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Eurozona, Pil III trim sopra attese: +0,4% da II trim e +0,9% annuo

Eurozona, Pil III trim sopra attese: +0,4% da II trim e +0,9% annuoRoma, 30 ott. (askanews) – Crescita economica superiore alle attese nel terzo trimestre per la media dell’area euro. Secondo la stima preliminare pubblicata da Eurostat, il Pil aggregato ha segnato un aumento dello 0,4% rispetto al secondo trimestre. E il tasso di crescita su base annua si è attestato allo 0,9%, in accelerazione dal più 0,6% del secondo trimestre. In media gli analisti prevedevano un aumento del Pil dello 0,2% tra secondo e terzo trimestre.


Nel secondo trimestre il Pil dell’area euro aveva segnato un aumento dello 0,2% dai tre mesi precedenti e dello 0,6% su base annua.

Stellantis, in audizione alla Camera i sindacati lanciano l’allarme. Mimit convoca tavolo

Stellantis, in audizione alla Camera i sindacati lanciano l’allarme. Mimit convoca tavoloRoma, 30 ott. (askanews) – “I tre sindacati metalmeccanici (Fim, Fiom e Uilm), che rappresentano più del 98%, sono uniti in una serie di proposte concrete per provare a salvare il sistema industriale del Paese. Non c’è abbastanza consapevolezza rispetto a quello che sta succedendo”, lancia così l’allarme il leader della Fiom, Michele De Palma, in audizione alla Camera nelle commissioni riunite delle Attività produttive sul gruppo Stellantis. Secondo De Palma “è necessario aumentare le risorse” per l’automotive e “non ridurle” e “avviare un pacchetto straordinario di interventi”, sottolineando che le risorse pubbliche ci devono essere “per chi decide di non delocalizzare e licenziare. Se l’effetto domino non lo fermiano con un intervento straordinario – ha spiegato – ci troveremo a gestire migliaia di licenziamenti”. Il numero uno della Fiom ha inoltre ricordato che “il settore autonotive è strategico. Un Paese che non ha un settore auto non è un Paese industriale. Il settore opera in un regime di monopolio” e “quest’anno rischiamo di produrre 300-400mila veicoli” rispetto a una capacità di 2 milioni.


Allarme condiviso e rilanciato dal segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano, che in audizione alla Camera nelle commissioni riunite delle Attività produttive sul gruppo Stellantis ha avvertito: nel 2025 “non avremo un grosso cambiamento, non ci sarà un’inversione di tendenza rispetto ai volumi” prodotti dal gruppo Stellantis. Servirà, pertanto, una “dotazione specifica” per finanziare gli ammortizzarori sociali perché “stanno finendo, tranne a Pomigliano e Atessa”. E “se finsicono, l’azienda ci porterà i licenziamenti”. Uliano ha parlato di “scelta sciagurata” del Governo in merito al taglio di risorse per il fondo automotive. Ha ribadito che per Stellantis è necessario un accordo che “deve trovare una sua concretezza” perché “la situazione è in peggioramento. Abbiamo sollecitato un intervento della presidenza del consiglio, quella è la sede per un confronto. L’accordo dei sviluppo deve riguardare Stellantis, ma anche le aziende della componentistica. Bisogna rivedere il piano industriale di Stellantis”. Uliano ha poi affermato che il piano industriale di Stellantis “effettivamente c’è”, ma “non è sufficiente. Servono interventi che ad oggi non riscontriamo da parte di Stellantis”. Per la Fim “diventa fondamentale che quell’accordo che noi stavamo tentando di costruire in sede ministeriale (Mimit, ndr) trovi una sua concretezza, perché diversamente la situazione che noi vediamo è di continuo peggioramento”. Uliano ha ribadito la necessità di un accordo di sviluppo per il settore auto, che dovrebbe riguardare in primo luogo Stellantis, ma anche le aziende della componentistica. “Deve prevedere una serie di impegni per quanto riguarda Stellantis – ha aggiunto – per rivedere quel piano che oggi non consente di dare tranquillità e prospettiva a un settore per noi importante. Bisogna invertire la tendenza al disimpegno di Stellantis”.


Il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli, ha anche reso noto che rinnoverà la richiesta di audizione del presidente di Stellantis, John Elkann, che ieri ha declinato l’invito ad andare in Parlamento in quanto non avrebbe nulla di più da dire rispetto a quanto riferito dall’amministratore delegato Carlos Tavares. Lo ha detto Gusmeroli aprendo l’audizione dei rappresentanti sindacali alla Camera. Intanto, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro Adolfo Urso, ha convocato il Tavolo Stellantis per giovedì 14 novembre a Palazzo Piacentini. Sono stati invitati a partecipare i rappresentanti dell’azienda, delle Regioni sede di stabilimenti produttivi, delle organizzazioni sindacali e dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Italiana Automotive).

Germania, Pil III trim +0,2% da trim precedente, -0,2% annuo

Germania, Pil III trim +0,2% da trim precedente, -0,2% annuoRoma, 30 ott. (askanews) – Nel terzo trimestre il Pil della Germania ha registrato un aumento dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Ma secondo la stima preliminare diffusa oggi da Destatis, l’agenzia di statistica federale, nel confronto su base annua ha subito un calo dello 0,2%, tenendo conto del fatto che nel 2023 nel terzo trimestre c’era stata una giornata lavorativa in più. Depurando i dati da questo elemento, la dinamica annua del terzo trimestre risulta positiva per lo 0,2%.


I dati segnano un miglioramento rispetto al secondo trimestre, quando il Pil della Germania aveva segnato un rialzo dello 0,1 per cento dai tre mesi precedenti e un calo dello 0,3% su base annua.

Bce, Ue potrebbe chiedere misure aggiuntive sui conti a alcuni Paesi

Bce, Ue potrebbe chiedere misure aggiuntive sui conti a alcuni PaesiRoma, 30 ott. (askanews) – Uno studio pubblicato dalla Bce parla di “segnali misti” su quella che sarà la dinamica definitiva dei bilanci dei paesi dell’area euro nel corso di quest’anno. Ma dato che i consuntivi 2024 saranno quelli da cui si partirà per valutare la dinamica delle spese nette nel 2025 “qualunque differenza tra le attuali previsioni e gli esiti finali diventerà rilevante nel valutare se i paesi abbiano sufficientemente onorato i loro obiettivi strutturali di medio termine”.


Il riferimento è a alla valutazione autunnale con cui, solitamente a fine novembre, la Commissione europea si esprimerà rispetto ai piani programmatici di bilancio presentati dai Paesi. L’analisi della Bce, un riquadro anticipato dal Bollettino economico che verrà diffuso domani, ipotizza che “in alcuni paesi possano servire misure di aggiustamento in modo da adeguarsi alle regole riviste” del patto di stabilità e di crescita dell’Ue. Il faro è sui paesi più indebitati ed è qui che lo studio rileva i suddetti segnali misti. In generale questi Stati hanno mostrato avanzi primari di bilancio più deboli tra 2019 e 2024 rispetto a quelli dei Paesi meno indebitati.


Tuttavia “alcuni governi, nello specifico tra le economie più grandi l’Italia, hanno riportato risultati del 2024 migliori dei nei loro piani per il 2025”. All’opposto “le ultime stime per il deficit in Francia lo pongono sopra il 6% in assenza di misure aggiuntive, sopra quanto precedentemente previsto”, osserva la Bce. (fonte immagine: ECB 2024).

Pil, Istat: +0,4% crescita acquisita per il 2024

Pil, Istat: +0,4% crescita acquisita per il 2024Roma, 30 ott. (askanews) – La crescita acquisita per il 2024 è allo 0,4%. Lo ha reso noto l’Istat che ha diffuso i dati del Pil del terzo trimestre.


“La sostanziale stazionarietà del Pil lascia quindi inalterata allo 0,4% la crescita acquisita già rilevata nel secondo trimestre dell’anno in corso”, ha spiegato l’Istituto. La crescita acquisita è la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.

Pil, Istat: nel III trimestre crescita zero, +0,4% su anno

Pil, Istat: nel III trimestre crescita zero, +0,4% su annoRoma, 30 ott. (askanews) – Nel terzo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente e sia cresciuto dello 0,4% rispetto al terzo trimestre del 2023. E’ la stima dell’Istat.


Il terzo trimestre del 2024 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria e di un aumento in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.


La variazione acquisita per il 2024 è pari a 0,4%.

Utile crollato a -64%, Volkswagen: urgente necessità di agire, ci servono tagli dolorosi

Utile crollato a -64%, Volkswagen: urgente necessità di agire, ci servono tagli dolorosiMilano, 30 ott. (askanews) – La casa automobilistica tedesca Volkswagen ha registrato nel terzo trimestre 2024 un crollo dell’utile del 63,7% a 1,58 miliardi e del 42% dell’utile operativo a 2,86 miliardi, mentre il fatturato si attesta a 78,5 miliardi (-0,5%). I risultati hanno risentito dell’aumento dei costi fissi e degli accantonamenti per la ristrutturazione, spiega l’azienda. Le vendite di veicoli sono diminuite dell’8,3% nel periodo. Alla fine di settembre 2024, la liquidità netta del gruppo era negativa per 160,6 miliardi (-147,4 mld a fine 2023). “I risultati dei nove mesi riflettono un contesto di mercato difficile e sottolineano l’importanza di realizzare i programmi di performance che abbiamo lanciato in tutto il gruppo”, ha commentato Arno Antlitz, Cfo e COO di Volkswagen. “Il marchio Volkswagen ha registrato un margine operativo di appena il 2% dopo nove mesi. Ciò evidenzia l’urgente necessità di ridurre significativamente i costi e di aumentare l’efficienza. La nostra dinamica di prodotto ci dà fiducia – ha proseguito -. Il significativo miglioramento degli ordini in Europa occidentale nel terzo trimestre rispetto all’anno precedente testimonia il rafforzamento della nostra gamma di prodotti, dalle auto con motore a combustione agli ibridi e ai veicoli completamente elettrici. Dal punto di vista operativo, ci aspettiamo una fine dell’anno più forte, grazie all’aumento dei volumi e ai nuovi modelli interessanti di tutti i marchi”.


Ma, gli ultimi dati di Bilancio di Volkswagen “dimostrano l’urgente necessità di agire e di misure dolorose”, ha affermato il direttore finanziario e direttore generale del gruppo automobilistico tedesco, Arno Antlitz, durante la teleconferenza di presentazione dei risultati di terzo trimestre e primi nove mesi dell’anno. “So bene che i tagli che fronteggiamo sono duri per ognuno di noi, tuttavia è nostra responsabilità (procedere) per il futuro di questa società”, ha avvertito. Secondo il dirigente “i costi nelle nostre attività in Germania sono lontani dall’essere competitivi e non possono continuare a questi livelli”. Antlitz ha precisato che “alla luce della riservatezza delle discussioni con le parti sociali” non intendeva “speculare sulle indiscrezioni di stampa” in merito ai piani di riassetto.


Lunedì scorso la presidente del Consiglio aziendale del gruppo, Daniela Cavallo, un organismo del gruppo nominato dai lavoratori, ha riferito che il management ha elaborato un piano che prevede – per la prima volta nella storia di Volkswagen – la chiusura di almeno di 3 dei 10 impianti in Germania, assieme a un taglio del 10% sui salari e il loro successivo congelamento su 2025 e 2026. L’obiettivo è risparmiare 4 miliardi. In diverse città, tra cui Osnabrueck dove si trova una delle tre fabbriche a rischio chiusura hanno avuto luogo manifestazioni di protesta e scioperi dei lavoratori.


A pesare la flessione in Cina (-10%), che ha penalizzato anche i conti della controllata Porsche, e in Europa (-1%) che non è stata compensata dalla crescita negli Usa (+7%) e in Sud America (+15%). Anche l’altro brand premium Audi è in difficoltà a causa delle vendite deludenti dei modelli elettrici che hanno portato alla decisione di interrompere la produzione a partire dalla fine di febbraio 2025 nello stabilimento di Bruxelles, dove viene prodotto il suv bev Q8 e-tron con circa 3mila addetti.

Volkswagen: nel terzo trimestre utile -64% a 1,58 miliardi

Volkswagen: nel terzo trimestre utile -64% a 1,58 miliardiMilano, 30 ott. (askanews) – La casa automobilistica tedesca Volkswagen ha registrato nel terzo trimestre 2024 un crollo dell’utile del 63,7% a 1,58 miliardi e del 42% dell’utile operativo a 2,86 miliardi, mentre il fatturato si attesta a 78,5 miliardi (-0,5%). I risultati hanno risentito dell’aumento dei costi fissi e degli accantonamenti per la ristrutturazione, spiega l’azienda.


Le vendite di veicoli sono diminuite dell’8,3% nel periodo.Alla fine di settembre 2024, la liquidità netta del gruppo era negativa per 160,6 miliardi (-147,4 mld a fine 2023). “I risultati dei nove mesi riflettono un contesto di mercato difficile e sottolineano l’importanza di realizzare i programmi di performance che abbiamo lanciato in tutto il gruppo”, ha commentato Arno Antlitz, Cfo e COO di Volkswagen. “Il marchio Volkswagen ha registrato un margine operativo di appena il 2% dopo nove mesi. Ciò evidenzia l’urgente necessità di ridurre significativamente i costi e di aumentare l’efficienza. La nostra dinamica di prodotto ci dà fiducia – ha proseguito -. Il significativo miglioramento degli ordini in Europa occidentale nel terzo trimestre rispetto all’anno precedente testimonia il rafforzamento della nostra gamma di prodotti, dalle auto con motore a combustione agli ibridi e ai veicoli completamente elettrici. Dal punto di vista operativo, ci aspettiamo una fine dell’anno più forte, grazie all’aumento dei volumi e ai nuovi modelli interessanti di tutti i marchi”.

Edison: nei nove mesi Ebitda a 1,4 mld (+13,3%) con spinta rinnovabili

Edison: nei nove mesi Ebitda a 1,4 mld (+13,3%) con spinta rinnovabiliMilano, 30 ott. (askanews) – Nei primi nove mesi dell’anno Edison ha registrato ricavi a 10,9 miliardi dai 14,05 miliardi dello stesso periodo del 2023, a seguito della riduzione dei prezzi medi di vendita delle commodity, nonostante i maggiori volumi di energia elettrica (+1,5%) e gas (+17,9%) venduti. L’ebitda è salito a 1,4 miliardi (+13,3%): a trainare la performance è stata la produzione rinnovabile, che nel periodo rappresenta oltre il 29% del mix produttivo del gruppo, grazie soprattutto al contributo dell’idroelettrico.


L’utile si attesta a 403 milioni dai 486 milioni dello stesso periodo del 2023, principalmente a seguito di accantonamenti materiali per le attività di rigenerazione territoriale. L’indebitamento finanziario al 30 settembre 2024 registra un saldo a credito di 52 milioni rispetto al saldo a credito di 160 milioni di fine 2023. Sulla base dei buoni risultati dei primi nove mesi e tenendo conto dell’attuale contesto di mercato così come di quello regolatorio, Edison prevede un ebitda per l’intero 2024 pari ad almeno 1,65 miliardi.

Ubs: nel terzo trimestre utile a 1,4 mld dollari, ben sopra attese

Ubs: nel terzo trimestre utile a 1,4 mld dollari, ben sopra atteseMilano, 30 ott. (askanews) – Il colosso bancario svizzero Ubs ha registrato nel terzo trimestre un utile netto di 1,4 miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro), nettamente superiore alle previsioni degli analisti.


La banca, che nello stesso periodo dell’anno precedente aveva messo a segno una perdita di 715 milioni di dollari a causa dei costi associati all’acquisizione del Credit Suisse, ha registrato un aumento del 5% dei ricavi a 12,3 miliardi di dollari, oltre le stime del mercato. “In un contesto di mercato che, pur essendo costruttivo, presenta ancora periodi di forte volatilità e dislocazione, la nostra attività ha registrato un’impressionante crescita dei ricavi grazie al mantenimento di un forte slancio della clientela, in particolare nelle Americhe e nell’APAC”, ha dichiarato il Ceo Sergio Ermotti. “Continuiamo a mitigare in modo significativo il rischio di esecuzione mentre progrediamo nell’integrazione di Credit Suisse, rimanendo disciplinati nel perseguire i nostri obiettivi di costo ed efficienza”.