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La service company Cebat acquisisce il 100% di Giubergia

La service company Cebat acquisisce il 100% di GiubergiaMilano, 6 mar. (askanews) – Cebat, service company italiana nella manutenzione e realizzazione di reti di pubblica utilità, ha acquisito il 100% delle quote di Giubergia & Armando da Alpitel, controllata del gruppo Psc.
Con un fatturato di oltre 120 milioni di euro, 750 dipendenti e più di 60 anni di attività sul mercato, oggi Cebat consolida la sua posizione in Italia, andando a potenziare una zona strategica come quella del Nord, anche in vista delle prossime Olimpiadi invernali che richiederanno uno sforzo infrastrutturale importante. Un’acquisizione che si inserisce in un percorso di sviluppo che vede già la compagnia lavorare con le principali utility e multiutility italiane – fra queste Terna, Enel, Acea, Iren, Hera – e operare su diversi mercati esteri – Grecia, Spagna e Germania – in un’ottica di internazionalizzazione.
Giubergia, con un fatturato di circa 20 milioni di euro e oltre 80 persone impiegate, è un punto di riferimento per Enel e le principali municipalizzate operanti in Piemonte ed è considerata un attore di primo piano nel settore della realizzazione e manutenzione degli impianti di distribuzione di energia elettrica. Con il suo portafoglio ordini, Giubergia, quindi, rafforza Cebat nella sua crescita nel Nord Italia.
Giubergia manterrà le proprie sedi operative di Cuneo e Savigliano, diventando un importante hub operativo di Cebat nel Nord Italia.
“L’acquisizione di Giubergia rappresenta un acceleratore della nostra crescita in Nord Italia – dichiara Domenico D’Elia, ceo di Cebat – Cebat è già un attore chiave dell’infrastruttura energetica nel Nord Italia, avendo avuto un ruolo importante per il cavidotto in corrente continua Piemonte-Savoia, per il riassetto dell’Alto Bellunese, ed essendo impegnata oggi nel maggior progetto promosso da Terna per il rafforzamento della rete attraverso cavidotti interrati a 150kV, in vista delle prossime Olimpiadi invernali del 2026”. “Entrare a far parte del gruppo Cebat – ha aggiunto Remo Giubergia, amministratore delegato di Giubergia – è per noi motivo di orgoglio e di miglioramento per una nuova fase di crescita. La transizione energetica sta generando una crescita della domanda energetica e vediamo in Cebat il partner ideale per supportarci durante questa accelerazione del mercato che richiede un forte rinnovamento dell’infrastruttura di trasmissione e distribuzione di energia elettrica”.

Futura 2023: Ambasciatori gusto riuniscono in Trentino mondo ristorazione

Futura 2023: Ambasciatori gusto riuniscono in Trentino mondo ristorazioneMilano, 6 mar. (askanews) – Sarà il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, a tenere a battesimo la prima edizione di Futura 2023 l’evento ideato dall’Associazione italiana Ambasciatori del gusto che fino all’8 marzo tra Trento e la Val di Fiemme, passando per la Val di Cembra chiamerà a raccolta circa 200 persone del mondo dell’enogastronomia per gettare oggi le basi del futuro della nostra ristorazione.
Il mondo della cucina italiana di qualità, rappresentato dagli Ambasciatori del gusto, si confronta per tre giorni, a partire a oggi, con quello delle istituzioni, dell’ospitalità, della filiera, delle scuole, dell’imprenditoria, dei giovani talenti e degli operatori del territorio, attraverso incontri tematici, talk con esperti, esplorazioni e scoperte delle eccellenze enogastronomiche trentine.
Il potere del brand Italia sarà il tema al centro del talk col ministro Lollobrigida, durante il quale insieme al presidente degli Ambasciatori del gusto, Alessandro Gilmozzi, e a Carlo Cracco (anch’egli ambasciatore) si parlerà della percezine del nostro Paese all’estero ma anche di punti di forza e debolezza della nostra offerta e della necessità di fare squadra a livello di filiera con istituzini e territori.
Già perchè oltre a progettare il futuro partendo dall’oggi l’altra parola chiave di Futura 2023 è territorio. L’evento infatti ha l’ambizione di diventare un appuntamento annuale che punta a promuovere e valorizzare anche i luoghi in cui si svolge, trasformando storie locali in eccellenze nazionali. Non a caso l’evento gode del Patrocinio del Comune di Cavalese e di Trentino Marketing e del supporto di molteplici istituzioni nazionali e locali che condividono i valori etici, di sostenibilità e valorizzazione della filiera agro-alimentare: dal mondo agricolo, a quello produttivo fino a quello dell’accoglienza, di cui fa parte la ristorazione.
“Quella di marzo è la prima edizione e noi desideriamo che diventi un punto di riferimento per tutto il nostro comparto che per troppo tempo è stato frammentato e disgiunto. Fututra 2023 in Trentino è un’occasione per valorizzare la biodiversità top di gamma dei territori di montagna. Territori che sono fragili ma che rappresentano un patrimonio di cultura e di tradizione essenziale per il futuro della cucina italiana – ha detto Gilmozzi – E’ anche un’opportunità per coinvolgere professioni diverse, per proporre una visione di accoglienza turistica sostenibile ed etica e per stimolare una partecipazione attiva e formativa delle nuove generazioni. È l’inizio di un nuovo viaggio che permette di scoprire, valorizzare e ripensare il settore enogastronomico italiano”. “Futura – ha aggiunto Gianluca De Cristofaro, direttore generale dell’Associazione . è anche l’occasione per illustrare e discutere le proposte normative presentate al Governo e per immaginare insieme la ristorazione di domani”.
Oltre ai grandi focus dedicati alla cucina, al turismo, all’economia e alla sostenibilità, accompagna la manifestazione il festeggiamento del 25esimo Dolomiti Ski Jazz di Fiemme e Fassa, il Festival internazionale di musica nera su sfondo bianco.

Caradonna: i professionisti risorsa vitale per rilancio del Paese

Caradonna: i professionisti risorsa vitale per rilancio del PaeseMilano, 6 mar. (askanews) – “Vincolare le imprese che usufruiscono di benefici a supporto della loro attività l’obbligo di essere affiancati da un professionista in un percorso che conduca a un loro rafforzamento in termini di adeguatezza dell’assetto economico, organizzativo e finanziario. in questo modo si darebbe una maggiore solidità a tutto il tessuto economico e, quindi, anche a quello sociale”. E’ la proposta che Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano ha lanciato nel corso del convegno “Ripresa economica e crescita sociale: un’unica ricetta con tanti ingredienti” che si è tenuto oggi a Milano nell’Aula Magna della Università Cattolica: evento organizzato dai commercialisti milanesi in collaborazione con l’Università Cattolica, l’Ordine degli avvocati di Milano e dell’ANC (associazione nazionale commercialisti), con la partecipazione del Ministro Giancarlo Giorgetti. “Valorizzare, anche attraverso ruoli specifici codificati nelle norme, il compito che già svolgiamo noi professionisti di volano del cambiamento culturale e strutturale del nostro Paese – ha aggiunto la presidente – sono convinta che porterebbe maggiore efficacia alle azioni poste in essere da chi ci guida nel raggiungimento degli obiettivi di ripresa economica e crescita sociale che ci si è proposti”.
Il convegno ha ribadito la volontà del mondo dei professionisti di essere attori protagonisti nelle strategie di rlancio economico e sociale del paese.
“In un periodo complesso come quello che stiamo vivendo, con molti cittadini e imprese provati dalle conseguenze della pandemia e della guerra, appare quanto mai importante che all’attenzione ad attivare le leve per una ripresa economica si affianchino politiche volte ad accrescere il benessere sociale – ha detto ancora Caradonna – È evidente che oggi vediamo un allargamento della forbice sociale e questo è l’effetto dei traumi economici subiti negli ultimi periodi. Invertire il processo non è facile poiché ancora oggi abbiamo un’inflazione indotta che colpisce le famiglie e le imprese, ma sono certa che il confronto costruttivo fra coloro che vivono la quotidianità del tessuto sociale, la politica e le istituzioni, sia il percorso migliore per superare questo momento. Il convegno di oggi ne è la dimostrazione”.
Nel corso dell’incontro è stata presentata una ricerca dell’Ordine di Milano su tutte le imprese attive con fatturato fra i 500.000 ed 5.000.000 di euro che hanno depositato il bilancio nel 2021. Di queste, circa la metà si trovano in comuni con meno di 30.000 abitanti con una media di numero di addetti inferiore a 10. “Credo che una politica efficace debba tener conto della peculiarità e delle caratteristiche del nostro Paese, caratterizzato in larga maggioranza da Comuni di piccole dimensioni e da imprese con un numero contenuto di dipendenti per singola unità – ha sottolineato la presidente Caradonna nel corso del suo intervento – la nostra ricerca ne è una conferma. Favorire l’aggregazione per coloro che sono in un contesto che lo consenta è strategico anche per incentivare l’internazionalizzazione, come ha di recente sottolineato il nostro Consiglio Nazionale, ma altrettanta attenzione va riservata alle imprese di prossimità che, per tipologia di prodotto o scelta strategica, decidono avere come mercato il nostro territorio. Sono realtà che nel complesso rivestono una grande rilevanza per il nostro Paese – specifica Caradonna – ma singolarmente sono fragili e, spesso, lasciate sole a combattere con un mercato finanziario che non li supporta e una burocrazia che li rallenta”.
Il convegno ha visto il apertura gli interventi del presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, del Rettore Franco Anelli, del presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio ed del presidente dell’Ordine degli avvocati Antonino La Lumia.
Nel corso dei lavori il viceministro Maurizio Leo ha spiegato le linee che ispirano il lavori per la riforma fiscale, mentre la sottosegretaria al Mef, Lucia Albano si è confrontata sul tema delle poltiche di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico; mentre il capo di gabinetto del ministro dello Sporto e dei Giovani, Massimiliano Atelli è intervenuto sul tema della fiscalità ambientale.
Sul ruolo delle banche di credito cooperativo è intervenuto Giuseppe Maino, presidente di Banca ICCREA. “Fondamentale anche puntare sulla formazione – sottolinea il presidente dell’Unione Artigiani Marco Accornero – Tutte le stime concordano: che mancano già ora 700.000 dipendenti da inserire nelle imprese artigiane in Italia”. In questa direzione anche gli interventi dell’avvocato giuslavorista Gabriele Fava e della Professoressa Elena Beccalli, preside della Facoltà di scienze bancarie e assicurative dell’Unicatt di Milano, che si è soffermata anche sull’esigenza di un maggior controllo sulla qualità dei percorsi formativi.
Sui temi della necessità di una semplificazione anche a livello giuridico e di una attenzione anche alle problematiche dei piccoli comuni (che spesso non hanno le professionalità per cogliere le opportunità offerte dal PNRR) se ne sono occupati Corrado Ferriani, presidente della Commissione AGP ODCEC Milano e Paola Garlaschelli sindaco di Voghera. Lo sviluppo dei distretti come strumento di valorizzazione del “made in Italy” è stato analizzato dalla consigliera nazionale Eliana Quintili che ha delineato il progetto che sta avviando in questa area di delega.
Hanno partecipato ai lavori anche gli onorevoli Luciano D’Alfonso, Emiliano Fenu e Luigi Marattin e i presidenti dei tre maggiori sindacati UNGDCEC, ADC Nazionale e ANC Matteo De Lise, Maria Pia Nucera e Marco Cuchel. Infine le tematiche legate al contributo che la sussidiarietà e il terzo settore posso dare alla crescita sociale sono state analizzate da Giusi Cenedese del Centro Studi ANC e Dante Carrano direttore di Medici con l’Africa CUAMM. (nella foto: Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano)

Fotovoltaico, Eos Im firma progetti per oltre 400 milioni euro

Fotovoltaico, Eos Im firma progetti per oltre 400 milioni euroRoma, 6 mar. (askanews) – EOS Investment Management (EOS IM), gruppo internazionale indipendente specializzato nella gestione di fondi di investimento alternativi in economia reale con forte vocazione alla sostenibilità, annuncia di aver sottoscritto un contratto di acquisto di progetti di impianti di produzione di energia rinnovabile da fonte solare situati in Sardegna, Puglia e Sicilia. I progetti, con una potenza complessiva fino a 380 MW, sono in una fase molto avanzata dei rispettivi autorizzativi, parte dei quali sono attesi completarsi già nel corso del 2023.
L’accordo – informa una nota del gruppo – si svolgerà tramite il fondo EOS Energy Fund II S.C.A. SICAV-RAIF (noto come “EOS ReNewable Infrastructure Fund II”), è stato siglato con la piattaforma di investimenti in rinnovabili IPC, controllata dal Gruppo IGEFI. Il Gruppo IGEFI è un gruppo industriale italiano attivo nel settore delle costruzioni e dell’impiantistica per telecomunicazioni e settore energetico, nonché developer e investitore nei settori real estate ed energy. Il contratto prevede, tra l’altro, che le attività di progettazione e supporto allo sviluppo dei suddetti progetti siano seguite da IM Consulting S.r.l., società che conta su un team di 12 professionisti specializzati nello sviluppo di impianti alimentati da fonte rinnovabile, con un track record di oltre 500 MW autorizzati in Italia e all’attivo oltre 1 GWp di nuovi sviluppi.
IM Consulting è guidata dal CEO Iacopo Magrini che ha maturato oltre 15 anni di esperienza nel settore delle energie rinnovabili, ricoprendo incarichi di responsabilità tecnica e gestionale nello sviluppo, costruzione e conduzione di assets per la produzione di energia da fonti sostenibili.
“Questa acquisizione accresce ulteriormente il portafoglio del nostro secondo Fondo energy che vede oggi già oltre 200MW di assets operativi o in costruzione, e ci consolida come uno dei player indipendenti più dinamici della transizione energetica in Italia”, ha commentato Giuseppe La Loggia. “Siamo orgogliosi di continuare a giocare un ruolo di rilievo in una transizione che non solo conduce verso modelli di sviluppo più sostenibili per il clima e l’ambiente, ma che è anche in grado di rispondere concretamente alle impellenti esigenze di sicurezza energetica che richiedono significativi investimenti infrastrutturali. Per noi investire nelle infrastrutture rinnovabili significa creare concretamente e attivamente energia realizzando un ponte tra industria e finanza”, ha aggiunto Natalino Mongillo.

Leo: tempi maturi per una riforma strutturale del Fisco

Leo: tempi maturi per una riforma strutturale del FiscoMilano, 6 mar. (askanews) – Il fisco può essere una leva per accelerare la ripresa, per attivarla serve una riforma strutturale che riordini e in alcuni casi superi le attuali nome non più coerenti con i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni. E’ il senso delle parole pronunciante dal viceministro per l’Economia Maurizio Leo nel corso del suo intervento all’incontro “Ripresa economica e crescita sociale: un’unica ricetta con molti ingredienti” organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano – presieduto da Marcella Caradonna – e che si è svolto in Cattolica.
“Stiamo cercando di cambiare l’impostazione del sistema tributario che oramai è datato: la vera riforma fu fatta negli anni 70, poi ci sono stati degli interventi manutentivi. Quello che vogliamo fare adesso è riordinare tutto il sistema tributario – ha detto il viceministro parlando a margine dell’incontro – Innanzitutto vogliamo rendere il nostro ordinamento coerente con quelle che sono le regole dell’Unione europea e internazionali. E poi intervenire sui singoli tributi: l’Irpef, l’Ires, l’Iva; ma anche gli altri tributi minori, alcuni dei quali si possono anche eliminare. E poi intervenire anche sui procedimenti di accertamento. Bisogna cambiare il rapporto tra fisco e contribuente. Bisogna semplificare e cercare di ridurre ilil tax gap che c’è stato dagli anni 2000 ad oggi e che si è attestato tra i 75 e i 100 miliardi. Una cosa del genere non è pensabile, bisogna ridurlo in una logica di collaborazione fisco-contribuente”.
Ma il fisco come leva delle ripresa – ha poi aggiunto il ministro – deve prevedere anche dei meccanismi che stimolino le imprese a creare occupazione e innovazione. “La riforma deve essere inquadrata anche con incentivi alle imprese per le assunzioni – ha spiegato Leo – Per esempio ridurre la tassazione dell’Ires laddove l’impresa assuma chi percepiva il reddito di cittadinanza, ultra cinquantenni, donne. O che facci investimenti innovativi come il 4.0, il patent box, e la ricerca e sviluppo. Quindi ridurre le tasse per creare nuova occupazione e fare investimenti”.
Il ministro ha poi confermato che la legge delega sulla riforma del fisco sarà presentata entro metà marzo in Consiglio dei ministri. E che è allo studio la riduzione delle aliquote. “Dovremo vedere come coordinare la riduzione delle aliquote con la revisione delle tax expenditures – ha confermato il viceministro – Abbiamo circa 600 tax expenditure che cubano 156 miliardi, se si fa una revisione attenta si possono trovare le risorse per calibrare meglio le aliquote”.

Roma, al via dibattito pubblico su chiusura anello ferroviario

Roma, al via dibattito pubblico su chiusura anello ferroviarioRoma, 6 mar. (askanews) – Presentato in Campidoglio l’avvio del Dibattito Pubblico sul progetto “Chiusura Anello ferroviario di Roma”. L’obiettivo del dibattito è quello di informare e illustrare il programma di intervento finalizzato all’aumento dei treni passeggeri nel nodo di Roma, a creare un itinerario alternativo per il traffico merci e a migliorare la mobilità collettiva. Il progetto prevede di realizzare il collegamento tra le stazioni di Vigna Clara e di Val d’Ala, attraverso la nuova fermata di Tor di Quinto, nonché alcune puntuali modifiche del Piano Regolatore Generale a Roma Tiburtina: in questo modo le linee ferroviarie esistenti disposte come raggi dal centro verso l’esterno verranno collegate tra loro permettendo di offrire un sistema di mobilità integrato.
I lotti sottoposti a Dibattito Pubblico sono due: la tratta Vigna Clara-Tor di Quinto (Lotto 1B) e la tratta Tor di Quinto-Val d’Ala con modifiche al PRG di Tiburtina (Lotto 2). Il tracciato complessivo dei Lotti 1B e 2 si sviluppa tra la stazione di Vigna Clara, prosegue per Tor di Quinto e, oltrepassato il Tevere, si innesta in direzione est sulla linea merci in corrispondenza di Val d’Ala.
Il nuovo collegamento ferroviario si integrerà con le reti ferroviarie nazionali, regionali e con quelle del trasporto pubblico locale di Roma Capitale, rappresentando, inoltre, un concreto contributo in termini di rigenerazione urbana. In particolare, in una prospettiva di nuove occasioni per la mobilità sostenibile e di riconnessione delle trame ambientali, il progetto può rappresentare un’opportunità per realizzare, in sinergia con l’Amministrazione locale, la continuità della rete ciclabile comunale, attraverso ulteriori tratti per il collegamento delle nuove stazioni e l’integrazione con quelle esistenti. L’opera contribuisce al conseguimento dei principali obiettivi di sostenibilità, dalla neutralità climatica spinta dal Green Deal Europeo, all’Agenda ONU 2020 per lo Sviluppo Sostenibile, alla Politica di Coesione territoriale EU 2021-2027.
“L’istituto del Dibattito Pubblico – ha dichiarto Caterina Cittadino, presidente Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico – si ricava dal princicpio costituzionale di democrazia partecipativa. Sempre di più ci si è resi conto di quanto sia fondamentale il confronto con quei territori dove queste grandi opere impattano. La ‘Chiusura Anello ferroviario di Roma’ renderà maggiormente sostenibile la mobilità nella Capitale, per i cittadini e per le persone che arrivano in città, e dunque deve essere conosciuta e compresa”. (segue)

Giorgetti: conti pubblici in ordine è esigenza assoluta per Italia

Giorgetti: conti pubblici in ordine è esigenza assoluta per ItaliaMilano, 6 mar. (askanews) – “L’approccio seguito nella gestione della politica di bilancio è stato prudente e responsabile e continueremo in questo senso: avere conti pubblici in ordine è una esigenza assoluta per il paese per mantenere la fiducia dei mercati”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento a un convegno organizzato dall’Ordine dei commercialisti di Milano.
“Continuiamo ad essere impegnati come governo a creare tutte le condizioni favorevoli a uno sviluppo economico robusto che non metta però a rischio la sostenibilità dei conti pubblici che sono i conti pubblici di tutti noi – ha proseguito — E’ l’unica strada possibile perché l’Italia possa continuare a sorprendere come ha fatto negli ultimi anni”.

Ryanair inaugura 2 nuovi hangar a Orio per manutenzione flotta

Ryanair inaugura 2 nuovi hangar a Orio per manutenzione flottaOrio al Serio, 6 mar. (askanews) – Ryanair ha inaugurato due nuovi hangar per la manutenzione degli aeromobili presso l’Aeroporto di Orio al Serio, in provincia di Bergamo. Il quarto e quinto hangar rappresentano un investimento di 20 milioni di euro allo scalo bergamasco e creeranno oltre 100 nuovi posti di lavoro nel settore dell’ingegneria aeronautica per la regione Lombardia.
Ryanair in tutto ha investito oltre 50 milioni di euro nei suoi cinque hangar per la manutenzione di ultima generazione, che ora assicurano oltre 250 posti di lavoro altamente retribuiti nel settore dell’ingegneria aeronautica a Bergamo e in Lombardia. Questi due nuovi hangar consentiranno a Ryanair di trasferire a Bergamo una parte consistente della manutenzione interna dei Boeing 737, mentre la flotta di Ryanair all’Aeroporto di Bergamo sale a 24 aeromobili basati in S23 (un investimento di oltre 2 miliardi di dollari da parte di Ryanair in Lombardia).
Nello scalo di Orio “nel 2023 Ryanair baserà quattro nuovi aeromobili per un totale di 24 aerei e aprirà 10 nuove rotte a Bergamo aumentando il nostro traffico a 13 milioni di passeggeri all’anno – ha detto Michael O’Leary durante il suo intervento – Questo ulteriore investimento di 20 milioni di euro in 2 nuovi hangar per la manutenzione e la creazione di oltre 100 nuovi posti di lavoro nel settore manutenzione aeromobili, rafforza l’impegno di Ryanair a Bergamo, in Lombardia e in Italia in generale”.

WhatsApp accetta maggiore trasparenza su tutela dei consumatori Ue

WhatsApp accetta maggiore trasparenza su tutela dei consumatori Ue

Possibile rifiutare aggiornamenti. No condivisione dati a terzi

Roma, 6 mar. (askanews) – WhatsApp ha accettato di assicurare una maggiore maggiore trasparenza per adeguarsi alle normative europee di tutela dei consumatori. Lo annuncia la Commissione europea con un comunicato, precisando che il sistema di messaggistica renderà più semplice per gli utenti non operare gli aggiornamenti dell’App quando non siano d’accordo con alcuni dei nuovi elementi introdotti.
WhatsApp, prosegue il comunicato, ha anche confermato che i dati personali degli utenti non saranno condivisi a scopi commerciali con terze parti o con altre divisioni della capogruppo Meta, incluso Facebook.
La procedura in questione era stata “facilitata” dalla Commissione Ue, si legge, ma materialmente è stata condotta dalle autorità di tutela dei consumatori di Irlanda e Svezia. Ora, sui nuovi aggiornamenti WhatsApp spiegherà che cambiamenti intende operare ai contratti con gli utenti e come si ripercuoteranno sui loro diritti. Includerà la possibilità di non effettuare l’aggiornamento e assicurerà che pervengano notifiche sugli aggiornamenti stessi, che potranno essere respinti o rinviati.

RdC, da settembre arriva la Mia: assegni da 375 a 500 euro

RdC, da settembre arriva la Mia: assegni da 375 a 500 euro

Requisito residenza in Italia scende a 5 anni. Nuove regole per gli occupabili

Roma, 6 mar. (askanews) – Il reddito di cittadinanza cambierà nome. Da settembre il nuovo strumento si chiamerà Mia (misura di inclusione attiva). La bozza del testo predisposto dal ministero del Lavoro è adesso all’esame del dicastero dell’Economia, che dovrà verificare la disponibilità del miliardo di euro necessario per rafforzare le politiche attive del lavoro e allargare la platea di lavoratrici beneficiarie di Opzione donna. Il provvedimento andrà in consiglio dei ministri nelle prossime settimane, probabilmente entro marzo.
I beneficiari della Mia saranno suddivisi in due platee, come già deciso con la legge di bilancio: nuclei familiari poveri senza occupabili e nuclei con persone occupabili. Il tetto Isee per accedere alla prestazione dovrebbe scendere a 7.200 euro. L’assegno massimo per le famiglie senza occupabili sarà di 500 euro con durata di 18 mesi, per gli occupabili (oltre 400mila) potrebbe essere di 375 euro con durata di 12 mesi. Il beneficio per gli occupabili sarà revocato anche con un solo rifiuto a un’offerta di lavoro congrua.
Sono previsti il coinvolgimento oltre che dei centri per l’impiego anche delle agenzie private del lavoro, maggiori controlli e la possibilità di conciliare redditi da lavoro e assegno. Le agenzie private del lavoro incasseranno un incentivo per ogni occupabile per il quale riusciranno a trovare un impiego, anche a termine o part time.
Per incrociare domanda e offerta di lavoro è prevista la creazione di una piattaforma online cui gli occupabili saranno obbligati a iscriversi per poter ricevere l’offerta congrua (anche contratti brevi, ma superiori ai 30 giorni), che sarà tale se la sede di lavoro sarà nella provincia di residenza o nelle province confinanti.
Il requisito della residenza in Italia dovrebbe scendere a 5 anni dagli attuali dieci. Questa correzione farà aumentare, ma di poco, il numeri dei potenziali beneficiari. Con la Mia si punta a risparmiare tra i 2 e i 3 miliardi di euro l’anno. L’attuale reddito di cittadinanza costa circa 8 miliardi. Dagli ultimi dati Inps i beneficiari del reddito e pensione di cittadinanza sono 2.468.895 mentre l’assegno medio mensile è di 562,78 euro.
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