Codice Appalti, Salvini: tagliando a fine annoLongarone, 29 set. (askanews) – “Il nuovo Codice degli Appalti, a cui abbiamo lavorato per mesi, entrato in vigore il 1° luglio, che è stato accompagnato anche da incontri con i geologi, che non ha bloccato opere e gare che sono decine di migliaia”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture intervenendo in videoconferenza alla due giorni del Consiglio nazionale dei Geologi a Longarone, a 60 anni anni dal disastro del Vajont.
“Ovviamente avrà bisogno di un tagliando a fine anno per verificare quello che funziona al meglio e quello che magari va rivisto, però – ha aggiunto Salvini – diciamo che i primi tre mesi di applicazione mi dicono che stiamo facendo perdere meno tempo ai professionisti, agli imprenditori, ai sindaci e le opere pubbliche viaggeranno più spedite, con tutti i controlli e la trasparenza garantita dalla digitalizzazione che sarà per norma operativa dal 1 gennaio su tutto l’iter degli appalti”.
Inflazione, Istat: a settembre in lieve rallentamento a +5,3%Roma, 29 set. (askanews) – A settembre l’inflazione ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua, da +5,4% del mese precedente. Si attenua la crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa”, che a settembre si attesta al +8,3% da +9,4% di agosto. E’ la stima preliminare dell’Istat.
La lieve decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente al rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,2% a +7,7%), degli Alimentari lavorati (da +10% a +9,1%), dei Beni durevoli (da +4,6% a +4,0%) e, in misura minore, dei Beni non durevoli (da +5,2% a +4,8%), dei Beni semidurevoli (da +2,9% a +2,4%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,9% a +3,7%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati da un’accelerazione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da +5,7% a +7,6%), dalla minore flessione di quelli degli Energetici regolamentati (da -29,6% a -27,8%) e dall’aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,2% a +3,8%). L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta ancora (da +4,8% a +4,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,0%, registrato ad agosto, a +4,8%).
Si affievolisce la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +6,3% a +6,0%), mentre si accentua quella dei servizi (da +3,6% a +4,1%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -1,9 punti percentuali, dai -2,7 di agosto. Rallentano in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,4% a +8,3%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,9% a +6,6%).
La crescita congiunturale dell’indice generale si deve principalmente all’aumento prezzi degli Energetici sia regolamentati (+2,5%) sia non regolamentati (+1,6%), degli Alimentari non lavorati (+0,6%), dei Beni semidurevoli e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5% per entrambi) e dei Servizi vari (+0,3%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’attenuazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,7%). L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,2% per la componente di fondo.
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,7% su base mensile, anche per effetto della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e del 5,7% su base annua (in accelerazione da +5,5% di agosto). A settembre “l’inflazione – è il commento dell’Istat – registra un ulteriore, sebbene lieve, rallentamento, scendendo al +5,3%. La nuova discesa del tasso di inflazione risente dell’andamento dei prezzi dei beni alimentari, la cui crescita in ragione d’anno si riduce sensibilmente, pur restando su valori relativamente marcati (+8,6%). Per contro, un freno al rientro dell’inflazione si deve al riaccendersi di tensioni sui prezzi dei Beni energetici, in particolare nel settore non regolamentato, che riporta la dinamica tendenziale del comparto su valori positivi, ma anche all’accelerazione dei prezzi dei Servizi di trasporto. Si attenua, infine, la crescita su base annua dei prezzi del ‘carrello della spesa’, che a settembre si attesta al +8,3%”.
Dl asset, governo ottiene fiducia Senato con 94 voti a favoreRoma, 28 set. (askanews) – Il governo ha ottenuto al Senato la fiducia posta sul decreto asset. I voti a favore sono stati 94, quelli contrari 49. Il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il 9 ottobre pena la decadenza, passa ora all’esame della Camera.
Il decreto contiene una varietà di norme tra cui la tassa sugli extraprofitti delle banche, modificata rispetto alla versione originale prevedendo l’esclusione dalla base imponibile del margine di interesse dei titoli di Stato, le misure contro il caro-voli nei collegamenti con le isole attribuendo maggiori poteri all’Antitrust (è saltato invece il divieto di applicare tariffe aeree del 200 per cento superiori alla tariffa media del volo, come era nella prima versione), disposizioni per far fronte alle carenze dei taxi. Per le zone alluvionate il decreto prevede l’aumento delle risorse per la ricostruzione del settore privato (che passano da 120 a 490 milioni di euro), agevolazioni per le bollette le cui utenze fanno riferimento a case o locali danneggiati, l’assegnazione di 235 milioni di euro ai Comuni colpiti, in proporzione alla quantità dei debiti, con la previsione che le Regioni possono anticipare le somme per garantire tempestività di intervento.
Confluite nel decreto asset anche le norme che consentono al Ministero dell’Economia di acquisire una partecipazione fino al 20% della società Netco della rete fissa di Tim, in precedenza approvate dal Consiglio dei Ministri con un decreto ad hoc. Tra le novità, introdotte con un emendamento di Forza Italia, misure che attenuano gli effetti negativi del de-risking delle banche nei confronti di settori potenzialmente a rischio riciclaggio, come le attività di compro oro e le agenzie di scommesse, quando esso è ingiustificato.
Nel decreto è contenuta anche la norma che esclude manager e dipendenti della Società Stretto di Messina dall’applicazione del tetto agli stipendi pubblici che è pari a 240.000 euro.
Arera: la bolletta elettrica crescerà del 18,6% nel quarto trimestre del 2023Roma, 28 set. (askanews) – La bolletta elettrica per la famiglia tipo in tutela crescerà del 18,6% nel quarto trimestre del 2023. E’ quanto afferma l’Arera in un comunicato. Terminato il sistema di rafforzamento in vigore negli ultimi 2 anni, vengono aggiornati i bonus sociali base al fine di garantire un risparmio del 30% sulla bolletta elettrica (al lordo delle imposte) e del 15% su quella gas (al netto delle imposte).
Per l’ultimo trimestre dell’anno, inoltre, viene introdotta una novità: un contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, che arriverà in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, cioè le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), per un valore totale di 300 milioni di euro. Misure che attuano quanto previsto dal Governo nel decreto approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri dello scorso 25 settembre. L’intervento si affianca a quelli relativi al gas, con la conferma anche nel quarto trimestre del 2023 dell’azzeramento degli oneri generali e della riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.
“E’ vero che i prezzi dell’energia non mordono con l’aggressività di un anno fa ma le oscillazioni sono indice di un settore energetico ancora alla ricerca di un suo equilibrio, con inevitabili riflessi nella bolletta anche a causa della stagionalità a cui andiamo incontro – afferma il presidente di ARERA, Stefano Besseghini -Anche senza lo stimolo dei prezzi alti è importante in questa stagione invernale prestare molta attenzione al contenimento dei consumi e, per quanto possibile, a sviluppare investimenti di efficienza energetica”. L’aumento del prezzo dell’energia elettrica, per chi è ancora in tutela, è dovuto all’andamento delle attuali quotazioni all’ingrosso, previste in aumento per il quarto trimestre 2023 anche a causa del costo del gas naturale che normalmente cresce nelle stagioni più fredde.
A livello di scenario, positivo il riempimento degli stoccaggi gas italiani ed europei, che hanno raggiunto già ad agosto oltre il 90% della capacità disponibile, in largo anticipo rispetto alla scadenza del 1° novembre prevista dalle norme europee. La spesa per l’energia elettrica per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2023) sarà di circa 889,60 euro, segnando un -32,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° gennaio – 31 dicembre 2022).
Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica si registra un +18,6% del prezzo finale della famiglia tipo, a 28,29 centesimi di euro al kWh, in netta diminuzione rispetto ai 66,01 centesimi che caratterizzavano il quarto trimestre 2022 (-57% circa). Il prezzo attuale è sostanzialmente legato al forte incremento della componente PE a copertura dei costi di acquisto dell’energia elettrica (+19,4%), e della voce oneri di sistema (+0,4%), leggermente compensata da una riduzione della componente PD a copertura dei costi di dispacciamento (-1,2%); la componente PPE per il corrispettivo di perequazione è rimasta invariata. Restano invariate le tariffe di rete regolate (Trasporto, distribuzione e misura). Rimane rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie. Questi vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un ISEE valido nel corso del 2023 ed entro la soglia di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico). A tal proposito si ricorda che l’ISEE ha una validità coincidente con l’anno solare ed è quindi importante presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), qualora non sia stato già fatto nel corso di quest’anno, per ottenere la certificazione per il 2023.
Piazza Affari chiude positiva (+0,54%), volano i rendimenti dei BtpMilano, 28 set. (askanews) – Chiusura positiva per Piazza Affari, con il Ftse Mib che, al termine di una seduta volatile, guadagna lo 0,54% a 28.163,03 punti, in scia ai guadagni di Wall Street. In rialzo anche le altre principali Borse europee – Francoforte +0,69%, Parigi +0,63% – nel giorno del dato sull’inflazione tedesca, scesa a settembre al +4,5% annuo, ai minimi da inizio guerra.
All’indomani del via libera del Cdm alla Nadef, occhi puntati sui Btp: lo spread con gli omologhi tedeschi ha chiuso stabile a 194 punti, dopo essere arrivato però a toccare la soglia psicologica dei 200 punti, con il rendimento che è salito al 4,91%, in aumento di 20 punti base rispetto a ieri, dopo aver toccato il 4,95%, massimi dal 2013. Oggi in asta il Tesoro ha collocato Btp a 5 e 10 anni toccando livelli che non si vedevano dal 2012. Ma sono in tensione tutti i titoli di Stato governativi con la corsa del prezzo del petrolio, ormai prossimo ai 100 dollari al barile – seppur in ritracciamento oggi in chiusura -, che alimenta ulteriormente le preoccupazioni per il persistere di tassi d’interesse globali elevati. Il rendimento del Bund è balzato al 2,97%, così come oltreoceano i Treasury decennali hanno superato il 4,6% per la prima volta dal 2007. Tornando a Piazza Affari, tra i titoli principali, in luce Bper (+3,15%). Il gruppo Unipol (+0,35%), che detiene il 19,9% dell’istituto di Modena, è salito al 19,7% del capitale della Popolare di Sondrio (+1,151%) dopo aver completato l’acquisto del 10,2% attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding. L’operazione allontana sempre più Bper da un eventuale coinvolgimento nel riassetto futuro di Mps (+0,71%). Giù Tim (-2,52%).
Maire Tecnimont: chiusura anticipata per il bond con tasso al 6,5%Milano, 28 set. (askanews) – Il bond di Maire Tecnimont da 200 milioni con tasso fisso al 6,5% chiude il collocamento in anticipo dopo soli tre giorni di offerta.
L’offerta al pubblico delle obbligazioni “Senior Unsecured Sustainability-Linked Notes Due 5 October 2028” avviata il 26 settembre – comunica l’azienda – è stata chiusa anticipatamente in data odierna, grazie alla forte domanda degli investitori istituzionali e retail che ha permesso di raggiungere l’ammontare massimo di 200 milioni di euro il terzo giorno. La data di emissione delle obbligazioni sarà il 5 ottobre. Gli interessi – che matureranno al tasso fisso annuo del 6,5%, con un incremento massimo dello 0,5% in caso di mancato raggiungimento, al 31 dicembre 2025, di specifici target di riduzione delle emissioni di CO2 – saranno pagati in via posticipata il 5 aprile e il 5 ottobre di ogni anno a partire dal 5 aprile 2024.
“Lo straordinario successo dell’offerta – ha detto l’AD Alessandro Bernini – testimonia il forte apprezzamento per la solidità di Maire e il suo impegno concreto nella sostenibilità, che da oggi è profondamente integrata anche nella gestione finanziaria. La fiducia dimostrata sia dagli investitori istituzionali che dai risparmiatori è per noi motivo di estrema soddisfazione e rappresenta un’ulteriore conferma della validità della nostra strategia di abilitatori della transizione energetica”.
Bce: in ultimi 3 mesi maggiori rialzi spread su Italia e SpagnaRoma, 28 set. (askanews) – I differenziali di rendimento dei titoli di Stato nei diversi Paesi dell’area euro (gli spread) “sono aumentati in modo disomogeneo” tra metà giugno e metà settembre. “I differenziali italiani e spagnoli hanno registrato gli incrementi maggiori, rispettivamente pari a 20 e 15 punti base”. Lo rileva la Bce nel bollettino economico. “I mercati dei titoli di Stato hanno mostrato capacità di tenuta non solo rispetto al deterioramento delle prospettive macroeconomiche – osserva l’istituzione – ma anche alla minore presenza dell’Eurosistema sul mercato”.
“L’assenza di significative pressioni al rialzo sui differenziali, nonostante l’interruzione dei reinvestimenti” nell’ambito del piano di acquisti della stessa Bce a partire da luglio (App) “e il consueto minimo che le condizioni di liquidità registrano nei mesi estivi, suggerisce che gli investitori privati stiano continuando ad assorbire le obbligazioni non più acquistate dall’Eurosistema senza gravi difficoltà”, aggiunge la Bce.
Petrolio a massimi oltre un anno, Brent sopra 97 usd poi ritracciaRoma, 28 set. (askanews) – Leggeri ripiegamenti, forse su possibili prese di profitti nel pomeriggio sul petrolio, dopo che nel corso della seduta le quotazioni hanno raggiunto i massimi da oltre un anno a questa parte. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del Mare del Nord si attesta in calo di uno 0,35% a 96,20 dollari. Precedentemente aveva toccato quota 97,69 dollari, sui massimi dall’estate del 2022. Negli scambi di preapertura il West Texas Intermediate cede uno 0,30 per cento a 93,39 dollari, mentre in precedenza aveva marginalmente superato 95 dollari.
In mattinata le quotazioni potrebbero esser state trainate al rialzo dai nuovi dati sul calo delle scorte negli Stati Uniti, dove l’amministrazione Biden ha fatto un massiccio ricorso alle riserve strategiche per cercare di contenere l’inflazione. Nel frattempo diversi dei maggiori produttori mondiali di greggio, tra cui l’Arabia Saudita e vari altri Stati dell’Opec allargata, stanno contenendo l’offerta proprio per sostenere i prezzi, in un malcelato braccio di ferro anche riguardo alle sanzioni di Usa e Ue contro la Russia, che fa parte dell’Opec+.
Bce, studio: fughe notizie opera di singoli con pareri minoritariRoma, 28 set. (askanews) – I dati che vengono fatti trapelare dalla Bce “arrivano probabilmente da singoli interni con opinioni minoritarie”, rispetto alle decisioni che vengono poi adottate. E’ la conclusione a cui giungono tre studiosi – Michael Ehrmann, Phillipp Gnan, Kilian Rieder – in un documento di analisi pubblicato dalla stessa Bce, che si concentra proprio sulle indiscrezioni di stampa riguardanti la banca centrale.
“Le soffiate di informazioni confidenziali che provengono da istituzioni pubbliche hanno costituito un argomento di ricerca per molto tempo. Le loro determinanti, così come il loro potenziale impatto sull’opinione pubblica e sull’efficacia delle politiche restano sfuggenti. Sulla base di un database di soffiate anonime di politica monetaria nell’area euro, riportate dalle agenzie di stampa, forniamo evidenze sul fatto che molte di queste indiscrezioni – affermano gli autori – probabilmente arrivano da singoli interni con pareri minoritari”. Secondo lo studio, queste indiscrezioni “hanno ampi effetti sui mercati e indeboliscono gli annunci di policy ufficiali”. Al tempo stesso, “i risultati suggeriscono anche che le indiscrezioni non vincolano i decisori” nelle loro determinazione e che una appropriata comunicazione “può mitigare i loro effetti”.
Da notare che questo studio viene pubblicato non molto tempo dopo il Consiglio direttivo del 14 settembre, in cui secondo indiscrezioni di stampa la presidente della Bce Christine Lagarde avrebbe fatto ricorso a provvedimenti drastici proprio dopo fughe di notizie che sarebbero trapelate, prima degli annunci ufficiali, in merito alle revisioni delle previsioni economiche che erano all’esame dei banchieri centrali.
L’Inps ha inviato a 17mila nuclei familiari l’sms per comunicare lo stop al reddito di cittadinanzaRoma, 28 set. (askanews) – Circa 17 mila nuclei familiari hanno ricevuto dall’Inps una comunicazione (sms/mail) con la quale l’Istituto informa gli interessati di aver erogato – a settembre – la settima e ultima mensilità del Reddito di Cittadinanza. Lo ha reso noto l’Inps.
Si tratta di famiglie senza minori, disabili o over 60. L’invio fa seguito alle comunicazioni dello scorso luglio, destinate a 159 mila nuclei familiari – di cui 47mila successivamente presi in carico dai servizi sociali – e di agosto (33 mila, di cui 12.000 successivamente presi in carico dai servizi sociali). Fino a dicembre saranno inviate altre comunicazioni indirizzate ai restanti nuclei familiari (23 mila circa, numero di sms complessivo stimato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre). I destinatari di questo messaggio, così come coloro che lo hanno già ricevuto o che lo riceveranno nei prossimi mesi, potranno presentare la domanda per il Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl). Ricordiamo che, qualora sussistano i requisiti per accedere alla suddetta prestazione, i beneficiari potranno essere avviati a un percorso di professionalizzazione e di inserimento lavorativo durante il quale, per 12 mesi, riceveranno un contributo di 350 euro mensili non frazionabili. Come previsto dalla Circolare numero 77 del 29 agosto 2023, l’Istituto sta verificando i requisiti delle domande già trasmesse, sulla base delle informazioni immediatamente disponibili nelle proprie banche dati.
Lo stato di lavorazione di ciascuna domanda è visibile sia all’interno del Sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa (Siisl) che nella procedura internet della domanda Sfl. Inoltre è stato pubblicato un Messaggio Hermes che definisce i dettagli delle diverse finestre di pagamento dell’indennità Sfl.