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Eolo potenzia la rete: più veloce e stabile anche per partite in streaming

Eolo potenzia la rete: più veloce e stabile anche per partite in streamingMilano, 14 set. (askanews) – Eolo, società benefit e B Corp nel campo della banda ultra-larga wireless (Fwa), potenzia la sua rete. Grazie a questo aggiornamento, potrà offrire velocità di download fino a 300 Mbps, in evoluzione rispetto ai 200 Mbps precedenti. Questo significa che potrà erogare servizi di qualità non solo in termini di velocità ma anche di stabilità nei momenti di grande carico, spiega l’azienda, a partire dallo streaming delle partite di calcio più seguite.

Questo potenziamento è il frutto del lavoro di ricerca e sviluppo, svolto su apparati che operano su frequenze a onde millimetriche (mmWave), tecnologia sulla quale l’azienda investe dal 2018.  “Prosegue l’impegno di Eolo nel contrasto del digital speed divide, attraverso l’upgrade della nostra infrastruttura che permetterà di raggiungere fino a 300mbps in download – ha dichiarato Guido Garrone, Ceo della divisione network Eolo – Troppo spesso, chi vive nei piccoli comuni italiani, nelle aree montane o in zone di periferia non ha accesso alla banda ultra larga. In Eolo da quasi 20 anni, lottiamo contro questa situazione e siamo arrivati a connettere oltre 7 mila comuni italiani”.

L’annuncio dell’upgrade tecnologico è stato dato durante la convention annuale con tutti i partner in Italia, tenutasi a Lugo, nel Ravennate. Fra le principali novità c’è la prosecuzione della collaborazione con Open Fiber per offrire Ftth, in modo da fornire il servizio migliore possibile in ogni paese.

Sprint delle Borse europee dopo la Bce, Milano guadagna l’1,37%

Sprint delle Borse europee dopo la Bce, Milano guadagna l’1,37%Milano, 14 set. (askanews) – Sprint delle Borse europee, che dopo quanto emerso dal meeting della Bce hanno spinto con decisione sull’ecceleratore arivvando a concludere la seduta con rialzi consistenti, mentre anche Wall Street appariva tonica. Milano ha messo a segno un progresso dell’1,37% del Ftse Mib, Francoforte ha guadagnato lo 0,97%, Londra l’1,95%, Parigi l’1,19%, Madrid l’1,39%.

Calmo in area 175 punti base lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali, con il rendimento del decennale italiano al 4,34%. In netto calo l’euro, scambiato intorno alle 18.00 a 1,0663 con il dollaro (-0,61% sulla vigilia). Dall’Eurotower sono arrivate in sintesi due importanti notizie per i mercati. Una “cattiva”, ovvero un nuovo rialzo dei tassi di 25 punti base. Ma anche una “buona”, ovvero la segnalazione da parte della Bce che i tassi potrebbero aver raggiunto ormai il loro picco massimo, e che quindi non dovrebbero esserci ulteriori aumenti in questo ciclo. Una prospettiva, quest’ultima, della quale il mercato appare convinto.

“Un rialzo da falchi ma un messaggio scritto da super colomba”, ha commentato a caldo Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte. “La Bce – spiega – ha risolto il compromesso tra falchi e colombe concedendo ai falchi il rialzo dei tassi e concedendo però alle colombe il richiamo esplicito ad una guidance molto vicina all’ipotesi di ultimo rialzo, accompagnato da tassi fermi per un periodo di tempo lungo”. (segue)

Fisco, governo lavora per acconto a rate da novembre 2023

Fisco, governo lavora per acconto a rate da novembre 2023Roma, 14 set. (askanews) – L’acconto irpef di novembre 2023 potrebbe essere già versato a rate a partire da gennaio 2024. A questa ipotesi, ha spiegato Alberto Gusmeroli (Lega), presidente della Commissione attività produttive della Camera, starebbero lavorando governo e maggioranza. “La misura – ha detto Gusmeroli – potrebbe essere inserita nel decreto fiscale collegato alla legge di bilancio in modo da farla entrare in vigore per il prossimo novembre” scadenza temuta da lavoratori autonomi e partite iva che “si trovano a dover pagare un acconto che rappresenta in 50% delle tasse dell’anno. Tante attività economiche prendono prestiti bancari per il pagamento e chi non riesce comunque a versare incorre in interessi e sanzioni”.

La rateizzazione dell’acconto irpef di novembre, che verrebbe così corrisposto in sei mesi da gennaio a giugno, è previsto nella delega fiscale e se dovesse entrare nel decreto sarebbe la prima applicazione della riforma. “Si sta lavorando per individuare la platea di artigiani, commercianti, lavoratori autonomi, ma anche dipendenti e pensionati con altri redditi, che potrebbe beneficiare della rateizzazione. Potrebbero rientrare circa 3 milioni di attività” ha spiegato Gusmeroli, aggiungendo che si valuta una soglia di fatturato fino a 500.000 euro.

Secondo il deputato della Lega, la misura non ha bisogno di coperture perchè “Istat e Eurostat, rispondendo ad un mio quesito, hanno confermato che se l’acconto viene versato in rate di pari importo, la cifra resta di competenza dell’anno precedente”. Gli effetti, quindi, non ci sarebbero sul deficit, ma sul fabbisogno di cassa che si finanzia con i titoli del debito pubblico. Per questo si sta individuando la platea di contribuenti, affinchè la ricaduta sul fabbisogno possa essere contenuta. Il governo prende in considerazione anche l’ipotesi di dare da subito un primo segnale di sgravio ai lavoratori con reddito medio basso, detassando premi e tredicesime, misura prevista anch’essa nella delega fiscale. Ma tutto dipenderà dalle risorse a disposizione, e su questo fronte la strada per la legge di bilancio si preannuncia in salita. L’andamento del pil più basso delle previsioni, l’aumento della spesa per interessi, il ritorno del patto di stabilità europeo, si vedrà in quali termini, rendono difficile far quadrare i conti. Al momento di certo ci sarebbe solo la conferma del taglio dei cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro.

Borse europee in progresso dopo Bce, Milano +0,98%

Borse europee in progresso dopo Bce, Milano +0,98%Milano, 14 set. (askanews) – Le principali Borse europee hanno ingranato la marcia alla luce delle decisioni emerse dal meeting odierno della Bce e appaiono tutte in significativo progresso. Poco prima delle 15.30, Milano guadagna lo 0,98%, Francoforte lo 0,63%, Londra l’1,22%, Parigi lo 0,81%, Madrid lo 0,93%, Zurigo lo 0,49%. Dall’Eurotower sono arrivate in sintesi due importanti notizie per i mercati. Una “cattiva”, ovvero un nuovo rialzo dei tassi di 25 punti base. Ma anche una “buona”, ovvero la segnalazione da parte della Bce che i tassi potrebbero aver raggiunto ormai il loro picco massimo, e che quindi non dovrebbero esserci ulteriori aumenti in questo ciclo. Una prospettiva, quest’ultima, della quale appare convinto anche il mercato.

Bce alza ancora tassi ma segnala possibile raggiungimento del picco

Bce alza ancora tassi ma segnala possibile raggiungimento del piccoRoma, 14 set. (askanews) – La Banca centrale europea ha nuovamente alzato i tassi di interesse di riferimento dell’eurozona, di 25 punti base. Si tratta del decimo aumento consecutivo da quando, nel luglio dello scorso anno, l’istituzione ha avviato la sua manovra di aumenti in risposta all’elevata inflazione.

La decisione delude le attese di chi sperava che l’indebolimento dell’economia avrebbe convinto il direttorio dell’istituzione monetaria a una pausa in questa manovra rialzista. Ma la Bce ha accompagnato la decisione con segnali che fanno capire che i tassi potrebbero aver raggiunto ormai il picco massimo, e che quindi non opererà ulteriori aumenti. “In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo”, recita infatti il comunicato diffuso al termine del direttorio.

Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento raggiunge così il 4,50%, nuovo massimo storico. Nuovo massimo anche per il tasso sui depositi che le banche commerciali parcheggiano presso l’istituzione, che raggiunge il 4%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali sale al 4,75%, massimo dall’ottobre del 2007. “Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario. Il Consiglio – prosegue la Bce – continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.

Pil, Ocse: crescita G20 +0,7% nel secondo trimestre, sconta effetto Cina

Pil, Ocse: crescita G20 +0,7% nel secondo trimestre, sconta effetto CinaMilano, 14 set. (askanews) – Rallenta al +0,7% la crescita del pil nei paesi del G20 nel secondo trimestre del 2023, secondo le stime dell’Ocse. Il dato è in calo rispetto al +1% del primo trimestre dell’anno. Il rallentamento sconta l’andamento del pil della Cina, dove l’economia ha frenato al +0,8% contro il +2,2% del primo trimestre.

L’Ocse rileva che nel periodo la crescita è rallentata in Brasile (a +0,9% contro l’1,8% del Q1) e in India (a 1,9% da 2.1%). In Canada e nella Ue la crescita è stata a zero; cali registrati in Italia (-0,4% nel secondo trimestre) e in Arabia Saudita (- 0,1%). Dati positivi invece in Turchia (+3,5% contro il calo 0,1% del primo trimestre), grazie all’accelerazione dei consumi (5,2% nel Q2 contro il 3% del Q1). Se confrontata con il primo trimestre la crescita resta invariata in Indonesia e Messico (0,8% in entrambi i paesi), Stati Uniti (0,5%) e Australia (0,4%).

Nel secondo trimestre il pil dei 20 paesi dell’area hanno superato il livello pre-pandemia dell’8,8%. Solo nel Regno Unito il prodotto interno lordo resta sotto i livelli pre-pandemia dello 0,2%.

Salvini: anche un solo morto sul lavoro è troppo

Salvini: anche un solo morto sul lavoro è troppoMilano, 14 set. (askanews) – “L’impegno comune è che ogni responsabilità venga chiarita al più presto: nulla restituirà i cari alle famiglie, ma le responsabilità che emergeranno non potranno rimanere impunite”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, alla Camera per l’informativa urgente sull’incidente ferroviario che a Brandizzo (Torino) ha causato 5 morti il 30 agosto. Salvini ha ribadito che “anche un solo morto sul lavoro è troppo: abbiamo il dovere di fare chiarezza”.

Confindustria, superospite Mattarella per l’ultima assemblea di Bonomi

Confindustria, superospite Mattarella per l’ultima assemblea di BonomiRoma, 14 set. (askanews) – Carlo Bonomi si prepara alla sua ultima assemblea da presidente di Confindustria. Venerdì, di fronte ad una platea di oltre 2mila partecipanti riuniti all’Auditorium Parco della Musica, il leader degli industriali farà un primo bilancio dei suoi quattro anni alla guida dell’associazione di viale dell’Astronomia ed esprimerà, molto probabilmente, le proprie preoccupazioni per il rallentamento della crescita economica e per le tensioni internazionali legate alla guerra russo-ucraina. Prevista, quest’anno, la partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Presente, inoltre, il premier Giorgia Meloni con la squadra di governo quasi al completo.

Bonomi, nelle ultime dichiarazioni, aveva già confessato di non essersi annoiato durante la sua presidenza: “In questi anni non mi sono annoiato, sono stato eletto in pieno Covid, ho avuto il problema dello shock delle materie prime, c’è stato lo shock energetico, la guerra russo-ucraina, la più grande siccità da settant’anni, le alluvioni, 24 ore di colpo di stato in Russia” e via dicendo. Nonostante il contesto difficile però, gli imprenditori sono stati “eroi civili”, concetto caro a Bonomi che con rammarico aveva fatto notare: “il Paese non ci ama quanto noi lo amiamo”. Un tema su cui potrebbe tornare ad insistere. Resta lettera morta, invece, il famoso Patto per l’Italia, lanciato dal leader degli industriali nella sua prima assemblea e mai raccolto dalle controparti. E intanto è partita, con le consuete indiscrezioni, la corsa per la successione. Molti i concorrenti ai nastri di partenza. Tra i nomi circolati c’è quello di Enrico Carraro, attuale numero uno di Confindustria Veneto, quello del ligure Antonio Gozzi, numero uno di Federacciai, ma anche quelli di alcuni imprenditori della squadra di Bonomi. Si tratterebbe di Alberto Marenghi, vicepresidente con la delega all’Organizzazione, di Maurizio Stirpe, vicepresidente con delega al Lavoro e Relazioni industriali e di Emanuele Orsini, vicepresidente con delega per il Credito, la finanza e il fisco.

Il meccanismo di elezione del presidente di Confindustria ha tempi e rituali precisi. La partita inizierà ufficialmente a gennaio quando il Consiglio Generale estrarrà i nominativi dei tre saggi che comporranno la Commissione di designazione. I tre, estratti da una rosa di sei-nove nomi, saranno poi chiamati a sondare la base imprenditoriale, nella prima settimana dall’insediamento, e potranno ricevere eventuali autocandidature sostenute da almeno il 10% dei voti assembleari o dal 10% dei componenti del Consiglio Generale, entrambe con dichiarazione firmate dai presidenti delle associazioni o dai sostenitori membri del Consiglio Generale. Le auto candidature dovranno essere accompagnate anche dalle linee programmatiche. I saggi, d’intesa con il Consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi e con il Collegio dei Probiviri, verificheranno, sotto il profilo personale, imprenditoriale, professionale e associativo, le autocandidature. La stessa Commissione di designazione comunicherà, poi, agli interessati la conclusione degli accertamenti preliminari. Nelle settimane successive, prenderà il via il tour nazionale dei saggi. Verranno ascoltati i presidenti delle Associazioni e i più importanti componenti del Consiglio Generale. Durante questo passaggio i tre raccoglieranno le espressioni di consenso sugli eventuali nominativi indicati dalle associazioni stesse e sulle autocandidature formalizzate nella prima settimana di lavoro. Dopo aver effettuato le necessarie verifiche di conformità, la Commissione provvederà a comunicare ai presidenti delle Associazioni i nomi dei candidati emersi dal giro di consultazioni e le loro linee programmatiche, che saranno richieste agli stessi qualora la Commissione avrà rilevato un consenso significativo.

Al termine delle consultazioni, i saggi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del Consiglio Generale in genere fissato a marzo. Al di fuori dei canali di consultazione, possono essere ammessi alla presentazione della propria candidatura anche quegli imprenditori che certifichino per iscritto – con dichiarazione firmata dai presidenti delle associazioni sostenitrici – di poter disporre di un consenso pari ad almeno il 20% dei voti rappresentati nell’assemblea dei delegati, in regola con il versamento dei contributi associativi. Successivamente, di solito a fine marzo, il Consiglio generale di Confindustria voterà, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei votanti, il nome del futuro presidente che verrà poi proposto all’assemblea dei delegati. Il Consiglio generale di aprile voterà la proposta di squadra di presidenza, composta da un massimo di dieci vicepresidenti. Infine, l’assemblea dei delegati, a maggio, eleggerà il nuovo presidente, insieme alla sua squadra.

Mlp

Startup, Neva raddoppia: 500mln per il tech, cerchiamo supereroi

Startup, Neva raddoppia: 500mln per il tech, cerchiamo supereroiMilano, 13 set. (askanews) – Neva Sgr raddoppia le risorse per l’innovazione e si prepara al lancio di due nuovi fondi di venture capital per complessivi 500 milioni di euro. La Sgr del gruppo Intesa Sanpaolo, dopo il primo fondo da 250 milioni di euro, lancerà i due nuovi veicoli nel secondo semestre del 2024: Neva II Global avrà una dotazione di 400 milioni di euro, mentre Neva II Europe potrà contare su 100 milioni e si focalizzerà al 70% sull’Italia.

“Cerchiamo società in cui il team ha originalità e credibilità, con una chiara visione su come rendere sistematica la vendita dei loro prodotti e sul meccanismo di exit”, dice il ceo e general manager di Neva, Mario Costantini. “Devi essere un supereroe per saperlo fare: noi cerchiamo supereroi che nell’arco di vita del fondo, in 10 anni, possano creare aziende con valori anche superiori al miliardo di euro”, sottolinea il top manager. Per intercettare gli unicorni del futuro Neva Sgr diversificherà gli investimenti, puntando su Stati Uniti, Israele, Europa e Italia. “Quattro sono i settori – spiega Costantini – Il primo è Climate Tech and Energy Transition, poi Lifescience, Digital Transformation e Aerospace and Manufactoring, dove l’Italia può avere un grande vantaggio competitivo rispetto agli altri paesi: vogliamo aiutare i nostri fuoriclasse ad espandere le loro soluzioni su diversi mercati”, ha detto. “Volontariamente – ha spiegato Costantini – non abbiamo preso posizioni né sul Web 3.0 né sulla Generative Ai: li osserviamo con grande attenzione e vediamo tante operazioni, ma finché non abbiamo capito bene qual è il fattore distintivo di queste società preferiamo non metterci piede”.

Alla raccolta da mezzo miliardo, per la quale c’è un “significativo” commitment di Intesa Sanpaolo, Neva si presenta con il track record del primo fondo da 250 milioni di euro lanciato ad agosto 2020. Ne sono stati già investiti 142, in 35 società: “Il nostro portafoglio è robusto e resiliente, siamo molto soddisfatti della performance”, ha detto Luca Remmert, presidente di Neva Sgr. “I risultati già ottenuti con il fondo Neva First hanno dimostrato l’elevata professionalità del nostro team, composto da analisti interfunzionali e internazionali con comprovata esperienza e profonda conoscenza dei mercati”. Per i nuovi fondi, ha assicurato Remmert, “utilizzeremo gli stessi criteri altamente selettivi per individuare le aziende in fase di crescita con vantaggi competitivi a lungo termine, grandi opportunità di mercato e adesione ai criteri ESG e dell’economia circolare”. Delle 35 imprese in portafoglio, tra le quali l’insurtech Yolo e la proptech Casavo, Neva guarda già alle prime (positive) uscite dal capitale: “Nel 2025 pensiamo di poter vedere le prime exit nel nostro portafoglio, riteniamo sulla base degli ultimi piani delle società che questo possa accadere anche con operazioni interessanti sotto il profilo dei numeri”, ha sottolineato Costantini. “In questo momento – ha dettagliato il ceo – abbiamo una azienda che ha già raggiunto tutte le metriche per poter andare verso la exit e siamo solo in attesa che ci siano le condizioni di mercato; ma ci sono anche società che potrebbero fare nei prossimi anni delle trade sale”.

Giorgetti: nessuna proroga al Superbonus 110% nelle forme attuali

Giorgetti: nessuna proroga al Superbonus 110% nelle forme attualiMilano, 13 set. (askanews) – “Non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time, rispondendo a un’interrogazione sulla proroga al 2024 del superbonus 110%, con particolare riferimento agli interventi relativi a condomini. “Se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del Superbonus 110% è incerta, dall’altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def”, ha spiegato Giorgetti. “Misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case, al mare e ai monti, di ricchi e di poveri, e anche sei castelli”.