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Fed conferma tassi e raddoppia previsione crescita Usa 2023 (+2,1%)

Fed conferma tassi e raddoppia previsione crescita Usa 2023 (+2,1%)Roma, 20 set. (askanews) – La Federal Reserve ha confermato i livelli dei tassi di interesse per gli Stati Uniti: i Fed Funds restano quindi ad una forchetta del 5,25-5,50 per cento. Contestualmente, ha pubblicato le sue previsioni aggiornate, che mostrano una drastica revisione al rialzo per crescita degli Stati Uniti quest’anno: più 2,1 per cento, oltre il del doppio del più 1 per cento previsto lo scorso giugno. La previsione di crescita sul 2024 è stata alzata all’1,5 per cento (dal precedente +1,1%), quella per il 2025 stata confermata all’1,8 per cento.

La decisione sui tassi è in linea con le attese prevalenti, anche se c’era una certa incertezza sulla possibilità che la Fed alzasse nuovamente i tassi, sia per il vigore dell’economia, sia per la dinamica inflazionistica. E sulle previsioni di inflazione la Fed ha effettuato anche in questo caso una revisione rialzo, ma più marginale: il dato su quest’anno è stato alzato di un decimale di punto al 3,3 per cento, quello del 2025 sempre di un decimale di punto al 2,2 per cento, mentre la stima sul prossimo anno è stata confermata al 2,5 per cento. Nel comunicato diffuso al termine del Fomc, il direttorio che governa la politica monetaria, l’istituzione ha ripetuto una formula in cui lascia aperta la porta a possibili ulteriori rialzi, senza però far intendere che siano scontati. “Nel determinare la portata di inasprimenti monetari addizionali che potrebbero essere appropriati per riportare l’inflazione al 2% nel corso del tempo – recita il comunicato – il Comitato terrà conto dell’inasprimento monetario già accumulato, del ritardo con cui la politica monetaria si ripercuote su attività economica e inflazione e degli sviluppi economici e finanziari”.

Sud Invest, Urso: consorzi Asi opportunità di crescita territorio

Sud Invest, Urso: consorzi Asi opportunità di crescita territorioRoma, 20 set. (askanews) – “I consorzi Asi rappresentano a livello nazionale un’opportunità per la crescita del territorio grazie alla loro capacità di dialogo tra istituzioni e tessuto imprenditoriale. Oggi, in modo particolare il nostro Meridione ha la possibilità di acquisire nuova rilevanza a livello europeo”. Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo quanto riporta una nota in un messaggio inviato in occasione della presentazione, al Senato, del seminario nazionale dei Consorzi Industriali “Sud Invest: la competitività dei Consorzi Asi per lo sviluppo del territorio”, promosso dall’Asi (Area di Sviluppo Industriale) di Benevento e dalla Ficei (Federazione Italiana Consorzi Enti Industrializzazione).

Nuove vie si stanno aprendo e nuove possibilità di sviluppo: dall’energia alla logistica, dalla manifattura tradizionale alle produzioni strategiche come quelle dei microchip. Il MiMIT ha avviato una politica per l’attrazione di imprese, articolata non solo attraverso il supporto finanziario agli investimenti ma anche con mirate misure di semplificazione e tutoraggio – ha spiegato Urso -. In questa chiave, i consorzi ASI rappresentano una preziosa leva a complemento, in grado di rendere ancora più efficace l’azione del governo. Creare un ambiente più business oriented è indispensabile per la crescita e in questo percorso sono certo che FICEI e i Consorzi ASI possano dare un grande contributo”.

Forum Acadi 2023, presentato il Bilancio di Sostenibilità

Forum Acadi 2023, presentato il Bilancio di SostenibilitàRoma, 20 set. (askanews) – È di 11,2 miliardi di euro di gettito nelle casse dello Stato nel 2022; 10,2 miliardi, pari a circa il 91 per cento, quello generato dal retail. Oltre 65mila le aziende della filiera che danno lavoro a 150mila persone. Una rete su tutto il territorio nazionale che conta oltre 85mila punti vendita, di cui ben 75mila appartenenti alla rete generalista: 41mila tra bar ed esercizi pubblici e 34.500 tra tabaccherie e ricevitorie. 53.500 i punti vendita in cui sono presenti gli apparecchi, di cui circa 49mila della rete generalista che presidiano oltre 6mila comuni italiani. Sono questi – recita una nota – i numeri principali del settore del gioco Pubblico in Italia, emersi oggi durante il Forum “Il gioco pubblico alla sfida della sostenibilità” promosso da Acadi, l’associazione dei concessionari di giochi pubblici. Nel corso del Forum, che si è svolto a Roma presso la sede di Confcommercio, è stato presentato il Bilancio di Sostenibilità 2022 del comparto e si è fatto il punto con addetti ai lavori e istituzioni sullo stato dell’arte e sul futuro dell’intero settore.

Per Geronimo Cardia, presidente di Acadi, “c’era la necessità di fare un bilancio di sostenibilità del comparto del gioco pubblico perché siamo convinti che gli strumenti e le verifiche degli indici ESG mettano ancora più in luce il ruolo strategico del comparto per il Paese. I dati dicono a chiare lettere che la rete distributiva terrestre degli esercizi generalisti (dei bar e dei tabacchi per intendersi) è protagonista tra le altre reti nel consentire il perseguimento degli interessi costituzionali sottesi all’esistenza dell’offerta pubblica di gioco”. “Ridurre, comprimere, limitare o in qualche modo penalizzare direttamente o indirettamente la sua presenza oggi radicata sui territori – ha aggiunto Cardia – significa compromettere gli interessi costituzionali della tutela della salute dell’utente e della fede pubblica, della tutela dell’ordine pubblico sui territori, come la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose, del gettito erariale che è di emersione e dell’occupazione assicurata ad oggi nei fatti in ogni parte d’Italia”. Al confronto sul futuro del settore hanno partecipato inoltre la sottosegretaria all’Economia, Lucia Albano; il direttore Giochi dell’Agenzia della Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida; il presidente della Commissione Finanze della Camera dei deputati, Marco Osnato; il comandante del Nucleo Speciale Commissioni Parlamentari d’Inchiesta della Guardia di Finanza, Claudio Ramponi; il direttore del Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Vincenzo Nicolì; il presidente aggiunto della Corte dei Conti, Tommaso Miele.

Per il presidente di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), Lino Stoppani, “a rischio sono soprattutto i bar di prossimità, quelli nei quali il gioco è intrattenimento, con gli apparecchi a piccola vincita, i corner scommesse, i servizi di ricarica per il gioco online. Guardando solo ai pubblici esercizi, il loro numero si è ridotto di un terzo tra il 2017 ed oggi. E’ necessario tornare ad un accordo di concertazione tra Stato ed Autonomie sulla corretta distribuzione degli esercizi per difendere legalità, salute ed economia. Per mantenere e migliorare ulteriormente questa qualità chiediamo la giusta attenzione legislativa alle istituzioni di governo e parlamentari, nazionali e territoriali, per rendere il gioco in denaro solo intrattenimento e sempre meno terreno di gestione criminale o di sfruttamento delle dipendenze di soggetti deboli”. “La tutela della rete fisica è imprescindibile. È sotto gli occhi di tutti che il riordino debba partire proprio dalla rete fisica, che è quella che accusa maggiormente l’attuale caos normativo, e che da troppo tempo sta chiedendo a gran voce interventi essenziali per la sua sopravvivenza e la sua crescita, tra cui in primis la risoluzione della questione territoriale. La tutela del gioco fisico significa anche tutela del gioco ‘legale’, e come già evidenziato, l’arma più potente per combattere quello irregolare, che ingrassa le mafie e la criminalità organizzata”, ha affermato Mario Antonelli, presidente di Fit (Federazione italiana tabaccai).

“Oggi sono emerse chiaramente le misure necessarie per il riordino del settore. Apprezziamo l’unità di intenti tra la nostra associazione e le istituzioni che si occupano di queste tematiche, a partire dall’agenzia delle Dogane e dei Monopoli”, ha aggiunto Geronimo Cardia, “E’ palese quali siano le leve di impatto più rilavanti. L’apporto in termini fiscali, previdenziali, occupazionali, di PIL ma anche di presidio di legalità dei territori sotto il profilo della tutela della salute, del risparmio e dell’ordine pubblico è sotto gli occhi di tutti. Qualsiasi riforma, dunque, non può prescindere da tutto questo. Siamo convinti che anche le istituzioni abbiano ben chiaro che una buona riforma è quella che non pregiudica neanche indirettamente gli interessi costituzionali garantiti in larga parte dalla rete generalista ben rappresentata in Confcommercio”.

Antitrust avvia istruttoria su Ryanair per possibile abuso di posizione dominante a danno di passeggeri e agenzie

Antitrust avvia istruttoria su Ryanair per possibile abuso di posizione dominante a danno di passeggeri e agenzie

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Imprese, Bonomi: pensare a un commissario agli investimenti

Imprese, Bonomi: pensare a un commissario agli investimentiMilano, 20 set. (askanews) – “L’Italia dovrebbe puntare sulla sua attrattività, tutti nel mono hanno voglia di italiano ma investire in Italia non è semplice. Credo si possa pensare ad avere un commissario agli investimenti”. Lo ha proposto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervistato da Restart su Rai3. “Perché quando si compete con gli altri Stati membri, come avvenuto con la Germania su Intel, ci sia qualcuno che possa dire che in due mesi si possono ottenere tutti i permessi e non dover dipendere – ha concluso – da 100 enti”.

Patto stabilità, Panetta: serve anche capacità di bilancio comune

Patto stabilità, Panetta: serve anche capacità di bilancio comuneRoma, 20 set. (askanews) – Ci sono “elementi mancanti” nel progetto di riforma del Patto di stabilità e di crescita in discussione, sui quali bisogna intervenire. “Muoversi da una governance di bilancio a una unione di bilancio richiede una capacità di bilancio permanente. Questo è un complemento necessario alle politiche di bilancio nazionali e per conseguire l’appropriata linea per l’area euro”. Lo ha affermato Fabio Panetta, componente del Comitato esecutivo della Bce – e sui cui è in corso l’iter per la nomina a governatore della Banca d’Italia – intervenendo a un convegno sul tema organizzato da diverse istituzioni Ue e banche centrali.

“Per mantenere ed espandere il potenziale economico dell’Europa – ha sostenuto – una capacità di bilancio europea è essenziale. In sua assenza non saremo in grado di provvedere alle necessità finanziarie, alle economie di scala e a coinvolgere gli investimenti privati necessari per guidare la transizione energetica in Europa, la trasformazione digitale e l’architettura sulla sicurezza. Dobbiamo iniziare a pensare ora cosa verrà dopo Next Generation Eu, oppure – ha affermato – rischiamo di fare passi indietro invece che avanti”. Panetta ha ribadito che una governance solida sui bilanci è una “pietra angolare” per il progetto europeo. E che preservare la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche “richiede intervenire su entrambe le componenti del rapporto debito-Pil. le politiche di bilancio dovrebbero essere contro cicliche in modo da attenuare le fluttuazioni economiche, mentre al tempo stesso sostengono gli investimenti per sostenere il potenziale di crescita”.

Carburanti, benzina self poco sopra 2 euro-litro e gasolio sopra 1,94

Carburanti, benzina self poco sopra 2 euro-litro e gasolio sopra 1,94Roma, 20 set. (askanews) – Quotazioni dei prodotti raffinati ancora in calo per la benzina e in lieve aumento per il gasolio. Brent sempre a 94 dollari. La media nazionale dei prezzi della benzina in self service è poco sopra i 2 euro/litro, quella del gasolio supera quota 1,94 euro/litro.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy ed elaborati dalla Staffetta Quotidiana, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 2,005 euro/litro (+1 millesimo, compagnie 2,011, pompe bianche 1,992), diesel self service a 1,942 euro/litro (+3, compagnie 1,948, pompe bianche 1,927). Benzina servito a 2,138 euro/litro (+2, compagnie 2,182, pompe bianche 2,051), diesel servito a 2,076 euro/litro (+4, compagnie 2,120, pompe bianche 1,987). Gpl servito a 0,712 euro/litro (invariato, compagnie 0,721, pompe bianche 0,701), metano servito a 1,398 euro/kg (+2, compagnie 1,403, pompe bianche 1,393), Gnl 1,265 euro/kg (invariato, compagnie 1,265 euro/kg, pompe bianche 1,264 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 2,078 euro/litro (servito 2,320), gasolio self service 2,022 euro/litro (servito 2,273), Gpl 0,851 euro/litro, metano 1,521 euro/kg, Gnl 1,277 euro/kg.

Antitrust, istruttoria su Ryanair: possibile abuso posizione dominante

Antitrust, istruttoria su Ryanair: possibile abuso posizione dominanteRoma, 20 set. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento per possibile abuso di posizione dominante di natura escludente da parte di Ryanair Dac, primo operatore nel trasporto aereo di linea passeggeri nei voli nazionali e da e per l’Italia.

Secondo quanto ipotizzato nel provvedimento, avviato a seguito di varie segnalazioni ricevute a partire dallo scorso mese di maggio, Ryanair farebbe leva sulla posizione dominante detenuta nei mercati in cui opera per estendere il proprio potere anche nell’offerta di altri servizi turistici (ad esempio hotel e noleggio auto) ai danni delle agenzie di viaggio – online e offline – e dei clienti che se ne avvalgono per comprare tali servizi. In particolare, Ryanair da un lato sembra ostacolare l’acquisto – da parte delle agenzie – dei biglietti aerei direttamente dal proprio sito, dall’altro consente l’acquisto degli stessi alle sole agenzie tradizionali tramite piattaforma GDS a condizioni che risulterebbero di gran lunga peggiorative in termini di prezzo, di ampiezza dell’offerta e di gestione post vendita del biglietto. La condotta di Ryanair, volta a limitare alle agenzie di viaggio la vendita dei biglietti aerei – che in genere sono il primo acquisto effettuato nell’organizzazione di una vacanza e che rappresentano il “punto di accesso” per la vendita di ulteriori servizi – avrebbe effetti non solo sulle agenzie ma anche sui consumatori finali: si determinerebbero infatti condizioni peggiorative sotto il profilo quantitativo e qualitativo e ingiustificate difficoltà nella gestione della prenotazione.

Ue, M5s propone etichetta “made in” per 4 fasi produzione tessile

Ue, M5s propone etichetta “made in” per 4 fasi produzione tessileBruxelles, 19 set. (askanews) – L’europarlamentare del M5s Mariangela Danzì ha annunciato oggi a Bruxelles che chiederà alla Commissione europea di inserire nuovi obblighi di etichettatura e tracciabilità per i prodotti tessili nell’ambito del regolamento Ue sull’Ecodesign, in via di approvazione definitiva. I nuovi obblighi riguarderebbero l’etichettatura d’origine per tutte e quattro le fasi produttive, e cioè filatura, tessitura, nobilitazione (tintura e stampa) e confezione finale, invece che, come avviene oggi, solo l’ultima fase.

Questa etichettatura obbligatoria potrebbe essere introdotta dalla Commissione, secondo Danzì, attraverso gli “atti delegati” (le normative di attuazione) del regolamento Ecodesign, che vengono definiti mediante la procedura cosiddetta di “comitologia”, in cui le proposte dell’Esecutivo Ue possono essere respinte solo a maggioranza qualificata dagli Stati membri. Una precedente proposta di modifica in questo senso dell’articolato del Regolamento era stato presentato durante la fase co-legislativa, ma non aveva ottenuto l’approvazione della maggioranza dell’Aula. Per presentare l’iniziativa e raccogliere un consenso trasversale anche da altre forze politiche, l’eurodeputata del M5s ha organizzato questo pomeriggio un evento al Parlamento europeo a Bruxelles intitolato “Qualità e tracciabilità per un tessile sostenibile”, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Pascal Canfin, Presidente della Commissione Ambiente del Parlamento europeo, Alessandra Moretti (Pd), relatrice del Regolamento Ecodesign, Massimiliano Salini (Fi), Gianna Gancia (Lega), Pietro Fiocchi, (Fdi), e diversi imprenditori del distretto tessile della seta di Como, tra cui Graziano Brenna, Presidente della Fondazione setificio, e Ambrogio Taborelli, presidente della Camera di Commercio della città lombarda.

Il settore tessile è “particolarmente colpito dalla concorrenza sleale”, ed è “in grande sofferenza perché molte grandi case di moda acquistano i tessuti all’estero e usano impropriamente il marchio ‘Made in Italy’ sfruttando le maglie larghe dell’attuale sistema europeo delle etichettature”, ha sottolineato Danzì, mentre Taborelli ha ricordato come le imprese tessili europee, e in particolare italiane, rispettino tutte le normative Ue, per esempio sui coloranti non inquinanti, sull’uso delle energie rinnovabili, sulle normative del lavoro, ma poi subiscono la concorrenza internazionale da parte di aziende extra Ue (Turchia compresa) che non sono sottoposte a questi obblighi. Ciò nonostante, i prodotti tessili fabbricati e lavorati fuori dall’Ue senza rispettare le norme comunitarie possono essere etichettati come italiani, o di altri paesi Ue, perché quello che conta per l’etichettatura è solo il paese in cui avviene la confezione finale. Questo fenomeno colpisce soprattutto l’Italia, che, nonostante questo tipo di concorrenza internazionale, oggi conta ancora 40.000 aziende tessili per un totale di 400.000 lavoratori impiegati.

“La nostra proposta, che ci auguriamo raccolga un ampio e trasversale consenso – ha indicato Danzì – è quella di prevedere l’obbligatorietà in etichetta di tutti e quattro i passaggi del tessile: non solo la confezione, ma anche la filatura, la tessitura e la nobilitazione, cioè la stampa o la tintura”. Un tentativo del genere, ha ricordato Taborelli, è già in corso con una normativa nazionale in Francia dall’inizio dell’anno per tutte le aziende con fatturato oltre i 100 milioni di euro all’anno, anche se l’obbligo di etichettatura riguarda tre delle quattro fasi (manca la filatura).

“Se si vuole veramente difendere il tessile e l’abbigliamento italiano bisogna salvaguardare l’integrità di tutta la filiera tessile, un comparto con punte di eccellenza nella tutela dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente, della sicurezza e salute dei consumatori. L’occasione per questa ‘rivoluzione copernicana’ – ha spiegato Danzì – sono gli ‘atti delegati’ del Regolamento Ecodesign in via di approvazione definitiva”. “Oggi dobbiamo vincere la grande sfida di proteggere il sistema produttivo europeo dall’aggressività e a volte dalla concorrenza sleale dei nostri competitori. È arrivato il momento di fare sul serio”, ha concluso l’europarlamentare del M5s.

Dombrovskis: abbiamo le prove che l’importazione di veicoli elettrici cinesi danneggia l’industria nell’Ue

Dombrovskis: abbiamo le prove che l’importazione di veicoli elettrici cinesi danneggia l’industria nell’UeBruxelles, 16 set. (askanews) – La Commissione europea ha raccolto delle prove sul fatto che l’importazione di veicoli elettrici cinesi danneggia l’industria del settore nell’Ue, e ci sono dunque le basi per lanciare l’indagine anti-sovvenzioni da parte dell’Esecuitvo comunitario, come ha annunciato mercoledì a Strasburgo la presidente Ursula von der Leyen durante il suo discorso al Parlamento europeo su “lo stato dell’Unione”. Lo ha precisato il vicepresidente esecutivo della Commissione responsabile per il Commercio internazionale, Valdis Dombrovskis, rispondendo ai giornalisti durante la conferenza stampa al termine dell’Ecofin informale questo pomeriggio a Santiago di Compostela, in Spagna.

“Il caso dei veicoli elettrici non era parte della discussione dell’Ecofin, ma posso immaginare che sarà parte della discussione nel Consiglio Ue dedicato al Commercio internazionale”, ha detto Dombrovskis. Come Commissione, ha spiegato, “abbiamo annunciato l’apertura di un’indagine formale anti sussidi riguardo agli veicoli elettrici cinesi. Questo perché i servizi della Direzione generale Trade (Commercio, ndr) hanno fatto delle valutazioni molto approfondite, e sono state raccolte prove sufficienti sulla minaccia di un danno (‘injury’, ndr) per l’industria europea dei veicoli elettrici. E considerando il fatto che dal 2035 solo veicoli a zero emissioni potranno essere venduti nell’Ue, questa questione – ha sottolineato – riveste naturalmente un’importanza strategica”.

“Ora – ha continuato Dombrovskis – stiamo facendo i primi passi: ci saranno consultazioni preliminari con il paese interessato, la Cina, e ci saranno ancora consultazioni sia con il governo cinese che l’industria durante l’indagine”. “Quello che stiamo facendo – ha puntualizzato il vicepresidente esecutivo della Commissione – lo facciamo in linea con il diritto Ue applicable e con le norme e i principi della Wto”, l’Organizzazione mondiale del Commercio.

“Ora faremo questa indagine passo dopo passo. Ed è in effetti probabile che questa questione sia sollevata durante la mia prossima visita in Cina, per la quale stiamo programmando incontri bilaterali anche nel quadro del dialogo economico e commerciale di alto livello” tra l’Ue e Pechino. “Nell’attuale contesto geopolitico e nell’attuale contesto commerciale e di sviluppo tecnologico – ha aggiunto subito dopo Nadia Calvino, ministro spagnolo delle Finanze e presidente di turno dell’Ecofin – dobbiamo garantire che vi sia parità di condizioni, dobbiamo proteggere la competitività degli attori europei, delle aziende europee, ma preservando al tempo stesso l’Ue come attore aperto nel contesto del commercio internazionale”.

“Penso che questo sia esattamente ciò che la Commissione sta proponendo, e sono abbastanza convinta e fiduciosa che riuscirà a risolvere il problema, come ha fatto finora, con la sua competenza esclusiva in materia di politica commerciale”, ha concluso Calvino.