Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Innovazione, il Made in Italy cresce grazie al digitale

Innovazione, il Made in Italy cresce grazie al digitaleRoma, 8 mar. (askanews) – Il commercio elettronico continua a crescere. In tre anni, dal 2019 al 2022 le vendite online a livello globale sono passate dal rappresentare il 15% al 22% del totale delle vendite al dettaglio. Entro tre anni arriverà a toccare il 26%. L’Italia, però, secondo l’indice Digital Economy and Society Index (DESI) 2022 è al 18° posto nella classifica europea e ha un valore del fatturato e-commerce pari al 9%. Anche il numero di PMI che vendono online che si attesta sotto il 13%, è significativamente basso.
Questi i risultati contenuti nel libro “Made in (digital) Italy” presentato ieri a Roma presso lo Spazio Europa da Start Magazine e ICINN – Istituto per la Cultura dell’Innovazione, e realizzato in collaborazione con Amazon. Il Decennio Digitale europeo prende avvio e con esso vede la luce la strategia di rinnovamento tecnologico e culturale a più ampio spettro mai concepita nel continente. Il nostro Paese è chiamato una volta per tutte a riconoscere ed accogliere la digitalizzazione come una priorità imprescindibile: lo chiede l’Europa, lo prescrive il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma è ormai a tutti i livelli una convinzione largamente condivisa.
Il Made in Italy ha bisogno di una svolta verso l’innovazione. Grazie al digitale, la nostra eccellenza nazionale ha l’opportunità di trasformare processi produttivi e distributivi in termini di efficienza, e guadagnare in efficacia del contatto con il consumatore finale; ma per farlo deve aprirsi a nuovi canali, a nuovi mercati, a nuovi modi di fare ciò che è sempre stato fatto diversamente, e che proprio per questo va cambiato. Il processo di digitalizzazione delle attività delle piccole e medie imprese, promosso anche grazie alle partnership pubblico-privato messe in campo tra il governo e gli operatori digitali, ha riflessi positivi sia per i negozi di prossimità che per le aziende. Queste, infatti, approfittano delle opportunità per ampliare la loro clientela e sono anche stimolate a innovare l’approccio nella vendita ai clienti offline, per rendere distintiva l’esperienza di visita del negozio fisico rispetto alla frequentazione dei punti vendita della grande distribuzione o dei centri commerciali.
La potenzialità sviluppata dalle PMI che hanno deciso di approfittare delle potenzialità dei marketplace è significativa: il caso più evidente è quello di Amazon, che ospita ormai oltre 20mila piccole e medie imprese italiane (cresciute del 10% circa tra il 2020 e il 2021). Le PMI italiane hanno venduto più di 100 milioni di prodotti su Amazon nel 2021 – pari a circa 200 prodotti al minuto – in crescita (oltre il 30% in più) rispetto agli 80 dell’anno precedente. Sempre nel 2021, le vendite all’estero delle Pmi italiane su Amazon hanno raggiunto circa 800 milioni di euro; per 200 aziende, queste vendite hanno significato per la prima volta il superamento del milione di euro di ricavi.
“Amazon è stata ed è l’opportunità di confrontarsi con una realtà digitale in continuo divenire. Ci ha permesso di sviluppare la mentalità giusta per lavorare come i grandi, pur mantenendo la nostra solida identità locale”, ha dichiarato Gianmichele Gnavolini. Che, da titolare dell’omonima azienda agro-alimentare umbra, ha aggiunto: “Siamo cresciuti in organizzazione e gestione del tempo, ora siamo più liberi”. “Sbarcando online abbiamo potuto iniziare a testare nuovi mercati con semplicità, rendendo immediato il nostro processo di internazionalizzazione e la promozione di Emilia Food Love”, testimonia anche Andrea Magnone, ideatore dell’azienda esportatrice di eccellenze emiliane. “Promuovere i nostri prodotti sulla vetrina Made in Italy negli Stati Uniti ci ha reso velocemente consapevoli delle opportunità che avremmo avuto oltre oceano; oggi gli Stati Uniti valgono il 60% del nostro volume di affari. Amazon offre la possibilità di avere una vetrina internazionale per il made in Italy portando grandi opportunità di crescita per le piccole aziende Italiane”.
Infine, secondo il CEO di Afroricci (azienda di prodotti per capelli) Alice Edun, “il marketplace Amazon, per l’azienda, è stato fondamentale per rispondere alla crescente domanda e differenziarsi anche dai numerosi competitors. Inoltre, vendere su Amazon è stato ed è un modo utile per comprendere il comportamento dell’utente finale. Una vera rivoluzione per farsi conoscere in tempo breve ed acquisire clienti nuovi da tutto il mondo che oggi rappresenta un passo importante per le aziende”.

Roma diventa una innovativa strategia di marketing imprenditoriale

Roma diventa una innovativa strategia di marketing imprenditorialeRoma, 8 mar. (askanews) – Utilizzare le bellezze di Roma per creare una innovativa strategia di marketing imprenditoriale. È questa l’idea, unica in Italia, che ha avuto una azienda laziale che ha trasformato il Colosseo, i gladiatori e le location dei film “Angeli e Demoni”, in un viaggio/tour da regalare ai propri venditori o clienti esteri. Un modo per potenziare l’export e andare oltre il “ti mando la merce, tu paghi e ci vediamo alla prossima fattura”. Come far sentire vicino un rivenditore o un cliente che si trova a 8.000 km di distanza dalla nostra azienda? Come farlo sentire parte di un progetto importante ed esclusivo? Sono queste alcune delle domande chi sono posti il direttore marketing e il responsabile commerciale della SharkNet, azienda leader nella realizzazione di zanzariere plissettate, vendute in 50 paesi nel mondo.
“Già nel 2016 – spiega in una nota Marco Marcatoni, direttore commerciale – la nostra zanzariera era distribuita in tantissimi paesi vicini e lontani, come ad esempio l’Australia, il Costa Rica, Israele, la Slovenia, l’Ungheria, la Spagna, la Svizzera, l’India e molti altri. Questa presenza così importante su tutti i Continenti imponeva delle riflessioni sulla gestione dei clienti, ma soprattutto sull’esperienza riservata a ognuno di essi per non ripetere pedissequamente il classico rapporto fra chi vende e chi compra. Tanto per essere chiari non ci piaceva una soluzione del tipo ti mando la merce, tu paghi e ci vediamo alla prossima fattura. Nonostante il vantaggio di vivere in una società iper digitalizzata e aver reso relativo il concetto di distanza grazie all’ausilio di strumenti come email, whatsapp, zoom ecc. abbiamo cercato di ragionare un po’ fuori dagli schemi e di creare qualcosa di nuovo”.
L’obiettivo era quello di plasmare un’esperienza indimenticabile qui a Roma, dove i clienti si potessero sentire parte di qualcosa di importante, di un team con interessi comuni, o addirittura di una famiglia. “E così abbiamo deciso di invitarli nella capitale per fare visitare loro i luoghi più belli della nostra città. Ma per rendere il tutto più innovativo e suggestivo, ogni anno abbiamo dato un tema al viaggio”, prosegue Marcantoni. “Il primo tema scelto sono stati i gladiatori e il Colosseo e in quella edizione abbiamo portato in nostri clienti internazionali a visitare all’anfiteatro Flavio ma non sono mancate anche delle vere e proprie lezioni di storia, spiegando loro tutti i segreti e le curiosità legate al mondo dei gladiatori. Quell’anno abbiamo avuto la partecipazione di 11 aziende, provenienti da 10 paesi. Nel 2019, invece, il tema è stato quello dei capolavori d’arte, organizzando delle visite guidate alla Cappella Sistina e ai Musei Vaticani. Nel 2020 ci siamo ispirati al famoso film basato sul romanzo di Dan Brown “Angeli e Demoni” e abbiamo ripercorso tutti i luoghi immortalati nel film, insieme a 13 aziende provenienti da 11 paesi. Mentre, la prossima edizione che si terrà in questi giorni, ripercorrerà tutti i luoghi raccontati dal film, premio Oscar, ‘La Grande Bellezza’”.
Insomma il concetto è quello della Vip Experience che alcune aziende hanno pensano e strutturato per i propri clienti. Basti pensare a Ferrari e agli eventi segretissimi e a numero chiuso, riservati a pochi eletti, per presentare i nuovi modelli in anteprima. Ma alla SharkNet sono andati ampiamente oltre, potenziando e migliorando questa idea di partenza. “Siamo partiti dalla base di quella che potrebbe essere appunto una Vip Experience per creare qualcosa di completamente nuovo”, racconta il direttore commerciale. “Una tre giorni full immersion nel Mondo SharkNet dove una volta messo piede a Roma il cliente non deve più pensare a nulla è tutto organizzato dal nostro staff.
Ma oltre alle visite nei luoghi più belli della città eterna, questa nuova frontiera di business/marketing, prevede anche una parte dedicata la lavoro. “Durante i tre giorni di soggiorno, oltre a una visita in azienda, ci concentreremo su dei corsi mirati di marketing e vendita per migliorare le performance di presentazione del nostro prodotto in ogni Paese. Negli altri due giorni -continua Marcantoni- verranno presentate le operazioni di marketing di successo e ci confronteremo su come esse potranno essere riadattate, utilizzate e applicate subito senza il rischio di avventurarsi in investimenti alla cieca, mettendo sul piatto il pericolo di bruciare i propri soldi. Contenuti utili sia per il B2B (marketing&vendita ai rivenditori) sia per il B2C. Saranno a tal fine presenti imprese di grande livello da tutto il mondo che ascolteranno le strategie di marketing e vendita che ha messo in atto la SharkNet Company e che hanno portato risultati incredibili. Il nostro obiettivo è quello di far raddoppiare o addirittura triplicare, ai nostri partner, le vendite di SharkNet senza investire soldi al buio o senza bruciare le proprie risorse con web agency che non garantiscono risultati. Le cose che insegniamo del resto sono le strategie di marketing che facciamo e che hanno funzionato. Senza dimenticare il fatto che chi partecipa avrà la possibilità di entrare in contatto con aziende simili, ma di nazionalità diverse, creando così una rete di conoscenze e di condivisione che spesso si è sviluppata in partnership o nella creazione di vere e proprie amicizie”.

A Bari nuovo Parco giustizia: progetto da 405mln, il 70% sarà verde

A Bari nuovo Parco giustizia: progetto da 405mln, il 70% sarà verdeMilano, 7 mar. (askanews) – Un’area di 15 ettari per il 70% destinata al verde ospiterà a Bari il nuovo Parco della giustizia. Un progetto da 405 milioni di euro, presentato oggi in Senato. Dei fondi, 382 milioni sono stati già stanziati dal Ministero della Giustizia e il resto viene messo a disposizione dall’Agenzia del Demanio. L’obiettivo prioritario è unificare gli uffici giudiziari attualmente dislocati in più sedi e abbattere il costo delle locazioni che, per i soli uffici giudiziari baresi, ammontano a 2 milioni all’anno.
“Ci troviamo di fronte ad un progetto di eccellenza, che unisce innovazione tecnologica, materiali di avanguardia, scelte organizzative sensibili al pubblico: magistrati, avvocati, utenza”, ha detto il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto.
Il Parco nascerà nell’area delle ex Caserme Milano e Capozzi, nel quartiere Carrassi. Al centro del piano c’è la realizzazione di un ‘grande parco verde’ che punta a diventare il centro del quartiere. Previsti anche parcheggi e percorsi dedicati alla mobilità dolce che attraverseranno e disegneranno il parco.
“L’intervento del Parco della giustizia permette di restituire a Bari una importante area verde molto attesa dal territorio e una logistica della giustizia integrata con la città”, ha spiegato il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme.
Il complesso sarà formato da 4 edifici a corte a pianta quadrata e disposti tra loro con dei minimi sfasamenti, quasi a richiamare l’immagine di un Quadrifoglio scomposto, tra le cui foglie si aprono spazi di percorrenza e di sosta.
“Abbiamo immaginato un grande parco verde che restituisse ossigeno ed energie a questa città”, ha chiosato il sindaco di Bari Antonio Decaro. “Ventisei costruzioni tra fabbricati e caserme demoliti a fronte di soli 4 edifici ricostruiti in cui saranno accorpati tutti gli uffici giudiziari e 10 ettari di verde pubblico”.

Powell torna “falco”: potremmo dover riaccelerare rialzi tassi Fed

Powell torna “falco”: potremmo dover riaccelerare rialzi tassi FedRoma, 7 mar. (askanews) – Il presidente della Federal Reserve, Jay Powell ha lanciato chiari segnali in senso restrittivo sulla politica monetaria Usa, spazzano via qualunque residua ipotesi su cambi di rotta. Ha anzi esplicitamente ventilato la possibilità di una riaccelerazione sui rialzi dei tassi di interesse. “Sebbene l’inflazione si sia moderata negli ultimi mesi, il processo per riportarla al 2% ha una lunga strada davanti ed è probabile che risulti accidentato. Gli ultimi dati economici si sono rivelati più solidi del previsto, il che suggerisce che probabilmente il livello finale dei tassi sarà più elevato di quanto precedentemente anticipato”, ha detto alla prima delle due giornate della sua audizione semestrale al Congresso.
Inoltre “se l’insieme dei dati indicherà che è necessario un inasprimento più marcato – ha puntualizzato Powell – saremo pronti a aumentare il ritmo di rialzo dei tassi”.
Frasi inserite nelle dichiarazioni introduttive dell’intervento, quindi scelte e soppesate con il chiaro intento di avere la massima visibilità sui mercati. E l’effetto è stato immediato: Wall Street si è mossa al ribasso, mentre il dollaro è scattatato al rialzo, con l’euro tornato sotto quota 1,06 sul biglietto verde.
Alla Federal Reserve “continuiamo a ritenere che aumenti dei tassi sui fed funds saranno appropriati per raggiungere una linea di politica monetaria che sia sufficientemente restrittiva per riportare l’inflazione al 2%”, ha detto ancora Powell. E questo potrebbe appunto anche implicare un ritorno a rialzo a colpi di 50 punti base, laddove nelle ultime riunioni la Fed era tornata a muovere i tassi nella misura di 25 punti base (che una volta era la normalità).
Secondo Powell sul versante monetario contro l’alta inflazione “abbiamo fatto molta strada e i pieni effetti del nostro inasprimento devono ancora essere avvertiti. Ma anche così c’è ancora del lavoro da fare”. E “senza stabilità dei prezzi – ha ribadito il banchiere centrale – l’economia non funziona per nessuno. Continueremo ad assumere le nostre decisioni volta per volta, tenendo presente l’insieme dei dati che perverranno e le loro implicazioni per le prospettive dell’attività economica e dell’inflazione”.
Sull’ipotesi di una insolvenza sui pagamenti del governo federale, “l’unica strada” per evitarla “è alzare il tetto al debito in maniera tempestiva, in modo da permettere di effettuare i pagamenti”. Mentre “le conseguenze” di un default “potrebbero essere straordinariamente avverse e durare molto a lungo”, ha avvertito.

Lollobrigida: pronti a investire sulla ristorazione autentica

Lollobrigida: pronti a investire sulla ristorazione autenticaMilano, 7 mar. (askanews) – Il made in Italy agroalimentare può crescere solo se fa squadra: ne sono convinti tutti, dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida fino ai ristoratori che sono coloro che portano attraverso i propri piatti il meglio della nostra produzione sulle tavole italiane e del mondo. Il tema è stato al centro della seconda giornata di Futura l’evento organizzato a Cavalese in provincia di Trento dall’associazione Ambasciatori del gusto.
“Noi potremo imporci sui mercati non con la quantità ma con il valore aggiunto di cui siamo capaci – ha detto Lollobrigida – Quel valore aggiunto è quello che dobbiamo difendere. Come? Noi siamo la nazione dei Comuni, delle differenze, dei piccoli e medi imprenditori che spesso hanno immaginato la concorrenza col proprio vicino, con il comune di fianco. Ma non avevano percepito che in epoca di globalizzazione occorre una visione più ampia, e quindi quello che serve non solo per difenderci ma per valorizzare il potenziale unico della nostra nazione è fare sistema. È di questo che ha bisogno il brand Italia che è il più affermato in questo settore”.
E la ristorazione in questo gioca un ruolo chiave, di promozione e diffusione delle nostre materie prime agroalimentari. Proprio per sostenere il comparto il ministro ha confermato che è già pronto il documento per “distribuire 72 milioni di euro di fondi”. “Noi siamo pronti e vogliamo investire sul sistema Italia” ha detto annunciando un modello “che difenda la ristorazione autentica che significa raccontare questo valore aggiunto attraverso un marchio e un disciplinare che il governo può dare dopo averli costruiti con operatori di sistema, giornalisti esperti, ambasciatori del gusto, chef ed enologi. È un modello di ristorazione che deve corrispondere al modello Italia”. Un modello che porta avanti quello “di una collega pugliese, la Bellanova perché penso che non ci sarebbe nulla di male se i ristoranti italiani avessero un riconoscimento come quelli giapponesi”. Non solo “anche i nostri ambasciatori devono avere un riconoscimento come nel modello francese”. E qui imprescindibile è il tema della formazione partendo dagli istituti alberghieri con cui “faremo una convenzione come già abbiamo fatto con gli istituti agrari” per proseguire nel progetto di valorizzazione di quello che è uno dei comparti chiave della nostra economia – 60 miliardi solo l’export nel 2022 – ma anche estremamente copiato visto che il danno derivante dall’italian sounding ci costa circa 120 miliardi.
Le parole del ministro sono state apprezzate dagli ambasciatori del gusto – il cui simbolo non a caso sono tre uomini che infornano insieme una pagnotta di pane a simboleggiare il bisogno di fare sistema – che da tempo lavorano per mantenere un dialogo aperto con la politica, e il ministero nello specifico, per dare supporto concreto alla ristorazione. “Da tempo vorremmo che il ministero creasse un ufficio direzionale che possa parlare con la ristorazione – ha ricordato il direttore generale dell’associazione Gianluca De Cristofaro – Questo è un settore che ha una rappresentanza molto frammentata e il covid ha messo a nudo questo limite. Noi per questo abbiamo realizzato il progetto Fare rete che ha riunito 30 associazioni per oltre 100mila partite Iva: era la prima volta che in Italia tutte le associazioni parlavano a una sola voce. Passato il periodo pandemico si è di nuovo riproposta questa criticità ma come Ambasciatori vogliamo continuare a parlare alla politica non fare politica nel tentativo di allargare la base e fare un’azione comune”.

Pmi, IR Top Consulting presenta nuovo progetto “Global Finance”

Pmi, IR Top Consulting presenta nuovo progetto “Global Finance”

Iniziativa per raggiungere obiettivi Consiglio europeo per Unione mercato capitali

Roma, 7 mar. (askanews) – IR Top Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’Advisory per la quotazione, IPO Partner di Borsa Italiana, presenta nell’Innovation Hub di Banca Generali, il “Modello Global Finance” progetto tailor-made di Academy per affiancare le aziende in un processo di crescita favorito da uno sviluppo delle competenze finanziarie, organizzative e manageriali. L’iniziativa, che può contare sulla partnership con Banca Generali -e quindi l’accesso alle sue competenze e alle soluzioni corporate esclusive-, si colloca nel percorso di competitività delle imprese per raggiungere gli obiettivi del Consiglio Europeo per l’Unione del mercato dei capitali: migliorare l’accesso ai finanziamenti per le imprese UE, in particolare PMI; sostenere la transizione verso economie sostenibili; abbracciare il progresso tecnologico e la digitalizzazione.
Solo un mercato dei capitali dell’UE ben funzionante può fornire l’entità dei fondi necessari per alimentare le transizioni digitale e climatica. In questo contesto il ruolo delle imprese diventa fondamentale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei incrementando la propria competitività.
In linea con l’evoluzione del contesto europeo si aprono nuove opportunità per utilizzare capitali in diverse forme, dalle più tradizionali alle fonti alternative quali finanziamenti bancari, Minibond, Green Bond/Social Bond, quotazione in Borsa. IR Top Consulting garantisce l’execution dei processi e la formazione delle figure interne coinvolte, tra cui il Presidente, l’Amministratore Delegato, il Direttore Finanza, il Direttore Generale, il Responsabile Affari Societari e il Responsabile ESG, mettendo a disposizione delle PMI un team di professionisti con esperienze complementari maturate in oltre 20 anni di track record sui capital markets e nel confronto con gli imprenditori volto a qualificare l’azienda durante il percorso di quotazione in Borsa.
Questo percorso permetterà alle imprese di ottenere finanza per il sostegno della crescita attraverso le forme di finanza tradizionale quali un migliore accesso al credito bancario e alternativa quali IPO ed emissione di MINIBOND / GREEN BOND e SOCIAL BOND.
Anna Lambiase, CEO di IR Top Consulting: “Per agevolare la crescita dimensionale e la capacità di competere a livello internazionale, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Consiglio Europeo per l’Unione del mercato dei capitali, le PMI sono chiamate oggi a colmare il gap di competenze apportando knowledge specialistico rafforzando la propria struttura manageriale. Attraverso il Modello Global Finance dedicato alle PMI che in Italia sono stimate pari a oltre 160.000, vogliamo supportare insieme ai servizi corporate offerti da Banca Generali, le aziende affiancandole in un percorso di crescita e sviluppo e consentendo alle stesse di ottenere un vantaggio competitivo sul mercato dei capitali, in tutte le sue forme. Un progetto integrato di sostenibilità e finanza in cui le imprese verranno accompagnate dal team interdisciplinare di IR Top Consulting, che vanta una pluriennale esperienza sulla finanza straordinaria, tecniche di valutazione del mercato azionario e finanza sostenibile, in collaborazione con gli esperti di Banca Generali. Il Modello Global Finance risponde alle specifiche esigenze delle realtà imprenditoriali italiane il cui valore strategico risiede nell’implementazione ed integrazione di know-how manageriale in tre aree trasversali quali sostenibilità, amministrazione finanza e controllo e corporate governance”.
Maria Ameli, Head of Equity Private Investments e Head of Corporate, Real Estate&Art Advisory di Banca Generali: “Le PMI costituiscono il tessuto imprenditoriale del nostro paese e vengono riconosciute, soprattutto in alcuni ambiti, come vere e proprie eccellenze nel mondo. Le nostre aziende, non sempre però, sono in grado di fare un “salto di qualità” che può voler dire competere a livello internazionale, intraprendere un percorso verso la quotazione o raccogliere capitali da investitori istituzionali. Per operare, oggi più che mai in un contesto di mercato complesso, è di fondamentale importanza acquisire competenze specialistiche, investire in formazione, dotarsi di una struttura manageriale in grado di rispondere alle sfide del mercato e includere tematiche ESG tra i driver della strategia aziendale per consentire una crescita sostenibile. Per questo il Modello Global Finance è un progetto chiave che, facendo leva sulla collaborazione e l’introduzione di risorse e strumenti innovativi, mira al supporto delle aziende nel loro percorso di crescita rispondendo ad un bisogno di mercato che deve necessariamente essere colmato se vogliamo portare le nostre aziende a fare la differenza”.
Il Modello “GROWTH” Il modello permette alla PMI di crescere sui 3 pilastri implementando un percorso aziendale costruito sulle specifiche esigenze dell’impresa e volto a posizionare la società sui mercati finanziari e ad ottenere maggiori risorse per la crescita attraverso: – Investimenti in ricerca e sviluppo – Ampliamento della capacità produttiva – Sviluppo di specifici progetti di innovazione – Operazioni di M&A – Espansione internazionale – Talent attraction & Retention – Rafforzamento della struttura di governance Struttura formativa del Modello Il modello si declina su tre pilastri verticali e sinergici tra loro: ò ESG: la Sostenibilità e i principi ESG assumono un’importanza crescente come vantaggio competitivo nella supply chain, nel rapporto con le istituzioni finanziarie e nel contesto di mercato. ò Amministrazione, Finanza e Controllo (AFC): La funzione Amministrazione Finanza e Controllo svolge un ruolo fondamentale nella pianificazione strategica e nel monitoraggio delle performance facilitando il confronto con le istituzioni finanziarie e il reperimento di capitale. ò Governance: La Governance dell’impresa è la variabile chiave per orientare e monitorare la corretta applicazione delle regole aziendali facilitando il controllo dei rischi finanziari e non finanziari.
Le fonti di capitale per la crescita delle PMI Il modello permetterà alle PMI di ottenere capitale attraverso: ò Finanziamenti bancari ò Minibond ò Green/Social Bond ò Quotazione in Borsa (IPO) ò Translisting da Euronext Growth Milan al mercato principale L’evento di presentazione del nuovo “Modello Global Finance” – www.modelloglobalfinance.com, tenutosi presso l’Innovation HUB di Banca Generali, ha visto la partecipazione di professionisti e accademici ad elevato standing, quali Maria Ameli – Head of Equity Private Investments, Head of Corporate, Real Estate, Art Advisory Banca Generali, Marco Giorgino – Professore di Istituzioni e Mercati finanziari e Direttore scientifico dell’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano ed Anna Lambiase – CEO di IR Top Consulting. La conference è stata anche l’occasione per presentare una delle case history di successo del mercato EGM: Fope, azienda orafa italiana player del settore della gioielleria di alta gamma guidata dall’Amministratore Delegato, Diego Nardin.
CALL to action (info@irtop.com): gli step del tuo percorso personalizzato: 1. assessment sulle 3 dimensioni ESG, Finance, Governance 2. assessment sugli obiettivi Growth della Società 3. studio e condivisione con l’imprenditore del progetto Academy Tailor Made 4. implementazione delle attività volte ad apportare competenze in azienda 5. coinvolgimento di Banca Generali nell’Advisory Board.

ONTM con Assiterminal: futuro sostenibile per i terminal portuali

ONTM con Assiterminal: futuro sostenibile per i terminal portualiMilano, 7 mar. (askanews) – Le attività nei terminal portuali e il rispetto dell’ecosistema marino sono al centro del Protocollo d’Intesa che l’Osservatorio Nazionale Tutela del Mare – ONTM ha sottoscritto con Assiterminal – Associazione Italiana Port & Terminal Operator. L’intesa punta allo sviluppo congiunto di nuove iniziative di ricerca, innovazione e divulgazione in campo Blue Economy e tutela dell’ecosistema marino.
“Siamo onorati che un primario soggetto dell’ecosistema italiano della Blue Economy, quale è Assiterminal, abbia deciso di abbracciare e far propri gli obiettivi di sostenibilità e innovazione che ONTM si pone sin dalla propria costituzione”, ha detto Roberto Minerdo, Presidente di ONTM. “Per dare concretezza e effettività alla nostra attività, che non è solo divulgativa e comunicativa, ma soprattutto tecnico propositiva, riteniamo essenziale coinvolgere tutti i principali stakeholder di riferimento: i porti e i relativi terminal portuali, nonché, il loro indotto, sono un interlocutore privilegiato per noi, necessario al fine di raccogliere contenuti concreti e sviluppare di progetti con alto valore tecnico e innovativo”.
Luca Becce, Presidente di Assiterminal, ha spiegato che “il protocollo di intesa con ONTM vuole valorizzare anche l’approccio culturale di Assiterminal verso i suoi associati e il diffuso panorama degli stakeholder. Un approccio sui temi della Blue Economy non solo business-oriented è una delle caratteristiche del nostro modo di fare associazione e ONTM ci può aiutare in questo senso”.
A rafforzare l’importanza dell’accordo Federico Ottavio Pescetto, Segretario Generale & Vicepresidente di ONTM: “L’unione operativa e di intenti tra l’Osservatorio e Assiterminal è resa ancor più forte dalla presenza dello stesso Alessandro Ferrari, Direttore di Assiterminal, tra le file del Comitato Strategico ONTM, il nostro gruppo di lavoro che riunisce rappresentanti di importanti realtà italiane attive in diversi settori italiani e internazionali”.
Alessandro Ferrari, Direttore di Assiterminal, ha concluso sottolineando che “la collaborazione con ONTM può favorire la diffusione di un approccio culturale alla transizione verso i plurimi asset della sostenibilità nella Blue Economy con pragmatismo e progettualità condivise insieme a più attori, anche in funzione alle specifiche necessità delle nostre aziende e dei territori in cui insistono”.

Patto stabilità, Gentiloni fiducioso in accordo a Ecofin martedì

Patto stabilità, Gentiloni fiducioso in accordo a Ecofin martedìBruxelles, 7 mar. (askanews) – Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha sostanzialmente confermato a Bruxelles le anticipazioni pubblicate oggi dal quotidiano “La Stampa” riguardo a un accordo già raggiunto fra gli Stati membri sul testo della riforma del Patto di Stabilità, che dovrebbe essere formalizzato dai ministri durante l’Ecofin di martedì prossimo.
Rispondendo a un giornalista che chiedeva se pensi che ci sarà l’accordo, Gentiloni ha affermato: “Sono fiducioso, ‘I’m confident’; è un auspicio, ma è un auspicio fondato”. Il commissario ha parlato al termine di un evento di presentazione del libro di Lucia Annuziata “l’Inquilino”, al Parlamento europeo nel pomeriggio a Bruxelles.
In particolare, la riforma dovrebbe modificare profondamente e rendere più flessibili le regole Ue sul percorso di riduzione del debito pubblico per gli Stati membri che, come l’Italia, superano la soglia di Maastricht del 60% rispetto al Pil. Il nuovo Patto si applicherà a partire dall’inizio dell’anno prossimo, quando scadrà la clausola di sospensione delle attuali regole, attivata per aiutare i paesi a far fronte alla pandemia di Covid-19.

Casa-lavoro, smart working, carpooling, bici: risparmio 2022 635mila euro

Casa-lavoro, smart working, carpooling, bici: risparmio 2022 635mila euroRoma, 7 mar. (askanews) – Dopo oltre 2 anni di restrizioni alla mobilità, a causa della pandemia, molti italiani sono tornati in azienda regolarmente ma cercando di percorrere la tratta casa-lavoro in modo più sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. Nel 2022, scegliere di lavorare da casa, andare al lavoro in bici o a piedi o rinunciare all’utilizzo privato dell’auto condividendola con i propri colleghi ha portato gli italiani a risparmiare complessivamente oltre 635.000 euro ed evitare di emettere 413 tonnellate di CO2 in atmosfera. È quanto emerge dal Rapporto Annuale sulla Mobilità Sostenibile Aziendale 2023 elaborato da Jojob Real Time Carpooling, azienda benefit che costituisce il principale servizio che in Italia offre alle aziende uno strumento completo di welfare aziendale per quanto riguarda la mobilità.
Jojob Real Time Carpooling infatti permette alle aziende di diffondere e incentivare l’uso dei trasporti condivisi a basso impatto ambientale tra i dipendenti, grazie alla app per smartphone che certifica i viaggi casa-lavoro fatti dai dipendenti in carpooling, in bici, a piedi o con le navette aziendali.
“La mobilità sostenibile, e in particolare la mobilità condivisa sta registrando una crescita estremamente significativa con adesioni superiori al periodo pre pandemico”, sottolinea Gerard Albertengo, CEO e founder di Jojob Real Time Carpooling. “I numeri del 2022 parlano di opzioni che stanno diventando delle vere e proprie consuetudini per gli italiani e l’elevata inflazione, in parte causata dal recente rincaro della benzina, ha spinto i pendolari a scelte economicamente più sostenibili, come andare al lavoro a piedi o in bici. Chi invece opta per il carpooling affianca al risparmio economico il rispetto per l’ambiente”.
“In Italia, aggiunge Albertengo, grazie al Decreto che ha rafforzato l’adozione dei piani spostamenti casa lavoro e grazie ad una crescente sensibilità ambientale da parte delle aziende e dei pendolari, stiamo assistendo alla creazione di una vera e nuova infrastruttura di trasporto, il Carpooling. La presenza di migliaia di tragitti che collegano il territorio alle singole sedi aziendali, rappresentano una nuova alternativa di trasporto e con questi tassi di crescita, ben presto il Carpooling potrà essere considerato non solo efficiente ma anche la più capillare rete di trasporti per il pendolarismo.
Grazie al carpooling aziendale, i lavoratori possono condividere il tragitto casa-lavoro con colleghi e dipendenti di aziende limitrofe. Una decisione che, nel 2022, ha permesso di risparmiare 345.000 euro e di avere un’aria più pulita, con oltre 225 tonnellate in meno di emissioni di CO2. Sono oltre 200.000 i viaggi in carpooling aziendale certificati e circa 104.000 auto in meno sulle nostre strade.
I dipendenti delle aziende si sono lasciati conquistare anche dalla mobilità dolce, scegliendo di andare al lavoro a piedi, in bici o utilizzando le navette aziendali. Entrambe queste soluzioni sono integrate nell’applicazione e consentono alle aziende di misurarne i benefici ambientali e di incentivarne l’uso verso i propri collaboratori. Nel 2022 in bici e a piedi sono stati risparmiati oltre 47.000 euro e più di 30 tonnellate di CO2, mentre utilizzando le navette sono stati spesi 62.000 euro in meno con 40 tonnellate di CO2 non emesse.
Ottimi anche i numeri che arrivano dallo smart working: secondo i calcoli di Jojob Real Time Carpooling nel 2022 le giornate di lavoro da casa hanno fatto risparmiare 181.000 euro ed evitato 118 tonnellate di emissioni di CO2 nell’aria.
L’adozione di Jojob Real Time Carpooling da parte delle aziende consente ai mobility managers di attuare azioni concrete per lo sviluppo della mobilità sostenibile e di misurare puntualmente i risultati ottenuti. In accordo con le Linee Guida Ministeriali, Jojob fornisce non solo lo strumento attuativo ma consente inoltre di disporre dei dati di monitoraggio calcolati secondo i parametri Ispra e spendibili dunque negli aggiornamenti annuali di piani spostamento casa lavoro.
Tra le aziende che hanno adottato i servizi di Jojob Real Time Carpooling offrendo alternative di mobilità sostenibile ai propri dipendenti spiccano: Amadori, ARVAL, Automobili Lamborghini, BCC Banca Iccrea e società controllate, BPER Banca, Breton, BVLGARI, Contarina, Credem, Ducati Motor Holding, Euro Company, FAAC, Gruppo Chiesi, Gruppo Dolomiti Energia, Jacobacci & Partners, Lavazza, Mérieux NutriSciences Italia, Nexi, OMB Saleri, Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, Pietro Fiorentini, System Logistics, TIM, Twinset, Università di Torino, Valagro.

Mare, Acampora (Assonautica): ministero darà concretezza a nostra visione

Mare, Acampora (Assonautica): ministero darà concretezza a nostra visioneRoma, 7 mar. (askanews) – “L’Italia è da sempre considerata il pontile dell’Europa nel Mediterraneo, ma questa è una visione solo geografica, mentre noi dobbiamo arricchirla di contenuti politici e sociali per far capire il peso e la rilevanza del nostro Paese all’interno del sistema europeo”. Lo ha evidenziato il Presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina Giovanni Acampora questa mattina a Napoli al convegno “Promuovere l’economia blu: il ruolo delle città costiere”, organizzato dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO.
Per Acampora, “il panorama nazionale sta cambiando e avere finalmente un Ministero per le politiche del Mare ci consentirà di dare concretezza a questa nostra visione che per tanti anni abbiamo sostenuto e siamo pronti a dare il nostro contributo al Governo per scrivere insieme il Piano triennale del Mare”.
“Con Assonautica Italiana e come sistema camerale portiamo avanti numerose iniziative a favore dello sviluppo dell’Economia Blu e dei territori – ha proseguito Acampora -. Tra queste, ad esempio: il progetto di sviluppo del turismo nautico che il Ministero del Turismo ci ha affidato e che stiamo realizzando in collaborazione con l’Enit (l’Agenzia Nazionale del Turismo), “L’Italia vista dal Mare – Scopri dove ti porto”, inserito nel Piano di Promozione Nazionale; un risultato ottenuto grazie al lavoro compiuto per ottenere, la prima volta, l’importante riconoscimento della nautica da di porto quale tipologia di turismo al pari dei segmenti tradizionali; il Manifesto Blue, scritto dalla rete degli utenti del mare per contribuire a rispondere alla sfida dell’Europa per una transizione dalla crescita blu a un’Economia del Mare Sostenibile. Inoltre promuoviamo numerosi momenti di confronto e incontro, di rilievo nazionale e internazionale, come il Blue Forum la cui seconda edizione dal 25 al 27 maggio 2023 ospiterà a Gaeta i principali stakeholder istituzionali e associativi di tutti i settori della Blue Economy: sicurezza, shipping, logistica, costruzione navale, nautica, portualità turistica e commerciale, pesca e acquacoltura, ambiente, energia, innovazione e ricerca, formazione, turismo, sport, cultura. Quest’anno sarà l’occasione per contribuire alla definizione del Piano del Mare e per costruire insieme la nuova strategia marittima dell’Italia, tutti insieme per costruire il percorso verso un’Economia del Mare Sostenibile, Inclusiva e Innovativa”.