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Stellantis: Cassino produrrà veicoli su piattaforma Bev Stla Large

Stellantis: Cassino produrrà veicoli su piattaforma Bev Stla LargeMilano, 9 mar. (askanews) – Lo stabilimento Stellantis Italia di Cassino, dove attualmente vengono prodotti veicoli dei marchi premium e di lusso, quali Alfa Romeo e Maserati, estenderà la propria attività alla produzione di veicoli basati sulla piattaforma BEV flessibile STLA Large. Il dettaglio dei modelli sarà condiviso in una fase successiva.
È quanto ha annunciato il Ceo di Stellantis Carlos Tavares nel corso di una visita allo stabilimento ad alta tecnologia dove vengono prodotti i modelli Alfa Romeo Giulia e Stelvio e Maserati Grecale.
“Lo stabilimento di Cassino vanta una lunga tradizione di innovazione e tecnologia – ha dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis -. I veicoli basati sulla piattaforma STLA Large che stiamo progettando rivoluzioneranno l’esperienza di guida grazie a funzionalità e caratteristiche all’avanguardia e per questo, confidiamo nella grande competenza dei nostri dipendenti e nel team manageriale di Stellantis per riuscire a raggiungere i nostri audaci obiettivi legati al costo e alla qualità. Il supporto dei dipendenti di Cassino e la lungimiranza delle autorità locali e nazionali sono per noi un grande stimolo per sviluppare veicoli in grado di conquistare i clienti con una mobilità pulita, sicura e accessibile”.
Dopo il Windsor Assembly Plant in Canada, Cassino è il secondo stabilimento Stellantis di cui è stato pubblicamente annunciato l’utilizzo per produrre veicoli basati sulla piattaforma STLA Large. Inaugurato nel 1972, lo stabilimento di Cassino, situato a Piedimonte San Germano, nell’Italia centromeridionale, è un plant ad alta automazione che utilizza oltre 1200 robot che eseguono le operazioni di stampaggio, lastratura, verniciatura e produzione di parti in plastica. L’impianto punta molto sul risparmio energetico e sulla conservazione delle risorse. Dal 2017 il consumo di acqua è stato dimezzato, mentre pannelli fotovoltaici situati nei parcheggi interni consentono di produrre energia solare.
La STLA Large è una delle quattro piattaforme BEV altamente flessibili su cui si fonda il piano di elettrificazione di Stellantis. La piattaforma, che rappresenterà la base per svariati modelli di prossima produzione dei marchi Stellantis, è progettata per offrire un’autonomia fino a 800 chilometri/500 miglia in elettrico in abbinamento con i moduli di propulsione elettrica (EDM) e i pacchi batteria modulari di Stellantis. Progettisti e ingegneri sono in grado di adeguare le dimensioni della piattaforma e la configurazione del propulsore per rispondere a specifiche esigenze di progetto.
Stellantis prevede di investire, entro il 2025, più di 30 miliardi di euro nell’elettrificazione e nella realizzazione del software necessario alla produzione di veicoli BEV in grado di soddisfare le esigenze dei clienti, non ultima una capacità di ricarica rapida ai vertici della categoria.

Deloitte: come avvicinare le aziende a scienza e sostenibilità

Deloitte: come avvicinare le aziende a scienza e sostenibilitàMilano, 9 mar. (askanews) – Un ciclo di lezioni del Competency Lab di Deloitte Climate & Sustainability per avvicinare le aziende alle scoperte scientifiche e sostenerle nell’affrontare sfide cruciali come la transizione energetica o gli effetti del cambiamento climatico. Per creare modelli di business che vadano in direzione della sostenibilità.
“L’obiettivo è quello di creare consapevolezza e competenza – ha detto ad askanews Stefano Pareglio, presidente di Deloitte Climate & Sustainability e professore ordinario di Economia all’Università Cattolica – per far conoscere alle imprese gli strumenti con i quali noi oggi possiamo affrontare le sfide della sostenibilità e in particolare del cambiamento climatico che la scienza ci mette a disposizione. Vogliano costruire un ponte tra queste competenze e queste esigenze”.
Il programma prevede una decina di lezione su scenari climatici, domanda di energia, comportamento dei consumatori, temi insomma spesso molto tecnici, ma che grazie alle acquisizioni della scienza e alla tecnologia possono essere portati all’uso quotidiano delle imprese.
“Il compito che ci siamo assunti come Deloitte è quello di offrire alle aziende dei servizi che siano ‘science based’, ossia che abbiano una profondità tale da essere perfettamente utili alle imprese senza dimenticare che la ricerca ci mette a disposizione acquisizioni continue e il nostro compito sarà quello di tradurle in strumenti, tool, framework: tuto quello che serve alle aziende per affrontare quotidianamente le esigenze della transizione energetica e climatica”.
Per quanto riguarda la crisi climatica in particolare ci sono due aspetti che riguardano la vita delle aziende: la mitigazione, che riguarda anche un’evoluzione dei modelli di business e l’adattamento, che richiede fin da subito investimenti e una diversa gestione corrente del valore degli asset di posizionamento.
“La riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra è un tema che è all’attenzione delle aziende da più tempo, il tema dell’adattamento invece si riteneva non avrebbe inciso nell’immediato sulla vita delle aziende, purtroppo le condizioni oggettive esterne si stanno incaricando di informarci che questo è un tema che va preso molto sul serio e molto rapidamente”.
Il percorso delle lezioni si articola in due fasi: la prima focalizzata su scenari climatici, politiche di mitigazione, scenari dei mercati e politiche industriali di transizione energetica. La seconda sarà invece incentrata sulla gestione del capitale naturale e delle risorse idriche, di rating ESG e della climate governance delle imprese. Il primo appuntamento è fissato per il 10 marzo.

Aidr: Anno europeo competenze, evento su realtà virtuale e aumentata

Aidr: Anno europeo competenze, evento su realtà virtuale e aumentataRoma, 8 mar. (askanews) – La realtà virtuale e aumentata, uso e futuro della tecnologia immersiva, al centro dell’incontro promosso dall’associazione Aidr, in collaborazione con Parlamento e Commissione Europea, all’interno del programma europeo delle competenze, la rassegna di eventi divulgativi rivolti a studenti, manager di azienda e dipendenti della pubblica amministrazione. L’evento divulgativo si è svolto all’interno di Europa Experience – David Sassoli, il nuovo centro multimediale delle istituzioni europee a Roma, e ha visto la partecipazione degli studenti dell’Istituto di Istruzione Secondaria di 2° grado M.F. Quintiliano di Siracusa.
Grazie al supporto di Noema, partner aziendale della sessione, i ragazzi hanno approfondito i temi dell’immersività, analizzando le differenze tra le tecnologie, e il loro utilizzo.
“Le sessioni divulgative stanno registrando una numerosa partecipazione – sottolinea il presidente di Aidr, Mauro Nicastri. C’è una forte attenzione sui temi legati all’utilizzo delle tecnologie digitali: la realtà virtuale e aumentata in particolare, occupa già un ruolo importantissimo in ambito formativo, sanitario, dell’automotive, ma anche nel settore del marketing turistico e culturale. Conoscere queste tecnologie – sottolinea Nicastri – aiuterà gli studenti nel loro percorso di orientamento professionale. In questa direzione, conclude Nicastri – stiamo programmando, con gli istituti scolastici e in collaborazione con il Parlamento e la Commissione europea, una serie di incontri territoriali che si terranno nei prossimi mesi, all’interno del Programma Europeo delle Competenze”.

##Linee guida Ue bilanci 2024, Gentiloni: il messaggio per Italia

##Linee guida Ue bilanci 2024, Gentiloni: il messaggio per ItaliaBruxelles, 8 mar. (askanews) – Le “linee guida” per le politiche di bilancio del 2024, presentate oggi dalla Commissione europea, vanno lette dai governi, e in particolare da Roma, come “un invito a preservare la crescita, proteggere gli investimenti, assorbire le risorse europee, e avere grande prudenza nella spesa corrente”. Intanto, il governo italiano ha preso “decisioni piuttosto rilevanti” per limitare i rischi di spese non giustificate, e ha rispettato finora i suoi impegni. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando con i giornalisti italiani al termine della sua conferenza stampa con il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, oggi a Bruxelles. Le linee guida, ha osservato Gentiloni, “sono uno strumento molto utile per i governi nazionali, per tutte le decisioni che vanno prese, come i piani di medio termine di stabilità e convergenza, e i bilanci per il 2024”. Il senso di questa iniziativa, ha spiegato, “è che cerchiamo di dare un orientamento in una fase di transizione tra le vecchie regole del Patto di stabilità e le nuove regole sulle quali stiamo cercando un’intesa” tra i governi degli Stati membri. “Da questo punto di vista, restano fermi alcuni principi: sostenere la crescita, proteggere gli investimenti, portare il debito su un percorso di graduale discesa e contribuire a ridurre l’inflazione, che resta una minaccia per le nostre economie e per i nostri concittadini. Dentro questi principi si muoveranno anche i passi successivi della Commissione, con le raccomandazioni ai vari paesi”. “Ma è chiaro – ha precisato Gentiloni – che si tratta di un ponte tra le vecchie regole e le regole future, e quindi che il nostro impegno maggiore è quello di lavorare perché l’accordo sulle regole future del Patto di stabilità si concluda il più presto possibile, in modo da consentire alla Commissione di fare anche le proposte legislative necessarie per questo aggiornamento”. Se vi sarà l’intesa fra i Ventisette all’Ecofin di martedì prossimo, 14 marzo, la proposta legislativa potrebbe essere presentata in primavera, dopo il Consiglio europeo di fine marzo. Le linee guida prevedono la ripresa delle procedure per deficit eccessivo nel 2024, quando sarà stata disattivata la clausola di salvaguardia generale che ha sospeso le regole del Patto di stabilità dall’inizio della crisi del Covid e fino alla fine di quest’anno. Bisognerà trovare un equilibrio tra il rispetto degli impegni di riduzione del deficit e del debito, e la necessità di continuare a finanziare gli investimenti pubblici, in particolare per il Green Deal. “L’equilibrio da trovare, ma sono fiducioso che il governo italiano stia lavorando esattamente in questa direzione – ha osservato il commissario -, è un equilibrio che consenta di mantenere la crescita; perché se non si riesce a mantenere la crescita, se non si riescono ad assorbire le risorse europee, certamente sarà molto difficile ridurre il deficit”. Comunque, ha assicurato Gentiloni, “non c’è alcuna possibilità di tornare a vecchie logiche, le logiche che un tempo chiamavamo dell’austerità: perché la massa di investimenti che abbiamo davanti, e che è necessaria per la transizione ecologica, per l’innovazione delle nostre imprese, per la competitività internazionale, è tale che messaggi di austerità non avrebbero alcun senso”. Il messaggio, ha continuato il commissario, è che bisogna “riuscire a tenere insieme la prudenza, che è necessaria, la riduzione del debito, ma con le nuove regole che stabiliscono una riduzione molto graduale, la lotta all’inflazione, ma al tempo stesso la montagna di investimenti che sono necessari, e che lo sono anche per ridurre i deficit. Non c’è via di sostanziale riduzione del debito e del deficit – ha avvertito Gentiloni – se le nostre economie non si sviluppano. E questi due anni hanno dimostrato che l’Italia è in grado anche di correre, dopo la crisi del Covid, e che correndo si riducono anche il debito e il deficit”. Bisogna avere anche, come prevedono gli orientamenti per la riforma del Patto di stabilità, “grande attenzione alla spesa corrente, soprattutto quando la spesa corrente è indispensabile; ma non sono certo io – ha aggiunto il commissario – a dover ricordare che il governo italiano ha preso decisioni piuttosto rilevanti da questo punto di vista, negli ultimi mesi, per limitare i rischi di spese non giustificate”. A chi chiedeva infine se, da questo punto di vista, gli sembri adeguata la tensione riformatrice del governo italiano, Gentiloni ha replicato: “Non posso fare il giudice della tensione riformatrice” del governo italiano, “posso solo fare il commissario europeo che valuta se gli adempimenti che sono richiesti dai programmi comuni sono rispettati o meno. Fin qui sono stati rispettati. Continuare a rispettarli, che è l’impegno del governo italiano, non sarà certo una partita facile; ma – ha concluso – è indispensabile se vogliamo crescere e quindi ridurre anche deficit e debito pubblico”.

Inflazione e pandemia, italiani sempre più preoccupati per spesa alimentare

Inflazione e pandemia, italiani sempre più preoccupati per spesa alimentareRoma, 8 mar. (askanews) – Kellogg, in collaborazione con l’Istituto di ricerca di mercato SPARK – The International Insights and Research Agency, ha condotto una ricerca sulle conseguenze della pandemia e dell’attuale contesto economico sulle abitudini e sul potere d’acquisto degli italiani, evidenziando il rischio di povertà alimentare soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione.
L’indagine, svolta su un campione di 1.000 persone in tutta Italia , ha rilevato che il 25% degli intervistati è preoccupato per il budget che deve dedicare all’acquisto di beni alimentari (una tendenza in aumento del 10% dagli ultimi sei anni) e che il 32% risparmia sulle bollette di gas ed elettricità per avere a disposizione una somma maggiore da destinare al proprio carrello della spesa. Il 53% del campione, infatti, ha visto una riduzione della disponibilità di reddito a causa del carovita. In particolare, chi appartiene alla fascia low income (con un reddito inferiore a 20.000 euro annui) dichiara di aver cambiato le proprie abitudini alimentari a causa delle preoccupazioni finanziarie (23%) e di avere difficoltà nello sfamare la propria famiglia (33%).
SPARK ha intervistato anche 243 insegnanti , testimoni dell’impatto del contesto attuale sull’alimentazione dei più piccoli. Quasi il 50% dei docenti intervistati, infatti, conferma che i bambini che frequentano la loro classe arrivano a scuola mostrando appetito, fattore che hanno visto accentuarsi nell’ultimo anno e che deriva, secondo loro, dalle difficoltà economiche delle famiglie (50%) e dalla poca attenzione dei genitori in merito al fabbisogno nutrizionale dei figli (30%).
Il 40% degli insegnanti ritiene che il problema di non aver accesso alla colazione sia significativo per gli studenti. Non consumare il primo pasto della giornata o non fare una colazione nutriente e bilanciata, infatti, contribuisce a generare stanchezza durante le lezioni (secondo il 62% degli insegnanti), difficoltà a concentrarsi (63%) e a partecipare attivamente (40%), oltre ad influenzare negativamente la performance scolastica complessiva (16%).
In questo contesto risultano, perciò, sempre più importanti i progetti e le iniziative promosse da aziende private per contribuire a contrastare la povertà alimentare. Kellogg Italia, insieme a Croce Rossa Italiana, rafforza il suo impegno per il Breakfast Club, un’iniziativa unica volta a donare il primo pasto della giornata ai bambini delle scuole elementari che arrivano in classe senza aver fatto colazione. Un progetto che intende promuovere uno stile di vita sano, offrendo agli studenti una prima colazione nutriente e bilanciata, e sensibilizzandoli all’adozione di corrette abitudini alimentari da poter seguire anche al di fuori della vita scolastica.
Dal 2017 – anno in cui è partito il progetto – al 2022, l’iniziativa ha coinvolto circa 1.700 bambini e famiglie appartenenti alle fasce più vulnerabili della popolazione, distribuendo più di 110.000 colazioni a titolo gratuito. Per l’anno scolastico in corso, l’azienda distribuirà 50.000 colazioni a 500 bambini, incrementando il numero dei Breakfast Club in Italia a 10.
“Nell’attuale contesto economico è ancora più urgente per le aziende contribuire ad alleviare la povertà alimentare e supportare le fasce più fragili della popolazione. Sono molto orgoglioso di quanto fatto sino ad oggi e, insieme a Croce Rossa Italiana, continueremo ad essere vicini ad un numero sempre maggiore di bambini, promuovendo abitudini alimentari corrette attraverso i Breakfast Club” ha commentato Giuseppe Riccardi, General Manager di Kellogg Italia. “Sono felice di confermare che il progetto, presente in 8 regioni Italiane, coinvolge istituti scolastici nelle città di Milano, Torino, Pontedassio, Isernia, Caserta, Ercolano, Gioia del Colle, Vibo Valentia, Catania e Caltanissetta”.
Gli istituti scolastici coinvolti nel progetto per l’anno scolastico 2021/22 hanno testimoniato, attraverso un questionario di valutazione promosso da Croce Rossa Italiana, che l’impatto del Breakfast Club non è solo quantitativo, ma soprattutto qualitativo. Da un punto di vista nutrizionale e di educazione alla corretta alimentazione, assicurando l’accesso ad uno dei pasti più importanti della giornata, contribuisce a migliorare le abitudini alimentari degli studenti (secondo il 50% degli intervistati) . A livello educativo e sociale favorisce il miglioramento della puntualità e della concentrazione degli studenti a scuola (secondo il 28% degli intervistati), il comportamento e la partecipazione in classe (36%) e la frequenza (quasi il 25%), oltre a favorire i livelli di interazione tra gli studenti (54%) e con gli adulti stessi della scuola (52%) .
“Ringrazio Kellogg Italia per questa collaborazione di lungo periodo che ci permette di essere incisivi nel promuovere un’alimentazione sana e adeguata. Per noi è importante – ha ribadito Matteo Camporeale, Vicepresidente e Rappresentante dei Giovani della Croce Rossa Italiana – dare continuità a progetti come i Breakfast Club che ci permettono di incidere positivamente sulle abitudini alimentari dei giovani, con risultati concreti sulla vita di tutti i giorni e risvolti positivi dal punto di vista educativo e sociale”.
I Breakfast Club sono parte integrante della strategia ESG Kellogg’s Better Days® con cui l’azienda si impegna a creare un futuro migliore per 3 miliardi di persone entro la fine del 2030.

Btp Italia: raccolta retail boom a quota 8,56 miliardi

Btp Italia: raccolta retail boom a quota 8,56 miliardiMilano, 8 mar. (askanews) – Raccolta boom per la diciannovesima emissione del Btp Italia che, al termine della terza e ultima giornata riservata agli investitori retail, raggiunge quota 8,56 miliardi di euro. Lo si apprende da fonti finanziarie. Nella giornata odierna sono giunte richieste per circa 1,99 miliardi, che si aggiungono ai circa 6,55 miliardi di domande arrivate nei due giorni precedenti.
Le adesioni sono ampiamente superiori ai 7,28 miliardi segnati nella fase retail in occasione della precedente emissione di novembre scorso (la domanda complessiva sfiorò poi i 12 miliardi). Domani mattina il collocamento sarà riservato agli investitori istituzionali.
Il titolo, con godimento 14 marzo 2023 e scadenza 14 marzo 2028, è un Btp indicizzato al tasso di inflazione italiana, con cedole corrisposte ogni sei mesi insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre. Per gli investitori retail che hanno sottoscritto il titolo in questa fase, e lo deterranno fino a scadenza, è previsto un premio fedeltà pari allo 0,8% del capitale investito. La cedola annua minima è fissata al 2%, la cedola definitiva sarà stabilita all’apertura della quarta giornata di emissione, giovedì 9 marzo.
Intesa Sanpaolo e UniCredit sono i dealer dell’operazione, Banca Akros e Crédit Agricole Corp.Inv. Bank co-dealer.

Felicetti, la pasta che ha vinto la sfida (e un posto) nell’alta cucina

Felicetti, la pasta che ha vinto la sfida (e un posto) nell’alta cucinaMolina di Femme, 8 mar. (askanews) – C’è stato un tempo, non molti anni fa, in cui la pasta secca non aveva posto nei menù dell’alta ristorazione italiana. Un po’ perché associata all’idea di una cucina semplice, casalinga, buona tutt’al più per le trattorie, un po’ perché “rischiosa” secondo l’esperienza degli stessi chef. Fatto sta che, salvo rare eccezioni, era quasi scomparsa. Ma da qualche anno a questa parte è tornata orgogliosamente a proporsi anche su queste tavole. E questo grazie al sodalizio coraggioso tra qualche cuoco e alcune aziende che hanno scommesso, studiato e insistito perché questo prodotto simbolo della nostra cultura alimentare tornasse a rappresentarci anche nelle cucine più blasonate.
Tra queste aziende pioniere c’è sicuramente il pastificio Felicetti, l’azienda trentina che con i suoi due stabilimenti, lo storico a Predazzo e il nuovo a Molina di Fiemme, produce ogni anno 30 milioni di chili di pasta, di cui il 55% finisce all’estero, per un fatturato complessivo al 2022 di 54 milioni di euro. L’ultimo impegno, in ordine di tempo, a favore della diffusione della pasta secca nell’alta ristorazione è stato quello con gli chef dell’associazione Ambasciatori del gusto che in occasione di Futura 2023, l’evento organizzato a Cavalese, hanno potuto visitare il nuovo pastificio e partecipare alla masterclass “”La pasta come ingrediente” curata da Alessandro Gilmozzi, chef ambassador di Pastificio Felicetti e presidente dell’associazione. Al centro di questo appuntamento proprio le nuove prospettive di utilizzo della pasta nelle cucine dell’alta ristorazione, un tema chiave per valorizzare al meglio il prodotto in sé e il territorio in cui nasce, come nel caso dei pastifici Felicetti immersi nella Val di Fiemme.
Ma come è stata possibile questa progressiva riscoperta della pasta secca nell’alta ristorazione? Di sicuro dietro ci sono l’innovazione e la ricerca su un prodotto estremamente semplice, fatto di due soli ingredienti, semola di grano duro e acqua. Qui in particolare, in questi due pastifici incorniciati dalle Dolomiti, ricerca e innovazione hanno assunto forme e sapori fino a quel momento inesplorati che consentono agli chef di sperimentare cotture e proposte innovative. Basti pensare che pastificio Felicetti gestisce oltre 40 tipi di materie prime differenti, sia per la varietà dei grani utilizzati (tutti di origine italiana a eccezione del Kamut da grano Khorasan che proviene dal nord America) sia per tipologie di macinazione differenti. La scelta stessa di produrre paste “monograno”, ottenute da semole biologiche monorigine coltivate su terreni ben precisi, nasce proprio dalla volontà di diversificare le tipologie di prodotto finale sia per utilizzo che per gusto. Ne risultano circa un centinaio di formati di pasta per 250 referenze.
L’innovazione e la ricerca però non hanno sacrificato l’artigianalità, anzi. Grazie a un impianto ad “alta intensità tecnologica” come quello di Molina di Fiemme, inaugurato meno di un anno fa, si sono capovolti gli schemi “adattando le macchine alle materie prime che utilizziamo” e lasciando il pastaio al centro del processo produttivo. “Abbiamo la più alta tecnologia disponibile per la pasta ma il pastaio resta fondamentale perché per noi l’artigianalità è sapere e conoscenza”, hanno spiegato durante la visita. E in effetti la manodopera è ridotta al minimo, ci lavorano solo 30 persone in questo pastificio (in tutto con quello di Predazzo i dipendenti sono 117) ma la maggior parte sono operatori specializzati che seguono e gestiscono il processo produttivo di 70mila chili di pasta al giorno, che raddoppiano di fatto la produzione dell’impianto di Predazzo.
L’idea di innovare un prodotto ad alto tasso di tradizionalità come la pasta sembrava di difficile immaginazione fino a non molti anni fa, ma osservando le linee di produzione di questo stabilimento, la maniacale cura con cui viene prodotta la pasta delle Dolomiti, ascoltando la meticolosità del processo di selezione delle materie prime, non solo si possono intravedere le potenzialità di questo prodotto ma si capisce come sia riuscito a prendersi la rivincita nell’alta ristorazione.

Editoria, maggioranza del Giornale ad Angelucci : firma entro marzo

Editoria, maggioranza del Giornale ad Angelucci : firma entro marzoMilano, 8 mar. (askanews) – La famiglia Angelucci avrebbe raggiunto l’accordo per acquistare la maggioranza delle quote del Giornale, il quotidiano fondato da Indro Montenelli e controllato dalla famiglia Berlusconi. Lo confermano ad askanews. L’intesa è al momento verbale, la firma sarebbe prevista entro fine mese. Secondo quando si apprende la famiglia Angelucci rileverebbe il 65-70% del quotidiano di via Negri, la parte restante resterebbe a Paolo Berlusconi. Mondadori si avvia quindi a lasciare l’azionariato del Giornale.

Mare, Acampora (Assonautica): transizione sostenibile coinvolge tutti

Mare, Acampora (Assonautica): transizione sostenibile coinvolge tuttiMilano, 8 mar. (askanews) – “L’economia del mare può e deve guidare il processo di transizione sostenibile, sociale e digitale del nostro Paese. È una sfida che coinvolge tutti, con responsabilità che vanno assunte prima di tutto dalle istituzioni e dalle associazioni imprenditoriali, nell’accompagnare le imprese in questo processo di transizione verso un’economia sostenibile ed inclusiva”. Lo ha sottolineato il presidente di Assonautica Italiana, Giovanni Acampora, intervenuto in diretta radiofonica su Rai Radio1.
“Abbiamo obiettivi chiari che stiamo perseguendo con profonda convinzione, come avviare un processo di decarbonizzazione coinvolgono tutti i settori dell’economia del mare, in particolare quelli della logistica e dei trasporti, dello shipping e della portualità, della nautica e della pesca, al net zero entro il 2050 – ha aggiunto – Molti armatori stanno invertendo la rotta del settore dell’armamento e della nautica, iniziando ad investire in progetti di sviluppo che utilizzino biometano, ammoniaca, LNG, elettrico e altre fonti alternative”.
Secondo Acampora, “è necessario che le istituzioni accompagnino le imprese anche con sostegni economici. Non dimentichiamo che le risorse del Pnrr e della programmazione europea sono opportunità che dobbiamo cogliere, la transizione energetica può offrire opportunità di innovazione, crescita e sviluppo per tutte le filiere legate alla sostenibilità. Certamente il PNRR darà un contributo importante nella elettrificazione di porti e banchine, ma si può fare di più trasformando i porti, che sono strettamente connessi con la vita delle città italiane, in veri e propri hub energetici”.

Legno, Salvini: potenziale inestimabile, basta norme assurde

Legno, Salvini: potenziale inestimabile, basta norme assurdeBolzano, 8 mar. (askanews) – “Il legno è fondamentale. Dobbiamo fare come i nostri nonni: curare i boschi, dragare i fiumi e torrenti e approvvigionarsi di legno. Noi abbiamo un potenziale di legno inestimabile ma siamo all’assurdo che gli artigiani spesso sono costretti ad andare a comprare il legno all’estero a comprare la materia prima che poi vengono a raffinare per normative ideologiche assurde. A furia di impedirti di entrare nel bosco poi il bosco ti entra in casa e l’acqua ti entra in casa”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione della Fiera Klimahouse a Bolzano, che dedica proprio all’utilizzo del legno nell’edilizia una parte importante della kermesse.
“La sostenibilità – ha detto Salvini – non va più posta per decreto, va incentivata, va spiegata, va sostenuta e va accompagnata. Penso al tema dell’abitare e penso alla direttiva che si voterà a Strasburgo al parlamento europeo la settimana prossima”. Per il ministro, “un conto è fare come ha fatto il modello alto-atesino che ha accompagnato e incentivato la sostenibilità dell’abitare, un conto è mettere fuori legge le case che sono a cosiddetta insostenibilità energetica, e questo vale anche per le automobili. Mettere fuori legge tra dieci anni le auto a combutione interna fregandosene della ricerca che c’è in Italia in fase avanzata sui biocarburanti, piuttosto che in Germania sul biofuel”, per Salvini, “significa avvantaggiare la Cina, non difendere l’ambiente e licenziare artigiani e operai in Italia”.