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Naufragio migranti, Crosetto: tragedia enorme. Fermare scafisti

Naufragio migranti, Crosetto: tragedia enorme. Fermare scafistiRoma, 26 feb. (askanews) – “È un’enorme tragedia quella avvenuta oggi sulle coste calabresi. Un bilancio drammatico che sale di ora in ora. Le immagini delle persone scomparse, tra cui anche bambini e neonati, stringono il cuore. Si tratta di un’ennesima ferita all’umanità di tutti noi”. Così in una nota il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che sottolinea la necessità di fermare gli scafisti.
“Il dramma delle troppe vite umane sacrificate, per mero profitto, dai trafficanti di uomini e donne, meritano rispetto e dolore ma anche rabbia e reazione. Gli scafisti senza scrupoli vanno contrastati in ogni modo, con una risposta corale, seria, strutturata, che tolga loro la possibilità di sfruttare la povertà, le guerre, i cambiamenti climatici, per i loro biechi interessi. L’Europa – ha aggiunto il Ministro della Difesa – deve far sentire la sua voce e deve essere una voce unica, corale, condivisa tra Stati e Istituzioni, battendosi per la pace ovunque, investendo nella crescita dei paesi più poveri, offrendo asilo e possibilità di ingresso strutturati, controllati, legali e gratuiti, facendo accordi con i Paesi di partenza dell’immigrazione illegale. Non dobbiamo più permettere il ripetersi di simili tragedie e nessuno può girarsi dall’altra parte. L’Italia – conclude – è la porta del Mediterraneo ma le sue frontiere sono le porte di tutta l’Unione europea”.

Cospito, Anm: solidarietà a magistrati per minacce anarchici

Cospito, Anm: solidarietà a magistrati per minacce anarchiciRoma, 26 feb. (askanews) – “Si susseguono in questi giorni notizie di azioni violente e intimidatorie di movimenti anarchici in varie parti d’Italia, a Bari come a Roma e da ultimo a Pisa, dove un ordigno esplosivo è stato collocato all’ingresso secondario del Tribunale e solo per un caso non è deflagrato”. Lo scrive in una nota l’Associazione nazionale magistrati (Anm).
“La Giunta esecutiva della Associazione nazionale magistrati esprime solidarietà ai colleghi che oggi sono raggiunti da minacce e da azioni intimidatorie – si legge nella nota – soltanto per aver esercitato, con scrupolo e fedeltà alla legge, il loro ufficio in processi per gravi reati commessi da esponenti dei movimenti anarchici. La vicinanza della intera Associazione nazionale magistrati vuole essere anche una forte richiesta di attenzione e fattiva vigilanza alle Istituzioni competenti ad assicurare la sicurezza, perché la violenza non prevalga sui valori della civile convivenza che una giurisdizione indipendente quotidianamente realizza”.

Balneari, governo alle prese con maggioranza divisa e le categorie

Balneari, governo alle prese con maggioranza divisa e le categorieRoma, 25 feb. (askanews) – Governo alle prese con il nodo dei balneari, dopo il richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha criticato il rinvio delle concessioni stabilito nel decreto milleproroghe. La strada da intraprendere non è stata ancora individuata.
Il Ministro per gli affari europei, Raffaele Fitto, che dovrà lavorare ad una mediazione con l’Europa, interpellato a margine di una iniziativa politica di FdI in provincia di Lecce, si è limitato a dire che “si terrà conto del richiamo del Quirinale. Lavoreremo in modo compatto per valutare la migliore soluzione possibile”.
Il riferimento alla compattezza per il governo è opportuno, considerando le posizioni all’interno della maggioranza tutt’altro che univoche. Fratelli d’Italia, nel corso dell’esame parlamentare del decreto, ha cercato di smarcarsi dal dossier, la Lega ha proposto un tavolo tecnico con i ministri coinvolti e le categorie, poi inserito nel decreto, mentre Fi ha spinto per la proroga delle concessioni e per la mappatura delle spiagge, misure anch’esse entrate nel provvedimento. Una soluzione, questa, che è stata apprezzata dalle associazioni dei balneari, che ora non intendono rinunciarvi, ma che porta il rischio di contenziosi con la Commissione europea per il ritardo nella liberalizzazione del settore. Il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri (Fi), interpellato da Askanews, ha sottolineato la necessità di avviare subito la mappatura delle concessioni “dalla quale sono certo che emergerà che la risorsa ‘spiaggia’ da poter mettere a gara non è scarsa. Abbiamo 8.000 chilometri di coste e c’è posto per gli attuali concessionari, per i nuovi, per i porti”.
Le opposizioni attaccano, temono la perdita della prossima tranche del Pnrr da 19 miliardi e chiedono che il governo riferisca in Parlamento. Per Carlo Calenda, leader di Azione, “la questione dei balneari è il tipico esempio di una categoria piuttosto ristretta che riesce a tenere in ostaggio partiti politici senza valori, in cerca di piccoli bacini di consensi. Una perfetta metafora del blocco del Paese. Bene ha fatto Mattarella a dare uno stop chiaro”.

G20 Finanze incagliato su frasi di condanna a guerra in Ucraina

G20 Finanze incagliato su frasi di condanna a guerra in UcrainaRoma, 25 feb. (askanews) – Alla fine la spaccatura tra G7, Usa e paesi europei, da una parte, e Russia e Cina, dall’altra, è emersa come il tema che ha maggiormente caratterizzato il vertice di ministri delle Finanze e banchieri centrali del G20 a Bangalore, in India. La riunione si è conclusa senza l’adozione di un comunicato formale, dopo che Mosca e Pechino si sono opposte a due paragrafi su cui in precedenza avevano puntato i piedi i paesi del G7. E su cui c’era l’appoggio di tutti gli altri Stati.
Paragrafi che riprendono le dichiarazioni del vertice dei leader dello scorso novembre a Bali. Al punto 3 viene ribadito che “la maggior parte dei membri (del G 20) condanna con forza la guerra in Ucraina e rileva che sta causando immense sofferenze umane, esacerbando le fragilità dell’economia globale, limitando la crescita, aumentando l’inflazione, danneggiando le catene di approvvigionamenti, aumentando l’insicurezza energetica e alimentare e accrescendo i rischi sulla stabilità finanziaria”.
Lo stesso documento – che, fatto inconsueto, è stato comunque pubblicato dalla presidenza indiana del G20, sebbene non fosse stato approvato – aggiunge che “ci stavano altri punti di vista e valutazioni della situazione e delle sanzioni”. L’altro paragrafo a cui Russia e India si sono opposte è il punto 4, dove si afferma anche che “l’uso o la minaccia dell’uso di armi nucleari è inammissibile”. E che la risoluzione pacifica dei conflitti, così come la diplomazia e il dialogo sono “vitali”.
Nel corso delle discussioni, tra giovedì e oggi, praticamente tutte le delegazioni del G7 avevano avvertito che non avrebbero ammesso alcuna marcia indietro rispetto alla dichiarazione di Bali. Secondo alcune ricostruzioni di stampa, l’India avrebbe cercato di proporre alcune variazioni e smussare il linguaggio del comunicato, nel tentativo di ottenere comunque un consensus, con l’intento di cercare qualche spiraglio diplomatico per uscire dal quadro di muro contro muro.
Nella conferenza stampa della presidenza indiana al termine delle riunioni, è stato pure chiesto alla ministra delle finanze Nirmal Sitharaman se fosse rimasta delusa dal fatto che l’insistenza degli Usa – il segretario al tesoro Janet Yellen ha detto che il riferimento alla forte condanna della guerra era “assolutamente necessario” – avesse finito per offuscare altre tematiche in discussione, in particolare il supporto ai poveri. La ministra ha replicato che le discussioni sono una caratteristica tipica dei G20.
Tra gli altri temi sul tavolo l’economia globale: “ha mostrato leggeri miglioramenti. Tuttavia la crescita resta lenta e persistono rischi al ribasso sulle prospettive, inclusa l’elevata inflazione, una possibile ripresa della pandemia e l’inasprimento delle condizioni di finanziamento, che potrebbe peggiorare le vulnerabilità sui debiti di molti di mercati emergenti in via di sviluppo”, afferma il “non comunicato” del G20.
“Per questo reiteriamo la necessità di politiche monetarie, di bilancio, finanziarie e strutturali ben calibrate per promuovere la crescita e mantenere la stabilità macroeconomica e finanziaria”, aggiungono i paesi del G20.
Per l’Italia a Bangalore erano presenti il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti e il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Giorgetti ha mostrato soddisfazione per l’eredità positiva lasciata dalla presidenza italiana del G20 del 2021, ma anche preoccupazione sui temi che scavano divergenze tra i Paesi, come la guerra ma non solo: anche la lotta ai cambiamenti climatici. Mentre “sicurezza energetica e insicurezza alimentare stanno spaccando il mondo in due”, ha detto.
Tornando al comunicato non approvato del G20, le banche centrali restano “fortemente impegnate a ottenere la stabilità dei prezzi in linea con i loro rispettivi mandati. Assicureranno che le aspettative di inflazione restino ben ancorate e comunicheranno chiaramente le politiche monetarie per aiutare a limitare ricadute negative tra paesi. L’indipendenza delle banche centrali è cruciale – si legge – per mantenere la credibilità delle loro politiche”.
Sulle politiche di bilancio dei governi, le delegazioni affermano che intendono “dare priorità a misure mirate a sostenere i gruppi più vulnerabili, mentre si manterrà la sostenibilità di bilancio di medio termine”.
Ministri delle Finanze e banchieri centrali del G20 rilanciano poi l’impegno a una “rapida attuazione” degli accordi sulla tassazione internazionale raggiunti assieme all’Ocse. E in uno dei capitoli approvati al vertice di Bangalore, in India, ribadiscono anche la volontà di superare le questioni ancora da regolare, in modo da poter firmare una convenzione multilaterale sul primo pilastro (Pillar one) dell’accordo Ocse entro la prima metà di quest’anno. Ribadito anche il pieno appoggio agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici.
Via libera del G20, infine, ai lavori del Financial stability board per sottoporre a regolamentazione e vigilanza i sistemi di cripto asset, incluse le “stablecoin”. Più in generale viene ribadito l’impegno a migliorare i meccanismi di gestione delle operazioni di regolazione delle transazioni sui mercati finanziari e a rafforzare la resilienza di tutto il comparto, anche tramite una governance più appropriata riguardo ai cyberischi, sul coordinamento su questi temi e sulle terminologie e le definizioni da utilizzare.

Giorgetti: bene eredità Italia ma attenzione a sfide che dividono

Giorgetti: bene eredità Italia ma attenzione a sfide che dividonoRoma, 25 feb. (askanews) – Soddisfazione per la positiva eredità del G20 di due anni fa a guida italiana, da parte del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti al G20 finanziario a Bangalore, ma anche preoccupazione per i nodi su cui “aumentano le divergenze”, come la guerra in Ucraina e la sfida climatica, su cui il mondo si sta “spaccando in due”. E con fratture che si stanno aprendo anche nel mondo occidentale. “A conclusione di questo G20, c’è sempre la soddisfazione della positiva eredità del G20 italiano con la definizione delle linee di fondo su molti punti. Penso alla tassazione internazionale, dai due pilastri, diritto di tassazione e la tassa minima globale, al piano per la protezione della salute”, ha affermato Giorgetti, secondo quanto riporta una nota a margine delle conclusioni del G20 delle Finanze in India.
“Per il resto, le contorsioni sull’Ucraina e soprattutto la sfida climatica complicano e aumentano le divergenze. La sicurezza energetica e l’insicurezza alimentare stanno spaccando il mondo in due. La corsa alla transizione energetica non solo divide – ha rilevato Giorgetti – ma con l’aggiunta del controllo delle materie prime critiche sta provocando una frattura anche sul fronte occidentale tra Usa ed Europa, a sua volta molto frammentata. La sfida della transizione green invece di avere una risposta globale sta creando divergenze e spaccature a tutti i livelli”.

Lagarde: per i tassi non guardiamo la sfera di cristallo ma i dati

Lagarde: per i tassi non guardiamo la sfera di cristallo ma i datiRoma, 25 feb. (askanews) – Posto che la Bce intende alzare i tassi di interesse di altri 50 punti base al Consiglio direttivo di metà marzo, la presidente Christine Lagarde non si sbilancia sull’ipotesi di operare un ulteriore aumento di questa portata nella successiva riunione di maggio. “Non guardo la sfera di cristallo: voglio vedere i nuovi dati e voglio sentire i punti di vista dei miei colleghi quando vedono gli stessi dati. E’ in base a questo che prenderemo le nostre decisioni”.
“Ma una cosa è certa – ha affermato in una intervista al quotidiano finlandese Helsingin Sanomat, pubblicata mentre sta partecipando al G20 delle Finanze in India -: vogliamo riportare l’inflazione al 2% in maniera tempestiva”.
L’inflazione dell’eurozona resta “a livelli inaccettabilmente alti, ma è probabile – ha aggiunto – che declini a causa del fatto che i costi dell’energia stanno diminuendo. I prezzi di petrolio e gas naturale sono già calati ai livelli precedenti al Covid”.Questa moderazione, però, al momento non coinvolge anche l’inflaizone di fondo, quella deputata da energia e alimentari che al 5,3% resta ai massimi storici.
Quanto a eventuali errori che rimpiange sulle decisioni passate “avremmo forse potuto identificare alcuni movimenti inflazionistici un po’ prima”, ammette. “La maggior parte degli economisti e previsori inizialmente anticipavano che l’alta inflazione sarebbe stata transitoria e temporanea, e che poi sarebbe svanita. Tuttavia l’inflazione si è diffusa su una base molto più ampia di prodotti e servizi. Non sono sicura che avviare il rialzo dei tassi tre mesi prima avrebbe fatto una grande differenza. Ora quello che conta – ha aggiunto Lagarde – è che manteniamo la rotta con coerenza”. La Bce, tuttavia, ora sta valutando l’inclusione di elementi ulteriori nei suoi modelli previsionali.
Passando al rapporto tra politica monetaria della banca centrale e politiche di bilancio dei governi, secondo Lagarde bisogna cercare “un mix bilanciato”. “Quello che è importante, al momento, è che la politica di bilancio non alimenti l’inflazione, che richiederebbe una politica monetaria più restrittiva”. Perché in questa fase “c’è chiaramente un rischio che le politiche lavorino in direzioni opposte”.
Infine, sul come si collochi rispetto al cliché con cui vengono catalogati i banchieri centrali, tra “falchi”, se sostenitori di una linea monetaria risoluta e aggressiva, o “colombe” se invece più propensi alla prudenza e a una linea morbida: “definitivamente un gufo”, risponde.
Non è la prima volta che Lagarde usa questa immagine, anche se più che al rapace notturno che alcuni associano a foschi presagi, vorrebbe forse riferirsi alla civetta, simbolo della saggezza nell’antica Grecia (lo aveva suggerito in altre occasioni).
“Una delle caratteristiche dei gufi – ha detto – è quella di avere una visione a 360 gradi. L’obiettivo della Bce è assicurare la stabilità dei prezzi. Uno dei miei compiti, oltre a quello di capire pienamente la situazione economica, è guardare a tutti punti di vista nel Consiglio direttivo, per capire come i miei colleghi vedano la situazione nell’area euro e a livello nazionale e aiutarli a prendere le giuste decisioni, che ci porteranno al nostro obiettivo di stabilità dei prezzi”.
E più in generale, sempre su questo schema falchi-colombe, “i membri del Consiglio direttivo sono influenzati da molti fattori. Ma non darei un giudizio generale su un governatore della Banca centrale, sul fatto che se vieni da un paese ad alto debito sei una colomba mentre se vieni da un paese a basso debito sei un falco. La bellezza dell’Eurosistema è che ognuno viene al tavolo con le sue idee e con la mente aperta. In un certo modo devi abbandonare i tuoi preconcetti per raggiungere il consensus”.

Auto, Urso: affrontare tema con neutralità tecnologica

Auto, Urso: affrontare tema con neutralità tecnologica

“Prossimma settimana incontrerò il ministro francese Le Maire”.

Roma, 25 feb. (askanews) – La transizione ecologica nel settore dell’automotive deve essere affrontata con “la neutralità tecnologica. Se il biometano, il biocarburante, l’idrogeno possono raggiungere gli stessi obiettivi di rispetto ambientale delle battareie elettriche, perchè usare solo una tecnologia?”. Lo ha affermato il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo a Tgcom24. Urso, che ha già affrontato questi temi la scorsa settimana con il vice cancelliere tedesco Robert Habeck, la prossima settimana incontrerà il Ministro francese Bruno Le Maire.
“La questione va affrontata con pragmatismo – ha ribadito Urso -, la transizione ecologica deve essere collegata alla riconversione industriale”. Il Ministro ha ricordato la “clausola di revisione” prevista per il 2026. In quell’occasione “con il nuovo Parlamento e la nuova Commissione riuscieremo a rivedere tappe e modalità della transizione ecologica. Siamo consapevoli degli obiettivi del 2035 e del 2050, ma vogliamo giungervi con un sistema vitale e competitivo, che sia in grado di produrre in Italia e in Europa quello che serve per la catena dell’automotive”.

Auto, Urso: dopo esperienza con Russia no dipendenza dalla Cina

Auto, Urso: dopo esperienza con Russia no dipendenza dalla CinaRoma, 25 feb. (askanews) – Sul tema della transizione ecologica nel settore dell’automotive “noi abbiamo una visione pragmatica, concreta, non ideologica e vorremmo che l’Unione europea abbia la stessa visione. Non possiamo correre il richio di passare dalla sudditanza con la Russia, come è avvenuto per il carbonfossile, alla dipendenza ancor più grave, tecnologica, con la Cina”. Lo ha affermato il Minustro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo a Tgcom24.
“Noi chiediamo all’Unione europea di affrontare con realismo i due dossier in campo – ha aggiunto Urso – quello su Euro 7 e quello su Co2 per i mezzi pesanti”.
“Dobbiamo dare la possibilità ai cittadini e alle imprese di adeguarsi in tempo utile. Se questo non dovesse accadere – ha sottolineato il Ministro – siamo determinati a far sì che la questione passi alla prossima Commissione europea e al nuovo Parlamento che sarà eletto nel 2024”.

Casa, Fimaa: nel 2022 compravendite aumentate del 5,4%

Casa, Fimaa: nel 2022 compravendite aumentate del 5,4%Roma, 25 feb. (askanews) – Le compravendite di case nel 2022 sono aumentate del 5,4%. E’ quanto emerge da uno studio della Fimaa-Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio.
Nel terzo quadrimestre dello scorso anno, secondo il 49,3% di agenti immobiliari aderente alla federazione, il mercato della compravendita abitativa si caratterizza per la stabilizzazione della domanda per acquisto, con variazioni percentuali congiunturali del numero di scambi sugli stessi livelli del II quadrimestre 2022 (giudizi espressi dal 42,9% del panel). Ciò porterebbe il numero di scambi di abitazioni per il 2022 a 790 mila (+5,4%). I prezzi medi di vendita sono cresciuti della stessa percentuale del periodo precedente (+3,0%, dati Istat) secondo il 56,6% degli intervistati. Si evidenzia un’offerta di abitazioni poste in vendita in riduzione secondo il 71,2% di operatori interpellati.
Secondo i giudizi espressi, l’appartamento più richiesto del 2022 è indipendente (76,6%), localizzato in periferia o hinterland delle città (40,3%), in classe energetica medio-alta (40,5%), ristrutturato (36,6%), con terrazzo o balcone (53,8%). In questi ultimi due anni appare si sia consolidata infatti la richiesta di una classe energetica alta: B, C o D è l’ipotesi prescelta dal 40,5% del campione.
In media, il terrazzo o balcone è preferito nel 53,8% di richieste, diventano il 60,8% nel Nord e sono sorpassate dal giardino o cortile privato nelle regioni centrali o meridionali e insulari (50,7% e 51,9% rispettivamente). La tipologia di riscaldamento più richiesto è quello autonomo (98,9% di preferenze), probabilmente a causa dell’innalzamento del costo dell’energia si desidera un migliore controllo dei costi.
Per il primo quadrimestre del 2023 sulle variazioni del numero di compravendite emerge un minore ottimismo rispetto al passato, con un incremento dei giudizi di diminuzione che diventano la modalità più scelta dagli operatori (61,8%). Per le variazioni dei prezzi il 55,3% degli agenti immobiliari Fimaa ipotizza una variazione analoga a quella dell’ultimo quadrimestre 2022: +3,1% nel I trimestre 2023.l mercato della locazione. Nel terzo quadrimestre del 2022, a giudizio di quasi l’80% di operatori interpellati, la domanda si è ulteriormente rafforzata; per quasi la stessa quota (73,4%) l’offerta è diminuita. Di conseguenza, la maggior parte del campione di agenti immobiliari interpellati (42,5%) riferisce una variazione del numero di contratti di locazione analoga a quella fatta registrare nel secondo quadrimestre dell’anno. Per i canoni di locazione il 51,4% degli interpellati riferisce un incremento percentuale maggiore rispetto a quello del quadrimestre precedente. Per i primi 4 mesi del 2023 il 49,2% del panel prevede una variazione del numero di contratti di affitto sugli stessi livelli di quelli dell’ultima parte del 2022, così come evidenzia il 55,7% per i canoni di locazione.
“Nel primo quadrimestre del 2023 – ha commentato Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa – le rilevazioni evidenziano una possibile riduzione delle compravendite con valori stabili, rispetto al quadrimestre precedente. Nonostante la particolare congiuntura economica che stiamo vivendo, caratterizzata dalla destabilizzazione internazionale per il conflitto russo-ucraino, dall’aumento dell’inflazione e dei tassi dei mutui, il mattone si conferma un bene rifugio. L’inflazione, in particolar modo, rappresenta un fattore bifronte per il mercato immobiliare perché da un lato invoglia ad investire i risparmi in modo sicuro con l’acquisto immobiliare e dall’altro erode il potere di acquisto delle famiglie. Inoltre, dallo studio Fimaa emerge come la domanda sia rivolta verso immobili efficientati energeticamente. In tal senso la necessità di una migliore gestione dei costi dell’energia si accompagna con quella riguardante la tenuta del valore delle case, che potrebbe risentire dell’attuale direttiva europea sulla prestazione energetica, con l’obbligo per tutti gli immobili residenziali di raggiungere classi energetiche elevate. Per ridurre l’impatto ambientale degli edifici serve più gradualità tenendo conto degli aspetti architettonici degli immobili del nostro Paese. Si deve scongiurare il rischio di eventuali svalutazioni che potrebbero investire la maggior parte degli immobili italiani tuttora in classe G ed F”.

Auto, Unrae: parco italiano invecchia inesorabilmente

Auto, Unrae: parco italiano invecchia inesorabilmenteRoma, 24 feb. (askanews) – Nell’anno da poco trascorso, sono state immatricolate 1,317 milioni di auto in Italia rispetto alla media di 2 milioni degli ultimi 30 anni: è il livello più basso dopo il fondo toccato nel 2013 con 1,304 milioni. Ma a fine anno il parco circolante era aumentato a 39,3 milioni di vetture con età media superiore a 12 anni, circa il 25% sono ante Euro 4 con oltre 17 anni di età. Il quadro che emerge dai dati pubblicati dall’UNRAE nel Book 2022 sul mercato autoveicoli in Italia, mostra un parco circolante che invecchia inesorabilmente, una quota di auto elettrificate che nel 2022 è diminuita e, ancora, un lento sviluppo della rete di infrastrutture di ricarica. Il mercato – si legge – resta condizionato da prospettive economiche negative e, ancora, dalla carenza di prodotto almeno nella prima parte dell’anno. Il confronto con l’andamento depresso registrato nel primo semestre 2022 dovrebbe, comunque, garantire una crescita a doppia cifra nella prima parte del 2023 e una sostanziale stabilità nel resto dell’anno, con una previsione di crescita del 6,3%.