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Governo, Bombardieri: incontro su inflazione è pura propaganda

Governo, Bombardieri: incontro su inflazione è pura propagandaRoma, 22 set. (askanews) – L’incontro con il Governo sul caro prezzi “pensiamo sia pura propaganda”. Così il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a “ReStart”. Secondo Bombardieri “è inutile parlare di inflazione con i sindacati se non ci sono controlli e provvedimenti su chi ha fatto speculazione, specie sulla benzina. Si può dire che gli imprenditori hanno guadagnato di meno, ma la vera inflazione in questi due anni è stata pagata da lavoratori e pensionati che hanno perso potere d’acquisto di salari e pensioni”.

Governo, al via incontro con sindacati su tutela potere acquisto

Governo, al via incontro con sindacati su tutela potere acquistoRoma, 22 set. (askanews) – Al via a Palazzo Chigi l’incontro tra Governo e Cgil, Cisl, Uil e Ugl sui temi del potere d’acquisto delle famiglie e le dinamiche dei prezzi. A coordinare il tavolo è il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, coadiuvato dal garante dei prezzi. Per l’esecutivo sono presenti anche il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, il sottosegretario del Lavoro, Claudio Durigon, e il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giovanbattista Fazzolari. Per i sindacati ci sono i leader di Cisl e Ugl, Luigi Sbarra e Paolo Capone, e i segretari confederali di Cgil e Uil, Christian Ferrari e Ivana Veronese. Vista la presenza di Zangrillo e Durigon, i sindacati intendono allargare la discussione al rinnovo dei contratti pubblici e alle pensioni.

Piazza Affari chiude in netto calo (-1,78%), tensione sui Btp

Piazza Affari chiude in netto calo (-1,78%), tensione sui BtpMilano, 21 set. (askanews) – Chiusura in deciso ribasso per Piazza Affari e le Borse europee all’indomani della Fed che, come da attese, ha lasciato i tassi di interesse invariati, ma ha lasciato la porta aperta ad un altro aumento entro al fine dell’anno. Milano maglia nera, dopo i forti rialzi della vigilia, con il Ftse Mib che ha perso l’1,78% scivolando a 28.708,55 punti. Francoforte ha ceduto l’1,32%, Parigi l’1,59%.

Sul mercato obbligazionario, in tensione i nostri titoli di Stato, con il rendimento del Btp decennale che è salito al 4,55% (+10 punti base dalla chiusura di ieri), sui livelli di sette mesi fa, e lo spread a 180 punti. Tra i titoli principali, in decisa controtendenza le banche, trainate da Unicredit (+2,45%) che si porta a 23,665 euro, seguita d a Banco Bpm (+1,73%) e Mps (+0,48%).

Bce, Lagarde: siamo risoluti sull’inflazione, deve essere ridotta

Bce, Lagarde: siamo risoluti sull’inflazione, deve essere ridottaRoma, 21 set. (askanews) – Alla Bce “siamo risoluti a preservare la stabilità dei prezzi nella zona euro. Per questa ragione abbiamo alzato i tassi di interesse dieci volte dal giugno del 2022 e abbiamo agito ancora una volta, la scorsa settimana, per rafforzare i progressi verso il nostro obiettivo di inflazione”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nel suo intervento a un congresso a Marsiglia (les Rencontres méditerranéennes).

Guardando al quadro generale del Mediterraneo, non solo dell’area euro una condizione preliminare per la prosperità e “la stabilità economica, in particolare la stabilità dei prezzi. Oggi l’inflazione elevata è una sfida per l’insieme della regione. Deve essere ridotta, in particolare perché una inflazione debole e stabile – ha detto – è fondamentale per stimolare gli investimenti sul lungo termine”.

Banca d’Inghilterra conferma tassi al 5,25%, direttorio spaccato

Banca d’Inghilterra conferma tassi al 5,25%, direttorio spaccatoRoma, 21 set. (askanews) – La Banca d’Inghilterra ha confermato con un voto a maggioranza il livello dei tassi di interesse sulla sterlina al 5,25%. Secondo quanto riporta un comunicato diffuso al termine della riunione, il direttorio si è sostanzialmente spaccato: cinque componenti hanno votato per lo status quo, mentre altri quattro avrebbero preferito un ulteriore aumento dei tassi da 25 punti base.

L’ipotesi su cui poi si è orientata la Bank of England aveva guadagnato probabilità ieri dopo che i dati dell’inflazione nel Regno Unito avevano segnalato un inatteso calmieramento al 6,7% su agosto. L’istituzione prevede che l’inflazione torni al valore obiettivo del 2% nel secondo trimestre del 2025.

Landini: con il governo rapporti pessimi, non escluso sciopero generale

Landini: con il governo rapporti pessimi, non escluso sciopero generale

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Inps: nei primi 6 mesi dell’anno saldo positivo per i contratti di lavoro (+ 1 milione)

Inps: nei primi 6 mesi dell’anno saldo positivo per i contratti di lavoro (+ 1 milione)Roma, 21 set. (askanews) – Nel primo semestre dell’anno le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 4.287.000, in leggera flessione rispetto allo stesso periodo del 2022 (-1%), ma comunque superiori al livello prepandemico del primo semestre 2019. Le cessazioni sono state 3.286.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3%). Il saldo nei primi sei mesi è dunque positivo (+1.001.308 contratti). E’ quanto rileva l’osservatorio dell’Inps sul precariato.

In flessione, rispetto al 2022, risultano quelle di contratti in somministrazione (-9%), a tempo indeterminato (-6%) e in apprendistato (-4%). Tutti gli altri contratti registrano una leggera crescita: lavoro intermittente +3%, stagionali +2% e tempo determinato +1%. Si registra altresì una lieve flessione per tutte le classi di dimensione aziendale: fino a 15 dipendenti -1%, da 16 a 99 dipendenti -0,3%, per 100 e oltre -2%. Per quanto riguarda le tipologie orarie l’incidenza del part time è rimasta stabile sia per l’insieme delle assunzioni a termine (37%) che per quelle a tempo indeterminato (32%). Le trasformazioni da tempo determinato nel corso del primo semestre del 2023 sono risultate 400.000, in lieve aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+5%), ma comunque inferiori al livello straordinario del primo semestre 2019 (quando erano risultate 420.000). Contemporaneamente le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano in flessione rispetto al corrispondente semestre 2022 (-19%).

Nei primi sei mesi dell’anno c’è stata una “forte riduzione” dei licenziamenti di natura economica (-18%) rispetto al primo semestre dello scorso anno. Calano anche i licenziamenti disciplinari (-12%) e le dimissioni (-3%). Sono invece in leggero aumento le cessazioni per risoluzione consensuale (+3%).

Trasporti, primo semestre record per Flix con ricavi a 860 mln

Trasporti, primo semestre record per Flix con ricavi a 860 mlnRoma, 21 set. (askanews) – Primo semestre da record per Flix. Da gennaio a fine giugno, più di 36 milioni di persone hanno viaggiato con i servizi FlixBus, FlixTrain, Greyhound e Kamil Koç, per un incremento del 53% rispetto al 2022. Il fatturato complessivo del gruppo ammonta a 860 milioni di euro, per un incremento del 54% rispetto ai 557 milioni di euro relativi al semestre gennaio-giugno 2022. Il periodo gennaio-giugno 2023 si conferma, così, il primo semestre di maggior successo nella storia della società. Bene anche l’adjusted Ebitda, pari a 26 milioni di euro, con un incremento di 85 milioni sull’anno precedente e un margine corrispondente del 3%.

“Flix sta continuando a crescere in modo sostenibile e profittevole – ha affermato André Schwämmlein, amministratore delegato e co-fondatore di Flix -. Stiamo raggiungendo i risultati prefissati in ciascuno dei segmenti in cui operiamo, e nel primo semestre dell’anno siamo riusciti a espandere la nostra offerta in modo significativo in diversi mercati. Flix si riconferma un caso di successo del travel tech globale”.

Glifosato, Commissione Ue propone autorizzazione uso altri 10 anni

Glifosato, Commissione Ue propone autorizzazione uso altri 10 anniBruxelles, 20 set. (askanews) – La Commissione europea ha proposto oggi a Bruxelles di rinnovare per altri 10 anni (cinque in meno della durata massima possibile di 15 anni) l’autorizzazione all’uso del principio attivo del Glifosato, l’erbicida più usato nell’Ue e nel mondo, e anche uno dei più controversi. Nel 2015, infatti, un organismo scientifico dell’Organizzazione mondiale della Salute (Oms), lo Iarc, aveva classificato questa sostanza come “probabilmente cancerogena”.

Successivamente, tuttavia, l’Autorità europea di sicurezza alimentare (Efsa) aveva smentito il verdetto dello Iarc, negando la presunta cancerogenicità del Glifosato, e di conseguenza la Commissione nel 2017 aveva proposto e ottenuto il rinnovo della sua autorizzazione per cinque anni, poi prorogati a sei. L’attuale autorizzazione dura fino a metà dicembre, e l’Esecutivo comunitario conta di riuscire a ottenerne il rinnovo per 10 anni prima di questa scadenza. La proposta della Commissione si basa su una nuova valutazione di rischio con cui l’Efsa, nel luglio scorso, ha concluso che l’uso del Glifosato come erbicida non presenta alcuna “area critica di preoccupazione” per la salute umana e animale e per l’ambiente, e che non ci sono prove della sua geno-tossicità, avvertendo però che ci sono alcuni aspetti su cui la mancanza di dati certi non consente conclusioni sicure, in particolare riguardo a certi possibili effetti eco-tossici o a rischi per i piccoli mammiferi.

La Commissione chiede comunque agli Stati membri di rispettare alcune “condizioni appropriate”, nell’autorizzare l’uso dell’erbicida, contemplando anche alcune restrizioni. Ad esempio, dovranno essere considerati i rischi di dispersione (“spray drift”) su altre piante del Glifosato applicato tramite spruzzatore, con effetti indiretti sulla biodiversità (un problema che riguarda tutti gli erbicidi), e si dovrà cercare di limitare i rischi legati all’uso “non professionale” della sostanza. Inoltre, l’impiego del Glifosato potrà e dovrà essere minimizzato o proibito dagli Stati membri nelle aree pubbliche come parchi e giardini di scuole e ospedali, e limitato (con zone tampone larghe da 5 a 10 metri) in prossimità di specchi d’acqua o aree in cui sono presenti acque sotterranee poco profonde.

Sarà proibito l’uso di quest’erbicida per il disseccamento delle piante prima che siano oggetto del raccolto (una pratica non inusuale). Anche se questa misura non potrà essere applicata ai cereali provenienti da colture in paesi extra-Ue, come il Canada, saranno effettuati controlli alle frontiere dei residui di Glifosato nelle derrate importate, ha assicurato oggi una fonte della Commissione. Infine, anche se la sostanza attiva sarà autorizzata in tutta l’Ue, resta comunque la possibilità per tutti gli Stati membri di limitare o proibire l’uso dei prodotti commerciali che la contengono, insieme ad altri ingredienti (“co-formulant”), prodotti che devono comunque essere autorizzati a livello nazionale.

La proposta verrà ora sottoposta al processo decisionale relativo degli atti esecutivi della Commissione (la “comitologia”), che prevede innanzitutto, a metà ottobre, un voto dei rappresentanti degli Stati membri nella riunione del Comitato permanente su piante, animali, cibi e mangimi. I rappresentanti dei Ventisette possono approvare o respingere la proposta, ma solo a maggioranza qualificata. Successivamente, se non si raggiunge una maggioranza qualificata né favorevole né contraria, è previsto un voto in appello. Se anche dopo questo secondo voto non ci sarà maggioranza qualificata (almeno 15 paesi che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Ue), la Commissione potrà procedere da sola e adottare la decisione.

La Fed conferma i tassi ma lascia la porta aperta ad un altro aumento

La Fed conferma i tassi ma lascia la porta aperta ad un altro aumentoRoma, 20 set. (askanews) – La Federal Reserve ha confermato i livelli dei tassi di interesse ma ha lasciato la porta aperta ad un altro aumento entro al fine dell’anno, mentre ha drasticamente rivisto al rialzo la previsione sulla crescita economica Usa del 2023. I Fed Funds restano quindi ad una forchetta del 5,25-5,50 per cento, massimo da 22 anni. Tuttavia “siamo pronti ad alzare ancora i tassi, se fosse appropriato, e intendiamo mantenere un livello restrittivo fino a quando vedremo prove convincenti e ci sentiremo fiduciosi” del rientro dell’inflazione stabilmente verso i livelli obiettivo, ha spiegato il presidente Jerome Powell, nella conferenza stampa al termine del direttorio sulla politica monetaria (il Fomc).

L’istituzione monetaria ha pubblicato le sue previsioni aggiornate, che indicano un più 2,1 per cento del Pil quest’anno, oltre il doppio del più 1 per cento previsto lo scorso giugno. La previsione di crescita sul 2024 è stata alzata all’1,5 per cento (dal precedente +1,1%), quella per il 2025 stata confermata all’1,8 per cento. La decisione sui tassi è in linea con le attese prevalenti, anche se c’era una certa incertezza sulla possibilità che la Fed alzasse nuovamente i tassi, sia per il vigore dell’economia, sia per la dinamica inflazionistica. Anche sulle previsioni di inflazione la Fed ha effettuato una revisione al rialzo, ma più marginale: il dato su quest’anno è stato alzato di un decimale di punto al 3,3 per cento, quello del 2025 sempre di un decimale di punto al 2,2 per cento, mentre la stima sul prossimo anno è stata confermata al 2,5 per cento.

Nel comunicato diffuso al termine del Fomc, l’istituzione ha ripetuto una formula in cui lascia aperta la porta a possibili ulteriori rialzi, senza però far intendere che siano scontati. “Nel determinare la portata di inasprimenti monetari addizionali che potrebbero essere appropriati per riportare l’inflazione al 2% nel corso del tempo – recita il comunicato – il Comitato terrà conto dell’inasprimento monetario già accumulato, del ritardo con cui la politica monetaria si ripercuote su attività economica e inflazione e degli sviluppi economici e finanziari”. Le previsioni della Fed diffuse contengono anche una tabella sulle attese dei banchieri centrali Usa sul futuro dei tassi di interesse (che peraltro essi stessi stabiliscono). Da questa emerge il pronostico di un altro aumento nel corso di quest’anno, mentre nel 2024 il riferimento sul costo del denaro Usa è previsto calare di mezzo punto percentuale, per poi diminuire in maniera più consistente nel 2025. L’attesa mediana è di tassi al 5,6% alla fine di quest’anno, al 5,1% il prossimo anno e al 3,9% nel 2025.

Powell ha poi spiegato un po’ meglio in cosa consistano queste attese. “Ogni componente del Fomc scrive cosa si attende sui tassi. 7 componenti hanno scritto che si attendono che non servano altri rialzi, mentre 12 componenti che si attendono un altro rialzo entro la fine dell’anno – ha riferito -. Ma questo non significa che poi faremo così. Sono semplicemente previsioni che facciamo oggi per avere un quadro in base al quale assumere le decisioni di oggi”. Per prendere le future decisioni, semmai, “vogliamo vedere i dati. Vogliamo prove convincenti” sul fatto che l’inflazione si muoverà nella direzione auspicata dalla Fed. “Ma siamo anche nella posizione di muoverci prudentemente”, ha spiegato. Powell infine, ha rimesso in guardia dalle ricadute di un eventuale stallo sul bilancio tra amministrazione Biden e repubblicani, che dovesse sfociare nella chiusura di diverse attività dell’amministrazione (government shutdown).