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La Cisl presenta un manifesto per un lavoro a misura delle persone

La Cisl presenta un manifesto per un lavoro a misura delle personeRoma, 27 set. (askanews) – Più competenze, politiche attive, contrattazione e partecipazione: sono le linee guida del manifesto della Cisl per un lavoro a misura della persona. Una proposta in tredici punti su cui la confederazione guidata da Luigi Sbarra intende avviare un confronto con i rappresentanti di istituzioni, politica, imprese e sindacati.

“Riequilibrare le tutele dal posto di lavoro al mercato del lavoro è un passaggio centrale – si legge nel documento – occorre uno statuto della persona nel mercato del lavoro. Per concretizzare questo proposito intendiamo indicare alcune priorità per l’azione pubblica e per la contrattazione collettiva”. Dopo l’emergenza sanitaria l’Italia ha mostrato una capacità di ripresa “superiore alle attese, reagendo anche alle difficoltà seguite all’invasione dell’Ucraina”. Il dato più evidente è l’aumento dell’occupazione a partire dal secondo trimestre 2021: i valori sono superiori a quelli pre-Covid tranne che per il lavoro autonomo. Diversamente da quanto accaduto all’inizio del 2021, quando, in un contesto caratterizzato da incertezza, cresceva solo il lavoro a termine, dal 2022, con una ripresa consolidata, a migliorare è stato soprattutto il lavoro stabile, spinto anche dalle strozzature nel reperimento delle professionalità.

Mentre in alcuni settori ancora oggi si assiste a una contrazione dei posti di lavoro, nella maggior parte emerge, al contrario, una carenza di competenze, aggravata dalla demografia avversa. “Restano i problemi strutturali del nostro mercato del lavoro con il primato europeo negativo per l’occupazione femminile – sottolinea la Cisl – una delle cause della povertà delle famiglie e della denatalità, e l’elevato numero di neet, i giovani che non studiano e non lavorano”. Al problema della precarietà si è da tempo aggiunta l’emergenza delle competenze, che “non solo rischia di diventare un freno alla crescita – prosegue – ma anche di creare un bacino sempre più largo di lavoratori con professionalità obsolete destinati ad essere relegati nella trappola dei lavori sottopagati, quando non nella disoccupazione”. L’analisi del sindacato delinea “un quadro complesso, in cui lo skill shortage convive con sacche di disoccupazione, precarietà, lavoro povero che dipendono innanzitutto, più che da una legislazione poco tutelante, dalla scarsa attenzione riservata, da decenni, al sistema di istruzione e formazione e alle politiche attive”.

La Cisl, dunque, propone maggiori risorse su istruzione e formazione rafforzando l’intera filiera non solo portando a termine le riforme previste dal Pnrr, ma anche con azioni finanziate anno dopo anno. Aumentare poi i finanziamenti per incoraggiare il ricorso all’apprendistato duale. E ancora: potenziare la riforma dell’orientamento contenuta nel Pnrr; tirocini più mirati; la formazione dovrà accompagnare tutte le fasi della vita lavorativa al fine di garantire l’aggiornamento delle competenze alle innovazioni tecnologiche e organizzative, per consentire sviluppo professionale e prevenire disoccupazione e inoccupazione; attivare le politiche attive, completando in fretta i concorsi per le assunzioni nei centri per l’impiego e credere nel dialogo con le agenzie per il lavoro; contrastare i contratti di lavoro discontinui; incentivi per le aziende che contrattano la conciliazione vita-lavoro; rendere l’organizzazione del lavoro più vicina alle persone incentivando lo smart working; tutelare il lavoro autonomo; migliorare le condizioni di lavoro nei settori labour intensive.

La Cisl conferma il proprio sì al salario minimo, ma solo se di natura contrattuale “non cedendo all’illusione che un salario minimo orario fissato per legge possa risolvere i nodi. Occorre invece rafforzare la contrattazione collettiva che nel nostro paese copre il 97% del lavoro privato, come peraltro indicato dalla direttiva europea del 2022”. Infine, la partecipazione dei lavoratori in azienda su cui la confederazione sindacale ha avviato la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare.

Bce, ad agosto prosegue calo prestiti a imprese e famiglie eurozona

Bce, ad agosto prosegue calo prestiti a imprese e famiglie eurozonaRoma, 27 set. (askanews) – Prosegue la contrazione del credito bancario nell’eurozona, innescata dalla stretta monetaria operata dalla Banca centrale europea. Ad agosto i prestiti alle famiglie hanno registrato una dinamica di calo dell’1 per cento su base annua, secondo l’ultima rilevazione della Bce, dopo il meno 1,3 per cento già registrato a luglio.

I prestiti bancari alle imprese non finanziarie hanno segnato un meno 0,6 per cento su base annua, dopo il -2,2% di luglio. E secondo la Bce il generale aggregato monetario M3 ha mostrato una accentuazione del calo, al meno 1,3 per cento annuo ad agosto dal meno 0,4 per cento di luglio. Questi dati vanno tenuti presenti perché diversi esponenti della stessa Bce hanno più volte affermato che, per assumere le prossime decisioni, un fattore sotto particolare attenzione sarà proprio la forza della trasmissione della politica monetaria sull’economia reale e sul credito.

Satispay entra nel mercato dei buoni pasto: fatturato +10% in 18 mesi

Satispay entra nel mercato dei buoni pasto: fatturato +10% in 18 mesiMilano, 26 set. (askanews) – Satispay, l’unicorno italiano dei pagamenti, entra nel mercato dei buoni pasto. “E’ un settore che chiede trasparenza e che ha bisogno di essere rivoluzionato con una riduzione dei costi per gli esercenti”, ha spiegato il ceo di Satispay, Alberto Dalmasso. I ticket saranno disponibili già dal primo ottobre per aziende, lavoratori e freelance che potranno pagare in 70mila esercenti convenzionati. “In tre anni vogliamo superare il 10% del mercato e il 30% in cinque anni”, ha aggiunto Dalmasso. Per la fintech sarà rilevante l’impatto sui conti: “Stimiamo una crescita del 10% del fatturato in 18 mesi”, ha sottolineato il ceo.

Per gli esercenti i buoni pasto Satispay avranno gli stessi costi delle transazioni via app: l’unicorno non applicherà alcuna commissione aggiuntiva permettendo di incassare il valore del ticket in un solo giorno lavorativo con zero commissioni fino ai 10 euro e 20 centesimi per importi superiori. “Siamo partiti da pochi giorni e siamo a un migliaio di lavoratori, escludendo quelli di Satispay”, ha spiegato Dalmasso. Il target sono aziende con 250 dipendenti, “abbiamo trovato una buona accoglienza tra i liberi professionisti e al momento i tavoli aperti sono tanti. La grande opportunità è il privato, ma dall’anno prossimo inizieremo a guardare le gare Consip” per affacciarsi nel mondo della pubblica amministrazione. I buoni pasto di Satispay potrebbero sbarcare all’estero: “Stiamo pensando di lanciarlo negli altri paesi in cui siamo presenti. La Francia è il nostro mercato più importante dopo l’Italia”, ha aggiunto il numero uno della fintech.

Il settore dei ticket per la pausa pranzo è in crescita, con un ritmo del +5% all’anno. E secondo le metriche presentate alla stampa da Satispay le prospettive sono rosee perché il mercato italiano dei buoni pasto attualmente coinvolge 4 milioni di persone ma la platea potenziale è di 19 milioni di lavoratori (partite Iva comprese). “Per le aziende che li adotteranno – ha poi spiegato Dalmasso – i buoni pasto Satispay rappresenteranno anche una chiara scelta etica, orientata a generare ricadute positive sia per i propri dipendenti che per gli esercizi commerciali di prossimità”.

Oltre ad azzerare le commissioni sotto i 10 euro, l’unicorno italiano punta a ridisegnare anche l’esperienza d’uso per i clienti e di accettazione per gli esercenti. I buoni Satispay, totalmente digitali e di durata biennale, saranno caricati automaticamente in una sezione dedicata dell’app e potranno essere utilizzati sempre da parte dei lavoratori, nei ristoranti a cena o nei giorni festivi superando le eventuali limitazioni definite dai pubblici esercizi.

EdiliziAcrobatica: scomparso il Ceo e fondatore Riccardo Iovino

EdiliziAcrobatica: scomparso il Ceo e fondatore Riccardo IovinoMilano, 26 set. (askanews) – Riccardo Iovino, fondatore e amministratore delegato di EdiliziAcrobatica, è deceduto in seguito a un improvviso malore. Lo comunica una nota della società specializzata in lavori di edilizia in doppia fune di sicurezza e quotata a Piazza Affari.

Iovino, nato a Genova il 6 febbraio 1965, è stato – sottolinea una nota dell’azienda – “un imprenditore straordinario e lungimirante, capace quasi 30 anni fa di intuire il potenziale di una tecnica che, mutuata dal mondo della vela e dell’alpinismo, poteva essere efficacemente applicata al mondo dell’edilizia: la doppia fune di sicurezza. Da quando iniziò, lui primo e unico Acrobatico, dai vicoli di Genova, ha portato l’azienda a una doppia quotazione sui mercati finanziari, a essere diffusa oltre che in Italia, in Francia, Spagna, Principato di Monaco, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Nepal, occupando stabilmente oltre 2200 persone”. “E sempre alla lungimiranza imprenditoriale di Riccardo Iovino – prosegue la nota – si deve un’azienda organizzata e strutturata con un management pronto a portare avanti il sogno del suo fondatore. Per questo oggi, pur nel dolore profondo che stiamo vivendo, siamo pronti a proseguire su quella strada che Riccardo aveva aperto indicando anche i prossimi obiettivi che siamo certi di raggiungere, estamente come lui voleva. L’eredità di Riccardo Iovino è EdiliziAcrobatica, l’azienda che 30 anni fa ha iniziato a rivoluzionare il modo di fare edilizia nel mondo e che non verrà mai meno a questa missione”.

Il cda di EdiliziAcrobatica si riunirà a breve per definire i prossimi passi.

Le Borse europee ampliano le perdite, Milano -1,1%

Le Borse europee ampliano le perdite, Milano -1,1%Milano, 26 set. (askanews) – Le Borse europee peggiorano ulteriormente a un’ora dall’avvio delle contrattazioni, con Milano che perde l’1,1%, Parigi e Madrid l’1% e Francoforte lo 0,6%.

A pesare i crescenti timori di un aumento dei tassi di interesse Usa, alla luce anche delle ultime dichiarazioni dei banchieri centrali della Fed, e le rinnovate preoccupazioni per l’economia cinese, in particolare per la crisi del settore immobiliare, con il nuovo crollo delle azioni di Evergrande. Restano in tensione i titoli di Stato coi Treasury decennali Usa saliti ai massimi dall’ottobre 2007: il rendimento del Btp decennale si porta al 4,68%, il Bund al 2,80%. A Piazza Affari, tra i titoli principali, male Banco Bpm (-3,2%), Nexi (-3,1%) e Unicredit (-2,7%).

Bce, Lane: linea decisa in base a dati e a effetti stretta tassi

Bce, Lane: linea decisa in base a dati e a effetti stretta tassiRoma, 26 set. (askanews) – Il futuro della politica monetaria della Bce sarà legato all’andamento dei dati macroeconomici, con una particolare focalizzazione sulla forza della trasmissione della stretta monetaria già impartita. Lo ha ribadito il capo economista dell’istituzione, Philip Lane intervenendo ad una conferenza congiunta di Bce, Banca di Francia e Cepr sulle sfide per le politiche macroeconomiche europee.

Secondo le slide dell’intervento, diffuse dalla Bce, Lane ha parlato dell’interazione della trasmissione della stretta monetaria con gli sviluppi macroeconomici e della possibilità che vi siano “amplificazioni” dei rischi. Per valutare la trasmissione della stretta monetaria una particolare attenzione verrà riservata ai dati provenienti dal settore bancario.

Il capo economista ha ricordato che dall’inizio della stretta la Bce ha già alzato i tassi di interesse di 450 punti base complessivi e che, contestualmente, ha effettuato una riduzione della mole del suo bilancio, facendo leva sia (invertendo) le operazioni di acquisto diretto di titoli (App), sia tagliando i finanziamenti straordinari di lungo termine erogati alle banche (Tltro). Lo scorso 14 settembre la Bce ha nuovamente alzato i tassi di interesse, portando il livello di riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento al 4,50%. In quella occasione ha fatto ricorso a una nuova formula in cui molti osservatori leggono un segnale sul possibile raggiungimento di un picco sui tassi.

Ieri questa terminologia è stato ripresa dalla presidente Christine Lagarde. “Sulla base delle nostre valutazioni attuali – ha detto – riteniamo che i nostri tassi di interesse abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per una durata sufficiente, consentiranno di dare un contributo rilevante a un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo”. Lagarde ha insistito sul fatto che queste valutazioni sono valide sulla base delle previsioni attuali e che quindi potrebbero mutare se subentrassero “nuovi shock”. La ripetizione di questa formula sembra esser stata comunque nuovamente letta come un possibile segnale di stop sui tassi e l’euro ha ripreso a calare, portandosi a nuovi minimi da circa sei mesi. La prosegue questa mattina con la valuta unica che scende a 1,0575 dollari, sui valori più bassi dal marzo scorso.

Euro cala sotto 1,06 dollari ai minimi da 6 mesi

Euro cala sotto 1,06 dollari ai minimi da 6 mesiRoma, 25 set. (askanews) – Con nuovi indebolimenti nel pomeriggio l’euro si porta sotto quota 1,06 sul dollaro e segna nuovi minimi dal marzo scorso. Oggi la presidente Christine Lagarde, nel corso di un’audizione al Parlamento europeo, ha ribadito la formula in cui molti osservatori hanno letto un possibile segnale sul raggiungimento del picco dei tassi: ” sulla base delle nostre valutazioni attuali, riteniamo che i nostri tassi di interesse abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per una durata sufficiente, consentiranno di dare un contributo rilevante a un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo”.

Nel corso delle contrattazioni pomeridiane l’euro ha toccato un minimo a 1,0575 dollari, in serata ritraccia lievemente a 1,0590.

Lagarde: tassi a livello sufficiente per contributo a calo inflazione

Lagarde: tassi a livello sufficiente per contributo a calo inflazioneRoma, 25 set. (askanews) – Con l’ultimo rialzo operato “e sulla base delle nostre valutazioni attuali, riteniamo che i nostri tassi di interesse abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per una durata sufficiente, consentiranno di dare un contributo rilevante a un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo”. Lo ribadisce la presidente della Bce, Christine Lagarde nel testo del suo intervento introduttivo all’audizione periodica presso il Parlamento europeo.

Lagarde ripetuto questa formula, utilizzata dall’ultimo Consiglio direttivo di politica monetaria, e che molti osservatori e analisti hanno interpretato come un segnale del possibile raggiungimento del picco sui tassi di interesse da parte della Bce (con l’ultimo rialzo il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento è stato portato al 4,50%).

Tlc, Zaia: abbandonare fibra entro 2030 sfida per futuro

Tlc, Zaia: abbandonare fibra entro 2030 sfida per futuroRoncade (Tv), 25 set. (askanews) – Il passaggio dal rame alla fibra è fondamentale e per il Veneto è una sfida necessaria, considerando anche il modello di industrializzazione diffuso. Lo ha sottolineato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, in occasione aprendo i lavori degli Stati generali della Fibra, al Campus di H-Farm.

Quella del passaggio alla fibra, ha detto Zaia è una “partita con cui piano piano abbandoniamo il mondo analogico: abbiamo come obiettivo abbandonare il rame entro il 2030. È una grande sfida per il Veneto del futuro. Gran parte del lavoro è stato fatto, non è un Veneto che dorme anche se non siamo un’area metropolitana ed è oneroso andare a raggiungere l’ultimo miglio in molti casi”.

L’idea di Salvini: ragioniamo sul condono di piccole irregolarità edilizie

L’idea di Salvini: ragioniamo sul condono di piccole irregolarità edilizieRoma, 23 set. (askanews) – Una sanatoria per le piccole irregolarità edilizie. L’ipotesi è stata lanciata dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, secondo cui “è un ragionamento su cui converrebbe andare con coraggio fino in fondo”.

Intervenendo ad un convegno di Confedilizia, Salvini ha detto che “ci sono centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie, urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici di moltissimi Comuni. Non sarebbe più saggio per quelle di piccole entità andare a sanare tutto questo? Lo Stato incassa e i cittadini tornerebbero nella disponibilità piena del loro bene”. Salvini è intervenuto anche su un altro argomento caldo. Sugli affitti brevi non deve decidere lo Stato, “ognuno deve essere libero di decidere come mettere a reddito il proprio immobile. Non penso che sia lo Stato che debba eticamente decidere dei tuoi due o tre appartamenti che cosa ne vuoi fare. La proprietà privata è sacra”, ha affermato il vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, al convegno coordinamento legali di Confedilizia.

“Se il privato ha un appartamento e vuole metterlo a reddito a breve, a medio o a lungo termine, non penso – ha precisato – che sia compito dello Stato decidere se lo deve fare a breve, a medio o a lungo termine. Siamo in un paese libero”. Su questo, ha aggiunto Salvini “siamo in sintonia con l’intero governo”. Il ministro ha anche sottolineato l’intenzione di “estendere la cedolare secca” sui redditi da locazione, che “è una forma di semplificazione”.