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Borsa, Milano in rialzo: FTSE Mib +0,68%

Borsa, Milano in rialzo: FTSE Mib +0,68%Roma, 11 lug. (askanews) – Chiusura in rialzo per la Borsa di Milano con l’indice Ftse Mib che segna un +0,68% a 28.061 punti. In evidenza Tenaris, che ha guadagnato il 2,79% a 13,985 euro, Iveco (+2,29% a 8,208), Interpump (+2,31% a 49,23). Da segnalare anche la performance di Moncler (+2,9%).

Spread in calo a quota 175,4 rispetto ai 176,3 punti registrati in apertura. La seduta odierna è stata poco mossa, in attesa del dato Usa sull’inflazione previsto per domani.

Mediaset, Cairo: mai pensato di scalarla, inoltre non è possibile

Mediaset, Cairo: mai pensato di scalarla, inoltre non è possibileMilano, 11 lug. (askanews) – “Non ho mai pensato di scalare Mediaset e oltretutto non è una cosa possibile”. Lo ribadito il numero uno del gruppo Rcs-La7, Urbano Cairo, riferendosi alle recenti ipotesi di stampa, emerse dopo la scomparsa di Berlusconi. “Mi ha stupito che a un certo punto, così ‘out of the blue’, su Dagospia sia uscita la notizia in cui si ipotizzava una cordata italiana in cui io andrei a prendere consigli dal grande banchiere d’affari Walter Veltroni. Mi sembra come minimo una cosa abbastanza traballante. Ho stima nei suoi confronti ed è nostro editorialista, ma credo che tutto possa fare tranne che l’organizzatore o il concepitore di un progetto relativo a una cordata italiana che va a prendersi Mediaset, una cosa che non stava né in cielo né in terra.

“Tra l’altro – ha aggiunto – in un momento in cui Berlusconi è mancato è una cosa che mai mi sarebbe venuta in mente, anche da un punto di vista umano”. Da un punto di vista tecnico finanziario, Cairo ha poi sottolineato che una scalata a Mediaset non sarebbe possibile, dato che Fininvest ha il controllo. “Mentre Rcs lo era, Mediaset non è contendibile. Comunque io non ho mai pensato una cosa del genere, mai nella vita. In più non si può fare”. Cairo ha poi riportato i commenti di Pier Silvio Berlusconi (amministratore delegato di Mfe) a quanto pubblicato da Dagospia. “Pier Silvio ha avuto parole carine nei miei confronti, quando era piccolo io ero sempre ad Arcore, con lui e Marina ci si vedeva. C’era un rapporto di simpatia con loro”, ha detto ricordando si essere stato per 4 anni assistente diretto di Silvio Berlusconi e poi per 10 anni tra Mondadori e Publitalia .

“Pier Silvio aa detto di aver letto questa cosa fantasiosa e spericolata: è giusto, ha ragione, concordo. ‘Oltretutto, ha aggiunto, non è possibile e semmai saremo noi che ci mangeremmo Rcs’. Dal suo punto di vista, per carità…”. “Poi – ha proseguito Cairo dicendo di parlare di un caso ‘di scuola’ – ho voluto fare un piccolo controllo è ho visto che per le leggi italiane esistenti in realtà non è possibile per Mediaset scalare Rcs, ma lo è per Rcs scalare Mediaset. Io non ci ho pensato mai nemmeno per un secondo, ma la verità è questa. E’ una cosa simpatica che dico così… Mi piacerebbe incontrare il mio amico Pier Silvio dopo anni, ma non certo per parlare di questo”.

Per la quarta rata del Pnrr non raggiunte 16 “milestone” (riforme e/o investimenti)

Per la quarta rata del Pnrr non raggiunte 16 “milestone” (riforme e/o investimenti)Roma, 11 lug. (askanews) – Sarebbero ben sedici le milestone non raggiunte al 30 giugno 2023 rispetto agli obiettivi previsti per la quarta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per questo, a quanto si apprende, il Ministro per gli affari europei, il Sud, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha convocato ieri sera la cabina di regia che si terrà oggi alle 13.30.

Il Ministro in diverse occasioni ha sottolineato la necessità di rivedere gli obiettivi intermedi per evitare di perdere la quarta rata. La maggio parte delle milestone non raggiunte riguarderebbero l’ambiente e l’istruzione, ma anche alcuni decreti attuativi nel settore della giustizia. Per quanto riguarda la terza rata da 19 miliardi, per la quale è ancora in corso l’interlocuzione con la Commissione europea, il nodo da sciogliere riguarda gli asili nido e soprattutto gli studentati, un progetto in capo al Ministero dell’Università e della Ricerca. La Commissione avrebbe dubbi sulle modalità di attuazione della riforma che dovrebbe portare ad aumentare i posti letto a disposizione degli studenti.

Pnrr, per quarta rata 16 milestone non raggiunte

Pnrr, per quarta rata 16 milestone non raggiunteRoma, 11 lug. (askanews) – Sarebbero ben sedici le milestone non raggiunte al 30 giugno 2023 rispetto agli obiettivi previsti per la quarta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per questo, a quanto si apprende, il Ministro per gli affari europei, il Sud, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha convocato ieri sera la cabina di regia che si terrà oggi alle 13.30.

Il Ministro in diverse occasioni ha sottolineato la necessità di rivedere gli obiettivi intermedi per evitare di perdere la quarta rata. La maggio parte delle mailstone non raggiunte riguarderebbero l’ambiente e l’istruzione, ma anche alcuni decreti attuativi nel settore della giustizia. Per quanto riguarda la terza rata da 19 miliardi, per la quale è ancora in corso l’interlocuzione con la Commissione europea, il nodo da sciogliere riguarda gli asili nido e soprattutto gli studentati, un progetto in capo al Ministero dell’Università e della Ricerca. La Commissione avrebbe dubbi sulle modalità di attuazione della riforma che dovrebbe portare ad aumentare i posti letto a disposizione degli studenti.

La7 presenta il palinsesto 2023/2024, confermati i punti “di forza”

La7 presenta il palinsesto 2023/2024, confermati i punti “di forza”Milano, 11 lug. (askanews) – Informazione, approfondimento, inchieste, intrattenimento culturale e satira. Punta su questi cinque “elementi di forza” il nuovo palinsesto di La7 per la stagione 2023/2024 presentato oggi a Milano dal numero uno del gruppo, Urbano Cairo. Dal gruppo storico con Enrico Mentana, Lilli Gruber, Giovanni Floris, Andrea Purgatori, Corrado Formigli, Diego Bianchi, Aldo Cazzullo, Licia Colò, Tiziana Panella, alle riconferme di David Parenzo, Marianna Aprile, Luca Telese, fino a new entry come Massimo Gramellini: La7 “rafforza la sua identità in modo chiaro, in un momento di grandi mutamenti per la tv italiana e il Paese, per raccontare il presente e ricordare il passato, offrendo quotidianamente le chiavi di lettura della realtà in cui viviamo”.

Anche durante l’estate La7 resta accesa con i suoi programmi dal mattino al daytime fino alla sera con In Onda, condotto quest’anno da Marianna Aprile e Luca Telese che saranno al timone del programma fino a settembre. Dall’autunno la trasmissione resterà poi in onda alla domenica sera in prima serata con la stessa coppia di conduzione. Sempre nei mesi estivi, spazio anche alla sperimentazione con il primo programma nativo digital/televisivo derivato dalla “dirompente esperienza” di Intanto, il format che sulle piattaforme web del canale, dal primo gennaio ad oggi, ha raccolto ben 75 milioni di visualizzazioni. Saranno 4 speciali. Novità in arrivo nel weekend di Massimo Gramellini con un doppio appuntamento il sabato e la domenica: una bussola per leggere e capire l’attualità. Saranno previste anche incursioni nel palinsesto dello storico Alessandro Barbero, a cui saranno affidati speciali di prima e seconda serata. A completare l’offerta sull’approfondimento un’altra eccellenza sarà la collaborazione con Ezio Mauro, che firmerà uno speciale all’interno della nuova stagione di Atlantide.

Da gennaio 2024, La7 uscirà dagli studi televisivi con un nuovo programma di inchieste in prima serata nato dall’esperienza consolidata del team di Piazzapulita. Si chiamerà 100′ (centominuti) e sarà firmato da Corrado Formigli e da Alberto Nerazzini. Lunghe inchieste filmate per raccontare il Paese. In primo piano sempre l’informazione quotidiana del TgLa7 di Enrico Mentana. Il direttore della testata oltre alla conduzione dell’edizione delle 20.00 proporrà anche le sue ormai celebri #maratonementana nei momenti più cruciali per il Paese come, ad esempio, le elezioni europee fissate per giugno 2024.

L’access prime time sarà presidiato da Otto e Mezzo di Lilli Gruber.Completa il palinsesto diMartedi’ con Giovanni Floris, Atlantide con Andrea Purgatori, la seconda edizione di Una Giornata Particolare di Aldo Cazzullo, Piazzapulita di Corrado Formigli, Propaganda Live con Diego Bianchi, Makkox e tutta “la banda”, e Eden – Un pianeta da Salvare con Licia Colò. Confermati anche gli appuntamenti giornalieri con Omnibus, condotto da Gaia Tortora e Alessandra Sardoni, Coffee Break con Andrea Pancani, L’Aria che tira con l’arrivo alla conduzione di David Parenzo, Tagada’ con Tiziana Panella e l’appuntamento pomeridiano con la storia di C’era una volta il Novecento con Alessio Orsingher e Luca Sappino, novità di quest’anno che viene confermata anche per la prossima stagione. Il palisesto de La7 dedica poi “grande attenzione ai film con una particolare vocazione all’uso del cinema come lente per raccontare la realtà. Tra i titoli della stagione la prima tv di Nuclear Now di Oliver Stone e Worth-Il patto di Sara Colangelo, oltre alla proposta di pellicole acclamate dalla critica come The imitation game con Benedict Cumberbatch e Promised land con Matt Damon. Lingo come previsto farà la pausa autunnale. La7 tornerà con il preserale a gennaio 2024.

Torneranno, infine, “i grandi eventi di successo come la Ginnastica Ritmica, con il suo fascino e le vittorie delle farfalle azzurre, nonché il Palio di Siena, corsa tra le più’ spettacolari al mondo e figlia di una tradizione secolare del nostro Paese che raccoglie sempre grandi ascolti (anche quest’anno sopra il 10% nel primo appuntamento del 2 luglio), nell’appassionante telecronaca affidata a Pierluigi Pardo”.

Salvini: su sciopero treni e aerei se necessario interverrò

Salvini: su sciopero treni e aerei se necessario interverròMilano, 11 lug. (askanews) – “Prenderò una decisione entro stasera perchè tutti usino il buon senso e le parti si mettano intorno a un tavolo, perchè datori e lavoratori cerchino una soluzione per tutti. Lasciare a piedi migliaia di turisti e lavoratori nel pieno del boom turistico sarebbe una cosa inaccettabile”. A dirlo il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, durante l’evento di inaugurazione della quarta corsia dinamica sulla A4. “Bisogna usare a buon senso e non c’è decreto per quello e sto pensando agli scioperi nel cuore di luglio – ha detto poco prima – giovedì quello dei treni e sabato quelli degli aerei: io non ci sto dormendo la notte. Oggi ho sentito le imprese domani sentirò i sindacati”.

Salvini conta di “trovare una soluzione positiva per imprese e lavoratori col dialogo ma se necessario un intervento del ministero non nego alcuna possibilità di intervento”. “Mi auguro – ha concluso – che il momento della ripartenza non venga danneggiato da micro rivendicazioni che in molti casi sono pretestuose”.

Istat, da indicatori di fiducia segnali discordanti

Istat, da indicatori di fiducia segnali discordantiRoma, 11 lug. (askanews) – Gli indicatori di fiducia mostrano segnali discordanti. A giugno, l’indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato, con un miglioramento diffuso a quasi tutte le componenti, mentre la fiducia delle imprese ha segnato una leggera flessione. E’ la fotografia scattata dall’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.

In uno scenario internazionale caratterizzato da una componente di fondo dell’inflazione ancora elevata in molti paesi, le principali banche centrali hanno proseguito il rialzo dei tassi di interesse, determinando condizioni di finanziamento più restrittive per imprese e famiglie. A maggio, l’indice destagionalizzato della produzione industriale in Italia ha registrato un aumento congiunturale che ha interrotto la fase di calo dei precedenti quattro mesi. Nella media del periodo marzo-maggio, tuttavia, l’indice è risultato in calo dell’1,8% rispetto ai tre mesi precedenti.

Nel primo trimestre, il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato grazie al rallentamento della dinamica dei prezzi. La propensione al risparmio, pur continuando a ridursi in termini tendenziali, ha segnato un incremento in termini congiunturali. Le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste favorevoli. A maggio, si è confermata la crescita dell’occupazione e il tasso di disoccupazione è diminuito a fronte di una stabilità di quello di inattività.

Si è ridotto ulteriormente a giugno il differenziale positivo dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) tra l’Italia e l’area euro, anche per effetto del forte rallentamento della componente dei listini dell’energia nel nostro Paese.

In Italia il calo dei salari reali più forte tra le economie Ocse

In Italia il calo dei salari reali più forte tra le economie OcseRoma, 11 lug. (askanews) – L’Italia è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie Ocse. Alla fine del 2022, i salari reali erano calati del 7,5% rispetto al periodo precedente la pandemia.

Secondo le proiezioni Ocse, in Italia i salari nominali aumenteranno del 3,7% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, mentre l’inflazione dovrebbe attestarsi al 6,4% nel 2023 e al 3% nel 2024. E’ quanto emerge dalle Prospettive dell’Occupazione Ocse 2023. In Italia, i salari fissati dai contratti collettivi sono diminuiti in termini reali di oltre il 6% nel 2022. Si tratta di un calo particolarmente significativo se si considera che, a differenza di altri paesi, la contrattazione collettiva copre, in teoria, tutti i lavoratori dipendenti.

L’indicizzazione dei contratti collettivi alle previsioni Istat dell’inflazione al netto dei beni energetici importati (Ipca-Nei), recentemente riviste significativatimente al rialzo, fa pensare che i minimi tabellari potranno recuperare parte del terreno perduto nei prossimi trimestri. Tuttavia, i significativi ritardi nel rinnovo dei contratti collettivi (oltre il 50% dei lavoratori è coperto da un contratto scaduto da oltre due anni) rischiano di prolungare la perdita di potere d’acquisto per molti lavoratori.

L’Arera: i mercati energetici sono ancora tesi, un errore pensare a una nuova normalità

L’Arera: i mercati energetici sono ancora tesi, un errore pensare a una nuova normalitàRoma, 11 lug. (askanews) – “La scelta, per nulla ovvia, operata nel luglio del 2022” dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, “di cambiamento della modalità di fissazione del prezzo per il servizio di tutela gas” ha consentito risparmi per 3 miliardi di euro. Lo ha rilevato il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, nella sua Relazione al Parlamento sull’attività del 2022.

“Come noto si è passati da una indicizzazione basata su prodotti Ttf trimestrali forward, ad un indice basato sul prezzo ex-post, mensile, formato al Psv (Punto di scambio virtuale, ndr) italiano”. “Forse il dato più indicativo per valutare l’opportunità di questa scelta risiede nel confronto tra il prezzo che i consumatori in tutela gas avrebbero pagato con il metodo precedente e quello effettivamente determinatosi nel trimestre ottobre – dicembre 2022”.“Nel primo caso – ha spiegato – avremmo avuto un prezzo fisso per tutto il IV trimestre ’22 pari a 240 euro/MWh, da confrontare con un prezzo medio, realizzatosi nel trimestre, di circa 95 e/MWh. Nel semestre invernale 2022-2023 il cambiamento ha comportato un vantaggio, per il consumatore in tutela, che possiamo stimare in circa 3 miliardi di euro”.

“La crisi dei prezzi morde con meno intensità, ma i mercati energetici sono ancora tesi, esposti a forti oscillazioni e pronti a reagire negativamente al mancato sviluppo di quelle iniziative di riallineamento strutturale del bilancio domanda offerta, che sono state intraprese nel corso dell’emergenza”. Questo il monito lanciato dal presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini, nell’apertura della Relazione al Parlamento sull’attività del 2022. Il presidente ha evidenziato come i temi dell’energia abbiano “guadagnato una centralità dovuta, ma con una drammaticità che speriamo possa considerarsi superata”. “Sarebbe però un grave errore pensare che la situazione sia già rientrata in nuova normalità, da gestire ordinariamente. La fase dell’emergenza ci ha obbligato ad affrontare nuovamente alcuni aspetti che davamo per consolidati e su cui facevamo leva per imprimere una rilevante accelerazione al processo della transizione energetica”, ha evidenziato Besseghini in riferimentmo alla crisi energetica dello scorso anno con i picchi dei prezzi del gas acuiti dallo scoppio della guerra in Ucraina.

“Il conto, salato, di questo cambio lo abbiamo pagato e lo stiamo pagando a livello nazionale ed europeo”, ha aggiunto il presidente. L’acqua diventerà sempre di più una risorsa scarsa, un enorme problema cui si affiancherà quello, già nei fatti, di un cambiamento strutturale delle precipitazioni. Ha evidenziato l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente.

“Si suole dire – ha sottolineato Stefano Besseghini – che le future guerre si combatteranno per l’acqua e non per il petrolio. Non so farmi profeta ma certamente, come abbiamo drammaticamente avuto modo di verificare anche nel corso di questi anni, non avremo solo un problema di scarsità della risorsa, ma un cambio strutturale del meccanismo delle precipitazioni con una estremizzazione dei fenomeni”. “Avere acqua non vuol dire avere ingenti risorse idriche, ma vuol dire avere acqua nella quantità e qualità che serve, nel momento in cui serve”. Oltre al potenziamento degli investimenti e al ruolo crescente che potrebbero avere “gli operatori del servizio idrico”, Besseghini ricorda che “tra i fattori chiave, per garantire una necessaria ‘capacità di adattamento’, rientra sicuramente la possibilità di integrare efficacemente la raccolta e il convogliamento delle acque meteoriche con il restante sistema infrastrutturale”. “Il repentino evolversi dello scenario climatico, con una maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi – ha spiegato Besseghini – suggerisce di assegnare un’elevata priorità al processo di integrazione infrastrutturale, affinché siano realizzate e tenute in esercizio regolare le opere necessarie alla gestione degli effetti che questi eventi meteorologici determinano”. “Il riuso potrebbe determinare un interessante punto di contatto tra il ciclo idrico integrato ed il settore di maggiore impiego dell’acqua, vale a dire il settore agricolo”.

Energia, Arera:mercati ancora tesi,errore pensare a nuova normalità

Energia, Arera:mercati ancora tesi,errore pensare a nuova normalitàRoma, 11 lug. (askanews) – “La crisi dei prezzi morde con meno intensità, ma i mercati energetici sono ancora tesi, esposti a forti oscillazioni e pronti a reagire negativamente al mancato sviluppo di quelle iniziative di riallineamento strutturale del bilancio domanda offerta, che sono state intraprese nel corso dell’emergenza”. Questo il monito lanciato dal presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini, nell’apertura della Relazione al Parlamento sull’attività del 2022. Il presidente ha evidenziato come i temi dell’energia abbiano “guadagnato una centralità dovuta, ma con una drammaticità che speriamo possa considerarsi superata”.

“Sarebbe però un grave errore pensare che la situazione sia già rientrata in nuova normalità, da gestire ordinariamente. La fase dell’emergenza ci ha obbligato ad affrontare nuovamente alcuni aspetti che davamo per consolidati e su cui facevamo leva per imprimere una rilevante accelerazione al processo della transizione energetica”, ha evidenziato Besseghini in riferimemtmo alla crisi energetica dello scorso anno con i picchi dei prezzi del gas acuiti dallo scoppio della guerra in Ucraina. “Il conto, salato, di questo cambio lo abbiamo pagato e lo stiamo pagando a livello nazionale ed europeo”, ha aggiunto il presidente.