforzare misure Vigilanza su rischi creditoRoma, 12 mag. (askanews) – La Vigilanza bancaria della Banca centrale europea deve intervenire in maniera più energica per assicurare una adeguata gestione del rischio di credito da parte delle banche, in particolare quando i mutuatari non rimborsano i prestiti assunti. Lo afferma la Corte dei conti europea, in un parere secondo cui nonostante il maggiore impegno profuso la Bce non ha fatto ricorso agli strumenti di cui dispone su questo versante, in particolare non ha imposto agli istituti di credito requisiti patrimoniali direttamente proporzionali al rischio cui erano esposti, né ha inasprito a sufficienza le misure di vigilanza se le banche presentavano carenze persistenti nella gestione del rischio di credito.
La rilevanza di questi compiti, sottolineato i giudici contabili Ue, secondo quanto riporta un comunicato, deriva anche dal fatto che una gestione insoddisfacente sotto questo profilo può compromettere la tenuta delle banche stesse e dell’intero sistema finanziario. La Bce vigila su circa 110 banche significative in 21 paesi dell’Unione europea. Ogni anno ne valuta i rischi in termini di esposizione creditizia (dovuti, ad esempio, a criteri inadeguati di concessione dei prestiti), governance, modello imprenditoriale e liquidità. Valuta anche la capacità delle banche di gestirli e può imporre alle banche requisiti patrimoniali aggiuntivi a copertura dei rischi constatati e ingiungere misure correttive per ridurli. Lo scopo di questa procedura è far sì che le banche rispettino i requisiti prudenziali dell’Ue e preservare la fiducia che viene in queste riposta.
La Bce, ricorda ancora la Corte dei conti Ue, ha segnalato di recente che le prospettive per le banche stanno peggiorando, per effetto di una congiuntura economica al momento difficile, mentre le crisi passate hanno dimostrato che accantonamenti insufficienti possono minare la loro tenuta. “La Bce dovrebbe impedire la cattiva gestione dei rischi di credito, perché questa può portare le banche al fallimento”, ha dichiarato Mihails Kozlovs, il giudice Ue responsabile della relazione. “Si tratta di un aspetto essenziale vista l’importanza che riveste la fiducia nel settore bancario, soprattutto in una congiuntura economica complessa come quella attuale”.
Secondo i giudici contabili comunitari, le valutazioni della Bce in merito ai rischi di credito e ai controlli delle banche erano in generale di buona qualità, malgrado alcune carenze. Ma rilevano che la stessa istituzione non si avvale degli strumenti e dei poteri di vigilanza di cui dispone, per far sì che i rischi riscontrati siano pienamente coperti da capitale aggiuntivo o per indicare alle banche come gestirli meglio. Il nuovo approccio adottato dalla Bce nel 2021 per stabilire l’ammontare di capitale che una banca deve detenere oltre al minimo obbligatorio non garantisce l’adeguata copertura dei vari rischi, afferma ancora la Corte dei Conti Ue, aggiungendo che, peraltro, la Bce non l’ha applicato in maniera uniforme.
In particolare, quando le banche erano esposte a rischi più elevati, la Bce non ha imposto requisiti proporzionalmente maggiori: ciò significa che manca un chiaro nesso tra i rischi e i requisiti imposti. Di fatto, secondo il parere della Corte dei Conti Ue, per le banche a più alto rischio, la Bce ha costantemente selezionato i requisiti di fascia più bassa negli intervalli predefiniti. Inoltre, la Corte ha riscontrato che la Bce tendeva a non inasprire a sufficienza le misure di vigilanza a fronte di un rischio di credito elevato e protratto nel tempo, mentre persistevano carenze nei controlli.
I giudici contabili, riporta ancora il comunicato, criticano la carenza di personale addetto alla vigilanza bancaria (sia assunto dalla Bce che designato dalle autorità di vigilanza nazionali) e la durata del ciclo di vigilanza del 2021, che poteva dar luogo a valutazioni datate. D’altro canto, la Corte riconosce che i crediti deteriorati pregressi (ossia risalenti a prima dell’aprile 2018) sono in calo dal 2015 e che questo andamento è imputabile a svariati fattori, fra cui le azioni della Bce. Quest’ultima, tuttavia, non ha fatto sistematico ricorso ai propri poteri di vigilanza quando le banche non erano dotate di processi e dati solidi per individuare e misurare i crediti deteriorati.
Twitter, Musk: assunta una nuova ceo. Per WSJ è Linda YaccarinoRoma, 12 mag. (askanews) – Elon Musk ha annunciato di aver assunto una nuova ceo per Twitter, senza farne il nome. Ma secondo quanto riferisce il Wall Street Journal si tratterebbe della numero uno di NBCUniversal Linda Yaccarino.
“Sono molto felice di annunciare di aver assunto una nuova ceo per X/Twitter. Inizierà a lavorare in circa 6 settimane – scrive Musk – il mio ruolo cambierà in presidente esecutivo e chief traansition officer con la responsabilità di prodotto, software e sistema operativo”. Musk aveva assunto il ruolo di ceo in occasione dell’acquisizione di Twitter lo scorso ottobre.
Migranti, Schlein: Meloni chieda a alleati Ue fare propria parteRoma, 11 mag. (askanews) – Sui migranti “in Europa manca la solidarietà che dovrebbe consentire vie legali per l’accesso. Bisogna superare il regolamento di Dublino, che è ipocrisia”. Lo ha affermato la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervistata a Piazza Pulita.
Giorgia Meloni, così come altri leader, ha aggiunto Schlein “non ha il coraggio di chiedere ai suoi alleati nazionalisti di fare la propria parte sull’accoglienza”. Il Pd “si battà contro la legge Bossi-Fini: è stato uno dei punti della piattaforma con cui abbiamo vinto il congresso”.
Il Garante dei prezzi ritiene che a breve la pasta costerà menoRoma, 11 mag. (askanews) – E’ “attesa a breve una significativa discesa del costo della pasta”. Lo afferma in una nota il Garante per sorveglianza dei prezzi dopo che si è riunita per la prima volta la Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi.
La Commissione, si legge in una nota, prevista dal decreto trasparenza e presieduta dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, “è stata convocata per monitorare in tempo reale, a seguito degli aumenti registrati negli ultimi mesi, le dinamiche del costo della pasta e dei principali fattori che ne compongono il prezzo al consumo”. La Commissione “ha preso in esame l’andamento del prezzo della pasta che, come rilevato dall’ISTAT sia a marzo che ad aprile, ha fatto registrare, rispettivamente, aumenti tendenziali del 17,5% e del 16,5%”.
“Durante il confronto tecnico – prosegue il Garante – i rappresentanti di Istat, Ismea e del sistema camerale hanno segnalato come le ultime rilevazioni dei prezzi stanno già dimostrando i primi segnali, seppure deboli, di diminuzione di prezzo, segno che nei prossimi mesi il costo della pasta potrà scendere in modo significativo”. La Commissione “ha ribadito che continuerà l’opera di monitoraggio sull’effettiva discesa dei prezzi, a tutela dei consumatori” ed iI Garante “ha evidenziato come la dinamica dei prezzi sia delle materie prime (frumento duro e semola) sia dell’energia siano su livelli sensibilmente più bassi rispetto allo scorso anno e come tali riduzioni si rifletteranno sul prezzo al consumo della pasta”.
Cosa intende fare il governo sul caro-affitti per gli studentiRoma, 11 mag. (askanews) – Un emendamento al decreto legge per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche (attualmente in conversione) consentirà “l’immediata operatività” delle misure che “destinano 660 milioni di euro all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore”. Lo comunica Palazzo Chigi.
Il Consiglio dei ministri, spiega una nota, nella seduta di oggi ha autorizzato, su proposta del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, la presentazione di due emendamenti governativi al disegno di legge conversione del decreto – legge n. 44 del 2023, attualmente all’esame della Camera dei deputati (AC 1114). Il primo emendamento riguarda le misure di incentivazione al cosiddetto housing universitario introdotte dall’articolo 25 del decreto – legge n. 144 del 2022 ed è “finalizzato ad allineare il testo normativo agli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europea, definite nella giornata di ieri, che hanno consentito di escluderne la natura di aiuto di Stato. L’emendamento conferma, anche a livello legislativo, l’immediata operatività delle citate misure che destinano 660 milioni di euro all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore”.
P.A, Zangrillo: con pacchetto Cdm impulso a modernizzazioneRoma, 11 mag. (askanews) – “Con questo provvedimento proseguiamo con decisione il lavoro iniziato con il decreto legge Pnrr di recente convertito in legge, che ha semplificato oltre settanta procedure, e interveniamo su materie fondamentali per facilitare ulteriormente la vita di cittadini e imprese e il loro rapporto con la Pubblica amministrazione”. Questo il commento del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo alle misure varate dal Consiglio dei ministri. “E’ stato un lavoro sinergico, per il quale ringrazio i ministeri coinvolti, che si allargherà nei prossimi mesi in uno spirito di collaborazione improntato ad agire con urgenza per il bene del Paese”. Nel settore del Turismo, il provvedimento punta a semplificare le autorizzazioni per l’esercizio delle attività ricettive, prevedendo anche quella per la somministrazione di alimenti e bevande per le persone non alloggiate nella struttura, oltre che quella per le attività legate al benessere delle persone e l’organizzazione dei congressi. Prevista inoltre un’unica comunicazione informatica dei dati, fatto salve quelle di pubblica sicurezza. Il rinnovo delle attività termali diventa autocertificato, fatti salvi i poteri di controllo. In materia di Disabilità la legge delega interviene semplificando in maniera forte autorizzazioni, concessioni, contributi e agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la mobilità. In parallelo viene facilitato l’accesso alle prestazioni socio-assistenziali, di istruzione e i percorsi formativi e di inclusione lavorativa, socio-sanitaria e riabilitativa. È previsto, ad esempio, l’esonero dalla presentazione di documenti già presenti nel fascicolo sanitario, con particolare riguardo ai cittadini affetti da patologie croniche e invalidanti. Eliminata la ripetizione degli accertamenti sanitari per patologie e disabilità permanenti. Misure anche a sostegno dei caregiver familiari e per l’implementazione dei servizi digitali e interoperabilità dei dati. In ambito Farmaceutico, le prescrizioni in formato elettronico entrano a regime, senza necessità di ulteriori proroghe il medico prescrive con modalità dematerializzata anche le prestazioni non a carico del SSN. Importanti novità anche per i pazienti con patologie croniche che non dovranno più rinnovare le prescrizioni relative al proprio piano terapeutico, ma riceveranno un’unica ricetta della validità di 12 mesi. Per quanto riguarda la Digitalizzazione dei servizi ai cittadini, importante è la semplificazione su certificati di stato civile online, liste di leva, notifiche e identità digitale. “Con questo provvedimento diamo ulteriore impulso al processo di modernizzazione e di digitalizzazione della Pubblica amministrazione, rendendo sempre più accessibili, trasparenti e efficienti i suoi servizi – conclude il Ministro Zangrillo – Facciamo accadere le cose, trasformiamo le idee in progetti concreti a favore della collettività”.
Natalità, Blangiardo: verso 11 mln di residenti in menoRoma, 11 mag. (askanews) – Undici milioni di residenti in meno, con un numero di decessi pari a 2,5 volte quello delle nascite, e 500 miliardi persi in termini di Pil. E’ lo scenario verso cui si potrebbe avviare l’Italia secondo l’ex presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, intervenuto agli Stati generali della natalità. Secondo le previsioni di Blangiardo “i 59 milioni di italiani di oggi scendono a 48 milioni scarsi. Spariscono 11 milioni di persone. Un grande Paese che perde 11 milioni di persone. Ottocentomila morti a fronte di trecentomila nati. Questo, se non cambiano le cose è uno scenario che va a realizzarsi”. E così “perderemmo quasi 500 miliardi di Pil”, ha concluso.
Trasporto aereo, Enac: nel 2022 oltre 164 mln passeggeri, +104% su annoRoma, 11 mag. (askanews) – Con oltre 164 milioni di passeggeri nel 2022 si consolida una decisa ripresa del traffico aereo che registra +104% rispetto all’anno precedente: si riduce quindi il divario, registrato nei due precedenti anni, rispetto al periodo pre-Covid (-14% del 2022 vs 2019). Lo rende noto l’Enac che ha pubblicato i dati sul traffico nel 2022. “La crisi determinata dalla pandemia da Covid-19 – commenta il Presidente Enac Pierluigi Di Palma – fortunatamente è alle spalle per quel che riguarda il nostro settore. Aerei e aeroporti hanno ripreso ad avere numeri di tutto rispetto e a connettere il mondo. Il trasporto aereo, d’altronde, ha cambiato il nostro modo di vivere negli ultimi decenni e ha ripreso il suo rapido volo non appena le condizioni sanitarie e sociali ce lo hanno permesso. Con la stessa velocità, che è una caratteristica prioritaria dell’aviazione civile, l’innovazione tecnologica ci sta portando verso una mobilità aerea del tutto nuova, sostenibile e intermodale”. Per la precisione nel 2022 sono stati 164.342.812 i passeggeri dei voli commerciali di linea e charter negli aeroporti italiani, su rotte nazionali e internazionali, segnando un incremento del +104% rispetto al 2021. Il traffico nazionale, con i suoi 64,5 milioni di passeggeri, ha registrato un incremento del +53% rispetto al 2021, mentre il traffico internazionale, con 99,9 milioni di passeggeri, è cresciuto del +160,8% rispetto al medesimo anno. Si evince, pertanto, come sia stato il traffico internazionale a registrare il maggiore incremento rispetto al 2021, anche grazie alla progressiva eliminazione delle misure restrittive a partire dal secondo semestre del 2021. L’aeroporto di Roma Fiumicino si conferma al primo posto per traffico passeggeri con circa 29,1 milioni e con la quota del 17,7% del traffico passeggeri totale. In merito ai vettori, invece, la graduatoria complessiva dei collegamenti nazionali e internazionali di linea e charter vede al primo posto la compagnia Ryanair con 45,7 milioni di passeggeri. La ripartizione dei voli tra le tipologie di vettori nel 2022 ha registrato circa 56 milioni per le compagnie tradizionali, con una quota del 34%, e circa 109 milioni per quelle del segmento low cost, quota del 66% sul totale. L’analisi del traffico 2022 relativo ai servizi aerei di linea e charter non può prescindere, inoltre, dal confronto con il periodo pre-Covid. Nello specifico, confrontando i dati del 2022 con i dati del 2019, si continua a evidenziare uno scostamento negativo, sebbene molto più contenuto rispetto al 2021 e al 2020: sia i movimenti che i passeggeri registrano un gap del -14% circa, mentre il cargo cresce del +1,4%. Anche per il 2022, la graduatoria complessiva dei collegamenti nazionali e internazionali di linea e charter vede al primo posto la compagnia Ryanair, 45,7 milioni di passeggeri. A livello di traffico nazionale, le compagnie che nel 2022 hanno superato 1 milione di passeggeri trasportati (conteggiati solo in partenza al fine di non incorrere nel double counting) sono state: Ryanair (Irlanda) 14,2 milioni di passeggeri; ITA Airways (Italia) 6,4 milioni di passeggeri; EasyJet Europe Airline Gmbh (Austria) 3,2 milioni di passeggeri; Wizz Air (Ungheria) 3,1 milioni di passeggeri: Volotea (Spagna) 2,7 milioni di passeggeri: Malta Air (Malta) 1,8 milioni di passeggeri.
Bankitalia: banche “stabilizzatore” durante tensioni su titoli StatoRoma, 11 mag. (askanews) – Nelle fasi di tensione le banche tendono a svolgere un ruolo di “stabilizzatore” sul mercato dei titoli di Stato, assicurazioni e fondi pensione hanno reazioni “molto contenute”, laddove altre tipologie di investitori istituzionali, come i fondi comuni e i fondi più speculativi, tra cui i fondi hedge hanno comportamenti prociclici, cioè accentuano la tendenza già in corso. Lo uno studio (“Comportamento degli investitori in condizioni di stress: evidenze dal mercato dei titoli di stato italiani”) pubblicato nella collana Mercati, infrastrutture e sistemi di pagamento della Banca d’Italia.
“Basandosi sui dati dei primary dealer, lo studio confronta il modo in cui le diverse tipologie di investitori in titoli di Stato italiani reagiscono a un rialzo dei tassi d’interesse e fornisce nuove evidenze sul ruolo svolto da soggetti non bancari, oltre che dalle banche. L’analisi copre i sette anni compresi tra il 2014 e il 2020, che includono episodi di elevato stress finanziario – si legge – come le turbolenze del maggio 2018 e quelle dovute alla pandemia di Covid-19 nel marzo 2020”. “Le evidenze raccolte – prosegue l’analisi – indicano che le reazioni degli investitori alle variazioni di rendimento si differenziano a seconda del settore di appartenenza. I fondi comuni e quelli speculativi (hedge fund) tendono a rispondere in modo prociclico, ossia acquistano titoli quando i prezzi salgono (e viceversa), mentre le banche non lo fanno, svolgendo così un ruolo stabilizzatore sul mercato. Altri operatori non bancari, come le imprese assicurative, i fondi pensione e i soggetti non finanziari, tendono a reagire alle variazioni dei tassi d’interesse in modo molto contenuto”.